CARATTERISTICHE DEGLI ACCIAI ACCIAI PER IMPIEGHI STRUTTURALI: CARATTERISTICHE, NORMALIZZAZIONE, CORROSIONE



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STRUTTURE METALLICHE Quaderno IV Strutture metallice CARATTERISTICHE DEGLI ACCIAI ACCIAI PER IMPIEGHI STRUTTURALI: CARATTERISTICHE, NORMALIZZAZIONE, CORROSIONE 1 Caratteristicemeccanice Tipiequalità Trattamenti La norma definisce le caratteristice meccanice, i tipi, le qualità e i trattamenti degli acciai comunemente impiegati per le strutture in acciaio degli edifici: UNI EN 10025, Prodotti laminati a caldo di acciai non legati per impiegi strutturali; La normalizzazione a fatto molti progressi da qualce anno a questa parte per effetto dell armonizzazione europea. La designazione dei tipi e delle qualità degli acciai è codificata e definita dalla seguente norma: EN 10027-1, Sistema di designazione degli acciai, Parte 1, Designazione simbolica, Simboli principali. Nell ambito di applicazione della direttiva europea relativa ai prodotti della costruzione e del conferimento del marcio CE, le norme acciai summenzionate stanno per essere riunite in una sola norma, suddivisa in più parti corrispondenti alle norme attuali. Limite di elasticità La prova di trazione, codificata dalla norma UNI EN 10002-1:2004, fornisce le istruzioni necessarie al controllo delle caratteristice meccanice degli acciai. Va osservato ce le veccie norme facevano riferimento al limite convenzionale di elasticità dello 0,2% R p0,2 mentre le nuove norme si riciamano al limite superiore di snervamento R eh. Le curve registrate nel corso della prova di trazione anno gli andamenti rappresentati nelle figure 1a e 1b. La curva 1a è quella di un acciaio duttile (deformazione plastica importante), del tipo acciai per impiegi strutturali non legati. La curva 1b è quella di un acciaio fragile, con un limite di elasticità importante ma senza supporto plastico (bulloni ad alta resistenza o acciaio comune in condizioni di rottura fragile, per esempio). Sceda N : 5 41

SCHEDA N : 5 Strutture metallice Quaderno IV Durezza Brinell È definita dal rapporto tra lo sforzo esercitato sul metallo da una sfera di acciaio o carburo e la superficie dell impronta. La norma UNI EN ISO 6506-1:2001 definisce le modalità delle prove (Fig. 2) e il principio di calcolo della durezza. 42 Tensione F/S R m R eh R p 0,2 a Caratteristice degli acciai Tensione F/S α A α 2 Allungamento Allungamento 0,2 in % 0 in % Allungamento a rottura 0,2 Allungamento residuo A : Allungamento residuo a rottura r E: tgα modulo di elasticità longitudinale Simbolo D F d HBS o HBW R R R p 0,2 Calcolo della durezza Brinell g m = limite superiore di snervamento = resistenza a trazione Rp: limite convenzionale d elasticità Designazione Diametro della sfera (in millimetri) Carico di prova (in newton) Diametro medio dell impronta (in millimetri) d= d 1 +d 2 2 Profondità dell impronta (in millimetri) Durezza Brinell 2 2 D D d = 2 carico di prova HBS (o HBV) = costante superficie dell impronta 2F = 0,102 2 2 pd(d D d ) b Figura 1 Andamenti generali delle curve registrate durante le prove di trazione.

Quaderno IV Strutture metallice SCHEDA N : 5 Riscio di rottura fragile D La rottura fragile può verificarsi quando la deformazione plastica dell acciaio viene impedita (bloccaggio dell elemento o di un collegamento, per esempio). Cause della rottura fragile Acciai per impiegi strutturali: caratteristice, normalizzazione, corrosione Possono essere di varia natura: impiego dell acciaio a bassa temperatura; velocità di carico (effetto dinamico); effetti d intagli meccanici (angoli vivi, filettatura, scanalature, saldature ecc.); elementi spessi; effetti d intagli metallurgici (ingrossamento del grano, inclusioni, incrudimento ecc.); stato di tensione triassiale. Prove di rottura fragile Resilienza Temperatura di transizione Le prove di rottura fragile sono prove di impatto su provini intagliati a forma di U o V. La norma UNI EN 10045-1, Prova di resilienza su provetta Carpy, definisce le modalità di queste prove. La resilienza (in daj/cm 2 ) è l energia, ricondotta all unità di superficie, impiegata per rompere la provetta intagliata. La temperatura di transizione T t è definita nella figura 3: è la temperatura per la quale la resistenza è uguale al limite di elasticità. Al di sotto di questa temperatura, la provetta si rompe per effetto di una tensione ciamata tensione di rottura fragile. Tt ( temperatura di transizione) d 1 d 2 Figura 2 Modalità delle prove di durezza. σ ( tensione) Figura 3 Tensione Resistenza di rottura fragile Limite di elasticità t Temperatura Definizione della temperatura di transizione. 43

SCHEDA N : 5 Strutture metallice Quaderno IV Incrudimento Qualunque lavoro di formatura a freddo dell acciaio comporta il verificarsi del fenomeno d incrudimento, ce a l effetto di: aumentare la resistenza e il limite di elasticità, soprattutto nella direzione della deformazione; diminuire l allungamento e la resistenza alla rottura fragile. In queste zone di formatura, le saldature devono essere evitate. Resistenza a fatica Sottol effettodiazioniripetute,unelementoinacciaiopuòcollassareperfatica,ilcecorrisponde alla propagazione delle microcricce esistenti nella struttura del metallo. Laresistenzaafatica(duratadivita)ècalcolatainfunzione: delnumerodiciclidicarico; dell ampiezza di variazione delle tensioni; della categoria di dettaglio cui si rapporta l elemento strutturale particolare studiato (tale categoria prende in considerazione la concentrazione di tensione locale, la direzione della tensione, gli effetti metallurgici, le tensioni residue ecc.). Qualità dell acciaio La tabella ce segue indica i tipi di qualità dell acciaio per le strutture saldate. Qualità di acciaio utilizzate per le strutture saldate Qualità dell acciaio Impiegi Sollecitazioni JR J0 J2 e K2 Strutture comuni Spessori medi Resistenza all intaglio Resistenza alla rottura fragile Grande resistenza all intaglio Grande resistenza alla rottura fragile Il simbolo J corrisponde a 27 joule e K a 40 joule. Il simbolo R corrisponde a 20 C; 0a0 Ce2a 20 C. Normali Importanti Importanti Energia di rottura per diverse qualità di acciaio (spessore 150 mm) Qualità dell acciaio Energia di rottura (in joule) Temperatura dell acciaio (in C) JR 27 20 J0 27 0 J2 27 20 K2 40 20 Il simbolo J corrisponde a 27 joule e K a 40 joule. Il simbolo R corrisponde a 20 C; 0a0 Ce2a 20 C. 44 Caratteristice degli acciai

Quaderno IV Strutture metallice SCHEDA N : 5 Trattamento L acciaio è elaborato per decarburazione ( affinazione ) della gisa e, in una fase molto importante della sua elaborazione, deve essere privato dell ossigeno ce contiene in eccesso. Secondo il grado di disossidazione applicato, si ottengono acciai moderatamente disossidati (detti effervescenti) o più ampiamente disossidati (detti non effervescenti e calmati). La norma UNI EN 10025 definisce, per ogni tipo e qualità di acciaio, la modalità di disossidazione imposta con i seguenti simboli: G4,modalitàfacoltativaasceltadelproduttore; G1 (o FU), acciaio effervescente; G2 (o FN), acciaio effervescente non ammesso; FF, acciaio totalmente calmato; G3, stato normalizzato. Nota Nella modalità FN, si tratta di acciai non effervescenti. L invecciamento dell acciaio è direttamente legato alla modalità di disossidazione. Gli acciai di qualità JR, JO, J2G3, J2G4, K2G3, K2G4 sono idonei alla saldatura. La saldabilità aumentadajrak2. Per l acciaio S235JR, è preferibile utilizzare gli acciai non effervescenti o calmati. La tabella seguente precisa i trattamenti impiegati sull acciaio. Trattamento degli acciai Tipo di trattamento Modalità operativa Conseguenze del trattamento Normalizzazione Riscaldamento a 900 C, poi raffreddamento con aria ferma Affinazione del grano Incrudimento Deformazione a freddo Aumento di R eh e R m Diminuzione della durezza HBS e della duttilità Ritiro Ricottura Rinvenimento Invecciamento Tempra Deformazione a caldo (per passate successive) Riscaldamento a 1.000 C, poi raffreddamento lento Riscaldamento moderato, poi raffreddamento lento Variazione delle proprietà a temperatura ambiente Riscaldamento a 900 C, poi raffreddamento veloce 2 Vari tipi di acciaio Caratteristice comuni a tutti gli acciai Acciai per impiegi strutturali: caratteristice, normalizzazione, corrosione Eliminazione dell incrudimento Correzione delle deformazioni Omogeneizzazione degli elementi Eliminazione delle tensioni interne Aumento di R eh e R m Diminuzione della durezza HBS e della duttilità Aumento della durezza HBS Gli acciai di uso comune nelle strutture in acciaio presentanoleseguenticaratteristice: massa volumica, 7,8 kg/dm 3 ; coefficiente di dilatazione lineare, da 0,11 510 4 a 0,135 10 4 (questo coefficiente può essere più elevato per un acciaio inox austenitico); 45

SCHEDA N : 5 Strutture metallice Quaderno IV modulo di elasticità longitudinale,206 010 N/mm 2 (questo valore può essere meno elevatoperunacciaioinox); modulo di elasticità trasversale, 79 500 N/mm 2 ; coefficiente di Poisson, 0,30. Acciai per impiegi strutturali non legati Sono denominati ance acciai da costruzione di uso generale. Sono definiti dalla norma UNI EN 10025. La tabella ce segue, estratta dalla norma, riassume le caratteristice meccanice di questi acciai. 46 Caratteristice degli acciai Caratteristice meccanice per prodotti piani (lamiere) e prodotti lungi (laminati) Designazione Secondo EN 100027-1 e CR 10260 Secondo EN 100027-2 Tipo di disossidazione Sottogruppo (1) 16 Limite di elasticità minima R eh (2) (in N/mm 2 ) >16 40 >40 63 Spessore nominale >63 80 >80 100 >100 150 >150 200 >200 250 Resistenza a trazione R m (2) (in N/mm 2 ) Spessore nominale S185 (3) 1,0035 A scelta BS 185 175 310-540 290-510 S235JR (3) 1,0037 A scelta BS 235 225 360-510 340-470 S235JRG1 (3) 1,0036 FU BS 235 225 360-510 340-470 S235JRG2 1,0038 FN BS 235 225 215 215 215 195 185 175 360-510 340-470 340-470 320-470 S235J0 1,0114 FN QS 235 225 215 215 215 195 185 175 360-510 340-470 340-470 320-470 S235J2G3 1,0116 FF QS 235 225 215 215 215 195 185 175 360-510 340-470 340-470 320-470 S235J2G4 1,0117 FF QS 235 225 215 215 215 195 185 175 360-510 340-470 340-470 320-470 S275JR 1,0044 FN BS 275 265 255 245 235 225 215 205 430-580 410-560 400-540 380-540 S275J0 1,0143 FN QS S275J2G3 1,0144 FF QS S275J2G4 1,0145 FF QS S355JR 1,0045 FN BS 355 345 335 325 315 295 285 275 510-680 490-630 470-630 450-630 S355J0 1,0553 FN QS S355J2G3 1,0570 FF QS S355J2G4 1,0577 FF QS S355K2G3 1,0595 FF QS S355K2G4 1,0596 FF QS E295 (4) 1,0050 FN BS 295 285 175 265 255 245 235 225 490-660 470-610 450-610 440-610 E335 (4) 1,0060 FN BS 335 325 315 305 295 275 265 255 590-770 570-710 550-710 640-710 E360 (4) 1,0070 FN BS 360 355 345 335 325 305 295 285 690-900 670-830 650-830 640-830 (1) BS: acciai di base; QS: acciai di qualità. (2) I valori indicati in tabella si applicano unicamente a provini longitudinali per la prova di trazione. Per le lamiere, i nastri e i piatti largi, di largezza 600 mm, si utilizzano provette trasversali. (3) Disponibile solo con spessori nominali a25mm. (4) Questi acciai non sono impiegati, di solito, per profilati a U, profili a L. <3 3 100 >100 150 >150 250

Quaderno IV Strutture metallice SCHEDA N : 5 Acciai per impiegi strutturali: caratteristice, normalizzazione, corrosione Acciai per impiegi strutturali con resistenza migliorata alla corrosione atmosferica Sono definiti dalla norma EN 10155. La tabella ce segue, estratta dalla norma, riassume le caratteristice meccanice di questi acciai. Caratteristice meccanice degli acciai con resistenza migliorata alla corrosione atmosferica Designazione Secondo EN 100027-1 e CR 10260 Secondo EN 100027-2 Limite di elasticità minima (1) R eh 16 (in N/mm 2 ) Spessore nominale >16 40 >40 63 >63 80 >80 100 Resistenza a (1) trazione R m (in N/mm 2 ) Spessore nominale <3 3 100 Questi acciai sono detti autopatinabili. Si forma uno strato protettivo durante un periodo cevada18mesia6anni. Se ne consiglia l impiego in zone climatice con alternanza giornaliera di periodi secci e umidi, mentre è sconsigliato per i climi sempre umidi. Questo acciaio non deve entrare in contatto con l alluminio, i prodotti zincati e i materiali ce non possono macciarsi. Acciai per impiegi strutturali con caratteristice di deformazione migliorate nella direzione perpendicolare alla superficie del prodotto Sono definiti dalla norma EN 10164. Le lamiere e i profilati in acciaio di fabbricazione ordinaria anno caratteristice di deformazione diverse nella direzione di laminazione e nella direzione perpendicolare, il ce provoca strappi lamellari nelle strutture saldate o sollecitate nella direzione dello spessore. Tale norma specifica e stabilisce le caratteristice nella direzione dello spessore come pure i metodi di prova corrispondenti. Viene utilizzata come complemento di tutte le norme di qualità relative alle lamiere e ai profilati di acciai calmati. Orientamento del provino (1) Allungamento minimo a rottura (1) (in %) L0 = 80 mm Spessore nominale >1,5 2 >2 2,5 >2,5 3 L 0 = 5,65 S0 Spessore nominale S235J0W 1,8958 235 225 215 215 215 360-510 340-470 I 19 20 21 26 25 24 S235J2W 1,8961 t 17 18 19 24 23 22 S355J0WP 1,8945 355 345 (2) 510-680 490-630 I 16 17 18 22 S355J2WP 1,8946 t 14 15 16 20 S355J0W 1,8959 355 345 335 325 315 510-680 490-530 S355J2G1W 1,8963 I 16 17 18 22 21 20 S355J2G2W 1,8965 S355K2G1W 1,8966 t 14 15 16 20 19 18 S355K2G2W 1,8967 (1) I valori indicati in tabella si applicano unicamente a provini longitudinali I per la prova di trazione. Per le lamiere, i nastri e i piatti largi, di largezza 600 mm, si utilizzano provini trasversali t. (2) Tale valore si applica solo ai profilati e alle aste (si veda la tabella del prospetto 2 della norma UNI EN 10155). >3 40 >40 63 >63 100 47

SCHEDA N : 5 Strutture metallice Quaderno IV Le classi di qualità complementari sono indicate nella tabella in basso, estratta dalla norma EN 10164. Questi acciai sono ance ciamati acciai Z. È opportuno fare attenzione ance alle disposizioni costruttive, alle condizioni di saldatura e di controllo. Documentidifornituradegliacciai UNI EN 10204; UNI EN 10021 Controlli non specifici Attestato di conformità all ordine (senza menzione dei risultati delle prove) o attestato 2.1. Rapporto di controllo (con risultati di prove non specifice) o rapporto 2.2. Controlli specifici Viene fornito un certificato di controllo dello stabilimento o il certificato 3.1B. Contiene i risultati delle prove specifice ricieste al momento dell ordine. 3 Protezione contro la corrosione atmosferica La protezione contro la corrosione mediante zincatura per immersione o verniciatura è definita in diverse norme nazionali. Si rimanda al catalogo delle norme UNI (www.uni.com) e ai riferimenti normativi alla fine di questo testo. 48 Classe di qualità Caratteristice degli acciai Classi di qualità complementari per gli acciai Z Valore medio minimo di tre prove Strizione (in %) Valore minimo individuale Z15 15 10 Z25 25 15 Z35 35 25

Quaderno IV Strutture metallice SCHEDA N : 5 4 Dimensioni geometrice e caratteristice meccanice dei prodotti siderurgici correnti Profili a L Acciai per impiegi strutturali: caratteristice, normalizzazione, corrosione a Profili a L ad ali uguali a e Sezione (in cm 2 ) 30 3 1,74 40 4 3,08 50 5 4,80 60 6 6,91 70 7 9,40 80 8 12,27 90 9 15,52 100 10 19,15 120 12 27,54 150 15 43,02 200 18 69,11 a Profili a L ad ali disuguali a b e Sezione (in cm 2 ) 30 20 3 1,43 40 25 4 2,46 50 30 5 3,78 60 40 5 4,79 70 50 6 6,88 80 60 7 9,38 90 70 8 12,23 100 80 9 15,5 120 80 10 19,1 150 90 10 23,2 e b e 49

SCHEDA N : 5 Strutture metallice Quaderno IV Profilati a I I = modulo di flessione. V Profilati IPN b I 80 42 19,5 100 50 34,2 120 58 54,7 140 66 81,9 160 74 117 180 82 161 200 90 214 220 98 278 240 106 354 260 113 442 280 119 542 300 125 653 320 131 782 340 137 923 360 143 1.090 380 149 1.260 400 155 1.460 450 170 2.040 500 185 2.750 600 215 4.630 50. b G Caratteristice degli acciai v

Quaderno IV Strutture metallice SCHEDA N : 5 Profilati IPE b I 80 46 20,0 100 55 34,2 120 64 53,0 140 73 77,3 160 82 109 180 91 146 200 100 194 220 110 252 240 120 324 270 135 429 300 150 557 330 160 713 360 170 904 400 180 1.160 450 190 1.500 500 200 1.930 550 210 2.440 600 220 3.070 Esistono ance profilati IPE alleggeriti denominati IPE A. Acciai per impiegi strutturali: caratteristice, normalizzazione, corrosione. b G v 51

SCHEDA N : 5 Strutture metallice Quaderno IV N. b I Profilati IPE R N. b I 140 142 72 86 300 306 147 686 160 162 81 122 330 336 158 874 180 183 89 170 360 366 168 1.109 200 204 98 232 400 407 178 1.418 220 225 108 309 450 458 188 1.851 240 245 118 394 500 508 198 2.360 270 276 133 530 600 608 218 3.628 Nella denominazione IPE R, R sta a indicare rinforzato. Il numero corrisponde al riferimento (per esempio: IPE R 140). Profilati a H Profilati HE A ed HE B N. HE A HE B N. HE A HE B I V (in cm 3 ) I I I 100 96 73 100 90 340 330 1.680 340 2.160 120 114 106 120 14 360 350 1.890 360 2.400 140 133 155 140 216 400 390 2.310 400 2.880 160 152 220 160 311 450 440 2.900 450 3.550 180 171 294 180 426 500 490 3.550 500 4.290 200 190 389 200 570 550 540 4.150 550 4.970 220 210 515 220 736 600 590 4.790 600 5.700 240 230 675 240 938 650 640 5.470 650 6.480 260 250 836 260 1.150 700 690 6.240 700 7.340 280 270 1.010 280 1.380 800 790 7.680 800 8.980 300 290 1.260 300 1.680 900 890 9.480 900 10.980 320 310 1.480 320 1.930 1.000 990 11.190 1.000 12.890 52. b. b G G Caratteristice degli acciai v v

Quaderno IV Strutture metallice SCHEDA N : 5 Il numero corrisponde al riferimento I = modulo di flessione. V Esistono profili a H rinforzati denominati HE M. Importante I profilati HE A, HE B, HE M di una stessa serie anno la stessa altezza dell anima a (Fig. 4). Profili cavi a Acciai per impiegi strutturali: caratteristice, normalizzazione, corrosione r. I profili cavi possono essere formati a caldo (norma EN 10210) o formati a freddo (norma EN 10219). La modalità di elaborazione dei profili cavi influisce sulla resistenza all instabilità flessionale. HE A HE B HE M Figura 4 Definizione dell altezza dell anima a di un profilato. 53