Valutazione del rischio archeologico Località Stocchetta, Brescia 2012 Committenza: Ricerca storico-archeologica: CAL Srl Brescia CAL srl Archeologia e Conservazione Contrada delle Bassiche 54, 25122 Brescia Tel. 030/280346 Fax 030/280248 calsrl@tiscali.it
Inquadramento L area interessata dal progetto si trova al confine settentrionale del comune di Brescia, direttamente a est della Via Trumplina (SPBS 345 delle Tre Valli) e del fiume Mella. Verso ovest si trova il quartiere Villaggio Prealpino, mentre subito a nord corre il confine con il comune di Concesio. Il sito è un punto dove la valle, fra Monte Peso in Collebeato e Monte San Giuseppe a Mompiano, si stringe, poco prima dell inizio della Val Trompia stessa. Il progetto prevede l occupazione di un area pressoché triangolare, con il lato occidentale parallelo alla Via Trumplina, il lato nord confinante con i campi sportivi della Parrocchia di San Giovanni Battista e con via Passo dello Stelvio che costeggia il limite orientale. La maggior parte del terreno è attualmente occupata da frutteti e orti, con un moderno corpo di fabbrica vicino all estremità meridionale. Estratto del Catasto Napoleonico, 1808 L evidenza storica-archeologica Il territorio di Brescia e della Val Trompia è noto per evidenza di frequentazione umana sin dalla preistoria, con una particolare concentrazione di segnalazioni relative all epoca classica e al periodo medievale. L area in oggetto è contraddistinta da due ritrovamenti sporadici, citati dalla Carta Archeologica della città di Brescia, entrambi pertinenti al periodo tardo-romano/altomedievale. Oltre a questi due casi, l area in generale dovrebbe essere considerata a rischio di ritrovamenti in ogni caso, come dimostra anche la Carta Archeologica della provincia (v. sotto). Subito a nord del lotto sotto esame si trova l attuale Parrocchia di San Giovanni Battista. 2
La ricerca di archivio evidenzia che nella località Stocchetta sorgeva in origine una chiesa appartenente alla domus degli Umiliati di Esine. Con decreto vescovile del 27 maggio 1860, per separazione da Concesio Pieve e dalla parrocchia urbana di S. Faustino, venne costituita la parrocchia autonoma. La chiesa attuale risale al sec. XVIII, mentre il campanile venne eretto nel 1932. Da notare comunque che il mappale napoleonico del 1808 mostra un edificio religioso già sul luogo, e sembra possibile che una chiesa esistesse qui fin dalla metà del XII secolo. Carta Archeologica della Lombardia: Brescia, la città, Tav. II. I Le segnalazioni 550 e 551 della Carta Archeologica sono invece specificamente riferibili all area in oggetto: n. 550 - Tombe di età tardo romana-altomedievale. Ritrovamento casuale, 1912. Sono state rinvenute due sepolture a inumazione del tipo alla cappuccina, prive di corredo. 3
n. 551 - Tombe di età tardo romana-altomedievale. Ritrovamento casuale, 1928. Nel corso di lavori agricoli sono state rinvenute quattro sepolture a inumazione in tomba a cassa. Inoltre sono stati rinvenuti resti di edifici di epoca romana nelle vicinanze. L esempio più vicino, n. 444 dello stesso mappale, ubicato nella zona del villaggio Prealpino (in precedenza identificata come frazione di San Bartolomeo), risulta un ritrovamento casuale della metà del 800 (Nel corso di lavori agricoli sono stati ritrovati un pavimento a mosaico e strutture pertinenti a un edificio romano, poi reinterrato). A distanza maggiore la segnalazione n. 320, nella frazione di Mompiano, identifica un tratto dell acquedotto romano della Val Trompia, che si estendeva dalla bassa Valle Gobbia fino al colle Cidneo e alla città di Brixia. Carta Archeologica della Provincia: Sezione n D5 III Gussago Il riferimento alla Carta Archeologica della Provincia dimostra le numerose evidenze di frequentazione storica nei comuni limitrofi, con varie segnalazioni di là da del fiume Mella, a 4
Collebeato e Urago Mella, oltre che a Bovezzo, Nave e Brescia (la segnalazione n. 164 coincide con la sopra descritta 550 sulla Carta Archeologica della città). La presenza di contesti funerari potrebbe anche indicare la presenza nelle vicinanze della strada romana per l accesso alle valli verso nord, poiché spesso le aree sepolcrali si estendevano lungo le strade extra-urbane. Attività preventiva di verifica La presenza o meno di una necropoli di epoca tardo-romana o altomedievale, o di altri elementi di interesse archeologico, potrebbe essere verificata tramite saggi di scavo effettuati con miniescavatore munito di benna liscia, con sorveglianza da parte di operatori qualificati. Numero e posizionamento dei saggi sarebbero da concordare con il funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia competente. Con tutta probabilità eventuali depositi di carattere archeologico sarebbero presenti a una quota vicina alla superficie moderna, o verosimilmente subito sotto il manto di coltivo. Una volta effettuato il saggio con il mezzo meccanico, che dovrebbe inizialmente rimuovere solo lo strato superficiale di terreno di coltivo (per uno spessore di 20-40 cm circa), l indagine dovrebbe procedere con la pulizia manuale, tramite attrezzatura piccola (cazzuola ecc) del piano messo in luce e l eventuale identificazione di depositi di carattere archeologico o del terreno di substrato, detto sterile. L eventuale conferma della presenza di depositi archeologici potrebbe richiedere lo scavo stratigrafico esaustivo delle evidenze, soprattutto nel caso del ritrovamento di sepolture. 5