MONITORAGGIO CHIMICO - BIOLOGICO DEL TORRENTE MAIRA A RACCONIGI ANTE OPERAM



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APRILE 2015 IMPIANTO IDROELETTRICO CON DERIVAZIONE DAL TORRENTE MAIRA MONITORAGGIO CHIMICO - BIOLOGICO DEL TORRENTE MAIRA A RACCONIGI ANTE OPERAM 1

1 MACROINVERTEBRATI BENTONICI ED ITTIOFAUNA Pag. 3 2 PARAMETRI CHIMICI Pag. 21 3 COMMENTO SINTETICO AGLI ESITI DEI MONITORAGGI Pag. 17 4 VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI Pag. 19 5 IL PASSAGGIO PER PESCI Pag. 24 6 - INTERFERENZE DELLA STRUTTURA ATTUALMENTE PRESENTE CON GLI SPOSTAMENTI DELL ITTIOFAUNA, MODIFICAZIONE DEGLI HABITAT A MONTE Pag. 37 7- PIANO DI MONITORAGGIO Pag. 41 8 - BIBLIOGRAFIA Pag. 42 Campionamenti a cura di: dott. Massimo Pascale dott. Stefano Forneris Dott. Massimo Pascale N. iscrizione Albo dei Biologi 045787 2

1 MACROINVERTEBRATI BENTONICI ED ITTIOFAUNA Il monitoraggio biologico del torrente Maira è stato condotto attraverso la caratterizzazione dell ecosistema fluviale mediante l utilizzo dei macroinvertebrati bentonici e dell ittiofauna. I campionamenti biologici sono stati effettuati l 8 settembre 2014, il 31 ottobre 2014 ed il 4 marzo 2015, in due stazioni di campionamento, ubicate a monte del punto della futura opera di presa e nel tratto immediatamente a valle. MACROBENTHOS Per la valutazione dello stato delle comunità macrobentoniche è stato utilizzato l Indice I.B.E. (Ghetti 1986, 1995; Ghetti e Bonazzi, 1977, 1980 e 1981) ed il metodo multi habitat STAR_ ICMi (A.A.V.V., 2007). I campionamenti dei macroinvertebrati sono stati effettuati con idoneo retino immanicato compatibile con quanto contenuto nella norma EN 27828, per applicare il protocollo del metodo multi habitat proporzionale. I siti scelti sono rappresentativi di ampi tratti fluviali, come previsto dalla Direttiva 2000/60. La procedura di campionamento ha previsto un analisi della struttura in habitat del sito. Dopo aver selezionato l idonea sezione fluviale adatta alla raccolta del campione di invertebrati acquatici, è stata compilata una scheda di campo contenente: 1) l identificazione dei mesohabitat; 2) il riconoscimento dei microhabitat presenti; 3) la valutazione della loro estensione relativa (percentuali); 4) l attribuzione del numero di incrementi per ciascun microhabitat. Dopo la compilazione della scheda si è proceduto alla stima delle percentuali di presenza nel sito dei singoli microhabitat, definendo il numero di unità di campionamento (incrementi) da raccogliere in ciascun microhabitat. L unità minima per la classificazione è rappresentata da un campione costituito da 10 unità di campionamento (anche indicate, nel linguaggio comune, come repliche ). I microhabitat definiti sono: - Limo/Argilla < 6 µ ARG Substrati limosi, anche con importante componente organica, e/o substrati argillosi composti da materiale di granulometria molto fine che rende le particelle che lo compongo adesive, compattando il sedimento che arriva talvolta a formare una superficie solida. - Sabbia 6 µ - 2 mm SAB Sabbia fine e grossolana - Ghiaia 0.2-2 cm GHI Ghiaia e sabbia grossolana (con predominanza di ghiaia) 3

- Microlithal 2-6 cm MIC Pietre piccole - Mesolithal 6-20 cm MES Pietre di medie dimensioni - Macrolithal 20-40 cm MAC Pietre grossolane della dimensione massima di un pallone da rugby - Megalithal* > 40 cm MGL Pietre di grosse dimensioni, massi, substrati rocciosi di cui viene campionata solo la superficie - Artificiale (e.g. cemento) ART Cemento e tutti i substrati immessi artificialmente nel fiume - Igropetrico IGR Sottile strato d'acqua su substrato solido generalmente ricoperto di muschi 1 (le dimensioni indicate si riferiscono all'asse intermedio) - Alghe AL Principalmente alghe filamentose; anche Diatomee o altre alghe in grado di formare spessi feltri perifitici - Macrofite sommerse SO Macrofite acquatiche sommerse. Sono da includere nella categoria anche muschi, Characeae, etc. - Macrofite emergenti EM Macrofite emergenti radicate in alveo (e.g. Thypha, Carex, Phragmites ) - Parti vive di piante terrestri (TP) TP Radici fluitanti di vegetazione riparia (e.g. radici di ontani) - Xylal (legno) XY Materiale legnoso grossolano e.g. rami, legno morto, radici (diametro almeno pari a 10 cm) - CPOM CP Deposito di materiale organico particellato grossolano (foglie, rametti) - FPOM FP Deposito di materiale organico particellato fine - Film batterici BA Funghi e sapropel (e.g. Sphaerotilus, Leptomitus), solfobatteri (e.g. Beggiatoa, Thiothrix E stata campionata una superficie di 0,5 m², come previsto dal protocollo di campionamento (ISPRA, 2014) per corsi d acqua appartenenti al COD_Her 6 (pianura Padana), con lunghezza maggiore di 75 Km, come il Maira nel tratto considerato. Il Mesohabitat campionato è il generico. Il codice del corpo idrico è 06SS4C Dopo il campionamento, il riconoscimento dei diversi individui è stato condotto parte in campo, parte in laboratorio, con microscopio binoculare, previa fissazione in alcool dei campioni da esaminare. Per l applicazione dell I.B.E. è stata utilizzata la tabella a doppia entrata riportata in tab.1. 4

Tab. 1 - Tabella a doppia entrata per la determinazione dell Indice Biotico Esteso (I.B.E.) Numero totale delle U.S. presenti Chiave taxa 0-1 2-5 6-10 11-15 16-20 21-25 26-30 31-35 >35 più di una US 8 9 10 11 12 Plecotteri una sola US 7 8 9 10 11 12 Efemerotteri (salvo Baetidae e Caenidae) più di una US 7 8 9 10 11 12 una sola US 6 7 8 9 10 11 12 Tricotteri (inoltre Baetidae e Caenidae) più di una US 5 6 7 8 9 10 11 12 una sola US 4 5 6 7 8 9 10 11 Gammaridi - Atilidi - Palemonidi (ass. taxa preced.) 4 5 6 7 8 9 10 Asellidi - Nifhargidi (assenza taxa precedenti) 3 4 5 6 7 8 9 Oligocheti - Chironomidi (assenza taxa precedenti) 1 2 3 4 5 Altri organismi (assenza taxa precedenti) 0 1 Classi qualità prima Seconda terza quarta quinta Valore I.B.E. 10 8 9 6 7 4 5 3 Per il metodo multi habitat è stato utilizzato un apposito software sviluppato in Microsoft Excel, utilizzante le metriche che compongono lo STAR_ICMi ed il peso loro attribuito nel calcolo (A.A.V.V.,2007): - ASPT Average Score Per Taxon: intera comunità (livello di famiglia). 0.334 - Log10(Sel_EPTD+1)Log 10 (somma abbondanze di Heptageniidae, Ephemeridae, Leptophlebiidae, Brachycentridae, Goeridae, Polycentropodidae, Limnephilidae, Odontoceridae, Dolichopodidae, Stratyomidae, Dixidae, Empididae, Athericidae e Nemouridae +1). 0.266 - GOLD 1 - (Abbondanza relativa di Gastropoda, Oligochaeta e Diptera). 0.067 - Numero totale di Famiglie: Somma di tutte le famiglie presenti nel sito. 0.167 - Numero di Famiglie di EPT: Somma delle famiglie di Ephemeroptera, Plecoptera e Trichoptera. 0.083 - Indice di diversità di Shannon-Wiener. 0.083 5

ITTIOFAUNA Il campionamento relativo all ittiofauna è stato effettuato contestualmente ai campionamenti dei macroinvertebrati nella sezione prevista per il monitoraggio biologico. Differentemente dal campionamento macrobentonico, è stato condotto un unico prelievo. Scopo dei campionamenti è stato caratterizzare in modo esaustivo l ittiofauna presente, con particolare riferimento a taxa indigeni oggetto di attenzioni particolari a livello comunitario e, soprattutto, alle specie che per le caratteristiche ecologiche necessitano di compiere spostamenti lungo l asta fluviale del corso d acqua; la valutazione della presenza ed entità dei popolamenti di queste specie è infatti essenziale ai fini della corretta progettazione del passaggio per pesci. Il campionamento dell ittiofauna, di tipo semiquantitativo, è stato condotto effettuando un unico passaggio con elettrostorditore in tratti relativamente ampi del corso d acqua, sondando i differenti macro e micro ambienti alla ricerca delle specie potenzialmente presenti. Data la vastità dell ambiente oggetto dell indagine si è ritenuto il campionamento di tipo quantitativo non idoneo alla caratterizzazione ittiofaunistica, in quanto suscettibile di possibili sovrastime o sottostime dei parametri quantitativi delle specie presenti. Durante il campionamento sono state utilizzate apposite schede, sul cui frontespizio sono riportati alcuni parametri idroqualitativi di interesse statistico, correntemente utilizzati per la caratterizzazione idromorfologica del tratto di corpo idrico campionato, ed in particolare: lunghezza del tratto campionato larghezza massima del tratto campionato larghezza media del tratto campionato profondità massima del tratto campionato profondità media del tratto campionato Per la valutazione dello stato delle comunità ittiche è stato applicato l indici utilizzato per la valutazione di stato dell EQB (Elemento di Qualità Biologica) pesci, cioè l ISECI (Indice di Stato Ecologico delle Comunità Ittiche - Zerunian et al, 2009); il suo utilizzo è previsto dal D.M. 260/2010. L ISECI valuta lo stato della comunità ittica di un corso d acqua sulla base di due criteri generali: la naturalità della comunità, intesa come la ricchezza della presenza di specie indigene attese in relazione al quadro zoogeografico ed ecologico; la condizione biologica delle popolazioni indigene, in termini di capacità di autoriprodursi ed avere normali dinamiche ecologico-evolutive. 6

Inoltre l indice tiene conto di altri tre elementi di valutazione: disturbo dovuto alla presenza di specie aliene, presenza di specie endemiche e presenza di ibridi. L ISECI si basa su 5 indicatori principali, alcuni dei quali articolati in indicatori di ordine inferiore: 1. presenza di specie indigene (peso 0,3); 2. condizione biologica delle popolazioni (peso 0,3); 3. presenza di ibridi (peso 0,1); 4. presenza di specie aliene (peso 0,1); 5. presenza di specie endemiche (peso 0,2). Per quanto riguarda le comunità ittiche di riferimento, nel D.M. 260/2010 sono genericamente citate le comunità ittiche di riferimento attese per un ampia porzione della Regione Padana, ed in particolare per l area identificata, nell ambito del Decreto, come Pianura Padana, di cui il Maira fa parte nella zona indagata: il torrente, dalla confluenza del torrente Grana Mellea (loc. Cavallermaggiore) alla confluenza in Po ha la seguente classificazione (cod: PE06SS4F): EU 132 Pianura Padana perenne, origine da scorrimento superficiale grande (lunghezza = 20 km) influenza forte del bacino a monte (Autorità di Bacino del Po, 2010). Si demanda, comunque, a studi più approfonditi per la redazione delle check list dei taxa attesi nei singoli corpi idrici, in funzione delle differenti zone ittiche. Dal punto di vista ittiofaunistico il tratto in oggetto si pone a cavallo tra una zona dei Salmonidi ed una zona dei ciprinidi a deposizione litofila (zona mista) Tab. 2- Valori degli indicatori della condizione biologica delle popolazioni ittiche Ir (Indice di rappresentatività) e p 2,1 (condizione biologica) rispettivamente secondo le più recenti versioni dell Indice Ittico (I.I.; FORNERIS et. al., 2011) e dell Indice di Stato delle Comunità Ittiche (ISECI; ZERUNIAN et al., 2009) in funzione dell Indice di abbondanza (Ia). Ia Consistenza demografica Struttura Indicatore Ir secondo l I.I. Indicatore p 2,1 secondo l ISECI 1c scarsa destrutturata 0,4 0,0 1b scarsa mediamente 0,4 0,3 1a scarsa ben strutturata 0,4 0,6 2c intermedia destrutturata 0,5 0,2 3c pari a quella attesa destrutturata 0,6 0,4 2b intermedia mediamente 0,6 0,5 3b pari a quella attesa mediamente strutturata 0,8 0,7 2a intermedia ben strutturata 0,8 0,8 3a pari a quella attesa ben strutturata 1,0 1,0 4 popolazione dominante (molto abbondante) 1,0 1,0 7

La comunità attesa è quindi costituita da specie d acqua fredda o moderatamente fredda appartenenti soprattutto alle Fam. Salmonidae, Cyprinidae, Cottidae e Gobiidae. Secondo un recente studio, condotto dall Università di Torino in collaborazione con la Regione Piemonte, finalizzato alla determinazione delle comunità di riferimento delle stazioni di campionamento facenti parte delle reti di monitoraggio regionale e provinciali predisposte ai sensi del D.Lgs. 152/06 e predisposte nell ambito della redazione del Piano Ittico Regionale (in fase di adozione), la comunità ittica attesa della porzione inferiore del Maira è costituita da 12 specie: barbo canino, barbo, cavedano, ghiozzo padano, gobione, lasca, sanguinerola, savetta, scazzone, temolo, trota marmorata, vairone. Pertanto ai fini dell applicazione dell ISECI e dell I.I. questa comunità deve essere utilizzata per il confronto con i dati di campo ottenuti, espressi oltre che con le stime densitarie, con l applicazione degli indicatori riportati in tab. 2. 8

RISULTATI Stazione 1 - monte Il corso d acqua è caratterizzato dalla presenza di buche, piane e raschi, nonché di zone lentiche marginali con anfratti e rifugi. Sono presenti protezioni spondali in sponda sinistra. L alveo di piena è ridotto, la profondità, nel tratto campionato, supera i 150 cm, la media è di 40 cm. L alveo bagnato è largo mediamente 12 m circa, la larghezza massima è di oltre 15 m. La copertura vegetale sull alveo bagnato è presente sui sottosponda. Il substrato è costituito da ghiaia grossolana, ghiaia fine e rara sabbia, con sporadici massi riportati. 9

Tab. 3 Repliche effettuate sui diversi tipi di substrato per l applicazione dello STAR ICMi Numero pescate Percentuale Flusso ghiaia 1 10 SM microlithal 2 20 SM, RP mesolithal 5 50 RP/RP/UW/RP/UW macrolithal 2 20 UW/UW La tab.3 riporta il numero di repliche effettuate per le diverse tipologie di substrato per l applicazione dello STAR ICMi Tab. 4 Torrente Maira, 08/09/2014. S1: comunità macrobentonica. ()¹ US ai fini dell I.B.E. ORGANISMI N PLECOTTERI Leuctra 11 EFEMEROTTERI TRICOTTERI COLEOTTERI DITTERI 10 Baetis 18 Ecdyonurus 8 Ephemerella 6 Rhitrogena 2 Hydropsichidae 6 Rhyacophilidae 2 Elmidae 4 Dryopidae 1 Athericidae 1 Chironomidae 7 Limoniidae 2 CROSTACEI Gammaridae 576 TRICLADI Dugesia 78 IRUDINEI OLIGOCHETI Erpobdella 1 Dina 1 Lumbricidae 5 Naididae 3 TOTALE U.S.(¹) 18 (13)¹ INDICE I.B.E. 8 CLASSE DI QUALITA II INDICE STAR ICMi 0,758 CLASSE DI QUALITA II

La tab. 4 rappresenta la situazione rinvenuta ai fini del calcolo dell I.B.E. e dell applicazione dello STAR ICMi il giorno 08/09/2014. Il popolamento macrobentonico è costituito da 18 unità sistematiche, 13 delle quali utili ai fini del calcolo I.B.E. L applicazione dello STAR_ICMi restituisce una seconda classe di qualità biologica (ambiente in cui sono presenti moderate forme di alterazione della comunità ad indicare sintomi di inquinamento/alterazione di origine antropica). Analogo è il risultato dell applicazione dell IBE (indice=8). Tab. 5 Torrente Maira, 31/10/2014. S1: comunità macrobentonica. ()¹ US ai fini dell I.B.E. ORGANISMI N PLECOTTERI Leuctra 3 EFEMEROTTERI TRICOTTERI COLEOTTERI DITTERI Baetis 45 Ecdyonurus 13 Ephemerella 5 Rhitrogena 1 Hydropsichidae 33 Rhyacophilidae 11 Elmidae 2 Dryopidae 10 Gyrinidae 7 Athericidae 3 Chironomidae 13 Limoniidae 2 Simulidae 6 Tipulidae 2 CROSTACEI Gammaridae 303 GASTEROPODI Ancylidae 3 TRICLADI Dugesia 11 IRUDINEI Dina 1 OLIGOCHETI Lumbricidae 4 Tubificidae 1 Naididae 1 TOTALE U.S.(¹) 22 (18)¹ INDICE I.B.E. 9 CLASSE DI QUALITA II INDICE STAR ICMi 0,807 CLASSE DI QUALITA II 11

La tab. 5 rappresenta la situazione rinvenuta ai fini del calcolo dell I.B.E. e dell applicazione dello STAR ICMi il giorno 31/10/2014. Il popolamento macrobentonico è costituito da 22 unità sistematiche, 18 delle quali utili ai fini del calcolo I.B.E. L applicazione dello STAR_ICMi restituisce una seconda classe di qualità biologica (ambiente in cui sono presenti moderate forme di alterazione della comunità ad indicare sintomi di inquinamento/alterazione di origine antropica). Per quanto riguarda l applicazione del metodo I.B.E., il valore dell Indice I.B.E. è 9, la classe di qualità è la seconda. Analogamente al metodo STAR_ICMi si evidenziano moderati segni di alterazione della comunità derivanti da forme di inquinamento e/o alterazione di origine antropica. Tab. 6 Torrente Maira, 04/03/2015. S1: comunità macrobentonica. ()¹ US ai fini dell I.B.E. ORGANISMI N PLECOTTERI EFEMEROTTERI TRICOTTERI Brachyptera 2 Leuctra 3 Baetis 112 Ecdyonurus 20 Ephemerella 6 Hydropsichidae 7 Rhyacophilidae 16 COLEOTTERI Elmidae 2 DITTERI Athericidae 2 Chironomidae 97 Simulidae 4 CROSTACEI Gammaridae 154 OLIGOCHETI Haplotaxidae 6 Lumbricidae 5 Tubificidae 4 TOTALE U.S.(¹) 15 (11)¹ INDICE I.B.E. 8-7 CLASSE DI QUALITA III II INDICE STAR ICMi 0,793 CLASSE DI QUALITA II 12

La tab. 6 rappresenta la situazione rinvenuta ai fini del calcolo dell I.B.E. e dell applicazione dello STAR ICMi il giorno 04/03/2015. Il popolamento macrobentonico è costituito da 15 unità sistematiche, 11 delle quali utili ai fini del calcolo I.B.E. L applicazione dello STAR_ICMi restituisce una seconda classe di qualità biologica (ambiente in cui sono presenti moderate forme di alterazione della comunità ad indicare sintomi di inquinamento/alterazione di origine antropica). Per quanto riguarda l applicazione del metodo I.B.E., il valore dell Indice I.B.E. è 8-7, la classe di qualità è la seconda/terza; analogamente al metodo STAR ICMi si evidenziano segni di alterazione della comunità derivanti da forme di inquinamento e/o alterazione di origine antropica. Dal punto di vista della struttura della comunità macrobentonica si evidenzia, in tutti i campionamenti, il basso numero di individui dei taxa presenti, fatta eccezione per Gammaridae e la scarsa presenza di taxa sensibili, in particolare Plecotteri. I risultati sintetici dei campionamenti dell ittiofauna sono riportati in tab. 7. Codice Stazione Tab. 7 - Principali parametri morfometrici ed ittiofauna presente Lunghezza (m) 150 Larghezza massima (m) 60 Larghezza media (m) 40 Profondità massima (cm) 200 Profondità media (cm) 50 Specie presenti Densità (ind./m 2 ) Ia Ir p 2,1 Ghiozzo padano 0,01 1C 0,4 0,0 Sanguinerola 0,02 2C 0,5 0,2 Trota fario <0,01 1C 0,4 - Trota marmorata <0,01 1C 0,4 0,0 Scazzone 0,02 2C 0,5 0,2 Vairone 0,04 2A 0,8 0,8 Valore dell ISECI 0,533 CL(ISECI) - Classe di qualità secondo l ISECI SUFFICIENTE S1 La comunità ittica è costituita dai due salmonidi Salmo marmoratus e Salmo trutta, dai ciprinidi reofili vairone e sanguinerola, dal ghiozzo padano e dallo scazzone. 13

Tutte le specie mostrano bassa densità: il solo vairone ha comunità strutturata in più classi di età. I salmonidi sono adulti. L applicazione dell ISECI restituisce una terza classe di qualità. 14

Stazione 2 - valle Il corso d acqua è caratterizzato dalla presenza di buche, piane e raschi. A monte è presente una soglia di protezione di un ponte, di problematico superamento da parte dell ittiofauna L alveo di piena è ridotto, la profondità, nel tratto campionato, supera i 200 cm, la media è di 50 cm. L alveo bagnato è largo mediamente 11 m circa, la larghezza massima è di oltre 15 m. La copertura vegetale sull alveo bagnato interessa i sottosponda. Il substrato è costituito da ghiaia grossolana, ghiaia fine e sabbia, con rari elementi prismatici riportati. 15

Tab. 8 Repliche effettuate sui diversi tipi di substrato per l applicazione dello STAR ICMi Numero pescate Percentuale Flusso ghiaia 1 10 SM microlithal 2 20 SM,SM mesolithal 5 50 RP/RP/RP/RP/UW macrolithal 2 20 RP/UW La tab.8 riporta il numero di repliche effettuate per le diverse tipologie di substrato per l applicazione dello STAR ICMi Tab. 9 Torrente Maira, 08/09/2014. S2: comunità macrobentonica. ()¹ US ai fini dell I.B.E. ORGANISMI N PLECOTTERI Leuctra 4 EFEMEROTTERI TRICOTTERI COLEOTTERI DITTERI Baetis 12 Ecdyonurus 5 Ephemerella 7 Rhitrogena 1 Hydropsichidae 7 Philopotamidae 1 Rhyacophilidae 2 Elmidae 1 Dryopidae 2 Chironomidae 10 Limoniidae 1 CROSTACEI Gammaridae 387 GASTEROPODI Ancylidae 3 TRICLADI Dugesia 17 IRUDINEI OLIGOCHETI Erpobdella 2 Dina 1 Lumbricidae 5 Lumbriculidae 1 Tubificidae 2 TOTALE U.S.(¹) 20 (14)¹ INDICE I.B.E. 8 CLASSE DI QUALITA II INDICE STAR ICMi 0,723 CLASSE DI QUALITA II 16

La tab. 9 rappresenta la situazione rinvenuta il 08/09/2014 ai fini del calcolo dell I.B.E. e dell applicazione dello STAR ICMi. Il popolamento macrobentonico è costituito da 20 unità sistematiche, 14 delle quali utili ai fini del calcolo I.B.E. L applicazione dello STAR_ICMi restituisce una seconda classe di qualità biologica (ambiente in cui sono presenti moderate forme di alterazione della comunità ad indicare sintomi di inquinamento/alterazione di origine antropica). Analogo è il risultato dell applicazione dell IBE (indice=8). Tab. 10 Torrente Maira, 31/10/2014. S2: comunità macrobentonica. ()¹ US ai fini dell I.B.E. ORGANISMI N PLECOTTERI Leuctra 2 EFEMEROTTERI TRICOTTERI COLEOTTERI DITTERI Baetis 67 Ecdyonurus 16 Ephemerella 14 Hydropsichidae 41 Rhyacophilidae 8 Elmidae 4 Dryopidae 12 Gyrinidae 8 Athericidae 1 Chironomidae 10 Limoniidae 4 Simulidae 9 Tipulidae 4 CROSTACEI Gammaridae 432 GASTEROPODI Ancylidae 1 TRICLADI Dugesia 7 OLIGOCHETI Lumbricidae 8 Tubificidae 1 TOTALE U.S.(¹) 19 (17)¹ INDICE I.B.E. 9 CLASSE DI QUALITA II INDICE STAR ICMi 0,799 CLASSE DI QUALITA II 17

La tab. 10 rappresenta la situazione rinvenuta il 31/10/2014 ai fini del calcolo dell I.B.E. e dell applicazione dello STAR ICMi. Il popolamento macrobentonico è costituito da 19 unità sistematiche, 17 delle quali utili ai fini del calcolo I.B.E. L applicazione dello STAR_ICMi restituisce una seconda classe di qualità biologica (ambiente in cui sono presenti moderate forme di alterazione della comunità ad indicare sintomi di inquinamento/alterazione di origine antropica). Per quanto riguarda l applicazione del metodo I.B.E., il valore dell Indice I.B.E. è 9, la classe di qualità è la seconda; analogamente al metodo STAR ICMi si evidenziano segni di alterazione della comunità derivanti da forme di inquinamento e/o alterazione di origine antropica. Tab. 11 Torrente Maira, 04/03/2015. S2: comunità macrobentonica. ()¹ US ai fini dell I.B.E. ORGANISMI N PLECOTTERI EFEMEROTTERI TRICOTTERI DITTERI Brachyptera 4 Leuctra 1 Baetis 96 Ecdyonurus 11 Ephemerella 4 Rhitrogena 5 Hydropsichidae 8 Rhyacophilidae 11 Athericidae 2 Chironomidae 67 Limoniidae 2 Simulidae 4 CROSTACEI Gammaridae 80 OLIGOCHETI Haplotaxidae 3 Lumbricidae 2 Tubificidae 5 TOTALE U.S.(¹) 16 (12)¹ INDICE I.B.E. 8 CLASSE DI QUALITA II INDICE STAR ICMi 0,782 CLASSE DI QUALITA II 18

La tab. 11 rappresenta la situazione rinvenuta il 04/03/2015 ai fini del calcolo dell I.B.E. e dell applicazione dello STAR ICMi. Il popolamento macrobentonico è costituito da 16 unità sistematiche, 12 delle quali utili ai fini del calcolo I.B.E. L applicazione dello STAR_ICMi restituisce una seconda classe di qualità biologica (ambiente in cui sono presenti moderate forme di alterazione della comunità ad indicare sintomi di inquinamento/alterazione di origine antropica). Per quanto riguarda l applicazione del metodo I.B.E., il valore dell Indice I.B.E. è 8, la classe di qualità è la seconda; analogamente al metodo STAR ICMi si evidenziano segni di alterazione della comunità derivanti da forme di inquinamento e/o alterazione di origine antropica. Dal punto di vista della struttura della comunità macrobentonica si evidenzia, in tutti i campionamenti, il non elevato numero di individui di tutti i taxa presenti, gammaridi esclusi, e la scarsa presenza di taxa sensibili, in particolare Plecotteri. Il confronto con la stazione a monte evidenzia l incremento di due unità sistematiche relativamente sensibili (campionamento estivo). I risultati sintetici dei campionamenti dell ittiofauna sono riportati in tab. 12. Tab. 12 - Principali parametri morfometrici ed ittiofauna presente Codice Stazione S1 Lunghezza (m) 150 Larghezza massima (m) 15 Larghezza media (m) 11 Profondità massima (cm) 200 Profondità media (cm) 50 Specie presenti Densità (ind./m 2 ) Ia Ir p 2,1 Cavedano <0,01 1C 0,4 0,0 Ghiozzo padano 0,03 2A 0,8 0,8 Gobione 0,02 2C 0,5 0,2 Sanguinerola 0,02 2C 0,5 0,2 Trota fario <0,01 1C 0,4 - Trota marmorata <0,01 1C 0,4 0,0 Vairone 0,04 2A 0,8 0,8 Valore dell ISECI 0,591 CL(ISECI) - Classe di qualità secondo l ISECI SUFFICIENTE 19

La comunità ittica è costituita da cinque ciprinidi reofili, dalla trota marmorata, dalla trota fario e dal ghiozzo padano. Vairone e ghiozzo padano hanno popolazione relativamente strutturata, non abbondante. Le altre specie mostrano bassa densità. L applicazione dell ISECI restituisce una terza classe di qualità. 20

2 - PARAMETRI CHIMICI La determinazione della qualità della matrice acquosa (caratterizzazione fisico - chimica) è stata effettuata su un gruppo dei parametri di base, molti dei quali già individuati dal D. Lgs. 152/99, indicati come parametri macrodescrittori ed indicati in tab.13; questi parametri assumono un significato particolare, in quanto sono stati in passato utilizzati, secondo il succitato decreto, per la determinazione del cosiddetto Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM). Tra questi parametri, alcuni vengono utilizzati ai sensi dei successivi D. Lgs. 152/06 e D.M. 260/2010 ai fini del calcolo del LIMeco. Tab. 13 - Elenco dei parametri di base indicati dalla Tabella 4 dell Allegato 1 del D. Lgs. 152/99. Con (o) sono indicati i parametri macrodescrittori utilizzati per la classificazione del LIM (Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori). ph Solidi sospesi (mg/l) Temperatura ( C) Conducibilità (µs/cm) Durezza (mg/l di CaCO3) Azoto totale (N mg/l) Azoto ammoniacale (N mg/l) (o) Azoto nitrico (N mg/l) (o) Ossigeno disciolto (mg/l) (o) BOD5 (O2 mg/l) (o) COD (O2 mg/l) (o) Ortofosfato (P mg/l) Fosforo totale (Pmg/l) (o) Cloruri (Cl- mg/l) Solfati (SO42- mg/l) Escherichia coli (UFC/100 ml) (o) Si è ritenuto di procedere ad una caratterizzazione chimica di base con un triplice prelievo per le stazioni S1 ed S2, relativamente ai parametri macrodescrittori sopra descritti, conducendo quindi un monitoraggio articolato come previsto dal succitato D. Lgs152/99 e, soprattutto, dai successivi D. Lgs152/06 e D.M. 260/2010). I valori ottenuti sono stati confrontati con quelli di riferimento indicati in tab. 14, al fine di ottenere, per ogni parametro, il relativo punteggio; dalla somma dei punteggi ottenuti per i singoli parametri macrodescrittori si ottiene un valore complessivo dal quale si ricava, secondo il D. Lgs. 152/99, il Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM) che varia da 1 (il migliore) a 5 (il peggiore). Il LIM è stato calcolato per i singoli campionamenti e per il trittico di campionamenti (non sul valore rappresentativo del 75 percentile). 21

Tab. 14 - Parametri macrodescrittori relativi alla determinazione del Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori (LIM = 1 5), ottenuto dalla somma dei punteggi attribuiti per ciascuno dei parametri stessi (metodologia indicata dal D.Lgs. 152/99 - Tabella 7 dell allegato 1) Parametro Valore 1 Valore 2 Valore 3 Valore 4 Valore 5 100 OD (%) 10 11 20 21 30 31 50 > 50 BOD (mg/l) < 2,5 4 8 15 > 15 COD (mg/l) < 5 10 15 25 > 25 N-NH4 (mg/l) < 0,03 0,1 0,5 1,5 > 1,5 N-NO3 (mg/l) < 0,3 1,5 5 10 > 10 Ptot. (mg/l) < 0,07 0,15 0,3 0,6 > 0,6 E.coli (UFC/100 ml) < 100 1.000 5.000 20.000 > 20.000 Punteggio 80 40 20 10 5 Somma punteggi 480 560 240 475 120 235 60 115 < 60 Livello LIM 1 2 3 4 5 Alcuni dei parametri oggetto di analisi sono stati utilizzati anche per il calcolo del LIMeco (livello di inquinamento dei macrodescrittori per lo stato ecologico) ai sensi del D. Lgs. 152/06 (previsto con D.M. 260/2010). La procedura di calcolo del LIMeco prevede che sia calcolato un punteggio sulla base della concentrazione, osservata nel sito in esame, dei seguenti macrodescrittori: N-NH4, N-NO3, Fosforo totale e Ossigeno disciolto (100 - % di saturazione O 2 ). I valori ottenuti vengono confrontati con quelli di riferimento indicati in tab. 15, al fine di ottenere, per ogni parametro, il relativo punteggio; dalla media dei punteggi ottenuti per i singoli parametri si ottiene un valore complessivo dal quale si ricava, il Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori per lo Stato Ecologico (LIMeco) che varia, analogamente al LIM, da 1 (il migliore) a 5 (il peggiore). Il punteggio LIMeco da attribuire al sito rappresentativo del corpo idrico è dato dalla media dei singoli LIMeco dei vari campionamenti effettuati nell arco dell anno in esame (con frequenza trimestrale per i monitoraggi operativi e di sorveglianza - cfr. tab. 3.6 del succitato D.M. 260/2010). 22

Nel caso specifico è stato calcolato, per entrambe le stazioni, un LIMeco medio relativo ai tre prelievi, che può essere considerato come sufficientemente rappresentativo per una caratterizzazione ante operam propedeutica alla richiesta di derivazione idroelettrica. Tab. 15 - Soglie per l assegnazione dei punteggi ai singoli parametri per ottenere il punteggio LIMeco (da: tab 4.1.2/a del Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 260 dell 8 novembre 2010). Parametri Livelli e Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5 punteggi 1,000 0,500 0,250 0,125 0,000 Ossigeno 100 O 2 [%] sat. 10 20 40 80 > 80 Azoto ammoniacale mg/l < 0,03 0,06 0,12 0,24 > 0,24 N nitrico mg/l < 0,60 1,20 2,40 4,80 > 4,80 Fosforo totale mg/l < 0,05 0,10 0,20 0,40 > 0,40 Classificazione di qualità secondo i valori LIMeco (Da: tab 4.1.2/b del Decreto del Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 260 dell 8 novembre 2010). LIMeco Stato 0,66 ELEVATO 0,50 BUONO 0,33 SUFFICIENTE 0,17 SCARSO < 0,17 CATTIVO I prelievi finalizzati alle analisi chimiche sono stati effettuati mediante bottiglie campionatrici prelevando le acque in corrispondenza dei filetti centrali del corso d acqua, avendo cura di utilizzare contenitori sterili per il microbiologico. Le bottiglie sono state conservate in borsa termica e consegnate al laboratorio di analisi (Laboratori Analysis Pinerolo - TO) nello stesso giorno del prelievo. I risultati dei campionamenti chimici condotti nelle due stazioni di campionamento S1 ed S2, oggetto di campionamenti I.B.E. ed ittici, sono riportati in tab. 16, in base ai parametri di base succitati. Tab. 16 - Parametri fisico - chimici di base macrodescrittori secondo il vecchio D.Lgs 152/99 (utili alla determinazione del LIM). S1 S2 Parametri unità 8/9/14 31/10/14 4/3/15 8/9/14 31/10/14 4/3/15 Temperatura C 14,5 10,6 4,8 14,7 10,5 5,0 N ammoniacale N mg/l 0,03 0,01 <0,01 0,04 0,04 <0,01 N nitrico N mg/l 4,3 3,5 4,9 4,3 3,7 4,9 Ossigeno OD (%) 94 97 97 96 98 98 BOD 5 O 2 mg/l <2 <2 <2 <2 <2 <2 23

COD O 2 mg/l <2 <2 <2 <2 <2 <2 Fosforo totale P mg/l 0,40 <0,01 0,05 0,50 <0,01 0,06 Escherichia coli UFC/100 ml 6,1E2 2,8E2 3,1E2 6,7E2 2,9E2 1,9E2 Somma punteggi 390 500 500 390 460 500 Livello LIM 2 1 1 2 2 1 Si è ottenuto per il campionamento ante operam in entrambe le stazioni e nelle tre campagne di campionamento un punteggio coerente con gli obiettivi di qualità indicati dal vecchio Decreto Dlgs 152/99. Tre dei sei campionamenti descrivono una situazione soddisfacente, con il raggiungimento dello stato elevato. I fattori limitanti che impediscono il mantenimento di questo stato durante il periodo complessivamente indagato sonoi nutrienti ed in particolare l azoto nitrico, elevato in tutti i prelievi. I parametri oggetto di analisi sono stati utilizzati anche per il calcolo del LIMeco; La procedura di calcolo del LIMeco prevede che sia calcolato un punteggio sulla base della concentrazione, osservata nel sito in esame, dei seguenti macrodescrittori: N-NH4, N-NO3, Fosforo totale e Ossigeno disciolto (100 - % di saturazione O 2 ). Per entrambe le stazioni è stato ottenuto un risultato coerente con gli obiettivi prefissati in due dei tre campionamenti ed in particolare nel campionamento dell ottobre 2014 è stato conseguito in entrambe le stazione un indice LIMeco coerente con lo stato elevato (tab.17); nel campionamento tardo estivo del 2014 in entrambe le stazione è stato invece conseguito un indice LIMeco corrispondente con lo stato sufficiente. Per tutti i campionamenti effettuati il fattore limitante più evidente è il parametro N nitrico, sempre elevato o molto elevato; altrettanto elevato è, relativamente al solo campionamento estivo, il parametro fosforo totale. Azoto ammoniacale ed ossigeno disciolto sono sempre su valori adeguati. Tab. 17 - Calcolo del valore LIMeco relativo alle stazioni di campionamento S1 ed S2 S1 S2 Parametri Unità 8/9/14 31/10/14 4/3/15 8/9/14 31/10/14 4/3/15 N ammoniacale N mg/l 0,03 0,01 <0,01 0,04 0,04 <0,01 N nitrico N mg/l 4,3 3,5 4,9 4,3 3,7 4,9 Ossigeno 100 O 2 [%] 6 3 3 4 2 2 Fosforo totale P mg/l 0,40 <0,01 0,06 0,50 <0,01 0,05 0,44 0,78 0,63 0,41 0,66 0,63 LIMeco 0,62 0,57 24

Il valore medio del LIMeco, pari a 0,62 per S1 e 0,57 in S.2 corrisponde ad un giudizio qualitativo buono per il tratto considerato, in linea con gli obiettivi di qualità fissati dal D. Lgs. 152/06 e dal successivo D.M. 260/2010. 25

3 COMMENTO SINTETICO AGLI ESITI DEI MONITORAGGI Il torrente Maira, nell area interessata dalla presente indagine, si presenta, dal punto di vista chimico-biologico, come un corso d acqua in cui sembrano emergere elementi contraddittori ai fini della valutazione globale della qualità chimico-biologica. Dal punto di vista biologico, l applicazione dello STAR ICMi restituisce una seconda classe di qualità in entrambe le stazioni di campionamento (tab.18) ed in tutti i campionamenti effettuati. Tab. 18 - Risultati sintetici dei campionamenti del macrobenthos STAR ICMi (classe di qualità) 8/9/14 31/10/14 4/3/15 S.1. II II II S.2 II II II Anche l applicazione dell I.B.E. (tab.19) evidenzia una situazione di moderata alterazione della comunità macrobentonica (seconde classi). Nel campionamento di marzo, in S1, si osserva un ulteriore, lieve scadimento (terza/seconda classe). Tab. 19 - Risultati sintetici dei campionamenti del macrobenthos I.B.E. (classe di qualità) 8/9/14 31/10/14 4/3/15 S.1. II II III S.2 II II II Il risultato indica per il tratto indagato una qualità biologica in linea con quanto atteso ai sensi dell applicazione del Dlgs. 152/06. Per quanto concerne l ittiofauna, la comunità ittica è costituita da ciprinidi reofili, da salmonidi, cottidi e gobidi: sono presenti alcune delle specie attese, seppur con comunità non abbondanti. Di rilievo è la presenza della trota marmorata, importante forme endemica normalmente associata ad ambienti pedemontani. 26

La zona ittica è quella mista dei ciprinidi reofili/salmonidi. L indice I.S.E.C.I. ricavato è pari ad una terza classe (giudizio sufficiente). Tra le specie presenti vanno in particolare ricordati la già citata trota marmorata, il vairone, lo scazzone; sono tutte specie autoctone, inserite tra quelle necessitanti di particolari misure di protezione (Direttiva Habitat), non soggette, fatta eccezione per Salmo marmoratus, a ripopolamenti. Tab. 20 - Risultati sintetici dei campionamenti chimici LIM(classe di qualità) LIMeco (classe di qualità) 8/9/14 31/10/14 4/3/15 8/9/14 31/10/14 4/3/15 S.1. II I I III I II S.2 II II I III I II Le indagini chimiche, condotte con due campionamenti e caratterizzazione mediante i parametri macrodescrittori, ai fini del calcolo del LIM e del LIMeco (tab.20), hanno evidenziato coerenza con gli obiettivi di qualità fissati dal Dlgs 152/99 e successivi per il LIM. Per quanto riguarda il LIMECO, si osserva uno scadimento nel campionamento estivo dovuto ad incremento dei parametri relativi ai nutrienti (N nitrico e P totale, in particolare) normalmente associati a maggiori carichi organici. Il valore medio ricavato è comunque in linea con gli obiettivi di qualità fissati dal Dlgs 152/06. 27

4 -VALUTAZIONE DEGLI IMPATTI FASE DI CANTIERE Per quanto concerne la componente biotica strettamente associata al corso d'acqua oggetto della caratterizzazione mediante monitoraggi puntuali descritta nel rapporto specifico, circa la macrofauna bentonica ed in relazione alla fase di realizzazione dell'impianto le attese sono per impatti di grado basso e reversibili, legati soprattutto all'esecuzione di interventi in alveo per la costruzione dell'opera di presa e di restituzione e di eventuali opere di difesa spondale. Anche la creazione di piste d'accesso tangenti il corso d'acqua potrebbe determinare perturbazioni reversibili e di bassa entità, proporzionali al tratto di corso d'acqua (alveo bagnato) interessato. I lavori dovranno ovviamente essere condotti a regola d'arte e senza utilizzo di materiale pericoloso per l'idrofauna, o per meglio precisare l'utilizzo di cemento od altre sostanze potenzialmente nocive dovrà essere circoscritto il più possibile nel tempo e nello spazio e, soprattutto, si dovrà evitarne il contatto accidentale con l'alveo bagnato, isolando ed asciugando opportunamente i tratti dove si dovrà intervenire con tali modalità. Quanto detto per la macrofauna bentonica vale per l'ittiofauna in modo ancora più marcato. In questo caso, interventi che prevedano asciutte anche parziali dovranno essere anticipati da comunicazione e richiesta specifica di messa in asciutta alla Provincia di Cuneo, secondo quanto previsto dalla L.R.37/2006 e dovranno prevedere l'allontanamento e la messa in sicurezza dei pesci presenti mediante utilizzo dell'elettrostorditore. Il recupero dell'ittiofauna prima di interventi potenzialmente pericolosi dovrebbe ridurre di molto il rischio di eventuali morie legate alla mancanza d'acqua, al riempimento di buche, alla ricalibratura di tratti di corso d'acqua che dovrà essere il più possibile limitata per evitare effetti negati nel medio/lungo termine, dopo la costruzione dell'opera e la sua messa in funzione. Come regola generale si raccomanda di evitare per quanto possibile in tratti derivati interventi di ricalibratura che comportino banalizzazione dell'habitat fluviale e drastico abbattimento dei battenti idrici, pena la riduzione e, nei casi peggiori, l'eliminazione totale del popolamento ittico presente. In accordo con la legislazione attuale (articolo 5 della Deliberazione della Giunta Regionale 29 marzo 2010, n 72-13725, Disciplina delle modalità e procedure per la realizzazione di lavori in alveo, programmi, opere e interventi sugli ambienti acquatici ai sensi dell'art. 12 della legge regionale n. 37/2006. e successiva modifica 17 maggio 2011, n 75-2075) ed in funzione della comunità ittica presente, mista ciprinicola/salmonicola, gli interventi dovranno 28

essere condotti al di fuori dei periodi riproduttivi dei due gruppi citati: autunnale per i salmonidi e primaverile per i ciprinidi. Per quanto concerne gli aspetti legati alla chimica delle acque in fase di cantiere non sono attesi impatti importanti a condizione che interventi che comportano l'utilizzo di sostanze chimiche vengano effettuati in condizioni di alveo asciutto e vengano evitati sversamenti di acque contaminate nel corso d'acqua. Un lieve e reversibile aumento dei solidi sospesi è atteso durante la fase di cantiere, in occasione di interventi di sbancamento ed in particolare qualora sia interessato l'alveo bagnato. FASE DI ESERCIZIO La caratterizzazione del corpo idrico dal punto di vista dei macroinvertebrati bentonici attraverso il metodo I.B.E e STAR ICMi, ha fornito risultati complessivamente in linea con quanto previsto dall attuale normativa per il conseguimento degli obiettivi di qualità: il torrente presenta condizioni ambientali buone nei siti considerati, dove è stata rilevata una seconda classe di qualità nei tre campionamenti stagionali (STAR ICMi) con un unico risultato di terza/seconda classe per l I.B.E. A derivazione attiva, vista l assenza del tratto sotteso, non si prevede un peggioramento e quindi si ipotizza il mantenimento dello stato attuale. Per il mantenimento degli obiettivi di qualità (seconda classe, stato buono ) si reputa fondamentale intervenire sui deflussi da monte, garantendo un D.M.V adeguato soprattutto nei tratti più critici, soggetti, cronicamente ad asciutte anche totali per le numerose derivazioni irrigue. L'interruzione della continuità longitudinale del corso d'acqua derivante dalla costruzione dell'opera di presa avrà effetti nulli su questa componente biotica, essendo già presente uno sbarramento che allo stato attuale non pare avere influenza sulla comunità macrobentonica. Un marginale effetto negativo potrà essere generato dalla formazione di una zona di rigurgito a monte dell opera di derivazione, di entità non tale da pregiudicare il mantenimento di una comunità sufficientemente articolata. Anche per ciò che riguarda i pesci, a centrale attiva ed in fase di esercizio si attende un sostanziale mantenimento della situazione attuale per quanto riguarda numero e tipo di taxa presenti. Per quanto concerne i parametri popolazionistici (densità) delle specie presenti, parametri che tendono a subire decrementi proporzionali all entità dei tratti derivati, l assenza di un tratto sotteso permette di prevedere impatti molto limitati, ampiamente compensati dall apertura del tratto a monte alle specie in risalita con la costruzione della struttura per la risalita dell ittiofauna. 29

L'interruzione della continuità longitudinale del corso d'acqua derivante dalla costruzione dell'opera di presa, attualmente già in essere per la presenza di una briglia, avrà effetti nulli sui pesci, vista la messa in opera della scala di risalita: in questo caso l attesa è quella di un evoluzione positiva e duratura, a centrale attiva. Come per i macroinvertebrati, anche per l ittiofauna un marginale effetto negativo potrà essere generato dalla formazione di una zona di rigurgito a monte dell opera di derivazione, che presumibilmente favorirà, in questo breve tratto, specie francamente potamali (ciprinicole) a scapito di specie rhitrali (salmonidi, cottidi). Va evidenziato come la creazione di un ampia zona di buca potrà, viceversa, avere effetti positivi durante il periodo estivo, particolarmente in presenza di portate molto modeste da monte. La chimica delle acque in fase di esercizio non dovrebbe vedere sostanziali variazioni rispetto a quanto osservato in fase ante operam, con possibili evoluzioni indipendenti dalla presenza della derivazione, rispetto alle quali si rimanda alle considerazioni già fatte per quanto riguarda la componente macrobentonica In fase di esercizio dovrà essere predisposta una rete di monitoraggio annuale, per la durata di almeno tre anni, sulle due stazioni oggetto di campionamenti STAR ICMi, I.B.E. ed ittiofauna, dove dovranno essere effettuati prelievi di macrovertebrati bentonici ed ittiofauna, nonché analisi chimiche delle acque; mentre per quanto riguarda l'ittiofauna sarà sufficiente un campionamento annuale, per ciò che concerne I.B.E. e STAR ICMi e prelievi chimici il numero di prelievi potranno essere concordati con la Provincia di Torino e l'a.r.p.a., secondo la normativa attuale e gli obiettivi individuati dai due Enti sopra citati. MATRICI D IDENTIFICAZIONE L individuazione degli impatti causati dal progetto sull ambiente circostante è avvenuta con l'applicazione del metodo della matrice di interazione, introdotto da Leopold nel 1971. Evidenziando la correlazione tra le Azioni di progetto (in riga) e le Componenti ambientali (in colonna), si è ottenuta una rappresentazione bidimensionale delle relazioni causa-effetto tra le attività di progetto ed i fattori ambientali su cui esse generano un eventuale impatto. Si è attribuito ad ogni impatto un livello: - Impatto nullo 0 - Impatto negativo lieve NL - Impatto negativo medio NM - Impatto negativo rilevante NR 30

- Impatto positivo lieve PL - Impatto positivo medio PM - Impatto positivo rilevante PR ed un peso relativo alla durata ed alla reversibilità nel tempo: - Impatto reversibile a breve termine B - Impatto reversibile a lungo termine L - Impatto irreversibile I utilizzando così 18 livelli di significatività (tab.21): Impatto Negativo Lieve NLB NLL NLI Medio NMB NML NMI Rilevante NRB NRL NRI Impatto Positivo Lieve PLB PLL PLI Medio PMB PML PMI Rilevante PRB PRL PRI revers. Breve termine revers. Lungo termine Irreversibile Tab. 21 - Giudizi di Impatto Inoltre, ogni impatto è caratterizzato da un peso dovuto al raggio di influenza nello spazio. Può trattarsi di: - Impatto locale LC - Impatto regionale RN. In definitiva i livelli di significatività risultano 36, a seconda che nel giudizio si aggiunga l'uno o l'altro peso. Le matrici riportate di seguito sono due: la prima (tab. 22) riguarda gli effetti causati dalle azioni temporanee durante la fase di realizzazione del progetto, la seconda (tab. 23) le azioni permanenti a lavori ultimati e durante il funzionamento dell impianto. Per la matrice degli impatti complessivi si rimanda alla parte specifica 31

Tab. 22 - Matrice delle azioni temporanee Azioni di transito / Operatività dei mezzi d'opera Costruzione piste di accesso ed eventuale disboscamento connesso Esecuzione dei lavori e scavi connessi Biocenosi: Macroinvertebrati 0 NLB NLB Ittiofauna 0 NLB NLB Qualità dell'acqua 0 NLB Azioni impattanti a livello acustico (*) Entrambe le matrici sono utilizzate per confrontare tra loro tutte le alternative, compresa quella di non realizzazione del progetto. Tab. 23 - Matrice delle azioni permanenti Variazione di portata Variazione del profilo di corrente Variazione dell'idrodinamica fluviale Interruzione della continuità del corso d'acqua Inserimento di manufatti Manipolazione del contesto ambientale preesistente Biocenosi: Macroinvertebrati 0 NLL NLL 0 0 0 NLB Ittiofauna 0 NLL NLL PRI PLI 0 NLB Qualità dell'acqua 0 0 0 0 Operazioni di manutenzione Produzione di energia elettrica 32

5 - IL PASSAGGIO PER PESCI I risultati dei campionamenti ittici sopra esposti ed i dati bibliografici pregressi pongono il Maira, dal punto di vista ittiofaunistico e relativamente al tratto interessato, tra le zone miste salmonidi/ciprinidi reofili (regione Piemonte, 2006); sono presenti specie frigofile appartenenti alla Fam Salmonidae (trota marmorata, fario), e Cottidae (scazzone) e specie che prediligono acque più temperate (cavedano, ghiozzo padano). Dal punto di vista della continuità longitudinale, essenziale per le corrette migrazioni delle specie a più spiccata vagilità (trota marmorata, barbo, vairone, cavedano), nel tratto di Maira in oggetto è presente un importante elemento di discontinuità costituito dalla soglia di derivazione dov è previsto il nuovo impianto, ma anche da altre soglie/traverse ubicate più a monte. Il ponte della strada provinciale che congiunge Casalgrasso e Carmagnola, a valle, è anch esso un elemento di discontinuità che condiziona la risalita di pesci dal sottostante Po. Dal punto di vista della progettazione della scala di risalita per l ittiofauna, premesso che non vi è una metodologia standard da seguire per la costruzione di passaggi per pesci, in funzione di situazioni che variano caso per caso e dipendono dall entità dell ostacolo da superare, dalle condizioni dell alveo a valle, dalla portata del corso d acqua e dalle specie ittiche presenti, in linea del tutto generale si tende a prediligere per i tratti di fondovalle strutture quali le rampe in pietrame ed i canali aggiranti l ostacolo, privilegiando viceversa passaggi tecnici a bacini, con stramazzi rigurgitati o fenditure laterali, per gli ambiti montani caratterizzati da maggiori pendenze. Qualunque sua la struttura prescelta, il principio generale da seguire è quello di attrarre i pesci migratori a valle dell ostacolo e di stimolarli a passare a monte, secondo due concetti fondamentali: - l attrattività della scala, la quale è strettamente legata alla collocazione dell entrata ed alle condizioni dei flussi idrici vicino ad essa. - la portata di alimentazione con cui verrà calibrato il passaggio, che con portate importanti non dovrà essere la portata totale del corso d acqua, ma soltanto una percentuale di questa, riferita ai valori medi registrati nei periodi migratori. E essenziale che la velocità dell acqua in transito sia compatibile con la velocità sostenibile dai pesci che attraverso di essa dovranno transitare. - a partire dai concetti basilari sopra esposti, per la corretta progettazione del passaggio è poi di fondamentale importanza l individuazione di una o più specie target e della conseguente individuazione del periodo in cui queste compiono le migrazioni più significative. 33

Si ritiene che nel caso specifico le specie target sulle quali dovrà essere concentrata la massima attenzione in fase di progettazione, vista la tipologia ambientale, debbano appartenere alla Fam. Cyprinidae, ed in particolare si possono identificare come particolarmente significative le due specie Barbus plebejus (barbo) e Telestes muticellus (vairone); sono forme autoctone, oggetto di attenzioni particolari a livello comunitario, storicamente presenti nel bacino del Maira. Il barbo, in particolare, è una specie a media vagilità, in grado di compiere spostamenti considerevoli per fini riproduttivi. Viste le caratteristiche ecologiche delle specie in oggetto, il periodo di ottimale funzionamento della struttura ed il conseguente corretto dimensionamento in funzione delle portate in alveo dovrà coincidere con i mesi primaverili preriproduttivi (aprile, maggio, giugno). Un corretto funzionamento dovrà essere garantito anche nei mesi autunnali di ottobre e novembre, per garantire le migrazioni preriproduttive dei salmonidi (trota marmorata, in particolare) verso siti posti più a monte, alla ricerca di idonee aree di frega. Il principio basilare per il funzionamento di un passaggio per pesci è che la portata di alimentazione in transito debba avere una velocità compatibile con quella sostenibile dal pesce. Le velocità natatorie possono essere: - velocità di scatto (burst activity) rappresenta la velocità massima raggiungibile che potrà essere mantenuta per tempi alquanto brevi e, soprattutto, che richiede tempi lunghi di ripresa; - velocità di crociera (cruising activity) sono velocità basse, inferiori a quella massima, che possono essere mantenute per ore in quanto non affaticano il pesce; - velocità in attività sostenuta (sustained activity) sono velocità intermedie sostenibili per tempi brevi ma che stancano il pesce. La velocità massima di un singolo pesce dipende dalla lunghezza delle fibre muscolari e quindi dalla lunghezza del corpo e dal tempo di contrazione del muscolo. La velocità natatoria di un pesce è strettamente correlata alla frequenza dei colpi di coda e la distanza percorsa con ciascun ondeggiamento del corpo corrisponde a circa 7/10 della sua lunghezza secondo la formula: v = 0,7xL/2xt dove v è la velocità natatoria massima, L la lunghezza del pesce e t il tempo di contrazione del muscolo. Anche la durata della performance è determinata dalla dimensione dell animale poiché la riserva di glicogeno muscolare aumenta con la dimensione del muscolo e viene intaccata solo quando la velocità dell esemplare supera quella di crociera; il tasso di utilizzo del glicogeno dipende sempre dalla temperatura ambientale: inoltre il tempo di contrazione del muscolo dipende dalla temperatura, nella considerazione che un muscolo freddo si contrae più lentamente di uno caldo, in dipendenza del fatto che i processi biochimici e fisiologici sono affetti dalle varie condizioni di temperatura. In letteratura (Larinier al., 2002) sono disponibili delle curve di resistenza natatoria dalle quali è possibile 34