(02.23) EFFETTUARE UN CATETERISMO VESCICALE TRANSURETRALE IN PERSONE DI AMBO I SESSI Il cateterismo vescicale transuretrale è un atto infermieristico da attuare su prescrizione medica che consiste nel posizionamento temporaneo, permanente o intermittente di un catetere in vescica per via uretrale a scopo diagnostico, terapeutico ed evacuativo. I cateteri vescicali si classificano in base al calibro, al numero delle vie, al materiale, alla conformazione dell estremità prossimale e alla consistenza. Calibro. Le misure di un catetere si esprimono in: - French (Fr) e Charriére (Ch) corrispondenti a un terzo di millimetro per il diametro esterno; - Gauge (G) per il diametro interno del lume - Cm per la lunghezza Le misure del catetere per adulti sono comprese tra 12 e 24 Fr-Ch; quelle pediatriche sono comprese tra 6 e 10 Fr-Ch. Un elemento che aiuta l operatore nel riconoscimento del calibro del catetere è il colore: 10 Ch nero, 12 Ch bianco, 14 Ch verde, 16 Ch arancione, 18 Ch rosso, 20 Ch giallo, 22 Ch viola e 24 Ch celeste. Numero delle vie. I cateteri vescicali possono avere uno, due o tre lumi: nel primo caso sono adibiti a cateterismo istantaneo ed intermittente, nel secondo caso una via è utilizzata per il deflusso dell urina e l altra tramite una valvola permette la distensione di un palloncino di ancoraggio, mentre nel terzo caso, una via serve al drenaggio dell urina, una per l ancoraggio e la terza per l irrigazione con liquidi o l instillazione di farmaci. Materiale. I cateteri vescicali vengono prodotti in vari materiali: - Lattice siliconato, morbido e flessibile, ideale per cateterismi brevi (7-14 giorni), con un tempo massimo di permanenza di 28 giorni, può essere causa di allergie, traumi uretrali e incrostazioni; - Poliuretano: composto sintetico biocompatibile, può restare in situ per tre settimane, costo elevato; - Silicone: poco flessibile, molto biocompatibile, indicato per pazienti allergici al lattice e per cateterismi a lungo termine oltre i 30 giorni fino ad un massimo di tre mesi - Pvc: rigido, manca di palloncino di ancoraggio, è utilizzato per cateterismi a breve termine e per quelli a intermittenza. Estremità prossimale. I cateteri si differenziano anche per le caratteristiche dell estremità prossimale: - C. di Nelaton, usato nella donna, l estremità è rettilinea e arrotondata, è dotato di due fori di drenaggio contrapposti; - C. di Mercier, ha la punta arrotondata che segue un angolo di 30-45 utile nel cateterismo maschile per oltrepassare l uretra prostatica, presenta uno o due fori di drenaggio: - C. di Couvelaire, indicato in caso di emorragia vescicale in quanto favorisce un buon drenaggio, 1
presenta un foro a becco di flauto e due fori laterali; - C. di Tiemann, con punta retta o curva, l estremità ha forma conica e un angolatura di 30 che favorisce il passaggio in uomini che presentano un restringimento dell uretra; - C. di Foley, autostatico grazie al palloncino di ancoraggio, presenta all estremità due fori contrapposti e simmetrici, flessibile ed elastico dona comfort al paziente; - C. di Dufour, autostatico a tre vie, la punta a becco di flauto presenta una curvatura di 30 e due fori laterali contrapposti, utilizzato in caso di ematuria abbondante; - C. di Petzer e di Malecot, autostatico, introdotto nella donna tramite un mandrino di metallo in caso di particolari interventi urologici. Consistenza. In base alla consistenza i cateteri possono essere classificati in: - Rigidi: di materiale sintetico e uso limitato; - Semirigidi: in gomma o plastica in genere siliconati, il loro uso è limitato ai casi di stretta necessità; - Molli: in lattice e silicone, sono da preferire in ogni circostanza e in particolare quando si prevede un uso protratto nel tempo; - Autolubrificanti: in PVC rivestito si sostanze che, a contatto con l acqua, rendono il catetere lubrificato, utili per svuotare la vescica in modo intermittente. Accertamento o Valutare il bilancio idrico entrata/uscita o Valutare i fattori di rischio correlati al paziente: età, incontinenza, microrganismi endogeni delle mucose, alterata risposta immunitaria, durata della degenza. o Valutare la diuresi e le sue caratteristiche (colore, dolore, quantità, odore, frequenza) o Valutare la prescrizione medica Diagnosi infermieristiche Rischio di infezione delle vie urinarie correlato a inserimento di catetere vescicale transuretrale Alterazione dell eliminazione urinaria dovuta a incontinenza o ritenzione urinaria 2
Obiettivi Conoscere la corretta procedura da mettere in atto per posizionare un catetere vescicale transuretrale in entrambi i sessi, garantendo l asepsi, consentendo un normale svuotamento vescicale e minimizzando il rischio di complicanze infettive. Materiale occorrente Carrello o supporto stabile su cui posizionare tutto il materiale Cateteri sterili di tipo e misura adatta Kit per cateterismo con il materiale sterile contenente: Telino sterile Telino sterile fenestrato Garze sterili Antisettico Lubrificante in siringa sterile 10 ml di soluzione fisiologica in siringa Sacca di raccolta sterile a circuito chiuso Guanti sterili Guanti non sterili Contenitore per rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo e per rifiuti assimilati agli urbani Lubrificante con anestetico sterile monodose e applicatore in caso di cateterismo difficile Siringa cono da 500 100 ml Soluzione fisiologica da 100 ml Occhiali protettivi per l operatore Paraventi o pannelli isolanti Pinze sterili Pianificazione Razionale - Accertarsi dell indicazione al cateterismo e della prescrizione medica Il cateterismo va effettuato dietro prescrizione medica - Togliere monili e orologio Riduce la carica batterica - Recarsi dal paziente, identificarlo, informarlo sulla tecnica che si eseguirà e raccoglierne il consenso. Una corretta e completa informazione permette una maggiore compliance e sicurezza dell utente - Isolare la postazione dell utente con la tenda separatoria. Garantisce la privacy 3
- Effettuare il lavaggio antisettico delle mani. Rimuove la flora batterica cutanea dalle mani - Indossare camice pulito, mascherina e copricapo monouso che raccolga tutti i capelli e guanti monouso non sterili Protegge l operatore dal rischio di infezioni occupazionali Attuazione Razionale 1. Far assumere al paziente la posizione supina (a gambe flesse per la donna) e scoprire l utente cercando di rispettarne la privacy 2. Effettuare un accurata igiene intima Riduce la presenza di secrezioni e materiale che possano ostacolare l azione dell antisettico 3. Effettuare ispezione per fimosi, stenosi o malformazioni (nella donna: possibilità meato in vagina. 4. Effettuare un accurato lavaggio delle mani con antisettico. Elimina la carica microbica superficiale e riduce la carica microbica residente 5. Aprire il kit per il cateterismo in maniera asettica Permette al materiale sterile di non essere inquinato 6. Indossare il primo paio di guanti sterili 7. Aprire il telino e stenderlo fra le gambe del paziente, se collaborante, altrimenti su un piano vicino e disporre asetticamente il materiale sullo stesso telino Per ottenere un campo sterile di appoggio del materiale per maggiore sicurezza durante le manovre 8. Versare l antisettico su un gruppo di tre garze. Prepara le garze necessarie per l antisepsi del meato 9. Distribuire parte del lubrificante della siringa su una garze Prepara la garza alla successiva lubrificazione del catetere NELL UOMO: 10. Con la mano non dominante afferrare il pene, retrarre il prepuzio e scoprire il glande, quindi con la mano dominante prendere il gruppo di garze imbevute di antisettico e procedere con l antisepsi dal meato verso la base del glande con movimenti circolari. L antisepsi riduce la carica batterica nel punto di introduzione del catetere 4
11. Ripetere l azione con la garza successiva eliminando la garza usata. 12. Lasciare l ultima garza adesa al meato, la mano non dominante rimane alla presa del pene. 13. Introdurre nell uretra il cono della siringa con la restante parte di lubrificante o meglio utilizzare un lubrificante con lidocaina sterile monodose L utilizzo delle tre garze evita il movimento ripetuto verso il campo sterile e un eventuale possibile contaminazione Continua l azione dell antisettico ed evita che il prepuzio ricopra il glande Facilita l introduzione del catetere, riducendo il fastidio per il paziente e i possibili traumi della mucosa uretrale; nel caso in cui si usi l anestetico, l azione locale deve protrarsi per almeno 5-7 minuti per ottenere la giusta efficacia 14. Togliere il primo paio di guanti sterili Previene il rischio infettivo di utenti e operatori 15. Scegliere il catetere, aprire la confezione e disporre in modo asettico il catetere e la sacca sul telino sterile 16. Eseguire l antisepsi alcolica delle mani e indossare il secondo paio di guanti sterili Assicura l asepsi durante a manipolazione del catetere 17. Collegare la sacca al catetere. Garantisce subito il circuito chiuso 18. Distribuire il lubrificante precedentemente posto su una garza lungo il decorso del catetere a partire dall estremità fino a circa metà della lunghezza. Evita l attrito dato dallo scorrere del catetere lungo l uretra 19. Posizionare il telino fenestrato attorno al pene Si ottiene un campo sterile attorno al pene 20. Afferrare il pene con la mano non dominando e mantenerlo perpendicolare all addome. 21. Introdurre il catetere nell uretra gradualmente fino ad avvertire la resistenza dell uretra bulbare. 22. Successivamente abbassare il pene e continuare l inserimento fino ad avvertire la resistenza prostatica 23. Continuare l inserimento fino al superamento del collo vescicale e/o alla prossimità della coda del catetere Questa posizione del pene favorisce l introduzione del catetere fino all uretra bulbare Evita traumi uretrali; se si avverte una resistenza insolita, ritirare un po' il catetere e ruotarlo sul suo asse, riprovando a farlo avanzare sempre con gradualità e senza forzare Favorisce la risalita del catetere attraverso l uretra prostatica fino alla vescica Assicura di essere completamente in vescica 5
NELLA DONNA: 24. Separare le grandi labbra partendo dall alto verso il basso con un solo movimento si disinfettano le grandi e piccole labbra ed il meato uretrale 25. Ripetere l azione con la garza successiva eliminando la garza usata L antisepsi riduce la carica batterica nel punto di introduzione del catetere L uso delle tre garze evita il movimento ripetuto verso il campo sterile e una eventuale possibile contaminazione 26. Lasciare l ultima garza adesa al meato Continua l azione dell antisettico 27. Togliere il primo paio di guanti sterili Previene il rischio infettivo di utenti e operatori 28. Aprire la confezione del catetere scelto e disporre in modo asettico il catetere e la sacca sul telino sterile 29. Indossare il secondo paio di guanti sterili Assicura l asepsi durante a manipolazione del catetere 30. Collegare la sacca al catetere Garantisce subito il circuito chiuso 31. Distribuire il lubrificante lungo il decorso del catetere a partire dall estremità fino a circa metà della lunghezza Evita l attrito dato dallo scorrere del catetere lungo l uretra 32. Posizionare il telino fenestrato Si ottiene un campo sterile per maggiore sicurezza durante le manovre 33. Divaricare con la mano non dominante le grandi e piccole labbra per avere una visione del meato (dita a forbice) Il meato uretrale è visibile sotto il clitoride ed immediatamente sopra l ingresso della vagina 34. Introdurre il catetere nell uretra gradualmente Evita traumi uretrali; se si avverte una resistenza insolita, ritirare un po' il catetere e ruotarlo sul suo asse, riprovando a farlo avanzare sempre con gradualità e senza forzare 35. Continuare l inserimento fino alla coda del catetere Assicura di essere completamente in vescica IN ENTRAMBI I SESSI: 36. Schiacciare un paio di volte il catetere: se l urina non esce subito può essere dovuto al lubrificante che temporaneamente occupa il lume Verifica tramite la fuoriuscita di urina che il catetere abbia raggiunto la vescica 37. In caso di dubbio, fare un lavaggio usando un siringone da 50 ml di soluzione fisiologica iniettata con cautela oppure provare ad aspirare con lo schizzettone; se persiste l assenza di urina, segnalare al medico la condizione di anuria 6
38. Iniettare 10ml di soluzione fisiologica della seconda siringa per gonfiare il palloncino di ancoraggio del catetere 39. Ritirare il catetere delicatamente fino a che non si avverte la resistenza del collo vescicale 40. Controllare lo svuotamento dell urina sospendendo il flusso ai primi 600 ml 41. Continuare con intervalli di 30 con la fuoriuscita di 300 ml ogni volta fino al completamento, poi lasciare il flusso libero 42. Posizionare il catetere nel seguente modo: nell uomo estendere il pene sulla parete dell addome e fissarlo con una garza tenuta ai lati da cerotto e fissare il catetere sull addome; nella donna far richiudere le gambe e fissare il catetere con un cerotto all interno della coscia 43. Porre la sacca di drenaggio sempre al di sotto del livello della vescica, ma sollevata dal pavimento 44. Smaltire il materiale utilizzato non inquinato negli appositi contenitori per rifiuti sanitari 45. Smaltire il materiale utilizzato inquinato nei contenitori per rifiuti speciali 46. Informare l utente sull uso corretto dei presidi e sul comportamento da adottare Manovra da eseguire lentamente e con prudenza per avvertire eventuale resistenza o segni di dolore nel paziente durante il gonfiaggio: in questo caso sgonfiare il palloncino ed eseguire fare un lavaggio vescicale usando un siringone da 50 ml di soluzione fisiologica sterile iniettata con cautela per verificare che il catetere sia effettivamente in sede Ancora il catetere a collo vescicale Lo svuotamento repentino di un volume di urina maggiore può determinare un emorragia ex vacuo La vescica si riduce gradualmente evitando di sanguinare Nell uomo questa posizione evita possibili decubiti; nella donna il fissaggio è indicato se allettata Evita il reflusso di urina Per il corretto riordino Previene il rischio infettivo in utenti e operatori Evita danni o complicazioni riducendo gli aspetti negativi sulla vita quotidiana e prevendo comportamenti scorretti causa di infezioni RIMOZIONE DEL CATETERE VESCICALE: 47. Lavaggio delle mani Riduce la carica batterica 48. Informare il paziente Favorisce la collaborazione del paziente 49. Indossare i guanti non sterili e praticare l igiene se non autosufficiente Facilita la rimozione ed evita la migrazione di microrganismi verso la vescica durante le manovre di rimozione 7
50. Cambiare i guanti 51. Aspirare con la siringa la quantità di soluzione fisiologica contenuta nel palloncino Annulla l ancoraggio del catetere in vescica 52. Sfilare delicatamente il catetere Evita i traumi 53. Osservare il catetere Per riscontrare la presenza di struvite o di malformazioni del catetere 54. Informare il paziente circa i comportamenti da assumere 55. Controllare l avvenuta minzione spontanea ed il colorito della stessa Rassicura e istruisce il paziente Valuta possibili complicanze Valutazione È stato preparato il materiale in maniera adeguata È stato informato il paziente circa la procedura e la futura gestione del catetere vescicale Sono state rispettate le norme asettiche durante l inserimento del catetere L ambiente è stato ricondizionato e deterso accuratamente secondo linee guida Valutare qualità e quantità della diuresi Bibliografia/Sitografia Timby, B. K. (2011). Fondamenti di assistenza infermieristica - Concetti e abilità cliniche di base. McGraw-Hill. Centers for Disease Control and Prevention (CDC), U.S. Atlanta - Department of Health and Human Services, Settings Recommendations of the Healthcare Urinary Infection Control Practices Advisory, 2002 Istituto Superiore di Sanità Rapporti ISTISAN 03/40 ISSN 11123-3117, Protocollo per la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle I.V.U. associate ai cateteri vescicali, 2003 Servizio Infermieristico e Tecnico Aziendale, Linee guida organizzative procedure infermieristiche clinico-assistenziali, ASP Catanzaro, 2008 http://www.studioinfermieristicocecchetto.it/wp-content/uploads/2011/07/bisogno-dieliminazione.pdf https://it.scribd.com/doc/6573852/diagnosi-infermieristica-orl-ist http://www.asl.vt.it/ospedaliera/dirsanpoc/documentazione/procedure/2011/cateterismo%2 0vescicale%20a%20circuito%20chiuso%2007.04.2011.pdf 8