Elio GIROLETTI, Dip. Fisica nucleare e teorica, Università Studi di Pavia e INFN sez. Pavia elio.giroletti@unipv.it

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FAQ s: il radon, ovvero quando la natura può far male Elio GIROLETTI, Dip. Fisica nucleare e teorica, Università Studi di Pavia e INFN sez. Pavia elio.giroletti@unipv.it Cosa è il radon? Il radon simbolo chimico Rn- è un gas radioattivo ed inerte; esso è il prodotto di una serie di decadimenti di sostanze radioattive naturali presenti nel terreno, nelle rocce e nei materiali edili. Le principali specie nucleari di radon (isotopi) sono tre: il più importante dal punto di vista radioprotezionistico è l isotopo 222 (detto radon). Che cosa sono i figli del radon? Il radon, nel corso del decadimento nucleare cui è soggetto, produce elementi metallici che sono radioattivi (i cosiddetti figli, tra cui il polonio). Questi ultimi decadono per la maggior parte nell aria del locale in cui sono prodotti e, in parte, si legano al pulviscolo atmosferico. Chimicamente molto reattivi, una volta inalati, i figli del radon si depositano sulle superfici interne dell'apparato respiratorio, irraggiandole con le loro radiazioni nucleari (particelle alfa). Perché il radon è pericoloso? Le radiazioni alfa emesse dal radon e dai suoi figli, sono densamente ionizzanti e, pertanto, sono in grado di distruggere e, nel peggiore dei casi, modificare il DNA umano. In questo modo, hanno la capacità di mutare le cellule dell apparato respiratorio in cellule cancerose. Per questo motivo, IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) classifica il radon nel gruppo 1: massimo livello di cancerogenicità per l uomo. L esposizione a questo gas è considerata la seconda causa di cancro polmonare, dopo il fumo di sigaretta. Poiché, in Italia, in talune situazioni, l esposizione al radon è tutt altro che trascurabile, gli viene attribuito il 15-20% dei casi di neoplasia polmonare osservati tra la popolazione italiana, corrispondente a circa 1.500-6.000 decessi all'anno. C è sinergia tra radon e fumo? Si. Uno studio pubblicato dal British Medical Journal (dicembre 2004) conferma la sinergia esistente tra esposizione al radon e fumo di sigaretta, nota da tempo agli specialisti. Dallo studio emerge che la probabilità di contrarre un tumore ai polmoni in una persona esposta al radon è 25 volte maggiore se il soggetto è anche un fumatore accanito. Come fa a introdursi negli edifici? Il radon è prodotto dal radio, che è un materiale radioattivo naturale presente nei suoli, nelle rocce, compreso il terreno ubicato sotto (ed intorno) agli edifici. Il gas, attraverso le microfessure e le canalizzazioni presenti nelle strutture dell edificio, viene risucchiato dal sottosuolo negli ambienti interni, in particolare negli interrati e seminterrati, dove si concentra fino a raggiungere livelli di radioattività decine o centinaia di volte superiori a quelli dell'esterno (vedasi la figura n.1). Ma il radon può introdursi nelle abitazioni anche attraverso le acque (di pozzo) e può essere direttamente emanato dai materiali edili. Da rilevare che, nei climi freddi e temperati, per una parte Sole24Ore0508-NormTribt-Radon - vers. 31-ago-2005 - Elio Giroletti: il radon pagina 1

dell'anno e per ovvie ragioni energetiche, si tende a ridurre il ricambio di aria tra interno ed esterno, favorendone così la concentrazione. I materiali edili possono emettere radon? Si. Infatti, l'impiego dei materiali da costruzione che contengono concentrazioni relativamente elevate di radio, può contribuire in maniera significativa alla sua presenza negli interni, come per esempio: tufi, graniti, ma anche gessi fosfatici -sottoprodotto dell'industria dei fosfati- utilizzati in passato nelle costruzioni. È per questo che l Unione Europea ha emanato una raccomandazione che invita i paesi membri al controllo del tenore di radioattività nei materiali edili. La sua presenza negli edifici è costante? No, la sua presenza è imprevedibile sia localmente sia temporalmente. Essa è influenzata da fattori quali: concentrazione di radio, porosità, granulometria, permeabilità del sottosuolo e caratteristiche superficiali dei materiali edili. La penetrazione di radon è influenzata anche da fattori metereologici quali: pressione atmosferica, vento, pioggia e neve. La concentrazione del gas negli edifici ha generalmente un comportamento circadiano, con un massimo nella notte e prima mattina e un minimo nel pomeriggio. Quanto è presente nelle abitazioni italiane? La concentrazione media annuale di radon gas nelle abitazioni italiane è di 75 Bq/m 3 ( 1 ). Negli interrati italiani, non sono infrequenti concentrazioni superiori a 500 Bq/m 3, pari al livello di attenzione stabilito dalla normativa per la tutela dei lavoratori. Per es. nell area di Milano, geologicamente non considerata a rischio radon, abbiamo registrato negli interrati concentrazioni superiori anche a 1000 Bq/m 3. Come si rileva la sua presenza? Essendo estremamente variabile nello spazio e nel tempo è necessaria una campagna di misure puntuale (ogni insediamento) e protratta nel tempo. La misura avviene esponendo nell ambiente idonei dosimetri reperibili presso laboratori specializzati privati e pubblici, facili da maneggiare e poco costosi (decine di euro per punto misura). Quando si è misurato, come ci si protegge? Proteggersi è possibile in due modi, a volte con modica spesa: eliminare il gas dall aria degli ambienti interni o meglio impedirgli di penetrare negli edifici. Esistono appositi filtri in grado di catturare i figli del radon presenti in aria, che sono quelli effettivamente pericolosi. La cosa migliore è impedire al radon di penetrare nei luoghi chiusi: un cavedio adeguatamente areato (ubicato sotto e, se necessario, intorno all edifico) può fare in modo che il gas venga espulso all esterno invece di penetrare (figura n.2). La tabella riassume schematicamente gli interventi possibili in edifici esistenti in funzione della concentrazione di radon rilevata. Che fare per i lavoratori esposti? La normativa sulla radioprotezione (d.lgs 230/95 e s.m.i.), impone la verifica della concentrazione media annuale di radon in aria in tutti i luoghi di lavoro considerati a rischio: interrati, gallerie, caverne, terme, miniere, ecc. Allo scopo, gli esercenti devono: 1. effettuare una campagna di misure, che rilevi il livello di concentrazione medio annuale di radon in aria, confrontandola con il livello di azione (500 Bq/m 3 ); 2. il richio è considerato contenuto, se il valore medio annuale di concentrazione è inferiore all 80% del livello di azione, 400 Bq/m 3 - il compito dell esercente è terminato, salvo prevedere una rivalutazione qualora variassero le condizioni di lavoro; 3. se la concentrazione è compresa tra l 80% e il 100% del livello di azione: ripetere la valutazione l anno successivo; 1 Il becquerel, Bq, è l unità di misura dell attività (quantità) di materiale radioattivo presente in una determinata matrice: 1 Bq=1 disintegrazione/secondo; il Bq/m 3 misura la concentrazione di radon in aria. Sole24Ore0508-NormTribt-Radon - vers. 31-ago-2005 - Elio Giroletti: il radon pagina 2

4. se la concentrazione è superiore al livello di azione, l esercente deve: informare gli organi competenti inviando una apposita relazione; avvalersi dell esperto qualificato (2) per progettare interventi migliorativi e realizzarli entro tre anni o con urgenza se il livello è alto; asili e scuole vanno sempre bonificati. Al termine degli interventi migliorativi, l esercente richiede la ri-valutazione all esperto qualificato e: se i valori sono nella norma, gli obiettivi si intendono raggiunti e si ripetono le misure qualora variassero le condizioni; se la dose permane maggiore di 3 msv/anno, essendo considerato un rischio non trascurabile, l esercente deve garantire la radioprotezione dei lavoratori al pari di quella prevista per i professionalmente esposti alle radiazioni ionizzanti (radiologi, ecc.). Il Coordinamento delle Regioni e delle Province autonome nel 2003 ha redatto le Linee guida per le misure di concentrazione di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei, che chiariscono importanti aspetti (vedasi anche la rivista Ambiente & sicurezza n.6 del 2003). E per le abitazioni civili, che fare? La normativa italiana non prevede nulla per le abitazioni civili, contrariamente a quanto invece attuato da tempo da vari paesi europei, per es.: Inghilterra, Svezia e Norvegia. L Unione Europea fin dal 1992 raccomanda di attuare estese campagne di misura nelle abitazioni, specialmente nelle zone a rischio e propone due livelli di riferimento da non superare: 400 e 200 Bq/m 3, rispettivamente, nelle abitazioni esistenti ed in quelle di nuova realizzazione. Che fanno gli Organi competenti Italiani? Alcune regioni stanno effettuando o hanno concluso la campagna per individuare le zone a rischio radon e per decidere conseguentemente le misure di tutela, tra cui l adozione di regolamenti edilizi che impongano di costruire edifici radon-safe. Purtroppo, vi sono regioni che non hanno iniziato alcuna campagna di misure, nonostante abbiano i livelli radon affatto trascurabili. RIEPILOGO 1. Il radon è un gas radioattivo presente nei luoghi chiusi che, pur essendo naturale, è cancerogeno per l uomo (gruppo 1 classificazione IARC) 2. La sua presenza pressoché ubiquitaria è estremamente variabile, ed in alcune situazioni, può raggiungere concentrazioni ritenute pericolose, specialmente nei piani bassi degli edifici 3. Per proteggersi dal radon e dai suoi prodotti di decadimento è necessario anzitutto misurarne la presenza; la rilevazione può essere effettuata, abbastanza facilmente, con appositi dosimetri posizionati nei luoghi di lavoro interrati o seminterrati e nelle abitazioni (piani bassi) per un tempo sufficientemente lungo: rispettivamente 1 anno e tre mesi 4. Una volta rilevato che la concentrazione è superiore ai limiti previsti, risanare l abitazione non è molto difficile ed a volte nemmeno molto costoso (vedasi tabella allegata); è opportuno che valutazione di dose e bonifica siano effettuate da professionisti del settore esperti qualificati- 5. La normativa italiana impone l obbligo di misurare la concentrazione di radon ai datori di lavoro che impiegano lavoratori nelle terme o in luoghi di lavoro interrati (quali: caverne, gallerie, ecc.) e se necessario, ad adottare apposite misure protettive entro tre anni dal termine delle misurazioni 6. Per quanto riguarda le nostre abitazioni, il legislatore italiano non si è ancora preoccupato di dettare alcuna norma; è opportuno colmare quanto prima questa lacuna, in quanto l esposizione al radon nelle abitazioni italiane può non essere trascurabile. 2 Professionista della radioprotezione, riconosciuto tale dalla legge e iscritto in appositi elenchi di cui al d.lgs 230/95. Sole24Ore0508-NormTribt-Radon - vers. 31-ago-2005 - Elio Giroletti: il radon pagina 3

Dove trovare ulteriori informazioni? La rivista Ambiente e Sicurezza ha dedicato ampio spazio al problema della esposizione al radon nei luoghi chiusi (oltre al citato n.6 del 2003, n.18 del 2000 e il n.16 del 2005). Su internet si possono reperire molte informazioni sul radon (senza pretesa di completezza): ARPA di Bolzano: http://www.provincia.bz.it/agenzia-ambiente/2908/radon/index_i.htm ARPA Veneto, http://www.arpa.veneto.it/agenti_fisici/htm/radon_1.asp EPA, Environmental Protection Agency, USA, www.epa.gov/iaq/radon NRPB, National Radiological protection Board, Inghilterra: www.nrpb.org National Radon Proficiency Program, National Environmental Health Association, USA, www.radongas.org NCRP, National Council on Radiation Protection, USA, www.ncrp.org RPII, Radiological protection Institute of Ireland, http://www.rpii.ie/radon Nota: (A) Fessure nel pavimento di cemento; (B) Intercapedine nelle pareti o mattoni delle pareti, se poggiano sopra i blocchi fondazioni; (C) Fori e fessure nei blocchi di cemento; (D) Giunture fra pareti e pavimenti; (E) Suolo esposto, come in un pozzetto; (F) Tubi raccolta di acqua, se convogliati in pozzo aperto; (G) Giunture tra blocchi; (H) Spazi attorno ai tubi di servizio; (I) Aperture sul top dei blocchi delle pareti; (J) Materiali da costruzione, quali graniti, ecc. (K) Acqua (da pozzi locali o di piccoli insediamenti). Figura n.1: il radon è presente nel sottosuolo e penetra nelle case attraverso le fessure della struttura e si concentra così soprattutto nei piani bassi degli edifici (Fonte: EPA, USA) Sole24Ore0508-NormTribt-Radon - vers. 31-ago-2005 - Elio Giroletti: il radon pagina 4

Figura n.2: Un cavedio areato posto sotto l edificio o un banale sistema di aspirazione dal sottosuolo con espulsione sul tetto della casa può risolvere il problema con poca spesa di istallazione e di esercizio (Fonte: EPA, USA) Tabella: Interventi migliorativi consigliati in funzione della concentrazione di radon presente nei luoghi chiusi Radon [Bq/m 3 ] Interventi migliorativi consigliati 200 Obbiettivo per i nuovi edifici 400 Livello oltre il quale si consiglia di intervenire <450 Sigillare le intercapedini (gaps) principali <450 Incrementare la ventilazione interna 700 1000 Incrementare la ventilazione naturale sotterranea 900 1200 Forzare la ventilazione sotterranea con aspiratori 600 1200 Depressione positiva all interno dell area interessata 300 900 Pozzo nero per il risucchio passivo dal sottosuolo > 2000 Pozzo nero per il risucchio forzato con aspiratori Fonte: Dept. of Environment, Transport and the Regions UK, Radon: a guide to reducing levels in your home, DETR Public., London, 2000, DETR 00A /eg Sole24Ore0508-NormTribt-Radon - vers. 31-ago-2005 - Elio Giroletti: il radon pagina 5