CHI HA PAURA DEL PAPILLOMAVIRUS? Com è cambiato l atteggiamento dei genitori italiani sulla vaccinazione anti-hpv

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Transcript:

C E N S I S CHI HA PAURA DEL PAPILLOMAVIRUS? Com è cambiato l atteggiamento dei genitori italiani sulla vaccinazione anti-hpv Sintesi dei risultati 3 maggio 2017

SINTESI DEI RISULTATI Lo studio che il Censis ha condotto, con il contributo non condizionante di MSD Italia, ha consentito di far luce sui livelli di conoscenza e le fonti di informazione dei genitori italiani sul Papillomavirus e la vaccinazione anti- HPV, e, al contempo, ha permesso di esplorare gli atteggiamenti e i comportamenti su questi temi, anche allo scopo di evidenziare la propensione o le eventuali resistenze dei genitori rispetto a questa specifica vaccinazione. Inoltre, a sei anni di distanza da una precedente indagine, nell ambito della quale è stato realizzato un focus su un campione di mamme da 36 a 55 anni con figlie da 10 a 17 anni, è stato possibile osservare cosa è cambiato nel bagaglio di conoscenze delle mamme sia sul Papillomavirus che sulla relativa vaccinazione e nella propensione ad adottare questa fondamentale strategia di prevenzione. Il primo dato che emerge riguarda il livello di conoscenza dei genitori italiani sul tema che, ancora una volta, non si presenta completamente adeguato ed appare molto condizionato da una visione parziale della patologia. Quando si parla dei soggetti a rischio, ad esempio, è di poco superiore ad un terzo dei genitori (che indicano di conoscere il Papillomavirus) la quota di coloro che sono convinti che si tratti di un virus che colpisca solo le donne. L associazione tra Papillomavirus e tumori femminili emerge da un altro dato: l 87,4% del campione associa il Papillomavirus al tumore al collo dell utero e si tratta della quasi totalità delle donne che ne hanno sentito parlare (91,6%), senza differenze in base al livello di istruzione, mentre si presenta molto più ridotta la quota (47,2%) di chi sa che può essere responsabile di altri tumori che riguardano anche l uomo (come il tumore all ano, al pene), e ad esserne a conoscenza in questo caso sono più gli uomini (52,9%) (tab.1). FONDAZIONE CENSIS 2

Tab. 1 - Definizione di Papillomavirus (HPV), per livello di istruzione (val. %) N= 85,1% È un virus che causa diverse patologie dell apparato genitale, sia 76,7 benigne che maligne, ma che molto spesso rimane completamente asintomatico È il virus responsabile del tumore al collo dell utero/cervice uterina 87,4 È il virus responsabile di diversi tumori, come quello dell ano, del pene, della vulva, della vagina e di quello testa/collo E il virus responsabile dei condilomi genitali 38,9 È il virus responsabile dei tumori della pelle 8,1 È un virus che colpisce solo le donne 36,6 E il virus responsabile dell epatite C 5,2 E il virus responsabile dell AIDS 5,1 Intervistati che hanno risposto definizione corretta Dal confronto dei dati raccolti nel 2011 con quelli rilevati nel 2017, si conferma un bagaglio di conoscenze non del tutto adeguato: rispetto alla definizione del Papillomavirus si assiste ad una sorta di involuzione nella conoscenza della mamme, le quali oggi più di ieri hanno difficoltà ad indicare in maniera corretta cosa sia il Papillomavirus e quali siano i rischi che può comportare: si riduce di circa 10 punti percentuali, ad esempio, la quota di mamme consapevoli che l HPV è un virus responsabile dei condilomi genitali (passando dal 43,5% nel 2011 al 34,4% nel 2017). Rispetto alle modalità di trasmissione del virus le conoscenze appaiono migliorate, con una porzione sempre più ampia di mamme consapevoli che il virus si possa trasmettere anche attraverso un contatto delle parti intime. Inoltre, si riduce la quota di chi considera il preservativo uno strumento sicuro ad evitare il contagio del virus (lo pensava il 52% delle mamme nel 2011, nel 2017 la quota di riduce al 44,4%), così come aumenta la quota di mamme consapevoli che non è possibile eliminare completamente i rischi del contagio quando si è sessualmente attivi (rispettivamente 15,3% e 22,5%). Rispetto al tema dell informazione sul Papillomavirus e sulla vaccinazione sono emersi altri aspetti meritevoli di attenzione, soprattutto per quel che riguarda le fonti da cui i genitori hanno appreso le informazioni di cui dispongono. I dati hanno messo in luce uno scenario in parte cambiato, anche se i professionisti della sanità nell esercizio della loro professione 47,2 FONDAZIONE CENSIS 3

continuano a mantenere un ruolo strategico nell informazione sul Papillomavirus, e in maniera ancora più evidente sulla vaccinazione anti- HPV. Cresce infatti visibilmente il ruolo informativo operato dal Servizio vaccinale delle ASL, non soltanto in merito alla vaccinazione ma anche rispetto alle informazioni sul Papillomavirus. Anche se, guardando poi all esperienza diretta con i servizi vaccinali, rimangono ancora visibili differenze sul territorio, con i genitori del Nord che più di frequente (53,0%) rispetto ai genitori del resto della penisola sono stati effettivamente informati della possibilità di vaccinare i propri figli tramite chiamata o lettera della ASL. Le novità riguardano anche il ruolo sempre più rilevante dei nuovi media (internet e i social network), fonti strategiche non soltanto per l informazione sul Papillomavirus ma anche sulla vaccinazione. Inoltre, è cambiato anche il modo di approcciarsi al tema e di parlare di Papillomavirus, che percorre vie di natura sempre più informale e meno scientifica, in cui hanno maggior peso le opinioni di amici e conoscenti (fig. 1-2). Fig. 1 - Le fonti di informazione sul Papillomavirus e sulla vaccinazione anti- HPV (val. %) Media tradizionali 33,8 44,2 Professionisti della sanità 39,1 40,8 Internet e social network 17,0 30,7 Papillomavirus Rete familiare/amicale 19,9 26,2 Vaccinazione Servizio vaccinale 21,8 30,8 Altro 2,9 2,9 Il totale è diverso da 100 perché erano possibili più risposte FONDAZIONE CENSIS 4

Fig. 2 - Le fonti di informazione sul Papillomavirus (val.%) Media tradizionali 49,4 42,9 Professionisti della sanità 43,6 42,9 Servizio vaccinale 22,8 34,1 Mamme da 36 a 55 anni (indagine 2011) Rete familiare e amicale 10,7 22,0 Mamme da 36 a 55 anni (indagine 2017) Internet e social network 7,5 29,9 Altro 2,0 2,4 Il totale è diverso da 100 perché erano possibili più risposte Nel complesso, il giudizio che gli intervistati esprimono nei confronti dell informazione disponibile sul Papillomavirus e la vaccinazione non è positivo, quasi la metà dei genitori afferma che le informazioni che circolano al riguardo sono poche e poco chiare (48,9%), a questa quota si aggiunge anche il 32,5% di chi pensa che circolino molte informazioni ma confuse e contraddittorie. E bisogna segnalare che in base al titolo di studio non si segnalano differenze evidenti, indice che quello informativo è un problema radicato in maniera trasversale tra i genitori italiani (fig. 3). FONDAZIONE CENSIS 5

Fig. 3 - Giudizio sull informazione disponibile riguardo il Papillomavirus e la vaccinazione anti-hpv, per area geografica (val. %) 21,4 18,9 13,7 18,5 29,4 32,1 37,9 32,5 49,2 49,1 48,4 48,9 Le informazioni che circolano sono adeguate: se ne sa abbastanza Le informazioni che circolano sono molte ma confuse e talvolta contraddittorie Le informazioni che circolano sono poche e poco chiare Nord Centro Sud e Isole Totale Il 73,8% sa che è disponibile il vaccino contro l HPV e, tra questi, il 40% ritiene sa che si tratti di una vaccinazione indicata sia per le figlie femmine che per i figli maschi di dodici anni, ma una quota quasi sovrapponibile (38%) pensa che sia indicata solo per le femmine dodicenni. Il ruolo delle campagne vaccinali sulla vaccinazione anti-hpv fin qui condotte ha evidentemente impattato su questa convinzione, ma le scelte del nuovo Piano vaccinale, che allarga le campagne gratuite anche ai maschi della stessa età, potrà svolgere un ruolo strategico per la diffusione di informazioni più complete. Inoltre, il dato sui genitori che affermano di aver vaccinato i propri figli (33,3% in media), risulta fortemente articolato sulla base del genere dei figli e, come è facile attendersi, sale decisamente tra i genitori con figlie femmine (53% circa) rispetto ai genitori con figli maschi (5,5%). Sulla scelta di vaccinazione esercita un impatto anche l area geografica di residenza dei genitori, attraversando la penisola da Nord a Sud, infatti, si riduce la quota di genitori che hanno vaccinato almeno una figlia o un figlio contro l HPV, passando dal 35,8% del Nord al 32,5% del Centro e al 29,9% del Sud e Isole. Considerando come unità di analisi i figli, risultano essere FONDAZIONE CENSIS 6

state vaccinate il 56,6% delle figlie femmine (in linea con gli ultimi dati ufficiali di copertura disponibili e relativi al 2015) e il 7,3% dei maschi (fig. 4). Fig. 4 - Genitori che hanno vaccinato i figli contro l HPV, per area geografica (val. %) 35,8 32,5 29,9 33,3 Almeno un figlio vaccinato 34,5 35,1 39,3 36,1 29,7 32,5 30,8 30,6 Figli non vaccinati ma interessati alla vaccinazione contro l'hpv Figli non vaccinati e non interessati alla vaccinazione contro l'hpv Nord Centro Sud e Isole Totale Sono stati quindi indagati gli aspetti che hanno contribuito alla scelta di vaccinare o all interesse nei confronti della vaccinazione contro l HPV, per quei genitori che hanno vaccinato almeno un figlio e che, pur non avendo ancora vaccinato, si reputano interessati alla vaccinazione, che corrispondono al 69,4% del campione: nel 32,1% dei casi si menzionano aspetti collegati alla capacità del vaccino di proteggere da patologie gravi come quelle tumorali, e più nello specifico dal tumore al collo dell utero e da altri diversi tumori (all ano, al pene, alla vulva, alla vagina), il 24,6% menziona la fiducia nei progressi scientifici, in particolare i rispondenti con un alto livello di istruzione (28,3%) e il 20,3% segnala come fattore importante che ha contribuito alla propria scelta o interesse l averne parlato o l aver ricevuto dal pediatra il suggerimento di sottoporre i figli alla vaccinazione (fig. 5). FONDAZIONE CENSIS 7

Fig. 5 - I fattori che hanno contribuito alla scelta di vaccinare i figli contro il Papillomavirus o all interesse nei confronti di questa vaccinazione (val. %) N= 69,4% Perché protegge con sicurezza dal tumore del collo dell utero/cervice uterina Perché protegge con sicurezza da diversi tumori, come quello dell ano, del pene, della vulva, 32,1 31,6 La fiducia nei progressi scientifici e medici Perché gliene ha parlato o glielo ha suggerito il pediatra Perché viene proposto dalla ASL con una lettera/telefonata di invito 17,6 20,3 24,6 Perché viene proposto gratuitamente dalla ASL Perché gliene ha parlato o glielo ha suggerito il medico di medicina generale Perché gliene ha parlato o glielo ha suggerito il ginecologo Perché diverse persone vicino a Lei o a sua figlia/o hanno già fatto il vaccino La possibilità di effettuare la vaccinazione con un prezzo agevolato Altro 8,8 8,0 5,1 3,0 1,9 12,8 Il totale è diverso da 100 perché erano possibili più risposte Se si considerano invece gli aspetti che hanno suscitato disinteresse nei confronti di questa specifica vaccinazione (tra chi non ha vaccinato e non si reputa interessato, vale a dire il 30,6% del campione), la motivazione più citata (21,0%) fa riferimento ad aspetti tecnici legati alle caratteristiche della vaccinazione disponibile, che gli intervistati indicano finalizzata a proteggere solo da alcuni tipi di Papillomavirus, e pertanto non in grado di eliminare la necessità di ricorrere al Pap Test. Inoltre, il 19,7% pensa che non sia il caso di vaccinare una ragazza o un ragazzo per una malattia sessualmente trasmissibile, perché troppo piccoli; il 17,8% non si fida del vaccino perché ha sentito che può provocare effetti collaterali gravi; per il 16,2% costituisce elemento di disinteresse il fatto che la vaccinazione non sia obbligatoria e gratuita per i ragazzi di tutte le età, per l 8,6% il fatto che FONDAZIONE CENSIS 8

non sia gratuita per le ragazze di tutte le età, l 11,1% sottolinea il prezzo elevato per chi non può usufruirne gratuitamente. Con quote approssimabili al 14% si fa, inoltre, riferimento ad una mancanza di fiducia nei confronti delle vaccinazioni come strategia di prevenzione e al fatto che sarebbe sufficiente effettuare periodicamente il Pap test come efficace strategia preventiva (fig. 6). Fig. 6 - I fattori che hanno contribuito al disinteresse in merito alla scelta di vaccinare i figli contro il Papillomavirus (val. %) N= 30,6% Perché protegge da alcuni tipi di Papillomavirus e non da tutti e quindi non elimina la necessità di fare il Pap-test Crede che non sia il caso di vaccinare una ragazza/o per una malattia sessualmente trasmissibile, è troppo Non si fida di questo vaccino perché ha sentito che può avere effetti collaterali gravi Perché la vaccinazione non è obbligatoria e gratuita per tutti i ragazzi Crede che eseguire il Pap-test /HPV test regolarmente sia una prevenzione sufficiente 21,0 19,7 17,8 16,2 14,3 Non si fida in generale dei vaccini 14,0 Il prezzo elevato per chi non ha diritto di averlo gratuitamente 11,1 Perché la vaccinazione non è obbligatoria e gratuita per tutte le ragazze 8,6 Il totale è diverso da 100 perché erano possibili più risposte L esperienza con la vaccinazione contro il Papillomavirus risente inevitabilmente degli atteggiamenti e dei comportamenti adottati rispetto alla vaccinazione in generale, per cui tra chi ha una totale ed elevata fiducia nelle vaccinazioni sale al 70,9% la quota di chi (pur non avendo vaccinato) si reputa interessato alla vaccinazione contro l HPV, si riduce al 49,1% tra chi si fida abbastanza e scende ancora al 20,4% tra chi si fida poco e per nulla (tab. 2). FONDAZIONE CENSIS 9

Tab. 2 - Interesse nei confronti della vaccinazione HPV, per livello generale di fiducia nei vaccini (val. %) N= 66,7% Totalmente- Molto Abbastanza Poco- Per nulla Totale Sì 70,9 49,1 20,4 54,1 Sì, per sua figlia/e (*) 75,7 54,8 23,0 57,8 Sì, per suo figlio/i (**) 53,7 34,4 9,0 39,2 Non sa, è dubbiosa 23,5 40,5 48,5 34,7 No 5,6 10,4 31,1 11,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Anche l atteggiamento nei confronti della vaccinazione contro l HPV risente quindi di quel clima culturale oggi meno favorevole ai vaccini che trova in Internet le espressioni più diffuse. Ma sono anche presenti casi in cui la vaccinazione è stata espressamente sconsigliata (anche dagli stessi professionisti della sanità), fatto citato dal 34% delle mamme di figlie femmine, una quota che risulta notevolmente aumentata (era il 25,6% nel 2011) (fig. 7). Fig. 7 - Mamme alle quali è stata sconsigliata la vaccinazione contro l HPV (val. %) 25,6 34,4 74,4 65,6 Si No Mamme da 36 a 55 anni (indagine 2011) Mamme da 36 a 55 anni (indagine 2017) Fonte: Indagini Censis, 2011 e 2017 FONDAZIONE CENSIS 10

Fig. 8 - Giudizio sulla scelta presente nel nuovo Piano vaccinale di estendere la gratuità del vaccino anti-hpv ai maschi di 12 anni, per livello di fiducia nelle vaccinazioni (val. %) 1,8 1,8 7,5 7,1 38,1 6,1 27,6 4,7 Contraria, le conseguenze per loro sono meno gravi o molto rare 43,8 11,0 40,3 Contraria, i maschi sono solo portatori sani 34,6 58,2 42,6 26,8 47,9 Favorevole, perché se non si estende ai maschi non si elimina realmente la possibilità di contagio e quindi la diffusi Favorevole, per proteggere anche i maschi dalle malattie provocate dal Papillomavirus Non mancano poi opinioni contraddittorie, più evidenti nel caso della vaccinazione dei figli maschi. Tra chi ha figli maschi, il 43,7% non ha vaccinato ma si reputa interessato alla vaccinazione, mentre è più alta la quota di chi non ha vaccinato e non si reputa interessato a questa specifica vaccinazione (50,8%). Ciononostante, una larga parte del campione (88%) si reputa favorevole alla scelta presente nel nuovo Piano vaccinale di estendere la vaccinazione gratuita anche ai maschi di 12 anni, un dato che FONDAZIONE CENSIS 11

testimonia una apertura nei confronti di questa specifica vaccinazione e l esistenza di margini di intervento affinché i genitori italiani acquistino sempre più consapevolezza circa l importanza di prevenire, ricorrendo alla vaccinazione, l infezione da un virus che può rivelarsi anche letale (fig. 8). FONDAZIONE CENSIS 12