DAMIANO ADRIANI. Dottore Commercialista DISCIPLINA DEGLI OMAGGI NEL REDDITO DI LAVORO AUTONOMO

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1/5 OGGETTO DISCIPLINA DEGLI OMAGGI NEL REDDITO DI LAVORO AUTONOMO CLASSIFICAZIONE DT LAVORO AUTONOMO OMAGGI RIFERIMENTI NORMATIVI ARTT.54 e 95 TUIR DM 19.11.2008 L. 24.12.2007 n. 244 (Finanziaria 2008 Circ. Agenzia delle Entrate 22.7.2009 n. 39 Circ. Agenzia delle Entrate13.7.2009 n. 34 Circ. Agenzia delle Entrate19.2.2008 n. 12 Circ. Agenzia delle Entrate 28.1.2008 n. 7 Circ. Agenzia delle Entrate 18.6.2001 n. 57 R.M. 8.9.2000 n. 137/E C.M. 23.12.97 n. 326/E C.M. 3.8.79 n. 25 COLLEGAMENTI CIRCOLARE N. 50/13 ALLEGATI REFERENTE STUDIO Le spese sostenute dagli esercenti arti e professioni per l acquisto di omaggi destinati a clienti rientrano tra le spese di rappresentanza, deducibili, ai sensi dell art. 54 del TUIR, nel limite dell 1% dei compensi percepiti nel periodo d imposta. La concessione di omaggi da parte degli esercenti arti e professioni rappresenta un fatto usuale in occasione di festività e ricorrenze. In linea generale, la cessione gratuita di beni non strumentali non concorre alla formazione del reddito professionale, in quanto l art. 54 del TUIR non contiene una disposizione analoga a quella prevista dall art. 85 co. 2 del TUIR per i titolari di reddito d impresa. Tuttavia, l art. 54 co. 1-bis del TUIR stabilisce che, per i lavoratori autonomi, assume rilevanza reddituale la cessione di beni strumentali quando: è realizzata mediante una cessione a titolo oneroso; è realizzata mediante il risarcimento, anche in forma assicurativa, per la perdita o il danneggiamento dei beni; beni vengono destinati al consumo personale o familiare dell esercente l arte o la professione o a finalità estranee all arte o alla professione medesima. Nel caso di trasferimenti a titolo gratuito di beni strumentali da parte del professionista, quindi, si realizza il presupposto per l imposizione delle plusvalenze, in quanto si rientra nella terza delle fattispecie illustrate. OMAGGI COME SPESE DI RAPPRESENTANZA Ai sensi dell art. 54 co. 5 del TUIR, sono espressamente comprese tra le spese di rappresentanza quelle sostenute per l acquisto o l importazione di beni destinati ad essere ceduti a titolo gratuito. Rientrano tra le spese di rappresentanza: quelle sostenute per l acquisto o l importazione di oggetti d arte, d antiquariato o da collezione, anche se utilizzati come beni strumentali per l esercizio dell arte e della professione;

2/5 quelle sostenute per l acquisto o l importazione di beni destinati ad essere ceduti a titolo gratuito (c.d. omaggi ). Come chiarito dalla circ. Agenzia delle Entrate 13.7.2009 n. 34, le disposizioni relative alla qualificazione delle spese di rappresentanza previste in sede di determinazione del reddito d impresa (art. 108 co. 2 del TUIR e DM 19.11.2008) rilevano anche ai fini del reddito di lavoro autonomo; restano fermi i diversi limiti di deducibilità previsti dall art. 54 co. 5 del TUIR. In altri termini, la nozione di spesa di rappresentanza va mutuata dal DM 19.11.2008. Occorre peraltro rilevare come, a differenza di quanto previsto per il reddito d impresa, nell art. 54 manchi qualsiasi riferimento al costo minimo del bene distribuito gratuitamente. Di conseguenza, diversamente da quanto previsto nell ambito del reddito d impresa, le spese relative ai beni distribuiti gratuitamente di valore unitario non superiore a 50,00 euro non sono integralmente deducibili, ma concorrono a formare il plafond delle spese di rappresentanza deducibili nell esercizio. L Agenzia delle Entrate ha infatti precisato che in tale contesto, in particolare, rilevano le disposizioni relative alla qualificazione delle spese di rappresentanza, previste dall articolo 108 del TUIR e dal decreto attuativo ( ), ma non quelle relative al limite di deducibilità delle medesime spese ( ), autonomamente disciplinato dalla citata disposizione dell articolo 54. Ai sensi dell art. 54 co. 5 del TUIR, il costo dei beni oggetto di cessione gratuita o omaggio alla clientela è deducibile dal reddito del professionista, a titolo di spesa di rappresentanza, nel limite dell 1% dei compensi percepiti nel periodo d imposta. Stante l applicabilità delle disposizioni relative alla qualificazione delle spese di rappresentanza ex DM 19.11.2008 anche al reddito di lavoro autonomo, in dottrina è stato rilevato come, anche per tale categoria reddituale, dovrebbe essere soddisfatto il requisito dell inerenza. Fatte salve le eccezioni espressamente previste, le spese inerenti all esercizio dell arte e della professione sono ammesse in deduzione nel periodo d imposta in cui sono sostenute, indipendentemente dalla relativa competenza economica; in altri termini, i costi sono deducibili per cassa. OMAGGI AI DIPENDENTI E COLLABORATORI DEL PROFESSIONISTA DEDUCIBILITÀ DAL REDDITO DI LAVORO AUTONOMO Per i professionisti, il costo sostenuto per l acquisto di beni dati in omaggio ai dipendenti e ai collaboratori coordinati e continuativi non è specificamente disciplinato dal TUIR. Sul punto, la dottrina appare orientata su due tesi distinte. Secondo l orientamento dottrinale prevalente, il costo degli omaggi ai dipendenti è deducibile in misura integrale ai sensi dell art. 54 co. 1 del TUIR. Tale norma, infatti, avrebbe una portata del tutto omologa a quella dell art. 95, che include le spese effettuate a titolo di liberalità verso i dipendenti tra le spese per prestazioni di lavoro.

3/5 Alcuni Autori ritengono che le spese per omaggi ai dipendenti siano deducibili nel limite dell 1% dei compensi percepiti, analogamente a quanto previsto per gli omaggi costituenti spese di rappresentanza. Tale tesi sembrerebbe tuttavia superata alla luce del DM 19.11.2008, secondo il quale la finalità promozionale o di pubbliche relazioni esclude che possano qualificarsi spese di rappresentanza le erogazioni gratuite a beneficio di soci, dipendenti o collaboratori. IMPONIBILITÀ PER IL LAVORATORE DIPENDENTE Ai sensi dell art. 51 co. 1 del TUIR, concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro. I regali di Natale e le altre erogazioni liberali, concesse in occasione di festività o ricorrenze alla generalità dei dipendenti, sono imponibili, anche se di valore inferiore a 258,23 euro; ciò a seguito della soppressione della lett. b) dell art. 51 co. 2 del TUIR. I regali ai dipendenti rientravano nella fattispecie prevista dall art. 51 co. 2 lett. b) del TUIR, il quale escludeva il relativo valore dalla base imponibile IRPEF degli stessi se: venivano erogati in occasione di festività o ricorrenze; erano rivolti alla generalità o alla categoria di dipendenti; non superavano 258,23 euro per ciascun periodo di imposta19. In merito al nuovo regime, l Agenzia delle Entrate20 ha chiarito che le erogazioni liberali concesse ai dipendenti possono ancora essere detassate qualora ricorrano le condizioni di applicabilità del limite dei fringe benefit di cui all art. 51 co. 3 del TUIR. La citata norma esclude dalla formazione del reddito il valore normale dei beni ceduti e dei servizi prestati se complessivamente di importo non superiore a 258,23 euro nel periodo d imposta. La circ. Agenzia delle Entrate 59/2008 ha peraltro chiarito che, a differenza della previgente disciplina, la liberalità può essere erogata anche: ad un solo dipendente, non essendo più richiesto che l erogazione liberale sia concessa alla generalità o categorie di dipendenti; in occasioni diverse dalle festività e dalle ricorrenze. Ai fini IVA è opportuno effettuare una distinzione tra beni dati in omaggio rientranti nell attività di impresa e beni dati in omaggio non rientranti nell attività d impresa, distinguendo quelli di valore unitario superiore ad 25,82- da quelli di valore unitario inferiore ad 25,82- In linea generale, secondo l art. 51 co. 1 del TUIR, gli omaggi ricevuti in relazione al rapporto di lavoro concorrono a formare il reddito per il lavoratore dipendente. Tuttavia, risultano non imponibili gli omaggi ricevuti che, insieme agli altri fringe benefit, nel periodo d imposta non superano i 258,23 euro ai sensi dell art. 51 co. 3 del TUIR.

4/5 La stessa norma precisa, inoltre, che nel caso in cui il limite venga superato, l intero valore concorre a formare il reddito di lavoro dipendente. NUOVI CONTRIBUENTI MINIMI Con effetto a partire dal 2008, l art. 1 co. 96-117 della L. 24.12.2007 n. 244 (Finanziaria 2008) ha introdotto il regime dei contribuenti minimi, prevedendo contestualmente l abrogazione di alcuni regimi contabili applicabili fino al periodo d imposta 2007. In sintesi, il regime è applicabile alle persone fisiche esercenti un attività d impresa, artistica o professionale, in possesso di determinati requisiti. La disciplina in esame è stata oggetto di una profonda rivisitazione ad opera dell art. 27 del DL 98/2001 (conv. L. 111/2011), il quale ne ha, tra l altro, mutato la denominazione in regime di vantaggio per l imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità (c.d. nuovi contribuenti minimi). Per effetto di tali modifiche, a decorrere dall 1.1.2012, il regime in esame si applica: per il periodo d imposta in cui l attività è iniziata e per i quattro successivi (cioè per 5 annualità); esclusivamente alle persone fisiche che: intraprendono un attività d impresa, arte o professione; l hanno intrapresa successivamente al 31.12.2007. Inoltre, il reddito d impresa o di lavoro autonomo conseguito dal nuovo contribuente minimo continua a non concorrere alla formazione del proprio reddito complessivo, in quanto sempre tassato forfetariamente con un imposta sostitutiva dell IRPEF e delle relative addizionali regionale e comunale; tuttavia, l aliquota di tale imposta scende dal 20% al 5%. Atteso che le modalità di determinazione del reddito assoggettato ad imposta sostitutiva non sono mutate, si ritiene che i chiarimenti resi sul punto dall Amministrazione finanziaria fino al 2011 conservino la propria validità. Al riguardo, l Agenzia delle Entrate, con la circ. 28.1.2008 n. 7 ha chiarito che non possono trovare applicazione le specifiche norme del TUIR che limitano la deducibilità delle spese per omaggi, vitto e alloggio. Di conseguenza, l Agenzia, con la citata circolare, ha precisato che le spese per omaggi (nonché quelle di vitto e alloggio) possono essere integralmente dedotte nel periodo di sostenimento (criterio di cassa), purché sia rispettato il requisito dell inerenza. Al riguardo, la circ. Agenzia delle Entrate 13.7.2009 n. 34 ha precisato che in tal caso si fa riferimento ai soli omaggi di valore inferiore a 50,00 euro. Peraltro, la circ. Agenzia delle Entrate 34/2009, contrariamente a quanto si poteva desumere dalla circ. 7/2008, ha affermato che le spese di rappresentanza, inerenti ai sensi dell art. 1 co. 2 del DM 19.11.2008, sono deducibili, nei limiti del plafond dell 1% anche per i soggetti che rientrano nel regime dei minimi. Alla luce di quanto sostenuto in precedenti documenti di prassi, tale posizione non appare condivisibile.

REGIME IRAP 5/5 In linea generale, per gli esercenti arti e professioni, il valore della produzione ai fini IRAP è dato dalla differenza fra: l ammontare dei compensi percepiti; l ammontare dei costi sostenuti inerenti l attività esercitata: compreso l ammortamento dei beni materiali e immateriali; esclusi gli interessi passivi e le spese per il personale dipendente. I compensi, i costi e gli altri componenti si assumono così come rilevanti ai fini della dichiarazione dei redditi (art. 8 del DLgs. 446/97). In pratica, per tali soggetti, anche in seguito all abrogazione delle c.d. variazioni fiscali, i proventi e gli oneri concorrenti alla determinazione della base imponibile continuano a rilevare nella misura prevista ai fini delle imposte dirette. Per quanto esposto, quindi, anche gli omaggi ai clienti sono disciplinati dalle stesse regole previste ai fini IRPEF; tali regole, invece, non trovano applicazione con riferimento agli omaggi destinati ai dipendenti. Come sopra rilevato, infatti, ai fini della determinazione del reddito professionale, i costi sostenuti per l acquisto degli omaggi destinati ai dipendenti o collaboratori sono stati ricondotti tra le spese per prestazioni di lavoro e non tra quelle di rappresentanza. Tale circostanza dovrebbe determinarne l indeducibilità ai fini IRAP, salvo che essi risultino funzionali all attività di lavoro autonomo e non assumano natura retributiva per il dipendente o il collaboratore. Sul punto, sarebbe peraltro opportuno un chiarimento ufficiale. Nel ricordarvi la mia disponibilità a offrirvi ulteriori delucidazioni, colgo l occasione per inviarvi i più cordiali saluti. dott. Damiano ADRIANI