Latte e formaggi ovini

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Latte e forgi ovini Report realizzato da ISMEA per Laore Sardegna estre 20 Numero 11/ - Novembre 20 Il mercato nazionale IL MERCATO ALL'ORIGINE: GLI INDICI Ine dei prezzi all origine (2010=100) 180 160 0 120 100 80-12 Pecorino Romano Forgi duri Latte e derivati Nel terzo trimestre 20 è proseguito l andamento divergente tra i prezzi dei forgi duri (complessivamente considerati) e il Pecorino Romano. In pzzarticolare, si è accresciuto ulteriormente il gap tra i due ini generato dalle dinamiche contrapposte tra i due grana a denominazione e il Romano, con i primi i costante flessione e il secondo in progressivo rialzo dei prezzi. L ine Ismea dei prezzi all origine (2010=100) dei forgi duri ha mostrato, infatti, una flessione del 3,8% rispetto al trimestre precedente e del 3,3% su base tendenziale. Al contrario, per il Pecorino Romano l ine ha messo a segno un recupero del 7,0% rispetto al secondo trimestre e addirittura un +32,8% rispetto al periodo liotembre di un anno fa. Ine dei prezzi dei mezzi di produzione per l allevamento ovicino (2000=100) Ine dei prezzi dei mezzi di produzione per voce di spesa (2000=100) I COSTI DI PRODUZIONE: GLI INDICI 155 150 5 0 5 0 125 Ovini e cini Allevamenti Agricoltura Sul fronte dei costi per gli allevamenti ovini, l andamento del terzo trimestre 20 ha ricalcato fedelmente quanto accaduto nel corso dei due trimestri precedenti. L ine Ismea dei prezzi dei mezzi correnti ha continuato, infatti, la sua fase discendente sia su base connturale (-4,8%) che tendenziale (-4,7%), con un intensità giore rispetto a quanto verificatosi per la zootecnia complessivamente considerata. Tra le singole voci di spesa rimane di segno negativo la dinamica dei prezzi dei mangimi, per i quali si evidenzia una variazione al ribasso dell 8,4% su base connturale e del -10,2% su base tendenziale. Anche per i prodi energetici si rileva una significativa contrazione, seppure solo rispetto al trimestre precedente (-8,4%); rimane, infatti, di segno positivo il confronto rispetto ai valori di un anno fa (+2,2%). 185 175 165 155 5 5 125 Mangimi Prod. Energetici Salari 1

Osservatorio economico ISMEA-LAORE Sardegna: latte e forgi ovini Prezzo medio del latte ovino per campagna* ( /100 lt Iva inclusa) Regioni 2012/ 20/ Lazio 82,59 89,10 7,9% Per il buon andamento dei prezzi del Romano e la contemporanea scarsità di latte (soprattutto a causa della blue tongue che ha colpito l areale sardo), la remunerazione degli allevatori si è mantenuta su livelli significativamente alti per tutta la campagna 20/20. In particolare, in Sardegna è stata ragnta una quotazione media di 85,35 euro/100 litri a fronte dei 70, euro/100 litri pagati nella precedente annata di commercializzazione, registrando una variazione positiva di quasi 22 punti percentuali. IL MERCATO ALL'ORIGINE: I PREZZI Sardegna 70, 85,35 21,7% Toscana 88,42 89,55 1,3% Sicilia 67,78 72,22 6,6% *campagna 1 obre 31 lio Fonte: Ismea Anche in tutte le altre principali regioni produttive si sono registrati netti rialzi rispetto ai prezzi corrisposti agli allevatori nella campagna 2012/. Nel Lazio sono stati sfiorati i 90 euro/100 litri, con un incremento di quasi 8 punti percentuali e anche in Toscana, dopo un lungo periodo di stagnazione, si è registrato un balzo in avanti di oltre 1 euro/100 litri. In aumento anche il livello dei prezzi del latte ovino in Sicilia, dove è stato ragnto il record di 75 euro/100 litri nel mese di gno, complice la scarsa disponibilità di prodo da avviare alla trasformazione. Prezzi medi alla produzione dei principali forgi ovini (euro/kg - Iva esclusa) IV trim I trim II trim var. % / II trim Pecorino Romano (naz.) 6,10 6,53 7,36 8,42 8,64 41,6% 2,7% Pecorino Romano (exp.) 6,20 6,50 7,25 7,62 8,19 32,2% 7,6% Pecorino Toscano (3 mesi) 9,11 9,11 9,18 9,55 9,57 5,1% 0,2% Pecorino locale (6 mesi) 6,18 6,30 7,24 7,66 7,60 23,1% -0,8% Fiore Sardo 8,86 9,15 8,62 9,25 9,35 5,6% 1,1% Cacia ovina (20-40 gg) 6,68 6,83 7, 7,50 7,56,2% 0,8% Rica di pecora 4,16 4,26 4,68 4,73 4,63 11,1% -2,2% La scarsa disponibilità di prodo e l elevato livello dei prezzi della materia prima ha tirato al rialzo le quotazioni di tutti i forgi a base di latte ovino, la cui offerta è stata rida rispetto allo scorso anno. In particolare, nel terzo trimestre 20 su tutte le piazze di riferimento si è rilevato un generalizzato incremento dei listini del Pecorino Romano, che ha addirittura oltrepassato le quotazioni medie del Parmigiano Reggiano (nel terzo trimestre: 7,91 euro/kg per lo stagionato fino a 12 mesi). Per il Romano destinato all export, il recupero dei prezzi è stato di quasi 2 euro /kg rispetto ai valori registrati un anno fa (+32%) e di quasi 60 centesimi al chilo rispetto allo scorso trimestre; più intensa la spinta al rialzo dei listini per il prodo destinato al mercato nazionale, le cui quotazioni medie hanno spuntato ben 2,50 euro/kg in più rispetto a un anno fa (+42%). Qualche lieve segnale di cedimento si è riscontrato su base connturale e solo per alcuni prodi, quali il pecorino locale stagionato (-0,8% rispetto al secondo trimestre), la rica ovina (-2,2% rispetto al secondo trimestre) e il Pecorino Toscano, che sembra essersi stabilizzato su un livello decisamente più alto di quello del triennio precedente (quotazione media 2011-20 pari a 9,11 euro/kg). 2

Osservatorio economico ISMEA-LAORE Sardegna: latte e forgi ovini I CONSUMI DOMESTICI Dinamica degli acquisti domestici e della spesa per i prodi lattiero caseari gen- 20 q.tà val. Latte e derivati -3,6-1,7 Forgi, di cui: -2,0-1,4 - Forgi duri, di cui 2,4 2,3 - - Pecorini 0,0 1,2 - Forgi semiduri -0,9-1,7 - Forgi molli 2,6 2,9 - Forgi freschi -6,4-6,5 Fonte: Panel famiglie ISMEA- Gfk Eurisko Nei mesi estivi è proseguita la dinamica negativa degli acquisti di prodi lattiero caseari da parte delle famiglie italiane presso il canale retail: in particolare, i dati cumulati sino a tembre evidenziano che la contrazione dei volumi, su base annua, è stata più che doppia rispetto alla diminuzione della spesa, ad inare una ripresa dei valori medi al consumo. Ad incidere in misura rilevante sulla perfomance negativa del tore è ancora il costante calo dei consumi di latte. A fronte di una lieve ripresa dei valori medi al consumo, nei primi e mesi del 20 sono diminuiti anche gli acquisti di forgi (-2,0% in volume). A determinare la dinamica negativa è stato soprattutto il segmento dei freschi (in particolare mozzarella), il cui consumo è stato penalizzato dalle temperature estive al di so della media stagionale. Per quanto riguarda i forgi pecorini, la domanda delle famiglie è sostanzialmente stabile in corrispondenza di un aumento della spesa, segnale che la spinta inflattiva verificatasi all origine ha cominciato a traslarsi anche nella fase al consumo. Export italiano di pecorini 1 per area di destinazione (tonnellate) Export italiano di pecorini 1 per paese di destinazione EXPORT 10.000 8.000 6.000 4.000 2.000 - Extra-UE 27 UE-27 2010 2011 gennaio-lio (1) coe doganale 04069063 Pecorino/Fiore Sardo su dati ISTAT gennaio-lio tonnellate var. 20.000 euro var. 20 Export tot. 9.181 4,6% 74.308 18,0% - Stati Uniti 5.550 18,5% 43.268 40,3% - Germania 841-8,4% 8.257-2,8% - Francia 590-9,3% 4.723-1,0% - Regno Unito 360-4,7% 3.120 7,1% - Canada 221-23,3% 1.836-8,1% - Altri paesi 945-49,2%.102-6,1% (1) coe doganale 04069063 Pecorino/Fiore Sardo su dati ISTAT Le vendite di forgio pecorino all estero hanno continuano ad aumentare nel corso del 20, ragngendo in te mesi il livello record di 74,3 milioni di euro (+18% rispetto al periodo gennaiolio 20). Nello stesso periodo sono cresciuti anche i volumi (+4,6%), ma la performance straordinaria è da imputare agli elevati valori medi all export (oltre 8 euro/kg) - in aumento di quasi punti percentuali rispetto allo scorso anno - e alla ripresa del mercato statunitense (+40% in valore e +19% in volume nei primi te mesi del 20). Gli Stati Uniti rappresentano ancora lo sbocco principale della produzione nazionale di pecorino e in questa prima frazione d anno circa il 60% dei volumi in uscita dall Italia è stato assorbito dal mercato a stelle e strisce. Le destinazioni comunitarie hanno, invece, invertito la tendenza nel corso del 20: dopo la crescita delle quote di mercato dello scorso anno, nel periodo gennaio-lio si è registrata una contrazione del 7,2% in volume a fronte di uno stentato +0,7% sul fronte degli incassi, attribuibile soprattutto al calo degli acquisti di Germania e Francia. 3

Osservatorio economico ISMEA-LAORE Sardegna: latte e forgi ovini Il mercato internazionale I prezzi del latte ovino in SPAGNA (euro/ettogrado) I prezzi del latte ovino in TURCHIA (euro/kg) I PREZZI ESTERI: SPAGNA E TURCHIA 10 9 8 7 6 latte ovino DO latte ovino senza DO Nota: le quotazioni sono espresse in euro/ettogrado, ossia in rapporto al grado di sostanza secca del latte pari alla somma del tenore proteico e del tenore lipio (%TP+%TG). su dati ITAP - Lonja de Albacete Nota: la quotazione media nazionale è calcolata come media aritmetica dei listini di quattro zone produttive Nel terzo trimestre 20 non si è arresta la crescita dei prezzi del latte ovino in Spagna, evidenziando una forbice molto ampia rispetto alle quotazioni di un anno fa per entrambe le categorie di prodo commercializzate. Il latte ovino destinato a prodi senza denominazione ha mostrato i recuperi giori, registrando un +8,5% rispetto al periodo lio-tembre 20 e +2,4% rispetto al trimestre precedente. Più ridimensionato, ma pur sempre rilevante, l incremento mostrato del latte ovino destinato a forgi DO: nello specifico, il prezzo medio del terzo trimestre 20 ha evidenziato un incremento del 6,8% su base tendenziale e dell 1,4% su base connturale, attestandosi su un valore di 104,63 euro/100 litri (calcolato considerando un tenore di grasso del 6,5% e un tenore proteico del 4,5%). Nel terzo trimestre 20 si sono consolidati anche i rialzi delle quotazioni del latte ovino in Turchia, già iniziati nei tre mesi precedenti. I prezzi medi hanno registrato recuperi pari a 4 centesimi al litro rispetto al terzo trimestre del 20 (+7,0%) e pari a circa 2 centesimi al litro rispetto al trimestre precedente (+3,7%). 0,80 0,75 0,70 0,65 0,60 0,55 0,50 Focus STATI UNITI USA: IMPORT DI PECORINI USA: import di forgi pecorini da grattugia 1 (tonnellate) gennaio-sto Italia 7.541 7.203 6.739-6,4% Spagna 1.290 1.316 1.246-5,3% Francia 715 1.072 1.052-1,8% Grecia 928 923 990 7,2% Bulgaria 263 605 781 29,1% Altri 359 1.079 589-45,4% MONDO 11.096 12.198 11.398-6,6% (1) coe doganale 0406905600 su dati GTA USA: Prezzo medio all import di forgi pecorini da grattugia 1 ( /kg - CIF) gennaio-sto Italia 5,18 6,30 7,39 17,3% Spagna 9,67 9,11 9,18 0,8% Francia 6,07 6,09 6,24 2,5% Grecia 6, 7,61 8,07 6,0% Bulgaria 3,21 2,74 2,73-0,4% MONDO 5,96 6,36 7,25,0% (1) coe doganale 0406905600 su dati GTA 4

Osservatorio economico ISMEA-LAORE Sardegna: latte e forgi ovini USA: import di forgi pecorini NON da grattugia 1 (tonnellate) USA: prezzo medio all import di forgi pecorini NON da grattugia 1 ( /kg- CIF) USA: IMPORT DI PECORINI gennaio-sto Spagna 865 1.117 1.336 19,7% Bulgaria 1.539 996 1.050 5,4% Francia 975 943 917-2,8% Grecia 911 731 6-16,0% Italia 670 503 582 15,8% Turchia 168 6 225 3446,4% altri 355 325 268-17,6% MONDO 5.483 4.621 4.993 8,0% (1) coe doganale 0406905700 su dati GTA gennaio-sto Spagna 9,28 9,44 9,33-1,2% Francia 7,06 6,83 7,39 8,1% Italia 6,55 6,85 7,61 11,2% Grecia 5,87 6,15 6,17 0,3% Bulgaria 3,05 3, 3,54,4% Cipro 7,71 7,55 8,11 7,4% MONDO 5,90 6,55 6,75 3,1% (1) coe doganale 0406905700 su dati GTA Nonostante il buon andamento delle esportazioni italiane verso gli Stati Uniti, è da solineare come nel corso del 20 la domanda di forgi pecorini esteri da parte del mercato USA sia in progressiva diminuzione, seppure con andamenti decisamente contrastanti tra i vari segmenti merceologici. I consumatori statunitensi sembrerebbero più orientati - almeno per quanto concerne il mercato d importazione - verso forgi pecorini da tavola (non da grattugia), meno stagionati, a pasta semidura e a minor contenuto di sale rispetto ai pecorini a pasta dura. In particolare, nei primi o mesi dell anno le importazioni statunitensi di pecorini da grattugia sono diminuite del 6,6%, coinvolgendo i tre fornitori principali. Per quanto riguarda l Italia che si conferma leader nel segmento con una quota di mercato in volume pari a circa il 60% gli acquisti statunitensi sono calati (-6,4% in volume) a fronte di un significativo aumento dei valori medi unitari (+17,3%) rispetto ai principali competitor. Per quanto riguarda, invece, i pecorini non da grattugia le importazioni USA hanno registrato un incremento dell 8,0% rispetto al periodo gennaio-sto del 20, con la Spagna che si conferma leader del segmento. Nonostante il forte aumento dei prezzi medi (+11,2%), i prodi italiani hanno recuperato quote di mercato in questo segmento - principalmente a svantaggio di Francia e Grecia - con un aumento delle importazioni USA pari a circa il 16% (in volume). 5