Allenamento e produzione ormonale 1
Sedentari-Allenati 2
Allenamento e risposta del GH 3
Asse Ipotalamoipofisario Le differenze di risposta si annullano se si considera il carico di lavoro effettuato non in valore assoluto ma come percentuale del VO 2 massimo. 4
Pulsatilità e soglia anaerobica 5
ACTH 6
Periodo di allenamento 7
Prolattina Il comportamento della prolattina in seguito ad allenamento di lunga durata non è ben documentato. In uno studio si è potuto documentare che il livello basale di PRL era significativamente più basso nei corridori rispetto ai sedentari. 8
FSH, LH e testosterone nella femmina Nelle donne che praticano allenamenti da anni, i livelli di FSH e LH sono alterati nel corso del ciclo mestruale e queste modificazioni sono alla base delle alterazioni del ciclo mestruale. Il livello di FSH diminuisce in seguito ad allenamenti pesanti e ripetuti, inoltre il ciclo mestruale si presenta breve e senza ovulazione; l LH e il progesterone sono invece elevati nella fase follicolare del ciclo (preovulatoria). Fattori che alterano la funzione sessuale durante attività fisica assetto metabolico legato al grande fabbisogno energetico, perdita di massa corporea, le abitudini alimentari, variazione del rapporto tra massa magra e massa grassa, condizione di stress psicofisico che tipicamente accompagna l attività agonistica modificazione globale del turnover degli ormoni. 9
FSH, LH e testosterone nel maschio 10
Overtraining 11
Allenamento di grado leggero 12
ADH Non sono state identificate differenze nel livello di ADH, successivamente allo sforzo o a una determinata intensità di lavoro, tra soggetti allenati e non allenati. Vi è qualche dato che dimostra un calo della concentrazione di ADH per la stessa intensità di lavoro nel corso dell allenamento rispetto a soggetti non allenati. 13
Aumentato turnover degli ormoni tiroidei 14
Turnover di ormoni tiroidei in donne che seguono un programma di allenamento di resistenza Il passaggio da una condizione di vita sedentaria a un programma di allenamento che prevede corsa per 48 km alla settimana causava una debole riduzione della funzionalità tiroidea, che si manifestava con una riduzione dei livelli di T3 e T4. Aumentando successivamente il chilometraggio sino a 80 km alla settimana si aveva un aumento dei livelli plasmatici di questi ormoni. È stato suggerito che nelle femmine le variazioni di composizione corporea indotte dall allenamento possano giocare un ruolo nel modificare il turnover degli ormoni tiroidei. Nei maschi, dopo sei mesi di allenamento di forza e potenza si ha una piccola riduzione dei livelli plasmatici di T4 ma non di TSH. Le variazioni osservate non erano di rilevanza fisiologica e clinica. 15
Aldosterone La risposta del sistema renina-angiotensina aldosterone durante lavoro non rispecchia apprezzabili modificazioni. Si tratta di piccole oscillazioni del sistema intorno ai valori normali; in pratica, l allenamento non modifica i livelli basali di questi ormoni e le piccole variazioni che si osservano nel corso del lavoro. L aumento di renina ed aldosterone in soggetti ben allenati in risposta ad un esercizio massimale risulta minore rispetto a quello che si osserva in soggetti senza allenamento ciò potrebbe essere dovuto a un minore shift di liquidi dal compartimento extracellulare a quello intracellulare. 16
Cortisolo 17
Adrenalina e noradrenalina 18
Ormoni del pancreas L allenamento di resistenza fa sì che i livelli plasmatici di insulina e glucagone durante lavoro rimangano simili ai valori basali. In pratica, quindi il controllo della glicemia durante lavoro in un soggetto allenato si realizza con concentrazioni più basse di questi ormoni rispetto al soggetto non allenato. Meccanismi: L attività fisica aumenta la sensibilità delle cellule muscolari all azione dell insulina. La maggior sensibilità si può spiegare sulla base di una maggior capacità di legame dell insulina ai recettori di membrana cellulare. È anche dimostrato un aumento di sensibilità delle cellule epatiche all azione dell insulina Il soggetto allenato è in grado di ricorrere preferenzialmente all uso dei grassi come substrato energetico, risparmiando quindi i carboidrati. Nel caso fosse minore l apporto di carboidrati, sarebbe minore anche la necessità di liberare insulina per compensare l aumento della glicemia. Se il soggetto termina l allenamento e ritorna alla vita sedentaria scompare l aumentata sensibilità al l insulina tipica dell allenamento, e pertanto la liberazione di questo ormone riaumenta in risposta allo stimolo glicemico 19
Diabete di Tipo I Malgrado esista una correlazione evidente tra attività fisica e aumentata sensibilità all insulina, l utilità di una regolare attività fisica per migliorare il controllo della glicemia nei pazienti affetti da diabete di Tipo I non è chiaramente dimostrata. Inoltre, occorre prudenza da parte di alcuni pazienti diabetici nell inserirsi in un regolare programma di allenamento poiché c è il rischio che nel corso dell attività fisica si generi la seguente complicazione: l aumento del flusso di sangue e della perfusione dei muscoli causa una maggior distribuzione dell insulina a cui segue un aumento della captazione di glucosio da parte delle cellule e ipoglicemia. Si tratta di una risposta poco controllata dal paziente, e il quadro ipoglicemico che ne consegue, chiaramente legato a uno squilibrio tra liberazione e utilizzo del glucosio, può essere molto grave. Le precauzioni e le linee guida per suggerire attività fisica ai pazienti affetti da diabete di Tipo I sono state già presentate. 20
Diabete di Tipo II L allenamento può indurre: un calo dell insulinemia a riposo un calo della risposta insulinemica a un carico glucidico Entrambi gli adattamenti rivelano un aumento della sensibilità all insulina. L aumento della sensibilità all insulina rappresenta un obiettivo importante che si ottiene mediante la sport terapia. 21
RISPOSTA ORMONICA ALL ALLENAMENTO DI FORZA E POTENZA 22
Aumento di GH 6 settimane 8 settimane 23
Testosterone-Cortisolo 24
Concludendo L allenamento induce effetti diversi sulla produzione di ormoni a riposo e durante lavoro muscolare. I soggetti allenati manifestano generalmente una risposta ormonale ACTH, e cortisolo GH, PRL, FSH, LH, testosterone, ADH, tiroxina, catecolamine e insulina. aldosterone, renina e angiotensina. 25