CENTO ANNI FA LA GRANDE GUERRA

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Transcript:

CENTO ANNI FA LA GRANDE GUERRA 28 LUGLIO 1914 24 MAGGIO 1915 INTERVENTISTI E NEUTRALISTI IN ITALIA GUIDO MIGLIOLI: "IL GIORNALE D ITALIA": "Per me esistevano due quasi pregiudiziali: quella della mia fede, idealmente avversa alla guerra, e quella dei miei convincimenti sociali, i quali mi impongono un alto rispetto al sentimento delle classi lavoratrici, che credo di non errare ritenendo in gran parte oggi alla guerra contrarie" (maggio 1915) DOCUMENTI DEL MUSEO DEL RISORGIMENTO E DELLA RESISTENZA FERRARA 1 A CURA DEI DOCENTI DEL LABORATORIO DI DIDATTICA DELLA STORIA ISTITUTO DI STORIA CONTEMPORANEA DI FERRARA BENITO MUSSOLINI "IL POPOLO D ITALIA": "Grido invece forte, a voce spiegata, senza infingimenti, con sicura fede, oggi: una parola paurosa e fascinatrice: guerra!" (13 novembre 1914)

Neutralisti e interventisti in Italia 1 I Guerra mondiale - Il sistema delle alleanze in Europa Triplice Intesa: Impero Britannico Francia Impero Russo Triplice Alleanza: Germania - Impero Austro-ungarico Italia 28 giugno 1914: attentato a Sarajevo all arciduca Francesco Ferdinando d Asburgo, erede al trono austro-ungarico per mano di un nazionalista serbo-bosniaco. 28 luglio 1914: allo scadere dell'ultimatum inviato alla Serbia l'austria dichiara guerra. Il Governo italiano si appella alla clausola difensiva contenuta nel trattato della Triplice Alleanza e all'impegno alla consultazione preventiva non rispettati da Austria e Germania e dichiara la neutralità dell'italia. La situazione interna è estremamente complessa. Inizialmente, soprattutto a livello parlamentare, esiste un fronte che propenderebbe anche per mantenere il rispetto della Triplice Alleanza per diverse ragioni: lealtà politica verso gli impegni presi, interessi nell'area balcanica, ecc. L'opinione pubblica, invece, propende in maggioranza per la neutralità, mentre una significativa minoranza caldeggia l'intervento a fianco di Francia e Inghilterra. Negli ultimi mesi del 1914 il fronte dell'interventismo diventa via via, con il progredire degli eventi bellici in Europa, sempre più acceso e variegato. Si va da posizioni equilibrate come quelle dei social-democratici e dei radicali che vedono nella guerra una possibilità di affermare la democrazia (Salvemini, Bissolati, ecc.) ad un'area che vede nella guerra contro l'austria il proseguimento e il completamento delle guerre risorgimentali (alcuni liberali, alcuni repubblicani, una parte del mondo cattolico, ecc.), la possibilità di affermazione dell'italia nel novero delle grandi potenze e di realizzazione di un progetto di egemonia laica e borghese (L. Albertini Il Corriere della Sera ) Infine si arriva a posizioni più estreme, talvolta settarie e ideologicamente contraddittorie caratterizzate da irredentismo e nazionalismo accesi, fino alla ricerca dell'azione in quanto tale e all'esaltazione della guerra sola igiene del mondo (molti esponenti del Movimento Futurista, Mussolini con la fondazione de Il Popolo d'italia, G. d'annunzio, ecc.). Il fronte neutralista, pur costituendo la maggioranza del paese e del Parlamento, si presenta debole e diviso. Si va dalle posizioni di Giolitti che, pur vicino all'inghilterra, appoggia la ricerca di soluzione ai problemi territoriali attraverso vie diplomatiche alle posizioni di quella parte dei cattolici contrari alla guerra per ragioni etico-religiose. Più decisa la posizione di una gran parte del Partito Socialista rimasta fedele agli ideali dell'internazionale e che vede la guerra come il prodotto degli interessi della grande borghesia e del capitalismo imperante. La diplomazia italiana, dopo la dichiarazione di neutralità, porta avanti trattative con gli Imperi Centrali che si rivelano infruttuose per l'opposizione netta dell'austria. Dagli inizi del 1915, mentre il fronte interventista a fianco dell'intesa fa sentire il suo peso attraverso manifestazioni sempre più accese, il Governo inizia e intensifica i contatti con Francia e Inghilterra, pur continuando le trattative senza esito con l'austria. Il 26 aprile viene firmato il Patto di Londra che impegna l'italia a entrare in guerra a fianco dell'intesa. Il Parlamento, pressato anche dal Re Vittorio Emanuele III, ratifica il trattato. Il 24 maggio 1915 l'italia entra in guerra.

2 Neutralisti e interventisti a Ferrara Documenti del Museo del Risorgimento e della Resistenza Nel Museo del Risorgimento e della Resistenza si trovano documenti relativi al dibattito tra interventisti e neutralisti: alcuni sono di produzione locale, altri, pur circolando in città, sono di livello nazionale. Dato il numero relativamente esiguo rispecchiano solo in parte la complessità delle posizioni che dividono l'italia nel periodo 1914 15. Offrono tuttavia materia di riflessione ed elementi per avviare uno studio più approfondito e articolato, necessario alla comprensione di un periodo molto complesso per la storia italiana ed europea.

ANNO: 1914 PAGINA: 16 3

4

ANNO: 1914 PAGINA: 22 5

ANNO: 1915 PAGINA: 23 6

ANNO: 1914 PAGINA: 24 7

ANNO: 1914 PAGINA: 28 8

ANNO: 1914 PAGINA: 29 9

ANNO: 1914 PAGINA: 35 10

ANNO: 1915 PAGINA: 35 11

ANNO: 1915 PAGINA: 39 12

ANNO: 1915 PAGINA: 40 13

ANNO: 1915 PAGINA: 41 14

ANNO: 1915 CARTELLA 2 PAGINA: 4 15

ANNO: 1915 CARTELLA 2 PAGINA: 7 16

ANNO: 1915 CARTELLA 2 PAGINA: 15 17