E-DATA FLASH # LA PRESENZA DELLE IMPRESE NEI COMUNI MONTANI IN ITALIA E IN ABRUZZO

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nuova impresa, caratteristica costante di questo insieme di comuni, piuttosto che dalla scomparsa di iniziative imprenditoriali già esistenti. Nel 2016 e nei primi sei mesi del si è però osservata una consistente inversione di tendenza. Il tasso di sviluppo, che già nel 2015 era stato vicino all invarianza, è transitato (grazie ad una mortalità molto contenuta) in territorio positivo nel 2016 proseguendo la tendenza al recupero anche nei primi sei mesi del. Questa crescita ovviamente non è stata ancora sufficiente a colmare le perdite accumulate nel recente passato, che si possono riassumere in termini assoluti in una scomparsa di circa 33.000 imprese in 5 anni e mezzo. Come già anticipato, però, le buone prestazioni dei comuni parzialmente montani (che concentrano peraltro un maggior numero di imprese) contrassegnati da valori positivi dal 2012 a oggi con variazioni di oltre l'1% negli anni dal 2014 al 2016, hanno condizionato in positivo la media dei comuni montani che così ha sperimentato valori di crescita comunque positiva inferiori rispetto alla media nazionale per il periodo 2012-2015, ma superiori negli ultimi 18 mesi. 1,5 1 0 - -1 sviluppo imprenditoriale* in Italia per tipologia di comuni. Anni 2012- (1 semestre) 0,8-0,4 0,7-0,7 0,1 1,1 *Rapporto fra la differenza di iscrizioni e cessazioni e totale imprese nel periodo -0,2 1,2 1,1 0,7 0,0 0,8 0,1 2012 2013 2014 2015 2016 (PRIMI SEI MESI) Comuni totalmente montani Totale comuni montani Comuni parzialmente montani Totale Italia Focus Abruzzo Le elaborazioni effettuate consentono di scendere nell analisi dei dati territoriali per la regione Abruzzo, il cui territorio si suddivide per tipologia di comuni nel modo seguente: 200 comuni totalmente montani; 27 comuni parzialmente montani; 78 comuni non montani. In Abruzzo le imprese operanti in comuni montani sono quasi 60 mila, con una incidenza sul totale delle quasi 150 mila imprese abruzzesi che restituisce un valore più elevato della media nazionale e pari a 4%. Dal punto di vista delle dinamiche, limitando l analisi agli ultimi 30 mesi si nota come sia i comuni totalmente montani sia quelli che lo sono parzialmente abbiano verificato sempre performance negative, anche se sembra preannunciarsi una fase di ridimensionamento di queste negatività. Abruzzo: 60 mila imprese nei comuni montani pari al 4% del totale, ma le tendenze degli ultimi anni sono negative Dopo un 2015 chiusosi con un bilancio complessivo del -0,65% (sintesi del -0,94% delle aree totalmente montane e del -1% di quelle che lo sono parzialmente) si è passati a un -0% nel 2016 per arrivare a un -0,27% registrato nel primo scorcio di, risultante di comportamenti complessivamente che

sembrano arridere in misura maggiore ai comuni totalmente montani. Le performance diventano più negative se messe a confronto con il complesso del territorio abruzzese, dove tranne che nei primi sei mesi di quest'anno il tasso di sviluppo è sempre stato sia pure debolmente positivo. Queste considerazioni valgono non solo per il complesso della regione, ma anche per le quattro province abruzzesi. Per tutte le circoscrizioni, infatti, i tassi di crescita dei tre momenti presi in considerazione sono sempre stati negativi (dal -0,03% de L'Aquila nei primi sei mesi di quest'anno fino al -1,22% del 2015 della provincia di Chieti) e sempre peggiori del totale provinciale (a eccezione della provincia dell'aquila in cui, stante l'assenza di comuni non montani, il dato provinciale e quello dei comuni montani coincide). I dati consentono di scendere ulteriormente nell analisi all interno del territorio abruzzese, prendendo in considerazione l articolazione del territorio ottenuta adottando i confini delle 11 Comunità Montane definite nel 2008 e successivamente abolite nel 2013. Questo approfondimento territoriale consente di evidenziare come ci si riscontrino realtà regionali che stanno attraversando un momento piuttosto positivo, sia pure in un trend ancora incerto nella sua definizione. Nella prima metà del i territori abruzzesi con risultati più confortanti appaiono essere senza dubbio l'ex comunità montana della Laga (che consolida una ripresa già mostrata nel 2016) e quella della Montagna di L'Aquila, con tassi di sviluppo rispettivamente dell'1,30% e dell'1,10%. Di converso, sembra proseguire la lunga crisi della Montagna Pescarese che ha visto chiudere i primi sei mesi del con un pesante -1,71% che si va ad aggiungere al -8% del 2015 e al -0,96% registrato nel 2016. Più in generale, ben 7 delle 11 ex Comunità Montane hanno verificato tassi di sviluppo negativi nei tre periodi considerati, a cui si può aggiungere il complesso di tutti gli altri comuni montani della regione non costituiti sotto forma di comunità montane. Da notare poi il caso dell'alto Sangro, area contrassegnata da andamenti in controtendenza rispetto a quanto rilevato con riferimento al complesso della regione, con una pesante battuta di arresto in questi primi sei mesi del che arriva dopo un 2016 e soprattutto un 2015 particolarmente brillanti. sviluppo imprenditoriale nei comuni montani e in totale nelle province dell'abruzzo. Anni 2015- (1 semestre) COMUNI TOTALMENTE E PARZIALMENTE MONTANI TOTALE PROVINCIA crescita crescita crescita crescita 1 crescita crescita 1 2015 2016 semestre 2015 2016 semestre L'Aquila -0,49-0,23-0,03-0,49-0,23-0,03 Teramo -0-0,04-1 -0,05 0,41 0,03 Pescara -0,96-0,07-0,96 1,12 0,90-0,18 Chieti -1,22-1,04-0,61-0,23-0,23-0,23 Abruzzo -0,65-0 -0,27 0,09 0,20-0,11 Nord-Ovest -0,46-0,23-0,22 0,49 0,40 0,11 Nord-Est 0,11 0,06 0,01 0,20-0,10-0,06 Centro 1,33 1,29 6 1,13 1,01 0,47 Sud e Isole 0,66 0,99 0,49 1,02 1,15 0,62 Italia 0,66 0,79 4 0,75 0,68 3 sviluppo imprenditoriale nei comuni montani nelle ex Comunità Montane della regione Abruzzo in vigore dal 2008 e abolite nel 2013. Anni 2015- (1 semestre) crescita 1 crescita crescita semestre 2015 2016 Ex CM Montagna di L'Aquila -1,95-1,37 1,10 Ex CM Sirentina -0,18-0,45-0,27 Ex CM Montagna Marsicana -1,08-0,80-0,46 Ex CM Peligna -0,29-0,69-0,25 Ex CM Alto Sangro 1,53 0,78-0,82 Ex CM Montagna Pescarese -8-0,96-1,71 Ex CM Gran Sasso -1,62-0,60-0,23 Ex CM Della Laga -1,74 0,10 1,30 Ex CM Maielletta -5-0,41-1,73 Ex CM Montagna Sangro Vastese -2,51-0,92 0,00 Ex CM Aventino Medio Sangro -2,37-1,34-1 Altri comuni montani dell'abruzzo -0,40-0,02-0,20 Abruzzo -0,65-0 -0,27

INFORMAZIONI UTILI L individuazione dei comuni montani Al fine di effettuare valutazioni di carattere socio-economico nelle aree montane del nostro Paese si pone prima di tutto la questione del come identificare comuni montani rispetto a comuni non montani. In Italia una definizione è esistita fino al 1990, allorquando la Legge n. 142 dell'8 giugno ha abrogato l'articolo 1 della Legge n. 991 del 1952 (sottoposto poi a successive modifiche) che disciplinava il carattere di montanità di tutti i comuni. Tale provvedimento normativo individuava come montani i comuni che possedevano almeno l'80% della loro superficie al di sopra di 600 metri di altitudine sul livello del mare e quelli nei quali il dislivello tra la quota altimetrica inferiore e la superiore del territorio comunale non era minore di 600 metri, sempre che il reddito imponibile medio per ettaro, censito, risultante dalla somma del reddito dominicale e del reddito agrario, determinati a norma del regio decreto-legge 4 aprile 1939, n. 589, convertito nella legge 29 giugno 1939, n. 976, maggiorati del coefficiente 12 ai sensi del decreto legislativo 12 maggio 1947, n. 356, non superasse le 2.400 lire. Il compito di stilare l'elenco dei comuni montani spettava alla Commissione Censuaria Nazionale. La predetta Commissione aveva altresì facoltà di includere nell'elenco stesso i Comuni, o le porzioni di Comune, anche non limitrofi ai precedenti, i quali, pur non trovandosi nelle condizioni di cui al primo comma del presente articolo, presentino pari condizioni economico-agrarie, con particolare riguardo ai Comuni già classificati montani nel catasto agrario e a quelli riconosciuti, per il loro intero territorio, danneggiati per eventi bellici ai sensi del decreto legislativo presidenziale 22 giugno 1946, n. 33. Di rilievo era anche il compito che aveva la Commissione censuaria provinciale, che poteva inoltrare proposta alla Commissione censuaria centrale per la inclusione nei territori montani di Comuni, o di porzioni di Comune, aventi i requisiti di cui ai commi precedenti. Come già detto questa classificazione fin dal 1990 ha perso il suo carattere di ufficialità e il relativo elenco dei comuni non è più sottoposto ad alcun aggiornamento risultando pertanto congelata a tale data. L'Istat mette comunque a disposizione questa lista a fini di divulgazione statistica acquisendola dall'unione dei comuni e delle comunità montane (UNCEM) con la precisazione che per i comuni istituiti mediante processo di fusione di comuni soppressi, l'attribuzione del grado di montanità è convenzionalmente dettato dal criterio dell'eredità della caratteristica del comune che ha maggiore estensione territoriale. La classificazione prevede tre distinti livelli: totalmente montano, parzialmente montano e non montano distribuiti al 30 giugno come segue: 3.461 comuni totalmente montani tra cui i più popolosi sono Trento, Bolzano e Quartu Sant'Elena (CA); 647 comuni parzialmente montani tra cui i più popolosi sono Roma, Palermo e Bologna; 3.870 comuni non montani.