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IAPB Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità Sezione Italiana LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE OCULARI CAMPAGNA DI INFORMAZIONE DI SANITA' PUBBLICA SULLE MALATTIE CHE CAUSANO CECITA' O IPOVISIONE NELL'AMBITO DI PROGRAMMI DI PREVENZIONE IN OCULISTICA

Che cosa è la medicina preventiva? La medicina preventiva è quella parte della medicina in cui il sanitario applica agli individui le conoscenze e le tecniche delle scienze mediche, delle scienze sociali e delle scienze del comportamento, allo scopo di prevenire l'insorgenza di malattie, traumatismi e infermità, e, quando non ci riesca, allo scopo di impedirne o di attenuarne i danni che ne conseguono. ( Hilleboe ) L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha indicato nella prevenzione l'obiettivo principale della Sanità Pubblica. "La Sanità Pubblica è la scienza e l'arte di prevenire le malattie, prolungando la vita e favorendo la salute e l'efficienza fisica mediante misure organizzate nei riguardi della salute pubblica, il controllo delle comuni malattie infettive, l'educazione dell'individuo ai principi dell'igiene personale, l'organizzazione dei servizi medici e infermieristici per la diagnosi precoce e il trattamento preventivo delle malattie nonché l'incremento di un'organizzazione sociale che deve assicurare a ogni individuo nella comunità uno standard di vita adeguato per il mantenimento della salute." Quali forme di prevenzione esistono? Primaria Secondaria Terziaria La primaria Ha lo scopo di impedire l'insorgenza della malattia quando ancora non si è manifestata. Si propone di agire nei confronti. dell'ambiente. dell'uomo L'ambiente deve essere inteso nel senso più ampio del termine, quale risultato di tre complessi fondamentali: 1. il complesso climatico 2. il complesso vivente (vegetale ed animale) 3. il complesso sociale (fatti e fenomeni che caratterizzano l'attività dell'uomo nella comunità di cui fa parte). Sull'uomo la prevenzione primaria si attua 1. a livello "individuale", sulla base di indicazioni obiettive sulla "storia" personale; 2. a livello "collettivo", su gruppi particolari o sull'intera popolazione. La secondaria Si identifica con la diagnosi precoce. Si tratta di accertare la malattia nella fase asintomatica, quando ancora non si è palesata sul piano clinico. Può attuarsi: 1.a livello individuale 2.a livello di massa attraverso screening o dépistage o medical check-up. La terziaria Si identifica con i termini di cura e riabilitazione e, quindi, con la medicina tradizionale. Lo scopo è quello di impedire l'insorgenza di un danno maggiore. La prevenzione primaria si attua sul soggetto sano. La prevenzione secondaria sul soggetto malato che non sa di esserlo. La terziaria sul soggetto malato che sa di esserlo.

LA PREVENZIONE IN OCULISTICA "Vedere è paradiso dell'anima, uscente da li occhi." (Piero L'Ispano, papa ed oculista) La prevenzione in oftalmologia significa evitare la cecità e l'ipovisione. In altre parole, salvaguardare quel bene prezioso che è la vista. Nella specie umana l'occhio rappresenta il principale organo di senso: l'80% delle informazioni che dall'ambiente perviene al cervello passa attraverso l'organo della vista. Purtroppo sono molte le malattie che colpiscono l'occhio. Oltre ad essere numerose, esse sono anche molto invalidanti, e dunque tolgono indipendenza e autonomia agli individui. Le malattie dell'occhio possono essere di natura infettiva o degenerativa. Malattie infettive: sono oggi causa di cecità nei paesi in via di sviluppo. In quelli industrializzati, attraverso azioni di prevenzione primaria, sono state debellate. Un esempio è rappresentato dal tracoma (cheratocongiuntivite, malattia antica quanto l'uomo e da sempre molto temuta come causa di cecità). Nella prima metà del XX secolo era talmente diffusa in Italia che fu deciso di istituire dei Centri antitracoma in tutte le provincie. Lo sforzo preventivo e terapeutico fu talmente intenso che già negli anni sessanta la malattia era quasi scomparsa in Italia. Malattie degenerative: sono le più frequenti nei paesi industrializzati. Sono malattie che non hanno cause specifiche conosciute, si protraggono nel tempo in modo irreversibile, progressivo e invalidante, senza possibilità di piena guarigione. E' possibile prevenire le malattie degenerative, specialmente quelle legate all'invecchiamento? Prima di rispondere, una premessa: gli epidemiologi sono fermamente convinti che poche malattie sono inevitabili per l'umanità. La loro affermazione nasce da una semplice constatazione: una patologia diffusa in una determinata area geografica risulta essere rara in un'altra. Ciò vuol dire che la distribuzione della malattia dipende dalle condizioni ambientali, sociali ed economiche e riflette lo stile di vita della popolazione. Ne consegue, almeno sul piano teorico, che si può prevenire la quasi totalità delle malattie. Invece, purtroppo, non sempre riusciamo a prevenire le malattie degenerative. Qualche volta è possibile bloccare il loro decorso. Altre volte siamo completamente impotenti Il motivo va ricercato nella nostra scarsa conoscenza di queste patologie o nel fatto che si agisce troppo tardi. E' proprio questo il principio fondamentale della prevenzione: essa può garantire il pieno successo solo quando sono ben individuate le cause della malattia e quando s'interviene in tempo. Allo stato attuale, la nostra conoscenza delle cause delle malattie degenerative è insufficiente, lacunosa. Esistono solo tante teorie, ma poche certezze.

LE PATOLOGIE OCULARI CAUSA DI CECITÀ Interessano tutte le età ma il rischio maggiore lo corre la persona anziana. Malattie oculari dell'adulto: Danno cecità in una percentuale compresa fra il 5 e l'8 per mille. Danno ipovisione con una frequenza molto più alta che è strettamente legata all'età: nell'ultrasettantenne 20% circa. Le più diffuse sono: Malattie oculari dell'infanzia: la cecità o l ipovisione dell'infanzia si presentano con una frequenza dello 0.3 per mille nei paesi industrializzati e sino all'uno per mille in quelli in via di sviluppo. Le patologie che causano ipovisione nel bambino sono le stesse che si manifestano nell'adulto, naturalmente con frequenza diversa, e precisamente si tratta di: le degenerazione maculari (giovanile, presenile e senile); la miopia degenerativa; la retinopatia diabetica; il glaucoma cronico semplice; le degenerazioni tapeto-retiniche. il distacco della retina; i traumi. (è la causa più frequente tra i 15 e i 45 anni) patologie retiniche (25% dei casi); cause corneali (20%); cataratta (13%); glaucoma (6%); patologie globali del bulbo oculare (17%); traumi i casi restanti. Un ulteriore dato importante da non trascurare: nel 40% dei casi queste malattie, causa di ipovisione, si possono prevenire. sclera iride cristallino retina cornea

Per una corretta prevenzione delle malattie oculari, quando è opportuno sottoporsi a visita oculistica? Se il soggetto è sano (e non si tratta, dunque, di individuo a rischio per malattie oculari particolari): 1. alla nascita: per escludere malformazioni o malattie congenite. 2. intorno ai tre anni: per valutare l'armonico sviluppo morfologico e funzionale visivo. 3. durante la scuola dell'obbligo. 4. prima dell'avviamento al lavoro. 5. intorno ai quarant anni, al momento dell'insorgenza della presbiopia. 6. dopo i 50-60 anni è l'oculista, caso per caso, a stabilire la periodicità dei controlli.