Storia della danza PROSPETTO B. OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO SPERIMENTALE EX D.M. MIUR AOOOUFGAB 624, Sezione coreutica

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PROSPETTO B OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO SPERIMENTALE EX D.M. MIUR AOOOUFGAB 624, 05.08.2016 Sezione coreutica Storia della danza Linee generali e competenza Lo studio della storia della danza è complemento fondamentale nella formazione di un danzatore professionista. Lo studio teorico della materia vuole essere il fondamentale supporto allo studio e soprattutto alla pratica del repertorio classico e contemporaneo, tratto distintivo della formazione coreutica del secondo biennio dell allievo. L acquisizione di nozioni relative al contesto storico e alla trasformazione degli stili della danza è di supporto alla capacità interpretativa dell allievo ballerino. Il programma quindi prevede lo studio della storia della danza e del balletto in prospettiva storico-critica volta alla conoscenza dello sviluppo tecnico, espressivo e culturale della materia in oggetto. I grandi titoli della tradizione accademica, nonché i maggiori esempi di balletto moderno, neoclassico, teatrodanza e danza contemporanea sono esaminati in relazione al contesto socio-culturale, agli autori e agli interpreti. La conoscenza dei concetti evolutivi della danza permette all allievo una più completa comprensione delle sfaccettature dell arte coreutica attraverso l acquisizione delle linee fondamentali della storia della danza e del balletto con particolare riguardo al passaggio dalle danze storiche al balletto teatrale, balletto di corte, balletto d azione, balletto romantico. La conoscenza della tecnica classico-accademica e dei principi fondanti dei più importanti stili e tecniche del balletto e della danza consentirà all allevo di distinguere tra generi e stili della danza e del balletto in rapporto alla tecnica, alla struttura di passi e forme, alla narrazione. L allievo è in grado di esporre le nozioni apprese per iscritto e soprattutto verbalmente, capacità fondamentale per la futura relazione socio-professionale. Nel corso del secondo biennio di studi si intende svolgere un lavoro di avviamento allo studio della storia della danza e del balletto relativo al periodo storico che va dal Settecento alla metà dell Ottocento, con l analisi del balletto di corte e del balletto di azione. Particolare attenzione è posta allo studio e all analisi dei grandi balletti romantici della seconda metà e fine dell Ottocento, supportati dalla visione e dall approfondimento dei maggiori titoli di repertorio. Il passaggio dal tardo Ottocento al Novecento, prevede una estesa analisi dei maggiori titoli dei Balletti Russi di Diaghilev. Alcune lezioni saranno poi dedicate alla nascita della danza moderna e all introduzione della rivoluzione neoclassica di Balanchine. Inoltre si approfondisce l analisi stilistica e comparativa delle coreografie presenti nel repertorio della Scuola di Ballo. Sono previsti approfondimenti monografici sui balletti del cartellone della stagione in corso del Teatro alla Scala. 1

Prosegue lo studio della storia della danza già intrapresa negli anni precedenti e ci si concentra sull evoluzione linguistico-musicale del Novecento: atonalità, dodecafonia, serialismo, serialismo integrale, scala esatonale etc. Il quinto anno prevede inoltre approfondimenti comparati tra tecniche e stili della danza contemporanea del Novecento o relativi alla stagione scaligera. L allievo è in grado di esporre verbalmente e per iscritto l analisi di un opera con riferimento allo studio delle fonti, del contesto storico, delle relazioni con le altre arti, della personalità dei coreografi e/o degli interpreti, dello sviluppo della tecnica. Storia della musica Linee generali e competenza L allievo viene introdotto alla storia della musica, non solo dal punto di vista coreografico o prettamente tecnico della danza, ma anche da quello musicale, in una prospettiva storico semiologica. Si esaminano i principali autori, generi e forme con particolare riguardo al balletto e all opera lirica, in linea con la tradizione scaligera, anche al fine di evidenziare eventuali punti di contatto tra la danza e gli altri generi. Lo studio del linguaggio musicale fornisce all allievo maggiori strumenti per una migliore interpretazione del repertorio coreografico. La conoscenza dei maggiori stili musicali, anche non prettamente ballettistici, consente al futuro danzatore una più consapevole professionalità e apertura mentale ai diversi generi, senza trascurare l aspetto più generalmente culturale della sua preparazione. L allievo è in grado di esporre in forma orale e scritta i contenuti appresi. Nel corso del secondo biennio di studi si riprende la lettura delle note e dei ritmi elementari affrontata nel primo biennio nell ambito della disciplina Teoria e la pratica musicale nell ottica di acquisire il linguaggio idoneo alla descrizione dei fenomeni musicali. L allievo consegue la capacità di riconoscere uno stile e di utilizzare la terminologia tecnica di base appropriata. Il corso, partendo da un indagine storico semiologia sul concetto di musica nelle diverse epoche, affronta nozioni tecniche (le note, il ritmo, le qualità del suono ecc.), semantiche (la componente emozionale nella musica, il rapporto musica/testo ecc.) e di genere (l opera e il balletto, il balletto nell opera, etc.). Si introducono le linee fondamentali della storia della musica con particolare riguardo ai generi narrativi dell opera in musica e del balletto dell Ottocento italiani e russi, nonché l ascolto e l analisi dei temi musicali dei grandi balletti di repertorio classico-romantico con specifica attenzione al rapporto con la narrazione coreografica. Segue l approfondimento su alcuni compositori chiave per uno 2

scambio interdisciplinare con la storia della danza. Sono inoltre previsti periodici approfondimenti di opere e balletti in programma nella stagione scaligera in corso. Si completa il programma iniziato nel secondo biennio affrontando la musica russa del Novecento, soprattutto mediante letture approfondite al pianoforte della produzione ballettistica di Stravinskij parallelamente all evoluzione del linguaggio nel Novecento in Francia, Germania e Stati Uniti d America. Si procede quindi con l esame della musica colta nell Europa occidentale nel Novecento con particolare riguardo alla Francia (Debussy, Ravel, Poulenc ), alla Germania (Schoenberg, Berg, Webern ) e agli Stati Uniti d America (Gershwin, Bernstein, Ives, Cage ). Si analizzano i concetti di atonalità, dodecafonia, serialismo, serialismo integrale, scala esatonale, etc. Si prevedono periodici approfondimenti di alcuni spettacoli presenti nel cartellone scaligero della stagione in corso. L allievo acquisisce la capacità di adottare un linguaggio tecnicamente adatto alla materia oggetto delle lezioni, stabilire punti di contatto con le materie affini e di esporre i concetti della materia in forma orale e scritta. Tecniche della danza La disciplina Tecniche della danza si articola in: tecnica della danza classico-accademica, tecnica della danza moderno-contemporanea, laboratorio coreutico, laboratorio coreografico. L affinamento delle tecniche specifiche prevede necessariamente la divisione delle classi maschili da quelle femminili per le discipline sopra citate. Tecnica della danza classico-accademica Il quinquennio si propone di formare ballerini di alto livello professionale, in grado di essere inseriti nei maggiori corpi di ballo italiani e stranieri. L iter didattico permette al ballerino di ottenere una preparazione completa in linea con le esigenze del panorama artistico internazionale. La divisione delle classi maschili da quelle femminili consente il perfezionamento delle tecniche specifiche. L impronta d insegnamento si fonda sull unione della didattica tradizionale di derivazione russa alle metodologie italiane che caratterizzano da sempre l istituzione scaligera, con il metodo francese che pone una particolare attenzione alla coordinazione, alla musicalità e alla dinamica. Il primo biennio è dedicato al consolidamento delle tecniche di base e all introduzione di quelle avanzate. Si approfondisce la dinamica del movimento al fine di dare un ritmo più brillante all esecuzione dei passi nonché una maggior coscienza relativamente alla coordinazione delle braccia, al lavoro dei piedi e al virtuosismo. 3

Lo scopo principale degli ultimi tre anni di corso è di dare agli allievi un approfondita conoscenza delle tecniche avanzate in linea con il lavoro degli anni precedenti e formare un danzatore connotato da una tecnica classico-accademica molto solida. Primo biennio Si consolidano le tecniche di base acquisite dall allievo nei precedenti corsi di studio. Si inizia lo studio dei giri nelle pose grandi attraverso i tours lents ed i relevés nelle pose grandi, si perfeziona la teoria delle pirouettes affrontandole anche in diagonale. Gli esercizi in centro si eseguono en tournant. E svolto un importante lavoro sull'equilibrio in mezza punta ed in punta nelle pose grandi; aumenta la difficoltà dell adagio aggiungendo passi e legazioni ballettistiche. Si studia la batteria finita su una gamba sola e si approcciano i grandi salti. Uno degli obiettivi più importanti è dare all allievo maggior sicurezza nel lavoro sulle punte. Si continua lo studio delle pirouettes prese in modi differenti, in diagonale e sul posto, in mezza punta e punta, raggiungendo in queste ultime la sicurezza nella tecnica. Si consolida la tecnica dei grandi giri e dei grandi salti. Si eseguono adagi in forme più complesse con cambiamenti di tempi durante la combinazione al fine di sviluppare la coordinazione e la musicalità. Si perfezionano le tecniche avanzate introdotte nel biennio precedente. L allievo deve raggiungere la quasi completa sicurezza nei grandi giri presi in modi differenti e nelle varie combinazioni di pirouettes sul posto ed in diagonale. Si approfondisce lo studio dei grandi salti. Sono fondamentali l elasticità e l espressività corporea, la plasticità dei passi e delle posizioni. L'allievo raggiunge la perfetta padronanza tecnica dei passi e dei passaggi. Si studiano in particolare i grandi giri e le pirouettes in cerchio, anche in punta. Per gli allievi maschi, in particolare, è importante lo sviluppo e la potenza muscolare finalizzati al perfezionamento della tecnica del salto, delle pirouettes e delle batterie. Si perfeziona e si completa la formazione professionale dell allievo. La personalità dell'allievo, già definita, permette di arricchire la tecnica acquisita con l espressività artistica. Le capacità dell'allievo sono sottoposte ad un lavoro di rifinitura tecnica tale da arrivare alla totale sicurezza con l obiettivo di un esecuzione perfetta. Tecnica della danza moderno-contemporanea Nel corso del quinquennio, lo studio delle tecniche della danza contemporanea affianca quello della danza classico-accademica. La formazione altamente professionale di un danzatore non può prescindere 4

dalla conoscenza approfondita degli stili e dei linguaggi di questa disciplina. L iter didattico permette al danzatore di ottenere una preparazione completa in linea con le esigenze del panorama artistico internazionale. Primo biennio Il primo biennio è dedicato alla conoscenza degli elementi di tecnica di base, al suolo, nella verticale e nello spazio. Si pone l attenzione all ascolto coreografico di se stessi e del gruppo. Si approcciano brevi e semplici composizioni coreografiche e improvvisazioni guidate su temi diversi: percezioni, musica, qualità di movimento, immagini. Si studiano sequenze a terra (rilascio e resistenza nel lavoro al suolo), esercizi al centro (busto e lavoro del piede, degli arti inferiori, in parallelo e in en dehors), spostamenti nello spazio, sospensioni, piccoli salti e temps levé, brevi sequenze nello spazio. Si inizia ad introdurre il lavoro di analisi delle qualità di movimento (rimbalzo, sospensione, lancio, fermata, resistenza). Nella seconda parte del percorso le sequenze risultano più elaborate, soprattutto negli adagi e nei salti. La coscienza del peso/fuori peso viene rafforzata dallo studio di tecnica di duo. Nel lavoro a coppie si studiano prese stabilite o dinamiche di partnering. Maggior attenzione è posta all improvvisazione individuale e di gruppo. La tecnica si fa più complessa con esercizi al centro (busto e lavoro del piede, degli arti inferiori, in parallelo e in en dehors), spostamenti nello spazio, affondi, adagio, sequenza di salti e temps levés, sequenze coreografiche. Si affrontano improvvisazioni e composizioni coreografiche nei lavori di gruppo e individuali. Lo studio viene intensificato affinché il danzatore possa acquisire le tecniche avanzate e abbia maggiore coscienza del proprio corpo e delle proprie potenzialità. L ascolto coreografico del proprio corpo e del gruppo, la composizione coreografica, la ricerca di un linguaggio personale sono i temi affrontati al fine di completare il lavoro tecnico-artistico svolto negli anni precedenti. Si pone l accento sull individuo, sulle sue capacità di creare movimento e sperimentare una gestualità propria. Viene introdotta la lezione di repertorio: si analizzano e si studiano estratti da coreografie (assoli, duetti, parti corali). Si perfeziona e si completa la formazione professionale dell allievo. La personalità dell'allievo, già definita, permette di arricchire la tecnica acquisita con l espressività artistica. Le capacità dell'allievo sono sottoposte ad un lavoro di rifinitura tecnica tale da arrivare alla totale sicurezza con l obiettivo di un esecuzione perfetta. Laboratorio coreutico Laboratorio coreografico Il laboratorio coreutico e il laboratorio coreografico completano nell arco del quinquennio la formazione tecnica classico-accademica e moderno-contemporanea. 5

L obiettivo è quello di formare ballerini con un ottimo livello professionale e connotati da una forte preparazione tecnica e artistica. Ciò affinché i neo diplomati possano integrarsi nei principali corpi di ballo italiani e stranieri grazie alla conoscenza dei principali stili della danza classica, neoclassica e contemporanea. L'allievo dovrà apprendere ed eseguire con maestria le diverse variazioni di repertorio con le loro particolarità stilistiche. Il quinquennio è caratterizzato da una forte attività artistica che si espleta sia sul palcoscenico scaligero (come partecipazione agli spettacoli in cartellone) sia in produzioni dell Istituzione nei principali teatri italiani e stranieri con programmi coreografici di altissimo livello. Tale attività consente all allievo di avere una buona conoscenza della pratica di palcoscenico e concorre in modo sostanziale alla sua formazione professionale. Primo biennio Nel primo biennio si approccia il repertorio classico e contemporaneo (per il corso femminile e maschile separatamente) con una proposta didattica funzionale all attività artistica programmata per l anno in corso e commisurata alle capacità tecniche dell allievo. La principale finalità è quella di dare forza e sicurezza nel lavoro individuale e di gruppo su brani coreografici e permettere all allievo di misurare le proprie capacità artistiche in relazione a quanto appreso alle lezioni di tecnica classica. Si affiancano lezioni di potenziamento fisico che supportano l attività e lo sviluppo psico-motorio dell allievo con lo scopo di conferire una sempre maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità e della propria fisicità. e quinto anno Nel secondo biennio si continua lo studio del repertorio classico e contemporaneo (per il corso femminile e maschile separatamente) con le stesse finalità del biennio precedente, ma con difficoltà maggiori, ovvero commisurate al livello tecnico raggiunto. Si introducono lezioni specifiche di tecnica del passo a due per l approccio alla tecnica del lift (alzate) e delle tecniche codificate di base tramite lo studio dei movimenti in coppia e di estratti da coreografie scelti in relazione al livello tecnico e alle esigenze artistico-didattiche specifiche. Nel corso del quinto anno l allievo dovrà apprendere ed eseguire con maestria i più importanti passi a due e le variazioni (a solo) del repertorio classico e contemporaneo. Alla fine di questo percorso, grazie anche alla pratica di palcoscenico, l allievo acquisisce le peculiari doti del ballerino professionista. Teoria e pratica musicale della danza Nel corso del biennio l allievo apprende le nozioni di base di ritmica e ascolto musicale complementari alla sua formazione coreutica. Oltre agli argomenti di carattere teorico, ci si concentra sulla pratica ritmica anche con l ausilio della voce, delle mani e del corpo. Ciò consente lo sviluppo del senso ritmico mediante la realizzazione e il riconoscimento delle configurazioni ritmiche fondamentali. L ultima parte del corso si concentra sull ascolto e sul riconoscimento delle strutture intervallari, scalari e accordali. 6

L allievo si approccia allo studio dei fondamentali parametri musicali quali altezza, intensità, timbro e durata del suono, affronta la lettura delle note in chiave di Sol e di Fa e le principali figure di durata e unità di misura. Apprende nozioni elementari di armonia e di stile musicale. L esercitazione pratica, singola e di gruppo, permette una migliore assimilazione dei principali movimenti relativi alla scansione del tempo musicale, delle configurazioni ritmiche fondamentali (sincope e sue varianti, contrattempo e sue varianti, ritmo d inizio tetico, anacrusico, acefalo, distribuzione degli accenti ritmici principali e secondari, la terzina e la sestina, andamenti ritmici in tempo binario e ternario). Tali apprendimenti si completano con la lettura e l analisi ritmica di brani dei principali balletti. 7