PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA

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PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DI SICUREZZA 2

PREMESSA Le prime indicazioni e disposizioni per la stesura del Piano di Sicurezza e di Coordinamento (PSC) riguardano principalmente: il metodo di redazione; gli argomenti da trattare. Sono inoltre riportate le prime indicazioni sulla redazione del fascicolo dell'opera. Per quanta riguarda l'applicazione del DLgs 09/04/2008 n 81 e successive modificazioni coordinato con il D.Lgs n 106 del 3/8/2009, dovranno essere individuate, in sede di progettazione definitiva ed esecutiva relativamente alle materie di sicurezza, le figure del responsabile dei lavori (art. 90 del T.U. sulla sicurezza), del coordinatore della progettazione (art. 91 del T.U. sulla sicurezza) e del coordinatore in fase di esecuzione (art. 92 del T.U. sulla sicurezza). Successivamente nella fase di progettazione esecutiva, tali indicazioni e disposizioni dovranno essere approfondite, anche con la redazione di specifici elaborati, fino alla stesura finale del Piano di Sicurezza e di Coordinamento e del Fascicolo dell'opera così come previsto dalla vigente normativa (art. 91 e 100 del Testo Unico sulla Sicurezza D.Lgs n 81 del 09/04/2008 e s.m.i.; D.Lgs 163/2006, art. 131). IL METODO Seguendo uno schema già utilizzato, si intende redigere un Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC i cui contenuti sono dettagliatamente specificati nell Allegato XV del T.U. sulla sicurezza) distinguendolo in due parti distinte così suddivise: - PARTE PRIMA: prescrizioni e principi di carattere generale ed elementi per l'applicazione e gestione del PSC; - PARTE SECONDA: elementi costitutivi del PSC per fasi di lavoro. Nella prima parte del PSC saranno trattati argomenti che riguardano le prescrizioni di carattere generale, anche se concretamente legati al progetto. Queste prescrizioni di carattere generale dovranno essere considerate come un Capitolato speciale della sicurezza proprio di quel cantiere, e dovranno adattarsi di volta in volta alle specifiche esigenze dello stesso durante l'esecuzione. 3

Con esse si definiscono in pratica gli argini legali entro i quali si vuole che l'impresa si muova con la sua autonoma operatività e devono rappresentare anche un valido tentativo per evitare l'insorgere del "contenzioso" tra le parti. Le prescrizioni di carattere generale devono essere redatte in modo da: - riferirsi alle condizioni dello specifico cantiere senza generalizzare, e quindi non lasciare eccessivi spazi all'autonomia gestionale dell'impresa esecutrice nella conduzione del lavoro; - tenere conto che la vita di ogni cantiere temporaneo o mobile ha una storia a se e non è sempre possibile ricondurre la sicurezza a procedure fisse che programmino in maniera troppo minuziosa la vita del cantiere (come ad esempio quelle di una catena di montaggio dove le operazioni ed i movimenti sono sempre ripetitivi ed uguali nel tempo e quindi la sicurezza può essere codificata con procedure definite perché le condizioni sono sempre le stesse); - evitare il più possibile prescrizioni che impongano procedure troppo burocratiche, rigide, minuziose e macchinose. Quindi prescrizioni che comportino eccessive difficoltà procedurali non garantirebbero la sicurezza sul lavoro con la conseguenza che l'impresa e lo stesso Coordinatore per l'esecuzione dei lavori finirebbero spesso con il disattenderle. Nella seconda parte del PSC saranno trattati argomenti che riguardano il Piano dettagliato della sicurezza per fasi di lavoro che nasce da un programma di esecuzione dei lavori, che naturalmente va considerato come un'ipotesi attendibile ma preliminare di come verranno poi eseguiti i lavori dall'impresa. Al cronoprogramma ipotizzato saranno collegate delle procedure operative per le fasi più significative dei lavori e delle Schede di sicurezza collegate alle singole fasi lavorative programmate con l'intento di evidenziare le misure di prevenzione dei rischi simultanei risultanti dall'eventuale presenza di più imprese (o ditte) e di prevedere l'utilizzazione di impianti comuni, mezzi logistici e di protezione collettiva. Concludono il PSC le indicazioni alle imprese per la corretta redazione del Piano Operativo per la Sicurezza (POS) e la proposta di adottare delle Schede di sicurezza per l'impiego di ogni singolo macchinario tipo, che saranno comunque allegate al PSC in forma esemplificativa e non esaustiva. 4

GLI ARGOMENTI DA TRATTARE Prescrizioni e principi di carattere generale ed elementi per l'applicazione e gestione del PSC La prima parte del PSC sarà dedicata a prescrizioni di carattere generale che in particolare saranno sviluppate secondo i seguenti punti: - Premessa del Coordinatore per la sicurezza; - Modalità di presentazione di proposte di integrazione o modifiche - da parte dell'impresa esecutrice - al Piano di sicurezza redatto dal Coordinatore per la progettazione; - Obbligo alle imprese di redigere il Piano operativo di sicurezza complementare e di dettaglio; - Elenco dei numeri telefonici utili in caso di emergenza; - Quadro generale con i dati necessari alla notifica art. 99 del Testo Unico sulla Sicurezza (da inviare all'organo di vigilanza territorialmente competente, da parte del Responsabile dei Lavori); - Struttura organizzativa tipo richiesta all'impresa (esecutrice dei lavori); - Referenti per la sicurezza richiesti all'impresa (esecutrice dei lavori); - Requisiti richiesti per eventuali ditte subappaltatrici; - Requisiti richiesti per eventuali lavoratori autonomi; - Verifiche richieste dal Committente; - Documentazioni riguardanti il cantiere nel suo complesso (da custodire presso gli uffici del cantiere a cura dell'impresa); - Descrizione dell'opera da eseguire, con riferimenti alle tecnologie ed ai materiali impiegati; - Aspetti di carattere generale in funzione della sicurezza e rischi ambientali; - Considerazioni sull'analisi, la valutazione dei rischi e le procedure da seguire per l'esecuzione dei lavori in sicurezza; - Tabelle riepilogative di analisi e valutazioni in fase di progettazione della sicurezza; - Rischi derivanti dalle attrezzature; - Modalità di attuazione della valutazione del rumore e delle vibrazioni; - Organizzazione logistica del cantiere; 5

- Pronto soccorso; - Sorveglianza sanitaria e visite mediche; - Formazione del personale; - Protezione collettiva e dispositivi di protezione personale (DPI); - Segnaletica di sicurezza; - Norme antincendio ed evacuazione; - Coordinamento tra impresa, eventuali subappaltatori e lavoratori autonomi; - Attribuzioni delle responsabilità, in materia di sicurezza, nel cantiere; - Stima dei costi della sicurezza (art. 100 e Allegato XV comma 4 del T.U. sulla sicurezza); - Elenco della legislazione di riferimento; - Bibliografia di riferimento. Elementi costitutivi del PSC per fasi di lavoro La seconda parte del PSC dovrà comprendere nel dettaglio prescrizioni, tempistica e modalità di tutte le fasi lavorative ed in particolare dovrà sviluppare i seguenti punti: - Cronoprogramma generale di esecuzione dei lavori; - Cronoprogramma di esecuzione lavori di ogni singola opera; - Fasi progressive e procedure più significative per l'esecuzione dei lavori contenuti nel programma con elaborati grafici illustrativi; - Procedure comuni a tutte le opere in C.A.; - Procedure comuni a tutte le opere di movimento terre ed opere varie; - Distinzione delle lavorazioni per aree; - Schede di sicurezza collegate alle singole fasi lavorative programmate (con riferimenti a: lavoratori previsti, interferenze, possibili rischi, misure di sicurezza, cautele e note, ecc); - Elenco non esaustivo di macchinari ed attrezzature tipo (con caratteristiche simili a quelle da utilizzare); - Indicazioni alle imprese per la corretta redazione del Piano Operativo per la Sicurezza (POS); - Schede di sicurezza per l'impiego di ogni singolo macchinario tipo, fornite a titolo esemplificativo e non esaustivo (con le procedure da seguire prima, durante e dopo l'uso). 6

CARATTERISTICHE PER LA STESURA DEL PSC GIA' INDIVIDUATE Per la realizzazione degli interventi, i lavori saranno eseguiti per lotti funzionali in modo da recare meno disagi possibili ai residenti. Dapprima, saranno realizzati ed ultimati gli interventi che non interferiscono con gli edifici esistenti, successivamente saranno effettuate le prime demolizioni degli edifici esistenti, cui seguiranno le ricostruzioni. Nel perimetro individuato dovrà essere strutturato il cantiere ove sarà possibile installare tutte le attrezzature e la logistica necessaria per rispondere ai requisiti di sicurezza. Per la realizzazione si privilegeranno modalità lavorative che riducano al minimo l'interferenza con il traffico limitando al minor tempo necessario eventuali interruzioni o restringimenti della carreggiata. In tutti i punti d'intersezione con la viabilità esistente si dovrà privilegiare delle modalità lavorative per non interrompere il traffico veicolare. PRIME INDICAZIONI SUL FASCICOLO DELL 'OPERA Il Fascicolo dell Opera dovrà rispettare i contenuti minimi definiti dall Allegato XVI del testo unico sulla sicurezza e dovrà contenere le informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi cui sono esposti i lavoratori, tenendo conto delle specifiche norme di buona tecnica e dell allegato II al documento UE 26 maggio 1993. Per garantire la conservazione ed il corretto svolgimento delle funzioni a cui è destinata l'opera, riducendo al minimo i disagi per gli utenti, si intende redigere un fascicolo dell'opera che dovrà essere redatto in modo tale che possa facilmente essere consultato, prima di effettuare qualsiasi intervento d'ispezione o di manutenzione dell'opera. Esso dovrà contenere: - un programma degli interventi d'ispezione; - un programma per la manutenzione dell'opera progettata in tutti i suoi elementi (manutenzione programmata); 7

- una struttura che possa garantire una revisione della periodicità delle ispezioni e delle manutenzioni nel tempo in maniera da poter essere modificata in relazione alle informazioni di particolari condizioni ambientali rilevate durante le ispezioni o gli interventi manutentivi effettuati (codifica e contrassegno di ciascun corpo illuminante, dei quadri di alimentazione, delle linee e sezioni di alimentazione per una immediata individuazione dei corpi illuminanti non funzionanti); - le possibili soluzioni per garantire interventi di manutenzione in sicurezza; - le attrezzature e i dispositivi di sicurezza già disponibili e presenti nell'opera; - indicazioni sui rischi potenziali che gli interventi d'ispezione e quelli di manutenzione comportano, dovuti alle caratteristiche intrinseche dell'opera (geometria del manufatto, natura dei componenti tecnici e tecnologici, sistema tecnologico adottato, etc.); - indicazioni sui rischi potenziali che gli interventi d'ispezione e quelli di manutenzione comportano, dovuti alle attrezzature e sostanze da utilizzare per le manutenzioni; - i dispositivi di protezione collettiva o individuale che i soggetti deputati alla manutenzione devono adottare durante l'esecuzione dei lavori; - raccomandazioni di carattere generale. 2009-0141-FP3 8