PROGETTO ESECUTIVO ROMA MUNICIPIO XIV - MONTE MARIO LAVORI DI ADEGUAMENTO ANTINCENDIO DELLA SCUOLA MEDIA "RANALDI" ALLEGATO RELAZIONE GEOLOGICA

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Transcript:

ROMA MUNICIPIO XIV - MONTE MARIO PROGETTO ESECUTIVO LAVORI DI ADEGUAMENTO ANTINCENDIO DELLA SCUOLA MEDIA "RANALDI" SITA IN VIA TORRE VECCHIA N 675 RELAZIONE GEOLOGICA STAZIONE APPALTANTE: COMUNE DI ROMA MUNICIPIO XIV Direttore tecnico: Ing. Antonio Fernando DI LORENZO Responsabile Unico del Procedimento: Arch. Simonetta CICCALOTTI Progettista: Ing. Roberto MURTAS - EUROPROJECT SRL Coordinatore per la sicurezza: Ing. Roberto MURTAS - EUROPROJECT SRL Collaboratori: Ing. Michele DESSI' Ing. Giuseppe PINNA Geom. Simone FRAU Geom. Francesco ZURRU EUROPROJECT S.R.L. ALLEGATO Data: DICEMBRE 2016 Agg:

Comune di Roma XIV Circoscrizione Lavori di Realizzazione di un Serbatoio Idrico all interno del cortile de l Istituto Scolastico Claudio Ranaldi Relazione Geologica e Geotecnica Progettista: Dottor Ingegner Roberto Murtas DATA: Consulente: Dottor Geologo Giorgio Farci ORG n 122 05/12/2016

Premessa: Nei giorni scorsi, il sottoscritto Geologo è stato contattato dal progettista dei lavori in oggetto, Dottor Ingegner Roberto Murtas, al fine di verificare le caratteristiche geotecniche dei terreni interessati dalle fondazioni di progetto. L area è stata interessata da un accurata indagine geologica e geofisica con tecniche sismiche, eseguita dallla Società Cooperativa Geoambiente srl di Roma nel 2013. Tale indagine continua ad essere la base fondante delle caratteristiche geologiche e geotecniche descritte nella presente. L area osservata, in cui è prevista la realizzazione di un serbatoio idrico, poggiante su una platea in calcestruzzo armato si trova all interno della Municipalità di Roma XIV e, precisamente, all interno del cortile della Scuola Media Statale Carlo Ranaldi sita in via Torrevecchia al civico 675. In questa indagine lo scrivente ha potuto constatare le caratteristiche geologiche esistenti in corrispondenza delle opere previste in progetto e le ha correlate ai dati forniti dagli studi geologici e geofisici precedenti. Inquadramento geologico: Ubicazione Area Osservata L area studiata si trova all interno dell abitato di Roma in corrispondenza della XIV Municipalità nella zona Nord Occidentale della Capitale a destra del corso del Fiume Tevere. Il settore è caratterizzato geologicamente dalla presenza in affioramento di formazioni di età variabile tra il Pliocene ed il Quaternario recente. Le formazioni più antiche sono di età pliocenica e si rinvengono in diverse zone del territorio della Municipalità ma prevalentemente nell area di Monte Mario e Balduina. Esse sono caratterizzate da litotipi sedimentari di ambiente marino come arenarie e argilliti che appartengono alla Unità di Monte Mario (MTM). Hanno uno spessore valutato in circa 800 m e fungono da basamento all intero settore. La variazione del livello marino nel corso del Pliocene è la causa di una intensa erosione che ha interessato tali formazioni e la successiva deposizione di materiali di origine sedimentaria continentale (argille dell Unità di Monte Ciocci) e/o fluvio deltizia.

Nel Quaternario la grande attività erosiva e sedimentaria del Fiume Tevere ha deposto sedimenti di origine fluviale che sono distinguibili nei depositi che formano l Unità di Ponte Galeria (Paleotevere 1) e Paleotevere 2 (nel Centro Storico). Intorno a 600.000 anni fa ha inizio una fase di intensa attività vulcanica di tipo espolosivo distinta in due principali distretti vulcanici. Il primo nell area a Nord Ovest dei Monti Sabatini e il secondo nell area a Sud Est dei Colli Albani. Tali formazioni vulcaniche hanno colmato le depressioni e le incisioni fluviali depositando materiali piroclastici arenacei, cineritici o ignimbritici con giaciture sub orizzontali, condizionando l andamento stesso del Fiume Tevere. Con l ultima glaciazione il fiume Tevere ha avuto modo di approfondire il suo alveo sino a circa 50 metri sotto il livello del mare attuale per poi essere colmato nell Olocene da materiali alluvionali principalmente argillo-limosi. La presenza di materiali permeabili per granulometria o fratturazione in superficie e impermeabili argillosi in profondità ha consentito lo svilupparsi di importanti falde freatiche che attraversano gran parte del territorio romano. Legenda Carta Geologica del XIV Municipio di Roma MVA Formazione di Monte Vaticano (Argille azzurre di ambiente marino) MTM Formazione di Monte Mario (Sabbie e Argille di ambiente litorale marino) PGL SKF LTT SFT h Formazione di Ponte Galeria (sabbie e argille di ambiente di transizione) Tufi Stratificati di Sacrofano Tufi Stratificati di La Storta Depositi alluvionali recenti (Sabbie e Argille) Depositi antropici

Situazione dell Area Studiata: L area studiata mostra che, sotto un sottile livello di suolo o materiale di riporto, i terreni naturali sono di origine vulcanico clastica a carattere cineritico pomiceo e sono riferibili alla Formazione di La Storta (LTT in carta geologica), poggianti sui sedimenti marini arenaceo sabbiosi del plio-quaternario. Lo spessore di tali formazioni rilevato nell area e compreso tra i 20 m e i 40 m. Da un punto di vista geofisico e geotecnico i terreni osservati sonio inseriti nella Zona di Ampliamento Sismico denominata ZAS2. Carta Microzonazione Sismica Legenda ZAS 1 colore celeste ZAS 2 colore verde chiaro ZAS 3 colore verde ZAS 4 colore verde scuro ZAS 5 colore marrone ZAS 6 colore giallo ZAS 7 colore ocra

In tale zona si ha, quindi, la presenza di tufi cinerico-pomicei cui si può attribuire, alla quota di fondazione di circa 1,0 metri, un angolo di attrito interno di almeno 20 e una coesione di circa 0,2 kg/cmq con carichi ammissibili di almeno 0,5 Kg/cmq. Dal punto di vista sismico ci troviamo in una zona con velocità medie di 420 m/s che, pur non mostrando caratteristiche di bedrock sismico, consentono di ipotizzare per tali formazioni vulcaniche, uno spessore di almeno 20 m con passaggio graduale ai sottostanti sedimenti del basamento pliocenico. Conclusioni: Le osservazioni effettuate in zona e le conoscenze bibliografiche di affermare quanto segue: 1. I terreni osservati in superficie sono d origine vulcanica alterati in superficie e mostrano caratteristiche geotecniche abbastanza omogenee alle quote di fondazione; 2. Essi sono facilmente scavabili con normali mezzi meccanici nei primi metri ma possono presentare livelletti maggiormente addensati; 3. Non si rinviene acqua di falda alle quote di fondazione previste; 4. I terreni di fondazione hanno caratteristiche di terreni coesivi con le caratteristiche geotecniche indicate nell apposito paragrafo descrittivo dei parametri geotecnici; 5. I terreni più superficiali sono da bonificare per almeno 0,50-1,0 m per la presenza di costituenti antropici e/o di alterazione superficiale; 6. I manufatti da realizzare vanno a poggiare in un area di microzonazione sismica sostanzialmente stabile ma suscettibili di ampliamento sismico relativamente basso (ZAS 2) con valori di velocità media di 420 m/s. 7. Le quote di fondazione superficiale potranno essere aumentate in funzione del reale spessore dello strato di alterazione superficiale eventualmente prevedendo la realizzazione di una sottofondazione con materiale lapideo.