Rivista Internazionale di Parodontologia & Odontoiatria Ricostruttiva



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028_035_PRD_ITA 21-04-2008 17:40 Pagina 28 Rivista Internazionale di Parodontologia & Odontoiatria Ricostruttiva

028_035_PRD_ITA 21-04-2008 17:40 Pagina 29 29 Il carico immediato in protesi Conometrica La Tecnica Cagliari: due casi clinici Gabriele Caruso, DMD* Alessandro Cattaneo** Lo scopo di questo articolo è quello di valutare se avvenga una normale osteointegrazione nel carico immediato di impianti secondariamente splintati, mediante l utilizzo di cappe coniche, adattando le vecchie protesi mobili del paziente. Vengono presentati due casi clinici di protesi implantare a carico immediato in due mandibole edentule. Le protesi mobili complete inferiori preesistenti furono adattate e consegnate entro 24 ore dall intervento implantare. Gli impianti vennero splintati secondariamente attraverso l utilizzo di connessioni coniche. I pilastri erano fresati a 2 gradi e avvitati sugli impianti, mentre le cappe secondarie, dotate di frizioni ad arco Arch-Friction-Soft (AFS, Dental Konos ), vennero ricavate mediante la ribasatura delle protesi con resina acrilica. (Int J Periodontics Restorative Dent 2008;28: 29 35). *Libero professionista, Cagliari, Italia. **Odontotecnico, Cagliari, Italia. Indirizzo per la corrispondenza: Dr Gabriele Caruso, Corso Vittorio Emanuele 16, 1 piano, 09124 Cagliari, Italia; fax: +390-70-663545; e-mail: gabrcaru@tin.it. Il carico immediato di impianti posizionati in mandibole edentule è ben documentato in letteratura ed è una procedura che assicura un alta percentuale di successo. 1-8 Questo articolo descrive due casi clinici di carico immediato in mandibole edentule. Le protesi mobili complete inferiori preesistenti dei pazienti furono adattate e ribasate per essere posizionate (entro 24 ore) mediante connessione conica sugli impianti. Il posizionamento delle protesi sugli impianti servì da splintaggio secondario per stabilizzare in maniera rigida la posizione degli impianti stessi. La ritenzione delle protesi sugli impianti fu gestito attraverso un sistema di frizioni ad arco denominato AFS, in accordo con la Tecnica Cagliari della Conometria Modificata. 9 Questo articolo valuta se la normale osteointegrazione avvenga, nel carico immediato, in seguito alla stabilizzazione secondaria mediante connessioni coniche. Nel primo caso clinico furono inseriti quattro impianti in posizione interforamina, mentre, nel secondo caso, furono inseriti quattro impianti distribuiti in un più ampio poligono di carico a quadrilatero. L osteointergrazione fu conferma- Volume 28, Numero 1, 2008

028_035_PRD_ITA 21-04-2008 17:40 Pagina 30 30 Fig. 1a (sinistra) Impianti interforamina. Fig. 1b (destra) Protesi Conometrica Provvisoria Rimovibile Preesistente adattata, dotata di tre dispositivi AFS. ta da osservazioni cliniche e radiografiche in entrambi i pazienti a 9 mesi dal carico di otto impianti Straumann (Institut Straumann ). Materiali e Metodi La riabilitazione protesica a carico immediato dei due pazienti fu ottenuta mediante l utilizzo di protesi conometriche rimovibili a totale carico implantare. Nel primo paziente, gli impianti furono posizionati interforamina e caricati mediante una protesi conometrica con un cantilever distale fuori occlusione. Nell altro paziente, gli impianti furono posizionati nella mandibola distribuiti in un più ampio poligono di carico, a forma di quadrilatero. Abbiamo pianificato di adattare le protesi mobili complete inferiori preesistenti mediante connessioni coniche a carico immediato. L accoppiamento conico secondo la Tecnica Cagliari è rappresentato da pilastri in titanio fresati a 2 gradi avvitati sugli impianti e da cappe secondarie in resina acrilica ricavate nella ribasatura delle protesi. Il dispositivo frizionante in plastica (AFS) è incorporato nella cappa secondaria in resina, realizzata dalla ribasatura della protesi sul pilastro fresato. Casi Clinici I due pazienti (un maschio e una femmina), erano entrambi in buone condizioni di salute generale e desideravano una soluzione veloce e soddisfacente dei loro problemi alla luce di una spettanza di vita piuttosto breve. L anamnesi medica e dentale non indicò alcuna controindicazione locale e/o generale. Primo Paziente Il paziente femmina (81 anni di età) era portatrice di protesi totale superiore e inferiore. Fu eseguita una OPT prima di inserire gli impianti. La paziente ricevette quattro impianti interforamina nella mandibola, dopo aver eseguito un osteoplastica della cresta alveolare (Fig. 1a). Tre impianti (S12 RN Ø 4,1) Straumann SLA furono inseriti in posizione del canino (33 e 43) e in posizione del primo premolare destro (44), mentre un impianto (S 10 RN Ø 4,8) Straumann SLA fu posizionato a livello del primo premolare sinistro (34). La densità ossea dei siti implantari oscillava tra D2 e D3. 10 La stabilità primaria dei quattro impianti era stata misurata mediante la chiave dinamometrica della Straumann e non risultava inferiore ai 35 Ncm. Dopo 8 ore e 50 minuti, la protesi conometrica provvisoria ricavata dall adattamento della vecchia protesi della paziente (fig.1b) fu posizionata e gli impianti furono caricati con un cantilever distale fuori occlusione. Non fu necessario somministrare ulteriore anestesia nell avvitamento delle cappe coniche sugli impianti. Un impronta definitiva in poliete- Rivista Internazionale di Parodontologia & Odontoiatria Ricostruttiva

028_035_PRD_ITA 21-04-2008 17:40 Pagina 31 31 Fig. da 1c a 1e Radiografie endorali di controllo immediatamente dopo l inserimento degli impianti (da sinistra a destra) in 44,43 (c), in 33 (d) e in 34 (e). Fig. da 1f a 1i Radiografie endorali di controllo a 9 mesi dall inserimento degli impianti (da sinistra a destra) in 44 (f), in 43 (g), in 33 (h) e in 34 (i) Fig. 1j Aspetto della mucosa a 9 mesi dalla guarigione re (Permadyne, Espe) fu realizzata nel momento in cui furono posizionati gli impianti, a sutura ultimata, mediante quattro transfer ad avvitamento. Fu utilizzata la protesi della paziente, come porta impronte individuale, forata in corrispondenza dei transfer. I pilastri in titanio (Mesocilindri da fresatura per corona, SynOcta RN, Straumann) furono avvitati sui monconi SynOcta, che a loro volta, erano avvitati sugli analoghi nel modello in gesso. La dimensione dei pilastri fu valutata prima del fresaggio, considerando lo spazio disponibile nella protesi preesistente. I pilastri furono allora fresati con una fresa conica a 2 gradi. La frizione da duplicazione Dup-Friction. 2 ( DF2, Dental Konos ) fu incollata sulla superficie distale di ognuno dei pilastri fresati, a eccezione di quella in posizione del primo premolare sinistro (34), per mancanza di spazio. Le protesi furono ribasate con attenzione e i dispositivi da duplicazione DF2 furono rimpiazzati dai dispositivi frizionanti AFS. Furono eseguite delle radiografie endorali di controllo, immediatamen- te dopo l inserimento degli impianti (Fig. da 1c a 1e) e nove mesi dopo (Fig. da 1f a 1j). Alla paziente fu chiesto di eseguire degli sciacqui con clorexidina allo 0.2%, tre volte al giorno, per i primi dieci giorni e fu sottoposta a igiene orale ambulatoriale ogni due settimane, rimuovendo la protesi in studio. Le suture furono rimosse al quattordicesimo giorno. Alla paziente, dopo sei settimane, fu chiesto di rimuovere la protesi ogni giorno, dopo i pasti. Volume 28, Numero 1, 2008

028_035_PRD_ITA 21-04-2008 17:40 Pagina 32 32 Fig. 2a Protesi Conometrica Provvisoria Rimovibile preesistente adattata e dotata di 4 dispositivi AFS Fig 2b OPT di controllo immediatamente dopo l inserimento degli impianti. Fig. da 2c a 2f in 34 (f). Radiografie endorali di controllo a 9 mesi dall inserimento degli impianti (da sinistra a destra) in 44 (c), in 43 (d), in 33 (e) e Fig. 2g Aspetto della mucosa a 9 mesi dalla guarigione. Fig. 3 Nella prima fase di inserimento delle cappe sui pilastri, le superfici coniche non combaciano e il dispositivo AFS non è compresso. Durante la seconda fase di accoppiamento le superfici coniche combaciano, comprimendo il dispositivo AFS. Rivista Internazionale di Parodontologia & Odontoiatria Ricostruttiva

028_035_PRD_ITA 21-04-2008 17:40 Pagina 33 33 Secondo Paziente Il paziente maschio (84 anni di età) aveva ancora molti denti naturali ed era portatore di una protesi fissa nel mascellare superiore. Si trattava di un ponte con pilastri naturali in posizione 11, 21, 22, 23, 24, 25. Nella mandibola, invece aveva quattro elementi dentali devitalizzati, cariati sotto gengiva, giudicati non recuperabili. Dopo l avulsione degli elementi dentali dell arcata inferiore, la formula dentaria era la seguente: 17, 15, 13, 12, 11, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28. Il paziente ricevette una protesi completa inferiore. A tre mesi dalle avulsioni, furono inseriti quattro impianti Straumann, nella mandibola, in posizione canina e primo molare bilateralmente. In particolare furono scelti tre impianti S12 RN Ø 4,8 in posizione 46, 43 e 33 e un impianto S10 RN Ø 4,8 in posizione 36. La densità ossea oscillava in tutti i siti tra i valori D2 e D3. 10 Fu eseguita una OPT (Fig. 2b) immediatamente dopo la chirurgia, ma non fu possibile eseguire delle radiografie endorali a causa della presenza di edema sublinguale post-operatorio. Il giorno seguente (22 ore dopo la chirurgia), il paziente ricevette una protesi mobile completa inferiore a connessione conica come risultato dell adattamento della protesi preesistente ribasata sui pilastri. Non fu necessario praticare una seconda anestesia nel momento in cui sono stati avvitati i pilastri sugli impianti. Anche per questo paziente la protesi completa inferiore fu utilizzata come portaimpronte individuale forato in corrispondenza dei quattro impianti. La protesi fu ribasata e adattata al profilo di emergenza degli impianti in nata dall inclinazione delle superfici di contatto tra corone primarie e secondarie. Invece, nell accoppiamento conico della Tecnica Cagliari, la stabilità, è data dalla precisione ottenuta nella ribasatura in resina della protesi sui pilastri fresati, mentre la ritenzione è ottenuta mediante il dispositivo AFS. 9 Infatti all inizio dell inserimento della cappa sul pilastro, come avviene nella conometria classica, le superfici reciproche non combaciano, e il dispositivo AFS non è compresso. Durante la seconda fase dell accoppiamento, invece, le superfici combaciano perfettamente, e il dispositivo AFS è compresso tra il pilastro e la cappa ed è quindi frizionante (Fig. 3). Noi pensiamo che il successo clinico basato sul funzionamento dell accoppiamento delle corone doppie, descritto da altri autori 12-16 è applicabile alla Tecnica Cagliari. La differenza tra la Tecnica Cagliari e quella delle corone coniche classiche è rappresentata dalla agevole gestione della ritenzione offerta dal dispositivo AFS. Un vantaggio di questa tecnica è la possibilità di modificare e calibrare il dispositivo in plastica a frizione e quindi il livello di ritenzione, in base alle esigenze di ogni singolo caso clinico. Il dispositivo AFS è disponibile in sei colori diversi (bianco, blu, verde, giallo, rosso e viola) in base al progressivo aumento di durezza e quindi di forza ritentiva. Abbiamo valutato i risultati dei test in laboratorio che abbiamo eseguito sui dispositivi AFS per stabilire la durata e il mantenimento della forza ritentiva nel tempo. Abbiamo testato diversi campioni di corone doppie fremodo da permettere un miglior accesso e controllo di igiene orale. La dimensione verticale e la presenza di alcune faccette di usura degli antagonisti ci suggerirono di rinforzare la protesi così modificata mediante l inserimento di alcuni rinforzi in cromo-cobalto. Anche questo paziente fu istruito a non rimuovere la protesi per sei settimane e ad effettuare sciacqui con un collutorio a base di clorexidina (0.2%), tre volte al giorno, per i primi dieci giorni. Il paziente fu sottoposto a una seduta di igiene orale ogni due settimane, rimuovendo la protesi in studio. Le suture e la protesi furono rimosse quattordici giorni dopo la chirurgia. Furono eseguiti dei controlli clinici e radiografie endorali di controllo a nove mesi dall inserimento degli impianti. (Fig. da 2c a 2g). A sei settimane dalla chirurgia, il paziente fu istruito a rimuovere la protesi dopo ogni pasto. La Tecnica Cagliari nel Carico Immediato La tecnica Cagliari della Conometria Modificata qui descritta si basa sulla variazione del principio delle corone coniche. 9 Questa tecnica è caratterizzata dalla realizzazione di pilastri primari fresati a 1 o 2 gradi e cappe secondarie provviste di un dispositivo frizionante in plastica denominato AFS. Come riportato da Korber, 11 la stabilità di una protesi nell accoppiamento conico, è dovuto alla precisione tra corone primarie e secondarie, per un effetto cuneo e la ritenzione è determi- Volume 28, Numero 1, 2008

028_035_PRD_ITA 21-04-2008 17:40 Pagina 34 34 sate a due gradi. Queste cappe erano in metallov-68 (Nobil Metal ), caratterizzate da un altezza media di 3,7 mm e da un diametro di 4,2 mm e dotate di un dispositivo AFS colore blu. I valori iniziali della forza di rimozione erano in media di 350 g. L inserimento e la rimozione furono ripetute 150 volte nei primi tre giorni. La forza di dislocamento fu misurata mediante un dinamometro e fu di 250 g. A 19 mesi dall inizio del test e dopo 1.500 inserimenti e disinserimenti, la forza di dislocamento non subì variazioni, ed era sempre di 250 g. A 30 mesi, dall inizio del test, il valore di 250 g. scese a 200 g. La nostra esperienza clinica ci ha dimostrato che il dispositivo AFS necessita di essere sostituito in un periodo di tempo compreso tra i 16 e i 36 mesi. Prima di realizzare le protesi conometriche provvisorie a carico immediato, abbiamo fatto un test utilizzando dei pilastri in metallo fresati a due gradi accoppiati a cappe in resina acrilica (altezza 3,8mm e circonferenza 4,2mm) dotate di un dispositivo AFS color viola (la ritenzione più forte). La forza di dislocamento fu di 900 g. all inizio del test. Dopo 1.000 ripetizioni il valore di forza di dislocamento divenne 700 g. Un indicazione sul valore della forza di dislocamento di una protesi su 4 impianti può essere ottenuta moltiplicando questo ultimo valore per i quattro accoppiamenti conici (700 4 = 2.800g.). Discussione Diversi articoli pubblicati da altri autori confermano il successo del carico immediato di impianti posizionati nella mandibola, splintati mediante l utilizzo di overdenture con barra o protesi fisse. Langer 16 e Meijer e colleghi17, 18 hanno confermato l ipotesi che la rigidità dello splintaggio secondario ottenuto mediante la connessione delle corone doppie trasmetta il carico meglio dello splintaggio primario ottenuto con una barra. Dato per assunto che la protesi conometrica rappresenti un tipo di splintaggio secondario rigido, 11-18 noi possiamo ipotizzare che i risultati clinici del carico immediato ottenuti mediante una protesi fissa o rimovibile su una barra, sono pressoché identici a quelli ottenuti con una protesi conometrica non rimossa dalla bocca del paziente. Perché la riabilitazione protesica abbia successo, la protesi non deve essere rimossa dal paziente per sei settimane. Tuttavia, i nostri pazienti sono stati richiamati per rimuovere le protesi e per il controllo di placca ogni due settimane. La protesi conometrica rimovibile è totalmente supportata dagli impianti, non ha quindi appoggio mucoso, ed è estremamente stabile. Noi siamo convinti che il fattore chiave per il successo sia rappresentato dall assoluta stabilità degli impianti assicurata dallo splintaggio secondario attraverso la connessione conica della protesi. Conclusioni Il carico immediato degli impianti nella mandibola totalmente edentula rappresenta una scelta terapeutica con una alta percentuale di successo. 1-8 Risultati incoraggianti riguardo lo splintaggio primario di impianti mediante l utilizzo di barre o di protesi fisse sono stati pubblicati da molti autori. L utilizzo di protesi conometriche a carico immediato è supportato dalle seguenti considerazioni: 1. Lo splintaggio secondario in protesi conometrica a carico immediato, per quanto riguarda i nostri due pazienti, ha permesso la sopravvivenza di otto impianti. 2. La protesi conometrica provvisoria mediante cappe in resina acrilica è realizzata con una procedura di laboratorio veloce (entro 24 ore) ed economica. Infatti, i pilastri in titanio, fresati per la protesi provvisoria, vengono riutilizzati e adattati per la protesi conometrica definitiva, riducendo i costi del trattamento. 3. I pazienti riferiscono stabilità, buone performance masticatorie e comfort psicologico. 4. I pazienti riferiscono, inoltre, che l igiene orale domiciliare era particolarmente agevole. Altri studi sono necessari per confermare i risultati positivi riportati in questo articolo. Rivista Internazionale di Parodontologia & Odontoiatria Ricostruttiva

028_035_PRD_ITA 21-04-2008 17:40 Pagina 35 35 Ringraziamenti Gli autori ringraziano Mr. Barry Mark Wheaton per la traduzione del presente articolo. Bibliografia 1. Chiapasco M, Gatti C, Rossi E, Haefliger W, Markwalder T. Implant-retained overdenture with immediate loading. A retrospective multicenter study on 226 consecutive cases. Clin Oral Implants Res 1997;8: 48 57. 2. Gatti C, Haefliger W, Chiapasco M. Implant-retained mandibular overdenture with immediate loading: A prospective study of ITI implants. Int J Oral Maxillofac Implants 2000;15:383 388. 3. Ledermann PD. Long-lasting osseointegration of immediately loaded, barconnected TPS screws after 12 years of function: A histologic case report of a 95-year-old patient. Int J Periodontics Restorative Dent 1998;18:553 563. 4. Ledermann PD. The immediately loaded bar in the edentulous mandible: 20 years of experience. Swiss Dent 1996;4:5 18. 5. Schnitman PA Wohrle PS, Rubenstein JE, Da Silva JD, Wang NH. Ten-year results for Brånemark implants immediately loaded with fixed prostheses at implant placement. Int J Oral Maxillofac Implants 1997;4:495 503. 6. Tarnow DP, Emtiaz S, Classi A. Immediate loading of threaded implants at stage 1 surgery in edentulous arches: Ten consecutive case reports with 1- to 5-year data. Int J Oral Maxillofac Implants 1977;12: 319 324. 7. Ganeles J, Rosenberg MM, Holt RL, Reichman LH. Immediate loading of implants with fixed restorations in the completely edentulous mandible: Report of 27 patients from a private practice. Int J Oral Maxillofac Implants 2001;16:418 426. 8. Grunder U. Immediate functional loading of immediate implants in edentulous arches: Two-year results. Int J Periodontics Restorative Dent 2001;21:545 551. 9. Caruso G, Cattaneo A. Removable prosthesis supported by implants according to the Cagliari modified conometry technique: Case report. Int J Periodontics Restorative Dent 2007;27:259 265. 10. Misch CE. Density of bone: Effect on treatment plans, surgical approach, healing and progressive bone loading. Int J Oral Implantol 1990;6(2):23 31. 11. Korber KH. Cone crowns A physically defined telescopic system. Dtsch Zahnarztl Z 1968;23:619 630. 12. Besimo C, Graber G. A new concept of overdentures with telescope crowns on osseointegrated implants. Int J Periodontics Restorative Dent 1994;14: 487 495. 13. Besimo C, Graber G, Fluhler M. Retention force changes in implant-supported titanium telescope crowns over long-term use in vitro. J Oral Rehabil 1996;23:372 378. 14. Beschnidt S, Chitmongkolsuk S, Prull R. Telescopic crown-retained removable partial dentures: Review and case report. Compend Contin Educ Dent 2001;22: 927 934. 15. Hulten J, Tillstrom B, Nilner K. Long-term clinical evaluation of conical crown retained dentures. An in vitro study. Eur J Prosthodont Restorative Dent 2002;10: 178 188. 16. Langer A. Telescope retainers for removable partial dentures. J Prosthet Dent 1981;45:37 43. 17. Meijer HJA, Kuiper JH, Starmans FJM, Bosman F. Stress distribution around dental implants: Influence of superstructure, length of implants, and height of mandible. J Prosthet Dent 1992;68: 96 102. 18. Meijer HJA, Starmans FJM, Basman F, Steen WHA. A comparison of three finite element models of an edentulous mandible provided with implants. J Oral Rehabil 1993;20:147 157. Volume 28, Numero 1, 2008