L ANALISI GRAMMATICALE

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L ANALISI GRAMMATICALE L analisi grammaticale consiste nel classificare le varie parole assegnando ciascuna di esse a una delle nove parti del discorso. Successivamente, per ciascuna parola classificata, si indicheranno le sue caratteristiche morfologiche, cioè di forma. Es. Gli abitanti delle grandi città respirano spesso un aria malsana e dannosa ai loro polmoni. Gli Articolo Determinativo, maschile, plurale, semplice Abitanti Nome Comune di persona, maschile, plurale, concreto, derivato Delle Preposizione Articolata (formata da di + le), femminile, plurale Grandi Aggettivo Qualificativo, femminile, plurale, primitivo, grado positivo Città Nome Comune di cosa, femminile, invariabile, concreto, primitivo Respirano Verbo Indicativo presente, III pers. Plur., attivo del verbo respirare Spesso Avverbio Di tempo Un Articolo Indeterminativo, femminile, singolare, semplice Aria Nome Comune di cosa, femminile, singolare, concreto, primitivo Malsana Aggettivo Qualificativo, femminile, singolare, composto, grado positivo E Congiunzione Coordinante copulativa Dannosa Aggettivo Qualificativo, femminile, singolare, derivato, grado positivo Ai Preposizione Articolata (formata da a + i), maschile, plurale Loro Aggettivo Possessivo, maschile, plurale polmoni nome Comune di cosa, maschile, plurale, concreto, primitivo ) ARTICOLO: è la parte variabile del discorso che si premette al nome allo scopo di individuarlo e di inserirlo nel discorso. Può essere: - determinativo maschile femminile Singolare Il, lo, l La, l plurale I, gli le - partitivo maschile femminile Singolare Del, dello della plurale Dei, degli delle - indeterminativo maschile femminile singolare Un, uno Una, un - preposizioni articolate Preposizioni il lo la L i gli le semplici Di Del dello Della Dell Dei degli Delle A Al Allo Alla All Ai Agli Alle Da Dal Dallo Dalla Dall Dai Dagli Dalle In Nel Nello Nella Nell Nei Negli Nelle su sul Sullo sulla Sull sui Sugli sulle Fare l analisi grammaticale dell articolo significa stabilirne: la funzione (determinativo, indeterminativo, partitivo), il genere (maschile, femminile), il numero (singolare, plurale), la forma (semplice, composto). ) IL NOME O SOSTANTIVO: è la parte del discorso con la quale si designano esseri animati, cose, idee, concetti, stati d animo, azioni o fatti. I nomi si distinguono in base: al significato in Concreti Astratti Comuni Propri Collettivi individuali All aspetto morfologico in Maschili e femminili Indipendenti Di genere comune Promiscui Singolari e plurali Invariabili Difettivi sovrabbondanti Esseri, oggetti, fenomeni appartenenti al mondo esterno percettibili con i sensi Entità non percettibili con i sensi come sentimenti, stati d animo, concetti, Persone o cose in senso generico, designati secondo specie, categoria, classe Un solo individuo particolare di una specie o categoria Pure essendo di numero singolare indicano una pluralità (gente, popolo, sciame) Designano una singola entità, essere vivente, oggetto o concetto (Gianni, ragazza) Forme completamente diverse tra maschile e femminile (uomo, donna) Unica forma per maschile e femminile (nipote, custode, cantante, insegnante) Unica forma per maschile e femminile (leopardo, delfino, scorpione) Medesima forma al singolare e plurale (re, caffè, città, goal) Usati solo al singolare o plurale (latte, riso, miele, occhiali, calzoni, mutande) Doppia forma al singolare (arma, arme), al plurale (gregge, greggia)

Alla forma in Primitivi Derivati Alterati composti Non derivano da nessun altra parola (fiore, uomo, cane) Derivano da altri nomi (fiorista, fioraio, fioriera, fioritura) Diminutivi: tavolino, libretto, monticello Vezzeggiativi: cavalluccio, orsacchiotto, figliolo Accrescitivi: librone, omaccione Dispregiativi: libraccio, poetucolo, viuzza, fiumiciattolo Formati dall unione di più parole (maremoto, cassaforte, doposcuola, benestare) Fare l analisi grammaticale del nome significa stabilirne: la specie generica (persona, animale, cosa), la specie in rapporto al significato (comune o proprio, concreto o astratto, individuale o collettivo), il genere (maschile o femminile), il numero (singolare, plurale, difettivo, sovrabbondante), la forma (primitivo, derivato, composto o alterato). ) L AGGETTIVO: è la parte del discorso, variabile nel genere e nel numero, che si aggiunge a un nome per precisarne una qualità o per determinarne una caratteristica. Ha due funzioni: quella attributiva (fa parte del gruppo del nome), quella predicativa (si riferisce al predicato). Classificazione: aggettivo qualificativo Aggettivo determinativo Precisano o segnalano una qualità o una caratteristica del nome Specificano attraverso una particolare determinazione I classe: forme diverse per genere e numero (nuovo/a; nuovi/e) II classe: forme diverse tra genere e numero (forte; forti) Possono essere sostantivati (i poveri=uomini poveri), con valore avverbiale (parla chiaro), primitivi o derivati, alterati, composti, al grado comparativo (minoranza, uguaglianza, maggioranza) e superlativo (relativo, assoluto) Possessivi: esprimono una determinazione di possesso (il tuo libro) Dimostrativi: indicano posizione nello spazio (questo libro) Indefiniti: indicano una quantità generica (alcuni libri) Numerali: indicano una quantità precisa o un ordine (sette libri, settimo libro) e si distinguono in cardinali (uno), ordinali (primo), moltiplicativi (doppio) Interrogativi: esprimono una determinazione interrogativa e sono quale che - quanto (quale libro?) Esclamativi: esprimono una determinazione esclamativa e sono quale che - quanto (quanti libri!) Fare l analisi grammaticale dell aggettivo significa stabilirne: la specie (qualificativo, dimostrativo, ), il genere (maschile o femminile), il numero (singolare o plurale), la forma (solo per qualificativo), il grado (positivo, comparativo, superlativo). ) IL PRONOME O SOSTITUENTE: è la parte variabile del discorso che si usa al posto del nome e ne fa le veci. Classificazione: pronomi personali possessivi dimostrativi indefiniti relativi interrogativi e esclamativi Soggetto oggetto Precisano il possessore Specificano l identità o la posizione Indicano in modo generico e impreciso l identità o la quantità della persona o della cosa che sostituiscono Oltre a sostituire la parola svolge la funzione di mettere in relazione due proposizioni (frasi) I primi introducono una domanda I secondi esprimono una esclamazione Io, tu, egli, Me/mi, te/ti, lui/lei/sé/esso/si, Mio, tuo, suo, Questo, quello, codesto, colui, ciò, stesso, medesimo Alcuni, qualcuno, molti, altro, più, meno, poco, molto, tanto, niente, Che, il quale, cui, dove, Chi, che, quale, quanto Chi, che, quale, quanto Fare l analisi grammaticale del pronome significa segnalarne: tipo (personale, possessivo, ), genere (maschile o femminile), persona (solo per personali), numero (singolare o plurale), funzione logica (soggetto, oggetto, compl. Indiretto). 5) IL VERBO: è la parte variabile del discorso che fornisce, collocandole nel tempo, informazioni circa il soggetto della frase. Le informazioni possono riguardare: una azione compiuta o subita (Elena legge; Elena è stata promossa), uno stato del soggetto (Elena sta bene), un modo di essere (Elena è gentile), l esistenza del soggetto (C è Elena). Il verbo ha la funzione di predicato, cioè rappresenta l elemento della frase che predica qualcosa del soggetto (cosa fa, cosa è, come è, ecc.). Il verbo poi colloca nel tempo l informazione che esso dà riguardo al soggetto (l azione può essere contemporanea, passata, futura, ipotetica rispetto a chi parla). Classificazione:

genere forma persona numero tempo modo funzione Transitivo intransitivo Attiva Passiva riflessiva Prima Seconda terza Singolare plurale Presente Passato futuro Finito indefinito Ausiliare Predicativo Copulativo D appoggio coniugazione Regolare Impersonale Difettiva Sovrabbondante irregolare NUMERO PERSONA RADICE DESINENZA Singolare plurale (io) (tu) (egli) (noi) (voi) (essi) -o -i -i -iamo -ate -ano Lavare Andare Il soggetto compie l azione (io lavo) Il soggetto subisce l azione (io sono lavato) Il soggetto compie e subisce l azione (propria: io mi lavo; apparente ovvero la particella pronominale non è soggetto ma termine: io mi lavo le mani; reciproca: essi si picchiano; pronominale: io mi vergogno) Azione contemporanea Azione anteriore (passato prossimo: io ho lavato; imperfetto: io lavavo; passato remoto: io lavai; trapassato prossimo: io avevo lavato; trapassato remoto: io ebbi lavato) Azione posteriore (futuro semplice: io laverò; futuro anteriore: io avrò lavato) Fornito di desinenze personali: Indicativo, Congiuntivo, Condizionale, Imperativo Privo di desinenze: Infinito, Participio, Gerundio Forma i tempi composti (essere, avere) Ha senso compiuto e funge da predicato verbale (io mangio) Unisce il soggetto al nome del predicato (il cielo è azzurro) Servile: io posso parlare; aspettuale: io continuo a parlare; causativo: io ti ho fatto piangere; fraseologico: mi sono visto costretto. coniugazione (am-are), coniugazione (ved-ere), coniugazione (sent-ire) piove usati solo in determinate voci (solere) possono appartenere a due coniugazioni diverse (compiere / compire) andare (vado, vai, va, andiamo, andate, vanno) L ASPETTO: maniera in cui si presenta agli occhi di chi parla l azione espressa dal verbo, rispetto alla sua durata, alla sua compiutezza a al suo svolgimento (l imperfetto ad esempio esprime un aspetto durativo; il passato remoto l aspetto momentaneo o puntuale; altri aspetti sono l ingressivo: sto per dirlo, e il conclusivo: finisco di mangiare). LA CONIUGAZIONE VERBALE: insieme ordinato delle varie forme che un verbo può assumere per indicare la persona, il numero, il tempo e il modo dell evento espresso dal verbo. Ogni forma verbale è costituita da: radice (parte invariabile o tema), desinenza (parte variabile), vocale tematica ( con. A; con. E; con. I), caratteristica morfologica del tempo e del modo, caratteristica morfologica della persona e del numero: es. AM radice AM radice O desinenza A Vocale tematica V c.m. tempo e modo O c.m. persona e numero Fare l analisi grammaticale del verbo significa stabilirne: la coniugazione, il modo, il tempo, la persona, il numero, il genere, la forma, le eventuali funzioni (servile, causativo, ) e caratteristiche formali (impersonale, difettivo, ). 6) L AVVERBIO: è la parte invariabile del discorso che si aggiunge a un verbo, a un aggettivo,a un nome o ad un altro avverbio per modificarne, qualificandolo o determinandolo, il significato (Paolo passeggia tranquillamente). Classificazione: avverbi qualificativi Avverbi determinativi Di luogo Di tempo Di quantità Di qualità Bene, male, onestamente Qui, là, lassù, qua Ora, ieri, sempre, mai, già, ancora Poco, molto, abbastanza, tanto

Locuzioni avverbiali Di valutazione Interrogativi relativi Gruppi di parole per lo più usati come frasi fatte Affermazione: certo, sicuro, davvero, sì Negazione: non, neppure, nemmeno, neanche Dubbio: forse, probabilmente, magari, quasi, circa Di modo: come Di luogo: dove Di tempo: quando Di quantità: quanto Di causa: perché Introducono una subordinata interrogativa indiretta (dimmi dove vai) A perdifiato, alla svelta, di fuori, una volta, di buon ora, senza dubbio, Fare l analisi grammaticale dell avverbio significa stabilirne: la categoria (avverbio o locuzione), il tipo (modo, tempo, luogo, qualità, affermazione, negazione, dubbio, interrogativo, relativo), la struttura morfologica (semplice o alterato: es. benino=diminutivo), il grado positivo, comparativo, superlativo (buono = bene, meglio, ottimamente o benissimo o molto bene). 7) LA PREPOSIZIONE: parte invariabile del discorso che si premette a un elemento della frase (nome, pronome, verbo all infinito, avverbio) per metterlo in relazione con altri elementi della frase o con altre frasi: es. La bicicletta di Paolo è rotta; Mi sono alzato presto per studiare). La preposizione, di fatto, ha la funzione di collegare e di porre in rapporto tra loro le parole nella frase, le frasi nel periodo. Classificazione: preposizioni proprie Preposizioni improprie Locuzioni prepositive Semplici: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra Articolate: del, dello, degli, al, Davanti, dietro, dopo, fuori, senza, lungo, oltre, senza, vicino, presso, secondo, dietro, sopra Lontano da, fuori di, insieme con Fare l analisi grammaticale della preposizione significa stabilirne: la categoria (propria, impropria, locuzione), la struttura morfologica (semplice o articolata). 8) LA CONGIUNZIONE: parte invariabile del discorso che serve a collegare tra loro due elementi di una proposizione o due proposizioni. Tale funzione di collegamento può essere di due tipi: coordinante ovvero collega due elementi di uguale natura o funzione logica (Paolo e Laura sono partiti); subordinante quando collega due proposizioni legate da rapporto di dipendenza (non vengo perché sono stanco). Classificazione: congiunzioni semplici Formate da una sola parola E, o, né, ma, anche, se, quando Congiunzioni composte Formate da parole composte Oppure, poiché, affinché, sebbene Congiunzioni coordinanti Copulative positive=e; negative=ne, neanche Aggiuntive=anche, inoltre; e disgiuntive=o Avversative=ma, tuttavia, però, pure, anzi Conclusive=dunque, quindi, allora Dichiarative=infatti, cioè, ossia Correlative=e e, sia sia, o o Congiunzioni subordinanti Finali=perché, affinchè Causali=perché, poichè Consecutive=(tanto) che; (così) che Temporali=quando, mentre, come, appena Dichiarative=che, come Concessive=sebbene, nonostante Condizionali=se, purchè, qualora Modali=come, quasi Avversative=mentre, quando Comparative=(così) come Dubitative=se, come, perché, quando Interrogative Limitative=che, per quanto Esclusive= senza Fare l analisi grammaticale della congiunzione significa stabilirne: forma (semplice, composta, ), funzione, tipo. 9) L INTERIEZIONE O ESCLAMAZIONE: è una parola invariabile che serve per esprimere sensazioni improvvise di gioia, di meraviglia, di dolore, di paura si dividono in proprie (ah, eh, ih, ahimè, ehm ) e improprie (bravo!, suvvia!, bene!). in analisi grammaticale si indicano forma e tipo (dolore, gioia, ).

COSTRUZIONE E STESURA DI UN TESTO ARGOMENTATIVO ) leggere attentamente il titolo e comprenderne il senso Osservando i monumenti o altre tracce del passato, si ha l impressione di vedere rivivere gli uomini e le cose del tempo che fu. Racconta se hai mai avuto un esperienza del genere e cosa ti è venuto in mente. ) sottolinea i nuclei tematici e cerchia le parole chiave Osservando i monumenti o altre tracce del passato, si ha l impressione di vedere rivivere gli uomini e le cose del tempo che fu. Racconta se hai mai avuto un esperienza del genere e cosa ti è venuto in mente. ) il titolo parte da una osservazione in merito a cosa? Quale tipo di esperienza ti chiede di raccontare? ) Pensa a come vuoi argomentare e trascrivi, man mano ti vengono in mente, le idee da approfondire poi nella stesura della brutta copia 5) Ordina le idee nell ordine di argomentazione corrispondente alla brutta copia e segui lo schema indicato Introduzione: Corpo del testo: 5 6 7

8 9 0 Conclusione: 6) Procedi con la stesura della brutta copia e non dimenticare che: - la chiarezza e la semplicità sono sempre apprezzate - per ogni periodo tratta uno e non più argomenti, rischi altrimenti di essere confusionale e troppo sintetico - evita le ripetizioni di parole (usa i sinonimi) e soprattutto di espressioni comuni quali i pronomi dimostrativi (questo, questa, ) - dopo avere scritto un pensiero rileggilo, controllane il senso e la correttezza grammaticale e logica, e infine procedi con la stesura del pensiero successivo assicurandoti del collegamento. 7) Dopo avere elaborato la brutta copia, leggila attentamente e assicurati della correttezza e dell armonia d insieme (non avere paura di fare correzioni quando servono; attento però a non esagerare) 8) Passa poi alla stesura della bella copia (ricordati che è importante la grafia e l ordine: presentare un testo difficilmente decifrabile e pieno di correzioni ostacola la lettura e la scorrevolezza del tuo tema). Buon lavoro! Michele COSTRUZIONE E STESURA DI UN TESTO ARGOMENTATIVO ) leggere attentamente il titolo e comprenderne il senso la piazza: luogo di incontro e della memoria ) sottolinea i nuclei tematici e cerchia le parole chiave la piazza: luogo di incontro e della memoria ) come viene descritta la piazza e perchè?cosa mi chiede il titolo? ) Pensa a come vuoi argomentare e trascrivi, man mano ti vengono in mente, le idee da approfondire poi nella stesura della brutta copia

5) Ordina le idee nell ordine di argomentazione corrispondente alla brutta copia e segui lo schema indicato Introduzione: Corpo del testo: 5 6 Conclusione: COSTRUZIONE E STESURA DI UN TESTO ARGOMENTATIVO ) leggere attentamente il titolo e comprenderne il senso La globalizzazione è un fenomeno antico come il mondo, come testimoniano i nostri piatti più caratteristici (qualcuno conosce polenta e baccalà? Il mais viene dalle Americhe e il baccalà dal nord Europa altro che radici venete!). il Basso Medioevo era un età di commerci eccezionali e di liberi scambi tra aree lontane. Quando Marco Polo, con le tecniche d allora, arrivò in Cina fece più di quanto oggi non si possa fare andando verso le galassie più lontane. Di fronte a questa affermazione, come si spiega la protesta no-global? Fai delle considerazioni in merito. ) sottolinea i nuclei tematici e cerchia le parole chiave La globalizzazione è un fenomeno antico come il mondo, come testimoniano i nostri piatti più caratteristici (qualcuno conosce polenta e baccalà? Il mais viene dalle Americhe e il baccalà dal nord Europa altro che radici venete!). il Basso Medioevo era un età di commerci eccezionali e di liberi scambi tra aree lontane. Quando Marco Polo, con le tecniche d allora, arrivò in Cina fece più di quanto oggi non si possa fare andando verso le galassie più lontane.

Di fronte a questa affermazione, come si spiega la protesta no-global? Fai delle considerazioni in merito. ) Di quale fenomeno ti chiede di parlare?cosa significa? Chi si oppone? ) Pensa a come vuoi argomentare e trascrivi, man mano ti vengono in mente, le idee da approfondire poi nella stesura della brutta copia 5) Ordina le idee nell ordine di argomentazione corrispondente alla brutta copia e segui lo schema indicato Introduzione: Corpo del testo: 5 6 7 8 9 0 Conclusione: