Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica 20 ottobre 2004
Tutela dei versanti e sicurezza idrogeologica Norme di Attuazione: Titolo 6 Elaborati grafici di riferimento: Tavola 2
OBIETTIVI DEL PTCP COORDINAMENTO dei diversi STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE (art. 19 e 26, l.r. 20/00) INDIVIDUAZIONE delle AREE A RISCHIO IDROGEOLOGICO e AREE DA SOTTOPORRE A MISURE DI SALVAGUARDIA con i seguenti obiettivi: sistemazione, conservazione e recupero del suolo moderazione delle piene nel bacino montano difesa e consolidamento dei versanti e delle aree instabili difesa degli abitati e delle infrastrutture dai dissesti
Strumenti di riferimento: Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) Regione Emilia - Romagna Inventario del dissesto Regione Emilia - Romagna Piano di Assetto Idrogeologico del Bacino del Po Autorità di Bacino del Po Piano Assetto Idrogeologico del Bacino del Reno Autorità di Bacino del Reno
Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR) Regione Emilia - Romagna Elementi: Abitati da consolidare o da trasferire (Art. 29) Finalità: definisce gli utilizzi ammissibili e le limitazioni relative agli interventi edilizi all interno delle perimetrazioni ai sensi della L445/1908 e L64/1974; Inventario del dissesto Finalità: fornisce l individuazione delle aree interessate da dissesti (attivi, quiescienti, stasbilizzati) come elemento conoscitivo di base
Piano Assetto Idrogeologico del Bacino del Po Autorità di Bacino del Po Finalità del piano: assicurare un livello di sicurezza adeguato rispetto ai fenomeni di dissesto idrogeologico difesa, stabilizzazione e consolidamento dei terreni Elementi: Frane attive e frane quiescenti Finalità del PTCP: La Provincia promuove in collaborazione con la Regione un azione di integrazione delle Norme dei Piani afferenti ai bacini idrografici del Reno e del Po Elementi: UIE a rischio di frana interessate da provvedimenti di perimetrazione e zonizzazione per i territori extra bacino Reno
Piani Assetto Idrogeologico del Bacino del Reno Elementi: Autorità di Bacino del Reno Aree a rischio di frana perimetrate e zonizzate (Art. 5) Elementi a rischio da frana da verificare nelle UIE R1, R2, R3 ed R4 (Art. 11) UIE in relazione alle trasformazioni urbanistiche (Art. 12) Finalità del piano: individuazione delle aree a rischio idrogeologico limitazione e riduzione del rischio da frana per i centri abitati, previsioni urbanistiche e insediamenti industriali e artigianali perimetrazione delle aree da sottoporre a misura di salvaguardia riequilibrio del territorio
Elementi del PTCP: Aree a rischio di frana perimetrate e zonizzate (schede).......art. 6.2 Aree in dissesto (zone 1 delle schede).......art. 6.3 Aree di possibile evoluzione e di influenza del dissesto (zone 2 e 3).... ART. 6.4 Aree da sottoporre a verifica (zone 4 delle schede).art. 6.5 Elementi a rischio da frana nelle UIE R1, R2, R3, R4.. ART. 6.8 Attitudini alle trasformazioni edilizie e urbanistiche (UIE).ART. 6.9 Abitati da consolidare o da trasferire....art. 6.12
TAVOLA 2 : Tutela idrogeologica
AREE A RISCHIO DI FRANA PERIMETRATE E ZONIZZATE ART. 6. 2 FINALITA Limitazione e riduzione del rischio da frana per centri abitati, nuclei abitati, previsioni urbanistiche, insediamenti industriali e artigianali Riferimenti Art. 5 PSAI e altri DESCRIZIONE: Nel Piano sono normate e perimetrate le aree che possono interferire con i fenomeni di dissesto INDIVIDUAZIONE: Le perimetrazioni riportano la suddivisione in 5 zone a diversa pericolosità Sono riportate nella tav.2 del PTCP con numero progressivo corrispondente alla scheda relativa e sono elencate negli allegati del PTCP
AREE A RISCHIO DA FRANA ART. 6.3 6.4 6.5 COMPORTAMENTI Nelle zone 1, 2 e 3 sono in genere vietate nuove costruzioni e infrastrutture salvo alcuni interventi particolari sottoposti al parere dell Autorità di Bacino Nelle zone 4 (aree da sottoporre a verifica) all esterno del territorio urbanizzato le nuove previsioni urbanistiche e l attuazione di previsioni sono subordinate a verifiche di stabilità dell area secondo la metodologia dell AdB Reno. Sono necessarie: indagini geognostiche, sistemi di monitoraggio, adozione comunale della zonizzazione dell area con norme e limitazioni d uso ADEGUAMENTO E MODIFICA DELLE PERIMETRAZIONI (Art. 6.5) Zone 1, 2 e 3 La modifica di tali perimetrazioni avviene a seguito di studi specifici che possono essere adottati dall Autorità di Bacino Reno Zone 4 - Il provvedimento di perimetrazione è in capo al Comune che lo trasmette per conoscenza all AdB Reno, alla Provincia e alla Comunità Montana.
ELEMENTI A RISCHIO DA FRANA ART. 6. 8 FINALITA Limitazione e riduzione del rischio da frana Riferimenti Art. 11 PSAI DESCRIZIONE Le UIE sono suddivise in base al diverso grado di rischio (R1, R2, R3, R4) INDIVIDUAZIONE individuazione grafica di cui alla tav.2 -elementi puntuali, lineari o areali sui quali gli Enti competenti devono verificare la pericolosità ed il rischio secondo la metodologia dell AdB, qualora ricadano all interno di tali UIE. ADEMPIMENTI i comuni attuano tali verifiche in sede di adozione di PSC, di varianti e di approvazione di piani urbanistici attuativi
ATTITUDINI ALLE TRASFORMAZIONI EDILIZIE E URBANISTICHE ART. 6.9 FINALITA Prevenire la realizzazione di condizioni di rischio classificando le UIE in 3 classi di pericolosità geomorfologica: UIE non idonee, UIE da sottoporre a verifica, UIE idonee Riferimenti Art. 12 PSAI UIE non idonee Non consentite nuove costruzioni esterne al T.U. ad esclusione di limitati interventi. Per alcuni di questi (es. infrastrutture non delocalizzabili)sono necessarie verifiche di pericolosità con parere vincolante dell Autorità di Bacino. Per modesti interventi su fabbricati esistenti le verifiche di pericolosità portano ad un provvedimento di zonizzazione che è in capo al Comune UIE da sottoporre a verifica All esterno del T.U. i PUA e nuove previsioni urbanistiche sono soggette a verifiche di pericolosità e adozione da parte del comune di provvedimenti di zonizzazione dell area. ADEMPIMENTI per l intero bacino montano i comuni in sede di adozione di PSC o di varianti o di PUA, definiscono fasce di inedificabilità delle scarpate
CORREZIONE UIE NELLA TAV.2 Nella tav.2 è presente una sovrapposizione non corretta tra perimetri delle UIE e ambiti fluviali. Il limite delle UIE si intende all intersezione con i terrazzi alluvionali. Tale imprecisione verrà corretta al primo aggiornamento degli elaborati di Piano. ABITATI DA CONSOLIDARE ART. 6. 12 COMPORTAMENTI Gli abitati dichiarati da consolidare sono presenti nella tav.2 ed elencati nell allegato G del PTCP. Le norme di riferimento sugli utilizzi ammissibili e le limitazioni relative agli interventi edilizi all interno delle perimetrazioni, approvate dalla regione, sono elaborate ai sensi della L445/1908 e L64/1974
AGGIORNAMENTO PTCP ART. 6.11 E ART. 6.13 MODIFICHE ALLE PERIMETRAZIONI E CLASSIFICAZIONI Le modifiche delle zone 4 delle schede e delle UIE sono adottate dall AdB senza comportare variante al PTCP. Protocollo di Intesa tra Provincia di Bologna - Autorità di Bacino del Reno: OBIETTIVI: coordinamento dei diversi strumenti e contenuti della pianificazione in merito alla tutela dei versanti CONTENUTI: procedure per le attività di aggiornamento dei piani in relazione alle varianti alla pianificazione di Bacino e Provinciale per gli elementi del Titolo 4 e 6 del PTCP il PTCP, essendo conforme alla pianificazione dell Autorità di Bacino del Reno, è riferimento paritario per la pianificazione attuativa INVENTARIO DEL DISSESTO INVENTARIO DEL DISSESTO La provincia al fine dell aggiornamento dell inventario del dissesto sta cercando di sviluppare una convenzione con l ufficio geologico regionale. Tale aggiornamento non costituisce variante al PTCP
ADEMPIMENTI DEI COMUNI ART. 6.11 E ART. 6.13 I comuni possono elaborare approfondimenti su UIE secondo la metodologia dell AdB per la verifica della pericolosità e del rischio. Fino all entrata in vigore dei PSC, i comuni possono inoltre studiare aree interessate da previsioni edificatorie in UIE non idonee; la perimetrazione adottata è sottoposta al parere vincolante dell Autorità di Bacino QUADRO CONOSCITIVO DEI PSC Devono essere effettuate gli approfondimenti per definire: fasce di inedificabilità delle scarpate (art.6.9) verifica degli elementi a rischio di propria competenza (art.6.8) pericolosità e rischio nelle zone 4 delle schede, nelle UIE non idonee e nelle UIE da sottoporre a verifica se interessate da nuove previsioni o opere (metodologia dell AdB) Tutti gli approfondimenti e le analisi geologiche svolte dai comuni in sede di formazione del PSC devono prendere come punto di partenza l Inventario del Dissesto