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Pag. 1 di 15 BOLLETTINO DIFESA INTEGRATA DI BASE L inverno 2017 è stato caratterizzato da scarsa piovosità e da temperature rigide fino a gennaio. Nel mese di febbraio la piovosità è stata buona e le temperature sono state superiori alla media. Il mese di marzo si caratterizza per temperature ben superiori alla media e piovosità scarsa. Medesima situazione nella prima decade di aprile. Nella seconda decade si assiste ad un vistoso calo termico con danni da gelo in alcune zone. Temperatura Piovosità Gennaio Inferiore alla media Inferiore alla media Febbraio Superiore alla media Superiore alla media Marzo Superiore alla media Inferiore alla media Aprile (prima decade) Superiore alla media Inferiore alla media MELO Zone di fondovalle Durante il periodo fiorale, per favorire l impollinazione e la fecondazione dei fiori, eseguire solo i trattamenti necessari. Stadio fenologico: Siamo nel periodo di sfioritura. Stadio fenologico di piena fioritura Salvaguardia dell apicoltura Durante questo periodo è ancora vietato l impiego di insetticidi, acaricidi e diserbanti. Ticchiolatura Qualora vi fossero precipitazioni il rischio ticchiolatura risulta molto elevato e lo sviluppo della vegetazione è particolarmente veloce; porre particolare attenzione a posizionare interventi preventivi subito prima di previsioni di pioggia o tempestivi ad inizio della pioggia.

Pag. 2 di 15 Interventi cosmetici Per la Golden Delicious programmare alcuni interventi cosmetici. Oidio Nelle zone più soggette all oidio (o mal bianco) è bene iniziare una difesa molto attenta già in questo periodo con prodotti ad azione preventiva. Deperimento delle piante In questo periodo, durante la fase di fioritura, si stanno manifestando, in alcuni giovani impianti messi a dimora negli ultimi 2-3 anni, problemi di deperimento delle piante e moria. I sintomi che si possono osservare sono: piante che deperiscono velocemente, con collassamento della vegetazione, mazzetti fiorali stentati e clorotici, foglioline ingiallite con margine che dissecca; porzioni di fusto di colore chiaro con imbrunimenti sottocorticali, con odore di fermentato e nei casi più gravi, successivi attacchi di bostrico. In questi casi contattare il consulente FEM di zona. Deperimento piante Nuovi impianti In questi giorni molti agricoltori stanno mettendo a dimora le piante di melo. Per facilitare l attecchimento e limitare lo stress da reimpianto è bene ricordarsi di alcuni aspetti pratici: le piante, prima della messa a dimora, devono essere conservare in luoghi freschi, ombreggiati e umidi. Prima del trapianto idratare le piante. Irrigazione: si raccomanda di eseguire un irrigazione localizzata immediatamente dopo l impianto con 5-7 litri di acqua per pianta. Se non piove è importante ripetere questa operazione settimanalmente. Trattamento di lotta obbligatoria alle psille: le piante giovani sono molto attrattive delle psille. Utilizzare un prodotto specifico per la difesa da subito. Trattamento con olio minerale e rame: questa pratica limita la disidratazione del legno delle piante e migliora l attecchimento delle stesse.

Pag. 3 di 15 Inerbimento interfilare: per evitare il compattamento del terreno con il passaggio delle macchine o per limitare l'erosione sui terreni declivi, si consiglia la semina dell interfilare con un miscuglio di graminacee. Concimazione: 1. al momento dell impianto utilizzare 50-70 t/ha di letame maturo; 2. successivamente frazionare in 2-3 interventi l apporto di un concime complesso ad es. 15-5- 20+2 rispettando i limiti imposti dalle Linee tecniche di difesa integrata 2016 che sono 40 kg/ha di azoto, 15 kg/ha di fosforo e 20 kg/ha di potassio. Potatura: è un operazione da eseguire subito dopo la messa a dimora asportando i rami in eccesso o in posizioni non idonee. Zone di collina Stadio fenologico: la fioritura sta giungendo al termine in tutte le zone con esclusione di quelle più in quota e tardive. Diradamento frutticini Su varietà quali Golden Delicious, Gala, Renetta Canada, Pinova Evelina, Morgenduft e Granny Smith è possibile impiegare un prodotto a base di NAD da caduta petali (sul mazzetto del legno pluriennale) a fine fioritura. Distanziare l impiego di prodotti a base di NAD di 2-3 giorni da Proexadione calcio. Nelle zone più precoci valutare il momento di intervento con i diradanti post fiorali (frutticini più grossi sul legno pluriennale tra i 10 e 12 mm) con prodotti a base di Benziladenina, Acido Naftalen Acetico e Metamitron. Le condizioni meteorologiche ottimali per un buon assorbimento dei prodotti diradanti sono temperature superiori a 20 C e umidità relativa dell aria superiore al 50%. Ticchiolatura Prestare attenzione alle previsioni meteorologiche locali per intervenire con un fungicida di copertura prima della pioggia infettante. In alternativa, se la previsione di un evento piovoso avesse un elevato margine di incertezza è possibile effettuare un trattamento tempestivo nella finestra temporale di germinazione delle spore. Sono inoltre impiegabili i prodotti curativi quali le anilinopirimidine che tuttavia non garantiscono in maniera assoluta il controllo dello sviluppo di tutte le spore. Durante la fioritura è vietato impiegare insetticidi ed erbicidi per tutelare i pronubi. Oidio Impiegare zolfo bagnabile e ogni 15-20 giorni, fino alla completa crescita del germoglio, un antioidico organico. Utilizzare principi attivi dal diverso meccanismo di azione. Ripetere a cadenza settimanale i trattamenti cosmetici sulle varietà sensibili alla rugginosità con zolfo, caolino e un fitoregolatore a base di gibberelline.

Pag. 4 di 15 Insetti Dopo la completa caduta dei petali e dopo che sono state allontanate le arnie dai frutteti, è possibile effettuare i trattamenti insetticidi specifici per afidi, ricamatori e psille. ACTINIDIA Batteriosi (PSA) In questi giorni sono ben visibili delle colature rosse alla base del fusto in alcuni frutteti, dovute a infezioni autunnali. Dove si riscontrano dei sintomi riconducibili alla presenza della batteriosi si rammenta che il cancro batterico dell actinidia è una patologia da quarantena a cui deve seguire una lotta obbligatoria. Ad esempio: Pianta che presenta solo sintomi sui tralci. In questo caso è necessario effettuare la rimozione del cordone portante il ramo avvizzito o comunque tagliare almeno 70 cm al di sotto delle alterazioni visibili. Il materiale vegetale asportato deve essere bruciato e l attrezzatura utilizzata per il taglio deve essere opportunamente disinfettata. Pianta che presenta i sintomi sul fusto. In questo caso è necessario eliminare la pianta. Il materiale vegetale asportato deve essere bruciato e l attrezzatura utilizzata per il taglio deve essere opportunamente disinfettata. Sintomi della batteriosi riscontrabili in questo periodo Formazione di cancri; emissione di essudati da ferite; aree idropiche (accumulo di liquidi) in corrispondenza degli essudati; aree imbrunite con punteggiature sottocorticali. Trattamento a fine potatura Per contenere la batteriosi, finita la potatura, è bene proteggere e disinfettare le ferite con un trattamento a base di prodotti rameici. Presenza di PSA su tralcio di actinidia

Pag. 5 di 15 Drosophila suzukii La cattura massale è molto importante nella fase primaverile. Disporre le trappole ai margini dei boschi attorno agli impianti, anche in assenza di coltura in atto. In questa fase le femmine svernanti iniziano a muoversi cercando nutrimento per riprendere l attività e non ci sono molte fonti a disposizione e l attrattività delle trappole è maggiore. Le nuove trappole della Biobest color rosso e caricate con una miscela di aceto di mela (150 ml), vino rosso (50 ml) e un cucchiaino di zucchero di canna grezzo (o Droskidrink) sono le più attrattive poichè catturano un maggior numero di individui di Drosophila suzukii a quelle impiegate nelle annate precedenti. Trappola per Drosophila suzukii (Biobest) E stato osservato che le prime ovideposizioni in primavera avvengono su bacche di edera essendo l unica bacca disponibile e presente in diversi siti. Piante di edera presenti ovunque PACEE (susino, pesco, albicocco) Piante di edera su cui avvengono le prime ovodeposizioni di Drosophila suzukii

Pag. 6 di 15 FRAGOLA La fase fenologica varia in funzione della localizzazione dell impianto, della varietà, dell epoca di trapianto e dal tipo di pianta (svernata o trapiantata); nel complesso ci sono impianti in fase di accrescimento dei germogli ed altri già in piena fioritura (piante scernate). Verificare presenza afidi, uova di lumache e oziorrinco nel substrato: eseguire i controlli per verificare la necessità di un intervento. Nel caso di afidi prevedere un aficida in funzione della gravità dell infestazione. Nel caso di presenza di Oziorrinco impiegare i nematodi entomopatogeni e nel caso di presenza di lumache distribuire. Altitudine < 600 m s.l.m.: controllare presenza di ragno rosso (soglia 1-2 forme mobili/foglia) per programmare un eventuale intervento con fitoseidi o con acaricida in base alla gravità; in caso di gelate proteggere con le chiusure laterali e con le porte di nylon se presenti, con l accortezza di lasciare aperti gli ultimi 40 cm verso terra per evitare la stratificazione di aria fredda all interno dei tunnel, mantenere i substrati ben idratati. La tecnica dell irrigazione antibrina sarebbe un valido sistema ma molto rischioso per la stabilità delle strutture; verificare eventuali danni da gelate tardive, in particolari sui fiori. Altitudine > 600 m s.l.m.: in caso di gelate proteggere con le chiusure laterali e con le porte di nylon se presenti, con l accortezza di lasciare aperti gli ultimi 40 cm verso terra per evitare la stratificazione di aria fredda all interno dei tunnel, mantenere i substrati ben idratati. La tecnica dell irrigazione antibrina sarebbe un valido sistema ma molto rischioso per la stabilità delle strutture. Anche il tessuto non tessuto disposto sulle piante può contribuire alla protezione dal freddo; verificare eventuali danni da gelate tardive degli ultimi giorni, osservando in modo particolare se vi sono fiori anneriti e quindi abortiti. Porte: non chiudere fino a terra Chiusura porte in nylon dei tunnel

Pag. 7 di 15 Fragola svernante in fioritura (e inizio allegagione) Fragole trapiantate in primavera: ingrossamento piante ed emissione dei primi steli fiorali MORA La fase fenologica attuale corrisponde ad allungamento germogli; monitorare la fase fenologica in funzione della locazione dell impianto. Controllare lo stato delle piante e la fase fenologica dei germogli (5 o 10 cm) per eventuali interventi (contattare tecnico). Cominciare irrigazione e con i germogli lunghi 5 cm concimare con 40 kg/1000 mq concime complesso (12-6-18) o fertirrigazione standard (come lampone). 10cm

Pag. 8 di 15 LAMPONE IN SUOLO Controllare lo stato delle piante e la fase fenologica delle gemme che corrisponde mediamente ad allungamento germogli, variabile in funzione dell altitudine e varietà. Cominciare irrigazione e concimazioni (30-40 kg/1000 mq concime complesso (12-8-25 + 5) o fertirrigazione standard con germogli che raggiungono la lunghezza di 5 cm. LAMPONE FUORI SUOLO Concimare con la fertirrigazione standard. La fase fenologica varia in funzione dell altitudine e della data di esposizione delle piante per lampone unifero e programmato, mentre alla fase di crescita dei polloni per lampone rifiorente per la produzione autunnale. In caso di gelate proteggere con le chiusure laterali e con le porte di nylon se presenti, con l accortezza di lasciare aperti gli ultimi 40 cm verso terra per evitare la stratificazione di aria fredda all interno dei tunnel, mantenere i substrati ben idratati. Crescita polloni di lampone rifiorente

Pag. 9 di 15 Pianta di lampone fuori suolo appena esposte Accrescimento germogli di lampone e chiusura porte di nylon dei tunnel RIBES Controllare le fasi fenologiche ed eseguire la concimazione se non ancora effettuata, distribuendo ogni 1000 mq di superficie coltivata 10 kg di solfato di potassio e 10 kg di perfosfato minerale. Dopo queste concimazioni procedere (nelle fasi subito successive alla ripresa vegetativa) anche con la distribuzione ogni 1000 mq di 25 kg di concime complesso (12-6-18). Nel caso di fertirrigazione iniziare la distribuzione della soluzione dalle fasi successive alla ripresa vegetativa. Disporre diffusori per la lotta alla Sesia tramite confusione sessuale nelle zone medio-basse. Intervenire con un antiodidico. Epoca di fioritura

Pag. 10 di 15 MIRTILLO Controllare la fase fenologica, variabile in funzione dell altitudine e della varietà. Impollinazione Posizionare le arnie dei bombi se non già provveduto. Le arnie dei bombi vanno poste una settimana prima dell apertura dei primi fiori, per consentire l acclimatamento dei bombi e avere la loro piena attività in fioritura. Per una buona allegagione dei frutti è importante una buona efficienza di impollinazione, utilizzando sia arnie di api che di bombi in combinazione. Una migliore impollinazione è determinata dalla combinazione api + bombi: ligula più lunga nei bombi rispetti alle api che consente di impollinare meglio data la morfologia fiore mirtillo (campanella stretta); il bombo vola già a 7-8 C anche con vento e nuvolosità (l ape vola solo da 14 C e in assenza di vento e nubi); il volo dei bombi e delle api si alterna nella giornata: mattina e sera impollinano di più i bombi, mentre nelle ore centrali della giornata impollinano le api. Tempi d impiego, posizionamento e prenotazione bombi Ordinare l arnia 10-15 giorni prima della fioritura; introdurre in campo l arnia 5-6 giorni prima della fioritura; posizionare l arnia al centro dell appezzamento; rialzare l arnia da terra 40-50 cm e appoggiate su supporto stabile; aprire i fori d entrata e uscita la mattina seguente al posizionamento o comunque dopo mezz ora e non subito; riparare l arnia dalle intemperie: coprire con lamiera o meglio con foglio di plastica per pioggia e sole. Operazioni colturali Sono vietati trattamenti insetticidi durante la fioritura; sono vietati diserbi durante la fioritura; lo sfalcio dell erba va fatto al mattino presto o la sera al di fuori del volo dei pronubi; in caso di trattamento chiudere l arnia (solo dopo il tramonto); è necessaria un arnia singola ogni 1000 mq oppure un arnia tripla ogni 3000 mq.

Pag. 11 di 15 Imminente fioritura di mirtillo Corretta postazione per arnie Ape mentre impollina mirtillo Bombo mentre impollina mirtillo Controlli In pre-fioritura controllare l eventuale presenza di larve di micro lepidotteri (si nutrono dei boccioli fiorali portando all aborto fiorale e conseguente calo di produzione). Se la presenza è elevata adottare gli adeguati provvedimenti e contattare il tecnico. Concimazione Dalla fase di bottoni visibili è possibile eseguire la concimazione a spaglio frazionando la distribuzione, o iniziare con la fertirrigazione. Con questa tecnica continuare fino a metà fine giugno in funzione dell altitudine con una delle seguenti alternative. In caso di piogge frequenti si consiglia la concimazione a spaglio per evitare ristagno idrico. In primavere piovose, dove non è possibile fertirrigare per non bagnare eccessivamente il terreno, si consiglia di intervenire con la concimazione a spaglio. Le dosi riportate sono indicative e dovranno essere eventualmente modificate in base alla vigoria delle piante, specialmente su Brigitta con piante molto vigorose si consiglia di calare le dosi di azoto, mentre su Draper e Aurora si consiglia di tenere un alto tenore di azoto e sostanza organica data la scarsa vigoria nella maggior parte degli impianti.

Pag. 12 di 15 Fertirrigazione con concimi semplici Tipo concime Anno impianto Quantità annuale (kg/1000 m 2 ) Quantità giornaliera per 1000 m 2 in g/giorno 1 e 2 20 300 Solfato ammonico 3 e 4 30 500 5 e successivi 40 700 Fosfato monopotassico 9 150 Solfato di potassio 18 300 Solfato di magnesio 18 300 Fertirrigazione con concime complesso Tipo concime Anno impianto Quantità annuale (kg/1000 m 2 ) Quantità giornaliera per 1000 m 2 in g/giorno 1 e 2 24 400 Hydrofertil Mirtillo 3 e 4 48 800 5 e successivi 60 1000 Concimazione a spaglio (da dividere in 4 interventi tra aprile e giugno) Tipo concime Anno impianto Quantità annuale (kg/1000 m 2 ) Quantità giornaliera per 1000 m 2 in g/giorno 1 e 2 20 300 Solfato ammonico 3 e 4 30 500 5 e successivi 40 700 Perfosfato 18 300 Solfato di potassio 18 300

Pag. 13 di 15 CILIEGIO Zona fondovalle La fase fenologica corrisponde alla scamiciatura. Proseguire con concimazioni fogliari a base di Azoto, Manganese, Magnesio. Dalla scamiciatura in poi intervenire per Gnomonia o maculatura rossa del ciliegio, soprattutto in zone collinari. I post-fioritura e con previsione di pioggia intervenire con un antimonilia specifico ed intervenire con un aficida per il controllo dell afide nero eseguendo prima lo sfalcio dell erba nell interfila e comunque fuori dal volo degli impollinatori. In questo periodo fare accurati controlli per batteriosi ed asportare le parti colpite Zona a quote più alte La fase fenologica corrisponde a fioritura o fine fioritura. Si ricorda che durante il periodo della fioritura sono vietati i trattamenti con insetticidi, acaricidi e diserbanti. Eventuali interventi fungicidi e lo sfalcio dell erba nell interfila vanno sempre eseguiti su consiglio tecnico e comunque fuori dal volo degli impollinatori. In questo periodo fare accurati controlli per batteriosi ed asportare le parti colpite. Fino alla fase di scamiciatura è importante eseguire una attenta difesa dalla monilia. Fioritura Fine fioritura del ciliegio

Pag. 14 di 15 Scamiciatura del ciliegio VITE Nelle zone più precoci le gemme della vite sono a 5-6 foglie formate, in anticipo di circa 10 giorni rispetto allo scorso anno. Si riscontrano spaccature nelle viti poste in zone fredde di fondovalle o in versanti esposti verso nord a causa del freddo del mese di gennaio associato alla scarsa piovosità invernale. Questi due aspetti fanno presupporre un germogliamento irregolare e disomogeneo. Spaccatura della vite a causa del freddo invernale

Pag. 15 di 15 Macchie di oidio Sono state riscontrate le prime macchie di oidio nelle zone più precoci e sensibili al fungo. Sono segnalati danni da gelate tardive. Per definirne l entità è necessario attendere alcuni giorni. Danni da gelate tardive Per la difesa fitosanitaria contro la peronospora è opportuno attendere le previsioni del tempo della prossima settimana e poi decidere se intervenire.