Ematologia. Eritrociti



Documenti analoghi
La membrana cellulare racchiude il protoplasma, la sostanza vivente che costituisce la cellula, e lo separa dall ambiente esterno, extracellulare.

Regione cerniera monomero regione cerniera

Verifica. Tutto il materiale informativo per gli studenti. Riferimento. Gli studenti svolgono la verifica. Compito. Foglio di esercizio Soluzione

Midollo Osseo. Ematopoiesi

FORMAZIONE DELL ESSUDATO

Verifica. Tutto il quaderno di lavoro. Riferimento. Gli studenti svolgono la verifica. Compito. Foglio di esercizio Soluzione.

CELLULE EUCARIOTICHE

SISTEMI ENERGETICI. L ATP privato di uno dei suoi 3 radicali fosforici diventa ADP (adenosindifosfato).

APPARATO CIRCOLATORIO

DIFFERENZIAMENTO E COMUNICAZIONE TRA CELLULE - LE CELLULE STAMINALI.

L APPARATO CIRCOLATORIO

1

Elettroforesi. Elettroforesi: processo per cui molecole cariche si separano in un campo elettrico a causa della loro diversa mobilita.

Fonti di cellule staminali pluripotenti: Le cellule staminali possiedono 2 caratteristiche principali: -La massa cellulare interna della blastocisti.

Lezione 4 *membrana cellulare *trasporti *specializzazioni del plasmalemma

Polipi precancerosi. Circa il 50% delle persone dai 60 anni in su avrà nel corso della vita almeno 1 polipo precanceroso di 1 cm o più di diametro.

La parte Fc delle Ig regola la vita media delle Ig, e quindi la quantità di Ig presenti in circolo e nei tessuti.

TEST BIOLOGIA 1 ANNO ABEI Da inviare a connesso@alice.it entro e non oltre il 6 novembre 2015

Sfingolipidi. Ceramidi SEMINARIO!!! 20/12/2013 SFINGOLIPIDI

ESISTONO DUE TIPI DI SECREZIONE

Helena Curtis N. Sue Barnes

Energia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti

Sangue. Created by G. Papaccio 1

A livello della loro struttura chimica, come i grassi, anche i carboidrati sono composti ternari, formati cioè da tre molecole:

Struttura e funzioni della cellula. Corso di Biofisica, Università di Cagliari 1

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

LE BIOMOLECOLE DETTE ANCHE MOLECOLE ORGANICHE; CARBOIDRATI PROTEINE. sono ACIDI NUCLEICI. molecole complesse = POLIMERI. formate dall'unione di

1) FIBRE ROSSE A CONTRAZIONE LENTA (Tipo I) 2) FIBRE BIANCHE INTERMEDIE (Tipo IIa) 3) FIBRE BIANCHE A CONTRAZIONE RAPIDA (Tipo IIb)

OBESITA. 11 Aprile 2013

Le cellule eucariotiche svolgono durante la loro vita una serie ordinata di eventi che costituiscono il Ciclo Cellulare

ALIMENTAZIONE NELL UOMO

I L I P I D I. Lipidi complessi: fosfolipidi e glicolipidi; sono formati da CHO e altre sostanze.

Diversità tra i viventi

Prof. Maria Nicola GADALETA DISPENSA N. 19


-assicurare il fabbisogno plastico necessario alla riparazione protezione e ricambio dei tessuti.

Prof. Maria Nicola GADALETA

L ORIGINE DEI TESSUTI

Dal DNA all RNA. La trascrizione nei procarioti e negli eucarioti

logo.jpg 18F-FDG Vari lavori hanno dimostrato che l accumulo di FDG correla con il Ki-67 MARKER DI PROLIFERAZIONE

2. Fisiologia Cellulare Diffusione, Trasporto, Osmosi

Il ciclo cellulare La divisione cellulare

Dal DNA alle proteine: La trascrizione e la traduzione

STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE

Il mercato mobiliare

Impariamo a proteggere la loro pelle!

Che cosa e l allenamento

Il metabolismo dell RNA. Prof. Savino; dispense di Biologia Molecolare, Corso di Laurea in Biotecnologie

Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula

Il concetto di valore medio in generale

LA GENETICA: DNA e RNA LA GENETICA. DNA e RNA. Prof. Daniele Verri

Argomento della lezione

Embryology. Early development from a phenomenological point of view. Bolk s Companions for the study of medicine

RNA polimerasi operone. L operatore è il tratto

Un po di statistica. Christian Ferrari. Laboratorio di Matematica

Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali

Scuola Media Piancavallo 2

Indice. pagina 2 di 10

Le proteine. Le proteine sono i mattoncini che costituiscono gli organismi viventi.

Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia Biofisica e Fisiologia I A.A

SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO DI SCIENZE CLASSE PRIMA. INDICATORI COMPETENZE ABILITA CONOSCENZE 1. Esplorare e descrivere oggetti e materiali

1. Manifestano la loro azione negativa solo in età adulta avanzata

FAME, APPETITO E SAZIETA

1. Capacità di autorinnovamento illimitato

-malattie monogeniche o mendeliane:

Gestione dei segnali analogici nei sistemi di automazione industriale con PLC.

Approfondimento Biologia IN QUESTO NOSTRO APPROFONDIMENTO SI PARLERÀ DEI SEGUENTI ARGOMENTI: CELLULE STAMINALI & BIOTECNOLOGIE

Quando una cellula staminale (emopoietica) impazzisce

Legami chimici. Covalente. Legami deboli

Il TCR è un eterodimero costituito da due catene polipeptidiche chiamate catena α ecatenaβ legate insieme da un ponte disolfuro. Entrambe le catene

Regolazione del metabolismo del glucosio

Una proteina qualsiasi assume costantemente un unica conformazione ben definita, cui è legata la sua azione biologica.

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

OMEOSTASI DELLA TEMPERATURA CORPOREA

La biostimolazione, alcuni passaggi obbligati. Durante l invecchiamento

Struttura e funzione dei geni. Paolo Edomi - Genetica

L endocitosi dell EGFR

Comune di San Martino Buon Albergo

ASPETTI TERMODINAMICI DEI SISTEMI BIOLOGICI

Downloaded from. Migrazione cellulare

RNA non codificanti ed RNA regolatori

Mangiamo perché abbiamo bisogno di energia, di materiali con cui costruire il nostro corpo, di materiali per riparare parti del nostro corpo, di

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

Cellule staminali Cosa sono, come si ottengono e qual è il loro uso nella terapia rigenerativa

1. Distribuzioni campionarie

1. Obesità. Per valutare la distribuzione del grasso corporeo, si può utilizzare il rapporto vita.

IMMUNOLOGIA. L IMMUNOLOGIA studia i meccanismi messi in atto dal sistema immunitario nella protezione dell'organismo.

Respirazione cellulare

Prof. Maria Nicola GADALETA

Biomarkers per la diagnosi precoce di tumori

DNA - RNA. Nucleotide = Gruppo Fosforico + Zucchero Pentoso + Base Azotata. Le unità fondamentali costituenti il DNA e l RNA sono i Nucleotidi.

VALORE DELLE MERCI SEQUESTRATE

DONAZIONE SANGUE DA CORDONE OMBELICALE

Biologia della Leadership un neurone fa l azienda? Oscar Pepino, Riccardo Conturbia, Michela Pepino

I compartimenti staminali nei tessuti: sede, meccanismi, potenzialità terapeutiche

Anemia dell infiammazione

dieta vengono convertiti in composti dei corpi chetonici.

COMUNICAZIONE TRA CELLULA ED AMBIENTE FGE AA

GLUCONEOGENESI SINTESI DI NUOVO GLUCOSIO A PARTIRE DA FONTI NON GLUCIDICHE. L UOMO CONSUMA QUASI 160 g DI GLUCOSIO AL GIORNO

Il mantenimento dell omeostasi cellulare dipende dai sistemi che permettono lo scambio di molecole tra citoplasma e liquido

Transcript:

Ematologia La scoperta che il sangue è costituito da elementi corpuscolati risale alla seconda metà del 1600, ma si è impiegato molto tempo per arrivare a conoscere la forma e il numero delle cellule circolanti. La necessità di misurare accuratamente il numero delle particelle circolanti in un campione di sangue ha avuto da sempre notevole rilevanza, tanto da indurre uno studio costante della tecnologia strumentale in grado di fornire questo tipo di informazioni. Eritrociti L unità anatomo-funzionale dell eritropoiesi è definita col termine «eritrone»: questo comprende l intera popolazione cellulare che va dalle cellule staminali orientate in senso eritroide (progenitori eritroidi e precursori eritroidi) fino agli eritrociti maturi circolanti. I progenitori eritroidi sono cellule mononucleate identificabili sulla base di test funzionali, cioè in rapporto alla loro capacità di generare in vitro una progenie di cellule eritroidi. La prima tappa è rappresentata dalle CFU-GEMM, cellule progenitrici mieloidi (Colony-Forming Units) dalle quali hanno origine le serie Granulocitaria, Eritroide, Monocitico-Macrofagica e Megacariocitaria. La tappa successiva è costituita dalle BFU-E (Erythroid Burst-Forming Units), che, in terreno di coltura semisolido, sono in grado di dare origine ad aggregati cellulari i quali dopo 14-16 giorni di incubazione danno origine a macrocolonie (burst) di 30-40.000 cellule. Dalle BFE-U originano le CFU-E (Erythroid Colony-Forming Units) che generano in coltura dopo circa 7 giorni aggregati più piccoli costituiti da elementi contenenti emoglobina. La proliferazione, la maturazione e la differenziazione dei progenitori eritroidi sono stimolate da alcune citochine come lo stem cell factor (SCF), l interleukina 3 (IL3), il GM-CSF, l interleukina 9 (IL9) e l eritropoietina (EPO). cellula staminale pluripotente BFU-E CFU-E precursori eritroidi GM-CSF EPO IL 3 L eritropoietina (EPO) è una glicoproteina dal peso molecolare di 30 Kd. Il gene che codifica la sintesi è localizzato sul cromosoma 7, è composto da circa 3000 coppie di basi e contiene 5 esoni e 4 introni. Nel feto l EPO viene prodotta principalmente nel fegato, mentre nell adulto l organo deputato alla sintesi dell 80% dell ormone è il rene. L apporto di ossigeno ai tessuti è il principale fattore fisiologico che regola la produzione di EPO: in risposta all ipossia viene attivato un sensore a livello renale, la cui conformazione varia a seconda che l ossigeno sia legato o meno: ne consegue un aumento esponenziale del numero di cellule che producono EPO, e quindi un incremento dell ormone circolante. La funzione principale del EPO sull eritropoiesi sembra sia la prevenzione della morte cellulare programmata (apoptosi) a livello delle CFU-E e dei proeritroblasti. L ormone favorisce la sopravvivenza di queste cellule, espandendo in tal modo l eritropoiesi. L EPO, inoltre, stimola anche la proliferazione e la maturazione cellulare della serie eritrocitaria. I precursori eritroidi derivano dai progenitori eritroidi, proliferano e maturano acquistando emoglobina; essi comprendono una gamma di elementi che vanno dagli eritroblasti ai reticolociti midollari e circolanti. Nell adulto gli eritroblasti si trovano solo nel midollo osseo; quando la www.bayes.it Ematologia - ver 1.0 Pagina 1 di 7

concentrazione di emoglobina supera il 20%, l eritroblasto cessa di proliferare, espelle il nucleo e diventa reticolocita. Il reticolocita è un eritrocita giovane che mantiene i mitocondri, l RNA messaggero e ribosomiale per la sintesi dell emoglobina. Dopo 2 4 giorni le strutture citoplasmatiche si perdono e resta l eritrocita maturo, che ha una vita di 120 giorni. Le caratteristiche dei precursori eritroidi e del pool maturativo sono riassunte nella seguente tabella: Cellula Diametro Nucleo Nucleoli Citoplasma Pro-eritroblasto 20-25μm rotondo, aumento rapporto N/C 1 o 2, poco evidenti Intensamente basofilo; zona chiara perinucleare (arcoplasma) che corrisponde all app. del Golgi Eritroblasto basofilo 16-18μm rotondo assenti Intensamente basofilo, Eritroblasto policromatofilo presenza di arcoplasma 9-12μm rotondo assenti Diminuzione della basofilia per aumento del contenuto di emoglobina Eritroblasto ortocromatico 8-10μ m rotondo, eccentrico, in via di espulsione assenti Colore quasi identico a quello degli eritrociti Reticolocito 7-8μm assente Piccola quota di sostanza basofila che si colora con blu di cresilene. Le caratteristiche dell'eritrocita (globulo rosso) sono le seguenti: Cellula priva di nucleo, a forma di disco biconcavo, dimensioni 7x2,5 μm in numero variabile da 4 a 5,5 milioni/μl di sangue. Produzione Midollo osseo. La produzione è regolata dall EPO, prodotta dal rene in funzione del grado di ipossia. Sangue tutti gli eritrociti circolano liberamente. Vita 120 giorni. Struttura membrana lipoproteica plastica deformabile. Il citoplasma contiene emoglobina in soluzione. Metabolismo utilizzazione ATP (prodotto per glicolisi anaerobia) per il mantenimento della membrana e del gradiente osmotico Na+K+. Protezione dell emoglobina dall ossidazione permanente (metemoglobina-reduttasi) e dalla denaturazione ossidativa (shunt esosomonofosfati e glutatione). Funzione respirazione tessutale (trasporto O 2 e CO 2 ). Il globulo rosso maturo è un disco biconcavo con diametro medio di 8 micrometri (μm), spessore di 2 μm, ed un volume di 90 femtolitri (fl) [nella figura eritrociti normali, colorazione May Grunwald- Giemsa]. Privo di nucleo e di mitocondri, la cellula ha perduto la capacità di sintetizzare proteine. Il suo metabolismo è sufficiente a provvedere alle necessità durante i 4 mesi di vita in circolo. L eritrocita anucleato è flessibile e capace di estreme modificazioni di forma, e l emoglobina provvede efficientemente al trasporto ed alla cessione dell ossigeno. L appropriata funzione e durata di vita dell eritrocita dipendono dalle relazioni tra la membrana ed il metabolismo cellulare. La membrana è costituita da due strati molecolari che consistono di molecole di fosfolipidi compattamente affiancate, con estremità polari rivolte verso la fase acquosa da entrambi i lati. La superficie esterna è relativamente ricca di fosfatidilcolina, sfingomielina e glicolipidi; la porzione interna della membrana contiene prevalentemente fosfatidilserina, fosfatidiletanolamina e fosfatidilinositolo. Alterazioni della forma del globulo rosso possono essere la conseguenza di alterazioni dei lipidi plasmatici, e capaci di influenzarela sopravvivenza cellulare. Le proteine www.bayes.it Ematologia - ver 1.0 Pagina 2 di 7

interne, principalmente glicoforina A, attraversano lo strato lipidico bimolecolare e sono in contatto con la fase acquosa ai due lati della membrana. Circa il 60% della molecola di glicoforina A è costituita da carboidrati e da catene oligosaccaridiche. Le catene sono attaccate all estremità esterna della molecola, e servono a fornire una carica negativa alla superficie del globulo rosso, caratteristica importante per evitare l agglutinazione delle cellule. Le proteine periferiche, formano una trama reticolare sulla superficie interna della membrana. Due sono i componenti più abbondanti, la spectrina e l actina. La forma biconcava della cellula rossa e molte delle sue proprietà meccaniche possono proprio essere determinate dalle proteine periferiche di membrana. Si ritiene che un anomalia di queste proteine sia responsabile delle deformazioni cellulari che si osservano nei pazienti con ellissocitosi ereditaria e sferocitosi (nella figura sferociti. La presenza di sferociti è spesso indice di sferocitosi ereditaria o anemia emolitica). Il metabolismo, poiché il globulo rosso è anucleato, è del tutto peculiare. In assenza di mitocondri, è assai scarsa la capacità di metabolizzare acidi grassi e aminoacidi. L energia è generata pressoché esclusivamente attraverso la degradazione del glucosio. E opportuno suddividere questa attività metabolica nella principale via anaerobia ed altre vie secondarie. La via non-ossidativa o anaerobia (ciclo di Embden-Meyerhof) è responsabile dell utilizzo di circa il 90% del glucosio cellulare. Nella conversione del glucosio a lattato, il guadagno netto di molecole di ATP fornisce i fosfati ad alta energia, necessari per il mantenimento della forma e della flessibilità cellulare, per preservare i lipidi di membrana e per rifornire di energia le pompe metaboliche che controllano gli scambi di sodio, potassio e calcio. Quando l ATP è deficitario a causa dei difetti acquisiti o ereditari della glicolisi, la sopravvivenza della cellula è drasticamente ridotta e ne consegue un anemia emolitica. Il ciclo di Embden-Meyerhof ha un ruolo essenziale nel mantenere i piridin-nucleotidi in forma ridotta per provvedere alla riduzione della metaemoglobina (via della emoglobina-reduttasi) ed alla sintesi del 2,3-difosfoglicerato (2,3-DPG) (ciclo di Rapaport-Luebering). La quantità di 2,3-DPG prodotta dipende dall attività della glicolisi, determinata dall enzima fosfofruttochinasi. Questo enzima è sensibile al ph: esso aumenta l entità della glicolisi con l aumentare del ph e ne diminuisce l attività con la diminuzione del ph. Il significato del 2,3-DPG sta nella sua capacità di modulare la liberazione dell ossigeno a seconda delle esigenze dei tessuti. Questa risposta è attivata da una variazione della proporzione di ossigeno estratta dai tessuti; ogni volta che il sangue venoso contiene un aumentata produzione di emoglobina deossigenata, la glicolisi viene stimolata ad una maggiore produzione di DPG. Ciò diminuisce l affinità dell emoglobina per l ossigeno consentendo una maggiore liberazione di questo per una data tensione di ossigeno nei tessuti. Altra via metabolica è lo shunt degli esoso-monofosfati (via del fosfogluconato). Questo sistema energetico accoppia il metabolismo ossidativo con la riduzione del piridin-nucleotide e del glutatione proteggendo il globulo rosso da ossidanti ambientali. Quando questa via metabolica è funzionalmente deficitaria o quando ossidanti ambientali ne eccedono la capacità riducente, si verifica una denaturazione della globina e l emoglobina forma un precipitato noto come Corpi di Heinz lungo la superficie interna della membrana eritrocitaria. Questa forma di distruzione ossidativa del globulo rosso si verifica solitamente nei pazienti con deficienza della glucosio-6- fosfato-deidrogenasi legata al cromosoma X, l enzima principale della via metabolica del fosfogluconato. www.bayes.it Ematologia - ver 1.0 Pagina 3 di 7

Leucociti Granulociti e monociti derivano da un unico progenitore comune CFU-GM (Colony Forming Unit- Granulocyte, Monocyte) che è in grado di dare origine, in coltura, a colonie granulocitarie e macrofagiche. La granulocitopoiesi ha luogo nel midollo osseo. La sua base citomorfologica è costituita da una serie di compartimenti cellulari; ossia un insieme di cellule con caratteristiche morfologiche comuni. Le caratteristiche della granulo-monocitopoiesi sono riassunte nella seguente tabella: Cellula Diametro Nucleo Nucleoli Citoplasma Mieloblasto 20-25μ Rotondo Da 2 a 5 Da debolmente basofilo a intensamente basofilo. Non si apprezzano granulazioni, o queste sono molto rare Promielocita 20-30μ Ovalare Da 1 a 2 Lievemente basofilo. Numerose granulazioni azurofile: compaiono le granulazioni specifiche. Mielocita 12-20μ rotondo o ovalare 1 o 2 Debolmente acidofilo. Sono presenti fini granulazioni specifiche molto numerose, più rare le granulazioni azurofile. Metamielocita 12-18μ reniforme Assenti Intermedie fra quelle del mielocito e del granulocito Granulocita (Neutrofilo, Eosinofilo, Basofilo) 12-20μ A bastoncello Assenti Acidofilo, con fini granulazioni specifiche, rare granulazioni azurofile. Nel sangue circolano in media 70x10 7 granulociti neutrofili/kg di peso corporeo. Il tempo medio di permanenza in circolo dei granulociti è di 9-10 ore. Una volta che essi hanno lasciato il sangue e sono entrati nei tessuti per svolgervi le loro funzioni, non fanno più ritorno al sangue. Ogni giorno sono rinnovati in media 1,6x10 9 granulociti/kg di peso corporeo, il che corrisponde in un uomo di 70 Kg a più di 110 miliardi. L organo che produce i granulociti neutrofili, è il midollo osseo, dove le cellule staminali proliferano e si differenziano in elementi morfologicamente riconoscibili chiamati mieloblasti. Dai mieloblasti, attraverso una serie di divisioni cellulari e di processi maturativi, si producono i mielociti, quindi i metamielociti, che non sono più capaci di dividersi e maturano a granulociti, i quali hanno inizialmente un nucleo a bastoncello e poi multilobulato (nell immagine a destra leucocita polimorfonucleato nel sangue). www.bayes.it Ematologia - ver 1.0 Pagina 4 di 7

La produzione e la cinetica dei granulociti eosinofili sono simili a quelle dei granulociti neutrofili. I granulociti eosinofili possiedono le stesse caratteristiche funzionali e metaboliche dei neutrofili, ma la loro capacità di killing è inferiore e il loro ruolo nella difesa dalle infezioni è del tutto secondario. Gli eosinofili sono coinvolti in reazioni immunitarie evocate da proteine estranee e da complessi antigene-anticorpo capaci di fissare il complemento. Gli eosinofili sono attratti, per chemiotassi, dalla fibrina e dagli enzimi proteolitici che promuovono la formazione di fibrina e istamina, della quale ne modulano gli effetti. Il ruolo fisiologico degli eosinofili non è chiaro; in patologia l eosinofilia di solito accompagna le malattie allergiche e le malattie infiammatorie su base immune o infettiva. I granulociti basofili, che sono sempre meno del 3% e generalmente dell 1% dei leucociti circolanti, sono prodotti nel midollo in modo analogo agli altri granulociti. Dal sangue migrano ai tessuti, dove svolgono funzioni simili a quelle dei mastociti tissutali, che originano anch essi da cellule staminali midollari orientate in senso granulo-monocitico. Le funzioni dei basofili sono principalmente secretorie: in risposta a diversi stimoli (meccanici, fisici e immunologici) essi liberano istamina. Gli anticorpi reaginici (IgE), si legano tramite Fc a recettori specifici della membrana del basofilo innescando un meccanismo di degranulazione con liberazione di istamina. La monocitopoiesi ha sede nel midollo osseo dove a partire dalle CFU-GM si formano i monoblasti, i promonociti e infine i monociti che lasciano il midollo, circolano nel sangue (nella figura seguente monocita nel sangue) e vanno a popolare i vari tessuti. In genere le cellule del tessuto monocitomacrofagico che popolano i tessuti possono essere distinti in tre categorie. La prima è costituita da istiociti deputati a riconoscere, sequestrare e digerire materiali estranei, cellule senescenti, complessi antigene-anticorpo ecc., con meccanismi analoghi a quelli dei granulociti neutrofili. La seconda è costituita da macrofagi con attività altamente e variamente specializzata in funzione della loro collocazione anatomica, come ad esempio le cellule di Kuppfer del fegato, i macrofagi della polpa rossa della milza, i macrofagi degli isolotti eritroblastici del midollo. La terza è costituita da monociti con il compito di riconoscimento degli antigeni e nella dinamica della risposta immunitaria. Sono le cosiddette antigen presenting cells dei linfonodi e della cute (cellule di Langherans del derma). www.bayes.it Ematologia - ver 1.0 Pagina 5 di 7

I linfociti (immagine a destra) sono gli elementi circolanti responsabili della risposta immunitaria sia cellulo mediata che umorale. Nel corso dei primi anni di vita i linfociti costituiscono il 30-70% del totoale dei globuli bianchi presenti nel sangue periferico ed il 10-30% degli elementi cellulari midollari. Negli adulti la percentuale varia tra il 20 e il 40%; il valore assoluto in termini numerici nel soggetto sano oscilla tra 1500 e 4000 unità/mmc. In base al tipo di risposta immunitaria cui sono deputati si possono distinguere in linfociti T, B e Null. In condizioni di non attivazione, la differenziazione morfologica tra queste popolazioni non è possibile ed è necessario ricorrere alla tipizzazione degli antigeni di membrana, presenti sulla membrana citoplasmatica mediante tecniche di citofluorimetria. I T-linfociti, timo-dipendenti, sono responsabili dell immunità di tipo cellulare. Queste cellule vengono a contatto con l ospite non desiderato, non-self, inibendone la crescita e uccidendo gli elementi estranei. Le cellule T, insieme con altre cellule del sistema immunitario, aiutano la difesa dell organismo contro infezioni virali o di altro tipo. Intervengono nella distruzione di elementi cellulari che siano andati incontro a mutazione spontanea. I B-linfociti sono responsabili dei meccanismi dell immunità umorale. Alcuni linfociti della linea B, dopo stimolazione da antigene, rispondono trasformandosi in plasmacellule. Esse producono e immettono nel sangue vari tipi di immunoglobuline, dette anche anticorpi. I linfociti che non mostrano caratteristiche né tipo B né tipo T, sono definiti Null. In tutti gli schemi biologici ci sono settori di regolazione che aiutano la produzione, la crescita e lo sviluppo cellulare ed altri fattori che hanno invece funzione inibitoria, in modo da mantenere un equilibrio del sistema. I linfociti T che aiutano la funzione delle cellule B e delle plasmacellule sono detti helper. Altre cellule T capaci di deprimere l attività delle reazioni immunitarie sono definite suppressors. La determinazione della percentuale delle cellule T helper e suppressors è indice importante dell integrità del sistema immunitario di un individuo. Piastrine Le piastrine sono piccole cellule prive di nucleo, altamente specializzate. Esse circolano in numero variabile da 150.000 a 400.000/mmc. Le piastrine si distribuiscono nel circolo (70%) e nella milza (30%) e sono fra loro in continuo interscambio. Le piastrine circolanti in parte vengono consumate durante il processo emostatico e in parte muoiono per senescenza. Conoscendo il numero delle piastrine circolanti e la durata della sopravvivenza piastrinica, introducendo un fattore di correzione che tenga conto del numero di piastrine intrappolate nella milza, è possibile calcolare la quantità di piastrine prodotte e distrutte giornalmente, turnover piastrinico. Un soggetto normale con 300.000 piastrine/mmc, sopravvivenza piastrinica di 10 giorni e recupero piastrinico del 60%, ha un turnover di 37.500 piastrine/mmc/die. www.bayes.it Ematologia - ver 1.0 Pagina 6 di 7

Contrariamente a quanto accade per la granulocitopoiesi, non esiste un pool piastrinico di riserva a livello midollare; i meccanismi di autoregolazione fanno si che ad una piastrinopenia da aumentata distruzione periferica, segua inizialmente un aumento del numero e del volume medio dei megacariociti e, successivamente, un aumento della produzione piastrinica fino ad un massimo di 6-8 volte il valore normale. Per tanto in caso di piastrinopenia secondaria a patologia midollare, si assiste ad una diminuzione del volume dei megacariociti ed una riduzione della produzione piastrinica. La funzione delle piastrine è quella di impedire la fuoriuscita di sangue da una lesione endoteliale con la formazione del tappo emostatico. Il conteggio piastrinico viene anch esso eseguito con metodo automatico. Come per gli eritrociti, anche per le piastrine i contatori automatici sono in grado di fornire la curva di distribuzione dei volumi, sulla base della quale vengono valutati il grado di anisocitosi (ampiezza di distribuzione piastrinica, PDW) e il volume piastrinico medio (MPV). Moltiplicando il parametro MPV per il numero di piastrine, viene calcolato il piastrinocrito, analogo all ematocrito per gli eritrociti www.bayes.it Ematologia - ver 1.0 Pagina 7 di 7