Progettare per sviluppare competenze trasversali. Quale processo valutativo attivare? RENDERE OPERATIVO IL PROTOCOLLO D INTESA: verso le scuole che promuovono salute. Seminario regionale Senigallia 15 aprile 2015 Antonietta Fracchiolla Referente regionale salute e sicurezza USR Marche 1
Progettare SECONDO UN PROGRAMMA COMPLESSIVO INTEGRATO PERCHE? COSA RICHIEDE? COME? IN CHE MODO? Consente un approccio globale al tema della salute e della sicurezza considerando i valori fondamentali ed i pilastri della rete SHE Favorisce il miglioramento degli apprendimenti ed il livello di competenze raggiunte dagli studenti Consente di attivare la lettura del profilo di salute e dei piani di miglioramento della propria scuola Consente di utilizzare le buone pratiche e di socializzarle Coinvolge tutta la comunità scolastica e consente alleanze con il territorio Una programmazione partecipata ed un cambio di paradigma Individuazione di azioni sostenibili Individuazione di indicatori raggiungibili a più livelli Individuazione di indicatori di processo Individuazione di valori attesi e degli strumenti di misurazione per la verifica degli esiti Attraverso le metodologie e gli strumenti Attraverso l integrazione fra più tematiche attinenti alle aree di intervento Attraverso l innovazione dell impianto curricolare Attraverso l ampiezza del target dei destinatari Attraverso un percorso strutturato con una sua partenza ed un traguardo da definire nella direzione del continuo 2
Quale cambio di paradigma attivare? Lavorare con un approccio globale al tema della salute e della sicurezza, per strutturare percorsi con impianti e modelli di complessità ad altissimo profilo, incrementando la correlazione positiva tra salute e risultati di apprendimento. Lavorare contemporaneamente su aree strategiche di intervento: SVILUPPO DELLE COMPETENZE SCOLASTICHE INTEGRAZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA NEI CURRICOLADELLE SCUOLE DÌ OGNI ORDINE E GRADO QUALIFICAZIONE DELL AMBIENTE SOCIALE MIGLIORAMENTO DELL AMBIENTE STRUTTURALE ORGANIZZATIVO RAFFORZAMENTO DELLA COLLABORAZIONE COMUNITARIA 3
QUESTA OPERAZIONE E QUESTA LOGICA CONDIVISA DÌ PERCORSO STRUTTURATO VANNO NELLA DIREZIONE DELLA NORMATIVA: REGOLAMENTO DEL SISTEMA NAZIONALE DÌ VALUTAZIONE DPR 80/2013 che prevede una serie di step: 1. AUTOVALUTAZIONE 2. VALUTAZIONE ESTERNA 3. AZIONE DÌ MIGLIORAMENTO 4. RENDICONTAZIONE SOCIALE Direttiva 11/2014 (Priorità strategiche SNV) C.M. 47/2014 (istruzioni più dettagliate) COMPETENZE E MODALITA DÌ CERTIFICAZIONI DPR 122/2009 Istruzioni dettagliate e Linee Guida C.M. 3 /2015 4
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La circolare n. 3/2015 Mette in evidenza la valenza prevalentemente educativa sottolineando alcuni presupposti: 1. La maturazione delle competenze costituisce la finalità essenziale di tutto il curricolo 2. Le competenze da certificare sono quelle contenute nel profilo dello studente 3. Le competenze devono essere promosse, rilevate e valutate in base ai traguardi di sviluppo disciplinari e trasversali riportati nelle indicazioni Nazionali 4. Le competenze sono un COSTRUTTO COMPLESSO che si compone di conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni, potenzialità e attitudini personali 5. Le competenze devono essere oggetto di osservazione, documentazione e valutazione 6. Solo al termine di tale processo si può giungere alla certificazione delle competenze. LA CERTIFICAZIONE E L ULTIMO ANELLO DÌ UN PERCORSO CHE : NASCE NELLA PROGETTAZIONE, ATTRAVERSA LA BUONA DIDATTICA E METTE IN ATTO LA VALUTAZIONE. 7
Atto della certificazione Impone alla scuola di ripensare il proprio modo di procedere, suggerendo di utilizzare gli apprendimenti acquisiti nell ambito delle singole discipline all interno di un più globale processo di crescita individuale. I singoli contenuti di apprendimento rimangono i mattoni con cui si costruisce la competenza personale. 8
Sistema nazionale di certificazione Regolamentato dal D. Lgs n.13/2013, che riconosce anche alle scuole, insieme ad altri Enti pubblici titolari o Enti titolati, il compito di certificare le competenze acquisite dalla persona in contesti formali, non formali o informali, e degli standard minimi di servizio del Sistema Nazionale di Certificazione delle Competenze, il cui possesso risulti comprovabile attraverso riscontri o prove (art.3, c.1). Queste disposizioni riguardano direttamente solo le scuole del secondo ciclo, ma sono citate per ricordare la prospettiva in cui si inseriscono le prime certificazioni delle competenze effettuate nel corso del primo ciclo. 9
Rete territoriale apprendimento permanente Nelle politiche europee e nazionali per la realizzazione degli obiettivi e delle strategie di LISBONA 2010 e EUROPA 2020, l apprendimento permanente viene riconosciuto come un diritto della persona. La prospettiva dell apprendimento permanente implica un cambiamento di paradigma che si incentra su quattro elementi: 1. Attenzione sul soggetto in apprendimento 2. Assunzione della prospettiva dell apprendimento lungo l arco della vita (lifelong learning) 3. L estensione delle sedi e della mobilità dell apprendimento, da quelle formali a quelle non formali ed informali (Lifewide learning) 4. La trasparenza e comparabilità degli apprendimenti a livello europeo. L Accordo in Conferenza Unificata del 30 /07/2014 riguardante le linee strategiche di intervento in ordine ai servizi per l apprendimento permanente e all organizzazione delle reti territoriali. DELIBERA REGIONE MARCHE n. 54 del 9 febbraio 2015 Recepimento Accordo Stato- Regioni sulle linee strategiche servizi per l'apprendimento permanente e costituzione del Comitato regionale per il sistema di apprendimento permanente 10
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ANALOGIE DÌ PROFILO PROFILO DÌ COMPETENZE DELLO STUDENTE 1. Costituisce l OBIETTIVO GENERALE del sistema educativo e formativo italiano; 2. DESCRIVE, in forma essenziale, le competenze riferite: alle discipline di insegnamento All esercizio di cittadinanza che un ragazzo deve dimostrare di possedere al termine del primo ciclo d istruzione. PROFILO DÌ SALUTE è il primo passo di un percorso per diventare scuole promotrici di salute, attente a cogliere e a mettere a sistema gli stimoli sulla Valutazione Autovalutazione Bilancio sociale delle scuole Obiettivo è: Raccordare il profilo di salute con le esigenze di valutazione del sistema scolastico 16
Somiglianza e corrispondenza con la LOGICA CONDIVISA NEL RAPPORTO DÌ AUTOVALUTAZIONE RAV Raccolta dati Autovalutazione mediante questionari Definizione di obiettivi Individuazione di indicatori Realizzazione del piano di miglioramento 17
QUADRO DÌ RIFERIMENTO DEL RAV 18
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Questionario genitori e studenti nel RAV 20
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