Capitolo 5. L analisi delle variazioni e l IVA. 1. La rilevazione: oggetto e scopi

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Capitolo 5 L analisi delle variazioni e l IVA Sommario 1. La rilevazione: oggetto e scopi. - 2. I valori finanziari e i valori economici. - 3. L aspetto finanziario e l aspetto economico della gestione. - 4. Gli sfasamenti tra fenomeni economici e finanziari. - 5. La contabilità generale. Cenni. - 6. La classificazione delle scritture. - 7. Libri e documenti obbligatori. - 8. Imposta sul valore aggiunto (IVA). - 9. Liquidazioni periodiche IVA e relativi versamenti. - 10. Momento impositivo ed esigibilità dell IVA. - 11. La base imponibile IVA. - 12. Il volume di affari IVA. - 13. La fattura. - 14. Le note di variazione IVA. - 15. I registri IVA. 1. La rilevazione: oggetto e scopi La rilevazione consiste nel procedimento di interpretazione e di traduzione dei fatti economico-tecnici e dei fenomeni di mercato che caratterizzano la vita di un azienda in quantità fisiche o in quantità monetarie (valori). Essa viene tradizionalmente definita come la memoria scritta degli accadimenti d impresa, cioè l annotazione, in opportuna forma, dei fenomeni che nell ambito dell impresa hanno luogo. Data la molteplicità e la complessità dei fatti e degli accadimenti di tipo economico e finanziario che alimentano quotidianamente la vita dell impresa e, data la loro importanza, si comprende come non possano essere semplicemente affidati alla memoria delle persone che li pongono in essere, ma si renda necessario un adeguato sistema di rilevazione dei fatti di gestione. Principio che sottende alla rilevazione è la conoscenza del fatto e/o accadimento ed una sua sistematica classificazione di ordine temporale e spaziale. La rilevazione è lo strumento che consente di individuare e memorizzare i fatti economici e finanziari che si manifestano nella vita di un impresa, di quantificarli e di valutarli secondo opportuni principi. Essa si concretizza nelle scritture in cui trova espressione la contabilità aziendale e, relativamente alla contabilità generale, sfocia nella redazione del bilancio di esercizio. La rilevazione e la sua sintesi rappresentata dal bilancio di esercizio si propongono di raggiungere i seguenti scopi: determinazione periodica dei risultati della gestione, reddito e capitale di funzionamento, per finalità conoscitive; rendicontazione alla proprietà dell operato del management e degli organi amministrativi; informazione nei confronti degli interlocutori esterni; strumento della programmazione e del controllo di gestione, seppure subordinatamente ad altri report più specifici;

126 Capitolo 5 rispetto degli adempimenti imposti dalla normativa civilistica e da quella fiscale; strumento di base per la elaborazione delle analisi di bilancio e per il calcolo degli indici ai fini della verifica degli equilibri economici, finanziari e patrimoniali. La rilevazione è un insieme di scritture sistematiche che ha per oggetto le diverse operazioni di gestione (scambio sul mercato, finanziamenti ottenuti e concessi, aumento e riduzione del capitale proprio), studiate nel loro duplice aspetto finanziario ed economico. Di seguito si riprendono e si approfondiscono i concetti di valori finanziari ed economici, già accennati in precedenza, al fine di condurre un discorso propedeutico al tema delle rilevazioni in contabilità generale ed al tema del bilancio di esercizio. 2. I valori finanziari e i valori economici I valori che compongono il patrimonio studiato sotto l aspetto quantitativo si distinguono in valori finanziari e valori economici. I valori finanziari sono gli elementi originari del patrimonio che sono espressi naturalmente in moneta e che costituiscono mezzi di regolamento degli scambi con terze economie o strumenti di finanziamento (es.: denaro ed altri valori esistenti in cassa, crediti e debiti di funzionamento o di regolamento, crediti e debiti di finanziamento o di prestito). Essi possono essere classificati in: a) valori finanziari certi, ossia certi nell ammontare e nel periodo di disponibilità («Cassa» e conti strettamente assimilati come «banca c/c», «posta c/c»); b) valori finanziari assimilati, ossia crediti e debiti di regolamento o di esercizio o di funzionamento o di partita. Sorgono negli scambi monetari con regolamento differito per effetto delle dilazioni di pagamento concesse ai clienti e ottenute dai fornitori; c) valori finanziari presunti, ossia incerti nell ammontare e nel periodo di disponibilità (fondi rischi, fondi spese future, ratei etc.); d) crediti e debiti di finanziamento o di prestito, ossia valori di prestiti concessi e ricevuti che a differenza di quelli di regolamento hanno per oggetto di scambio la disponibilità di moneta e di risorse finanziarie. Sono in genere ad onerosità esplicita, nel senso che generano un interesse (fisso o variabile) il quale rappresenta rispettivamente il provento o l onere dell operazione. I valori economici sono gli elementi derivati del patrimonio che non sono naturalmente espressi in moneta; il loro valore deriva da variazioni intervenute nei valori finanziari o è il frutto di un processo di valutazione (es.: beni e servizi a fecondità semplice, beni e servizi a fecondità ripetuta, ricavi già percepiti per servizi non ancora forniti).

L analisi delle variazioni e l IVA 127 Essi, a loro volta, possono essere classificati in: valori di reddito, sono costi e ricavi di esercizio che si rilevano a seguito dei tradizionali cicli economici di acquisizione dei fattori produttivi, di cessione dei prodotti e servizi prestati a terzi, di remunerazione dei lavoratori dipendenti ed autonomi, di incasso e pagamento degli interessi. Inoltre sono valori di reddito le quote di costi e ricavi comuni a due esercizi e le quote di costi e ricavi pluriennali stimati e congetturati a fine periodo; valori di capitale, ossia attinenti al patrimonio netto dell impresa esaminato nella sua consistenza, cioè il patrimonio netto e le sue quote ideali. Le principali quote ideali del patrimonio netto, nelle società, sono il capitale sociale, le riserve, gli utili indivisi e, con segno negativo, le perdite pregresse di esercizi precedenti e la perdita di esercizio. I valori finanziari sono causati dai valori economici, ma questi ultimi sono misurati dai primi. Aspetto finanziario e aspetto economico della gestione Acquisizione dei fattori produttivi a fecondità semplice e a fecondità ripetuta (= Sostenimento dei costi) Vendita dei beni e servizi ai clienti dell impresa (= Conseguimento dei ricavi) Causa Variazioni finanziarie positive e negative (± denaro, ± crediti, ± debiti) Effetto Nel lungo periodo i valori economici tendono a coincidere con quelli finanziari. 3. L aspetto finanziario e l aspetto economico della gestione In ogni scambio di ricchezza con terze economie sono osservabili due aspetti: quello finanziario e quello economico. L aspetto finanziario o originario riguarda i movimenti che si verificano nei mezzi monetari, nei crediti e debiti di regolamento (o di funzionamento), nei crediti e debiti di finanziamento (o di prestito). L aspetto economico o derivato, invece, è rivolto ad individuare, sulla base delle variazioni finanziarie che ad essi si accompagnano, i costi di acquisto dei fattori produttivi, i ricavi di vendita dei beni e servizi prodotti, gli oneri che sono sostenuti per l acquisizione temporanea di risorse monetarie da terzi, i

128 Capitolo 5 proventi derivanti dalla cessione temporanea a terzi di risorse monetarie, i movimenti di patrimonio netto (± costi, ± ricavi, ± patrimonio netto). I due aspetti, finanziario ed economico, si presentano nelle operazioni della gestione cosiddetta esterna, cioè delle operazioni di scambio monetario con terze economie. Essi sono logicamente distinti, ma intimamente collegati tra loro. Aspetti di osservazione delle operazioni di esterna gestione (finanziamenti, investimenti, disinvestimenti o realizzi) Aspetto economico (causa dell operazione) Aspetto finanziario (effetto dell operazione) L aspetto finanziario misura quello economico Valori economici di reddito e di patrimonio netto (derivati in quanto necessitano di essere misurati) Valori finanziari (originari in quanto misurabili autonomamente) Le operazioni di trasformazione produttiva, intermedia tra gli scambi di acquisto dei fattori produttivi e gli scambi di vendita dei beni e servizi ottenuti, formano la gestione cosiddetta interna. I valori finanziari portano un segno algebrico. La cassa, ad esempio, può subire variazioni incrementative (entrate di cassa) o decrementative (uscite di cassa). I valori di reddito sono distinti in costi (componenti negativi di reddito) e ricavi (componenti positivi di reddito): il segno è, quindi, implicito nella loro qualificazione. I valori di patrimonio netto portano un segno algebrico. Anch essi, come i valori finanziari, possono subire variazioni incrementative o decrementative. Al concetto statico di valori finanziari corrisponde quello dinamico di variazioni finanziarie; al concetto statico di valori economici corrisponde quello dinamico di variazioni economiche. Le variazioni finanziarie ed economiche sono interdipendenti e corrispondenti, in quanto le une dipendono dalle altre e le une non possono esistere senza le altre.

L analisi delle variazioni e l IVA 129 Principio della separazione tra l aspetto finanziario e l aspetto economico delle operazioni di esterna gestione Aspetto finanziario (o originario in quanto autonomamente determinabile) (Come avvengono gli scambi con i terzi) misura Aspetto economico (o derivato in quanto necessita di essere misurato) (Perché avvengono gli scambi con i terzi) ossia Le VF + misurano VE + Le VF misurano VE Le operazioni di esterna gestione ed il movimento dei valori finanziari ed economici Variazioni finanziarie (sono i movimenti in aumento e in diminuzione che si verificano nei valori finanziari) Variazioni economiche (sono le cause che hanno prodotto le variazioni finanziarie) positive (VF + ) negative (VF ) di reddito di patrimonio netto + Denaro Denaro + Crediti Crediti Debiti + Debiti ± Costi ± Patrimonio ± Ricavi netto

130 Capitolo 5 I costi ed i ricavi «derivano» la consistenza del loro valore dalle variazioni finanziarie che hanno luogo nel momento in cui si acquistano i fattori produttivi e si scambiano i beni e servizi prodotti. Si può, quindi, affermare che: a) i costi dei fattori produttivi sono l espressione quantitativo-monetaria del valore dei diversi fattori produttivi di cui un impresa si approvvigiona per svolgere la sua attività; esprimono la ricchezza che viene consumata nello svolgimento del processo produttivo; b) i ricavi di vendita sono l espressione quantitativo-monetaria del valore dei beni e servizi che l azienda cede a terzi sui mercati di sbocco; esprimono la ricchezza che viene recuperata nello svolgimento del processo produttivo. I valori di patrimonio netto sono valori relativi alla ricchezza conferita dall imprenditore ed alle sue variazioni incrementative e decrementative. Anche se entrambi gli aspetti di osservazione della gestione sono cruciali per la sopravvivenza e lo sviluppo di un azienda, l aspetto economico si può considerare il più importante. Esso, infatti, riguarda la produzione della ricchezza e quindi esprime la capacità dell impresa di svolgere «economicamente», appunto, la sua funzione di produzione di beni e servizi per il soddisfacimento dei bisogni e l appagamento delle aspirazioni dell uomo. L aspetto finanziario della gestione dà origine a valori che diventano, nella loro totalità, componenti del capitale di funzionamento. L aspetto economico, invece, dà origine a valori che in parte diventano componenti del capitale di funzionamento (costi e ricavi di competenza futura, patrimonio netto) ed in parte componenti del reddito di esercizio (costi economicamente consumati e ricavi economicamente acquisiti, ritenuti di competenza del periodo considerato). Aspetti di osservazione della gestione Finanziario (o originario o concreto). È determinabile autonomamente Economico (o derivato o astratto). È misurato attraverso le variazioni finanziarie Aspetto monetario Andamento delle disponibilità liquide Aspetto creditizio Andamento dei crediti e dei debiti di ogni specie Aspetto reddituale Andamento dei costi e dei ricavi Aspetto patrimoniale Andamento del patrimonio netto e delle sue quote ideali

L analisi delle variazioni e l IVA 131 Correlazione tra variazioni economiche e variazioni finanziarie VE + Costi Ricavi Patrimonio netto VE + + Ricavi Costi + Patrimonio netto sono misurate da sono misurate da Denaro Crediti + Debiti VF + Denaro + Crediti Debiti VF + Ogni operazione di gestione è caratterizzata almeno da due variazioni; se entrambe le variazioni sono finanziarie o economiche, esse hanno segno opposto; se una variazione finanziaria si accompagna ad una variazione economica, le due variazioni hanno invece lo stesso segno. Le variazioni finanziarie (± denaro, ± crediti, ± debiti), sotto il profilo dell osservazione e dell analisi, si presentano come aspetto originario rispetto alle corrispondenti variazioni economiche (± costi, ± ricavi, ± patrimonio netto) considerate derivate. Dal punto di vista del rapporto di causalità, invece, è l aspetto economico della gestione l origine di quello finanziario. Così, lo studio degli aspetti economici delle variazioni finanziarie aiuta a comprendere meglio queste ultime. Analizzando congiuntamente l aspetto finanziario e l aspetto economico delle operazioni di gestione, si possono verificare le seguenti relazioni: a) le variazioni finanziarie misurano le variazioni economiche: si tratta di operazioni che determinano variazioni, di eguale valore e segno, nel sistema dei valori finanziari ed economici. Trovano la loro sintesi nei seguenti schemi: VF + VF VE + VE Esempi di tali operazioni sono: l acquisto e la vendita di beni e servizi, il pagamento e la riscossione di interessi, il pagamento di premi di assicurazione, l accantonamento ai fondi rischi, gli aumenti e le riduzioni di capitale proprio;

132 Capitolo 5 b) le variazioni finanziarie misurano altre variazioni finanziarie: si tratta di operazioni che determinano variazioni, di eguale valore e segno contrario, nel sistema dei valori finanziari. Trovano la loro sintesi nei seguenti schemi: VF + VF VF + VF Esempi di tali operazioni sono: l ottenimento di finanziamenti da terzi e la concessione di finanziamenti a terzi. Si illustra, di seguito, lo schema riepilogativo delle relazioni tra variazioni finanziarie e variazioni economiche di cui ai punti a) e b) appena descritti: Valori e variazioni di natura finanziaria Aspetto originario Aspetto derivato Entrate (VFP): Ricavi vendita beni e servizi (VEP) + Denaro MISRANO + Crediti di funz.to Aumento Capitale di proprietà (Δ+) (VEP) Debiti di funz.to + Entrate presunte Ottenimento di finanz.ti (VFN) { scite (VFN): Costi acquisto fattori (VEN) Denaro Misurano Crediti di funz.to Diminuzione Capitale di proprietà (Δ ) (VEN) + Debiti di funz.to + scite presunte Concessione di finanz.ti (VFP) { { { { c) le variazioni finanziarie si compensano con altre variazioni finanziarie: in tutte quelle operazioni di regolamento di crediti e debiti, sia di funzionamento che di finanziamento, che determinano variazioni, di eguale valore e di segno opposto, nel solo sistema dei valori finanziari. Trovano la loro sintesi nel seguente schema: VF + VF Esempi di tali operazioni sono: la riscossione di crediti di regolamento o di prestito, il pagamento di debiti di regolamento o di prestito, il pagamento del TFR ai dipendenti mediante la riduzione dell omonimo debito, l utilizzo dei fondi rischi. Si illustra, di seguito, lo schema riepilogativo delle relazioni tra variazioni finanziarie e altre variazioni finanziarie di cui al punto c) appena descritto.

L analisi delle variazioni e l IVA 133 { ENTRATE (VFP) Compensazione tra valori finanziari { SCITE (VFN) SI COMPENSANO In tutte le operazioni di regolamento di crediti e debiti, sia di funzionamento che di finanziamento Si illustra, di seguito, lo schema generale delle relazioni tra variazioni finanziarie e variazioni economiche come illustrato ai precedenti punti a), b) e c). Tabella di rilevazione delle variazioni finanziarie ed economiche Variazioni finanziarie positive (ENTRATE) Variazioni finanziarie negative (SCITE) Variazioni economiche negative (COSTI) (Δ ) Variazioni economiche positive (RICAVI) (Δ+) Qui di seguito si illustrano alcuni esempi di fatti amministrativi: A) Acquisto di fattori produttivi 1) Si acquistano fattori della produzione per euro. Pagamento in contanti. Denaro C Costo di acquisto FP

134 Capitolo 5 A) Acquisto di fattori produttivi 2) Si acquistano fattori della produzione per euro. Pagamento a 30 giorni. Alla scadenza si salda il debito in contanti. + Debiti di funzionamento 1. C Costo di acquisto FP 2. E Debiti di funzionamento Denaro B) Vendita di beni e servizi 1) Si vendono prodotti per 20.000 euro. Incasso in contanti. E 20.000 + Denaro R 20.000 V.E.P. Vendita prodotti B) Vendita di beni e servizi 2) Si vendono prodotti per 20.000 euro. Incasso a 30 giorni. Alla scadenza si incassa il credito in contanti. 1. E 20.000 + Crediti di funzionamento R 20.000 V.E.P. Vendita prodotti 2. E + Denaro 20.000 Crediti di funzionamento

L analisi delle variazioni e l IVA 135 C) Raccolta di capitale di proprietà 1) Si costituisce la società Alfa con un capitale di 50.000 euro. Gli apporti avvengono in contanti. E 50.000 + Denaro Δ+ 50.000 V.E.P. Aumento di capitale di proprietà C) Raccolta di capitale di proprietà 2) Si costituisce la società Alfa con un capitale di 50.000 euro. Gli apporti avvengono mediante il conferimento di un automezzo. E 50.000 + Crediti vs azionisti Δ+ 50.000 V.E.P. Aumento di capitale di proprietà C 50.000 Acquisizione automezzo 50.000 Crediti vs azionisti D) Restituzione di capitale di proprietà 1) Si liquida in contanti la quota di un socio che recede, per un ammontare di euro. Denaro Δ Diminuzione capitale di proprietà

136 Capitolo 5 D) Restituzione di capitale di proprietà 2) Si liquida la quota di un socio che recede mediante restituzione di un macchinario del valore di euro. + Debiti vs azionisti Δ Diminuzione capitale di proprietà E Debiti vs azionisti R V.E.P. Dismissione macchinario E) Debiti di finanziamento 1) Si ottiene un mutuo dell importo di 100.000 euro al netto di interessi per 5.000 euro. L importo è accreditato sul c/c. 95.000 + Banca 100.000 + Debiti di finanziamento C 5.000 Interessi passivi E) Debiti di finanziamento 2) Si paga a mezzo banca una rata del mutuo (quota capitale 9.000 euro, quota interessi 1.000 euro). E 9.000 Debiti di finanziamento Banca C 1.000 Interessi passivi

L analisi delle variazioni e l IVA 137 F) Crediti di finanziamento 1) Si concede un finanziamento di 90.000 euro. L importo è erogato a mezzo banca al netto di interessi di 3.000 euro. E 90.000 + Crediti di finanziamento 87.000 Banca R 3.000 V.E.P. Interessi attivi F) Crediti di finanziamento 2) Si ottiene il rimborso, a mezzo banca, di una rata del finanziamento (quota capitale 5.000 euro, quota interessi 1.000 euro). E 6.000 + Banca 5.000 Crediti di finanziamento R 1.000 V.E.P. Interessi attivi 4. Gli sfasamenti tra fenomeni economici e finanziari La manifestazione finanziaria di un fatto di gestione è il tempo in cui se ne rileva l aspetto finanziario (± denaro, ± crediti, ± debiti), misuratore dei componenti di reddito o dei valori di patrimonio netto. La competenza economica, invece, come già ampiamente illustrato, si estrinseca in una ragionata correlazione fra costi e ricavi indipendentemente dalla loro manifestazione finanziaria (presente, passata o futura). Sotto il profilo operativo, il problema della determinazione della competenza dei costi e dei ricavi si traduce nella individuazione della entità dei costi e dei ricavi da imputare all esercizio trascorso (costi e ricavi di competenza dell esercizio), rispetto ai costi e ai ricavi da consegnare alla competenza dei futuri esercizi (costi e ricavi sospesi). Oltre al caso in cui la manifestazione finanziaria e la competenza economica sono riferibili al medesimo esercizio (es.: pagamento in contanti di salari e stipendi), si possono verificare due situazioni differenti, e precisamente: a) la manifestazione finanziaria è di pertinenza dell esercizio in corso, mentre la competenza economica fa riferimento a uno o più esercizi succes-

138 Capitolo 5 sivi. In questo caso la variazione economica viene interamente misurata durante l anno da una variazione finanziaria di eguale valore e segno ma, al termine dell esercizio, dal momento che la manifestazione finanziaria precede quella economica, il costo o il ricavo deve essere rinviato all esercizio successivo. Tale rinvio avviene mediante il calcolo di un risconto attivo o passivo il quale sottrae, rispettivamente, il costo o il ricavo dalla competenza del periodo in chiusura per rinviarlo alla competenza dell esercizio successivo. Anche il costo di acquisto dei fattori produttivi ad utilizzazione pluriennale rappresenta un risconto attivo in senso lato, poiché la competenza non viene determinata in base al principio del pro rata temporis, come avviene nel caso dei risconti in senso stretto. Nei risconti in senso lato il costo viene attribuito agli esercizi in cui il fattore è impiegato, ossia contribuisce alla produzione dei ricavi di vendita dei beni e servizi ottenuti con il suo impiego; b) la competenza economica è di pertinenza dell esercizio in corso, mentre la manifestazione finanziaria si avrà in un esercizio futuro. In questo caso, al 31 dicembre, occorrerà rilevare una variazione finanziaria presunta (una entrata o una uscita presunta), ossia un rateo attivo o passivo, allo scopo di misurare il ricavo o il costo di competenza dell esercizio. Anche la costituzione di un fondo rischi e spese future, ad esempio, rappresenta un rateo passivo in senso lato che assolve alla funzione di misurare un onere in corso di formazione e di competenza dell esercizio in chiusura. Anche in questo caso, la locuzione «in senso lato» sta a significare che il calcolo del rateo non segue il principio del pro rata temporis ma è frutto della stima prudente e ragionevole di colui che è deputato a rilevare i fenomeni gestionali. A) Esempio di risconto attivo su fitto passivo In data 01/09/2002 si stipula un contratto di fitto passivo di un immobile per il valore annuo di euro, il canone è annuale e anticipato. 1. 01/09/2002 C Banca Fitti Passivi 2. 31/12/2002 canone annuale: Risconto attivo (Costo sospeso) 16.667 31/12/0201/09/03 { 01/09/02 quota di costo non maturata (8 mesi): (/12) 8 = 16.667 Costo di competenza ( 16.667) = 8.333

L analisi delle variazioni e l IVA 139 B) Esempio di risconto attivo su fitto passivo In data 01/09/2002 si stipula un contratto di fitto passivo di un immobile per il valore annuo di euro, il canone è annuale e posticipato. 1. 01/09/2002 NESSNA RILEVAZIONE! 2. 31/12/2002 C 8.333 Fitti Passivi 8.333 Rateo Passivo canone annuale: 01/09/02 31/12/02 01/09/03 { quota di costo maturata (4 mesi): (/12) 4 = 8.333 C) Esempio di risconto attivo L 1/10 si ottiene un mutuo di 600.000 euro. L importo viene accreditato sul c/c al netto di interessi semestrali anticipati per euro. E 590.000 + Banca C Interessi passivi 600.000 + Debiti di finanziamento Al 31/12 si calcola un risconto attivo sugli interessi passivi di 5.000 euro per sottrarre tale importo dalla competenza economica dell esercizio in chiusura e per rinviarlo alla competenza dell esercizio successivo.

140 Capitolo 5 D) Esempio di rateo passivo Si accantonano costi a manifestazione finanziaria differita per 30.000 euro a fronte di una condanna per risarcimento danni. 30.000 + Ratei passivi (passività presunte) C Costi a manifestazione finanziaria differita A questo punto, prima di passare a descrivere il sistema delle rilevazioni nell ambito della contabilità generale, si illustrano i prospetti di reddito e capitale, dalla lettura dei quali si desumono le strette interrelazioni che legano i costi ed i ricavi provenienti dal passato ai costi ed ai ricavi del periodo e ai costi ed ai ricavi da rinviare al futuro. Si ricorda che il prospetto del capitale era già stato illustrato al paragrafo 3 del Capitolo 3, mentre il prospetto del reddito era già stato illustrato al paragrafo 6 del Capitolo 4. ATTIVO Settore finanziario: cassa banca crediti di funzionamento crediti di finanziamento ratei attivi Prospetto del capitale PASSIVO Settore finanziario: debiti di funzionamento debiti di finanziamento ratei passivi o passività presunte Settore economico (rimanenze finali attive): FFS FFR prodotti risconti attivi Settore economico (rimanenze finali passive): ricavi anticipati risconti passivi PATRIMONIO NETTO: Capitale netto esercizio precedente ± tile/perdita di esercizio ± Apporti/Dividendi

L analisi delle variazioni e l IVA 141 Costi provenienti dal passato (rimanenze iniziali attive): FFS FFR prodotti risconti attivi Costi finanziariamente misurati nell esercizio Costi a manifestazione finanziaria differita Ricavi da rinviare al futuro (rimanenze finali passive): ricavi anticipati risconti passivi tile di esercizio Prospetto del Reddito Ricavi provenienti dal passato (rimanenze iniziali passive): ricavi anticipati risconti passivi Ricavi finanziariamente misurati nell esercizio Ricavi a manifestazione finanziaria differita Costi da rinviare al futuro (rimanenze finali attive): FFS FFR prodotti risconti attivi Perdita di esercizio 5. La contabilità generale. Cenni La contabilità generale (o «contabilità sistematica» di esercizio) rappresenta il sistema di rilevazione che viene adottato per raccogliere i «dati grezzi» della gestione al fine di determinare congiuntamente e complementariamente la composizione e la misura delle due grandezze fondamentali della dinamica aziendale, il reddito prodotto in un dato periodo (quantità-flusso) ed il capitale di funzionamento al termine del periodo medesimo (quantità-fondo), rispondendo ad esigenze informative esterne. La contabilità generale possiede le seguenti caratteristiche: è obbligatoria in quanto prevista dal codice civile, è prevista dalla normativa fiscale, è sistematica perché costituita da un insieme coordinato di scritture aventi come scopo la determinazione del reddito di esercizio e del capitale di funzionamento, è supportata da una serie di scritture elementari e preparatorie, è consuntiva in quanto rileva i fatti passati, è cronologica in quanto rileva i fenomeni di gestione in ordine temporale. Essa utilizza: il conto quale strumento fondamentale della rilevazione; il metodo scritturale della partita doppia quale insieme di regole che disciplinano la tenuta delle rilevazioni in termini di forma, ordine e collegamento tra i conti; il sistema del reddito o il più moderno sistema del capitale e del risultato economico quale insieme coordinato di scritture finalizzate alla rilevazione di un oggetto complesso (reddito e patrimonio). Nella ragioneria, il conto è lo strumento fondamentale della rilevazione contabile.