Il piano urbanistico Ottocentesco

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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE DIDA Dipartimento di Architettura CdL in Scienze dell Architettura Corso di Fondamenti di Urbanistica a.a. 2015/16 Prof. Giuseppe De Luca cultore della materia: arch. Luca Di Figlia Il piano urbanistico Ottocentesco

Il piano per la città dell Ottocento Il prevalere dell individualismo nell organizzazione della città aveva dato luogo ad anarchia, disagio, inefficienza. Occorreva regolare lo sviluppo urbano con uno strumento che riuscisse a dare coerenza a cose che erano diventate incoerenti. La pianificazione nasce come un insieme di regole, dettate dall autorità pubblica, miranti a dare ordine alle trasformazioni della città e a fornire una cornice all interno della quale potessero esplicarsi le attività degli operatori privati. 2

La pianificazione Come si può, oggi, progettare una città e un territorio capaci di superare la crisi in atto? La pianificazione territoriale e urbanistica, componente e metodo-guida di un azione pubblica democratica di governo del territorio, appare oggi lo strumento capace di superare la crisi della città e del territorio. La pianificazione nasce come tentativo di dare una risposta positiva alla crisi della città dell Ottocento. 3

New York, il piano del 1811 4

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Il piano del 1811: quasi una metafora All inizio del XIX secolo NY aveva raggiunto 60mila abitanti, ed era in continua espansione. Le aree lottizzate per la residenza si riempivano di fabbriche e magazzini. Le strade erano percorse dai pedoni residenti e dai carri che dalle fabbriche si dirigevano verso l Ovest. I valori immobiliari erano instabili: l intrusione delle fabbriche nelle zone residenziali ne abbassava il valore. Così non andava. Senza regole certe il mercato sarebbe impazzito, la vita economica e sociale sarebbe diventata insostenibili. È sulla base di queste esigenze che il governo cittadino decise di incaricare una commissione di redigere il Piano regolatore: quello che ancora oggi determina la forma della città. Il piano regolatore nasce insomma perché il mercato ne ha bisogno: non si sa regolare da sé. 6

Barcellona, Spagna 1857 7

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Parigi, il piano di Hausmann Pianta d insieme dei Grands Travaux de Paris, 1876. 9

Grands Travaux de Paris, 1876 10

Parigi, il piano di Hausmann Tavola dagli Atlas des Travaux de Paris, 1876. con l apertura dell Avenue de l Opera 11

Grands Travaux de Paris, 1876 12

La natura del piano Ottocentesco La natura principale dei primi piani ottocenteschi era quella di costruire una nuova città, igienica e funzionale, la cui rappresentazione era una immagine sinottica di uno stato finale, di cui organizzava e guidava le azioni per attuarlo. Esso si avvaleva fondamentalmente di modelli iconici consolidati che consentivano la trasposizione immediata di valori collettivi o disciplinari su un piano tecnico-figurativo. L aspetto iconico del piano ottocentesco si evidenzia nel suo essere un disegno che restituisce la città futura in una forma geometricamente riconoscibile: tutti possono leggere questo piano che non ha bisogno di strumenti di decodificazione. 13

Firenze, il piano regolatore del 1865 Giuseppe Poggi, primo progetto per il Piano regolatore, Firenze, 1865. 14

Firenze, il piano regolatore del 1865 Giuseppe Poggi, Progetto di massima dell ingrandimento della città, Firenze, 1865. 15

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Piano regolatore generale e Piano di ampliamento esterno di Bologna, 1885 17

Bologna 1885 18

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Milano 1889 20

Milano 1932 21

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Roma 1883 24

Cosenza 1885 25

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Cuneo 1889 27

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Il piano per il territorio Se la città si è impadronita dell intero territorio Se dalla città si è passati al territorio urbanizzato allora oggi non basta più imprimere, attraverso la pianificazione, regole alle trasformazioni della città. Bisogna estendere la pianificazione all intero territorio. Nasce così storicamente, come proiezione della pianificazione urbanistica, la pianificazione territoriale 29

Il Piano per l Agro Pontino L appoderamento dell Agro Pontino dopo le bonifiche dell Opera Nazionale Combattenti: un caso di pianificazione territoriale prima della legge 1150 del 1942. 30