Quadro dei consumi energetici



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Transcript:

Quadro dei consumi energetici La situazione nazionale Il quadro dei consumi energetici nazionali degli ultimi anni delinea una sostanziale stazionarietà per quanto riguarda il settore industriale e una crescita relativa al fabbisogno energetico per gli altri settori. In particolare nell ultimo anno il settore del terziario ha subito un aumento dei consumi del 3,4%. Consumi elettrici per settore (anno 2005) GWh % sul totale variazione % 2004-2005 Industria 153.300 50 0,1 Terziario 82.300 27 3,4 Usi domestici 67.170 22 0,9 Agricoltura 5.230 2 0,9 308.000 100 Usi domestici 2 Agricoltura Industria 49% Terziario 27% Ripartizione dei consumi elettrici per settore (%) Il settore con il maggiore consumo energetico è sempre l industria (50%), seguito dal terziario e dalle utenze domestiche. I consumi energetici in questi ultimi anni sono però cresciuti in misura minore rispetto al PIL: l Italia si colloca così all ultima posizione nella graduatoria del fabbisogno energetico degli stati europei, dal momento che la quantità di utilizzata per ogni unità di prodotto (definita come intensità energetica) continua a diminuire. 15

Deve tuttavia essere ricordato che l intensità energetica è un indicatore relativo solo agli usi finali di e non considera quindi l effettivo uso di risorse energetiche. Inoltre non sono considerati altri fattori, come quelli climatici: le favorevoli condizioni climatiche dell Italia incidono non solo sul fabbisogno energetico del settore residenziale ma anche di quello dei servizi e dell industria. Gli usi termici, che rappresentano la grande maggioranza (9) di tutti gli usi domestici e il 54, della richiesta complessiva, sono soddisfatti attingendo a fonti non rinnovabili, in particolare olio e metano. È però ancora abbastanza diffuso l impiego, di certo non tra i più efficienti, di dispositivi elettrici (stufe, condizionatori) per uso finale di calore a bassa e media temperatura. Maggiori efficienze potrebbero essere raggiunte nell attuale sistema di produzione di, basato per la quasi totalità sull impiego del calore estratto da combustibili fossili: i rendimenti di trasformazione sono circa il 35% per le centrali tradizionali e il 55% per le centrali a ciclo combinato. Oltre l 80% dell è generata attraverso un ciclo termoelettrico. I dati forniti dal GSE (ex GRTN) mostrano che la produzione di attraverso impianti termici deriva prima di tutto dal (112 miliardi di kwh), quindi dal petrolio e dagli oli combustibili (61,5 miliardi di kwh) e, infine, dal carbone (35,5 miliardi). Una parte rilevante ha anche l idro (17%), anche se nell ultimo anno ha subito un calo di produzione (-15%). Per quanto riguarda le altre fonti rinnovabili, è da notare la variazione positiva rispetto al 2004 dell da fonte eolica e fotovoltaica (+15,6%), che rappresentano complessivamente l 1% della produzione energetica nazionale. Produzione per fonte (anno 2005) GWh % sul totale variazione % 2004-2005 Produzione termica netta 233.764 81 2,9 Produzione idrica netta 49.283 17-15 Produzione geotermica netta 5.127 2-2,1 Produzione eolica e fotovoltaica netta 1.848 1 15,6 Produzione netta totale 290.022 100 16

17% 1% Produzione termica netta Produzione idrica netta Produzione geotermica netta 80% Produzione eolica e fotovoltaica netta Ripartizione della produzione (%) Uno dei dati più rappresentativi è quello delle importazioni, pari all 84,7% circa dei consumi (Rapporto ENEA Energia e Ambiente, 2004): in particolare i (provenienti per lo più dai paesi del Medio Oriente e del Nord Africa) rappresentano il 54% delle importazioni complessive, seguiti da (30%, di origine soprattutto russa e algerina), combustibili solidi (8%) ed (7%). Va precisato che non è soltanto l Italia a importare quantitativi energetici di queste dimensioni: si tratta di un fenomeno che coinvolge molti altri paesi europei. La rilevanza del fenomeno è testimoniata dalle statistiche dell Unione Europea (2005), secondo cui, nel 2003, la dipendenza dalle importazioni di petrolio, e carbone era complessivamente pari al 51% dei consumi interni lordi per l UE 15 (e si prevede aumenti al 70% nei prossimi 30 anni in assenza di interventi). L analisi della dipendenza energetica evidenzia come i settori maggiormente esposti a questa situazione siano i trasporti e la generazione di elettricità, che non possono prescindere dalla risorsa petrolio. Di conseguenza, l Italia è inevitabilmente esposta alle fluttuazioni del prezzo dei combustibili fossili: una momentanea riduzione della disponibilità di petrolio può originare gravi danni all economia locale, come già accaduto in occasione delle crisi del 1973 e degli anni 80. Anche a livello nazionale appare quindi giustificato, nel contesto sinteticamente riassunto in questo paragrafo, il crescente interesse verso le prospettive di sviluppo offerte dalle fonti 17

rinnovabili, risorse in grado di fornire soluzioni concrete ad alcune problematiche dell attuale panorama energetico. La regione Lombardia Dai dati del Programma Energetico della regione Lombardia (anno 2003) emerge che il consumo regionale di è pari al 21% del consumo nazionale. Consumo di regione Lombardia Consumi finali Italia Lombardia % 299.800 63.000 21% Il consumo complessivo di è pari a 63.000 GWh annui. Tale consumo è ripartito tra i vari settori secondo il grafico seguente. Industria 59% Terziario 23% Agricoltura 1% Domestici 17% Ripartizione dei consumi elettrici regione Lombardia Confrontando i consumi regionali con quelli nazionali, si osserva come le quote di consumo suddivise per settori siano all incirca comparabili. Una differenza sensibile è quella relativa al settore industriale, superiore al dato nazionale di dieci punti percentuali. Dal punto di vista della produzione di, sul territorio regionale si produce il 14% dell totale prodotta in Italia. L è prodotta principalmente tramite impianti termoelettrici (71% dell prodotta in regione) ed idroelettrici (29%). Il deficit produzione-consumo è pari a -48%, decisamente superiore al deficit complessivo nazionale (-16%). 18

Produzione di regione Lombardia Produzione netta di di cui termo di cui idro consumi deficit valori in GWh Italia Lombardia % 280.000 38.000 14% 230.000 27.000 1 44.000 11.000 25% 299.800 63.000 21% -16% -48% Nella tabella seguente si riporta un confronto tra l totale ( e termica) consumata ripartita per vettore energetico e per settore. Tabella consumo totale per settore e per vettore regione Lombardia totale % valori in ktep civile industria agricoltura trasporti totale % 1.934 628 413 6.976 9.951 41% 5.531 3.871 19 18 9.439 39% 1.804 2.899 53 115 4.871 20% 9.269 7.398 485 7.109 24.261 100% 38% 30% 29% 100% Si può osservare che la regione copre il 41% del suo fabbisogno energetico totale tramite l impiego di e il 39% tramite. Nei grafici seguenti è riportata la ripartizione dell totale consumata, ripartita in percentuale per fonte e per vettore energetico. Nei grafici seguenti è riportata la ripartizione dell totale consumata, ripartita in percentuale per fonte e per vettore energetico, per la provincia di Milano. 19

trasporti 29% civile 39% 19% 46% agricoltura industria 30% 35% Ripartizione percentuale consumi per settore e per vettore energetico regione Lombardia La provincia di Milano Analogamente a quanto fatto a livello regionale, di seguito si riporta la tabella riassuntiva con i consumi energetici totali suddivisi per settore e per vettore. Anche a livello provinciale esiste una forte prevalenza dell impiego dei (46% del totale), mentre il si attesta al 35%. Rispetto ai dati regionali, la provincia risulta essere maggiormente dipendente dai per l approvvigionamento dell totale. Tabella consumo totale per settore e per vettore provincia di Milano totale % valori in ktep civile industria agricoltura trasporti totale % 495 939 115 2.881 4.432 46% 1.999 1.365 28 14 3.407 35% 1.016 724 4 61 1.807 19% 3.510 3.028 147 2.956 9.646 100% 36% 31% 31% 100% 20

trasporti 31% civile 36% 20% 41% agricoltura industria 31% 39% Ripartizione percentuale consumi per settore e per vettore energetico provincia di Milano 21