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Relazione sulla Gestione e Bilancio 2014 e Programma Specifico di Prevenzione 2015 2017 Milano, 30 aprile 2015

iv v vi x xii INDICE PRESENTAZIONE DEL PRESIDENTE INTRODUZIONE Il Consorzio CiAl Assetto legislativo e normativo Definizioni 1 RELAZIONE SULLA GESTIONE E RISULTATI DI RECUPERO E RICICLO 2014 2 Quadro Generale 2 Risultati raggiunti 3 Imballaggi immessi sul mercato 4 Destinazione e uso degli imballaggi 4 Imprese della filiera 8 Prevenzione 14 Ricerca e Sviluppo 16 Raccolta Riciclo Recupero 16 Gestione dei flussi 18 Accordi e corrispettivi 19 Incentivi e finanziamenti 20 Raccolta differenziata 29 Piattaforme di trattamento e conferimento 30 Altre forme di captazione 31 Materiali conferiti 33 Qualità, Selezione e Logistica 37 Cessione dei materiali 39 Riciclo 46 Recupero energetico 46 Certificazioni e Modello ex D.Lgs. 231/01 55 Comunicazione 74 Gestione altri contenitori 75 Analisi economica 77 BILANCIO 2014 78 Organi consortili 79 Lettera ai consorziati 85 Stato patrimoniale 87 Conto economico 88 Nota integrativa 108 Relazione del Collegio Sindacale 110 Relazione della Società di Revisione 111 INDICATORI 115 PROGRAMMA SPECIFICO DI PREVENZIONE 2015 2017 116 Premessa 116 Obiettivi del Programma Specifico di Prevenzione 117 Imballaggi immessi sul mercato 118 Prevenzione 120 Ricerca e Sviluppo 122 Accordi e corrispettivi 124 Incentivi e finanziamenti 124 Raccolta differenziata 127 Altre forme di captazione 127 Ritiro dei materiali 127 Qualità, Selezione e Logistica 128 Cessione dei materiali 128 Riciclo 128 Recupero energetico 129 Certificazioni e Modello ex D.Lgs. 231/01 129 Comunicazione 132 Gestione altri contenitori 133 Previsioni economiche ii

PRESENTAZIONE DEL PRESIDENTE Gli eccellenti risultati di raccolta e riciclo ottenuti nel 2014, in linea con gli obiettivi e il trend registrato negli ultimi anni, assumono un valore ben più importante dell evidenza legata al recupero di materia e di energia. Si tratta, infatti, di un risultato che denota l affermarsi di una consapevolezza e di una cultura sempre più ampia e diffusa di stili di vita e di consumo coerenti con una crescita realmente sostenibile. L alluminio, in particolare, con le sue applicazioni nel settore del packaging, rappresenta ed esprime pienamente i valori e i principi di un sistema orientato verso la cosiddetta economia circolare anticipando, addirittura, le sfide e le opportunità che le strategie della Commissione europea propongono anche nell ambito di un uso efficiente delle risorse. Dal contributo insostituibile che il packaging in alluminio offre in termini di riduzione degli sprechi alimentari e di bevande, a quello che esso stesso rappresenta in termini di prevenzione grazie alla sua leggerezza e infinita riciclabilità, alle innumerevoli forme di recupero possibili che ne limitano enormemente lo smaltimento in discarica da sempre. Le proposte tecniche interne al sistema produttivo del packaging e quelle esterne sul fronte della raccolta e del recupero, avanzate dal Consorzio in tutti questi anni, hanno prodotto risultati più che soddisfacenti, così come gli sforzi in termini di comunicazione tesi ad una sensibilizzazione di tutti i soggetti coinvolti nel più ampio sistema di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio. E l anno appena chiuso, grazie anche al consolidamento del ruolo del Consorzio su tutto il territorio nazionale e della rete di relazioni con Comuni e operatori, con cui è stato fino ad oggi condiviso questo importante percorso e questi rilevanti risultati, rappresenta ora quasi l inizio di una nuova era. Il Consorzio è, infatti, pronto per affrontare le nuove sfide dettate dall Europa e le nuove opportunità che anche il nostro Paese saprà cogliere attraverso l aggiornamento e l adeguamento normativo attualmente in corso. Una disponibilità sempre più ampia di rottame interna, allo scopo di ridurre ulteriormente la dipendenza da altri Paesi, prevalentemente extra europei, è un obiettivo che il Consorzio persegue da tempo a favore di un industria italiana dell alluminio tra i leader mondiali per quantità e qualità della produzione, ormai al 100% derivata da riciclo pre e post consumo. Non a caso in fase di rinnovo dell accordo quadro Anci-Conai tra le principali novità abbiamo introdotto l eliminazione della soglia massima di frazioni merceologiche similari conferibili assieme agli imballaggi. Questo vuol dire facilitare e favorire l avvio a riciclo di oggetti e manufatti in alluminio di uso domestico giunti a fine vita e fino a poco tempo fa inseriti in flussi indiscriminati di rottame metallico misto e ingombranti con la necessità di transitare attraverso varie fasi di selezione e trattamento. Oggi questi prodotti possono usufruire del flusso efficiente e consolidato della gestione del packaging in alluminio diventando anche una risorsa in più, anche in termini economici, per tutti i comuni italiani. L adeguamento dei corrispettivi e l introduzione di una super fascia con un valore pari a 550 Euro, per tonnellata di materiale raccolto e selezionato, rappresentano uno stimolo in più e un beneficio indiscutibile che potrà così premiare i territori e gli operatori più virtuosi. Obiettivi sempre più ambiziosi dal parte dell Unione Europea in termini di riciclo, con anche la necessità di adottare tecnologie ancora più avanzate e affidabili per garantire la massimizzazione di ogni tipo di frazione recuperabile limitando sempre più lo smaltimento finale sembrano quasi replicare la strategia che da oltre dieci anni caratterizza il sistema di gestione di CIAL. Zero discarica, 100% recupero è infatti la formula che racchiude le diverse opzioni di gestione e trattamento del rifiuto e che garantiscono di intercettare il metallo, sfuggito alla prioritaria raccolta differenziata, da impianti di selezione del rifiuto indifferenziato, al termine del processo di termovalorizzazione, in impianti per la lavorazione di altre tipologie di rifiuto, offrendo quindi delle opportunità interessanti anche per quelle aree del territorio un po meno efficienti. Anche queste sono opzioni incluse e formalizzate nel nostro allegato tecnico e, ovviamente, tese a favorire in tempi rapidi una crescita complessiva dell intero sistema di gestione nazionale di rifiuti. Gli obiettivi raggiunti in termini di raccolta e riciclo e, ancor più, l affermarsi di una consapevolezza ampia e diffusa tra tutti gli attori della filiera industriale e del recupero dimostrano l efficacia delle strategie adottate negli ultimi anni e tese a rendere più fluidi e agevoli lo sviluppo e l adozione di tecnologie e soluzioni idonee a favorire la naturale caratteristica e vocazione del metal to metal loop alla base del nostro sistema produttivo. iv

In un ottica di economia circolare, i cui principi sono particolarmente affini ai valori dell alluminio, il metal to metal loop garantisce che l energia e la materia presente in ogni singolo prodotto di alluminio permanga nel tempo, senza perdite di performance chimico-fisiche, venendo riutilizzate e, quindi, conservate in ogni successiva applicazione senza fine. Da qui anche il concetto di materiale permanente, associato ai metalli che, proprio per queste caratteristiche specifiche, non possono essere ricondotti alle categorie dei materiali da fonti derivate dal petrolio ma nemmeno da quelle rinnovabili (nonostante nella sua produzione ne venga utilizzata una discreta proporzione) e che rimarca la loro infinità riciclabilità e l assenza di un decadimento delle performance chimico-fisiche, cosa non comune nei materiali sottoposti a numerosi cicli d uso, raccolta e riciclo. Allo scopo di fornire uno scenario aggiornato e prospettico dell intera filiera produttiva e del ciclo di recupero connesso alle diverse tipologie di prodotti e applicazioni, con anche una analisi del contesto non solo nazionale, ma anche europeo e mondiale, abbiamo affidato ad un noto e autorevole istituto di ricerca la stesura di un rapporto in grado di affermare le performance e i benefici economici, energetici, ambientali e sociali dell alluminio. Lo studio offrirà a breve, quindi, una fotografia della situazione attuale e ben rappresenta le interessanti opportunità e contributi che l industria dell alluminio saprà e potrà garantire in futuro, da protagonista, in quella che già oggi è una filiera intrinsecamente basata sui principi dell economia circolare e che rappresenta un concreto punto di forza dell economia nazionale. INTRODUZIONE Ai sensi del D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, CiAl ha trasmesso nel settembre 2014 il Piano specifico di prevenzione e gestione previsionale per il 2015. Il Consiglio di Amministrazione CiAl contemporaneamente a detto Piano ha approvato il bilancio previsionale 2015. L obiettivo è dunque, sempre nell ambito della trasparenza che ha contraddistinto l azione di CiAl, quello della semplificazione e della razionalizzazione della propria azione, anche al fine di facilitare la comunicazione con istituzioni, PP.AA. locale, cittadini, imprese del settore raccolta, riciclo e recupero, associazioni d impresa, sindacati e organizzazioni non governative e naturalmente con le imprese consorziate. CiAl redige questo unico documento che include: - la Relazione sulla gestione relativa all anno 2014 con indicazione nominativa dei consorziati; - il Bilancio relativo all anno 2014; - il Programma Specifico di Prevenzione, aggiornato annualmente, con previsioni per il triennio 2015 17. La redazione di un unico documento permette una migliore rendicontazione delle complesse attività consortili, anche in termini economico-finanziari, e una migliore rappresentazione delle complesse relazioni di continuità tra reporting consuntivo e preventivo. Il documento di presentazione delle informazioni e dei dati relativi alle attività di prevenzione e gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio viene inviato come di consueto, nel rispetto delle previsioni legislative, all Osservatorio Nazionale sui Rifiuti e a Conai, nonché al Ministero dell Ambiente, della tutela del territorio e del mare e al Ministero dello Sviluppo economico. La Relazione ed il Programma includono inoltre una sezione dedicata agli indicatori sistemici richiesti dall Osservatorio Nazionale sui Rifiuti, ove vengono riportati una serie di indicatori che possono semplificare all Osservatorio lo svolgimento delle funzioni istituzionali di verifica del sistema imballaggi. Inoltre, al fine di permettere a Conai di predisporre il Programma Generale di Prevenzione e gestione degli imballaggi e dei rifiuti di Imballaggio ai sensi degli art. 225 del citato Decreto, vengono individuate, con riferimento alla filiera degli imballaggi e rifiuti di imballaggio in alluminio, per quanto applicabili, le misure adottate relative ai seguenti obiettivi: prevenzione della formazione dei rifiuti di imballaggio; v

accrescimento della proporzione della quantità di rifiuti di imballaggi riciclabili rispetto alla quantità di imballaggi non riciclabili; accrescimento della proporzione della quantità di rifiuti di imballaggi riutilizzabili rispetto alla quantità di imballaggi non riutilizzabili; miglioramento delle caratteristiche dell'imballaggio allo scopo di permettere ad esso di sopportare più tragitti o rotazioni nelle condizioni di utilizzo normalmente prevedibili; realizzazione degli obiettivi di recupero e riciclaggio sono inoltre determinati: la percentuale in peso dei rifiuti di imballaggio da recuperare ogni cinque anni e, nell'ambito di questo obiettivo globale, sulla base della stessa scadenza, la percentuale in peso da riciclare; gli obiettivi intermedi di recupero e riciclaggio rispetto agli obiettivi di cui al punto precedente. L articolazione ed il format del Programma Specifico di Prevenzione CiAl è redatto secondo un proprio standard, condiviso con Conai. Vengono presentate, inoltre, specifiche informazioni complementari che meglio servono a mettere in luce le attività dirette ed indirette della filiera degli imballaggi in alluminio. Il presente Programma Specifico di Prevenzione tiene conto dell adesione volontaria del Consorzio al sistema di ecogestione ed audit secondo gli standard indicati dal Regolamento Comunitario n. 1221/2009 (EMAS III), per cui ha conseguito la Registrazione n. I-000492 nel maggio 2006 nonché ottenuto il rinnovo nel febbraio 2011, valido per i successivi quattro anni, e dell esperienza consortile acquisita nell implementazione di un Sistema di Gestione Integrato Qualità, Ambiente e Sicurezza conformemente alle norme UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 14001 e allo standard OHSAS 18001 per la gestione degli aspetti connessi all attività consortile e per la definizione degli obiettivi e dei traguardi per il miglioramento delle proprie prestazioni. In particolare, si segnala che ulteriori informazioni di dettaglio sono riportate nella Dichiarazione Ambientale in ottica Emas e nei relativi aggiornamenti annuali, che vogliono essere una visione dinamica della tutela dell ambiente a vantaggio di tutti coloro che chiedono sempre maggiori garanzie sulla qualità ambientale. Obiettivo ultimo è dunque quello di favorire il miglioramento della qualità dell ambiente attraverso il coinvolgimento delle parti interessate che gestiscono i servizi di raccolta, riciclo e recupero degli imballaggi in alluminio. Tali documenti raccolgono ed analizzano i principali dati relativi alla gestione ambientale che sono verificati e convalidati da un Ente certificatore accreditato e successivamente inviati al Comitato Emas-ISPRA. CiAl è impegnato ad aggiornare annualmente i dati e renderli disponibili al pubblico. IL CONSORZIO CIAL Come previsto dall art. 3 dello Statuto consortile, CiAl è un Consorzio senza fini di lucro costituito dalle aziende che operano nel settore degli imballaggi in alluminio (produttori ed importatori di alluminio destinato alla fabbricazione di imballaggi; fabbricanti, trasformatori ed importatori di imballaggi vuoti in alluminio; utilizzatori di imballaggi in alluminio). Il Consorzio è costituito per raggiungere gli obiettivi di riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggi in alluminio immessi sul mercato nazionale definiti dal Decreto legislativo n. 22 del 5 febbraio 1997, mutuati dalla Direttiva Europea 94/62. Il D.Lgs. 22/97 ha segnato nel nostro Paese la nascita di un nuovo orientamento nella gestione dei rifiuti basato non più sulla discarica bensì sulla prevenzione, la raccolta differenziata, il riutilizzo, il riciclo e il recupero. Il D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006 Norme in materia ambientale in particolare al Titolo II della parte IV abrogando il D.Lgs. 22/97 prevede norme specifiche sulla gestione degli Imballaggi, che confermano all art. 223 il ruolo di CiAl in qualità di Consorzio già riconosciuto ai sensi della normativa previgente. vi

Nell ambito di questo nuovo orientamento, sono stati riconfermati per il sistema imballaggi: obiettivi globali di raccolta, recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio in Italia; il ruolo di Conai come garante e coordinatore delle sinergie di sistema; il ruolo dei consorzi nazionali per il coordinamento gestionale del riciclo e recupero dei principali materiali di imballaggio. La filiera dell alluminio ha creato nel 1997 CiAl Consorzio Imballaggi Alluminio - con il compito di sviluppare la raccolta differenziata e avviare a riciclo e recupero gli imballaggi di alluminio alla fine del loro ciclo di vita. CiAl contribuisce, quindi, al recupero di preziosa materia prima, ad evitare sprechi e a salvaguardare l ambiente. Il Consorzio ha l obiettivo di raggiungere il recupero degli imballaggi di alluminio annualmente immessi sul mercato nazionale attraverso: la promozione e lo sviluppo della raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio postconsumo; la valorizzazione degli imballaggi postconsumo tramite il riciclo dell alluminio; la valorizzazione dei rifiuti di imballaggio in alluminio tramite il recupero energetico che avviene sia in impianti di incenerimento di rifiuti urbani che in impianti di combustione di CdR; infatti, gli imballaggi in alluminio con spessore fino ai 50 micron, se sottoposti ad un processo di combustione, sviluppano energia recuperabile; il monitoraggio delle attività di prevenzione effettuate dalle imprese e orientate al contenimento della produzione dei rifiuti e alla razionalizzazione dei cicli produttivi anche attraverso la gestione ambientale. CiAl opera all interno del sistema del recupero di imballaggi fondato sui principi della responsabilità condivisa e chi inquina paga e svolge le proprie attività sul territorio nazionale in stretto collegamento e in costante collaborazione con altre istituzioni e soggetti: il Consorzio Nazionale Imballaggi (Conai), l Osservatorio Nazionale sui Rifiuti, gli altri consorzi di filiera, le associazioni di settore a livello europeo e nazionale. Come previsto dall art.5 dello Statuto, le attività svolte dal Consorzio vengono finanziate tramite: i contributi anticipati per la raccolta e recupero dell alluminio, cioè un contributo per ogni chilo di imballaggio in alluminio immesso sul mercato in territorio nazionale; i proventi derivanti da attività di riciclo; la contribuzione volontaria dei propri consorziati. Per conseguire i propri obiettivi, CiAl ha adottato una serie di strumenti che permettono al Consorzio di gestire il sistema sulla base dei principi di efficienza, efficacia ed economicità. I principali strumenti utilizzati sono: il Programma Specifico di Prevenzione, il Piano Specifico di Prevenzione, la Relazione sui risultati raggiunti annualmente, gli Accordi con i diversi interlocutori del sistema e, infine, gli strumenti di comunicazione. Attraverso questi strumenti d azione, CiAl collabora stabilmente con: la Pubblica Amministrazione Centrale, in particolare con il Ministero dell Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero dello Sviluppo Economico. Le Regioni e le Provincie in relazione ai compiti loro affidati dalla legislazione sui rifiuti; i Comuni, i loro concessionari e le imprese che gestiscono servizi di raccolta, di trasporto e stoccaggio dell imballaggio post-consumo; le imprese specializzate nella selezione e trattamento dell alluminio; le fonderie per il riciclo; i cittadini, attraverso l organizzazione di attività di informazione e sensibilizzazione ambientale responsabile; le organizzazioni non governative. vii

Per conseguire tali risultati il Consorzio ha attivato una serie articolata di accordi e convenzioni coinvolgendo come propri interlocutori naturali le Pubbliche Amministrazioni, le imprese, le istituzioni e le associazioni. CiAl, sulla base di una scelta rigorosa e volontaria, ha consolidato, attraverso la registrazione EMAS, un sistema di gestione ambientale implementato per sviluppare un percorso di miglioramento sottoposto a costante verifica e reso pubblico. CiAl ritiene che la registrazione EMAS, oltre che aumentare la soglia di attenzione alle prestazioni ambientali e la prevenzione dell inquinamento, rafforzi il rapporto con le Istituzioni, con tutti i suoi interlocutori e con il pubblico, al fine di preservare e migliorare la qualità dell ambiente a beneficio delle attuali generazioni e di quelle future. Il Consorzio, che riunisce la filiera industriale degli imballaggi in alluminio, attraverso EMAS intende apportare un beneficio alla collettività assicurando i migliori servizi con la massima tutela dell ambiente. Allo stesso modo ha l obiettivo di rafforzare la propria mission e l immagine della filiera, garantendo visibilità e trasparenza dei risultati raggiunti, a completamento degli sforzi delle molte imprese attive nel settore degli imballaggi in alluminio che hanno già adottato la certificazione ambientale come processo virtuoso di responsabilità sociale. Il Consorzio Imballaggi Alluminio, primo tra i consorzi del sistema imballaggi ad aver conseguito la registrazione Emas, si pone come modello di riferimento in quanto coniuga al meglio sia il principio della responsabilità condivisa sia il principio della responsabilità socio-ambientale alla base delle direttive comunitarie e della normativa nazionale. CiAl si è dotato di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo al fine di elaborare ed implementare un sistema di governance aderente a elevati standard etici, in grado di favorire la diffusione costante della cultura del controllo e una maggiore sensibilizzazione verso comportamenti responsabili e consapevoli, come tale idoneo ad evitare e/o ridurre il rischio di reati previsti dal Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231 (di seguito D.Lgs. 231/2001 ). In ossequio alle indicazioni fornite dalla giurisprudenza formatasi sul D.Lgs. 231/2001 in base alla quale il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo deve scaturire da una visione organizzativa - e non solo giuridico-formale - dei fenomeni aziendali, CiAl ha elaborato ed attuato un Modello in grado di assolvere alla propria funzione in modo efficiente ed efficace. La volontà del Consorzio di aderire ai principi sottesi al D.Lgs. 231/2001, di cui il Modello costituisce riprova, trova riscontro anche nel Codice Etico del Consorzio che costituisce il principio ispiratore giuridicamente rilevante di tutto quanto previsto e disposto dal Modello organizzativo. In linea con il nuovo scenario normativo e di autoregolamentazione internazionale e nazionale, CiAl ha altresì intrapreso una serie di iniziative volte a dare attuazione concreta al Modello di compliance adottato. Ciò ha comportato per il Consorzio la necessità di conformare la propria struttura e le proprie modalità di gestione al predetto Modello. Il Modello ha la finalità di prevenire il rischio di commissione dei reati previsti dal D.Lgs. 231/2001 ed è indirizzato oltre che all Organismo di Vigilanza ai soggetti che intrattengono rapporti con il Consorzio, in particolare: - amministratori; - membri degli altri organi consortili, nonché qualsiasi altro soggetto in posizione apicale, intendendosi per tale qualsiasi persona che rivesta funzioni di rappresentanza, amministrazione o direzione del Consorzio; - dipendenti (compresi i dirigenti), inclusi i lavoratori a termine o a tempo parziale a cui sono stati assegnati poteri e collaboratori, intendendosi per tali i soggetti che intrattengono con il Consorzio rapporti di agenzia, rappresentanza, distribuzione commerciale ovvero rapporti di collaborazione coordinata e continuativa prevalentemente personale e senza vincolo di subordinazione; - consulenti occasionali e continuativi inclusi i lavoratori interinali; - intermediari, partner commerciali, consulenti, professionisti e fornitori di beni e servizi; - ogni altra controparte che intrattenga con il Consorzio rapporti regolati contrattualmente. Il Modello è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione, nella sua versione vigente, il 20 dicembre 2012. viii

Organi consortili Sono organi del Consorzio, secondo quanto indicato nell art. 7 comma 1 dello Statuto: l Assemblea dei Consorziati il Consiglio di Amministrazione il Presidente ed il Vice-Presidente il Collegio dei Revisori Contabili L Assemblea dei Consorziati è composta da tutti i consorziati, viene convocata periodicamente dal Consiglio di Amministrazione e assolve le seguenti funzioni: elegge i membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori Contabili; approva i documenti relativi a: la gestione economica del Consorzio (bilancio, programmi di attività e di investimento del Consorzio); l'organizzazione (i regolamenti consortili); la gestione operativa (relazione sulla gestione, comprendente il Programma Specifico di Prevenzione e di gestione e i risultati conseguiti); delibera sulle proposte di modifica dello Statuto e dell'atto costitutivo e su tutti gli altri oggetti riservati alla sua competenza dallo Statuto o sottoposti al suo esame dal Consiglio di Amministrazione; determina l'ammontare delle quote di partecipazione al Consorzio a carico dei singoli consorziati. Il Consiglio di Amministrazione è composto da sette a diciannove membri in rappresentanza delle categorie dei produttori di materiale e d imballaggio e degli utilizzatori. Eletto dall Assemblea: è investito dei più ampi poteri relativi alla gestione ordinaria e straordinaria del Consorzio. ha la facoltà di compiere tutti gli atti che ritiene opportuni per l'attuazione e il raggiungimento degli scopi consortili. Il Presidente e il Vice-Presidente sono nominati dal Consiglio di Amministrazione. Al Presidente spetta la rappresentanza legale del Consorzio nei confronti dei terzi ed in giudizio, la firma sociale, la presidenza delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e dell'assemblea, la rappresentanza del Consorzio con le Pubbliche amministrazioni. I compiti e le funzioni del Vice-Presidente sono stabiliti dal Consiglio di Amministrazione. Il Collegio dei Revisori Contabili è composto da tre membri effettivi e due supplenti e assolve le seguenti funzioni: assicura il controllo della gestione del Consorzio attraverso le attività di monitoraggio sull'osservanza della legge, dello Statuto e dei Regolamenti; verifica la corrispondenza del bilancio consuntivo con il bilancio preventivo, con le scritture contabili e con i libri consortili; accerta la regolare tenuta della contabilità. Il Direttore Generale, nominato dal Consiglio di Amministrazione, coadiuva il Presidente nell'esecuzione delle deliberazioni degli Organi consortili e dirige la struttura operativa del Consorzio. Struttura consortile La Direzione Generale conduce la struttura operativa del Consorzio, supportata dalla relativa segreteria. La struttura operativa è suddivisa in tre aree, per un totale di 10 dipendenti, cui si aggiunge 1 risorsa con contratto a progetto: Relazioni Territoriali Logistica e Qualità - SGA Amministrazione e Servizi Interni ix

L Area Relazioni Territoriali si occupa delle attività connesse alla raccolta differenziata ed alla comunicazione. In particolare, si occupa dell attivazione e gestione delle convenzioni per la raccolta differenziata comprese le relazioni con le piattaforme di conferimento. L Area si occupa, inoltre, della comunicazione locale ed istituzionale e dei rapporti con i media. Inoltre, organizza eventi, fiere, manifestazioni e campagne di sensibilizzazione a livello locale e nazionale. L Area Logistica e Qualità si occupa della gestione dei trasporti, dell organizzazione delle analisi qualitative sul materiale conferito a CiAl, dei rapporti con i centri di selezione e della gestione del recupero energetico; alla stessa area è demandata la responsabilità del Sistema di Gestione Integrato Ambiente, Qualità e Sicurezza. L Area Amministrazione e Servizi Interni si occupa della gestione amministrativa corrente del Consorzio (fornitori, clienti, rapporti con le banche, personale, ecc.) e delle attività inerenti alla gestione dei consorziati. E direttamente in capo alla Direzione Generale la gestione delle vendite. ASSETTO LEGISLATIVO E NORMATIVO Diamo di seguito informazione dell assetto legislativo e normativo nazionale. A livello nazionale, oggettivo riferimento per il Consorzio è il D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, recante norme in materia ambientale nonché le successive modifiche ed integrazioni. Decreto del Ministero dell Ambiente, della tutela del territorio e del mare di concerto con il Ministero dello Sviluppo economico, 26 aprile 2013 di Approvazione dello schema tipo dello statuto dei Consorzi costituiti per la gestione degli imballaggi. A valle di quanto riportato nell introduzione della pubblicazione dello scorso anno, ovvero in sintesi che: il Consorzio, a valle di dettagliata analisi tecnico-legale del Decreto, ha individuato, tra altri, i seguenti punti critici prioritari: - composizione del Consiglio di Amministrazione; - composizione del Consiglio di Amministrazione in relazione alla composizione assembleare e alla titolarità delle quote consortili; - indicazione di un membro del Consiglio di Amministrazione da parte dei Ministeri dell Ambiente e dello Sviluppo Economico; - mancata indicazione della categoria di appartenenza del Presidente e del vice Presidente del Consorzio; e ha così deciso di ricorrere innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio contro il Ministero dell Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e contro il Ministero dello Sviluppo economico per l annullamento, previa sospensione, del Decreto nonché della nota del 12 agosto 2013, che indicava i termini di adeguamento. In data 10 gennaio 2014, il TAR Lazio ha pubblicato l ordinanza con cui è stata accettata la domanda cautelare dei ricorrenti, tra cui CIAL ed altri Consorzi di filiera e per l effetto ha sospeso l efficacia del Decreto e fissato, per la trattazione di merito del ricorso, l udienza pubblica del 10 luglio 2014. In data 10 ottobre 2014 è stata pubblicata la Sentenza del TAR Lazio (nello specifico n. 10262/2014) con cui è stato respinto il ricorso presentato da CIAL e che ha ritenuto legittimo il Decreto del Ministero dell Ambiente del 26 aprile 2013. Il 13 novembre 2014, il Consorzio, ritenendo ancora valide le ragioni che avevano indotto a presentare ricorso al TAR Lazio, è ricorso in appello al Consiglio di Stato avverso la suddetta sentenza chiedendo altresì la sospensione cautelare della sentenza di primo grado anche con misura monocratica anticipatoria, e, per l effetto, degli atti impugnati. x

A seguito dell udienza del 18 dicembre 2014, il Consiglio di Stato, Sezione VI, ritenuto che le prescrizioni contenute nello schema tipo di statuto adottato dal Ministero dell Ambiente si caratterizzano, specie per quanto concerne la composizione del consiglio di amministrazione dei consorzi, per un livello di dettaglio che male si concilia con la personalità giuridica privatistica che il legislatore espressamente riconosce ai consorzi, accoglieva l istanza cautelare presentata dal Consorzio e, per l effetto sospendeva l esecutività della sentenza impugnata, fissando per la discussione del merito l udienza del 26 maggio 2015. La materia relativa allo schema di statuto-tipo dei consorzi di filiera, ex art. 223 D.Lgs. 152/06, è seguita attentamente dal Consiglio di Amministrazione. DM recepimento modifica allegato I Direttiva 94/62/CE Dal 29 giugno 2014 è entrato in vigore il DM 22 aprile 2014 ( Attuazione della direttiva 2013/2/UE della Commissione del 7 febbraio 2013, recante modifica dell allegato I della Direttiva 94/62/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio, in GU n.136 del 14 giugno 2014), il quale va a modificare l all. E della parte IV del TUA, per quanto concerne gli esempi illustrativi (p.e. capsule caffè ed altri) Circolare del Ministero dell Ambiente - individuazione formula calcolo obiettivi riciclo rifiuti Il Ministero dell Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, ha comunicato di aver individuato la formula di calcolo, tra quelle proposte nella decisione 2011/753/Ue, pubblicata sulla GUUE del 25 novembre 2011, per la determinazione dei risultati di riciclo dei rifiuti, a sensi della Direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/Ce. Programma nazionale di Prevenzione dei rifiuti, avvio del Comitato Scientifico Il 10 settembre 2014 si è ufficialmente insediato il "Comitato tecnico scientifico per l'implementazione e lo sviluppo del Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti" nominato dal Ministro dell'ambiente nel mese di luglio 2014. Il Comitato, che resterà in carica fino al 2017, si occuperà di supportare il Ministero dell'ambiente nell'analisi e lo studio di soluzioni utili all'attuazione e l'implementazione del Programma nazionale di riduzione dei rifiuti. Collegato ambientale alla Legge di stabilità 2014 Come riportato nella pubblicazione dello scorso anno, il 15 novembre 2013 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il Disegno di Legge (DDL) recante disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla Legge di stabilità 2014) cosiddetto "Collegato ambientale" alla Legge n. 147 del 27 dicembre 2013. Successivamente, è stato approvato con modifiche, dalla Camera (AS. 1676) ed è passato al Senato per la seconda lettura ed assegnato alla XIII Commissione Territorio, ambiente e beni ambientali. Il testo contiene dei punti di forte preoccupazione, in particolare quegli articoli che rilevano sul Titolo II parte IV del D.Lgs. 152/06 relativo alla gestione dei rifiuti di imballaggio ovvero sul mercato degli imballaggi. In sintesi gli interventi principali riguardano: spostamento del baricentro dei Consorzi di filiera e di Conai verso la sfera pubblica. Infatti, attraverso l emendamento, sarebbero incaricati di pubblico servizio; introduzione, in via sperimentale, di un sistema cauzionale sui contenitori in vetro - di acqua e birra - distribuiti nel canale HoReCa, che è oggetto di forte preoccupazione per un eventuale estensione ad altre tipologie di imballaggio, altri beni e ad altre tipologie di esercizi commerciali; obbligo di intervento di Conai, in sostituzione della Pubblica Amministrazione inadempiente, dietro richiesta del Ministero dell Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, per attivare sistemi adeguati di raccolta differenziata La XIII Commissione eseguirà gli approfondimenti di competenza, che prevedono la proposta di emendamenti e la relativa votazione in Commissione e Aula. Ovviamente sono state prontamente interessate tutte le associazioni di riferimento del Consorzio con richiesta di attivazione presso le federazioni e confederazioni per un loro intervento finalizzato a modificare l assetto del DDL. xi

Le preoccupazioni causate da detti emendamenti devono pervenire in modo deciso ed unitario al fine di evitare impatti negativi sul sistema di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio con possibili distorsioni di mercato. Nel caso detti emendamenti fossero adottati, ciò porterebbe a notevoli incrementi dei costi economici ed organizzativi, al momento non pienamente valutabili. AGCM Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato - Audizione del Presidente dell AGCM In data 6 novembre 2014, la XIII Commissione Territorio del Senato ha ascoltato informalmente il Presidente dell Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Prof. Giovanni Pitruzzella, nell ambito dell affare assegnato sulle problematiche relative al ruolo dei consorzi nella gestione delle dinamiche connesse al recupero e riciclo dei rifiuti, anche alla luce degli standard e degli obiettivi comunitari. - Segnalazione annuale In data 4 luglio 2014, l'agcm ha inviato al Parlamento e al Governo la segnalazione per la predisposizione del disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza. L'AGCM, relativamente alla liberalizzazione dei mercati e sulla semplificazione, tra altri settori, ha suggerito alcune proposte relativamente al settore rifiuti. In particolare ha proposto di: modificare la procedura di autorizzazione dei sistemi autonomi per la gestione dei rifiuti di imballaggio escludere Conai dall iter che porta all autorizzazione dei sistemi autonomi permettere ai sistemi autonomi di ritirare anche rifiuti di imballaggio non da loro prodotti (eliminazione dei propri ) eliminare l obbligo ai sistemi autonomi di garantire la raccolta su tutto il territorio nazionale. - Indagine conoscitiva sul settore della gestione dei rifiuti solidi urbani In data 18 agosto 2014, con il bollettino n.33/2014, l AGCM ha reso pubblico il provvedimento n.25057 con cui ha deciso di avviare un indagine conoscitiva (IC49) sul settore della gestione dei rifiuti solidi urbani. Infine, a livello europeo, il 2 luglio 2014 la Commissione europea ha presentato la comunicazione dal titolo Verso un economia circolare, che includeva la revisione della Direttiva rifiuti 2008/98/CE e della Direttiva imballaggi 94/62/CE. In data 12 settembre 2014, CIAL è stato convocato dal Ministero Ambiente per discutere e definire la posizione italiana nell ambito della proposta di revisione della normativa europea sui rifiuti, nello specifico sulla proposta di revisione delle citate direttive. In data 16 dicembre 2014, la nuova Commissione Europea ha reso noto il ritiro delle proposte di Direttive EU sui rifiuti e rifiuti di imballaggio per sostituirle con una nuova proposta, più ambiziosa, entro la fine del 2015 per favorire e promuovere la Circular Economy. DEFINIZIONI Per comodità sono riportati di seguito i principali termini e definizioni che caratterizzano l attività del Consorzio CiAl e che ricorrono spesso nel presente documento. Centro di selezione Impianto presso il quale viene inviato il materiale proveniente da raccolta differenziata o da piattaforma di conferimento per la selezione della componente alluminio. CiAl - Consorzio Imballaggi Alluminio, costituito ai sensi dell art. 40 del D.Lgs. 22/97, e riconosciuto in qualità di Consorzio previgente dall art. 223 del D.Lgs. 152/06, per adempiere all obbligo di ritiro dei rifiuti di imballaggio in alluminio conferiti al servizio pubblico nonché agli obblighi di riciclaggio e di recupero nonché agli obblighi della ripresa degli imballaggi in alluminio usati e della raccolta dei rifiuti di imballaggio in alluminio secondari e terziari su superfici private. xii

Convenzionato Comuni o gestori del servizio pubblico di raccolta differenziata con i quali viene stipulata la convenzione in esecuzione dell Accordo di Programma Quadro per la raccolta ed il recupero dei rifiuti di imballaggio in alluminio, previsto dal D.Lgs. 22/97 e confermato dal D.Lgs. 152/06 all art. 224 comma 5. Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 detto anche Decreto Ronchi Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio (Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 38 del 15 febbraio 1997) e successive modifiche intervenute. Fissa tra l altro gli obiettivi di riciclaggio e di recupero degli imballaggi nel nostro Paese. E stato abrogato dal D.Lgs. 152/06 che pur ne mantiene in vigore i provvedimenti attuativi sino all entrata i vigore dei corrispondenti provvedimenti attuativi previsti dalla parte IV del D.Lgs. 152/06. Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 detto anche D.Lgs. 231/01 Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell art. 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 140 del 19 giugno 2001) e successive modifiche intervenute; entrato in vigore il 4 luglio 2001. Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 detto anche D.Lgs. 152/06 Norme in materia ambientale (pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 96/L alla Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2006) e successive modifiche intervenute. In particolare nella sua parte IV tratta delle Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati che nel Titolo II normano la Gestione degli imballaggi dove vengono fissati tra l altro gli obiettivi di riciclaggio e di recupero degli imballaggi nel nostro Paese. Ha abrogato il Decreto Legislativo 5 febbraio 1997, n. 22. Direttiva Europea 20 dicembre 1994, n. 94/62 Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale UE del 31 dicembre 1994 n. L 365), emendata dalla Direttiva Europea 11 febbraio 2004, n. 2004/12 (Gazzetta Ufficiale UE del 18 febbraio 2004) nonché emendata dalla Direttiva 7 febbraio 2013, n. 2013/2 (GUUE 8 febbraio 2013, n. L37) che ne modifica dell allegato I dedicato agli esempi illustrativi di cosa è considerato imballaggio e cosa non lo è. Direttiva Europea 19 novembre 2008 n. 08/98 Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale UE del 22 novembre 2008 n. L 312) che abroga alcune precedenti direttive; Eddy current Separatori ad induzione detti anche separatori a correnti parassite, a correnti indotte o a correnti di Foucault, sono apparecchiature che permettono di ottenere una separazione dei metalli non ferrosi, nel caso di specie l alluminio, dai materiali inerti (vetro, plastica, carta, legno, ecc.). Il separatore è basato sul principio delle correnti indotte generate da un campo magnetico rotante. Le correnti indotte circolanti nel metallo non ferroso da separare creano in questo una forza di repulsione tale da provocarne un salto, una espulsione dal flusso del materiale inerte. End of Waste (rottami metallici) Rottami metallici che possono essere immessi sul mercato come materie prime nel caso in cui, dal trattamento di rifiuti, si ottengano rottami puliti e sicuri e a cui il produttore abbia applicato un sistema certificato di gestione della qualità che preveda una dichiarazione di conformità. I criteri per la dichiarazione dei rottami End of Waste sono stati indicati dal Regolamento (UE) n. 333/2011 del Consiglio, del 31 marzo 2011, recante i criteri che determinano quando alcuni tipi di rottami metallici cessano di essere considerati rifiuti ai sensi della Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, anche in forza di quanto stabilito dall art. 184-ter, comma 2, D.Lgs. 152/06. xiii

Il Regolamento di fatto sostituisce le disposizioni che hanno normato i rottami metallici nei decreti del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio in data 5 febbraio 1998, 12 giugno 2002, n. 161, e 17 novembre 2005, n. 269 e l'articolo 9-bis, lettera a) e b), del decreto-legge 6 novembre 2008, n. 172, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 dicembre 2008, n. 210. Filiera Organizzazione economica e produttiva che svolge la propria attività, dall inizio del ciclo di lavorazione al prodotto finito di imballaggio, nonché svolge attività di recupero e riciclo a fine vita dell imballaggio stesso (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 art. 218 comma 1 lettera aa). Fonderia Azienda che produce alluminio riciclato e relative leghe, nelle forme usualmente commercializzate (p.e. in lingotti o allo stato liquido), attraverso la fusione di rottami pre e post consumo, previo eventuale pretrattamento. Frazioni merceologiche similari (fms) Rifiuti in alluminio non costituiti da imballaggio. Imballaggi in alluminio Prodotti in alluminio adibiti a contenere determinate merci, a proteggerle, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all utilizzatore, ad assicurare la loro presentazione, nonché gli articoli a perdere usati per lo stesso scopo (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 art. 218 comma 1 lett. a). Imballaggio primario o per la vendita Imballaggio concepito in modo da costituire, nel punto di vendita, un unità di vendita per l utente finale o per il consumatore (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 art. 218 comma 1 lettera b). MUD Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD), istituito con la Legge n. 70/1994, è un modello attraverso il quale devono essere denunciati i rifiuti prodotti dalle attività economiche, quelli raccolti dai Comuni e quelli smaltiti, avviati al recupero o trasportati nell'anno precedente la dichiarazione. Il modello va presentato di norma entro il 30 aprile di ogni anno. Il MUD si articola in varie sezioni - rifiuti, imballaggi, raee, veicoli fuori uso. Programma Specifico di Prevenzione Costituisce la base per l elaborazione del programma generale di prevenzione e di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio di cui all art. 225 del D.Lgs. 152/06, ed individua con riferimento agli imballaggi in alluminio, le misure per conseguire gli obiettivi di prevenzione, accrescimento della quota di imballaggi riciclabili, accrescimento della quota di imballaggi riutilizzabili, miglioramento delle caratteristiche degli imballaggi, realizzazione degli obiettivi di recupero e riciclo (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 art. 223 comma 4). Piano Specifico di Prevenzione Costituisce la base per l elaborazione del piano generale di prevenzione e di gestione di cui all art. 225 comma 3 del D.Lgs. 152/06 ed individua con riferimento agli imballaggi in alluminio, le misure che si intende adottare nell anno solare successivo (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 art. 223 comma 5). Piattaforma di conferimento Sito presso il quale viene conferito e reso disponibile al ritiro il materiale proveniente dalla raccolta differenziata. Può essere coincidente con un impianto di selezione. Prevenzione Riduzione, in particolare attraverso lo sviluppo di prodotti e di tecnologie non inquinanti, della quantità e della nocività per l ambiente sia delle materie e delle sostanze utilizzate negli imballaggi e nei rifiuti di imballaggio sia degli imballaggi e rifiuti di imballaggio nella fase del processo di produzione, nonché in quelle della xiv

commercializzazione, della distribuzione, dell utilizzazione e della gestione post consumo (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 art. 218 comma 1 lettera h). Raccolta differenziata La raccolta in cui un flusso di rifiuti è tenuto separato in base al tipo ed alla natura dei rifiuti al fine di facilitarne il trattamento specifico (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 art. 183 comma 1 lettera p). Recupero dei rifiuti generati da imballaggi Le operazioni che utilizzano rifiuti di imballaggio per generare materie prime secondarie, prodotti o combustibili, attraverso trattamenti meccanici, termici, chimici o biologici, inclusa la cernita, e, in particolare, le operazioni previste nell'allegato C alla parte IV del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 art. 218 comma 1 lettera m). Recupero di energia L utilizzo di rifiuti di imballaggio combustibili quale mezzo per produrre energia mediante termovalorizzazione con o senza altri rifiuti ma con recupero di calore (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 art. 218 comma 1 lettera n). Registrazione EMAS - Eco Management Audit Scheme Sistema comunitario di ecogestione ed audit, cui le organizzazioni aderiscono volontariamente al fine di conseguire miglioramenti continui delle proprie prestazioni ambientali e di fornire al pubblico ed ad altri soggetti interessati informazioni pertinenti attraverso una dichiarazione ambientale, secondo quanto indicato nel Regolamento comunitario del 25 novembre 2009 n. 1221/2009. Riciclaggio Ritrattamento in un processo di produzione dei rifiuti di imballaggio per la loro funzione originaria o per altri fini ad esclusione del recupero di energia (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 art. 218 comma 1 lettera l). Rifiuto di imballaggio Ogni imballaggio o materiale di imballaggio, rientrante nella definizione di rifiuto di cui al D.Lgs. 152/06 art.183, comma 1 lettera a, esclusi i residui della produzione (D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 art. 218 comma 1 lettera f). Smaltimento Ogni operazione finalizzata a sottrarre definitivamente un imballaggio o un rifiuto di imballaggio dal circuito economico e/o di raccolta e, in particolare, le operazioni previste nell'allegato B alla parte IV del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 art. 218 comma 1 lettera p. Sistema di gestione integrato Sistemi di gestione riconosciuti integrati tra loro, tale specificità permette a sistemi quali quello ambientale (UNI EN ISO 14001, EMAS), quello della sicurezza (OHSAS 18001, DM 2000) e quello della qualità (UNI EN ISO 9001) di potere essere considerati come un unico sistema detto Sistema di Gestione Integrato. xv

RELAZIONE SULLA GESTIONE E RISULTATI DI RECUPERO E RICICLO NEL 2014 Quadro Generale Risultati raggiunti Imballaggi immessi sul mercato Destinazione e uso degli imballaggi Imprese della filiera Prevenzione Ricerca e Sviluppo Raccolta Riciclo Recupero Gestione dei flussi Accordi e corrispettivi Incentivi e finanziamenti Raccolta differenziata Piattaforme di trattamento e conferimento Altre forme di captazione Materiali conferiti Qualità, Selezione e Logistica Cessione dei materiali Riciclo Recupero energetico Certificazione dei risultati e Modello ex D.Lgs. 231/01 Comunicazione Gestione altri contenitori Previsioni economiche

QUADRO GENERALE RISULTATI RAGGIUNTI Il Consorzio Imballaggi Alluminio nel 2014 conferma il trend degli ultimi anni di consolidamento delle quantità di imballaggi in alluminio riciclate e recuperate. I risultati di riciclo e recupero raggiunti nel 2014 garantiscono sia il superamento dell obiettivo minimo relativo agli imballaggi in alluminio del 50% - mutuato da quello dei metalli, indicato nell'allegato E richiamato all art. 220 Obiettivi di recupero e riciclaggio nella parte quarta del D.Lgs. 152/06 sia la compartecipazione al raggiungimento degli obiettivi globali di riciclo e recupero indicati nello stesso allegato e garantiti dal sistema Conai. Di seguito sono posti alla pubblica attenzione i risultati dell anno 2014. Nel 2014 l attività di recupero gestita direttamente dal Consorzio, affiancata come di consueto dalle attività gestite indirettamente attraverso aziende del settore della fonderia alluminio da riciclo e dai flussi in esportazione, ha garantito un risultato di recupero totale pari al 79,2% ed un risultato di riciclo pari a 74,3% dell immesso sul mercato. Le attività gestionali, sintetizzate di seguito, nel rispetto dei dettami legislativi, sono state orientate al rafforzamento dell importante know-how acquisito dalla filiera alluminio. In particolare, nel 2014, sono stati raggiunti i seguenti risultati generali: RISULTATI GENERALI 2014 t t Immesso sul mercato 63.400 100% Recupero totale 50.200 79,2% di cui: Riciclo 47.100 74,3% Recupero Energetico 3.100 4,9% in linea con il trend dei risultati conseguiti negli anni precedenti, riportati nella tabella seguente: RISULTATI GENERALI 2012 2013 2014 t % t % t % Immesso sul mercato 66.300 100% 66.000 100% 63.400 100% Recupero totale 44.200 66,7% 47.500 72,0% 50.200 79,2% di cui: Riciclo 40.700 61,4% 43.900 66,5% 47.100 74,3% Recupero Energetico 3.500 5,3% 3.600 5,5% 3.100 4,9% tons 80.000 60.000 40.000 20.000 - trend Recupero Imballaggi Alluminio 2010-2014 2010 2011 2012 2013 2014 Immesso sul mercato Totale recupero 100 80 60 40 20 0 trend % recupero e riciclo 2010-2014 % % % % 2010 2011 2012 2013 2014 recupero riciclo 2

IMBALLAGGI IMMESSI SUL MERCATO I risultati di riciclo e recupero conseguiti sono commisurati alle quantità di imballaggi in alluminio effettivamente immesse sul mercato nazionale. Per convenzione, le quantità di rifiuti prodotti nell anno si intendono equivalenti alle quantità di imballaggio immesse sul mercato nello stesso anno. Si espongono di seguito i dati quantitativi degli imballaggi in alluminio immessi sul mercato in Italia derivanti dalle dichiarazioni relative all applicazione del Contributo Ambientale ricevute e contabilizzate da Conai alla data del 3 marzo 2015. Provvederemo all aggiornamento dei dati dell immesso sul mercato con la consueta cadenza annuale per tenere conto delle quantità ricevute e contabilizzate da Conai dopo tale data. Nel 2014 si è registrato un decremento degli imballaggi immessi sul mercato del 3,9% rispetto all anno precedente. IMMESSO SUL MERCATO 2012 2013 2014 Imballaggi t 66.300 66.000 63.400 Incremento/decremento su anno precedente % -3,4% -0,5% -3,9% Con riferimento alle diverse tipologie di imballaggi in alluminio immesse sul mercato si fa presente che il loro impiego è per oltre il 90% destinato al settore alimentare. Infatti, a titolo esemplificativo non esaustivo, sono imballaggi in alluminio: Lattine per bevande (analcolici, energy drink e alcolici) Bottiglie per bevande ed alimenti (analcolici ed alcolici, olio) Scatole per alimenti (p.e. conserve di tonno, carne, pesce) Bombole aerosol (p.e. profumi, lacche, panna) Chiusure per bottiglie e vasi (p.e. acque, oli, vini, superalcolici) Tubetti (p.e. concentrato pomodoro, maionese, pasta acciughe) Vaschette (p.e. cibi pronti, surgelati) Foglio sottile (p.e. cioccolato, coperchi yogurt, imballaggio). Nella tabella seguente si riporta una ripartizione per tipologia dei quantitativi di imballaggio in alluminio immessi sul mercato negli anni 2013 e 2014, derivata dalle dichiarazioni relative al Contributo Ambientale. IMBALLAGGI IMMESSI SUL MERCATO PER TIPOLOGIA Tipologia Caratteristica 2013 2014 t % t % Lattine per bevande Bombolette Rigido 36.200 54,9% 32.400 51,1% Scatolame Vaschette & Vassoi Tubetti Semirigido 17.300 26,2% 17.300 27,3% Capsule Flessibile per alimenti Foglio di alluminio Poliaccoppiati prevalenza Alluminio Altri imballaggi Non classificato Flessibile 12.000 18,2% 13.200 20,8% Non definito 500 0,7% 500 0,8% Totale 66.000 100% 63.400 100% 3

Evidenziamo come il dato complessivo di immesso sul mercato 2013 sia variato rispetto a quanto indicato nella Relazione sulla gestione e risultati di recupero e riciclo consegnata lo scorso anno; questo a fronte delle variazioni delle dichiarazioni e dei conguagli comunicati da Conai dovuti in particolar modo alle procedure di rimborso ex-post che si riferiscono a contributi già versati ma rimborsati da Conai in quanto trattasi di imballaggi esportati e alle procedure ex-ante relativi a quantitativi di imballaggi pieni esportati in misura maggiore rispetto alle quote di plafond che le aziende utilizzatrici avevano dichiarato ai produttori, propri fornitori, a inizio anno. I dati riferibili all ultimo biennio ci indicano che le aziende a fronte del calo dei consumi interni hanno sensibilmente incrementato le esportazioni dei loro prodotti e per quanto riguarda gli imballaggi in alluminio si evidenzia per l anno 2013 maggiori richieste di rimborso rispetto al 2012 del +15% mentre per il 2014 si segnala un ulteriore forte incremento del 34% rispetto al consuntivato anno 2013.. Dall applicazione del Contributo Ambientale Alluminio, pari a 45,00 Euro/ton, ai quantitativi di imballaggio prodotti o importati e ceduti sul territorio nazionale e dalle procedure semplificate relative all importazione di imballaggi pieni, ne è derivato un importo complessivo pari a 4.267 mila Euro. DESTINAZIONE E USO DEGLI IMBALLAGGI Le tipologie di imballaggio sopra indicate sono normalmente destinate, dopo l uso, in relazione al luogo di consumo del contenuto e ai criteri normativi e di assimilazione vigenti, alla gestione dei rifiuti. In particolare, allo scopo di determinare la destinazione d uso delle diverse tipologie di imballaggio in alluminio, attraverso il servizio di rilevazione mensile dei dati Infoscan Census, il nuovo Retail Tracking IRI di Information Resources srl, sono state monitorate le destinazioni finali dei prodotti imballati in alluminio, che vengono riportate nella tabella seguente. DESTINAZIONE DEI PRODOTTI IMBALLATI SETTORE INCIDENZA Domestico 70 % Ho.Re.Ca. 30 % In relazione ai luoghi di acquisto-consumo sopraindicati si può così ipotizzare, con buona approssimazione, la classificazione dei rifiuti generati e la gestione a cui sono assoggettati i rifiuti di imballaggio in alluminio; infatti: Tutti i rifiuti di imballaggio in alluminio sono tendenzialmente destinati a formare rifiuti urbani ovvero rifiuti assimilati; Tutti i rifiuti di imballaggio in alluminio da consumo domestico e da canale Ho.Re.Ca. [HOtellerie, REstaurant, CAtering] sono tendenzialmente destinati a superficie pubblica e soggetti alla gestione vigente nei singoli bacini in cui sono stati prodotti. IMPRESE DELLA FILIERA Al fine di comprendere meglio la valenza del settore degli imballaggi in alluminio, dalla materia prima alla produzione sino all utilizzo, è utile riportare alcuni dati relativi al sistema nazionale: UTILIZZO COMPLESSIVO DI ALLUMINIO PRODUZIONE IMBALLAGGI IN ALLUMINIO Quantità 1,75milioni di t Produzione lorda 181.000 t Aziende 500 Addetti 15.600 unità Addetti 2.100 unità Fatturato 9,2 miliardi di Euro Fatturato 2,6 Miliardi di Euro fonte Assomet 2014 fonte Istituto Italiano Imballaggi stima 2014 4