Supplemento agli Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa Classe di Lettere e Filosofia serie 5 2010, 2/2

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NOTIZIE DEGLI SCAVI DI ANTICHITà COMUNICATE DALLA SCUOLA NORMALE SUPERIORE DI PISA Rassegna archeologica del Laboratorio di Storia, Archeologia e Topografia del Mondo Antico

Supplemento agli Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa Classe di Lettere e Filosofia serie 5 2010, 2/2

Relazioni preliminari degli scavi a Segesta (Calatafimi-Segesta, TP; 2007-08), Entella (Contessa Entellina, PA; 2007-08), Kaulonia (Monasterace, RC; 2006-08). Ricerche recenti a Roca (Melendugno, LE). cura redazionale: Chiara Michelini Premessa Carmine Ampolo ix Segesta Scavi nell area dell agora (2007-08): risultati e prospettive di ricerca Carmine Ampolo, Maria Cecilia Parra 3 Area della strada e della piazza triangolare (SAS 3; 2007-08) Antonino Facella, Riccardo Olivito 6 Area del criptoportico e sepolture tardoantiche (SAS 3 e 4; 2007-08) Alfonsa Serra 20 Note antropologiche su alcune sepolture tardoantiche (SAS 3 e 4; 2007-08) Pier Francesco Fabbri, Luisa Farina 25 Ala Ovest della stoa Nord (2007-08) Angela Clara Infarinato 29

Angolo NordOvest della stoa Nord (2007-08) Agata Abate, Nicola Giaccone 34 Settore Nord dell agora (2007-08) Donatella Erdas 41 Entella Area del palazzo fortificato medievale. Scavo nell edificio inferiore (SAS 1; 2007-08) Alessandro Corretti 53 La Necropoli E. Un area funeraria islamica a ridosso delle fortificazioni (SAS 25; 2007-08) Chiara Michelini, Serena Viva, Pier Francesco Fabbri 71 Un altra area cimiteriale medievale di rito islamico sul pianoro sommitale: la Necropoli D (SAS 26; 2007) Alessandro Corretti, Pier Francesco Fabbri, Serena Viva 88 I ritrovamenti monetali antichi e medievali scoperti nelle aree del palazzo fortificato (SAS 1) e nell area del Pizzo della Regina (2007-08) Suzanne Frey-Kupper, Christian Weiss 91 Kaulonia Scavi nel santuario di Punta Stilo (2006-08): risultati e prospettive di ricerca Maria Cecilia Parra 103 Area subito a Sud del tempio dorico (SAS 1; 2006-08) Antonino Facella, Nicola Giaccone 110 Area del grande altare a Sud del tempio (SAS 4; 2006-08) Riccardo Olivito, Claudio Sorrentino 131

Roca Premessa Riccardo Guglielmino, Cosimo Pagliara 147 Le fortificazioni della media età del Bronzo Teodoro Scarano 151 Indizi di attività cerimoniali dell età del Ferro Alessandro Corretti, Giordana Dinielli, Marco Merico 160 Abbreviazioni bibliografiche 181

4. Entella. I ritrovamenti monetali antichi e medievali scoperti nelle aree del palazzo fortificato (SAS 1) e del Pizzo della Regina (2007-08) Suzanne Frey-Kupper, Christian Weiss 4.1. Introduzione In occasione degli scavi condotti sulla Rocca d Entella negli anni 2007 e 2008 sono state scoperte 15 monete di cui dieci antiche e quattro medievali nonché un gettone vitreo. In questa sede saranno elencati e discussi i sei esemplari ritrovati nel SAS 1, cioè nell area del palazzo medievale, oggetto del presente rapporto (nn. 1-6), nonché un ulteriore moneta raccolta ca 400 m più ad Est sul sentiero verso il Pizzo della Regina (n. 7). Il numero dei reperti numismatici è esiguo e i dati stratigrafici non permettono di precisare il loro inquadramento cronologico e viceversa. Costituiscono, comunque, preziosi elementi che ampliano il panorama tipologico nonché le conoscenze storiche sul sito in genere. In questo senso integrano anche le informazioni fornite dai precedenti ritrovamenti monetari dalla Rocca d Entella 1. Siamo grati agli amici del Laboratorio di Storia, Archeologia e Topografia del Mondo Antico della Scuola Normale Superiore di Pisa per il sempre amichevole e stimolante scambio di dati e di considerazioni sul sito di Entella, soprattutto A. Corretti, N. Facella, R. Guglielmino, C. Michelini, M.C. Parra, M.A. Vaggioli e naturalmente C. Ampolo, il direttore del Laboratorio. Abbiamo pulito e documentato i materiali durante una breve campagna di studi nel maggio 2008, che ci ha dato l opportunità di seguire i lavori nei vari saggi tuttora in corso. Da quella campagna in poi le monete e i gettoni medievali sono studiati da Christian Weiss, dell Università di Zurigo, mentre le monete antiche continuano ad essere trattate da Suzanne Frey-Kupper. 1 Cfr. De Vido 1995; Frey-Kupper 2000 e 2002.

92 Suzanne Frey-Kupper, Christian Weiss 4.2. Monete antiche (nn. 1, 4-6 ) (fig. 90) Delle quattro monete antiche due provengono da contesti medievali dei secoli XII-XIII e XIII (nn. 1, 4), mentre le altre due sono ritrovamenti sporadici (nn. 5-6). È da sottolineare, tuttavia, che una delle prime due, l esemplare n. 1, era inclusa in uno strato caratterizzato da molti materiali antichi che risalgono al II-I sec. a.c. 2. Le conoscenze sulla natura esatta delle strutture antiche sotto il palazzo medievale sono tuttora limitate; è comunque probabile che la moneta rifletta in qualche modo l occupazione, o quantomeno la frequentazione, di questa parte dell antica città. Si tratta di un hemilitron siracusano del tipo «testa femminile/ruota con due delfini affrontati» databile al 405 a.c. o poco dopo 3. È degno di nota il fatto che, oltre a questa moneta, cinque esemplari del tipo «testa femminile/delfino a ds., sotto conchiglia pecten» siano stati ritrovati ad Entella (fig. 90A) 4. Sempre in bronzo e quasi coevo, questo tipo è tutt al più poco più recente di quello con ruota, e probabilmente la cronologia dei due tipi si sovrappone per un certo periodo 5. La presenza concomitante dei due tipi nello strato di distruzione dello scavo «Ex scalo ferroviario» a Gela, datato alla fine del V sec. a.c. e messo in relazione dagli scavatori con l assalto cartaginese del 405 a.c., attesta almeno la circolazione contemporanea dei due tipi 6. Anche se dal punto di vista archeologico si ignora quando le sei monete siracusane qui menzionate siano 2 Cfr. Corretti, supra. 3 Le hemilitre si basano su uno standard di quasi 8 g, standard che non fu assimilato dalle città di Gela e di Camarina distrutte nel 405 a.c., bensì dalla città di Leontinoi, che nello stesso anno, dopo gli avvenimentii bellici nel conflitto con i Cartaginesi, ottenne di nuovo la sua autonomia. Cfr. Boehringer 1979, pp. 20-1, per il tipo tav. 39, 38. 4 Inv. E 3704, 3901 (fig. 90A), 4352, 4381 e 4763: Gabrici 1927a, p. 172, nn. 34-40; Boehringer 1979, p. 21, tav. 39, 39. 5 Ibid., p. 21: «Dass die Delphin + Muschel-Hemilitren den Rad-Hemilitren ungefähr gleichzeitig seien, dafür spricht ihr gemeinsames Umlaufen. Beide Serien scheinen jedoch weder vollkommen gleichzeitig geprägt, noch eindeutig einander abzulösen. Ich habe den Eindruck, dass sie einander überschneiden, wobei der Rad-Typus früher einsetzt, der Delphin + Muschel-Typus wesentlich länger dauert». I più vivi ringraziamenti vanno a Christof Boehringer, Göttingen, per informazioni e discussioni relative ai tipi menzionati. 6 Carbè 1993; Spagnolo 1991, pp. 56 e 58. Per i contesti e le loro monete, cfr. anche Frey-Kupper c.d.s. a, Appendice, tabella 1.

93 Entella. I ritrovamenti monetali antichi e medievali state messe in circolazione sulla Rocca d Entella, esse costituiscono un gruppo cospicuo al quale si affiancano limitandoci in questa sede alla discussione delle monete in bronzo emesse nel periodo 420/415-5 a.c. ca solo due monete di Akragas, tre di Gela nonché una di Himera 7. Si potrebbe opporre a questa osservazione il fatto che il volume delle emissioni monetarie della potente Siracusa era molto più importante rispetto a quello delle altre città e con ciò minimizzare la presenza delle sei monete siracusane. Tenendo conto invece della quantità assoluta di solo 208 monete antiche da Entella 8, e del fatto che le 1425 monete dal vicino sito di Iaitas studiate da noi non includono né l uno né l altro dei tipi in discussione, il numero delle sei monete è notevole. Ancora più rilevante secondo noi è la situazione di Morgantina, città distante solo 110 km da Siracusa, dove, tra le ca 10.000 monete ritrovate, solo cinque esemplari sono del tipo con ruota 9 e nessuno con delfino e conchiglia. Tutto sommato, la moneta n. 1, insieme con le cinque monete del tipo con delfino e conchiglia, rappresenta ad Entella una porzione considerevole di monete siracusane emesse poco dopo il 405 a.c., porzione che non sembra abituale in altri siti anche vicini a Siracusa. Considerando questo periodo nel caso entellino, cruciale nella storia del sito, non si può naturalmente evitare l ipotesi di un possibile legame con l arrivo, secondo Diodoro (14,9,8-9) nel 404 a.c., dei mercenari Campani già al servizio da Dionigi I di Siracusa 10. Questa problematica è ovviamente da approfondire non solo sulla base del panorama complessivo dei ritrovamenti monetali da Entella, ma anche con l aiuto dei contesti e dei materiali archeologici. 7 Akragas: Inv. E 3894 (Gabrici 1927a, p. 116, nn. 77-80) e E 5702 (ibid., pp. 115-6, nn. 50-61, cfr. Frey-Kupper 2002, p. 549, n. 14, fig. 206, 14); Gela: E 4324, 4397, 5951 (Jenkins 1970, pp. 101-7, 271-8, Gruppo VIII-IX, tipo); Frey-Kupper 2002, p. 549, n. 16, fig. 206, 16); Himera: E 3986 (Gabrici 1927a, p. 140, nn. 27-28; SNG München 5 1997, n. 367). A questi si aggiunge un hemilitron siracusano di un tipo poco più antico (420-405 a.c.) degli hemilitra sopramenzionati: E 4350 (manca in Gabrici 1927a, Boehringer 1979, p. 19, tav. 39, 22). 8 Il totale non comprende le 17 monete ritrovate nell area del santuario extraurbano in Contrada Petraro scavata negli anni 2000-01, 2003 e 2008. 9 Morgantina II 1989, p. 97, n. 305. 10 Le fonti scritte e numismatiche in relazione alla presa di Entella ad opera dei Campani sono discusse da ultimo da Boehringer 2008, pp. 13-6.

94 Suzanne Frey-Kupper, Christian Weiss La moneta n. 6, sporadica e anch essa di Siracusa, è un hemilitron della Terza Democrazia (330-16 a.c.) ed appartiene ad un epoca in cui ad Entella monete greche e puniche sono ampiamente documentate. Dall inizio del III sec. a.c., invece, per una ragione ancora da chiarire, le attestazioni di materiali ceramici e numismatici diagnostici diventano rari e sembrano carenti per la prima metà dello stesso secolo 11. Le due ultime monete (nn. 4-5; l una da un contesto medievale, l altra sporadica), sono più recenti e fanno parte di emissioni prodotte sotto il dominio romano. La n. 5, di Katane, fu emessa dopo il 211 a.c. o poco più tardi, forse all inizio del II sec. a.c. 12. La n. 4, ancora di Siracusa, si inserisce probabilmente nello scorcio di tempo compreso fra la seconda metà del II e la prima metà del I sec. a.c. 13. Tutte e due sono nuove nel panorama numismatico della Rocca d Entella e, in un epoca caratterizzata da una circolazione piuttosto locale dominata da zecche occidentali 14 nel caso di Entella sono Lilybaion, Panormos e la propria zecca entellina attestano rari casi di monete coniate nelle metropoli della Sicilia orientale. 4.3. Monete medievali (nn. 2-3, 7) (fig. 90) La partecipazione di Entella alla ribellione musulmana nel Val di Mazara in età sveva, che culminò nella deportazione dei musulmani 11 Da ultimo, cfr. Bechtold 2008, p. 370, che riassume la bibliografia relativa alla documentazione dei materiali ceramici da Entella, particolarmente la nota 244: «per quanto riguarda il materiale ceramico edito, [...] mi colpisce l assenza di pressoché tutti gli elementi diagnostici a vernice nera [...], ma anche delle contemporanee e diffusissime anfore puniche del tipo Ramón T-7.1.2.1., di anfore greco-italiche MGS V e VI [...]»; Frey-Kupper 2006, pp. 33-4 e 51 fig. 3 per le monete. 12 Un esemplare è incluso nel tesoro di Grammichele (IGCH, p. 339, n. 2236) datato alla seconda guerra punica o poco dopo; cfr. Crawford 1985, p. 111, tab. 4. Numerosissime a Morgantina (Morgantina II 1989, pp. 82-3, nn. 140-4), le monete di questo tipo sono comunque quasi assenti negli strati di distruzione della seconda guerra punica; cfr. Frey-Kupper c.d.s. b (cap. 4.5.1.2.). 13 Per la datazione, cfr. ibid. (nota ai nn. 672-6 del catalogo). 14 Per la circolazione monetale in Sicilia sotto dominazione romana, cfr. Frey-Kupper 1992, pp. 282-7, tavv. XXXIII-XXXIV; Ead. c.d.s. b, fig. 88 e tabb. 74-80.

95 Entella. I ritrovamenti monetali antichi e medievali nel 1246, è pienamente confermata dalle fonti scritte 15. Una moneta sporadica ritrovata durante gli scavi del 2008 (n. 7) attesta ormai anche archeologicamente che Entella fu parte dell emirato ribelle di Muhºammad Ibn Abbād (c. 1220-22). Le leggende di questo denaro, rese in una corsiva araba (nash ), menzionano sul dritto Muhºammad Ibn Abbād come emiro dei musulmani, mentre sul rovescio ricordano la šahāda. Questo tipo di denaro è stato pubblicato per la prima volta da D Angelo nel 1975 16. Se accettiamo la premessa che la zecca di Ibn Abbād si trovava nel suo capoluogo, la produzione delle sue monete deve essere localizzata ad Entella o Iato. Mentre le fonti arabe ricordano Entella come capoluogo di Muhºammad Ibn Abbād 17, quelle latine confermano l assedio e la cattura dell emiro ribelle a Iato 18. Entrambe le due città musulmane sono dunque state proposte dagli studiosi come sedi dell emiro ribelle 19. In mancanza di evidenze archeologiche per esempio coni o prodotti semifiniti, l attribuzione a una delle due città finisce per basarsi esclusivamente sulle testimonianze scritte arabe e latine e sulla loro analisi critica. Il fatto che al-hºimyarī definisca Entella il capoluogo dei ribelli forse suggerisce però che Entella fosse una di quelle città menzionate da al-hºamawī che hanno continuato la resistenza contro l Imperatore dopo il trionfo temporaneo dell anno 1222 20. Questo chiarirebbe anche 15 Huillard-Bréholles 1852-61, I, p. 118; Annales Siculi 1866, pp. 497-8. 16 D Angelo 1975. 17 al-hºimyarī 1954; Kitāb al-muġrib 1910. 18 San Germano 1866, p. 342; Winkelmann 1880, pp. 220-3, 233-5, 243-4; Annales Siculi 1866, p. 496. 19 Cfr. D Angelo 1975, p. 153 («della Rocca d Entella o di qualunque altra località nota o ancora ignota»); D Angelo 1995, p. 91 («Monte Iato o Rocca di Entella»); Maurici 1987, p. 41 («Jato od Entella»); De Luca 1997, p. 208 («Monte Iato o Rocca di Entella»); MEC 14, 184 («presumably Entella or Iato»); Corretti, Michelini, Vaggioli 2010, p. 182 («Città come Monte Iato e appunto Entella»); Weiss 2010, p. 269 («Monte Iato»). 20 al-hºamawī 1881, pp. 401-2, purtroppo senza di precisare quali città. Anche le fonti latine tacciono circa i nomi delle città (con eccezione di Iato: Winkelmann 1880, pp. 233-5, 243-4). Che si trattasse delle fortezze in montagna però è attestato anche dagli Annales Siculi 1866, p. 496 che riportavano per l anno 1224: «misit exercitum magnum super Saracenos Siciliae qui remanserunt in montanis».

96 Suzanne Frey-Kupper, Christian Weiss perché al-hºimyarī e al-hºamawī ricordano lo stesso stratagemma utilizzato dopo la morte di Ibn Abbād, messo in atto dalla figlia (secondo al-hºimyarī), oppure da un qā id Marzuq (secondo al-hºamawī). Se si trattasse dello stesso episodio, potremmo ipotizzare allora che Entella avesse continuato la resistenza sotto un certo qā id Marzuq? Un altra testimonianza dell impronta musulmana ad Entella si rivela grazie a un gettone vitreo svevo scoperto durante la pulizia dell ambiente VIII (n. 3). Quest ultimo porta un aquila di fronte con le ali aperte. Introdotti in età tardoromana e poi prodotti anche dai Bizantini, questi pesi monetali in vetro continuarono ad essere usati dagli Arabi. Mentre per l età normanna l evidenza da un lato la diversità tipologica, dall altro il fatto che i pesi siano sempre anonimi suggerisce una produzione decentrata, in età sveva si può costatare il ritorno ad un solo tipo con aquila araldica per quasi tutti i pesi vitrei. Questo fatto può essere interpretato come indizio della ripresa di una produzione centrale. Esistono almeno sei unità di peso; con 1,78 g il nostro esemplare appartiene allo stesso standard di un esemplare proveniente da Monte Iato (Inv. M 3003; 1,63 g). Gli studiosi hanno discusso se la loro funzione fosse sempre quella di pesi, oppure se, dopo un certo tempo, essi servissero piuttosto come monete fiduciarie 21. Il ritrovamento entellino non può fornire nuovi elementi al dibattito. L elemento arabo di questi gettoni vitrei però appare chiaramente anche nel fatto che in Sicilia furono usati solamente fino alla metà del XIII secolo, quando gli ultimi Musulmani furono deportati a Lucera in Puglia. In Nordafrica, invece, continuarono ad essere utilizzati per secoli e sono ancora attestati sotto i Mamelucchi. Un tipo di moneta ben conosciuto da diverse collezioni museali ma più raro negli scavi archeologici è il tarì di Ruggero II, dalla US 1744 (n. 2). La leggenda sul dritto, in caratteri cufici, sottolinea la successione dinastica normanna: bi-amr rugǧˇār at-tānī (per ordine di Ruggero II). Questo tipo di tarì continua una serie emessa da suo padre. Stupisce però che, rispetto al tipo di tarì di Ruggero I, quello di Ruggero II resti più moderato nell uso di segni cristiani. La croce in forma di Tau è molto più ornata di quella sulle monete di Ruggero I e appena riconoscibile 21 Cfr. Bates 1993; Weiss c.d.s.

97 Entella. I ritrovamenti monetali antichi e medievali come segno cristiano. Addirittura il rovescio porta sempre un motto religioso musulmano («non c è dio se non Dio da solo, senza compagno»), privo però della frase seguente che menziona Muhºammad. Così fu creato un tipo di tarì accettabile universalmente. La zecca e la datazione figurano nel giro sul dritto di questo tipo; purtroppo questa leggenda circolare si trova come spesso accade per la maggior parte fuori del tondello. Perciò è databile solo approssimativamente nel periodo tra la fine della sua minorità e l incoronazione come Re di Sicilia. 4.4. Conclusioni I sette reperti numismatici qui esaminati, anche se non pertinenti a strati ben definiti e coevi, possono essere valutati nel quadro storico antico e medievale di Rocca d Entella. Ricordiamo innanzitutto il bronzo siracusano con ruota (n. 1) che, insieme a hemilitra con delfino e conchiglia di poco più recenti, è probabilmente in rapporto con gli avvenimenti successivi alla presa di Entella ad opera dei Campani, mentre il denaro di Ibn Abbād simbolo forte della resistenza musulmana contro Federico II getta una luce sugli ultimi decenni di vita della città. Da questi esemplari, come del resto anche da altri, scaturiscono dunque varie problematiche storiche e archeologiche, tutte da esplorare e approfondire in occasione di future ricerche. Catalogo (fig. 90) Note preliminari Le monete sono elencate seguendo l ordine dei saggi archeologici (SAS) e, all interno di questi, delle unità stratigrafiche (US). Le informazioni più significative riguardanti il contesto archeologico nel quale sono state rinvenute le monete sono riassunte per ogni US con riferimento ai vari contributi editi nel presente volume. Dopo il numero corrente sono elencate le informazioni tecniche nonché i numeri d inventario: il metallo (AE per rame, bronzo e oricalco; AR per argento; AV per oro; BI per bilione; VE per vetro), il peso in g, il diametro minimo e massimo in mm, l asse in gradi ( ) tenendo conto di un cerchio di 360, nonché i gradi di usura e di corrosione. In alcuni casi seguono osser-

98 Suzanne Frey-Kupper, Christian Weiss vazioni relative alla fabbricazione, a manipolazioni posteriori, all uso secondario, etc. I valori per l usura (U) (tracce di circolazione) e per la corrosione (C) del dritto e del rovescio sono divisi tramite una sbarra e corrispondono alla gradazione seguente (cfr. Bulletin IFS, Abnutzung und Korrosion 1995, pp. 10-2): U 0 indeterminata C 0 indeterminata U 1 non o poco consunta C 1 non o poco corrosa U 2 leggermente consunta C 2 leggermente corrosa U 3 consunta C 3 corrosa U 4 fortemente consunta C 4 fortemente corrosa U 5 completamente consunta C 5 completamente corrosa SAS 1. Area del palazzo medievale e degli edifici adiacenti US 1723 Strato di terreno gessoso datazione XII-XIII sec., con presenza di molti materiali antichi. Siracusa 1. Siracusa, hemilitron, 405 a.c. o poco dopo. D/ Testa femminile a sin. R/ Ruota a quattro raggi, negli intervalli superiori [S]U-[RA], in quelli inferiori due delfini affrontati. Gabrici 1927a, p. 171, nn. 19-26. AE; 1,54 g; 12,2-14,1 mm; 120 ; U 1/2; C 3/3; Inv. E 6707. US 1744 Strato di crollo all interno dell amb. XVII, fine XII sec. Ruggero II (1105-1154) 2. Palermo o Messina, tarì, 1112-30. D/ bi-amr / [Rugǧˇār] / at-tānī, Tau «ad alberello» entro cerchio lineare, parte di leggenda circolare (cufico illeggibile). R/ illā Allāh / [wahºda]hu lā šarīk la-[hu] / lā ilāh entro cerchio lineare, leggenda circolare (fuori del tondello). Spahr 1976, p. 149, n. 42; MEC 14, p. 618, n. 153. AV; 2,73 g; 12,0-14,6 mm; 285 ; U 2/2; C 1/1; Inv. E 6731. Dritto con graffi intenzionali.

99 Entella. I ritrovamenti monetali antichi e medievali Ambiente VIII, pulizia. Enrico VI (1194-97) o Federico II (1197-1250). 3. Palermo (?), gettone vitreo, c. 1194-1246, vetro traslucido verde-blu. D/ Aquila di fronte con testa volta a sin. (gettone uniface). Balog 1975, pp. 146-8, n. 57. VE; 1,78 g; 17,2-18,8 mm; U 1; C 2; Inv. E 6732. US 1090 Strato di crollo all interno dell amb. VII, XIII sec. Siracusa 4. Siracusa, seconda metà del II-prima metà del I sec. a.c. D/ Testa di Iside a ds. R/ [SURAKOSIWN], uraeus, alla base due spighe. Gabrici 1927a, p. 188, nn. 601-2. AE; 5,75 g; 20,1-23,1 mm; 360 ; U 0/0; C 4/3; Inv. E 6725. Sporadiche (SAS 1) Katane 5. Katane, dopo 211 a.c. (fino al II sec. a.c.?). D/ Testa di Apollo a ds. R/ [K]AT[A-N]AIWN, Iside a ds., a ds. II. Gabrici 1927a, p. 125, nn. 41-7 (tipo). AE; 2,35 g; 13,5-13,8 mm; 315 ; U 2/2; C 3/3; Inv. E 6726. Siracusa Terza Democrazia 6. Siracusa, hemilitron, 330-16 a.c. D/ SURAKOSIWN, testa di Apollo a sin., a ds. nessun simbolo riconoscibile. R/ Pegasos a ds., in basso A? (oppure L?). Gabrici 1927a, p. 174, nn. 124-9 o 134? AE; 3,17 g; 15,5-16,2 mm; 295 ; U 2/2; C 2/3; Inv. E 6708. Area del pianoro sommitale Sporadica lungo la stradella agricola che dal Palazzo fortificato (SAS 1) porta al Pizzo della Regina.

100 Suzanne Frey-Kupper, Christian Weiss Muhºammad Ibn Abbād (c. 1220-22) 7. Iato(?), denaro, c. 1220-22. D/ Muhºammad Ib[n] / Abbād amī[r] / al-muslimīn R/ lā ilāh / Allāh Muhºammad / rasūl Allāh D Angelo 1975, passim; MEC 14, p. 667, nn. 574-5. BI; 0,48 g; 10,5-14,2 mm; 15 ; U 1/1; C 4/3; Inv. E 6731.

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