DICHIARAZIONE DI TORINO 2009

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DICHIARAZIONE DI TORINO 2009 Preambolo Il meeting di Torino La Diaspora giovanile africana in Italia: associazioni di giovani italiani e africani si incontrano (20-22 Novembre 2009) rappresenta un punto di incontro tra associazioni giovanili nazionali ed africane sul territorio italiano; ha offerto un occasione unica per guardare verso futuri comuni obiettivi, Richiamando le previsioni del Programma Mondiale per l Azione Giovanile dell anno 2000, la Carta Giovanile Africana, la Dichiarazione di Lisbona sulle Politiche e Programmi Giovanili, e il Piano per l Azione Giovanile di Braga, Richiamando le azioni e le Raccomandazioni dell UNESCO, in particolare la Dichiarazione Universale sulla Diversità culturale e l European Coalition of Cities Against Racism, le Direttive dell Unione Europea contro il razzismo, richiamando le Dichiarazioni Finali di Lisbona 2007 e Marly Le Roy 2007, Riaffermando che le associazioni rappresentano le varie istanze della società civile, e la sua volontà di dialogo e costruzione positiva con le istituzioni Consapevoli delle lezioni ed esperienze del passato, ma anche nella certezza che il presente ed il futuro comune richiedono un approccio audace che permetta di confrontarsi con le richieste di un mondo che va sempre più verso la globalizzazione, accompagnata da profonde trasformazioni sociali, Considerato che su una scala globale si è maggiormente consapevoli della necessaria interrelazione culturale, Determinati a lavorare insieme nello scenario globale per ricercare i motivi fondamentali delle sfide politiche e sociali di oggi, quali: occupazione, lavoro dignitoso, immigrazione e pari opportunità, Determinati a costruire una collaborazione nuova, basata su valori ed obiettivi comuni, nella ricerca della pace, del progresso, dell integrazione e dello sviluppo, Determinati a sviluppare questa collaborazione tra pari, basata sull effettivo coinvolgimento delle associazioni, al fine di raggiungere risultati significativi per le comuni intenzioni Ci si è riuniti per creare una cooperazione intesa a sottolineare i seguenti punti: Lavoro dignitoso e promozione del ruolo femminile Per la trattazione di questo specifico argomento si richiamano: la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, la Convenzione sull eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna, la Convenzione sui Diritti dell Infanzia, ed il Patto Globale per l occupazione, fondamentali forme di protezione per i lavoratori e si sottolinea che il complesso dei diritti umani deve essere assicurato a tutti i cittadini - donne e uomini - e che ogni politica per combattere la disoccupazione e per assicurare lavori decenti deve contare sul pieno impegno di tutti gli attori in favore dei propri diritti. 1

- il libro Bianco sul futuro del modello sociale La vita buona nella società attiva approvato dal Consiglio dei Ministri nel maggio 2009 ritiene necessaria una politica che rispetti il principio di sussidiarietà e sappia riconoscere le differenze, anche tra i generi, per un effettiva inclusione sociale; - nel confronto con gli altri Paesi, l Italia registra ancora il maggior divario tra il tasso di disoccupazione femminile e quello maschile. Ma è soprattutto il tasso di occupazione, oggi distante di quasi 15 punti percentuali dagli obiettivi fissati a Lisbona per il 2010, a destare allarme. Meno di una donna su due in età di lavoro ha una occupazione regolare; - la parità di opportunità riguarda tutte le fasce svantaggiate della popolazione e le politiche di genere hanno un forte impatto su tutti gli ambiti sociali ed economici; Le questioni del lavoro hanno subito notevoli trasformazioni negli ultimi decenni a causa della globalizzazione. Questo processo ha creato un importante potenziale produttivo, ma l impatto sociale è stato particolarmente forte ed ha condotto ad un aumento della povertà percepita. La disoccupazione è notevolmente aumentata negli anni recenti e le forme di lavoro sono diventate sempre più precarie Molte persone si scontrano con condizioni di lavoro inaccettabili: problemi di salute, ritmi di lavoro sbilanciati, bassa produttività e nuove forme di schiavitù e lavoro forzato. In questi processi, le due categorie maggiormente toccate sono i giovani e le donne. Alla luce di queste esperienze, i rappresentanti del Forum Nazionale dei Giovani, della Federazione Nazionale Club e Centri UNESCO e delle Associazioni Africane in Italia, riuniti nel meeting nazionale di Torino 2009, desiderano indirizzare alcune raccomandazioni all Unione Europea, all Unione Africana, alla Lega Araba ed al Governo italiano ed alle istituzioni locali, nonché agli attori della società civile. Si richiede all Unione Europea ed agli Stati membri, all Unione Africana ed agli stati membri, alla Lega Araba ed agli stati membri di: - Facilitare l accesso al mercato del lavoro creando partnerships privilegiate con gli stati africani; - Facilitare l'accesso all'imprenditoria dei cittadini africani in Italia - Sviluppare l'accesso al credito anche attraverso iniziative sul micro-credito che possano permettere a gruppi di giovani di diventare autonomi e creare la propria attività economica; - Lanciare programmi contro la discriminazione ed il razzismo sul lavoro, con riguardo soprattutto alle grandi imprese. - Sviluppare programmi che favoriscano lavori qualificati per giovani; - Evitare che nel corso della formazione professionale di lungo periodo lo stage si trasformi in condizione di precarietà permanente non retribuita e non riconosciuta; - Facilitare il riconoscimento dei titoli di studio; - Identificare e incrementare buone pratiche sull impiego giovanile e migliorare le condizioni di lavoro, anche in termini di sicurezza; 2

Si richiede alle Organizzazioni Internazionali di prendere le seguenti decisioni riguardo a: - l'effettiva applicazione dei diritti fondamentali dei lavoratori (monitorata dall International Labour Organization); - il rafforzamento delle attività degli osservatori internazionali per l impiego; - la garanzia di rafforzamento delle protezioni per le donne, soprattutto in riferimento all impatto dell impiego sulla salute ed all orario di lavoro Si richiede agli attori delle società civili di: - rilanciare il ruolo delle associazioni di categoria focalizzando l'attenzione sui soggetti oggetto della presente Dichiarazione - promuovere la cooperazione internazionale delle associazioni di categoria. Mobilità e migrazione Considerando che i movimenti della popolazione internazionale costituiscono il 3% del totale della popolazione mondiale e che la migrazione ha un impatto positivo per lo stato ospitante, poiché gli emigranti svolgono un ruolo importante nello sviluppo dei paesi interessati dal fenomeno migratorio, in quanto ricchezza in termini di risorse umane, opportunità interculturali e possibilità relazionali con gli stati di provenienza, Considerando che le partnership euroafricane sono limitate dalla mancanza di basi normative e criteri di valutazione, Considerando che la mobilità è uno straordinario strumento di conoscenza reciproca e di dialogo interculturale, Considerando che le eterogeneità delle realtà africane richiedono una maggiore conoscenze delle stesse da parte di tutti, Considerando che le associazioni promuovono la mobilità della conoscenza spesso confusa con la mobilità della necessità, Si richiede al Governo di - applicare le Convenzioni delle Nazioni Unite relative ai diritti dei migranti e dei richiedenti asilo; - prevedere misure contro il traffico di esseri umani ed altre forme di crimine organizzato associato all immigrazione clandestina nonchè sistemi di supporto umanitario per le vittime di traffico di esseri umani; - prevedere delle misure protettive per le donne, vittime di diverse e multiple forme di discriminazione; - assicurare le libertà fondamentali e promuovere il dialogo interculturale ed interreligioso per garantire la mutua comprensione ed il rispetto; 3

- intraprendere un percorso giuridico ed economico, culturale, educativo, di revisione del concetto di cittadinanza affinché torni ad essere fattore di inclusione sociale; - creare partnership con le associazioni giovanili nazionali e di giovani immigrati al fine di rompere gli stereotipi e promuovere la positiva integrazione degli emigrati; - rafforzare la rete dei protocolli d'intesa con gli stati africani per la mobilità giovanile in vista di facilitare la concessione dei visti per gli inviti da parte delle associazioni giovanili; - sostenere percorsi di educazione ai diritti umani e di formazione specifica sui temi della mobilità; E per questo si impegnano a: - sottoporre i propri progetti a meccanismi di valutazione condivisa; - inviare report sul ruolo moltiplicatore dei progetti nel paese di origine dei partecipanti; -rafforzare la partnership tra l'european Youth Forum e il Forum Nazionale dei giovani con i Forum dei Giovani Africani per garantire un dialogo strutturato; Ruolo delle associazioni Considerato che: - le Nazioni Unite hanno sottolineato la necessità di cooperare con la società civile e tutte le sue espressioni associative, alla luce del fatto che l opinione pubblica è diventata un fattore decisivo nell influenzare le politiche e le azioni dei governi e degli organismi internazionali, - l UNESCO conta quasi 4.000 tra Associazioni, Centri e Club che diffondono il messaggio dell Organizzazione coinvolgendo la società civile dei territori di riferimento, - una consolidata collaborazione con la società civile consente al Governo e agli Enti locali di essere più legati alle necessità dei cittadini e più abili ad ottenere il supporto attivo dell opinione pubblica, - la Federazione Nazionale Italiana dei Centri e Club UNESCO deve essere catalizzatrice di buone pratiche nelle politiche di integrazione e lotta al razzismo; - il Forum Nazionale dei Giovani conta circa 80 associazioni che operano per il coinvolgimento attivo dei giovani nella vita associativa del paese, - la realtà e gli interessi delle comunità immigrate in Italia si esprimono anche attraverso la varietà e la vivacità delle loro associazioni I partecipanti al Meeting di Torino dichiarano che 4

- è necessario coinvolgere le parti sociali e le organizzazioni della società civile nelle iniziative volte a promuovere l'integrazione degli immigrati e dei rifugiati nella società italiana, - la nascita di associazioni di giovani immigrati favorisce l affermazione di interlocutori rappresentativi per gli Enti locali e per il Governo e promuove integrazione e conoscenza del contesto di destinazione, - le associazioni giovanili e la società civile, operando su vari settori di attività, possono garantire un efficace supporto all integrazione dei nuovi cittadini, - la rete composta da associazioni e organizzazioni cooperative o di volontariato alimenta il senso di responsabilità civile, la fiducia e la solidarietà reciproca, - il Forum Nazionale Giovani e la Federazione Nazionale Club e Centri UNESCO, piattaforme rappresentative delle associazioni giovanili italiane, possono rappresentare un fondamentale spazio di integrazione e dialogo tra e per le giovani generazioni di immigrati e i rappresentanti della società civile, a tal fine occorre: a) Individuare specifiche politiche in favore dei giovani come presupposto per la continuità dei rapporti con le comunità di origine, b) promuovere forme di associazione dei giovani, che tengano conto della pluralità delle loro culture e della provenienza, c) promuovere l'impegno dei giovani africani all'interno delle associazioni giovanili, in particolare per quel che concerne le attività inerenti lo sviluppo dei rapporti tra Africa e Europa, d) ripensare in termini nuovi il ruolo e il compito dell associazionismo. Esso costituisce un patrimonio da tutelare e valorizzare in vista del dialogo con i Paesi d origine; e) che le principali Città italiane si dotino di Centri interculturali, o dove già esistenti, che siano in grado di dialogare e progettare iniziative comuni con tutte le associazioni giovanili, coinvolgendo sul territorio quelle di giovani immigrati; Le associazioni qui convenute, si impegnano a costituire una rete mista tra associazioni africane, associazioni appartenenti al Forum Nazionale dei Giovani e alla Federazione Nazionale dei Centri e Club UNESCO, cui si possa aderire liberamente. Scopo della rete sarà di realizzare progetti congiunti e l organizzazione di periodici incontri a cadenza prestabilita per la presentazione alla società civile delle attività svolte e dei risultati con seguiti. Come primo impegno per i prossimi due anni si richiede alle istituzioni, alla Società Civile, alle associazioni di cittadini di ogni ordine e grado ed agli attori interessati da questa Dichiarazione, di ideare iniziative utili alla promozione di buone pratiche soprattutto nel campo del dialogo culturale e pari opportunità. Letto, firmato e sottoscritto. 5