Sommario. Pagina 1 di 20 By Alessio Pumo. Differenziali... 2. Differenziali a sfere... 2. Regolazione del differenziale... 3. Camber...

Documenti analoghi
Guida rapida al set-up off-road

RC MANUAL. Il primo progetto di Manuale RC Open Source per l assetto di automodelli. MANUALE RC 0.9 BETA 01 Pagina 1/15

Touring Car Setup Guide (tratto dal sito: R/C Car Handling)

Smorzamento Degli Ammortizzatori

Guida rapida al setup per modelli OFF-Road Molle

DINAMICA DELL ASSETTO IN UN AUTOMODELLO RC

Le Prime e Più Importanti Regolazioni Sull Automodello

Convergenza Toe Effetti Dell impostazione Della Convergenza Regolazione Della Convergenza Anteriore Posteriore...

SETUP DI UN AUTOVEICOLO

G4S Caratteristiche. Regole Base. Lunghezza: 384mm Larghezza: 200mm Interasse,passo: mm (dipende dall angolo di caster) Peso: 1725g

REGOLAZIONE SOSPENSIONI suspension tuning

Verifica finale corso di Guida sicura

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

SERPENT SETUP BOOK RCBAZAR.net TECNICA PER L ASSETTO delle 1:10 INDICE

The DINO files: Ford GT40 set-up

Sospensioni. Regolazione statica

PROVE SU PISTA. Sensore pressione freno. Sensore pressione freno:

TecniKart: Il tuning in pista

Diamo un'occhiata ad alcune delle caratteristiche fondamentali della E4: il Modello Elettrico DEFINITIVO!

Guida all uso delle piastre per convergenza per kart.

I documenti di Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE

- Il limite di sostituzione delle pastiglie anteriori è pari a 0,8 mm. (a) riscontrabile come in figura sotto:

PUNTATE ALLE STELLE. INFORMAZIONI SU RUOTE COMPLETE E PNEUMATICI ORIGINALI BMW/MINI CON IL MARCHIO DELLA STELLA.


FISICA DELLA BICICLETTA

Esercitazione 5 Dinamica del punto materiale

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

come girare veloci IN PIEGA L ASSETTO DA PISTA

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante

GEOMETRIA DELLE MASSE

Usando il pendolo reversibile di Kater

Forze, leggi della dinamica, diagramma del. 28 febbraio 2009 (PIACENTINO - PREITE) Fisica per Scienze Motorie

DINAMICA. 1. La macchina di Atwood è composta da due masse m

Forze come grandezze vettoriali

Capitolo 3. Iniziamo col far vedere cosa si è ottenuto, per far comprendere le successive descrizioni, avendo in mente ciò che si vuole realizzare.

Regole della mano destra.

PER PRIMA COSA: doppia valvola Due camere una valvola.

Esame sezione Brevetti Prova Pratica di meccanica

TECNICA E TATTICA VOLLEY

CORPO GIREVOLE ATTORNO AD UN ASSE E MOMENTI. TORNA ALL'INDICE

Relazione sulle ATTIVITA SPERIMENTALI E NUMERICHE SVOLTE SU PNEUMATICI PER GO KART DA COMPETIZIONE

APPLICATION SHEET Luglio

Parte I: Meccanica della locomozione ed armamento

FRENI Informazioni per i conducenti Il meglio dalla vostra auto

Progetto La fisica nelle attrazioni Attrazione NIAGARA Dati Utili

STERZATA SENZA SPOSTAMENTO MANI MANI IN POSIZIONE BASE. POSIZIONE SUL SEDILE: TROPPO LONTANA (prospetto) POSIZIONE DI GUIDA: LONTANA (pianta)

Controllo del Differenziale e Dinamica del Veicolo

ANALISI SOSPENSIONI Modalità Base

ANDREA FARALLI 2 C IL BARICENTRO

AVVOLGICAVO serie 1700

ARCO TRADIZIONALE CORSO AVANZATO SCHEDA CONOSCITIVA PER OTTIMIZZARE LA MESSA A PUNTO

Moto circolare uniforme

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre Relatore: Ing. Carlo Calisse

ESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO

Problemi di dinamica del punto materiale (moto oscillatorio) A Sistemi di riferimento inerziali

CONI FIPCF LO STRAPPO CORSO DI AGGIORNAMENTO PER TECNICI DI PESISTICA E CULTURA FISICA

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

Dimensioni Altezza del telaio di protezione dai supporti: Larghezza del telaio di protezione:

mail

Sistema di diagnosi CAR TEST

Trasformare - 1. Trasformare

Corso TEORICO di Guida in Sicurezza dei Mezzi Fuoristrada destinato ai Volontari

Realizzazione di un sistema di aria canalizzata perimetrale, per la mansarda

Stazionamento di una montatura equatoriale

ALLEGATO II Dispositivi di attacco

Sez. J.1 Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione SISTEMI DI RAFFREDDAMENTO TUBI VORTEX FRIGID-X TM VORTEX TUBE

Eco-Drive accelerate con il piede giusto

I partner di Quality Alliance Eco-Drive

DINAMICA DEL PUNTO MATERIALE E CONCETTO DI FORZA. Dinamica: studio delle forze che causano il moto dei corpi

Classificazione delle pompe. Pompe rotative volumetriche POMPE ROTATIVE. POMPE VOLUMETRICHE si dividono in... VOLUMETRICHE

Transitori del primo ordine

Disegno di Macchine. corso per I anno della laurea in ing. meccanica Docente: ing. Francesca Campana

Esercizi su. Funzioni

LE SOSPENSIONI - parte 1 by Ezio51 - marzo 2003

Guida. Macchina Scratch

lo PERSONALIZZARE LA FINESTRA DI WORD 2000

SOLO I CARRELLI TOYOTA CON SAS SANNO COME

Risultati questionario Forze

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video)

Giochi di posizione per un modulo di gioco 4 3-3

Capitolo 10 Z Elasticità della domanda

La preparazione per le gare brevi

Esperimenti Informazioni per il PD

Gruppo Freno a Disco MILLENNIUM

Prova scritta di Fisica Generale I Corso di studio in Astronomia 22 giugno 2012

Valvola per avviamento progressivo cilindri: (Valvola SSC) Serie ASS

Aprile (recupero) tra una variazione di velocità e l intervallo di tempo in cui ha luogo.

Scheda. Descrizione della macchina

Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici

Energia e Lavoro. In pratica, si determina la dipendenza dallo spazio invece che dal tempo

All interno dei colori primari e secondari, abbiamo tre coppie di colori detti COMPLEMENTARI.

LE TORRI: DISCOVERY e COLUMBIA

ESERCITAZIONE Scrittura di un programma CNC per la fresatura di un componente dato

F S V F? Soluzione. Durante la spinta, F S =ma (I legge di Newton) con m=40 Kg.

Sez. E Sistemi e tecnologie ad aria compressa, di ausilio alla produzione UGELLI E GETTI PER ARIA COMPRESSA AIR NOZZLES AND JETS

L Assetto Automobilistico Com è strutturato l assetto di un'auto da drifting

PORTALE SIVA sulle tecnologie per la disabilità e l autonomia Carrozzine elettroniche e ausili per la mobilità esterna

Come creare il test di Yasso tramite l applicazione Training Center

Fondamenti di macchine elettriche Corso SSIS 2006/07

Che cos è il Centro di Gravità

Transcript:

V 1.1 Sommario Differenziali... 2 Differenziali a sfere... 2 Regolazione del differenziale... 3 Camber... 3 Camber rise... 4 Altezza da terra (ride height)... 5 Ammortizzatori... 5 Inclinazione degli ammortizzatori... 5 Molle... 6 Oli... 6 Piattelli... 7 Lunghezza... 8 Limitatori di corsa degli Ammortizzatori... 8 Come affrontare la pioggia... 9 Droop e Downstop... 9 Centri di Rollio... 10 Barre antirollio... 12 Convergenza (TOE-IN) e Divergenza (TOE-OUT)... 13 Ackermann... 14 Track-Width (Larghezza della carreggiata)... 16 Caster... 16 Rear anti-squat... 17 Front anti-dive & Kick-up... 18 INTERAZIONI ANTI-DIVE/KICK-UP CON IL CASTER... 19 La procedura per il setting... 20 Pagina 1 di 20 By Alessio Pumo

Differenziali Il differenziale trasmette il moto alle ruote motrici, consentendo ad esse di ruotare con velocità differenti. Questa necessità deriva dal fatto che le ruote di un veicolo impegnato nel percorrere una curva tracciano traiettorie di lunghezza differente a causa del raggio di curvatura diverso tra le due ruote.(fig. 1) Traiettorie diverse ma percorse nel medesimo tempo, impongono alle ruote velocità diverse. Figura 1 In assenza di differenziale almeno una delle ruote (tipicamente quella interna alla curva su cui si ha un carico minore) dovrà slittare sul terreno riducendo quindi l aderenza dell asse in esame al suolo. Differenziali a sfere Il differenziale a sfere lavora attraverso due piattelli solidali ai bicchierini spinti l uno verso l altro tramite una vite di regolazione e separati da un insieme di sfere tenute in posizione dalla corona stessa del differenziale (fig. 2) La vite è libera di ruotare rispetto al bicchierino grazie ad un cuscinetto reggispinta. Figura 2 Pagina 2 di 20 By Alessio Pumo

Regolazione del differenziale Il problema del differenziale sta nel fatto che non appena una ruota perde aderenza, il differenziale tende a scaricare su di essa tutta la forza motrice, perdendo quindi motricità. Per ovviare a questo inconveniente si irrigidisce quindi il differenziale. Irrigidire troppo il differenziale però comporta un aumento della motricità, ma una riduzione della tenuta sull asse in esame con conseguenti fenomeni di sovrasterzo (differenziale posteriore) o di sottosterzo (differenziale anteriore). Differenziali molto rigidi sono quindi adatti a condizioni di grip elevato. Nella seguente tabella riassumiamo gli effetti della rigidità del differenziale Camber Il camber è l'angolo dell'asse passante per la mezzeria della gomma rispetto alla perpendicolare del terreno. Per misurarlo meglio si possono usare al posto delle gomme dei cerchi nuovi o delle finte ruote fatte proprio per questo uso. L'angolo del Camber, viene usato principalmente per permettere alla gomma di avere la massima impronta a terra durante la percorrenza della curva. Durante la curva la gomma viene sottoposta a due forze: quella centrifuga della massa sospesa della macchina e quella di resistenza che fà la mescola della gomma sul terreno, in questo modo la gomma viene deformata, un settaggio ideale è dato da un miglior e più proficuo angolo che risulterà dal compromesso tra la posizione della ruota in rettilineo e in curva, oltre a ciò si deve considerare il grado di rollio che normalmente la macchina compie, e fare in modo che il camber compensi anche questo. Angoli di camber accentuati vengono dati per Pagina 3 di 20 By Alessio Pumo

diminuire la tendenza, con molta aderenza, di far capottare la macchina. L angolo differisce anche in base al tipo di gomma: di solito con le gomme in spugna si usano angoli maggiori rispetto alle gomme in lattice. Il camber ha solo lievi effetti sulla tenuta laterale e di solito non si usa per ovviare a sottosterzo e sovrasterzo. Per le gomme in spugna il camber può essere verificato sperimentalmente: dopo una scarica si deve verificare la forma assunta dalle gomme: Posteriori consumate a tappo (diametro interno inferiore all'esterno). Anteriori consumate a "tappo" che deve essere, però, appena visibile. In caso le gomme non si consumino come mostrato si devono, ovviamente, aggiustare i link per modificare l'angolo di camber. GOMME IN LATTICE Anteriore: -1 o /-1.5 o Posteriore: -1.5 o GOMME IN SPUGNA Anteriore: -2 o /-2.5 o Posteriore: -2 o Il camber va regolato poggiando la macchina sul piano senza comprimere le sospensioni, capirete meglio quando vi spiegherò il camber rise. Camber rise Questa misura quantifica quanto varia il camber quando la sospensione viene compressa. Di solito un link superiore corto si tradurrà in un maggior aumento del camber, mentre un link superiore di lunghezza simile alla sospensione inferiore darà un aumento di camber minimo. Per misurare il camber rise dovete misurare il camber come fate normalmente, ma dopo aver schiacciato la macchina come fa vedere la freccetta sia all anteriore che al posteriore. Il camber rise sarà dato dalla differenza del camber misurato normalmente e quello misurato schiacciando il modello! Pagina 4 di 20 By Alessio Pumo

Altezza da terra (ride height) E' l'altezza da terra del mezzo. Generalmente si tende ad avere un ride height anteriore inferiore rispetto al posteriore per avere più puntamento e maggior sensibilità di sterzo in entrata di curva. Viene regolato anche in base alla disconnessione del tracciato ed esclusivamente agendo sui precarichi degli ammortizzatori. Si noti che il precarico degli ammortizzatori non serve ad aumentare la durezza della molla, né per la regolazione del droop ma esclusivamente per regolare l'altezza da terra. Generalmente si adotta un ride height variabile tra i 4.5mm e 6mm all'anteriore e, solitamente, si adotta un ride height di 0.5/1mm in più al posteriore. Valori molto comuni sono 5mm anteriore e 5.5mm posteriore. Ammortizzatori Inclinazione degli ammortizzatori Ammortizzatori Anteriori: Maggior Inclinazione: più l'ammortizzatore è orizzontale rispetto al terreno e più aumenta la dolcezza di sterzo favorendo la stabilità del mezzo in tratti veloci. Può causare sottosterzo se l'inclinazione è troppo marcata. In piste veloci si tende ad inclinare gli ammortizzatori anteriori poiché la stabilità è da preferirsi all'agilità. Minor Inclinazione: più l'ammortizzatore è verticale rispetto al terreno e più si tende ad avere il mezzo reattivo ed agile. Ammortizzatori Posteriori: Maggior Inclinazione: più l'ammortizzatore è orizzontale rispetto al terreno e più aumentala trazione. In piste veloci si tende ad inclinare di più gli ammortizzatori posteriori, in piste lente e tecniche si utilizzano generalmente ammortizzatori posteriori poco inclinati (verticali). Pagina 5 di 20 By Alessio Pumo

Minor Inclinazione: più l'ammortizzatore è verticale rispetto al terreno e più si tende ad avere il mezzo reattivo ed agile, interviene sullo sterzo anche se è al posteriore. Molle Molle Anteriori: Più dure: il mezzo ha meno trazione anteriore e meno sterzo. Il raggio della curva percorso è ampio e lo sterzo in uscita diminuisce. In situazioni di elevato grip è consigliato montare all'anteriore molle più dure. Molle eccessivamente dure rendono la macchina difficile da controllare. Più morbide: il mezzo ha più sterzo specialmente durante la curva e in uscita. Molle troppo morbide generano sovrasterzo e incontrollabilità del mezzo. Molle Posteriori: Più dure: il mezzo ha più sterzo specialmente durante la curva e in uscita. La trazione posteriore è ridotta. Il modello è più aggressivo. Più morbide: il mezzo ha in generale più trazione posteriore. Il mezzo tende ad affrontare meglio le sezioni del tracciato più disconnesse. Consigliate su piste con grip non elevato. Modera di più il comportamento della macchina. Nella pratica le molle si adottano praticamente sempre più dure all'anteriore, rispetto al posteriore. Oli Gli oli si misurano in base alla densità. L'unità di misura è il WT: più basso/alto è il valore e più l'olio è fluido/viscoso. Regolano, insieme ai piattelli e alle molle, il comportamento dell'ammortizzatore. La scelta della durezza dell'olio si effettua, generalmente, anche in base alla temperatura dell'ambiente: più la temperatura è alta e più l'olio perde la viscosità (tende a fluidificare maggiormente) e viceversa in caso di temperatura più bassa. Le oscillazioni dei valori non sono mai estreme anzi, difficilmente un modello ben assettato risulterà inguidabile al variare delle condizioni esterne. Pagina 6 di 20 By Alessio Pumo

Per ciò che riguarda il fondo la regola è di tenere un olio tanto più viscoso quanto meno tormentato è il fondo. La vostra scelta dovrà orientarsi verso i valori più bassi tra quelli elencati se correte su piazzali o asfalti rovinati. Questo permetterà al modello di recuperare in fretta l aderenza anche se a prezzo di un certo nervosismo.su piste curate e attrezzate dove l asfalto è di velluto un olio più viscoso donerà un andamento al vostro modello molto più pulito. L'olio interviene in simbiosi con le molle dando gli stessi effetti descritti sopra. Nella pratica l'olio varia anche a seconda della tipologia di gomma e delle molle. Valori indicativi: GOMME IN LATTICE Anteriori: 30/35/40wt Posteriori: 30/35/40wt GOMME IN SPUGNA Anteriori: 50/60/70wt Posteriori: 40wt Piattelli Permettono di irrigidire o ammorbidire la reazione dell'ammortizzatore in fase di estensione. I piattelli possono avere diverso diametro e/o un differente numero di fori e/o un differente diametro dei fori e fondamentalmente regolano il flusso dell'olio all'interno dell'ammortizzatore. Aumento della capacità di flusso (diminuisce il diametro piattello o aumenta il numero di fori): si rende l'ammortizzatore più reattivo in estensione, la molla incontra meno resistenza ad estendersi. Questo permette al mezzo di ritornare in assetto più velocemente dopo una curva e questo permette di affrontare meglio curve in rapida successione. Il mezzo è più reattivo soprattutto in entrata ed uscita di curva e questo può generare sovrasterzo ed incontrollabilità oltre ad un più marcato rollio. Diminuzione della capacità di flusso (aumenta il diametro piattello o diminuisce il numero di fori): si rende l'ammortizzatore meno reattivo in estensione, la molla fa fatica a tornare completamente estroflessa. Nel complesso l'assetto è più rigido e il Pagina 7 di 20 By Alessio Pumo

mezzo, dopo una curva, tarda di più a tornare in assetto. Questo impedisce di affrontare con agilità curve in rapida successione ma generalmente fornisce più trazione al modello e minor rollio e beccheggio in caso di ammortizzatori anteriori. Lunghezza La lunghezza degli ammortizzatori è l'ultimo parametro su cui intervenire generalmente a riguardo degli ammortizzatori. Si regola avvitando o svitando l'uniball inferiore per l'aggancio dell'ammortizzatore alla sospensione. In linea di principio si ha: Ammortizzatori Lunghi: forniscono maggior trazione ma lunghezza eccessive creano instabilità del modello. Ammortizzatori Corti: forniscono maggior prontezza di sterzo ma se risultano eccessivamente corti creano instabilità del modello. Generalmente, la lunghezza degli ammortizzatori è la stessa sia per quelli anteriori che posteriori ma alcune case consigliano, sui propri mezzi, differenti lunghezze come nel caso di Shumacher che consiglia ammortizzatori posteriori più lunghi rispetto agli anteriori. Limitatori di corsa degli Ammortizzatori Ha un effetto molto simile al droop nelle macchine in cui non si può regolare Più limitatori interni (quindi minore corsa dell ammortizzatore) fanno cambiare direzione alla macchina più velocemente e riducono il rollio in curva. In generale l auto ha una risposta più pronta e più diretta. Aggiungere molti limitatori interni conviene solo in tracciati lisci e ad alto grip. Meno limitatori interni (quindi maggiore corsa dell ammortizzatore) danno più maneggevolezza in tracciati accidentati e molta più trazione in piste molto difficili. Più limitatori interni all avantreno (o meno al retrotreno): L auto cambia direzione più velocemente. Si inserisce in curva molto bene ma si può perdere trazione anteriore a centrocurva. Pagina 8 di 20 By Alessio Pumo

Meno limitatori interni all avantreno (o più al retrotreno): Migliora la frenata della macchina. La trazione posteriore acquista consistenza. Come affrontare la pioggia Eliminate o riducete drasticamente l effetto delle barre antirollio Intenerite le sospensioni (molle più soffici e ammortizzatori olio più fluido) Alzate il modello da terra per evitare acquaplaning di telaio Cercare di dare una prevalenza di trazione all anteriore Aumentare il carico aerodinamico Diminuire la forza frenante Se siete dotati di differenziali, rendeteli più scorrevoli Evitate di passare in traiettoria: la parte gommata è la più viscida Evitate cordoli e strisce verniciate: sono a grip nullo Droop e Downstop Questi due settaggi sono strettamente collegati, il downstop viene regolato agendo sulle brucole del braccetto sospensione e viene misurato attraverso lo scalimetro come in foto: Per eseguire questo settaggio prima bisogna staccare gli ammortizzatori e le barre stabilizzatrici. Dopo aver fatto questo settaggio si può passare a regolare l altezza del modello tramite le ghiere regolabili degli ammortizzatori e successivamente si può passare alla regolazione del drop. Il droop in sostanza è quanto posso sollevare la macchina prima che le ruote si stacchino da terra. Il droop è in gran parte influenzato dall impostazione del Pagina 9 di 20 By Alessio Pumo

downstop ma in piccola parte anche dall altezza da terra ed infatti va misurato dopo aver regolato l altezza. Meno Downstop (maggiore è il droop e minore è il valore della scala millimetrata della foto) si dà alla sospensione e più la macchina reagisce lentamente e prevedibile senza perdite di aderenza improvvisi ma con reazioni progressive. Di solito si usa un valore alto di Droop quando la pista diventa scivolosa oppure quando è sconnessa, ma ci sono effetti indesiderati come molto più rollio e beccheggio e la lentezza procura anche poca reattività nei destra-sinistra nelle piste tortuose. In più, sopratutto nei touring dalla carreggiata abbastanza stretta, può provocare dei comportamenti non prevedibili con perdite di aderenza e reazioni strane. Aumentando il Downstop (minore è il droop e maggiore è il valore della scala millimetrata della foto) il modello diventa molto più pronto e reattivo e di solito aumenta anche il grip perché aumenta il peso sulla gomma sottosforzo dato che lo spostamento di peso non viene ammortizzato dal movimento della sospensione. Poco Droop non è indicato su piste sconnesse in quanto la gomma non seguirà a dovere le asperità. Nella pratica il droop varia anche a seconda della tipologia di gomma (si consiglia di provare anche valori uguali per anteriore e posteriore): GOMME IN LATTICE Anteriore 5mm o 4mm Posteriore 4mm o 3mm GOMME IN SPUGNA Anteriore: 2mm o 1mm sopra l altezza da terra. Posteriore: 3mm o 2mm sopra l altezza da terra. Si noti la relazione inversa dei valori di droop che generalmente si adotta con gomme in spugna e in lattice. Si fa notare, inoltre, che il droop è un parametro molto importante e che può variare sensibilmente il comportamento della macchina. Per le gomme in spugna il droop, solitamente, si indica in relazione all'altezza da terra come riportato in tabella. Centri di Rollio Sono il fulcro di rotazione delle sospensioni rispetto al telaio ed al baricentro. Il centro di rollio anteriore e posteriore si trova prolungando la proiezione dei Pagina 10 di 20 By Alessio Pumo

braccetti delle sospensioni e dei link superiori (entrambe le proiezioni sono mostrate in rosso nella figura). Dal punto d'incrocio di queste due proiezioni (cioè delle due linee rosse) si traccia un linea (verde) fino all'incrocio della mezzadria della gomma con il terreno (linea gialla): l'incrocio di queste due proiezioni determina il centro di rollio. I centri di rollio vengono influenzati dalla lunghezza ed inclinazione dei link e dei braccetti. Il link lungo e corto oppure inclinato (rosso) o dritto (giallo) interagiscono direttamente con la determinazione del centro di rollio. Quindi ogni volta che si modifica l'inclinazione o la lunghezza del link o del braccetto si sposta anche il centro di rollio. Di solito cambiando il centro di rollio si cambiano i comportamenti che avrà il telaio sia in curva che in accelerazione. Centro di rollio basso Si ottiene mantenendo i link il più possibile paralleli al braccetto sospensione. Un centro di rollio basso o lontano dal baricentro fà coricare molto la macchina in curva, ha molta leva rispetto al baricentro, caricando molto la gomma esterna tendendo a far scivolare ad inizio curva ma tendendo a far aumentare il grip a metà curva. Di solito si usa con terreni lisci e con grip in piste da curve ampie e veloci: il mezzo inserisce di più quando c'è più carico aerodinamico e tiene di più quando cala la velocità. Pagina 11 di 20 By Alessio Pumo

Centro di rollio alto Si ottiene agendo al contrario di quanto descritto sopra, ossia accorciando e inclinando i link rispetto i braccetti delle sospensioni. Un centro di rollio alto o vicino al baricentro crea anti coricamento, poca leva da sfruttare con il baricentro, quindi grande pressione sulle gomme subito all'inizio della curva e questo si traduce in più grip all'inizio per poi perderne un po' a metà curva per poi riacquistarne sotto motore. Oltre a reazioni singole di ogni treno c'è una interazione tra le due estremità delle macchina. Per esempio, se abbiamo un centro di rollio alto davanti e basso dietro avremo la macchina che inserirà molto velocemente con poi un centro curva più neutro, quasi sottosterzante, per poi avere un leggero sovrasterzo in uscita proprio per l'azione combinata delle sospensioni anteriori e posteriori. Un fattore strettamente correlato ai centri di rollio sono i link superiori. Di solito, diciamo nelle macchine serie, si può modificare sia in lunghezza che in inclinazione. L'inclinazione agisce più che altro durante l'azione e comunque durante la curva. Modificandone la lunghezza se ne modifica il loro comportamento statico, ossia prima che incomincino ad agire le varie forze e quindi all'inizio di ogni azione. LINK LUNGO: più trazione (accelerazione) e meno stabilità. LINK CORTO: più stabilità e meno trazione. LINK INCLINATO: tenuta inizio curva e poco rollio. LINK PARALLELO: molto rollio e tenuta a metà curva. Barre antirollio Le barre anti rollio, come il nome spiega, servono per non fare coricare troppo il telaio sottoposto alla forza centrifuga della curva. Di solito la barra antirollio irrigidisce il treno a cui è applicata quindi diminuisce il grip, ma non è una costante perché in certi casi, con gomme che hanno bisogno di più carico, si aumenta il grip quindi è sempre il bilanciamento tra più Pagina 12 di 20 By Alessio Pumo

parametri che determina l'effetto finale. Si misurano in base alla durezza. Di solito: Barra antirollio al posteriore aumenta lo sterzo in entrata e stabilizza l'uscita nell'avantreno facendo diventare la macchina più tonda e sottosterzante e migliorando l'aderenza in uscita. Barra antirollio all'anteriore riduce il beccheggio e rende la macchina generalmente più aggressiva in entrata di curva. La barra antirollio è sconsigliata su superfici sconnesse: rende la percorrenza dei rettilinei difficile. Convergenza (TOE-IN) e Divergenza (TOE-OUT) E' l'inclinazione della gomma rispetto all'asse del telaio. CONVERGENZA (TOE-IN): La convergenza è determinata dalla differenza della misura B ed A (foto). Quando B è maggiore di A si parla di ruote convergenti. L'effetto principale della convergenza è dare stabilità in rettilineo e in curva, ed è per questo che viene usata sopratutto al retrotreno. Se usata sul treno anteriore, oltre a dare stabilità, agisce in contemporanea con l'akerman e quindi con ruote convergenti anteriormente si avrà una macchina che sterza molto ad alta velocità e meno a bassa, l'effetto negativo della convergenza è che si avrà più attrito in rettilineo. Pagina 13 di 20 By Alessio Pumo

DIVERGENZA (TOE-OUT) La divergenza è determinata dalla differenza della misura B ed A (foto). Quando A è maggiore di B si parla di ruote divergenti. La divergenza si usa quasi esclusivamente all'anteriore poichè al posteriore avrebbe dei risultati del tutto deleteri. E' utilizzata per dare stabilità in rettilineo, ad ecezzione se ci sono molte buche (ad esempio in fuori strada). Reagisce assieme all'akerman e quindi, di solito, ruote divergenti danno alla macchina un comportamento sottosterzante alle alte velocità in rettilineo e curvoni molto veloci e sovrasterzante alle basse velocità, tornanti e curve a gomito. Nella pratica il toe varia anche a seconda della tipologia di gomma: GOMME IN LATTICE Anteriore: 1 OUT Posteriore: 2, 2.5, 3 IN GOMME IN SPUGNA Anteriore: 0 o, 1 OUT Posteriore: 3 IN Ackermann L'ackermann è la differenza d'angolo tra le due gomme dell'avantreno nel momento della sterzata. Pagina 14 di 20 By Alessio Pumo

L'angolo di Ackermann è usato per ovviare al problema riguardante la differenza di raggio di curva tra la gomma interna ed esterna del modello, ma in più è usato per modificare la sensibilità di risposta dello sterzo. Con ampi angoli di Ackermann si ha più sterzo a bassa velocità e meno sterzo ad alta. Con poco angolo si ha più sensibilità ad alta velocità e meno sterzo a bassa velocità. Dipende dal tipo di tracciato quante curve sono a bassa velocità e quante ad alta, in più dipende quando entra in gioco l'effetto e cioè dipende quando il tipo di gomme e di telaio fa agire la differenza di angolo. Bisogna determinare a che velocità interagisce l'akerman e in più, come tutti gli angoli delle sospensioni, interagisce con gli altri e quindi non si hanno reazione assolute. L'ackermann è impostato tramite l'inclinazione dei braccetti dello sterzo e questo può avvenire sia variando il punto di ancoraggio dal lato del salvaservo, sia dal lato squadrette sui barilotti. Ecco un esempio di regolazione dell angolo di Ackermann dalla parte del salvaservo. La posizione 1 è quella che da meno Ackermann mentre quella che ne dà di più è la 4... la 2 e la 3 sono una via di mezzo, la sequenza è 1-2-3-4 Pagina 15 di 20 By Alessio Pumo

Track-Width (Larghezza della carreggiata) Anteriore Diminuisce il grip anteriore Più Larga Aumenta il sottosterzo Diminuisce la risposta di sterzo Aumenta il grip anteriore Più Stretta Diminuisce il sottosterzo Più veloce la risposta dello sterzo Posteriore Aumenta il grip posteriore all entrata di curva Più Larga Aumenta la velocità nelle curve in accelerazione Aumenta il grip all uscita di curva Più Stretta Aumenta il grip anteriore nei tornanti Allargare la carreggiata all anteriore corrisponde ad aumentare la convergenza negativa dell anteriore Caster Il caster è l'angolo dell' asse del montante di sterzo con la verticale sul terreno. Viene solitamente regolato utilizzando delle C con diversa gradazione (0, 2, 4, 6 solitamente). Si usa esclusivamente all'anteriore. Il caster influenza il camber in particolare con le ruote sterzate, inoltre produce una torsione sul telai quando le ruote sono sterzate. L'angolo del caster è usato sopratutto per dare stabilità in rettilineo ma ha anche degli effetti durante la curva, le reazioni del caster dipendono anche molto dal tipo di gomme e di superficie su cui si corre. Con più caster, il montante più inclinato (C più inclinata), si ha più stabilità in rettilineo, un ingresso di curva più dolce, un poco di sotto serzo, ma in uscita si ha più sterzo. Con meno caster, montante più verticale (C verticale), si ha un ingresso più violento, meno stabilità in rettilineo e meno sterzo in uscita. Questo avviene nella maggioranza dei casi ma dipende molto dalla superfiche, ad esempio se su moquette la macchina si ribalta, diminuendo l'angolo di caster Pagina 16 di 20 By Alessio Pumo

di solito si risolve il problema. Pensandoci dovrebbe essere il contrario. Molto dipende anche se la macchina è a 2 ruote motrici o a 4 ruote motrici, per esempio nel 2wd off road con più caster può accadere di avere più inserimento, perché le gomme si presentano più di taglio e fanno puntare la macchina all'inizio della curva. Vedasi successivamente la trattazione sull'anti-dive e il kick-up per accertarsi delle interazioni sul caster. Gomme in lattice 2 o o 4 o (solitamente 4 o ) Gomme in spugna Si usano più facilmente gradazioni più accentuate: 4 o o 6 o Rear anti-squat E' l'inclinazione del perno della sospensione rispetto al piano del telaio. Cioè l'inclinazione del braccetto che non è da confondersi con il caster, anche perché l'anti-squat si usa solo al posteriore. Antisquat letteralmente anti schiacciamento è dato dall'inclinazione del perno della sospensione, evidenziato in rosso nella foto. Maggiore è l'inclinazione del perno della sospensione e più si ottiene un effetto, appunto, di anti-affondamento, durante la marcia, che dà al modello più trazione. Pagina 17 di 20 By Alessio Pumo

La trazione non è la tenuta, che sia chiaro, è solo la capacità delle gomme di trasmettere la forza motrice al terreno, ma di solito l'aumento dell'anti-squat ha effetti anche in ingresso ed in uscita di curva aumentando l'ingresso e dando anche più aderenza alle gomme davanti in uscita. Inoltre ha un effetto anche in rapporto al tipo di superficie: se ci sono degli avallamenti si ha più difficoltà ad accelerare con conseguenti sobbalzi del retrotreno ma il modello supererà meglio le buche a velocità costante. Questo si applica sopratutto su macchine fuoristrada ma anche sul touring non bisogna sottovalutare questo parametro. Front anti-dive & Kick-up Come l'antisquat, anti-dive e kick-up sono due angoli relativi ai braccetti delle sospensioni. Nello specifico si tratta dell'inclinazione del braccetto della sospensione (quindi del perno della sospensione) anteriore rispetto all'asse del telaio. Si parla di Kick-Up quando quest'angolo ruota attorno al perno più arretrato (verso il posteriore) del braccetto anteriore (in simpatia con l'angolo di caster). Si parla di Anti-Dive quando quest'angolo ruota attorno al perno più avanzato (verso l'anteriore) del braccetto anteriore. KICK-UP: L'angolo di kick-up viene usato sopratutto quando la pista è sconnessa in quanto le sospensioni assorbono meglio le buche con questa inclinazione. Il kick-up si usa principalmente nell'off-road: quando la pista comincia a bucarsi il miglioramento è evidente nell'attraversamento di zone con buche secche e ripetute ma di contro si avrà un leggero sottosterzo ANTI-DIVE: L'anti-dive viene usato per limitare il beccheggio dell'avantreno. Quest'angolo fa reagire la macchina in modo brusco e sensibile e non è consigliabile usarlo in piste con avvallamenti/disconnessioni perchè, angolati così i braccetti, essi hanno più resistenza a salire e a far comprimere gli Pagina 18 di 20 By Alessio Pumo

ammortizzatori ottenendo meno effetto ammortizzante. Si usa in piste lisce con molta aderenza dove sia necessario avere una macchina molto reattiva con sterzo aggressivo ed entrata in curva. Quando si usa un angolo di anti-dive diverso da 0 è necessario usare il differenziale anteriore per facilitare la guida. Generalmente il range dell'anti-dive è minore del range di kick-up. INTERAZIONI ANTI-DIVE/KICK-UP CON IL CASTER Essendo l'anti-dive e Kick-Up angolazioni dei braccetti delle sospensioni anteriori, questi due parametri tendono ad avere effetti in simbiosi con il caster e a modificare il setting del caster stesso. KICK UP: se si aumenta/diminuisce si aumenta/diminuisce anche l'angolo di caster a meno di non intervenire sull'angolo di caster stesso tramite la sostituzione della gradazione delle C su cui si installano i portamozzi. Aumentando il kick-up, a parità di caster, si ha più stabilità in rettilineo, un ingresso di curva più dolce, un poco di sotto sterzo, ma in uscita si ha più sterzo. Diminuendo il kick-up, a parità di caster, si ha un'ingresso più violento, meno stabilità in rettilineo e meno sterzo in uscita. ANTI-DIVE: ha un comportamento duale rispetto al precedente. Diminuendo l'anti-dive, a parità di caster, si ha più stabilità in rettilineo, un ingresso di curva più dolce, un poco di sotto sterzo, ma in uscita si ha più sterzo. Aumentando l'anti-dive, a parità di caster, si ha un'ingresso più violento, meno stabilità in rettilineo e meno sterzo in uscita. Pagina 19 di 20 By Alessio Pumo

La procedura per il setting Eseguire il setting con il seguente ordine CAR Ordine Tipo di settaggio Ammortizzatori Anti-Roll Bars Ruote 1 Downstops Staccati Staccate Tolte 2 Ride height Attaccati Attaccate Montate 3 Droop Attaccati Attaccate Montate 4 Track-width Attaccati Non importa Tolte 5 Camber & camber rise Attaccati Staccate Tolte 6 Caster Attaccati Non importa Tolte 7 Toe Attaccati Non importa Tolte 8 Steering throw symmetry Attaccati Non importa Tolte 9 Tweak Attaccati Non importa Tolte Pagina 20 di 20 By Alessio Pumo