EVANGELIUM VITAE LETTERA ENCICLICA SUL VALORE E L'INVIOLABILITÀ DELLA VITA UMANA Sommario L'indice della Evangelium Vitae (EV) è così strutturato: Introduzione (n. 1-6) Capitolo I - "La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo" Le attuali minacce alla vita umana (n. 7-28) Capitolo II - "Sono venuto perché abbiano la vita" Il messaggio cristiano sulla vita (n. 29-51) Capitolo III - "Non uccidere" - La legge santa di Dio (n. 52-77) Capitolo IV - "L'avete fatto a me" Per una nuova cultura della vita umana (n. 78-101) Conclusione (n. 102-105) 1
Panoramica dei contenuti «L'uomo è chiamato a una pienezza di vita che va ben oltre le dimensioni della sua esistenza terrena, poiché consiste nella partecipazione alla vita stessa di Dio» EV,2 Attraverso una panoramica iniziale sulle minacce alla vita umana nel passato e nel tempo presente, l'enciclica offre una breve storia dei passaggi biblici che condannano la soppressione della vita. Alla luce di questi passaggi l'enciclica prende direttamente in esame azioni specifiche, tra cui l'aborto (che viene definito, citando Tertulliano, "un omicidio anticipato per impedire a qualcuno di nascere", EV 61) e l'eutanasia (che Giovanni Paolo II chiama "preoccupante «perversione» della pietà", EV 66). L'enciclica condanna anche l'uso della pena di morte nel mondo contemporaneo, dato che non bisogna «giungere alla misura estrema della soppressione del reo se non in casi di assoluta necessità, quando cioè la difesa della società non fosse possibile altrimenti. Oggi, però, a seguito dell'organizzazione sempre più adeguata dell'istituzione penale, questi casi sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti.» (EV 56) 2
L'enciclica analizza poi fattori sociali e culturali, sottolineando l'importanza di una società costruita attorno alla famiglia, piuttosto che al desiderio di una sempre maggiore efficienza, e sottolineando l'impegno di farsi carico dei poveri e dei malati. Questa enciclica, essendo parte integrante del magistero papale, contiene insegnamenti di dottrina cattolica espressi in maniera autorevole, anche se non infallibile. Ma ci sono anche tre passaggi che si esprimono in maniera più solenne e apodittica su specifiche questioni di morale. La maggior parte dei teologi cattolici, considerandone il tenore verbale diretto e solenne, valutano questi tre passaggi come pronunciamenti infallibili, nei quali la Chiesa, per mezzo del papa, impegna nel massimo grado la propria autorevolezza. 3
Il primo passo riguarda l'omicidio: «Pertanto, con l'autorità che Cristo ha conferito a Pietro e ai suoi Successori, in comunione con i Vescovi della Chiesa cattolica, confermo che l'uccisione diretta e volontaria di un essere umano innocente è sempre gravemente immorale. Tale dottrina, fondata in quella legge non scritta che ogni uomo, alla luce della ragione, trova nel proprio cuore (cf. Rm 2, 14-15), è riaffermata dalla Sacra Scrittura, trasmessa dalla Tradizione della Chiesa e insegnata dal Magistero ordinario e universale (cf. Lumen Gentium 25)» (EV 57) Il secondo è sull'aborto: «Di fronte a una simile unanimità nella tradizione dottrinale e disciplinare della Chiesa, Paolo VI ha potuto dichiarare che tale insegnamento non è mutato ed è immutabile (Humanae Vitae 14). Pertanto, con l'autorità che Cristo ha conferito a Pietro e ai suoi Successori, in comunione con i Vescovi - che a varie riprese hanno condannato l'aborto e che nella consultazione precedentemente citata, pur dispersi per il mondo, hanno unanimemente consentito circa questa dottrina - dichiaro che l'aborto diretto, cioè voluto come fine o come mezzo, costituisce sempre un disordine morale grave, in quanto uccisione deliberata di un essere umano innocente. Tale dottrina è fondata sulla legge naturale e sulla Parola di Dio scritta, è trasmessa dalla Tradizione della Chiesa ed insegnata dal Magistero ordinario e universale (cf. Lumen Gentium 25)»(EV 62) 4
Il terzo riguarda l'eutanasia: «In conformità con il Magistero dei miei Predecessori e in comunione con i Vescovi della Chiesa cattolica, confermo che l'eutanasia è una grave violazione della Legge di Dio, in quanto uccisione deliberata moralmente inaccettabile di una persona umana. Tale dottrina è fondata sulla legge naturale e sulla Parola di Dio scritta, è trasmessa dalla Tradizione della Chiesa ed insegnata dal Magistero ordinario e universale (cf. Lumen Gentium 25)» (EV 65) 5