RIVISTA BANCARIA MINERVA BANCARIA www.rivistabancaria.it ISTITUTO DI CULTURA BANCARIA «FRANCESCO PARRILLO» Gennaio-Febbraio 2011 1 Tariffa Regime Libero:-Poste Italiane S.p.a.-Spedizione in abbonamento Postale-70%-DCB Roma
RIVISTA BANCARIA MINERVA BANCARIA ANNO LXVII (NUOVA SERIE) GENNAIO-FEBBRAIO 2011 N. 1 SOMMARIO G. DI GIORGIO La nuova vigilanza finanziaria europea:» 3 limiti e opportunità Saggi A. SURA Gli effetti della crisi e l evoluzione della normativa contabile nel contesto europeo: un primo bilancio» 7 Contributi P. F. ASSO Guido Carli economista internazionale, 1945-1960» 31 Rubriche L economia della crisi trent anni dopo (G.N. De Vito)» 65 Il microcredito e la crisi finanziaria internazionale (G. Scotto di Carlo)» 73 Bankpedia: Nuove voci pubblicate: ARBITRO BANCARIO FINANZIARIO - ABF (B. Giannini); MIFID (M.G. Cerini);» 81 Recensioni Secondo rapporto UCID 2010-2011, La coscienza imprenditoriale nella costruzione del bene comune, (A. Pasetto); AA. VV., Fondazioni e Governance delle banche, 2010.» 91 Presidente del Comitato Scientifico: Giorgio Di Giorgio Direttore Responsabile: Giovanni Parrillo Comitato di redazione: Eloisa Campioni - Mario Cataldo - Domenico Curcio - Vincenzo Formisano - Pina Murè - Giovanni Scanagatta - Giovanpietro Scotto di Carlo - Franco Varetto Direzione e redazione: Largo Luigi Antonelli, 27-00145 Roma - Tel. 06 59637615 - Fax 06 5415732 e.mail: redazione@rivistabancaria.it Amministrazione: Editrice Minerva Bancaria S.r.l. - Amministratore unico: Roberto Ara - Via Silvio Pellico, 12-20121 Milano - tel. 02/8052146 - fax 02/867391 Spedizione in abbonamento postale - Pubblicazione bimestrale - 50% - Roma ISSN: 1594-7556 Econ.Lit
Editoriale LA NUOVA VIGILANZA FINANZIARIA EUROPEA: LIMITI E OPPORTUNITÀ Dal primo gennaio entra in vigore la nuova architettura di regolamentazione e vigilanza finanziaria in Europa, basata sulla costituzione di tre nuove autorità settoriali: la European banking authority (EBA), la European securities and market authority (ESMA) e la European insurance, occupational and pension autorithy (EIOPA). Le nuove autorità ereditano l esperienza degli analoghi comitati previsti nello schema di Lamfalussy e si pongono al centro di un sistema federale di regolamentazione e vigilanza finanziaria (European system of financial supervisors), per alcuni versi simile a (o meglio che potrebbe in prospettiva evolversi come) quello ideato per la gestione della politica monetaria nell area dell euro, con la BCE centro propulsore del Sistema europeo di banche centrali (SEBC). Il quadro riformato è completato dall istituzione dello European Systemic Risk Board, organismo esplicitamente dedicato alla vigilanza macroprudenziale, forse il tassello più debole dell architettura istituzionale precedente la grande crisi. L ESRB è separato dalla BCE, anche perché di questo fanno parte rappresentanti di paesi UE ma non euro, anche se il segretariato sarà assicurato dalla BCE e il primo chairman per 5 anni sarà il Presidente della BCE stessa. Il nuovo assetto in Europa, così come l analoga ridefinizione dei compiti delle autorità di regolamentazione e vigilanza negli Usa, che include la creazione di un autorità dedicata alla protezione dei consumatori, risente delle riflessioni condotte a livello globale a partire dal 2008, sotto l impulso politico del G8 prima e del G20 poi, portate avanti da un punto di vista più tecnico dal Financial Stability Board e dalla Commissione Europea. La costituzione di autorità di regolamentazione e vigilanza europee era stata d altronde proposta, sia nell ambito di studi accademici che in consessi di policy, ben prima della grande crisi dei subprime. Avocata sulla base della coerenza con l impegno di proseguire con efficacia nel processo di una crescente RIVISTA BANCARIA - MINERVA BANCARIA N. 1/2011 3
GIORGIO DI GIORGIO integrazione economica in Europa, tale costituzione veniva tuttavia rinviata a causa dei vincoli presenti nel Trattato, che riservano la materia alla competenza dei singoli stati membri. In realtà, molte delle proposte accademiche proponevano l adozione esplicita di un modello regolamentare federale diverso, basato sul regolatore unico, o sulla regolamentazione per finalità, considerati più adatti a sistemi finanziari moderni, caratterizzati da integrazioni funzionali e di attività tra i diversi intermediari e sui mercati. La scelta istituzionale europea è rimasta invece, già nello schema di Lamfalussy, ancorata al modello tradizionale settoriale, anche per la forte pressione delle constituencies esistenti nell industria. Ciò costituisce un limite, per molti, anche del nuovo schema, seppure si rileva con soddisfazione l affermazione, nel Rapporto de Larosière che ha dato impulso al nuovo schema, della possibilità, nel tempo, che la architettura evolva in modo coerente con uno schema orientato alla logica del modello per finalità, e sia previsto che le autorità europee interagiscano con tutti i soggetti nazionali deputati alla vigilanza su certe istituzioni (e quindi ad esempio, nel caso italiano, l EBA dovrebbe interfacciarsi non solo con la Banca d Italia, ma anche con Consob, per quanto di competenza di tale istituzione in tema di trasparenza e protezione dell investitore). Rimane tuttavia la sfida di conciliare, in Europa, modelli regolamentari e stili di vigilanza diversi, che si sommano a codici commerciali e regimi fiscali diversi e contribuiscono al persistere, più in generale, di culture nazionali distinte e radicate al cui confronto la comune più recente identità europea stenta ad emergere. Ovviamente, questo richiede un nuovo e più rilevante impegno politico, difficile nel contesto attuale in cui l intero edificio della costruzione europea è messo sotto pressione dalle conseguenze economiche e sociali della grande crisi. Nonostante i dubbi sull impostazione settoriale della nuova architettura europea, è auspicabile che questa possa condurre a un superamento di alcuni problemi oggi esistenti in molti paesi membri, dove la regolamentazione finanziaria è prevalentemente emanata (sotto forma di normativa secondaria) dalle stesse istituzioni che svolgono anche il ruolo di supervisori e controllori delle norme stesse. Questo fenomeno, in gran parte dovuto al carattere tecnico della normativa, è criticabile perché può generare dei conflitti di interesse (incentivo dei regulators a emanare disposizioni eccessivamente tecniche per garantirsi un futuro professionale come consulenti o nel top management delle entità regolate) e/o rischi di catture da parte dell industria, che potrebbe eser- 4 EDITORIALE
LA NUOVA VIGILANZA FINANZIARIA EUROPEA: LIMITI E OPPORTUNITÀ citare pressione simultaneamente sia sull emanazione delle norme che sul controllo del loro effettivo adempimento. L assegnazione (ad oggi solo in parte possibile per via di un complesso meccanismo di endorsement) alle nuove autorità (EBA, ESMA, EIOPA) del potere di emanare normativa direttamente applicabile negli stati membri, i cosiddetti single rule books, attraverso uno strumento tecnico simile a quello del regolamento europeo (ancora da definire compiutamente), condurrebbe da un lato ad un efficace separazione delle funzioni di regolamentazione e supervisione, e dall altro darebbe un contributo importante all armonizzazione massima, e non solo minima, delle disposizioni vigenti nel sistema finanziario europeo, con evidenti benefici in termini di integrazione finanziaria, in particolare per le imprese attive in più stati membri. Una riflessione a parte merita il neo costituito ESRB. Oltre al Presidente della BCE, nel board siedono rappresentanti delle autorità di vigilanza nazionali ed europee, della Commissione UE e delle banche centrali nazionali. La composizione appare pericolosamente pletorica, e sorprende che non appaiano rappresentanti dell industria, quantomeno in veste di invitati. Occorrerà valutare nel tempo se potrà divenire uno strumento efficace di prevenzione delle crisi (e di eventuale gestione delle stesse). In conclusione, il 2010 è stato un anno difficile, ma anche importante per l Unione Europea. La nuova architettura di regolamentazione finanziaria costituisce un ulteriore tassello nella costruzione ambiziosa di un progetto partito da lontano e che dovrà necessariamente, pena l emarginazione degli Stati europei dai processi di governance globali e il conseguente declassamento a player regionale, condurre a un qualche meccanismo di federazione politica. Giorgio Di Giorgio RIVISTA BANCARIA - MINERVA BANCARIA N. 1/2011 5