CENTRO STUDI CNA OSSERVATORIO DEL MERCATO DEL LAVORO NEI MESI ESTIVI TIENE L OCCUPAZIONE NELLE MICRO E PICCOLE IMPRESE A fine agosto il numero di posti di lavoro si conferma sugli stessi livelli di maggio. In un anno l occupazione è aumentata del 3,1% L Osservatorio del Mercato del Lavoro della CNA monitora mensilmente gli andamenti occupazionali nelle micro e piccole imprese della produzione e dei servizi mediante le informazioni provenienti da un campione di oltre 20.500 imprese associate che occupano circa 125mila dipendenti. Il campo di indagine dell Osservatorio è il lavoro dipendente suddiviso per sesso e secondo le principali tipologie contrattuali (tempo indeterminato, tempo determinato, apprendistato, altre forme contrattuali). L occupazione complessiva nei mesi estivi Ad agosto 2016 l occupazione nelle micro e piccole imprese e l artigianato ha registrato una diminuzione mensile dello 0,8% che, seguendo alla variazione nulla registrata in luglio, interrompe la serie di incrementi consecutivi che aveva caratterizzato i primi sei mesi dell anno. Per effetto di queste contrazioni, l occupazione si è riportata sugli stessi livelli registrati a maggio, cosicché il periodo estivo può dirsi superato con una sostanziale tenuta dei posti di lavoro. Su base annua, invece, ad agosto 2016 l occupazione risulta aumentata del 3,1% rispetto allo stesso mese 2015. La tenuta dei posti i lavoro nel sistema delle micro e piccole imprese e dell artigianato nel trimestre estivo è una circostanza sicuramente positiva. Infatti, essa giunge in una fase di peggioramento del quadro macroeconomico internazionale e di rallentamento dell economia italiana. Inoltre, tradizionalmente, proprio nei mesi estivi la dinamica dell occupazione nelle micro e piccole imprese tende ad affievolirsi: anche nel 2015, dopo un +0,7% segnato a giugno, in luglio e in agosto erano state osservate variazioni congiunturali negative ma di ampiezza superiore a quelle degli stessi mesi 2016 (rispettivamente -0,1% e -1,1%) e l estate si
era chiusa con una perdita complessiva dei posti di lavoro dello 0,5% rispetto a maggio. Dal dicembre 2014 mese che in questo Osservatorio viene utilizzato quale punto di riferimento per misurare l efficacia delle diverse riforme che hanno interessato il mercato del lavoro negli ultimi anni a oggi, l occupazione delle micro e piccole imprese ha registrato un incremento cumulato di 5,5 punti percentuali.
L occupazione per tipologia di contratto nei mesi estivi Come si è detto, la riduzione del numero dei posti di lavoro registrata nei mesi estivi ha riportato l occupazione in agosto sugli stessi livelli di maggio. Osservando gli andamenti per tipologia di contratto emerge che il calo occupazionale complessivo è ascrivibile interamente alle posizioni di lavoro a tempo indeterminato, diminuite rispetto a maggio dell 1,6%. L occupazione estiva è invece aumentata per le altre forme contrattuali (+7,3% il tempo determinato, +4,7 l apprendistato, +1,3 le altre forme contrattuali), coerentemente con le necessità stagionali delle imprese micro, piccole e operanti nei comparti dell artigianato. I flussi in entrata e in uscita per tipologia di contratto nei mesi estivi Le assunzioni Complessivamente, nei tre mesi estivi 2016, le assunzioni delle micro e piccole imprese e dell artigianato sono diminuite del 2,4% rispetto allo stesso periodo 2015, per effetto del forte calo di quelle a tempo indeterminato (-28,7%). In aumento invece le assunzioni con gli altri contratti:+3,3% il tempo determinato, +18,2 l apprendistato, +9,9% le altre forme contrattuali. Questi risultati contrastano in maniera evidente con quelli registrati nell estate del 2015 quando le assunzioni complessive erano aumentate del 5,5%. Anche lo scorso anno tra giugno e agosto le assunzioni a tempo indeterminato erano diminuite su base annua (-3,5%) ma molto meno che nella fase corrente grazie al sostegno dei forti incentivi governativi allora in vigore. Inoltre, tra le assunzioni a termine effettuate nel periodo estivo dalle micro e piccole imprese erano aumentate solo quelle effettuate con i contratti a tempo determinato (+16,9%) mentre era
diminuito il ricorso sia all apprendistato (-9,5%) che alle altre forme contrattuali (- 17,4%). In definitiva, nei mesi estivi trovano conferma le tendenze evidenziate nelle edizioni precedenti dell Osservatorio Lavoro: nel 2015, gli incentivi governativi a favore delle assunzioni a tempo indeterminato avevano sostenuto il ricorso a questo tipo di contratto a discapito dei contratti a termine. Tra questi erano diminuito soprattutto l apprendistato che risulta ancora oggi fortemente appesantito da un eccesso di adempimenti burocratici. Un anno dopo, col ridimensionamento degli incentivi, assumere a tempo indeterminato risulta più costoso e tra i contratti a termine le imprese tornano a scegliere anche l apprendistato che gli consente di trovare e formare le figure professionali di cui hanno bisogno. Le cessazioni Nei mesi giugno-agosto 2016 nel complesso le cessazioni dei rapporti di lavoro nelle micro e piccole imprese sono diminuite del -9,2% rispetto allo stesso periodo 2015. È una circostanza che evidenzia l accresciuta capacità delle micro e piccole imprese a mantenere intatti i posti di lavoro in essere rispetto al 2015 anche in una fase in cui l economia stenta. La riduzione ha coinvolto tutte le tipologie contrattuali ma è risultata particolarmente consistente fra i contratti a tempo indeterminato (-11,7%).
Conclusioni Le micro e piccole imprese e l artigianato superano l estate mantenendo invariata la base occupazionale. La variazione cumulata del numero dei posti di lavoro tra maggio e agosto risulta infatti nulla. Su base annua, invece, ad agosto 2016 si registra un incremento del 3,1% rispetto allo stesso mese 2015. Questi risultati si prestano a una lettura positiva almeno per tre motivi. Primo: nei mesi estivi tradizionalmente l occupazione delle micro e piccole imprese tende a diminuire (nel 2015 tra maggio e agosto si registrò una diminuzione dello 0,5%, nel 2014 addirittura del -1,1%). Secondo: l occupazione è rimasta invariata nonostante che l andamento dell economia italiana risulti meno brillante rispetto a un anno fa. Terzo: rispetto al 2015 col ridimensionamento degli incentivi governativi la spinta ad assumere con i contratti a tempo indeterminato è venuta meno ma l occupazione ha retto. Infatti, la riduzione degli incentivi governativi ha solamente prodotto un effetto sostituzione tra contratti a tempo indeterminato e le altre forme contrattuali: se nel 2015, la quota dell occupazione a tempo indeterminato si era mantenuta costante, oscillando tra l 83% e l 85%, nel corso del 2016, complice anche la crescente incertezza relativa alle prospettive dell economia italiana, essa si è ridotta progressivamente fino al 77,5% dello scorso agosto.
È importante infine rilevare che, a dispetto del rallentamento dell attività economica dell Italia, nei mesi estivi le cessazioni dei rapporti di lavoro sono diminuite complessivamente del 9,2% in un anno. Una riduzione più consistente è stata registrata dal tempo indeterminato (-11,7%) che nelle micro e piccole imprese e l artigianato resta il contratto principe essendo applicato a tre occupati su quattro.