La crescita della trota fario nel fiume Ticino tra Biasca e la foce e relative misure di protezione Bruno Polli, Ufficio della caccia e della pesca Introduzione L art. 1 della Legge federale sulla pesca indica fra gli scopi principali quello di assicurare a lungo termine lo sfruttamento delle popolazioni di pesci e di gamberi. Questo scopo, demandato ai Cantoni con gli art. 3 e 4, è perseguibile unicamente conoscendo le caratteristiche di crescita e di maturazione sessuale delle popolazioni delle specie sfruttate e applicando di conseguenza corrette misure minime per la cattura dei pesci. Motivazione dello studio In data 5 dicembre 2001 è stata inoltrata da parte del Club pescatori a mosca Ticino una petizione corredata da 1647 firme, tesa a ottenere la modifica dell'art. 22 cpv. 1 del RALCP con l'adeguamento della misura minima della trota fario a 30 cm per la tratta del fiume Ticino compresa tra la confluenza del Brenno e la foce. In verità già nel lontano 1995 l'ucp aveva individuato l'esigenza di adottare misure minime differenziate a dipendenza delle caratteristiche regionali di crescita e proprio la tratta in questione risultava esigere l'impostazione di una misura minima maggiorata rispetto al resto del territorio cantonale. Tale strategia venne però osteggiata dagli ambienti della pesca, anche perché concomitante con l'introduzione della statistica e con i lavori di consultazione della nuova legge cantonale. Successivamente, nel 1999, la FTAP ha avanzato la proposta di elevare da 22 a 24 cm la misura minima della trota fario in tutto il Cantone e il provvedimento è stato adottato nel RALCP a partire dall'anno 2000. Con lo stesso si è raggiunto un grado di protezione da ottimo ad abbastanza soddisfacente in gran parte delle nostre acque. Già nel corso dell'esame effettuato per la valutazione di questo provvedimento (Polli 1999) emergeva chiaramente come nel settore BD il grado di protezione rimanesse estremamente basso (30%) anche dopo l'aumento della misura minima a 24 cm. I dati allora disponibili non erano sufficienti per una valutazione statistica sufficientemente significativa ed estrapolabile all'intera tratta comprendente i settori BD e BN. Alfine di poter valutare con cognizione di causa la richiesta formulata dal Club pescatori a mosca Ticino, si è reso necessario un esame approfondito della struttura della popolazione di trota fario e della sua crescita nei settori BD e BZ. Campionamento e analisi Nella parte del Ticino in esame non è possibile procedere a rilevamenti quantitativi del popolamento ittico a causa delle grandi dimensioni dell'alveo e alle elevate profondità. Si è quindi proceduto a rilevamenti qualitativi tesi a catturare, tramite pesca elettrica, un numero abbastanza elevato di individui di tutte le taglie, tale da poter ricostruire in modo sufficientemente rappresentativo la struttura della popolazione e da ottenere curve di crescita attendibili. Le pescate si sono svolte in tre fasi. La prima è stata condotta alla fine di luglio del 2001 nella tratta a sud di Bellinzona. Essa è stata poco proficua in quanto a numero di catture a causa delle portate idriche elevate, sconvenienti all'esercizio della pesca elettrica. In compenso ha fornito indicazioni estremamente importanti e interessanti in merito alla presenza e alle dimensioni degli individui 0+ nati da riproduzione naturale. La seconda ha avuto luogo a metà ottobre in diverse località della Riviera e del Bellinzonese e la terza è avvenuta a metà novembre, in occasione della cattura di riproduttori nella Moesa (bassa Mesolcina). Le stazioni campionate sono indicate nella Fig. 1. Durante questa campagna sono stati catturati e misurati 280 pesci, di cui 249 trote fario, 1 trota marmorata, 6 scazzoni, 1 strigione e 23 bottatrici. Per le trote sono state annotate eventuali caratteristiche che indicassero la loro provenienza da ripopolamenti artificiali. Di
167 trote sono pure state esaminate le squame per la determinazione dell età e per la ricostruzione della curva di crescita. Attraverso l esame delle squame di un individuo è infatti possibile non solo definire la sua età al momento della cattura, bensì si può ricostruire la sua lunghezza totale (LT) alla fine di ogni stagione di crescita (inverno) e quindi al compimento di ogni anno (Carlander 1981, Royce 1984, Summerfelt e Hall 1987, Polli 1999). Per le trote adulte catturate dalla metà di ottobre in poi è pure stato in gran parte possibile stabilire il sesso e il grado di maturazione sessuale. Risultati e discussione In questo rapporto ci si è limitati all'esame della popolazione di trota fario. Età e accrescimento Tramite un esame preliminare (test di Student) della crescita delle singole popolazioni del Ticino in Riviera e nel Bellinzonese, nonché della Moesa si è potuto accertare che le stesse non differiscono in modo statisticamente significativo, al raggiungimento dell'età di 3 anni. Tutte le trote esaminate sono pertanto state accomunate in una singola popolazione di cui la Fig. 2 riporta l'istogramma delle LT. Nello stesso possono essere individuate abbastanza chiaramente tre mode principali (10 cm, 18 cm e 27 cm) che corrispondo alle LT più frequenti nella popolazione per individui 0+, risp. 1+ e 2+. La Fig. 3 mostra l'istogramma delle LT degli individui per i quali è stato effettuato l'esame delle squame con la determinazione dell'età e della curva di crescita. Il campionamento effettuato sui presumibili individui 0+ è stato relativamente ridotto, siccome gli stessi sono facilmente individuabili già in base alle taglie che ne consentono la discriminazione rispetto al resto della popolazione. Per le altre classi l'istogramma ripropone le due mode principali di 17-18 cm e 27 cm. Si può pertanto ritenere che il sottocampione utilizzato per la definizione della curva di crescita aveva una buona rappresentatività della popolazione stessa. La Fig. 4 presenta la curva di crescita media valida per le trote della popolazione in esame (Ticino e Moesa, settori BD e BN). In questo tipo di rappresentazione grafica, tracciando una linea in corrispondenza della LT minima attuale (24 cm) e dell età alla quale gli individui raggiungono la maturità (al termine del terzo anno di vita), ci si rende conto del grado di protezione che i potenziali riproduttori ottengono con questa misura. La misura minima legale per la cattura viene stabilita in base al principio che gli individui devono potersi riprodurre prima di essere prelevati dalla popolazione. Partendo dal presupposto che la maggior parte delle trote (in particolare le femmine) si riproduce per la prima volta al temine del terzo anno di vita, la misura minima legale corretta sarebbe la misura massima raggiunta dagli individui della popolazione in esame all età di 3 anni (34-36 mesi). Per questo motivo è stata esaminata dettagliatamente la distribuzione delle LT di questi individui, cioè dei potenziali riproduttori, nonché la curva cumulata percentuale degli stessi alle diverse LT (Fig. 5). Attraverso queste rappresentazioni grafiche e l analisi statistica dei dati che ne stanno alla base si possono determinare i seguenti parametri: LT min : lunghezza minima riscontrata fra gli individui di 36 mesi; LT max : lunghezza massima riscontrata fra gli individui di 36 mesi; LT med : lunghezza media riscontrata fra gli individui di 36 mesi; s: deviazione standard; n: numero di individui esaminati; GP 24 (%) grado di protezione con misura minima a 24 cm, espresso in percentuale. GP 28 (%) grado di protezione con misura minima a 28 cm, espresso in percentuale. GP 30 (%) grado di protezione con misura minima a 30 cm, espresso in percentuale. Questi dati sono raccolti in forma sintetica nella Tab. 1.
Tab. 1: Dati statistici inerenti le popolazioni di individui di 34-36 mesi (potenziali riproduttori al primo atto riproduttivo) nei diversi settori esaminati Settore Dati LT min LT max LT med s n GP 24 GP 28 GP 30 considerati cm cm cm cm % % BN Ticino Indiv. di 34-36 17.0 35.3 26.6 4.85 32 32 56 73 mesi BN Moesa Indiv. di 34-36 16.7 34.2 26.7 4.43 22 24 60 78 mesi BD Ticino Indiv. di 34-36 17.1 33.3 25.1 4.43 45 33 70 82 mesi BNBD* Indiv. di 34-36 mesi 16.7 35.5 26.0 4.59 99 33 63 79 *Valori ottenuti considerando complessivamente tutti gli individui di 34-36 dei due settori Nella zona in esame il grado di protezione offerto ai potenziali riproduttori era praticamente nullo (solo 12%) fin quando è rimasta in vigore la misura minima di 22 cm. In seguito all'introduzione generalizzata della misura minima di 24 cm per la trota fario (a partire dal 2000) il grado di protezione è stato migliorato. Come risulta dalla Tab. 1 esso varia tra il 24 e il 33% nel comprensorio esaminato. Considerando i dati nel loro complesso si ottiene un grado di protezione pari al 33%. In base ai criteri adottati in occasione della valutazione dell'innalzamento a 24 cm della misura minima (Polli 1999) questo valore è tuttavia da considerare molto basso. La prima evidente conclusione alla quale conducono questi dati è quella della conferma che l'impostazione di una misura minima legale differenziata per il comparto in esame rispetto al resto delle acque del Cantone e più che giustificata. Verifica diretta della maturazione sessuale In occasione di questo studio buona parte delle catture è stata effettuata in prossimità del periodo riproduttivo. Pertanto, oltre alla valutazione della taglia al compimento del terzo anno e quindi al presunto raggiungimento della maturità sessuale, abbiamo potuto raccogliere direttamente una discreta informazione in merito alle taglie dei riproduttori maturi effettivamente presenti nella popolazione. Per le femmine mature (29 individui) la taglia minima riscontrata è stata di 25.0 cm e quella media di 32.6 cm. Per i maschi maturi (22 individui) la taglia minima riscontrata è stata di 20.8 cm e quella media di 31.6 cm. La taglia inferiore dei maschi più piccoli rispetto a quella delle femmine più piccole è giustificata dal fatto che parte dei maschi maturano con un anno di anticipo rispetto alle femmine. Anche queste osservazioni confermano che la misura minima attualmente vigente non offre praticamente alcuna protezione, specialmente per quanto riguarda le femmine riproduttrici. Efficacia della riproduzione naturale Data la particolare idrologia che caratterizza i corsi d'acqua nel comparto, con fluttuazioni estreme ed artificiali delle portate, potrebbe sorgere il dubbio che la riproduzione naturale sia del tutto inefficace. I dati raccolti confermano invece osservazioni precedenti secondo cui la presenza di individui 0+ di origine naturale è tutt'altro che disprezzabile. A titolo indicativo evidenziamo che dei 90 individui 0+ esaminati, 29 (32%) portavano evidenti segni di provenienza da allevamento, mentre i rimanenti (68%) erano con grande probabilità di origine naturale. La percentuale di individui 0+ di allevamento è inoltre da ritenersi falsata verso l'alto dal fatto che i rilevamenti sono avvenuti in gran parte nei giorni subito dopo i ripopolamenti effettuati con estivali (0+).
Dai campionamenti effettuati in luglio da Gudo verso valle, quando non era avvenuto alcun ripopolamento, risulta la presenza di individui 0+ di origine naturale anche in questa tratta del Ticino che, dal punto di vista morfologico, è sicuramente la meno favorevole sia per la riproduzione naturale che per la crescita del novellame. Confrontando l'istogramma riportato in Fig. 2 con quelli inerenti altre zone del Cantone possiamo pure affermare che il tasso di sopravvivenza è simile a quello riscontrato per le tratte della media e bassa Leventina. (Schager e Peter 2001). Misura minima legale per la cattura delle trote a 30 cm? Il Club pescatori a mosca Ticino ha richiesto l'adeguamento della misura minima della trota fario a 30 cm per la tratta del fiume Ticino compresa tra la confluenza del Brenno e la foce. Abbiamo pertanto proceduto ad alcune valutazioni in merito agli effetti di un tale provvedimento. Tramite i dati contenuti nella Tab. 1 è possibile confrontare i valori del grado percentuale di protezione con la misura minima attuale (GP 24 ) e con quella proposta (GP 30 ). Risulta evidente come quest'ultima offra un netto miglioramento dell efficacia di protezione portando il GP a livelli vicini all'80%, equiparabili a quelli più elevati a suo tempo ottenuti in parte delle acque cantonali con l'adeguamento della misura a 24 cm. L'adozione di questa misura favorirebbe quindi un netto incremento del potenziale riproduttivo delle popolazioni di trota fario nelle acque in esame. L'effetto pratico tangibile ai sensi della pescosità delle stesse dipenderebbe in seguito ancora dalla capacità di produzione, dagli aspetti morfologici ed ecologici del corpo idrico. Sulla base dei dati statistici delle catture effettuate nel 2000 nei due settori in questione abbiamo cercato di valutare quali potrebbero essere le conseguenze a breve termine sulla pesca dell'innalzamento a 30 cm della misura minima per la cattura. Durante il primo anno di applicazione del nuovo provvedimento, i pescatori dovrebbero accontentarsi di un numero di catture inferiore del 70% circa rispetto a quelle effettuabili con la misura minima a 24 cm (Fig. 6; Tab. 2). In termini ponderali (kg di pesce pescato) la riduzione del pescato dovrebbe aggirarsi sui 50%. Questa valutazione è fondata sui dati inerenti il primo anno di applicazione della misura minima di 24 cm. Va pertanto considerato che l'influsso positivo di questo provvedimento non ha ancora potuto manifestarsi sulla taglia media delle catture per la quale è atteso un incremento negli anni 2001 e seguenti. Quindi, siccome l'eventuale ulteriore innalzamento della misura a 30 cm entrerebbe in vigore al più presto nel 2003, l'impatto dovrebbe essere inferiore a quanto stimato. Una conferma in questo senso potrebbe giungere con i dati statistici del 2001 che saranno disponibili nel prossimo autunno. Alfine di ottimizzare il grado di protezione GP tenendo in considerazione l'esigenza di non penalizzare troppo pesantemente la pesca e di sfruttare in modo ottimale la biomassa della popolazione, abbiamo cercato di valutare anche un'alternativa meno incisiva con misura minima di cattura a 28 cm (vedi Tab. 1). Il GP 28 sarebbe mediamente di 63%. L'efficacia, seppur inferiore rispetto a quella del GP 30 risulterebbe tuttavia simile e leggermente superiore a quello mediamente ottenuto nel resto dei corsi d'acqua principali del Cantone con la misura a 24 cm (62%). Va inoltre rammentato che alla protezione degli individui di 3 anni (al loro primo atto riproduttivo) va aggiunta quella degli individui più vecchi (>3+) a crescita più lenta che al momento della loro seconda o terza frega non hanno ancora raggiunto la taglia di cattura. Il GP 28 sui potenziali riproduttori di 4 anni e oltre risulterebbe mediamente del 30% circa. In base a queste ultime valutazioni, una misura minima di 28 cm sortirebbe effetti di protezione sicuramente accettabili con un influsso meno pesante sul numero di catture nel periodo immediatamente successivo all'entrata in vigore (riduzione del 50% invece che 70% in termini numerici e del 35% invece che 50% in termini ponderali). Questa soluzione
rappresenterebbe quindi un buon compromesso, anche in considerazione del fatto che eventuali correttivi possono sempre essere apportati conseguentemente all'evoluzione della situazione della popolazione ittica. Va naturalmente rammentato che il valore indicato per la riduzione numerica delle catture è sovrastimato per i motivi addotti sopra ed è destinato a ridursi, a mano a mano che gli effetti benefici della maggiore protezione si manifestano. Vista l'elevata velocità di crescita delle trote nel comparto in questione, questo potrebbe addirittura avvenire già nell'arco di una singola stagione di pesca, con un semplice spostamento di buona parte delle catture verso la fine della stessa. Tab. 2: Grado di protezione e riduzione delle catture ipotizzabile nei settori BD e BN in caso di adozione del provvedimento con la misura minima a 30 e a 28 cm. La riduzione delle catture sarebbe comunque limitata solo al primo anno di applicazione. Grado di protezione Riduzione delle catture (solo il primo anno) GP In numero di individui In biomassa (kg) Misura minima 30 cm 79% 70% 50% Misura minima 28 cm 63% 50% 35% Conclusioni 1 Tutti i dati in nostro possesso confermano che la misura minima attualmente applicata nel comparto in questione non offre praticamente alcuna protezione ai potenziali riproduttori, in particolare delle femmine. 2 L'impostazione di una misura minima legale differenziata per il comparto in esame, con un congruo innalzamento della stessa rispetto al resto delle acque del Cantone, risulta necessaria. 3 La proposta formulata dal Club pescatori a mosca Ticino porterebbe ad una protezione ottimale dei potenziali riproduttori di trota fario per la tratta del fiume Ticino compresa tra la confluenza del Brenno e la foce. Il provvedimento avrebbe tuttavia quantomeno transitoriamente un impatto abbastanza consistente sulle catture realizzabili da parte dei pescatori. 4 La soluzione di compromesso analizzata in questo lavoro (28 cm) garantirebbe una protezione sicuramente soddisfacente, equiparabile a quella mediamente garantita nelle altre acque del Cantone da quando vige la misura minima di 24 cm, con un impatto transitorio sulla pesca meglio sopportabile. Ci attendiamo che la FTAP esamini attentamente queste risultanze e ci segnali la sua posizione in merito, tenendo comunque ben presenti i primi due punti delle conclusioni. Da parte nostra procederemo, non appena i dati 2001 saranno disponibili, a valutare meglio l'influsso delle varie misure sul numero di catture realizzabili. Bibliografia CARLANDER, K.-D. (1989): Caution on the use of the regression method of back-calculating lengths from scale measurements. Fisheries 6/1: 2-4. POLLI, B. (1999): La crescita della trota fario in Ticino e la misura minima per la cattura. Acquicoltura ticinese, no. 1. ROYCE, W. F. (1984): Itroduction to the practice of fischery sciences. Academic Press INC, San Diego, pp. 162-179. SCHAGER, E. e PETER, A. (2001): Projekt: Netzwerk Fischrückgang Schweiz. Teilprojekt TP 00/12. Bachforellensömmerlinge. EAWAG, Kastanienbaum. SUMMERFELT, R. C. e HALL, G. H. (1987): Age and growth of fish. Iova State University Press /AMES.
Iragna 717 800/133150 Cresciano 720 150/127 500 Moleno 720 100/126 400 Lumino 726 150/121 000 Carasso 722 500/118 650 Quartino 712 800/113 150 Gudo 716 500/114 450 Fig. 1 - Stazioni di campionamento sul Ticino e sulla Moesa e loro coordinate secondo la carta nazionale.
0+ 1+ 2+ Fig. 2 - Istogramma delle LT di tutta la popolazione esaminata. Le frecce indicano le tre mode principali, mentre le barre orizzontali mostrano la probabile estensione del range delle LT per gli individui 0+, 1+ e 2+. Fig. 3 - Istogramma delle LT degli individui per i quali si è proceduto alla determinazione scalimetrica dell'età e della crescita.
Fig. 4 - Curva di crescita della trota fario nei settori BD e BN. Le due linee più marcate in colore indicano la misura minima legale per la cattura attualmente applicata (24 cm; in verde) e l'età alla quale avviene la maturazione sessuale (36 mesi; in arancione). Facendo idealmente scorrere verso l'alto la prima (verde) ci si rende conto di come varierebbe l'efficacia della protezione dei potenziali riproduttori applicando diverse misure minime. Ogni cerchietto indica la LT di un individuo al momento della cattura o al compimento dell'anno. Gli individui protetti sarebbero quelli la cui LT e situata sotto la linea verde. GP 24 Fig. 5 - Curva delle percentuali cumulate degli individui di 34-36 mesi alle diverse LT. Ticino BN; Moesa BN; Ticino BD. La linea verde è posta a livello dell'attuale misura minima di 24 cm alla quale corrisponde un grado di protezione (GP 24 ) di circa 30%. Facendo idealmente scorrere verso l'alto la linea verde ci si rende conto di come varierebbe l'efficacia della protezione dei potenziali riproduttori applicando diverse misure minime.
Fig. 6 - Curva cumulata delle percentuali delle catture alle diverse LT effettuate nei settori BD e BN nel 2000. Riduzione del numero di catture con la misura minima di 30 cm (vedi Tab. 2). Riduzione del numero di catture con la misura minima di 28 cm (vedi Tab. 2).