REGIONE SICILIANA ASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTE PRODOTTI AGRICOLI DI QUALITÀ E TURISMO IN SICILIA



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REGIONE SICILIANA ASSESSORATO AGRICOLTURA E FORESTE PRODOTTI AGRICOLI DI QUALITÀ E TURISMO IN SICILIA

PRESENTAZIONE 9 PARTE I I GIACIMENTI AGROALIMENTARI DEI PRODOTTI AGRICOLI DI QUALITÀ 1. PREMESSA. 2. I PRODOTTI AGRICOLI DI QUALITÀ... 3. I COMPARTI PRODUTTIVI.. 3.1 LA FRUTTA... 3.2 L OLIO E LE OLIVE... 3.3 I FORMAGGI... 3.4 IL VINO... 3.5 GLI ORTAGGI 3.6 LA CARNE E I DERIVATI 3.7 GLI ALTRI PRODOTTI. 4. LE IMPRESE AGROALIMENTARI MARKETING ORIENTED... 4.1 IL CONTESTO GENERALE...... 4.2 RIPARTIZIONE DELLE IMPRESE AGROALIMENTARI PER PROVINCIA.. 4.3 LA DISTRIBUZIONE DELLE IMPRESE AGROALIMENTARI... 5. I GIACIMENTI AGROALIMENTARI DI QUALITÀ... 5.1 LA DELIMITAZIONE SECONDO I PRODOTTI DI QUALITÀ...... 5.2 LE IMPRESE AGROALIMENTARI NEI COMUNI PRESCELTI.. 5.3 I GIACIMENTI AGROALIMENTARI DI QUALITÀ DELLA SICILIA.. 5.4 IL GIACIMENTO OCCIDENTALE.. 5.5 IL GIACIMENTO CENTRALE.... 5.6 IL GIACIMENTO ORIENTALE... 5.7 - IL GIACIMENTO MERIDIONALE... ALLEGATI.... BIBLIOGRAFIA........ INDICE DELLE TABELLE.... INDICE DELLE MAPPE..... 13 17 23 23 35 39 44 49 53 55 59 60 63 86 89 89 92 95 99 108 113 119 127 153 155 157

PARTE II TURISMO E PRODOTTI AGRICOLI DI QUALITÀ PREMESSA...... A. TURISMO ED AGRICOLTURA 1. LE RELAZIONI TURISMO-AGRICOLTURA..... 1.1 LE CIFRE IN ITALIA... 1.2 IL GAP INFORMATIVO SULLE RELAZIONI ECONOMICHE TRA AGRICOLTURA E TURISMO...... 2. MERCATO E CONSUMO AGRICOLO... 2.1 P R O D O T T IT I P I C I E C O M P O RTA M E N T I D IA C Q U I S TO D E I T U R I S T I... 2.2 ENOGASTRONOMIA E PRODOTTI TIPICI: FATTORE DI INFLUENZA PER LA SCELTA O LA MOTIVAZIONE DEL VIAGGIO... 2.3 IDENTIKIT DEL TURISTA ENOGASTRONOMICO. 161 169 169 171 173 173 176 178 3. L OFFERTA TURISTICA: I PRODOTTI, LA NOTORIETÀ E LA COMMERCIALIZZAZIONE...... 3.1 LE PRODUZIONI TIPICHE E LORO NOTORIETÀ..... 3.2 LE MODALITÀ DI OFFERTA SUL MERCATO... 3.3 LA RISTORAZIONE DESIDERATA E LE REALTÀ ECCELLENTI IN ITALIA... 4. FOCUS SULLA REALTÀ REGIONALE... 4.1 AMPIEZZA E CARATTERISTICHE DELLA DOMANDA TURISTICA IN SICILIA... 4.2 L OFFERTA GASTRONOMICA IN SICILIA: NOTORIETÀ ED INIZIATIVE BIBLIOGRAFIA..... 181 181 183 186 189 189 192 199

B. I RISULTATI DELLA RICERCA 1. I PRODOTTI AGRICOLI DI QUALITÀ E LA DOMANDA TURISTICA... 1.1 COMUNICARE ED ATTRARRE I TURISTI...... 1.2 N O TO R I E T, ÀC O N S U M IE DA C Q U I S T ID E IP R O D O T T IA G R I C D O IQ L IU A L I T À... 2. TURISTA E PRODOTTI AGRICOLI DI QUALITÀ IN SICILIA... 2.1 IL TURISTA-CONSUMATORE... 2.2 IL TURISTA-ACQUIRENTE.... 2.3 IL GIUDIZIO DEI TURISTI: OPINIONI E GRADO DI SODDISFAZIONE... 2.4 IL PESO DELL ENOGASTRONOMIA SUL MERCATO TURISTICO REGIONALE....... 3. IL PUNTO DI VISTA DEL F&B E DELLA DISTRIBUZIONE ALIMENTARE. 3.1 IL COMPARTO DEL F&B.... 3.2 I PUNTI VENDITA NELLA DISTRIBUZIONE ALIMENTARE... 4. LE SCHEDE DEL PRODOTTO...... 205 205 218 229 229 235 241 246 251 251 254 257 C. - ALLEGATI 1. NOTA METODOLOGICA...... 1.1 ANALISI DELLA STAMPA NAZIONALE...... 1.2 I N D A G I N IS U L C A M P OE D E F I N I Z I O N ED E LP I A N O D I C A M P I O N A M E N TO 2. INDAGINE SUI TURISTI IN SICILIA... 3. INDAGINE SUL FOOD & BEVERAGE... 4. INDAGINE SUI PUNTI VENDITA... INDICE DELLE TABELLE...... INDICE DEI GRAFICI..... 277 277 278 283 299 307 311 313

9 PRESENTAZIONE Agricoltura e Turismo in Sicilia sono due grandi settori dell economia regionale; coniugare una interazione fra i due settori sembra azione strategica ai fini dello sviluppo economico e territoriale. Lo studio è stato promosso per dare un contributo di conoscenza e spunti di azione operativa nei due settori e per evidenziarne gli aspetti sinergici. Lo studio è stato realizzato dal Coreras con finanziamento dell Ente di Sviluppo Agricolo. La Parte I I GIACIMENTI AGROALIMENTARI DEI PRODOTTI AGRICOLI DI QUALITÀ - è stata progettata, coordinata e redatta da Caterina Patrizia Di Franco e Simona Bacarella, ricercatori del Dipartimento di Economia dei Sistemi A g r o F o r e s t a l i dell Università degli Studi di Palermo. Caterina Patrizia Di Franco ha curato la stesura dei paragrafi 1, 2, 3, 5.1, 5.3, 5.5, 5.6. Simona Bacarella ha curato la stesura dei paragrafi 4, 5.2, 5.4, 5.7. La Parte II T U R I S M O E P R O D O T T I A G R I C O L I D I Q U A L I T À è stata progettata, coordinata e redatta da Maria Sabrina Leone. Per la elaborazione statistica ha collaborato la Dott.ssa Donatella Cangialosi, per le indagini e le rilevazioni hanno collaborato i Dott.ri Ivana Marino, Elena Maugeri, Gioacchino Pappalardo. Il supporto tecnico ed organizzativo è stato fornito dalla T&T S.r.L., Territorio e Turismo, di Palermo ed in particolare da: Domenico Di Gregorio per l attività di ricerca documentaria e l elaborazione dei dati; Manuela Iudica per il supporto nell attività di rilevazione; Floriana Lauricella per il supporto nell attività di rilevazione e per il supporto grafico ed organizzativo. Antonino Bacarella Presidente del Coreras

PARTE I I GIACIMENTI AGROALIMENTARI DEI PRODOTTI AGRICOLI DI QUALITÀ

13 1. PREMESSA Lo studio, ha come obiettivo l individuazione di potenziali giacimenti agroalimentari di qualità in Sicilia, al fine di definire le possibili interrelazioni tra la domanda e l offerta turistica. I caratteri distintivi della struttura di un giacimento agroalimentare tradizionalmente sono identificati da una concentrazione di prodotti tale da essere sfruttata economicamente, per cui il giacimento agro a l i m e n t a re di qualità p u ò essere definito: un area in cui si rileva una concentrazione di prodotti agricoli e zootecnici di qualità e nel contempo una significativa presenza economica di imprese agroalimentari capaci di valorizzarli commercialmente. Pertanto, partendo da tale definizione, si sono indagate le componenti prodotti di qualità e imprese agroalimentari. I prodotti agroalimentari di qualità, possono essere identificati con i prodotti certificati e tutelati ai sensi della vigente normativa comunitaria e nazionale, oppure con quelli tradizionali e/o tipici cioè con i prodotti agricoli e zootecnici caratteristici di una determinata località. I prodotti agroalimentari certificati e tutelati, sono identificati dalla seguente nomenclatura: Denominazione di Origine Protetta (DOP) e Indicazione Geografica Protetta (IGP), e regolamentati dal Reg. (CE) 2081/92. La DOP identifica la denominazione di un prodotto la cui produzione, trasformazione ed elaborazione devono avere luogo in un area geografica determinata. L I G P identifica un prodotto che oltre a godere di una certa fama, esprima il legame con il territorio. Per i vini, la normativa che ne garantisce la costante tipicità e la qualità (legge 164/92) prevede la seguente classificazione: Denominazione di Origine Protetta e Garantita ( DOCG), Denominazione di Origine Protetta (DOC) e Indicazione Geografica Tipica (IGT). La DOCG e la DOC è attribuita ai vini di qualità ottenuti da uve provenienti da zone particolarmente vocate e rispettando le disposizioni di specifici Disciplinari di Produzione, che stabiliscono il nome, la tecnica colturale, gli uvaggi, le rese massime ottenibili (in uva e in vino), la zona di vinificazione e le loro caratteristiche. L IGT è attribuita ai vini che devono essere ottenuti, per almeno l 85%, da uve raccolte nella zona geografica di cui portano il nome. Per la componente relativa alle imprese agroalimentari, sono state considerate le imprese in grado di innescare processi di interrelazione e di sinergia tra le aziende agricole e zootecniche locali ed i mercati finali al consumo, cioè le imprese marketing-oriented; per le quali sono stati utilizzati sia lo studio che la banca dati del CORERAS.

14 L attività di ricerca si è articolata su diversi punti, in primo luogo sono state individuate le potenzialità agroalimentari del territorio siciliano. A tal fine, attraverso una ricerca documentaria, sono state acquisite tutte le informazioni e le notizie utili ai fini dello studio; consultando diverse fonti: 5 Censimento ISTAT dell Agricoltura, Annuario Statistico Regionale; Annuario INEA, risorse web. Inoltre, dall esame del dato documentario, si è proceduto al controllo diretto sul territorio e alla raccolta dei dati sui prodotti agricoli ed agroalimentari di qualità. Le sezioni di divulgazione e di assistenza tecnica dell Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia e dell Ente di Sviluppo Agricolo e l Istituto Regionale della Vite e del Vino di Palermo, hanno fornito notizie specifiche e aggiornate sulle singole realtà produttive territoriali. Successivamente sono stati aggiornati i dati relativi ai prodotti a certificazione di qualità riconosciuti o in corso di riconoscimento, presso l Assessorato Agricoltura e Foreste della Regione Sicilia Servizio VIII Tutela, Valorizzazione e Promozione dei prodotti agroalimentari Unità Operativa n 40. Nel presente studio, ai fini della delimitazione dei giacimenti, sono stati considerati i prodotti di qualità a valenza locale, cioè quelli che interessano un areale di produzione circoscritto ad un ambito territoriale ricadente in uno o più comuni, mentre a parte sono descritti i prodotti a valenza regionale. Tutti i prodotti di qualità censiti, quindi, sono stati ripartiti nei relativi comparti: frutta, ortaggi, vino, olio, formaggi, carni e derivati e altro. Quest ultimo comprende: miele, lenticchia, cappero e manna. Per i vini sono state considerate le produzioni di DOC e IGT; per i formaggi sono stati inclusi tutti i prodotti a base di latte classificati come formaggi storici fabbricati tradizionalmente dalla vigente normativa (D.A. dell Agricoltura e delle Foreste della Regione Siciliana del 28/12/98; D.M. delle Politiche Agricole e Forestali del 18/7/00 e dell 8/5/01 sull elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali) che include anche le produzioni DOP. Tutti gli altri comparti comprendono sia prodotti già riconosciuti dalla normativa (marchi di qualità), sia quelli che hanno avviato le procedure di riconoscimento, che quelli che sono stati identificati caratteristici di un determinato territorio ma che non hanno nessun procedimento di riconoscimento in corso. Per l elaborazione dei dati si è reso necessario creare degli appositi fogli elettronici, dove per ogni prodotto rilevato sono stati riportati i comuni di produzione, la provincia e il comparto. I dati acquisiti sono stati, pertanto, ordinati in relazione al territorio comunale e riportati in apposite carte tematiche. Sono state redatte diverse mappe distinte per comparto produttivo; nell ambito di ciascun comparto si è proceduto ad evidenziare le diverse tipologie di prodotti tipici.

Al fine di valutare le risorse e di delimitare i giacimenti agroalimentari di qualità della regione, tutti i comuni sono stati classificati in base al numero di prodotti tipici presenti. Successivamente si è proceduto ad una ulteriore mappatura, sfruttando diverse colorazioni che identificano il comune secondo la classe di prodotti tipici. Le imprese agroalimentari marketing oriented, presenti in ambito regionale, sono state ripartite in undici comparti produttivi: prosciutti e salumi, formaggi, orticolo fresco, conserve vegetali, olio, pane, frutta e agrumi, vino e distillati, miele, pasta, droghe, essenze ed estratti industriali e dolciari. Per l elaborazione dei dati e per la mappatura si è proceduto utilizzando la stessa metodologia adottata per i prodotti tipici. La delimitazione dei potenziali giacimenti è stata effettuata sulla base del numero di prodotti a valenza locale, rilevati in ogni comune; in particolare sono stati inclusi i comuni interessati da almeno quattro prodotti tipici. 15

17 2. I PRODOTTI AGRICOLI DI QUALITÀ I prodotti di qualità siciliani, provenienti dall attività agricola e zootecnica, rappresentano una risorsa rilevante; complessivamente sono stati censiti 129 prodotti di cui 122 a valenza locale, appartenenti a vari comparti produttivi e distribuiti in tutto il territorio regionale. Il comparto che presenta il maggior numero di prodotti è quello della frutta ( Tab. 1 e Tab. 1bis), che con 43 prodotti rappresenta ben il 33,3% dei prodotti tipici siciliani, seguono il vino con ben 26 prodotti, i formaggi con 18, gli ortaggi con 17 e l olio-olive con 13 prodotti. Molto più modesta risulta la presenza di prodotti provenienti dal comparto altro e carne-derivati, rispettivamente con 8 e 4 prodotti. I prodotti a valenza regionale riguardano prevalentemente il comparto formaggi (6 prodotti) e marginalmente quello del vino, gli altri comparti non risultano interessati da queste produzioni. La frutta è presente in tutte le province, il maggior numero di prodotti si rinviene nella provincia di Catania (quattordici prodotti); un numero rilevante di prodotti lo si ritrova anche ad Agrigento (dieci prodotti) ed a Palermo (nove prodotti). Anche il comparto olio-olive interessa tutta la regione, la maggiore quantità di prodotti però si ha in provincia di Trapani (4 prodotti), a cui seguono Agrigento e Catania con tre prodotti ciascuna.

18 Tab. 1 bis - Paniere dei prodotti di qualità e tipici della Sicilia I formaggi a valenza locale si producono soprattutto in provincia di Palermo che raccoglie il 50% della produzione tipica siciliana, mentre non risultano formaggi tipici, nelle province di Caltanissetta e Catania. Le produzioni di vino interessano prevalentemente la provincia di Trapani (8 prodotti), a cui seguono quelle di Agrigento e Palermo; solamente la provincia di Enna non ha produzioni di qualità.

19 Gli ortaggi, diffusi un po in tutto il territorio, ad esclusione della provincia di Enna, si ritrovano in maggiore misura a Ragusa (6 prodotti), Caltanissetta (quattro), Siracusa e Palermo (3 prodotti ciascuna). Altri prodotti tipici si rinvengono in tutta l isola ad eccezione della provincia di Agrigento. Infine la carne e derivati si ritrova esclusivamente nelle province di Catania, Enna, Messina e Palermo. Il numero di prodotti per provincia varia da un minimo di 7 (Enna) ad un massimo di 30 (Palermo); quest ultima provincia raccoglie ben il 25% del complesso dei prodotti tipici presenti nella regione, e tutti i comparti produttivi vi sono rappresentati. Seguono le province di Agrigento e Catania con 23 e Trapani con 20 prodotti. I prodotti tipici già riconosciuti dalla vigente normativa sono 51 (il 39,5% del complesso), mentre 23 prodotti sono in attesa del riconoscimento (Tab. 2). I comparti che presentano un elevato numero di prodotti certificati sono quelli del vino e dei formaggi; per tutti gli altri comparti si rileva un numero esiguo di prodotti, compreso tra quattro (olio-olive) e uno (ortaggi ed altro); per il comparto carne e derivati non risultano prodotti con marchio di qualità. I prodotti in attesa di certificazione riguardano la frutta, l olio-olive, gli ortaggi, i formaggi e la carne-derivati, per gli altri due comparti non sono state rilevate procedure in corso. La frutta è il comparto che presenta il più elevato numero di prodotti in corso di certificazione, ciò è da correlare con l elevato numero di prodotti riscontrato in questo comparto, per l olio-olive si rileva una notevole dinamicità del settore evidenziata dall elevata percentuale di prodotti in attesa di riconoscimento.

20 I prodotti tipici a valenza locale, sono distribuiti in 378 comuni, il 97% del territorio amministrativo siciliano, (Tab. 3); tutti i territori comunali delle province di Messina, Palermo, Enna, Caltanissetta e Ragusa risultano interessati alle produzioni tipiche, seguono le province di Agrigento con il 98%, Trapani e Siracusa rispettivamente con il 96 e il 95% dei comuni, ed infine Catania con l 84% dei comuni. Il comparto più largamente diffuso risulta quello dell olio-olive che interessa ben 318 comuni (l 82% dei comuni regionali); la provincia di Messina si colloca al primo posto per numero di comuni interessati alla produzione, seguita da Palermo. Relativamente alla diffusione a livello provinciale Palermo, Enna e Caltanissetta risultano interamente interessate alla produzione, Messina per il 99%, Ragusa e Trapani per il 92% e Siracusa per il 76% dei comuni provinciali. Agrigento e Catania presentano una minore diffusione territoriale, la coltura, infatti, interessa rispettivamente il 40% e il 34% dei comuni. Segue la frutta con 212 comuni (il 54% dei comuni siciliani), localizzati principalmente nelle province di Messina (50 comuni), Agrigento (42), Catania (39), e Palermo (26); la diffusione a livello provinciale vede primeggiare le province di Agrigento (98%) Siracusa e Trapani (rispettivamente il 76 e il 75% dei territori amministrativi), seguite da Catania (67%), e Caltanissetta (55%). Le rimanenti quattro province presentano una diffusione provinciale inferiore al 50%. Il comparto vino interessa 100 comuni (26% dei comuni regionali), distribuiti

principalmente nelle province di Trapani, Catania (rispettivamente 23 comuni) e Palermo (22 comuni). La provincia con spiccata fisionomia vitivinicola risulta Trapani dove il 96% dei territori amministrativi contribuisce alla produzione di vino, seguono Ragusa con il 58% e Catania con il 40% dei comuni. I formaggi tipici sono prodotti in 91 comuni, il 23% del totale regionale, di cui 30 nella sola provincia di Palermo e 27 in quella di Messina. A livello provinciale Ragusa è l unica provincia interamente interessata alla produzione, in tutte le altre province la produzione interessa meno del 40% dei comuni. I rimanenti comparti presentano una diffusione più limitata sul territorio, interessando un numero di comuni variabile da 74 (carne e derivati) a 42 (ortaggi). Gli ortaggi, anche se presenti in un esiguo numero di comuni, si ritrovano in tutte le province, fatta eccezione per quella di Enna. La carne e derivati, invece interessano solamente quattro province della regione (Catania, Enna, Messina e Palermo). Gli altri prodotti sono presenti in modo massiccio nei comuni della provincia di Messina ed assenti in provincia di Agrigento. 21

23 3. I COMPARTI PRODUTTIVI 3.1 LA FRUTTA Il comparto, che comprende le specie arboree ed erbacee che producono frutti direttamente commestibili allo stato fresco o secco, è stato suddiviso in quattro sezioni: agrumi, fruttiferi, ortaggi da frutta e frutta secca. In Sicilia sono presenti 43 tipologie di frutti tipici, la sezione più articolata è quella relativa ai fruttiferi con 21 prodotti, seguono gli agrumi con 9 prodotti, la frutta secca con 7 prodotti e gli ortaggi da frutta con 6 produzioni tipiche (Tab. 4). La provincia con il più elevato numero di frutta tipica è Catania (14 prodotti), a cui seguono Agrigento e Palermo (rispettivamente dieci e nove prodotti), Messina e Siracusa con sei prodotti. Prodotti (n ) Le rimanenti province presentano da un minimo di uno (Ragusa) ad un massimo di tre prodotti (Caltanissetta). Gli agrumi tipici risultano prevalentemente in provincia di Siracusa (quattro prodotti) e di Palermo (tre prodotti); mentre non è stata rilevata la presenza nelle province di Caltanissetta, Enna, Ragusa e Trapani. I fruttiferi, si riscontrano in quasi tutte le province, fatta eccezione per Ragusa e Siracusa; il maggior numero di prodotti si ottiene nel catanese (otto prodotti), nell agrigentino (cinque prodotti) e nel palermitano (quattro prodotti). Gli ortaggi da frutta sono presenti soprattutto ad Agrigento e Catania (due prodotti per ciascuna provincia), le altre province si attribuiscono un solo prodotto ad eccezione di Caltanissetta e di Enna dove non è stata rilevata la presenza di orticoli tipici. Infine, per la frutta secca, presente solamente in cinque province, si rinvengono

24 due prodotti in provincia di Catania e di Agrigento e un solo prodotto nelle province di Messina, Palermo e Siracusa. La frutta tipica, coltivata in ben 212 comuni dell isola (Tab. 5, Mappa 1), è rappresentata a livello territoriale prevalentemente dalla frutta secca (24% dei comuni regionali) e dagli agrumi (20% dei comuni); i fruttiferi e gli orticoli interessano, rispettivamente il 18 e il 12% dei comuni siciliani. In termini di valore assoluto, le province di Catania e di Palermo presentano il più elevato numero di comuni interessati alla coltivazione degli agrumi, mentre se il raffronto viene fatto in termini relativi al numero di comuni della provincia, Siracusa risulta la provincia a più spiccata fisionomia agrumicola, dato che il 67% dei comuni della provincia risulta interessato alla coltura. Gli agrumi interessano tre aree della regione e precisamente l area litoranea del palermitano compresa tra i comuni di Altavilla Milicia ad est e di Partinico ad ovest; l area agrigentina che complessivamente comprende sette comuni; ed infine l area compresa tra il litorale ionico della provincia di Messina e le province di Catania e Siracusa. I fruttiferi, risultano localizzati prevalentemente nell areale compreso tra le province di Agrigento, Enna e Caltanissetta e in provincia di Catania. Gli ortaggi da frutta soprattutto nel trapanese e nel messinese, mentre la frutta secca interessa principalmente le province di Agrigento (40 comuni), Messina (25 comuni) e di Catania (11 comuni). Gli agrumi comprendono l arancia, il limone e il mandarino, la prima viene coltivata nelle province di Agrigento, Catania e Messina; il limone in quelle di

23 Catania, Messina, Palermo e Siracusa mentre il mandarino esclusivamente in provincia di Palermo. Per l arancia sono stati riscontrati quattro produzioni di qualità e fra questi solamente l arancia rossa di Sicilia, coltivata in 29 comuni del catanese, è a marchio IGP; per l arancia di Ribera, riscontrata in 7 comuni dell agrigentino, è stata avviata la procedura per la certificazione (Tab. 6, Mappa 2). Le altre due arance, l ovale di Sicilia e l ovale messinese, prodotte rispettivamente nei comuni di Siracusa, Floridia e Palazzolo Acreide del siracusano e nei comuni di Naso e San Salvatore di Fitalia del messinese, non risultano riconosciute dalla vigente normativa. Per il limone sono state riscontrate tre produzioni tipiche di cui due non certificate: il verdello e il siracusano; il primo ha un area di coltivazione più ampia, interessando complessivamente ventidue comuni delle province di Catania, Messina e Siracusa; mentre il secondo è circoscritto alla sola provincia di Siracusa dove è presente nei comuni di Noto, Floridia, Siracusa e Palazzolo A c r e i d e. Mentre per il verdello Conca d Oro, coltivato in sedici comuni del palermitano, è in corso l istruttoria per il riconoscimento a IGP. Il mandarino è rappresentato da due prodotti, l avana e il tardivo di Ciaculli, coltivati entrambi nel palermitano. Il primo si riscontra esclusivamente nel comune di Palermo mentre il secondo nei comuni di Bagheria, Ficarazzi, Misilmeri, Palermo, Santa Flavia e Villabate. Nessuna delle due produzione, attualmente, è a marchio di qualità. La sezione fruttiferi, si presenta più articolata rispetto le altre, dato che comprende ben nove specie diverse (Tab. 7, Mappa 3) e ventuno prodotti. Tr a

24 questi, l uva da tavola di Canicattì e l uva da tavola di Mazzarrone sono IGP, mentre il ficodindia Etna, la pesca Moio Alcantara e la pesca di Leonforte sono in fase di istruttoria per il riconoscimento a IGP, il ficodindia Belice è in fase di riconoscimento a DOP. Il maggior numero di prodotti tipici si ha per la pesca (sette prodotti), a cui seguono il ficodindia e l uva (entrambe tre prodotti). La nespola e la ciliegia sono rappresentate da due prodotti, la susina, la mela, il kaki e l albicocca da un solo prodotto. Per quanto attiene la dislocazione territoriale, la nespolona di Giarre e la nespola di Trabia, si producono negli omonimi comuni rispettivamente nelle province di Catania e di Palermo. La ciliegia dell Etna e la ciliegia di Chiusa Sclafani, vengono coltivate rispettivamente nel comune di Giarre (Catania) e nell omonimo comune della provincia di Palermo. La susina di Monreale è presente nei comuni di Palermo, Monreale e Altofonte della provincia di Palermo. La pesca, oltre a presentare un elevato numero di prodotti tipici si rinviene in ben cinque province. Nella provincia di Agrigento si ritrovano la pesca Valle Platani e la pesca di Bivona, che interessano rispettivamente i comuni di Cammarata e di San Giovanni Gemini e i comuni di Bivona e di Alessandria della Rocca.

25 La pesca Delia, oltre ad essere coltivata nell omonimo comune si ritrova anche nei comuni di Caltanissetta e Sommatino in provincia di Caltanissetta. Nell ennese è coltivata la pesca di Leonforte in un area compresa tra i comuni di A g i r a, Assoro, Calascibetta, Enna e Leonforte. La pesca Moio Alcantara si estende fra due province: Catania e Messina, nella prima si ritrova nel solo comune di Castiglione di Sicilia e nella seconda nei comuni di Francavilla, Malvagna, Moio Alcantara, Motta Camastra e Roccella Valdemone. In provincia di Catania si ritrova anche la percoca tardiva di Caltagirone nell omonimo comune. Infine, la pesca nettarina messinese viene coltivata nei comuni di Manforte San Giorgio, San Pier Niceto e Torregrotta. La mela si ritrova esclusivamente a Catania, con un solo prodotto: mela dell Etna che viene prodotta nella fascia dell alta collina etnea comprendente i comuni di Milo, Sant Alfio e Zafferana Etnea. Il kaki è coltivato esclusivamente nel comune di Misilmeri in provincia di Palermo. Il ficodindia è presente in quattro province con tre produzioni: ficodindia Santa Margherita, coltivato in provincia di Agrigento nei comuni di Menfi, Montevago e Santa Margherita Belice; ficodindia di San Cono, si ritrova nelle province di Caltanissetta (Mazzarino, Riesi e Niscemi), Catania (San Cono e San Michele di Ganzania) e Enna ( Piazza Armerina) ed il ficodindia dell Etna in provincia di Catania (Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Paternò, Ragalna, e S. Maria di Licodia). L albicocca è rappresentata da un solo prodotto: albicocca di Ribera, coltivata nell omonimo comune in provincia di Agrigento. Infine, l uva è presente con tre produzioni: l uva da tavola di Canicattì, coltivata nelle province di Agrigento (quattordici comuni) e di Caltanissetta (undici comuni); l uva da tavola di Mazzarrone nell omonimo comune di Catania e l uva zibibbo di Pantelleria rinvenuta nell omonimo comune della provincia di Trapani. La sezione ortaggi da frutta comprende solamente tre tipologie di prodotti e sei produzioni tipiche (Tab. 8, Mappa 4). Tra quest ultime il melone d inverno e il melone di Pachino si trovano nella fase di istruttoria per il riconoscimento a IGP; per tutti gli altri prodotti non è stata attivata procedura per il riconoscimento.

28 La fragola è presente con tre prodotti: fragola Etna, fragolina Ribera e fragola Nebrodi; la prima è coltivata nei comuni di Bronte e di Maletto (Catania), la seconda nei comuni di Ribera e di Sciacca (Agrigento) e l ultima in tredici comuni dei Nebrodi (Messina). L anguria catanese è coltivata esclusivamente nel comune di Ramacca. Il melone di Pachino interessa le province di Ragusa (Ispica) e di Siracusa (Noto, Portopalo di Capopassero e Pachino), invece il melone d inverno è coltivato in un area più ampia che ricade nelle province di Palermo (sei comuni), di Agrigento (un comune) e di Trapani (diciassette comuni). La frutta secca, rappresentata da tre specie, la mandorla, la nocciola e il pistacchio, comprende sette produzioni tipiche, di cui la mandorla Agrigento, la mandorla Avola e il pistacchio verde di Bronte sono nella fase di istruttoria per la certificazione DOP. Per le tre nocciole invece, e stata chiesta la consulenza per il riconoscimento ad IGP Sicilia (Tab. 9, Mappa 5). La mandorla di Agrigento è ottenuta complessivamente in cinquantatre comuni, ricadenti nelle province di Agrigento (quaranta comuni), Enna (quattro comuni) e Caltanissetta (nove comuni); mentre la mandorla Avola in provincia di Siracusa nei comuni di Avola e Noto. Tra le nocciole, la nocciola Nebrodi è quella che presenta un ambito territoriale più esteso ritrovandosi in venticinque comuni del messinese; la nocciola Etna è coltivata in cinque comuni etnei e la nocciola Polizzi Generosa nell omonimo comune del palermitano.

Il pistacchio è rappresentato da due prodotti: pistacchio verde di Bronte e pistacchio Agrigentino, il primo si ritrova in provincia di Catania in sei comuni (Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Camporotondo Etneo e Paternò), il secondo è coltivato in tre comuni (Agrigento, Campobello di Licata e Racalmuto). 29

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35 3.2 L OLIO E LE OLIVE Il comparto comprende l olio e le olive per un numero complessivo di tredici prodotti tipici; l olio è la tipologia che presenta un numero di prodotti di gran lunga superiore (Tab. 10). Tutte le province siciliane sono interessate alla produzione di olio, Agrigento e Trapani si distinguono per la presenza di tre prodotti, mentre le province di Caltanissetta, Palermo, Ragusa e Siracusa producono un solo tipo di olio; in una situazione intermedia si collocano Catania, Enna e Messina che contribuiscono con la produzione di due prodotti. I prodotti riconosciuti sono attualmente tre: Monti Iblei, Val di Mazara e Valli trapanesi; quelli in corso di riconoscimento cinque e precisamente: Monte Etna e Valdemone in fase di riconoscimento, Valle del Belice, Colline ennesi e Colli nisseni in fase di istruttoria. Le olive, presenti con tre prodotti, si producono in provincia di Agrigento, di Catania, di Palermo e di Trapani; La Nocellara del Belice è l unica ad avere ottenuto il riconoscimento a DOP, invece per la Giarraffa di Giuliana è in corso la fase di istruttoria per il riconoscimento a IGP. Prodotti (n ) Il comparto, trova un ampia diffusione a livello territoriale, interessando ben 318 comuni; le province di Palermo, Enna e Caltanissetta sono coinvolte interamente, seguono le province di Messina, Trapani e Ragusa che presentano oltre il 90% di comuni olivicoli (Tab. 11, Mappa 6).

36 Relativamente ai tipi di olio prodotti e alla dislocazione territoriale, l olio agrigentino si produce in una piccola area compresa tra i comuni di Sciacca, Caltabellotta, Burgio, Calamonaci, Lucca Sicula, Ribera e Villafranca Sicula. Gli stessi comuni sono interessati anche alla produzione dell olio Val di Mazara che presenta però un bacino di produzione più ampio, aggiungendosi i comuni di Agrigento, Alessandria della Rocca, Bivona, Cattolica Eraclea, Cianciana, Lucca Sicula, Menfi, Montallegro, Montevago, Sambuca di Sicilia e Santa Margherita del Belice e l intera provincia di Palermo. L olio Menfi proviene da un territorio compreso tra i comuni di Menfi (Agrigento) e di Castelvetrano (Trapani). In quest ultima provincia si produce anche l Olio Valli Trapanesi, in un areale che comprende i comuni di: Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi, Castellammare del Golfo, Custonaci, Erice, Gibellina, Marsala, Mazara del Vallo, Paceco, Petrosino, Poggioreale, Salemi, San Vito lo Capo, Trapani, Valderice e Vita. L olio Valle del Belice è prodotto in un area che comprende i territori amministrativi di Castelvetrano, Campobello di Mazara, Partanna, Poggioreale, Salaparuta e Santa Ninfa. L olio monte Etna ha un areale di produzione ricadente nei versanti da sudovest a nord del monte Etna, comprendendo i comuni di Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Camporotondo Etneo, Castiglione di Sicilia, Maletto, Maniace, Motta S. Anastasia, Paternò, Ragalna, Randazzo, Santa Maria di Licodia, San Pietro Clarenza in provincia di Catania, il comune di Centuripe in provincia di Enna, e i territori comunali di Malvagna, Mojo Alcantara, Roccella Va l d e m o n e, Santa Domenica Vittoria in provincia di Messina.

37 In tutto il territorio della provincia di Messina, ad eccezione del territorio di Floresta, viene prodotto anche l olio Valdemone. L olio Monti Iblei proviene da una vasta area compresa tra le province di Siracusa, Ragusa e Catania, complessivamente 32 comuni così distribuiti: Buccheri, Buscemi, Canicattini Bagni, Carlentini, Cassaro, Ferla, Francofonte, Lentini, Melilli, Noto, Pachino, Palazzolo Acreide, Rosolini, Siracusa, Solarino e Sortino in provincia di Siracusa; Acate, Comiso, Chiaramonte Gulfi, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli e Vittoria in provincia di Ragusa; Caltagirone, Grammichele, Licodia Eubea, Mineo, Mazzarrone e Vizzini in provincia di Catania L olio colline ennesi è ottenuto in tutta la provincia di Enna escluso il comune di Centuripe. L olio colli nisseni si produce in tutta la provincia di Caltanissetta. Le tre olive, Nocellara del Belice, Nocellara Etnea e Giarraffa di Giuliana, vengono coltivate rispettivamente in provincia di Trapani (Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna), in provincia di Catania (Adrano, Camporotondo Etneo, Motta Anastasia, Misterbianco e San Pietro Clarenza) e l ultima in provincia di Palermo (Giuliana, Bisacquino e Chiusa Sclafani) e in quella di Agrigento (Sambuca di Sicilia).

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39 3.3. I FORMAGGI Il comparto formaggi, interessato sia da produzioni a valenza locale che da quelle a valenza regionale; è costituito da dieci tipologie e diciotto produzioni tipiche. I prodotti a valenza regionale sono sei e riguardano la provola, la ricotta, il pecorino, il caprino e il canestrato; mentre le dodici produzioni a valenza locale riguardano sette delle tipologie riscontrate (Tab.12). La provola e il caciocavallo sono le tipologie con il più elevato numero di prodotti (quattro per la prima e tre per la seconda), seguite dalla vastedda, dalla ricotta e dal caprino (due prodotti per ciascuna); per tutte le altre tipologie si riscontra un solo prodotto. I prodotti a valenza locale si ottengono in sette province fra le quali Palermo raccoglie la metà delle produzioni locali; le produzioni di provola e di caciocavallo interessano quattro province, la vastedda si produce in tre province (Agrigento, Palermo e Trapani), tutte le altre tipologie di formaggio denotano una dislocazione territoriale confinata ad una sola provincia. I formaggi a valenza regionale risultano prevalentemente a pasta pressata, solamente la provola siciliana e la ricotta sono rispettivamente a pasta filata e allo stato fresco (Tab. 12 bis). Dal latte bovino si ottengono il canestrato e la provola siciliana, il primo può essere ottenuto anche misto con latte ovino e/o caprino. I formaggi caprini, riguardano due prodotti: il formaggio di capra e il padduni, mentre quelli ovini solamente il pecorino sicliano, quest ultimo è l unico formaggio a valenza regionale con la Denominazione di Origine Protetta (DOP), le altre produzioni sono classificate formaggi storici.

40 La ricotta è ottenuta dal siero di latte di vacca, pecora e capra che può essere lavorato singolarmente o miscelato (ricotta mista). I formaggi tipici a valenza locale, prodotti in novantuno comuni (Tab. 13), sono rappresentati a livello territoriale, così come per il numero di produzioni, prevalentemente dalla provola (54 comuni), dal caciocavallo (49 comuni) e dalla vastedda (26 comuni), gli altri formaggi presentano un areale di produzione costituito da un minimo di uno (Piacentino), ad un massimo di dodici comuni (ricotta). I formaggi ottenuti dal latte bovino sono quelli più numerosi e più largamente diffusi, infatti oltre a presentare ben nove produzioni si ritrovano in quasi tutte le province, ad esclusione di Enna; i formaggi ovini invece, rappresentati da tre prodotti, si rinvengono in sette province.

41 Tra le produzioni di formaggi, solamente il caciocavallo ragusano è a certificazione DOP, mentre la vastedda della Valle del Belice è nella fase di istruttoria per il riconoscimento a DOP; tutti gli altri, ad esclusione del caciocavallo delle Madonie, sono classificati dalla vigente normativa formaggi storici (Tab. 14, Mappa 7). Il fiore sicano, unico formaggio bovino a pasta pressata, si produce nelle province di Agrigento e di Palermo, rispettivamente nei comuni di Cammarata, Bivona e Santo Stefano di Quisquina, e nei comuni di Castronovo di Sicilia, Palazzo Adriano e Prizzi. In provincia di Messina, in ventitre comuni dei Monti Nebrodi, si produce la provola dei Nebrodi. Le altre due provole, la provola Madonie e la provola ragusana, si ottengono nel palermitano (17 comuni) la prima, e nell intera provincia di Ragusa e nei comuni di Noto e Palazzolo Acreide della provincia di Siracusa la seconda. Il caciocavallo comprende tre produzioni: caciocavallo palermitano, caciocavallo Madonie e caciocavallo ragusano. Il primo, ha una area di produzione individuabile nella provincia di Palermo (Carini, Cinisi, Torretta e Godrano) ed in alcuni comuni della provincia di Trapani. Il caciocavallo Madonie, interessa ventidue comuni del palermitano; mentre per il caciocavallo ragusano l area di produzione comprende l intero territorio della provincia di Ragusa ed i comuni di Noto, Palazzolo Acreide e Rosolini in provincia di Siracusa.

42 La vastedda palermitana, formaggio bovino a pasta filata, è prodotta nei medesimi areali del caciocavallo palermitano. Infine, la ricotta iblea, ottenuta con siero di latte vaccino, risulta legata alla produzione di caciocavallo dell intera provincia di Ragusa. Tra i formaggi ottenuti con latte ovino la vastedda della valle del Belice è l unica che presenta un area di produzione ricadente in tre province: Palermo, Trapani ed Agrigento e complessivamente interessa quattordici comuni; mentre il maiorchino è prodotto in sette comuni del messinese (versante nord dei Peloritani) e il piacentino esclusivamente nel comune di Enna.

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44 3.4 IL VINO Il comparto comprende le produzioni DOC e IGT, le prime sono presenti con diciannove prodotti e le seconde con sette (Tab. 15). I prodotti a valenza regionale riguardano esclusivamente la IGT Sicilia, tutti gli altri vini presentano un areale produttivo dislocato territorialmente in uno o più comuni. La provincia con il più elevato numero di prodotti a valenza locale è Trapani (otto) seguita da Palermo ed Agrigento (sei prodotti per provincia), in tutte le altre province, fa eccezione Enna dove non si sono rilevati vini di qualità, il numero di prodotti è compreso tra due (Catania, Messina e Ragusa) e tre (Caltanissetta e Siracusa). Le produzioni DOC, anche se presenti in otto province, interessano prevalentemente Trapani, Agrigento (cinque prodotti) e Palermo (quattro prodotti), mentre le IGT si limitano a quattro province, e il 50% dei prodotti ricade in quella di Trapani. A livello territoriale, risultano interessati alla produzione di vini di qualità complessivamente cento comuni dell isola dove si rileva la produzione di vini DOC, mentre l I G T si rinviene in soli quattordici comuni che coincidono con quelli a DOC (Tab. 16). Le province di Trapani, Catania e Palermo raccolgono il 68% dei comuni interessati alla produzione, nelle altre province la diffusione territoriale risulta molto più contenuta interessando un numero di comuni per provincia variabile fra cinque (Messina) e sette (Agrigento, Caltanissetta e Ragusa).

Nella parte occidentale dell isola si ottiene la DOC Menfi che presenta un area di produzione ricadente nei comuni di Menfi, Sciacca e Sambuca di Sicilia in provincia di Agrigento e Castelvetrano in provincia di Trapani (Tab. 17, Mappa 8). In provincia di Agrigento si ottiene pure, la Sambuca di Sicilia nell omonimo comune. Nelle medesima provincia, si producono anche la Santa Margherita di Belice (Santa Margherita Belice e Montevago) e la Sciacca (Sciacca e Caltabellotta). La DOC Delia Nivolelli ha una zona di produzione compresa tra i territori comunali di Marsala, Mazara del Vallo, Petrosino e Salemi in provincia di Trapani. La DOC Marsala si ottiene nell intero territorio della provincia di Tr a p a n i, esclusi i comuni di Pantelleria, Favignana e Alcamo Il Moscato di Pantelleria ha una zona di produzione che coincide con il territorio dell omonima isola della provincia di Trapani. 45

46 La DOC Alcamo ha un vasto territorio di produzione che comprende le province di Trapani e Palermo. Per la prima provincia i comuni di produzione risultano: Alcamo, Calatafimi, Castellammare del Golfo e Gibellina; per Palermo: Balestrate, Camporeale, Monreale, Partinico, San Cipirello e San Giuseppe Jato La DOC Contessa Entellina proviene da vigneti coltivati in tutto il territorio comunale dell omonimo comune in provincia di Palermo. In provincia di Palermo è prodotta anche la DOC Monreale che oltre ad interessare l omonimo comune si ritrova a Camporeale, Corleone, Piana degli Albanesi, Roccamena, San Cipirello, San Giuseppe Jato e Santa Cristina Gela. Per la Contea di Sclafani il territorio destinato alla produzione ricade in tre province e interessa nel complesso 14 comuni così distribuiti: Alia, A l i m i n u s a, Caltavuturo, Castellana Sicula, Castronovo di Sicilia, Cerda, Montemaggiore Belsito, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Sclafani Bagni e Valledolmo in provincia di Palermo; Cammarata in provincia di Agrigento; Vallelunga Pratameno e Villalba in provincia di Caltanissetta. La Riesi si produce in provincia di Caltanissetta nei comuni di Butera, Mazzarino e Riesi. Nella parte orientale della regione si produce la Faro esclusivamente nel comune di Messina. Altra produzione vinicola della provincia di Messina è la Malvasia delle Lipari che viene prodotta nell omonimo arcipelago. L Etna è prodotta nei seguenti comuni etnei: Acireale, Aci Sant Antonio, Belpasso, Biancavilla, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Mascali, Milo, Nicolosi, Paternò, Pedara, Piedimonte Etneo, Randazzo, Santa Maria di Licodia, Sant Alfio, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea, tutti appartenenti alla provincia di Catania. Nella parte meridionale della regione si produce la DOC Eloro in una zona localizzata nei comuni di Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero e Rosolini in provincia di Siracusa, ed Ispica, in provincia di Ragusa; il Moscato di Noto nei comuni di Avola, Noto, Rosolini e Pachino in provincia di Siracusa, e il Moscato di Siracusa nell omonimo comune. La DOC Cerasuolo di Vittoria si produce in una vasta area che include gran parte dei comuni della provincia di Ragusa (Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Ragusa, Santa Croce Camerina e Vittoria), alcuni in provincia di Caltanissetta (Butera, Gela, Mazzarino, Niscemi e Riesi), ed altri in provincia di Catania (Caltagirone, Licodia Eubea e Mazzarrone). Le sei Indicazioni Geografiche Tipiche a valenza locale, in gran parte ricadono nella parte occidentale dell isola, solamente la Salina si rinviene nella Sicilia orientale, la zona di produzione per quest ultima coincide con i territori dell arcipelago delle Eolie.

In provincia di Trapani si ottengono tre produzioni che riguardano la Camarro prodotta nel comune di Partanna; la Colli Ericini nei comuni di Buseto Palizzolo, di Custonaci e di Valderice; la Salemi che comprende l intero territorio amministrativo dell omonimo comune. In provincia di Palermo nel comune di Cerda si produce la Fontanarossa di Cerda, mentre nel comune di Contessa Entellina e nei comuni agrigentini di Montevago, Menfi e Santa Margherita Belice si ottiene la Valle Belice. La IGT Sicilia, unico prodotto a valenza regionale, è una denominazione che può essere conferita a tutte le tipologie di vini prodotti nell isola che rispondano alle caratteristiche indicate dal disciplinare di produzione. 47

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49 3.5 GLI ORTAGGI Il comparto comprende nove differenti specie e diciassette produzioni tipiche; la produzione si ottiene in tutte le province ad eccezione di quella di Enna; nei territori di Ragusa, Siracusa e Palermo si concentra ben il 67% dei prodotti (Tab. 18). Il pomodoro e il carciofo sono le specie con il più elevato numero di prodotti (rispettivamente quattro e tre), seguite dalla patata con due prodotti; per tutte le altre specie si riscontra un solo prodotto. Tra gli ortaggi solamente il pomodoro di Pachino è a certificazione di qualità, il pomodoro di Vittoria, la melanzana di Vittoria e il peperone di Vittoria sono in corso di riconoscimento a DOP; per tutti gli altri non è stata rilevata nessuna procedura per il riconoscimento. Prodotti (n ) Il comparto, trova una limitata diffusione territoriale, solamente 42 comuni risultano interessati alla produzione, la quale si concentra prevalentemente nelle province di Palermo, Ragusa e Siracusa (Tab. 19, Mappa 9). La carota è la specie che presenta il più ampio areale di coltivazione interessando complessivamente 14 comuni ricadenti in provincia di Ragusa e Siracusa; mentre il carciofo, coltivato in 12 comuni, si rinviene in ben cinque province. La patata e il pomodoro sono coltivate rispettivamente nelle province di Messina e Siracusa e nelle province di Agrigento, Ragusa e Siracusa. La melanzana e il peperone si rinvengono nelle province di Ragusa e Caltanissetta. Tutte le altre specie presentano un areale di coltivazione limitato oltre che ad una sola provincia anche ad un esiguo numero di comuni.

50 Il carciofo spinoso di Menfi è una varietà diffusa in un areale compreso tra i territori di Menfi, Sambuca di Sicilia e Sciacca in provincia di Agrigento e il territorio di Castelvetrano in provincia di Trapani. Il carciofo violetto di Niscemi noto anche come carciofo violetto catanese è una popolazione locale, coltivata nella bassa piana di Catania nel comune di Ramacca, Niscemi e Gela in provincia di Caltanissetta. Il carciofo spinoso di Palermo viene coltivato in un territorio, a nord-est del capoluogo, che comprende i comuni di Caccamo, Cerda, Montemaggiore Belsito, Sciara e Termini Imerese. Il pomodorino di Licata viene coltivato nell omonima piana dell agrigentino. Il pomodoro di Vittoria e il pomodoro ciliegino di Vittoria sono due produzioni di pomodori, coltivati in ambiente protetto, lungo la fascia costiera dell omonimo comune e nei comuni di Ragusa, Santa Croce Camerina, Acate e Scicli in provincia di Ragusa e Gela (Caltanissetta) il primo; e nei comuni di Ispica, Ragusa e Santa Croce Camerina il secondo. Il pomodoro di Pachino è presente in un territorio che interessa i comuni di Noto, Pachino e Portopalo di Capo Passero in provincia di Siracusa. La patata del Messinese è coltivata in una zona compresa tra i comuni di Falcone, Furnari e Villafranca, mentre la patata precoce di Siracusa viene coltivata lungo la fascia costiera della provincia nei comuni di Avola, Noto, Pachino, Portopalo di Capopassero e Siracusa. La zucchina lunga di Misilmeri nota anche come Lagenaria viene coltivata nel territorio dell omonimo comune e nella fascia costiera della provincia di Palermo che comprende i comuni di Trabia e di Termini Imerese. La carota di Sicilia (Ispica) oltre ad essere diffusa nell omonimo comune, si coltiva anche nei comuni di Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Santa Croce

Camerina, Scicli e Vittoria nel ragusano, e nei comuni del siracusano di Canicattini Bagni, Floridia, Noto, Pachino, Rosolini, Solarino e Siracusa. La cipolla di Giarratana viene coltivata in un area che corrisponde al territorio comunale dello stesso comune in provincia di Ragusa. L aglio di Paceco ha un territorio di coltivazione che corrisponde con il territorio dell omonimo comune e le zone più interne del comune di Trapani. Il broccolo di Misilmeri si ritrova oltre che nella stessa località anche nel territorio di Palermo. Il cavolo rapa di Acireale, noto anche come Trunzu di Aci si rinviene nei comuni di Aci Bonaccorsi, Acicatena e Acireale. Infine, il peperone e la melanzana di Vittoria si rinvengono nel medesimo areale del pomodoro di Vittoria. 51

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53 3.6 LA CARNE E I DERIVATI Il comparto è rappresentato da soli quattro prodotti provenienti da tre differenti razze; tre dei prodotti sono destinati al consumo fresco, mentre fra i derivati è presente solamente il salame (Tab. 20). L allevamento ovino e caprino interessa la provincia di Palermo, quello suino le province di Catania, Enna e Messina. I due prodotti ottenuti dagli allevamenti di suini, il suino dei Nebrodi e il salame di Sant Angelo di Brolo, sono in corso di certificazione a DOP, trovandosi il primo nella fase di istruttoria e il secondo in quella di riconoscimento Prodotti (n ) Per i prodotti provenienti dagli allevamenti ovini e caprini, non è stata riscontrata certificazione di qualità, né tanto meno procedura in corso. Nei monti Nebrodi, in cinquatadue comuni, ricadenti tra le province di Catania (Bronte, Maniace, Maletto e Randazzo), Enna (Cerami e Troina) e Messina (quarantasei comuni) è allevato il suino nero dei Nebrodi (Tab. 21, Mappa 10). Il Salame Sant Angelo di Brolo si ottiene nell omonimo comune nebrodense. L allevamento degli ovini e dei caprini è praticato in ventidue comuni dei monti Madonie che si estendono in provincia di Palermo.

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55 3.7 GLI ALTRI PRODOTTI In questo comparto si ritrovano quattro tipologie ed otto prodotti tipici; il miele è la tipologia con un maggiore assortimento di prodotti (Tab. 22). Prodotti (n ) Fra le province isolane solamente per Agrigento non risultano prodotti, Messina, Catania e Palermo presentano due produzioni, in tutte le altre si rinviene solo un prodotto. Per il miele, la manna e la lenticchia non risultano produzioni certificate e nemmeno in corso di riconoscimento. Per il cappero, si nota, invece, una certa dinamicità, infatti il cappero di Pantelleria è ad Identificazione Geografica Protetta, e il cappero Salina, è nella fase di comunicazione. Il comparto, complessivamente interessa settanta comuni, la provincia di Messina, con quarantasette comuni, è quella che rappresenta maggiormente il comparto (Tab. 23, Mappa 11). Nelle altre province i comuni interessati alla produzione sono poco numerosi, raggiungendo il maggior valore in provincia di Siracusa con otto comuni. Il miele è la tipologia più diffusa interessando ben sessantuno comuni delle province di Catania, Enna, Messina, Ragusa e Siracusa. Il cappero coltivato in cinque comuni, si rinviene nelle province di Messina e Trapani, mentre la lenticchia è coltivata in due comuni ricadenti rispettivamente nella provincia di Caltanissetta e in quella di Palermo, infine la manna interessa due comuni della provincia di Palermo. Il cappero è presente con due produzioni che si ritrovano esclusivamente nelle isole della regione, in particolare il cappero Salina è diffuso in tutto il territorio delle isole Eolie in provincia di Messina, il cappero Pantelleria è diffuso solamente nel territorio dell isola di Pantelleria in provincia di Trapani.