Convegno Essenzialità dell Orientamento per il Futuro dei Giovani, Orvieto 9 11 dicembre 2004

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Transcript:

RIFLESSIONI E PROPOSTE Convegno Essenzialità dell Orientamento per il Futuro dei Giovani, Orvieto 9 11 dicembre 2004 L esperienza realizzata nelle giornate appena trascorse è stata senza dubbio molto positiva. Per la prima volta gli studenti delle scuole medie superiori e dell università sono stati protagonisti di una riflessione che ha riguardato il loro status e le loro prospettive. La presenza dei componenti del Forum degli studenti delle scuole secondarie e del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU) ha reso altamente rappresentativo il confronto dei partecipanti, impegnati a fornire risposte sulle problematiche oggetto del tema del Convegno. Questo sembra il modo migliore per fornire utili riflessioni ai soggetti coinvolti nel Comitato Nazionale per l Orientamento, di recente costituzione. Si tratta, quindi, di un esperienza che deve essere ripetuta a livello nazionale, ma è auspicabile che sia realizzata anche a livello locale, dove le rappresentanze delle associazioni di studenti delle scuole possono incontrare, non solo i componenti del CNSU, ma anche gli studenti eletti negli organi di governo delle università. Nell attuale fase di transizione, nella quale viene ridisegnato il profilo degli studi scolastici ed universitari, è assolutamente indispensabile che gli studenti partecipino attivamente ai diversi processi di realizzazione delle riforme, per esprimere i loro bisogni e contribuire ad individuare possibili soluzioni operative nonché verificare l efficacia delle attività didattiche e di orientamento. I risultati del Convegno Tutta la componente studentesca ha dimostrato notevole impegno, consapevolezza e capacità nell affrontare questioni molto importanti, che in questo momento non trovano ancora soluzioni pienamente significative, non

solo in riferimento all orientamento ma anche quelle che riguardano la continuità dei percorsi di studio, le condizioni e gli aiuti per studiare bene, il rapporto con il mondo del lavoro. Il primo risultato, tuttavia, molto rilevante per il Miur, consiste in una totale condivisione di una concezione dell orientamento come lungo percorso formativo che metta in condizione i giovani di avere un progetto personale, di compiere scelte adeguate e di partecipare attivamente negli ambienti scelti. Si tratta, quindi, di una concezione che unisce diffusione delle informazioni, attività formative e interventi specifici in un processo che dura tutta la vita, anche se ha dei momenti particolari più significativi. Questo tipo di orientamento è fortemente intrecciato alle attività didattiche e richiede un collegamento sostanziale fra tutte le istituzioni che si occupano di educazione e istruzione. È importante la condivisione di tale concezione dell orientamento, perché essa ha ispirato le attività del Miur durante gli ultimi anni, ad esempio la programmazione e l implementazione dei Piani Triennali e lo sviluppo del Piano Operativo Nazionale (Pon), per quanto riguarda la misura III. 5 Adeguamento del sistema della Formazione Professionale, dell Istruzione e dell Alta Formazione. I fondamenti e le caratteristiche di tali azioni trovano quindi una conferma ulteriore nelle convinzioni dei rappresentanti degli studenti ed è auspicabile che si sviluppino anche per le azioni coordinate in favore dell orientamento tra diversi settori del Miur (compresa l Alta Formazione Artistica e Musicale) e tra diverse istituzioni pubbliche a livello centrale e locale. In questo modo, non solo si rende più efficace l orientamento, ma si realizzano rapporti fra strutture e istituzioni diverse che possono essere esemplari anche per altri ambiti di attività. I risultati più significativi dei lavori del Convegno, con riferimento alla continuità dei percorsi di studio, sono costituiti: dall individuazione di diverse fasi, fra loro collegate: il percorso che porta alla definizione di una scelta, l avvio del nuovo corso di studi, eventuali momenti di ri orientamento;

dall affermazione della necessità di un maggiore collegamento fra famiglie e docenti per il passaggio dalla scuola media inferiore a quella superiore; dalla richiesta di metodi di verifica nuovi; dall importanza attribuita a una base comune di conoscenze nelle superiori, con la possibilità da parte degli studenti di scegliere materie opzionali e di cambiare percorso; dai laboratori di recupero, con insegnanti tutor; dagli stage. Gli studenti hanno proposto, inoltre, un ripensamento dei corsi universitari a numero chiuso, che possono vanificare le scelte degli studenti e di usare criteri diversi di selezione. Infine, hanno indicato alcuni principi molto rilevanti per una corretta realizzazione delle attività di orientamento: l importanza di un progetto personale di vita, della conoscenza diretta del mondo del lavoro, della chiarezza delle informazioni riguardanti i corsi di studio e dell accompagnamento dello studente quando entra nel mondo universitario. Per quanto riguarda, invece, le condizioni e gli aiuti per studiare bene, sono state adeguatamente individuate le forme di disagio, che in prevalenza riguardano: la conoscenza di se stessi; la progettazione del futuro; il reperimento di informazioni corrette ed essenziali; l individuazione del ruolo di studente, anche in relazione ad attività alternative allo studio; i costi degli studi universitari, specialmente per gli studenti fuorisede. Allo scopo di superare queste difficoltà, gli studenti auspicano, per quanto riguarda gli aspetti strutturali, in ambito scolastico un adeguata preparazione dei docenti alla funzione di orientamento e, in ambito universitario, una

razionalizzazione degli orari delle lezioni e la realizzazione di un ambiente formativo corrispondente alle esigenze degli studenti stessi. Per quanto riguarda le azioni specifiche di orientamento, gli studenti, in coerenza con la concezione ricordata in precedenza, ritengono necessaria nel biennio della scuola media superiore una formazione che metta in risalto le qualità personali e favorisca la conoscenza delle capacità dei giovani, mentre nel triennio tali capacità dovrebbero essere utilizzate per la scelta del proprio percorso futuro. È stata sottolineata, inoltre, l importanza di corrette informazioni sul mondo universitario e sul mondo del lavoro, anche attraverso contatti diretti con tali ambienti. Gli studenti hanno rivolto particolare attenzione alle diverse funzioni di tutorato individuale e collettivo: nella scuola media il tutor dovrebbe essere una figura di riferimento per tutto il processo che porta gli studenti ad auto orientarsi; nell università viene ritenuto opportuno un tutorato iniziale collettivo, realizzato da uno studente del corso di laurea magistrale, con l obiettivo di favorire l inserimento degli studenti; un tutorato individuale di secondo livello, realizzato da un dottorando, un ricercatore o un docente, con l obiettivo di seguire gli studenti negli aspetti essenziali della loro esperienza. Dovrebbero, inoltre, essere istituite figure particolari di tutor per studenti non frequentanti e per studenti lavoratori. In linea generale, gli studenti hanno proposto la creazione di un sistema unico di tutorato per l orientamento alla formazione continua e hanno invitato il Miur a monitorare costantemente i processi di orientamento coinvolgendo anche le rappresentanze degli studenti. Per quanto riguarda, infine, i rapporti con il mondo del lavoro, gli studenti hanno sottolineato l importanza della rilevazione delle richieste, dei bisogni delle attività professionali e dello sviluppo della cultura del lavoro. Hanno proposto incontri con neolaureati e con rappresentanti delle professioni, stage in collaborazione con istituzioni pubbliche e soggetti privati, esperienze di studio e di lavoro all estero, incubatori d impresa e spin off da ricerche rilevanti.

Gli studenti hanno, inoltre, proposto di creare reti e convenzioni nazionali per un maggiore controllo e verifica delle varie attività. Infine, hanno sottolineato l importanza delle azioni a livello locale, soprattutto nella prospettiva di creare accordi e forme di collaborazione tra diverse istituzioni educative e tra queste e i rappresentanti del mondo del lavoro. Come risulta da questa sintesi i risultati sono stati significativi e non solo confermano i processi in corso attivati dal Miur, ma forniscono indicazioni utili sugli effettivi bisogni dei giovani e su come soddisfarli. Queste indicazioni saranno sicuramente tenute presenti dalle varie strutture del Ministero. Le prospettive e gli impegni Dai lavori complessivi del Convegno scaturiscono, per tutti i partecipanti e per il Miur, alcune prospettive ed impegni, che riguardano primariamente e soprattutto tre aree di attività. La prima è costituita dalle funzioni di tutorato per l orientamento, collegato a quello didattico. Fin dall inizio degli anni Novanta il tutorato è stato dichiarato un dovere dei docenti universitari di ruolo e dei ricercatori e, anche se molte esperienze sono state realizzate, non si è ancora giunti ad un analisi adeguata né ad una riflessione complessiva sulle migliori pratiche, allo scopo di definire funzioni e figure possibili ed efficaci in contesti specifici. Attualmente il Miur settore università è impegnato a raggiungere questo obiettivo, anche tenendo conto della possibile rilevanza che il tutorato può avere nella scuola. La seconda area è costituita dai rapporti interistituzionali a livello centrale e locale. Lo sviluppo dell autonomia richiede un ruolo diverso del Miur, con maggiori funzioni di indirizzo, di promozione, di coordinamento e di verifica delle attività, mentre nelle realtà territoriali sono necessarie reti organizzative finalizzate a scopi condivisi, con una corresponsabilità dei membri che le compongono

di fronte ai bisogni ed alle aspirazioni dei giovani e degli ambienti sociali nei quali operano. Queste azioni comuni, basate su intese, richiedono, come riferimenti generali, accordi a livello nazionale. La terza area, infine, è rappresentata dalla valutazione. Le consistenti risorse impegnate per l orientamento attraverso il nuovo Piano Triennale e il nuovo Pon richiedono assolutamente, oltre alla rendicontazione contabile, una verifica dei risultati e degli effetti dei vari progetti presentati dalle università, attraverso indicatori che sostanzialmente permettano di evidenziare la diminuzione degli abbandoni e della durata media degli studi, la riduzione del tempo necessario per trovare lavoro e la corrispondenza tra titolo di studio e tipo di occupazione. Attraverso questi impegni, che sono in continuità con le azioni realizzate negli ultimi anni, è possibile far emergere realtà significative ed esperienze rilevanti e, soprattutto, integrare tali realtà in un modello generale di orientamento che nasca dalle diversità e le valorizzi. Il modello, dunque, dovrà rappresentare un sistema non strutturato rigidamente e imposto dall alto, ma che si articoli in principi, possibili azioni, strutture e funzioni per la creazione di specificità oltre che promuovere intese tra società locali. Direttore Generale dott.ssa Olimpia Marcellini Direzione Generale per lo Studente e il Diritto allo Studio Dipartimento per l Università, l Alta Formazione Artistica e Musicale, Coreutica e per la Ricerca Scientifica e Tecnologica Roma, 29 dicembre 2004