Italia anni 60/70
Milano, via Ripamon- Roma, sobborghi
Riccardo Morandi, viado5o sul Polcevera Genova 1963-67
Francesco Rosi, Le mani sulla ci5à, 1963
«Casabella- con-nuità» Dire5ore/Editor 1953-64: Ernesto Nathan Rogers
«Casabella- con-nuità» Dire5ore/Editor 1953-64: Ernesto Nathan Rogers
«Casabella- con-nuità», 251, 1961 RUOLO DELL ARCHITETTO/ROLE OF THE ARCHITECT «Vogliamo che il necessario spartiacque sia determinato non tanto dall'aggettivo moderno, che in senso formale non signi9ica più nulla, quanto dall'aggettivo impegnato che ha un signi9icato in senso civile: impegnato nel voler ancora mutare la realtà, non aderendovi più spontaneamente, ma esaminandola criticamente e scegliendo le forze che tale realtà vogliono trasformare; impegnato a individuare i mezzi economici e le formule organizzative adatti ai mutamenti che si vogliono realizzare; impegnato a elaborare un linguaggio espressivo [ ] determinato da una sempre più complessa relazione tra architettura e urbanistica». "We want the watershed must be determined not so much by the adjective modern, that in a formal sense does not mean anything, as the adjective that has engaged in a civil sense meaning: still engaged in wanting to change the reality, not acceding to more spontaneously, but critically examining and choosing the forces that want to transform this reality; undertaken to identify the economic means and the organizational forms suited to the changes that are to be achieved; committed to develop an expressive language [...] determined by a more complex relationship between architecture and urban planning». [Carlo Aymonino, Leonardo Benevolo]
RUOLO DELL ARCHITETTO/ROLE OF THE ARCHITECT «Bisogna uscire da questo angusto quadro della cultura ufficiale e accademica e rendersi conto di quelle che sono le vere trasformazioni dell'italia e del mondo moderno. E [questo] per la più egois-ca fra le aspirazioni che l'archite5o contemporaneo possa far proprie: l'ambizione di essere protagonista di una realtà quo:diana ricca di macroscopiche trasformazioni, la pretesa di non ridursi alla posizione di Cassandra [ ] mentre le forze produ[ve, persino la stessa classe dirigente della poli-ca italiana, certo non rivoluzionaria nella sua natura, studia, propone e realizza degli interven- di una scala e che hanno una spinta dinamica ed un coraggio molto superiore a quei fenomeni che le nostre riviste usualmente illustrano». [Aldo Rossi, Luciano Semerani, Silvano Tintori] «Casabella- con-nuità», 251, 1961 «You have to get out of this narrow framework of the official culture and academic and realize that those are the real transforma-on of Italy and the modern world. And [this] to the more selfish among the aspira-ons of the contemporary architect can make their own: the ambi-on to be the star of a reality full of everyday macroscopic changes, claiming to not be reduced to the posi-on of Cassandra [...] while the forces produc-ve, even the same ruling class of Italian poli-cs, certainly not revolu-onary in its nature, studies, proposes and implements interven-ons that have a scale and a dynamic push and courage far superior to those phenomena that usually illustrate our magazines».
«Casabella- Con-nuità», 276, 1963, numero dedicato ai giovani archite[ italiani. «Casabella- Con-nuità», 276, 1963, issue dedicated to the young Italian architects.
Aldo Rossi, Luca Meda, Alles-mento per la XIII Triennale, Milano 1964
Grego[, Brivio, Meneghe[, Stoppino, Sezione introdu[va, XIII Triennale, Milano 1964
Grego[, Brivio, Meneghe[, Stoppino, Sezione introdu[va: il tempo vuoto, XIII Triennale, Milano 1964
Grego[, Brivio, Meneghe[, Stoppino, Sezione introdu[va: Barnum Centrale, XIII Triennale, Milano 1964
Grego[, Brivio, Meneghe[, Stoppino, Sala del Caleidoscopio, XIII Triennale, Milano 1964
Aulen-, Aymonino, Paciello, Bonfan-, Gardella, Macchi Cassia, La corsa al mare,xiii Triennale, Milano 1964
G u i d o Canella Giorgio Grassi Aldo Rossi Vittorio Gregotti Carlo Aymonino
1965 1966 1966 1966 1967
Vi5orio Grego[, Sede dell università degli studi della Calabria, Valle dei Cra-, Cosenza 1977
Vi5orio Grego[, Sede dell università degli studi, Blocco di aule a gradoni, Calabria 1977
Vi5orio Grego[ con Franco Purini e Salvatore Bisogni, Quar-ere Zen 2 per 20.000 abitan-, Palermo 1969-1973
Vi5orio Grego[ con Franco Purini e Salvatore Bisogni, Quar-ere Zen 2 per 20.000 abitan-, Palermo 1969-1973
Mario Mario Fioren-no Fioren-no con Michele con Michele Valori, Valori, Giulio Giulio Sterbini, Sterbini, Federico Federico Gorio, Gorio, Pier Maria Pier Maria Lugli, Lugli, Corviale, Corviale, Roma Roma 1972-1982 1972-1982
Mario Fioren-no con Michele Valori, Giulio Sterbini, Federico Gorio, Pier Maria Lugli, Corviale, Roma 1972-1982
Mario Fioren-no con Michele Valori, Giulio Sterbini, Federico Gorio, Pier Maria Lugli, Corviale, Roma 1972-1982
Mario Fioren-no con Michele Valori, Giulio Sterbini, Federico Gorio, Pier Maria Lugli, Corviale, Roma 1972-1982
Mario Fioren-no con Michele Valori, Giulio Sterbini, Federico Gorio, Pier Maria Lugli, Corviale, Roma 1972-1982
Mario Fioren-no con Michele Valori, Giulio Sterbini, Federico Gorio, Pier Maria Lugli, Corviale, Roma 1972-1982
Mario Fioren-no con Michele Valori, Giulio Sterbini, Federico Gorio, Pier Maria Lugli, Corviale, Roma 1972-1982
1965
Carlo Aymonino, Monte Amiata, Milano 1967-72,
Carlo Aymonino, Monte Amiata, Milano 1967-72,
Carlo Aymonino, Monte Amiata, Milano 1967-72,
Carlo Aymonino, Monte Amiata, Milano 1967-72,
Carlo Aymonino, Monte Amiata, Milano 1967-72,
Carlo Aymonino, Monte Amiata, Milano 1967-72,
Carlo Aymonino, Monte Amiata, Milano 1967-72,
Carlo Aymonino, Monte Amiata, Milano 1967-72,
1966
Dove comincia l individualità di questo fa5o urbano e da dove dipende? L individualità dipende senz altro dalla sua forma più che dalla sua materia; ma dipende anche dall essere la sua forma complicata e organizzata nello spazio e nel tempo. Se il fa5o archite5onico che noi esaminiamo fosse, per esempio, costruito recentemente non avrebbe lo stesso valore; in quest ul-mo caso la sua archite5ura sarebbe forse giudicabile in sé, potremmo parlare del suo s-le e della sua forma, ma non presenterebbe ancora quella ricchezza di mo-vi con cui riconosciamo un fa5o urbano. Where begins the individuality of this fact urban and where is the problem? The individuality certainly depends on its form rather than by its subject; but also depends from its complicated shape and organized in space and -me. If we examine the architectural fact that it was, for example, built recently would not have the same value; in the la5er case its architecture would probably be judged in itself, we could talk about his style and form, but that s-ll does not present a wealth of reasons with which we recognize an urban fact. Aldo Rossi
A questo punto dovremmo parlare dell idea che noi abbiamo di questo edificio, della memoria più generale di questo edificio in quanto prodo5o della colle[vità; e del rapporto che noi abbiamo con la colle[vità tramite esso. Avviene che mentre noi visi-amo questo palazzo, e percorriamo una ci5à abbiamo esperienze diverse, impressioni diverse. Vi sono persone che detestano un luogo perché è legato a momen- nefas- della loro vita, altri riconoscono a un luogo un cara5ere fausto. Anche la somma di queste esperienze cos-tuiscono la ci5à. Aldo Rossi
Casabella- con-nuità, 246, 1960
Casabella- con-nuità, 246, 1960
«Quello che più importa di questo quadro è la costruzione teorica, l ipotesi di una teoria della proge5azione archite5onica dove gli elemen- sono prefissa-, formalmente defini-, ma dove il significato che scaturisce al termine dell operazione è il senso auten-co imprevisto, originale della ricerca.» Aldo Rossi
Aldo Rossi, Luca Meda, Centro Direzionale di Torino, 1962
Aldo Rossi, Luca Meda, Centro Direzionale di Torino, 1962
Aldo Rossi, Luca Meda, Centro Direzionale di Torino, 1962
Aldo Rossi, Luca Meda, Monumento di Cuneo, 1962
Aldo Rossi, Luca Meda, Monumento di Cuneo, 1962
Aldo Rossi, Luca Meda, Monumento di Cuneo, 1962
Aldo Rossi, Luca Meda, Alles-mento, XIII Triennale, Milano 1964
Aldo Rossi, Luca Meda, Alles-mento XIII Triennale, Milano 1964
Aldo Rossi, Luca Meda, Alles-mento XIII Triennale, Milano 1964
Aldo Rossi, Luca Meda, Alles-mento XIII Triennale, Milano 1964
Aldo Rossi, Luca Meda, Proge5o di concorso per il nuovo teatro Paganini e sistemazione della piazza della Pilo5a a Parma
Nel centro di Parma hanno par-colare importanza una serie di monumen- isola-. Ques- monumen- cos-tuiscono una parte di ci5à. Mi riferisco al Ba[stero, al Duomo, al Palazzo della Ragione, al Teatro Regio, alla Pilo5a. La cara5eris-ca di ques- monumen- è data dalla loro densità e dalla loro indipendenza da un preciso tracciato stradale; il più -pico di ques- elemen- è il ba[stero. Queste osservazioni sul cara5ere del centro di Parma mi hanno condo5o a concepire il teatro e l edificio por-cato come elemen- rela-vamente estranei a un sistema urbano preciso; si tra5ava di collocarli tra gli altri.
Aldo Rossi, Luca Meda, Proge5o di concorso per il nuovo teatro Paganini e sistemazione della piazza della Pilo5a a Parma
Aldo Rossi, Monumento ai Par-giani, Segrate 1965
Aldo Rossi, Scuola De Amicis, Broni 1966
Aldo Rossi, Municipio di Muggiò, 1972
Aldo Rossi, Abitazioni presso il complesso Monte Amiata, Gallaratese 1969-73
Aldo Rossi, Abitazioni presso il complesso Monte Amiata, Gallaratese 1969-73
Aldo Rossi, Cimitero di Modena, 1971-78
Aldo Rossi, Cimitero di Modena, 1971-78
Aldo Rossi, Cimitero di Modena, 1971-78
Aldo Rossi, Cappella Molteni, Giussano 1980
Aldo Rossi, Municipio di Muggiò, 1972
Aldo Rossi, Municipio di Muggiò, 1972
Aldo Rossi, Cappella Molteni, Giussano 1980
Aldo Rossi, Cappella Molteni, Giussano 1983
Aldo Rossi, Il Palazzo, Fukuoka 1987-89
Aldo Rossi, Isolato urbano, Schutzenstrasse, Berlino 1992-98