LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE DEGLI STRANIERI IN ITALIA



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LA PROTEZIONE INTERNAZIONALE DEGLI STRANIERI IN ITALIA UNO STUDIO INTEGRATO SULL APPLICAZIONE DEI DECRETI DI RECEPIMENTO DELLE DIRETTIVE EUROPEE SULL ACCOGLIENZA, SULLE QUALIFICHE E SULLE PROCEDURE a cura di Marco Benvenuti JOVENE EDITORE NAPOLI 2011

INDICE Abbreviazioni... p. XXI Introduzione generale...» 1 PARTE I L ACCOGLIENZA: IL RECEPIMENTO DELLA DIR. N. 2003/9/CE DA PARTE DEL D.LGS. N. 140/2005 Metodologia della parte I...» 15 Introduzione della parte I...» 19 CONSIDERAZIONI GENERALI SULL ACCOGLIENZA III.1. L accoglienza dei richiedenti...» 23 III.2. La direttiva accoglienza e il suo recepimento tra norme e prassi...» 25 III.3. Le strutture di accoglienza al di là dello SPRAR...» 29 III.4. La delimitazione dell arco temporale dell accoglienza: il momento iniziale...» 31 III.5. La «fine» dell accoglienza...» 34 III.6. La durata di fatto dell accoglienza...» 37 III.7. L esclusione di fatto dall accoglienza...» 41 LE DISPOSIZIONI GENERALI SULLE CONDIZIONI DI ACCOGLIENZA III.8. L obbligo di informazione...» 43 III.8.1. Le previsioni della direttiva e del decreto accoglienza...» 43 III.8.2. Le previsioni del d.p.r. n. 303/2004 a proposito dell opuscolo informativo...» 45 III.8.3. Riscontri e indicazioni desumibili dalla ricerca empirica sull obbligo di informazione...» 46 III.8.4. L obbligo di informazione tra opuscolo informativo e colloquio personale...» 49 III.8.5. La tempistica di consegna e i contenuti dell opuscolo informativo...» 50 III.8.6. Il ruolo e l esperienza delle diverse strutture nella pratica» 52

VI INDICE III.9. L autorizzazione al soggiorno... p. 55 III.10. La residenza e la libera circolazione dei richiedenti...» 57 I.10.1. I limiti alla residenza e alla libertà di circolazione, con particolare riferimento all accoglienza in un CARA...» 57 III.10.2. L organizzazione dei CARA...» 61 III.10.3. I CIE e la possibilità di altri limiti alla residenza e alla libertà di circolazione...» 63 III.10.4. La residenza e la libertà di circolazione nella direttiva accoglienza...» 64 III.10.5. I risultati della ricerca empirica sulla residenza e sulla libertà di circolazione dei richiedenti...» 66 III.11. La disciplina generale sulle condizioni di accoglienza...» 67 III.11.1. La disciplina generale sulle condizioni di accoglienza nella direttiva e nel decreto...» 67 III.11.2. (Segue) La distinzione tra richiedenti provvisti e richiedenti sprovvisti di permesso di soggiorno...» 69 III.11.3. L insufficienza dei mezzi di sussistenza...» 70 III.12. Il sistema di protezione...» 72 III.12.1. Lo SPRAR: organizzazione...» 72 III.12.2. Il percorso all interno dello SPRAR...» 74 III.12.3. Le modalità di accesso alle strutture, il ruolo sussidiario dei CARA e il contributo economico...» 76 III.12.4. Le strutture integrative...» 79 III.12.5. Le carenze del sistema e i modelli alternativi...» 81 III.12.6. Gli standard dell ospitalità nella direttiva accoglienza...» 83 III.12.7. I riscontri empirici sul sistema di accoglienza...» 85 III.12.8. (Segue) La questione dei contributi dei richiedenti alle spese di gestione dei centri...» 87 III.12.9. (Segue) L assegnazione ai centri e la carenza di posti...» 88 III.13. La formazione del personale...» 91 LE MODALITÀ CONCRETE DI ACCOGLIENZA III.14. Il mantenimento dell unità del nucleo familiare e i minori...» 97 III.15. L istruzione...» 100 III.16. L assistenza sanitaria...» 102 III.16.1. Le previsioni della direttiva e del decreto accoglienza...» 102 III.16.2. Riscontri empirici sull assistenza sanitaria...» 104 III.17. La formazione professionale e l accesso al mercato del lavoro...» 107 III.17.1. La formazione professionale...» 107 III.17.2. L accesso al mercato del lavoro...» 110 III.17.3. Riscontri empirici sull accesso al mercato del lavoro...» 115 III.18. L accoglienza delle persone vulnerabili...» 116 III.19. L accoglienza dei minori non accompagnati...» 121 III.20. La revoca dell accoglienza e il relativo ricorso...» 124 Conclusioni della parte I...» 129

INDICE VII PARTE II LE QUALIFICHE: IL RECEPIMENTO DELLA DIR. N. 2004/83/CE DA PARTE DEL D.LGS. N. 251/2007 Metodologia della parte II... p. 135 Introduzione della parte II...» 141 I CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE DOMANDE III.1. Considerazioni generali sui criteri di valutazione delle domande...» 145 III.2. L esame dei fatti e delle circostanze...» 147 III.2.1. L esame dei fatti e delle circostanze in generale...» 147 III.2.2. L esame dei fatti e delle circostanze nella pratica...» 149 III.2.3. I motivi di persecuzione in generale...» 157 III.2.4. Il motivo della razza e della nazionalità...» 159 III.2.5. L applicazione effettiva del motivo della razza e della nazionalità...» 160 III.2.6. Il motivo della religione...» 163 III.2.7. L applicazione effettiva del motivo della religione...» 164 III.2.8. Il motivo dell appartenenza a un determinato gruppo III.2.9. sociale...» 165 L applicazione effettiva del motivo dell appartenenza a un determinato gruppo sociale...» 169 III.2.10. Il motivo dell opinione politica...» 172 III.2.11. L applicazione effettiva del motivo dell opinione politica» 175 III.2.12. La protezione sussidiaria e il danno grave in generale...» 176 III.2.13. L applicazione effettiva del concetto di danno grave...» 181 III.2.14. La protezione internazionale dei c.d. rifugiati «sur place»» 186 III.2.15. La protezione internazionale dei c.d. rifugiati «sur place» nella pratica...» 188 III.3. I responsabili della persecuzione o del danno grave...» 190 III.3.1. L individuazione dei responsabili della persecuzione o del danno grave...» 190 III.3.2. L individuazione in concreto dei responsabili della persecuzione o del danno grave...» 192 III.4. I soggetti che offrono la protezione...» 194 III.4.1. L individuazione dei soggetti che offrono la protezione...» 194 III.4.2. L individuazione in concreto dei soggetti che offrono la protezione...» 197 III.5. Gli atti di persecuzione...» 199 III.5.1. L individuazione degli atti di persecuzione...» 199 III.5.2. L individuazione in concreto degli atti di persecuzione...» 201 III.6. I criteri di esclusione, diniego e revoca...» 204 III.6.1. I criteri di esclusione e diniego dello status di rifugiato...» 204

VIII INDICE III.6.2. L applicazione effettiva dei criteri di esclusione e diniego dello status di rifugiato... p. 213 III.6.3. I criteri di revoca dello status di rifugiato...» 216 III.6.4. L applicazione effettiva dei criteri di revoca dello status di rifugiato...» 217 III.6.5. I criteri di esclusione della protezione sussidiaria...» 218 III.6.6. L applicazione pratica dei criteri di esclusione della protezione sussidiaria...» 221 III.6.7. I criteri di revoca della protezione sussidiaria...» 221 III.6.8. L applicazione effettiva dei criteri di revoca della protezione sussidiaria...» 222 III.7. La cessazione dello status di rifugiato e della protezione sussidiaria» 223 III.7.1. La cessazione dello status di rifugiato e della protezione sussidiaria in generale...» 223 III.7.2. La cessazione dello status di rifugiato e della protezione sussidiaria nella pratica...» 227 IL CONTENUTO DELLA PROTEZIONE INTERNAZIONALE III.8. Le disposizioni generali sul contenuto della protezione internazionale nella direttiva e nel decreto qualifiche...» 229 III.9. La protezione dall espulsione...» 231 III.9.1. La disciplina generale...» 231 III.9.2. La prassi applicata...» 234 III.10. Le informazioni...» 234 III.10.1. La disciplina generale...» 234 III.10.2. La prassi applicata...» 235 III.11. Il mantenimento dell unità del nucleo familiare...» 237 III.11.1. Il ricongiungimento familiare: la disciplina generale...» 237 III.11.2. Il ricongiungimento familiare: la prassi applicata...» 241 III.11.3. Il matrimonio: la disciplina generale...» 244 III.11.4. Il matrimonio: la prassi applicata...» 245 III.12. Il permesso di soggiorno...» 246 III.12.1. La disciplina generale...» 246 III.12.2. La prassi applicata...» 247 III.13. I documenti di viaggio...» 250 III.13.1. La disciplina generale...» 250 III.13.2. La prassi applicata...» 252 III.14. L accesso all occupazione...» 253 III.14.1. L accesso al mercato del lavoro: la disciplina generale...» 253 III.14.2. L accesso al mercato del lavoro: la prassi applicata...» 254 III.14.3. La previdenza sociale: la disciplina generale...» 256 III.14.4. La previdenza sociale: la prassi applicata...» 257 III.15. L accesso all istruzione...» 258 III.15.1. La disciplina generale...» 258 III.15.2. La prassi applicata...» 261

INDICE IX III.16. L assistenza sanitaria e sociale... p. 263 III.16.1. L assistenza sanitaria: la disciplina generale...» 263 III.16.2. L assistenza sanitaria: la prassi applicata...» 264 III.16.3. L assistenza sociale: la disciplina generale...» 265 III.16.4. L assistenza sociale: la prassi applicata...» 268 III.17. I minori non accompagnati...» 269 III.17.1. La disciplina generale...» 269 III.17.2. La prassi applicata...» 271 III.18. La libera circolazione, l integrazione e l alloggio...» 272 III.18.1. La libera circolazione: la disciplina generale...» 272 III.18.2. La libera circolazione: la prassi applicata...» 273 III.18.3. L integrazione: la disciplina generale...» 273 III.18.4. L integrazione: la prassi applicata...» 275 III.18.5. L alloggio: la disciplina generale...» 277 III.18.6. L alloggio: la prassi applicata...» 279 III.19. Il rimpatrio...» 282 III.19.1. La disciplina generale...» 282 III.19.2. La prassi applicata...» 283 Conclusioni della parte II...» 287 Allegato 1 (Prestazioni di previdenza sociale)...» 291 Allegato 2 (Linee guida sull equipollenza dei titoli di studio stranieri)...» 297 Allegato 3 (Livelli essenziali di assistenza)...» 299 Allegato 4 (Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001-2003)» 301 PARTE III LE PROCEDURE: IL RECEPIMENTO DELLA DIR. N. 2005/85/CE DA PARTE DEL D.LGS. N. 25/2008, COME MODIFICATO CON IL D.LGS. N. 159/2008 E LA L. N. 94/2009 Metodologia della parte III...» 305 Introduzione della parte III...» 313 LE DISPOSIZIONI GENERALI, I PRINCÌPI FONDAMENTALI E LE GARANZIE III.1. Le autorità responsabili...» 324 III.1.1. Le indicazioni sulle autorità responsabili nella direttiva procedure e la scelta di un unica tipologia di autorità responsabile nel decreto procedure...» 324 III.1.2. La localizzazione delle CT...» 326 III.1.3. Il ruolo di indirizzo e coordinamento della CN nella pratica...» 328

X INDICE III.1.4. L Unità Dublino... p. 329 III.1.5. Il funzionamento dell Unità Dublino nella pratica...» 332 III.2. Il diritto di rimanere nello Stato di accoglienza e l accesso alla procedura...» 337 III.2.1. L accesso alla procedura e la sua effettività (cenni)...» 337 III.2.2. Il diritto di rimanere nello Stato di accoglienza, la fissazione della residenza e la limitazione della libertà di circolazione...» 338 III.2.3. Il diritto di rimanere nello Stato di accoglienza, la fissazione della residenza e la limitazione della libertà di circolazione nella pratica...» 341 III.2.4. Il titolo di soggiorno...» 342 III.2.5. Il rilascio del titolo di soggiorno nella pratica...» 345 III.2.6. Le deroghe al diritto di rimanere nel territorio dello Stato...» 346 III.2.7. Le deroghe al diritto di rimanere nel territorio dello Stato nella pratica...» 348 III.2.8. L accesso alla procedura nella direttiva procedure...» 349 III.2.9. La presentazione delle domande presso l ufficio di polizia di frontiera o la Questura...» 350 III.2.10. Il ruolo della polizia di frontiera nella fase di accesso alla procedura secondo la giurisprudenza...» 352 III.2.11. Gli ulteriori adempimenti della Questura...» 353 III.2.12. Il ruolo effettivo della Questura nella fase di accesso alla procedura...» 355 III.2.13. Il modello C3: analisi contenutistica e osservazioni critiche...» 359 III.2.14. Le effettive modalità di compilazione dei modelli C3...» 361 III.2.15. Il problema della traduzione delle memorie autografe e dei documenti allegati al modello C3 nella pratica...» 363 III.2.16. L accesso alla procedura di particolari categorie di richiedenti nel decreto procedure (con particolare riferimento ai minori accompagnati)...» 366 III.2.17. Gli obblighi di informazione relativi alla presentazione e alla trasmissione delle domande nel decreto procedure...» 367 III.2.18. Le informazioni effettivamente disponibili relative alla presentazione e alla trasmissione delle domande presso la polizia di frontiera...» 368 III.2.19. Il momento della formalizzazione delle domande nel decreto procedure...» 371 III.2.20. Il momento effettivo della formalizzazione delle domande...» 373 III.2.21. Il rischio della «creazione» di c.d. richiedenti asilo de facto...» 374 III.3. I criteri applicabili all esame delle domande...» 376 III.3.1. L incidenza del momento della presentazione delle domande sulla procedura...» 376

INDICE XI III.3.2. L effettiva incidenza del momento della presentazione delle domande sulla procedura... p. 377 III.3.3. L esame delle domande: caratteri generali...» 378 III.3.4. Il carattere «individuale» dell esame...» 378 III.3.5. Il carattere «individuale» dell esame nella pratica...» 379 III.3.6. Il carattere «obiettivo» dell esame...» 380 III.3.7. Il carattere «obiettivo» dell esame nella pratica...» 381 III.3.8. Il carattere «imparziale» dell esame...» 383 III.3.9. Il carattere «imparziale» dell esame nella pratica...» 386 III.3.10. Le informazioni necessarie su cui fondare l esame...» 388 III.3.11. Il ruolo effettivamente svolto dalla CN circa le informazioni necessarie su cui fondare l esame...» 389 III.3.12. L uso delle informazioni necessarie su cui fondare l esame effettivamente svolto da parte delle CT...» 395 III.3.13. La necessaria competenza (e conoscenza) dei componenti degli organi decisionali...» 397 III.3.14. L effettiva competenza (e conoscenza) dei componenti degli organi decisionali...» 402 III.3.15. La formazione effettivamente svolta da parte dei componenti degli organi decisionali...» 405 III.3.16. La messa a disposizione all autorità giurisdizionale delle informazioni...» 407 III.3.17. Le informazioni effettivamente a disposizione dell autorità giurisdizionale...» 407 III.4. I criteri applicabili alle decisioni dell autorità accertante...» 409 III.4.1. La comunicazione delle decisioni...» 409 III.4.2. I requisiti necessari delle decisioni negative: caratteri generali...» 409 III.4.3. Aspetti problematici della forma e della deliberazione delle decisioni...» 410 III.4.4. Le modalità effettive di forma e di deliberazione delle decisioni...» 412 III.4.5. L obbligo di corredare le decisioni negative con una motivazione di diritto e di fatto...» 413 III.4.6. L effettiva motivazione di diritto e di fatto delle decisioni negative...» 414 III.4.7. L effettiva motivazione delle decisioni di rigetto dello status di rifugiato e di riconoscimento della protezione sussidiaria...» 416 III.4.8. L effettiva motivazione delle decisioni di rigetto della protezione internazionale con sussistenza di gravi motivi di carattere umanitario...» 417 III.4.9. Il problema della motivazione delle decisioni di riconoscimento dello status di rifugiato nella pratica...» 417 III.4.10. L obbligo di informazione sui mezzi di impugnazione...» 418 III.4.11. L obbligo di informazione sui mezzi di impugnazione nella pratica...» 420

XII INDICE III.4.12. Il tempo della comunicazione delle decisioni... p. 422 III.4.13. Il tempo della comunicazione delle decisioni nella pratica...» 423 III.4.14. La lingua delle decisioni...» 424 III.4.15. La lingua delle decisioni nella pratica...» 426 III.5. Le garanzie e gli obblighi dei richiedenti...» 427 III.5.1. Le garanzie dei richiedenti nella direttiva procedure...» 427 III.5.2. La garanzia dell informazione...» 427 III.5.3. L opuscolo informativo nella disciplina italiana...» 428 III.5.4. L opuscolo informativo: analisi contenutistica e osservazioni critiche...» 429 III.5.5. La garanzia dell assistenza di un interprete...» 433 III.5.6. La garanzia dell assistenza di un interprete nella pratica...» 434 III.5.7. Il reperimento degli interpreti nella pratica...» 435 III.5.8. III.5.9. La garanzia della comunicazione con l ACNUR (o altre organizzazioni)...» 437 La garanzia della comunicazione con l ACNUR (o altre organizzazioni) nella pratica...» 438 III.5.10. Il colloquio personale come obbligo dei richiedenti...» 438 III.5.11. Gli altri obblighi dei richiedenti...» 439 III.5.12. Gli obblighi dei richiedenti effettivamente imposti...» 441 III.5.13. Le conseguenze della violazione degli obblighi dei richiedenti...» 442 III.6. Il colloquio personale...» 443 III.6.1. Il colloquio personale nella direttiva procedure...» 443 III.6.2. Il colloquio personale nel decreto procedure...» 444 III.6.3. III.6.4. La composizione necessariamente collegiale degli organi decisionali nello svolgimento del colloquio personale e la sua eccezione...» 445 Il problema dell effettivo rispetto della composizione necessariamente collegiale degli organi decisionali nello svolgimento del colloquio personale...» 447 III.6.5. Lo svolgimento effettivo del colloquio personale in modalità non collegiale e le sue conseguenze sul piano pratico...» 450 III.6.6. Le eccezioni allo svolgimento del colloquio personale...» 453 III.6.7. III.6.8. III.6.9. III.6.10. III.6.11. I casi di domande c.d. manifestamente fondate nella pratica...» 458 I casi di richiedenti in situazione di incapacità o impossibilità di sostenere un colloquio personale nella pratica...» 459 I casi di richiedenti o beneficiari c.d. irreperibili nella pratica...» 459 Le decisioni «sulla base della documentazione disponibile»...» 461 Le decisioni «sulla base della documentazione disponibile» nella pratica...» 463

INDICE XIII III.6.12. I criteri applicabili al colloquio personale nella direttiva procedure... p. 464 III.6.13. La riservatezza del colloquio personale...» 465 III.6.14. L effettivo rispetto della riservatezza del colloquio personale...» 465 III.6.15. I soggetti terzi che possono assistere al colloquio personale...» 466 III.6.16. I soggetti terzi che effettivamente assistono al colloquio personale...» 467 III.6.17. L assistenza di un interprete durante il colloquio personale...» 469 III.6.18. L effettiva assistenza di un interprete durante il colloquio personale...» 470 III.6.19. La «competenza sufficiente» dei soggetti incaricati di svolgere il colloquio personale...» 470 III.6.20. L effettiva «competenza sufficiente» dei soggetti incaricati di svolgere il colloquio personale...» 471 III.6.21. Il verbale del colloquio personale e il suo contenuto necessario...» 472 III.6.22. L effettivo contenuto del verbale del colloquio personale» 474 III.6.23. La sottoscrizione del verbale del colloquio personale da parte dei richiedenti...» 478 III.6.24. L accesso dei richiedenti al verbale del colloquio personale e ai documenti amministrativi...» 479 III.6.25. La sottoscrizione del verbale del colloquio personale da parte dei richiedenti e l accesso a questo e ai documenti amministrativi nella pratica...» 481 III.7. Il diritto all assistenza e alla rappresentanza legali...» 482 III.7.1. Il diritto all assistenza e alla rappresentanza legali...» 482 III.7.2. Il ruolo effettivo dell avvocato dei richiedenti nella fase amministrativa della procedura...» 485 III.7.3. Il ruolo effettivo dell avvocato dei richiedenti nella fase giurisdizionale della procedura e l accesso al patrocinio a spese dello Stato nella pratica...» 486 III.7.4. L accesso dell avvocato dei richiedenti agli atti e ai CARA e CIE...» 491 III.8. Le garanzie per i minori non accompagnati...» 492 III.8.1. L interesse superiore del minore come principio fondamentale...» 492 III.8.2. Il ruolo necessario del legale rappresentante dei minori non accompagnati...» 492 III.8.3. Il ruolo effettivo del legale rappresentante dei minori non accompagnati...» 494 III.8.4. La necessaria «competenza» dei componenti degli organi decisionali a svolgere il colloquio personale dei minori non accompagnati...» 496

XIV INDICE III.9.8. III.8.5. Le effettive modalità di svolgimento del colloquio personale dei minori non accompagnati... p. 497 III.8.6. L accertamento della minore età...» 498 III.8.7. Le effettive modalità di accertamento della minore età...» 499 III.9. Il trattenimento (e l accoglienza)...» 500 III.9.1. L «arresto» nella direttiva procedure e le disposizioni relative al trattenimento e all accoglienza nel decreto procedure...» 500 III.9.2. Il trattenimento dei richiedenti e i suoi presupposti...» 502 III.9.3. L intervento dell autorità giudiziaria per il trattenimento dei richiedenti e per la sua eventuale proroga...» 504 III.9.4. Le modalità effettive dell intervento dell autorità giudiziaria per il trattenimento dei richiedenti e per la sua eventuale proroga...» 506 III.9.5. Il trattenimento dei richiedenti e l esame accelerato...» 507 III.9.6. Il trattenimento dei richiedenti e le strutture a ciò destinate...» 508 III.9.7. Il trattenimento dei richiedenti e le strutture a ciò destinate nella pratica...» 511 I CIE e l avvio della procedura per i richiedenti in stato di trattenimento nella pratica...» 515 III.9.9. I CARA e le connesse disposizioni relative alla procedura» 519 III.9.10. L accoglienza in un CARA nella pratica...» 525 III.9.11. L accoglienza in un centro «non CARA»...» 528 III.10. Il ritiro esplicito di una domanda...» 530 III.10.1. Il ritiro esplicito di una domanda...» 530 III.10.2. Il ritiro esplicito di una domanda nella pratica...» 532 III.11. Il ruolo dell ACNUR...» 533 III.11.1. Il ruolo dell ACNUR secondo la direttiva procedure...» 533 III.11.2. Il recepimento da parte del decreto procedure della disciplina della direttiva procedure con riferimento al ruolo dell ACNUR...» 534 III.11.3. Le ulteriori funzioni assegnate all ACNUR nel decreto procedure...» 535 III.11.4. Il ruolo dell ACNUR nella pratica...» 537 III.12. La raccolta di informazioni sui singoli casi...» 540 III.12.1. Il divieto di rapporti tra le autorità competenti e i presunti responsabili della persecuzione ai danni dei richiedenti nella direttiva procedure...» 540 III.12.2. III.12.3. Il divieto di rapporti tra le autorità competenti e i presunti responsabili della persecuzione ai danni dei richiedenti nel decreto procedure...» 541 Il divieto di rapporti tra le autorità competenti e i presunti responsabili della persecuzione ai danni dei richiedenti nella pratica...» 542

INDICE XV LE PROCEDURE DI ESAME, REVOCA, CESSAZIONE, RINUNCIA E IMPUGNAZIONE III.13. Le procedure di esame... p. 544 III.13.1. Il tempo ordinario della procedura...» 544 III.13.2. Il tempo effettivo della procedura...» 546 III.13.3. Il problema delle comunicazioni tra gli organi decisionali e i richiedenti e la previsione del responsabile del procedimento...» 548 III.13.4. L esame in via prioritaria o accelerato in generale...» 550 III.13.5. Le ipotesi di esame in via prioritaria nel decreto procedure...» 551 III.13.6. L esame in via prioritaria nella pratica...» 553 III.13.7. L ipotesi di esame accelerato nel decreto procedure...» 556 III.13.8. L esame accelerato nella pratica...» 558 III.14. Ulteriori tipologie di decisioni negative...» 559 III.14.1. Le domande irricevibili (secondo la direttiva procedure) o inammissibili (secondo il decreto procedure)...» 559 III.14.2. Le domande inammissibili nella pratica...» 561 III.14.3. III.14.4. III.14.5. III.14.6. Le decisioni di rigetto della protezione internazionale con sussistenza di gravi motivi di carattere umanitario...» 562 Le decisioni di rigetto della protezione internazionale con sussistenza di gravi motivi di carattere umanitario nella pratica...» 564 Le decisioni di rigetto della protezione internazionale per manifesta infondatezza...» 565 Le decisioni di rigetto della protezione internazionale per manifesta infondatezza nella pratica...» 567 III.15. I concetti di paese di primo asilo, paese di origine sicuro, paese terzo sicuro e paese terzo europeo sicuro...» 568 III.15.1. Il concetto di paese di primo asilo...» 568 III.15.2. L effettivo impiego del concetto di paese di primo asilo...» 570 III.15.3. Il concetto di paese di origine sicuro...» 570 III.15.4. I concetti di paese terzo sicuro e di paese terzo europeo sicuro...» 572 III.16. Le domande reiterate...» 574 III.16.1. Le domande reiterate nella direttiva procedure...» 574 III.16.2. Le domande reiterate in generale e l integrazione di una domanda nel decreto procedure...» 574 III.16.3. L integrazione di una domanda nella pratica...» 575 III.16.4. III.16.5. Le domande reiterate dopo la decisione su una precedente domanda nel decreto procedure...» 576 Le domande reiterate dopo la decisione su una precedente domanda nella pratica...» 577 III.17. La revoca, cessazione e rinuncia...» 579 III.17.1. La revoca e cessazione nella direttiva procedure...» 579

XVI INDICE III.17.2. L ambito applicativo della disciplina della revoca e cessazione nel decreto procedure... p. 580 III.17.3. I diritti riconosciuti ai beneficiari della protezione internazionale nei casi di revoca o cessazione...» 581 III.17.4. La segnalazione dei casi di revoca o cessazione e l avvio della relativa procedura...» 584 III.17.5. Il colloquio personale nella procedura di revoca e cessazione nella pratica...» 585 III.17.6. La documentazione utilizzata dalla CN per le decisioni di revoca o cessazione...» 587 III.17.7. Le decisioni della CN di revoca o cessazione nella pratica» 588 III.17.8. Ulteriori profili procedimentali relativi alla revoca e cessazione...» 591 III.17.9. La rinuncia nella direttiva e nel decreto procedure...» 593 III.17.10. La rinuncia nella pratica...» 594 III.18. L impugnazione...» 595 III.18.1. Il diritto dei richiedenti a un mezzo di impugnazione efficace...» 595 III.18.2. La giurisdizione del giudice ordinario in materia di protezione internazionale...» 598 III.18.3. L individuazione del giudice territorialmente competente» 600 III.18.4. L individuazione del giudice territorialmente competente nella pratica...» 604 III.18.5. Il termine per la proposizione del ricorso...» 607 III.18.6. Il termine per la proposizione del ricorso nella pratica...» 610 III.18.7. Il diritto dei richiedenti di rimanere nel territorio dello Stato fino alla scadenza del termine per la proposizione del ricorso...» 612 III.18.8. La struttura e il contenuto tipici dei ricorsi nella pratica.» 613 III.18.9. Il ricorso avverso le decisioni di revoca o cessazione...» 616 III.18.10. Il ricorso avverso le decisioni di revoca o cessazione nella pratica...» 617 III.18.11. La fase dell instaurazione del giudizio...» 617 III.18.12. Il procedimento in camera di consiglio...» 618 III.18.13. Il procedimento in camera di consiglio nella pratica...» 622 III.18.14. I casi di effetto sospensivo automatico del ricorso...» 624 III.18.15. I casi di effetto sospensivo automatico del ricorso nella pratica...» 626 III.18.16. I casi di effetto sospensivo non automatico del ricorso...» 627 III.18.17. I casi di effetto sospensivo non automatico del ricorso nella pratica...» 631 III.18.18. La prosecuzione delle misure di accoglienza in pendenza del ricorso...» 635 III.18.19. La legittimazione passiva del Ministero dell interno nel giudizio di primo grado...» 636 III.18.20. Il ruolo delle parti e l istruttoria del giudice...» 639

INDICE XVII III.18.21. Il ruolo delle parti e l istruttoria del giudice nella pratica p. 640 III.18.22. La decisione del tribunale...» 643 III.18.23. La decisione del tribunale nella pratica...» 644 III.18.24. Il secondo grado di giudizio innanzi alla corte d appello.» 649 III.18.25. Il secondo grado di giudizio innanzi alla corte d appello nella pratica...» 651 III.18.26. Il procedimento in camera di consiglio innanzi alla corte d appello...» 654 III.18.27. Il procedimento in camera di consiglio innanzi alla corte d appello nella pratica...» 655 III.18.28. La decisione della corte d appello...» 656 III.18.29. La decisione della corte d appello nella pratica...» 656 III.18.30. L intervento del pubblico ministero nei giudizi innanzi al tribunale e alla corte d appello...» 658 III.18.31. Il terzo grado di giudizio innanzi alla Corte di cassazione» 659 III.18.32. Il terzo grado di giudizio innanzi alla Corte di cassazione nella pratica...» 663 Conclusioni della parte III...» 665 Bibliografia citata nel testo...» 669 VALUTAZIONI DI SINTESI I. L accoglienza: il recepimento della dir. n. 2003/9/CE da parte del d.lgs. n. 140/2005...» 680 I.1. L accoglienza dei richiedenti...» 680 I.2. La direttiva accoglienza e il suo recepimento tra norme e prassi...» 680 I.3. Le strutture di accoglienza al di là dello SPRAR...» 680 I.4. La delimitazione dell arco temporale dell accoglienza: il momento iniziale...» 680 I.5. La «fine» dell accoglienza...» 681 I.6. La durata di fatto dell accoglienza...» 681 I.7. L esclusione di fatto dall accoglienza...» 682 I.8. L obbligo di informazione...» 682 I.9. L autorizzazione al soggiorno...» 683 I.10. La residenza e la libera circolazione dei richiedenti...» 684 I.11. La disciplina generale sulle condizioni di accoglienza...» 684 I.12. Il sistema di protezione...» 685 I.13. La formazione del personale...» 687 I.14. Il mantenimento dell unità del nucleo familiare e i minori» 687 I.15. L istruzione...» 688 I.16. L assistenza sanitaria...» 688 I.17. La formazione professionale e l accesso al mercato del lavoro...» 688 I.18. L accoglienza delle persone vulnerabili...» 690

XVIII INDICE I.19. L accoglienza dei minori non accompagnati... p. 690 I.20. La revoca dell accoglienza e il relativo ricorso...» 690 II. III. Le qualifiche: il recepimento della dir. n. 2004/83/CE da parte del d.lgs. n. 251/2007...» 691 II.2. L esame dei fatti e delle circostanze...» 691 II.3. I responsabili della persecuzione o del danno grave...» 695 II.4. I soggetti che offrono la protezione...» 695 II.5. Gli atti di persecuzione...» 696 II.6. I criteri di esclusione, diniego e revoca...» 696 II.7. La cessazione dello status di rifugiato e della protezione II.8. sussidiaria...» 698 Le disposizioni generali sul contenuto della protezione internazionale nella direttiva e nel decreto qualifiche...» 699 II.9. La protezione dall espulsione...» 699 II.10. Le informazioni...» 700 II.11. Il mantenimento dell unità del nucleo familiare...» 701 II.12. Il permesso di soggiorno...» 702 II.13. I documenti di viaggio...» 703 II.14. L accesso all occupazione...» 705 II.15. L accesso all istruzione...» 706 II.16. L assistenza sanitaria e sociale...» 706 II.17. I minori non accompagnati...» 707 II.18. La libera circolazione, l integrazione e l alloggio...» 707 II.19. Il rimpatrio...» 709 Le procedure: il recepimento della dir. n. 2005/85/CE da parte del d.lgs. n. 25/2008, come modificato con il d.lgs. n. 159/2008 e la l. n. 94/2009...» 709 III.1. Le autorità responsabili...» 709 III.2. Il diritto di rimanere nello Stato di accoglienza e l accesso alla procedura...» 711 III.3. I criteri applicabili all esame delle domande...» 715 III.4. I criteri applicabili alle decisioni dell autorità accertante» 719 III.5. Le garanzie e gli obblighi dei richiedenti...» 722 III.6. Il colloquio personale...» 725 III.7. Il diritto all assistenza e alla rappresentanza legali...» 729 III.8. Le garanzie per i minori non accompagnati...» 731 III.9. Il trattenimento (e l accoglienza)...» 733 III.10. Il ritiro esplicito di una domanda...» 735 III.11. Il ruolo dell ACNUR...» 735 III.12. La raccolta di informazioni sui singoli casi...» 736 III.13. Le procedure di esame...» 736 III.14. Ulteriori tipologie di decisioni negative...» 738 III.15. I concetti di paese di primo asilo, paese di origine sicuro, paese terzo sicuro e paese terzo europeo sicuro...» 739 III.16. Le domande reiterate...» 740

INDICE XIX III.17. La revoca, cessazione e rinuncia... p. 741 III.18. L impugnazione...» 743 APPENDICE NORMATIVA I.1. I.2. II.1. II.2. III.1. III.2. Direttiva 2003/9/CE del Consiglio del 27 gennaio 2003, recante norme minime relative all accoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri...» 747 Decreto legislativo 30 maggio 2005, n. 140, recante Attuazione della direttiva 2003/9/CE che stabilisce norme minime relative all accoglienza dei richiedenti asilo negli Stati membri...» 760 Direttiva 2004/83/CE del Consiglio del 29 aprile 2004, recante norme minime sull attribuzione, a cittadini di paesi terzi o apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta...» 769 Decreto legislativo 19 novembre 2007, n. 251, recante Attuazione della direttiva 2004/83/CE recante norme minime sull attribuzione, a cittadini di Paesi terzi o apolidi, della qualifica del rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto della protezione riconosciuta...» 790 Direttiva 2005/85/CE del Consiglio del 1 dicembre 2005, recante norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato...» 805 Decreto legislativo 28 gennaio 2008, n. 25 (come modificato con il decreto legislativo 3 ottobre 2008, n. 159 e con la legge 15 luglio 2009, n. 94), recante Attuazione della direttiva 2005/85/CE recante norme minime per le procedure applicate negli Stati membri ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato...» 836