Azioni per il pianeta Focus Verso il 2050 Come e perché decarbonizzare l Europa conviene di Jules Kosternhorst Il messaggio è chiaro: la decarbonizzazione del settore energetico europeo rappresenta una sfida che è possibile vincere, con le tecnologie esistenti e livelli consistenti di energia rinnovabile sono compatibili con il concetto di affidabilità e con gli stili di vita attuali. Tuttavia, come mostra la Roadmap 2050, le politiche e i capitali devono cominciare a muoversi. Tutti sappiamo che il consumo attuale di energia in Europa dipende largamente dai combustibili fossili. Quello su cui in pochi riflettono è che nel prossimo futuro le centrali che producono questo tipo di energia saranno dismesse, a conclusione del loro ciclo di vita naturale. La domanda relativa a cosa dovrebbe sostituire queste vecchie centrali è al centro di un altro quesito: l Unione Europea sarà in grado di ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell 80-95% entro il 2050? La decarbonizzazione del settore energetico rappresenta la nostra unica chance di avvicinarci a questo obiettivo. Roadmap 2050: A practical guide to a prosperous, low-carbon Europe, la tabella di marcia europea verso la decarbonizzazione, è l ultimo progetto della European Climate Foundation, presentato a Bruxelles nell aprile 2010, e rappresenta un analisi pratica, indipendente e oggettiva dei cammini percorribili per raggiungere un economia europea a basse emissioni di carbonio. Oltre al raggiungimento del traguardo ambientale, al centro di questo studio ci sono gli obiettivi economici e di sicurezza energetica dell Unione Europea. Questa analisi mostra l urgenza e la necessità di un settore energetico a bassa emissione di carbonio e come questa idea possa diventare una realtà. Quando abbiamo cominciato a lavorare su Roadmap 2050, svariati presupposti largamente condivisi hanno dominato il dibattito sul futuro del settore energetico europeo: il dubbio sull effettiva disponibilità e l instabilità degli scenari legati alle energie rinnovabili; la convinzione che le energie rinnovabili siano più costose e me- 91
Focus Azioni per il pianeta no redditizie dell energia comunemente intesa; l idea che le scoperte e i passi avanti tecnologici dovrebbero portare l Europa verso un settore energetico a zero emissioni di carbonio. Tutti questi presupposti sono in qualche modo errati. L unica ipotesi che è possibile confermare è quella secondo la quale è virtualmente impossibile riuscire a ridurre dell 80% le emissioni dei gas a effetto serra senza una pressoché completa decarbonizzazione (95-100%) del settore energetico. Il progetto delinea quattro possibili scenari verso una totale o quasi totale decarbonizzazione, usando per il 40, il 60, l 80 o il 100% fonti di energia rinnovabile. La differenza tra le percentuali è data dalla combinazione di combustibile fossile con il confinamento geologico del carbonio (CCS Carbon Capture and Storage) e l uso di energia nucleare. In ognuno dei quattro possibili scenari, il costo futuro dell elettricità così ottenuta è paragonabile a quello dell elettricità prodotta dall attuale infrastruttura ad alta emissione di carbonio. La Roadmap 2050 mostra inoltre che, investendo adeguatamente sull efficienza energetica e sull infrastruttura di rete energetica europea, un settore energetico a basse emissioni, supportato dall utilizzo delle tecnologie esistenti, può fornire lo stesso livello di affidabilità di cui godiamo oggi, in tutti gli scenari sopra descritti. Il progetto riflette sulle emissioni di gas a effetto serra a 360 gradi, in tutti i settori economici, con particolare attenzione al settore energetico. È stata utilizzata una metodologia retrospettiva, a indicare che lo stato finale è stato stipulato fin dall inizio. Questo approccio retrospettivo è utile per indicare dove il trend debba essere rediretto per raggiungere obiettivi futuri, al contrario di quello che avviene con le previsioni, che estendono le tendenze attuali al futuro. L obiettivo per le economie europee, come detto sopra, è una riduzione dell 80% di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050 (senza fare affidamento sulle riserve internazionali di carbonio, data l incertezza della loro disponibilità a quella data) e la creazione di un sistema energetico che assicuri lo stesso livello di servizio di cui godiamo oggi. Utilizzando le tecnologie ad oggi già disponibili o al loro ultimo stadio di sviluppo, l Europa può ridurre dell 80% le sue emissioni di gas a effetto serra rispetto ai livelli del 1990 entro il 2050 e fornire ugualmente lo stesso livello di affidabilità del sistema energetico attuale. Pur senza apportare grandi cambiamenti negli stili di vita, questo passaggio richiede tuttavia che le misure di abbattimento delle emissioni finora identificate siano implementate al loro massimo potenziale: miglioramenti nell attuazione dell efficienza energetica, utilizzo di energia elettrica al posto della benzina per i mezzi di trasporto, attività di imboschimento. Nonostante la decarbonizzazione rappresenti un cammino sicuramente percorribile, la sfida politica resta attuale. L installazione dei moduli solari fotovoltaici necessari (circa 5.000 kilometri quadrati, pari allo 0,1% della superficie dell Unione 92
Azioni per il pianeta Focus Europea), la costruzione della capacità di trasmissione adeguata, il dispiegamento di oltre 200 milioni di veicoli elettrici e di circa 100 milioni di pompe di calore per edifici e la costruzione della capacità di generazione di riserva richiesta esigeranno un attenta gestione politica. Il possibile aumento della produzione di energia nucleare e l introduzione della tecnica di confinamento geologico del carbonio non solo presso le centrali energetiche ma anche presso le fabbriche rappresentano le sfide del prossimo futuro. La trasformazione di questi settori legati all energia richiede una crescita consistente delle catene di approvvigionamento per il settore ingegneristico, per l industria manifatturiera e per la costruzione di produzioni di energia, infrastruttu- imagedeprotpo, Il globo su sfondo drammatico, 2009, istockphoto 93
Focus Azioni per il pianeta re di trasmissione, misure di efficienza energetica, nuove tipologie di automobili, ecc. Il compito è arduo, ma il tasso di crescita previsto è raggiungibile, secondo quanto sostengono gli esperti del settore. L esigenza di finanziamenti cambierà profondamente. Nel settore energetico, serviranno circa 30-50 miliardi di euro all anno aggiuntivi per una maggiore capacità di produzione ad alta intensità di capitale e per gli investimenti di rete. Il bisogno di capitali per il petrolio, la benzina e la fornitura di carbone in Europa potrebbe diminuire del 30%. Fondi addizionali (oltre 2-3 trilioni di euro in 40 anni) serviranno anche per nuovi investimenti nelle misure di efficienza energetica, per le pompe di calore e per treni che utilizzano energia alternativa. Le sfide all attuazione sono notevoli, ma se i leader europei intendono realmente raggiungere gli obiettivi di emissione entro il 2050, un grande compito aspetterà coloro che attuano i piani politici ed economici, a Bruxelles come negli stati membri, per ridefinire il panorama energetico attraverso mercati potenziati e una regolamentazione efficace. Non possiamo dimenticare che la costruzione della capacità energetica comunemente intesa è ricca di sfide politiche. Da un punto di vista finanziario, appare evidente che, mentre i costi totali variano solo leggermente tra i diversi scenari presentati, una differenza consistente esiste nel livello di investimento iniziale. La spesa per l infrastruttura energetica crescerà del 50-100% nei prossimi 15 anni per arrivare a fornire un settore energetico a zero emissioni entro il 2050. In questo scenario tuttavia la bolletta energetica finale per l economia diminuirà entro il 2020 e i costi di gestione giornalieri crolleranno nello stesso periodo. Gli investimenti relativi al capitale raggiungeranno un picco entro il 2035, momento in cui cominceranno a diminuire man mano che la nuova infrastruttura energetica sarà costruita. L aumento negli investimenti porterà alla creazione di oltre 200.000 nuovi posti di lavoro e ad esportazioni per 500 miliardi di euro attraverso la leadership tecnologica. La Roadmap 2050 è un rapporto ricco di dettagli e proposte, ma tre sono le reali priorità al centro dell effettiva implementazione delle sue conclusioni. La prima riguarda le tecnologie a bassa emissione di carbonio. Come ho già avuto modo di spiegare in precedenza, le nostre conclusioni non sono legate alle scoperte tecnologiche, ma ai costanti e a volte grandiosi miglioramenti delle tecnologie già esistenti. Saranno di importanza cruciale il coordinamento del supporto allo sviluppo e alla distribuzione di CCS (confinamento geologico del carbonio), energia fotovoltaica, energia eolica offshore, biomasse, veicoli elettrici, cellule di combustibile, pompe di calore integrate e sistemi di accumulazione termica, e le tecnologie di trasmissione diretta ad alto voltaggio in rete, inclusa l adozione di standard comuni. Il supporto del settore Ricerca e Sviluppo nei confronti, per esempio, dei sistemi geotermici rafforzati, dell accumulazione elettrochimica su larga sca- 94
Azioni per il pianeta Focus la e delle altre nuove possibili scoperte tecnologiche permetterà una transizione più rapida e più economica. È fondamentale a questo punto tenere conto del fatto che non esiste un limite di costo o di capacità tecnologica delle opzioni energetiche miste e che il mix energetico del futuro è una questione di priorità politiche non di costi. I nostri calcoli non includono alcuno shock del prezzo dei carburanti fossili da qui al 2050, né tengono in considerazione il prezzo del carbonio se avessimo calcolato queste due indiscutibili realtà, gli scenari rinnovabili apparirebbero ancora più attraenti. La seconda priorità riguarda un integrazione di reti e operazioni di mercato. Un aumento consistente dell integrazione e dell interconnessione dei mercati dell elettricità è la chiave della transizione in tutti gli scenari sopra descritti ed è di fondamentale urgenza anche per il processo di decarbonizzazione già previsto entro il 2020. Paradossalmente, rappresenta anche la chiave per un integrazione economica affidabile della produzione localizzata di energia, insieme con gli investimenti su un controllo più intelligente e rapido della domanda e sull offerta decentralizzata. Tutti gli scenari prevedono una maggiore capacità di espansione e collegamenti interregionali in diverse parti del continente. Data la distribuzione geografica e tecnologica delle risorse presa in considerazione dallo studio, la sfida più grande sembra essere l estensione dei collegamenti tra la penisola iberica e la Francia. Tuttavia, l architettura attuale dipenderà fortemente dalla distribuzione specifica delle risorse. Ad esempio, immaginando la presenza di maggiore vento al di fuori della Spagna e di minore sole all interno della stessa, le estensioni necessarie potrebbero essere più bilanciate tra i paesi europei. Ciò nonostante, in qualsiasi plausibile scenario esiste la necessità di una considerevole quantità aggiuntiva di capacità di trasmissione. L uso ottimale della rete, per bilanciare i vari requisiti della domanda e la capacità di fornitura disponibile in Europa, è di fondamentale importanza per il calcolo del costo totale del progetto della Roadmap 2050. La terza priorità è rappresentata dai mercati. Occorre una massiccia e sostenuta mobilitazione degli investimenti sulle tecnologie commerciali a basso contenuto di carbonio, la maggior parte dei quali proverrà probabilmente dal settore privato. Gli investitori hanno bisogno di maggiori certezze sulle condizioni future dei mercati e sul panorama competitivo. La concezione attuale del mercato, ad esempio i mercati energetici basati sul prezzo a costo fisso, dovrà essere rivista alla luce dell importanza in termini di capitale di queste nuove tecnologie. Coloro che investono sulle basse emissioni di carbonio hanno bisogno di una maggiore chiarezza sul destino ultimo delle attività ad alta emissione per assicurarsi che i propri investimenti saranno redditizi a diverse future condizioni di mercato. In questo modo, come la Roadmap 2050 mostra chiaramente, se la decarbonizzazione fallisse, la politica stessa fallirebbe: fallimento nell impegno verso un percorso a zero emissioni nel prossimo futuro; fallimento nell uso delle intuizioni di questo rapporto e di altri scritti sulle opportunità di gestire e ridurre il costo della de- 95
Focus Azioni per il pianeta carbonizzazione; fallimento nella leadership; fallimento nella piena comprensione delle opportunità che la decarbonizzazione porta con sé. Il progetto della Roadmap 2050 mostra che i benefici della transizione alle emissioni zero superano di gran lunga le sfide e che impegnarsi oggi verso una trasformazione sistemica del settore energetico verso le emissioni zero è in finale la strategia economica vincente per la competitività e la prosperità a basse emissioni di carbonio in Europa. Raggiungere almeno l 80% di riduzione dei gas a effetto serra entro il 2050 basandosi sulla generazione di energia a emissioni zero, affiancata da un vero contributo dalle energie rinnovabili, è assolutamente possibile e pienamente realizzabile, olte ad avere un significato economico di importanza impellente. [Traduzione dall inglese di Giulia Aprile] ROADMAP 2050 http://www.roadmap2050.eu Contatto per la stampa: tim.nuthall@europeanclimate.org 96