PICCOLE IMPRESE E TEMPI DI PAGAMENTO NELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI IN ITALIA Marzo 2011 Indagine sui tempi medi di pagamento nelle transazioni commerciali tra piccole imprese, privati e Pubblica Amministrazione in Italia
PICCOLE IMPRESE E TEMPI DI PAGAMENTO NELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI IN ITALIA 1 PREMESSA Sulla scia dell adozione da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio della Direttiva 2011/7/UE del 16 febbraio 2011 relativa alla lotta contro i ritardi dei pagamenti nelle transazioni commerciali, pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea il 23 febbraio 2011, Fondazione Impresa ha chiesto a un campione di circa 1.200 imprese con meno di 20 addetti quali sono i tempi medi di pagamento dei clienti distinguendo tra privati e pubblica amministrazione. I risultati dell indagine sono stati suddivisi per settori: artigianato, piccola impresa, commercio e servizi, e per macro-aree: nord-est, nord-ovest, centro, sud e isole. La lotta contro i ritardi dei pagamenti nelle transazioni commerciali tra imprese e tra imprese e pubblica amministrazione rappresenta un annoso problema che l Unione Europea ha affrontato già nel 2000, con la Direttiva 2000/35/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio. Le istituzioni europee, tuttavia, a fronte del perdurare del fenomeno, esacerbato tra le altre cose dalla crisi economico-finanziaria che ha acuito i problemi di liquidità delle imprese e la difficoltà di accesso al credito delle stesse, hanno deciso di intervenire sulla Direttiva del 2000, apportandovi modificazioni sostanziali con la recente Direttiva del 16 febbraio 2011, la quale dovrà essere recepita dagli Stati Membri entro il 16 marzo 2013 e prevede il pagamento entro 30 giorni di calendario per le transazioni tra imprese e tra imprese e pubblica amministrazione, per un massimo di 60 giorni. La lotta contro i ritardi nei pagamenti nelle transazioni commerciali trova fondamento nell art. 114.1 del Trattato sul Funzionamento dell Unione Europea, in materia di riavvicinamento delle legislazioni 1. È ribadita inoltre dal VI principio della Comunicazione del 25 giugno 2008 dal titolo Una corsia preferenziale per la piccola impresa Alla ricerca di un nuovo quadro fondamentale per piccola impresa (uno Small Business Act per l Europa), con il quale la Commissione Europea ha sottolineato la necessità di agevolare le PMI al credito e di sviluppare un contesto giuridico ed economico che favorisca la puntualità dei pagamenti nelle transazioni commerciali. Non solo, una delle azioni prioritarie della Comunicazione della Commissione Europea del 26 novembre 2008, intitolata Un piano europeo di ripresa economica, ha sollecitato la riduzione gli oneri amministrativi e la promozione dell imprenditorialità, in particolare assicurando, in linea di principio, il pagamento entro un mese delle fatture relative a forniture e servizi, comprese quelle alle PMI, per alleviare i problemi di liquidità. 1 Art. 114.1 TFUE: Il Parlamento Europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria e previa consultazione del Comitato Economico e Sociale, adottano le misure relative al ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative degli Stati membri che hanno per oggetto l instaurazione ed il funzionamento del mercato interno.
ANALISI PER SETTORI Prima di entrare nel merito dell analisi dei risultati dell indagine sui tempi di pagamento dei clienti nelle transazioni commerciali realizzata da Fondazione Impresa, è necessario considerare le imprese secondo la tipologia di clientela, allo scopo di mettere in evidenza le differenze che sussistono tra chi opera con soggetti privati e chi invece si relaziona con la Pubblica Amministrazione. Secondo la rilevazione realizzata da Fondazione Impresa su un campione di circa 1.200 piccole imprese, solo l 11,5% delle imprese intervistate opera con soggetti o istituzioni pubbliche. Si tratta per lo più di aziende appartenenti alla piccola impresa (16,3%) e ai servizi (14%), mentre in misura minore il settore dell artigianato e del commercio detengono rapporti commerciali con la Pubblica Amministrazione (rispettivamente 9,8% e 7,7%). 2 L azienda ha tra i suoi committenti/clienti: Solo privati 88,5% Anche aziende pubb. 11,5% Non sa/non risponde 1,2% Artigianato Piccola impresa Commercio Servizi Solo privati 90,2% 83,7% 92,3% 86,0% Anche amministrazioni/aziende pubbliche 9,8% 16,3% 7,7% 14,0% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Indagine Fondazione Impresa II semestre 2010 Nel corso del secondo semestre 2010, i tempi di pagamento dei clienti privati si aggirano intorno ai 47 giorni. Tale indicazione varia in modo sostanziale se si considerano i differenti settori di attività economica: si va infatti dai 20,3 giorni per il settore del commercio agli oltre due mesi dell artigianato (63 giorni). All interno di questo intervallo si collocano poi le aziende della piccola impresa (55,4 giorni) e le aziende dei servizi (55,1 giorni). Spostando l attenzione sulle aziende che operano e che hanno prodotto/fornito servizi alle amministrazioni pubbliche appare rilevante la differenza dei tempi di pagamento da parte di questo tipo di clientela, che in media paga dopo tre mesi, circa il doppio rispetto alla clientela privata. Tale handicap risulta più marcato nelle aziende dell artigianato e della piccola impresa in cui i tempi di
riscossione si allungano rispettivamente fino a 108,5 e 128,8 giorni, con un divario rispetto alla clientela privata che arriva a quasi due mesi e mezzo nella piccola impresa. Uno scarto marcato si rileva anche nel commercio in cui si passa dai 20 giorni dei clienti privati ai 52 giorni degli enti pubblici, ma anche nei servizi la differenza nei tempi di pagamento è significativa e si aggira intorno ai 25 giorni. Quali sono i tempi medi di pagamento dei clienti: GIORNI Privati Amministraz. Pubblica 3 GENERALE 47,3 93,4 Artigianato Piccola impresa Commercio Servizi 20,3 63,0 55,4 52,1 55,1 80,6 108,5 128,8 Non sa/non risponde 8,1% Indagine Fondazione Impresa II semestre 2010 Rispetto al 2009 di quanti giorni mediamente sono variati i tempi di pagamento dei clienti? GIORNI Privati Amministraz. Pubblica GENERALE 6,5 13,0 Artigianato Piccola impresa Commercio Servizi 4,7 7,9 6,4 7,4 7,1 13,5 15,2 14,6 Non sa/non risponde 5,6% Focus d indagine Fondazione Impresa II semestre 2010 Nel confronto tra il 2009 ed il 2010, si registra in termini quantitativi un leggero incremento dei tempi di pagamento, che incide in modo più significativo nell artigianato e nei servizi (ritardi superiori alla
settimana). In media, invece, si calcola un allungamento di circa sei giorni e mezzo; dato che fotografa una situazione sostanzialmente stabile rispetto all anno precedente; tuttavia quello che più preoccupa gli addetti ai lavori è che non si intravedono ancora segnali in controtendenza nonostante si sia cercato di intervenire per contrastare questa tendenza negativa e stabilire una direttiva per regolare i tempi di pagamento. La situazione per chi opera con la Pubblica Amministrazione risulta anche da questo profilo più negativa ed in media, rispetto al 2009, si registra un allungamento dei tempi di riscossione di quasi due settimane. Solo nel commercio si registra un ritardo contenuto (poco più di una settimana), mentre negli altri settori le variazioni risultano più rilevanti con un ritardo rispettivamente pari a +15,2 giorni per l artigianato; +14,6 giorni nella piccola impresa e +13,5 giorni nei servizi. 4
ANALISI PER RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE A livello territoriale sono le aziende del Nord, ed in particolare quelle dell area nord-occidentale (16,5%), ad aver instaurato maggiori rapporti commerciali con gli enti pubblici, mentre al Centro e al Sud la piccola impresa ha avuto un raggio d azione più circoscritto rilevando come meno di un azienda su dieci nel corso del 2010 ha avuto tra i suoi committenti anche soggetti pubblici. L azienda ha tra i suoi committenti/clienti: Nordest Nordovest Centro Sud Isole Solo privati 88,6% 83,5% 90,4% 92,0% Anche Amministrazioni/aziende pubbliche 11,4% 16,5% 9,6% 8,0% Totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 5 Focus d indagine Fondazione Impresa II semestre 2010 Nell analisi dei tempi di pagamento della clientela privata si evidenzia come siano rispettivamente il Centro ed il Nordest ad accusare le dilazioni di pagamento più elevate con quasi sessanta giorni di attesa, mentre al Nordovest ed al Sud il fenomeno appare più contenuto con un intervallo che si aggira intorno ai 42/43 giorni. Considerando invece la clientela pubblica in tutte le ripartizioni si assiste ad un allungamento dei tempi di attesa rispetto ai privati e tale divario aumenta man mano che si scende lungo la penisola: dai poco meno degli 80 giorni del Nordest si passa agli 88 giorni del Nordovest, per poi superare i 90 giorni nel Centro ed arrivare a circa tre mesi e mezzo al Sud, più penalizzato, dunque, sotto questo aspetto rispetto alle altre ripartizioni territoriali. Quali sono i tempi medi di pagamento dei clienti: GIORNI Privati Amministraz. Pubblica GENERALE 47,3 93,4 Nordest Nordovest Centro Sud Isole 42,9 42,0 56,4 57,8 78,8 87,7 92,7 104,6 Non sa/non risponde 8,1% Focus d indagine Fondazione Impresa II semestre 2010
Rispetto al 2009, nel Nordest il divario risulta più pronunciato rispetto alla media nazionale con un ritardo di quasi otto giorni se si considera la clientela privata e di oltre 16 giorni se si prendono in esame i committenti della pubblica amministrazione. A Nordovest il fenomeno risulta invece meno marcato con circa sei giorni di differenza rispetto all anno precedente, indipendentemente dalla tipologia della committenza. Al Centro si registra un incremento superiore ai sei giorni se si considera la clientela privata, mentre per quanto riguarda gli enti pubblici l incremento supera le due settimane; situazione analoga per il Sud e le Isole anche se si rileva rispetto alle regioni centrali una differenza minore rispetto all anno precedente per quanto riguarda i committenti della pubblica amministrazione (11,6 giorni). Rispetto al 2009 di quanti giorni mediamente sono variati i tempi di pagamento dei clienti? 6 Privati GIORNI Amministraz. Pubblica GENERALE 6,5 13,0 Nordest Nordovest Centro Sud Isole 7,8 5,6 6,5 6,4 6,5 11,6 16,3 15,7 Non sa/non risponde 5,6% Focus d indagine Fondazione Impresa II semestre 2010
METODOLOGIA DI INDAGINE L indagine sui tempi medi di pagamento dei clienti in Italia è stato realizzata da Fondazione Impresa che ha curato la rilevazione e l elaborazione dei dati. La popolazione di riferimento è la piccola impresa italiana; più specificamente vengono considerate tutte le aziende aventi nella propria struttura meno di 20 addetti e appartenenti all artigianato, alla piccola impresa, al commercio ed ai servizi. In particolare, secondo la classificazione Ateco 2007 le aziende vengono raggruppate nei seguenti macrosettori: Riclassificazione nei 4 settori sulla base del codice ATECO 2007 7 SETTORE CODICI ATECO Artigianato e Piccola Impresa (1) Da 10.00.0 a 31.00.0 Commercio Da 46.11.0 a 47.99.2 Da 52.00.0 a 53.00.0 Da 62.00.0 a 63.90.0 Da 72.00.0 a 73.00.0 Da 77.00.0 a 77.30.0 Servizi Da 69.20.0 a 75.00.0 Da 95.20.0 a 96.00.0 Da 49.31.0 a 49.50.0 Da 85.53.0 a 85.59.0 Da 96.00.0 a 96.03.0 (1) Le imprese artigiane e non si distinguono in base all iscrizione o meno all albo artigiano L indagine è stata condotta per via telefonica, con metodo CATI (Computer Assisted Telephonic Interviewing), nel corso dei giorni lavorativi compresi tra il 13 e il 22 dicembre 2010 e il 10 ed il 14 gennaio 2011 contattando, con l ausilio di intervistatori esperti ed adeguatamente formati sui contenuti dell indagine 1.200 imprese nell universo della piccola impresa in Italia. Tutte le imprese intervistate soddisfano a due requisiti fondamentali relativamente alla fase del ciclo di vita dell azienda: per poter essere incluse nel campione di osservazione, al momento della rilevazione devono essere attive da almeno 18 mesi e non prevedere la terminazione dell attività nei successivi sei mesi. La verifica telefonica, effettuata attraverso domande filtro ha consentito di escludere tutte le imprese che non rispettavano i parametri che definiscono l appartenenza alla popolazione oggetto d indagine, ovvero cessazione/inattività dell azienda, dimensione superiore a 19 addetti. Nel definire il disegno di campionamento si è partiti dall idea di ottenere un adeguato bilanciamento tra precisione della stima e costi/tempi necessari per ottenerla, individuando la strategia campionaria migliore per ottenere un ridotto errore campionario complessivo, ed in ogni caso accettabile per le stime di ciascuna delle categorie di interesse. Inoltre per aumentare l efficienza del campione (riduzione dell errore pur con la stessa numerosità campionaria) e mantenere contenuto l errore complessivo di rilevazione (dovuto non solo all errore campionario ma anche ad altri fattori, quali le non risposte) nell indagine è stato adottato un disegno di campionamento stratificato della popolazione (e in particolare con estrazione proporzionale
all ampiezza degli strati). Attraverso un campionamento stratificato, infatti, si possono sfruttare informazioni eventualmente disponibili a priori sulla popolazione indagata per migliorare il disegno di campionamento ed aumentarne l efficienza. Nello specifico è facile ipotizzare che le variabili indagate dipendano sia dalla categoria che dall area geografica, variabili conosciute nella popolazione e che, per questo, hanno costituito gli strati dell indagine. Le imprese sono state allora suddivise per strati in base alla macroarea di localizzazione (Nordest, Nordovest, Centro, Sud-Isole) ed alla categoria economica di appartenenza, (Artigianato, Piccola impresa, Commercio, Servizi) e sono state selezionate casualmente da ogni strato, conservando la medesima proporzione presente all interno dell universo di riferimento. Questo procedimento consente una maggiore efficienza del campione, ovvero una riduzione complessiva dell errore di campionamento rispetto ad un campione casuale semplice. 8
CONTROLLO DEI DATI Come in ogni indagine, anche in questa sono intervenuti alcuni fattori portatori di potenziali errori, legati alla mancata disponibilità delle imprese a rispondere o dall impossibilità di reperire in tempi utili i responsabili di queste, tali per cui il campione indagato si discosta da quello ipotizzato. Pur essendo nel nostro caso minime le differenze nella distribuzione del campione rilevato e teorico relativamente alle variabili conosciute a priori (settore ed area geografica) si è ritenuto in ogni caso conveniente pesare le unità rilevate in modo tale che il campione rilevato, almeno relativamente alle variabili area geografica e settore, corrispondesse perfettamente al campione teorico, ovvero alla distribuzione di queste variabili nella popolazione indagata. Per ottenere una maggiore coerenza è stata effettuata una analisi della qualità dei dati rilevati; infatti, oltre alle normali attività di controllo e di uniformità con il campione, sono stati opportunamente corretti i valori anomali e imputati eventuali valori mancanti (non risposte a singoli items). Dall esame della distribuzione del fatturato sono stati considerati valori anomali tutti i valori di fatturato troppo bassi o troppo elevati in base al rapporto tra fatturato e numero di addetti (inferiore a 12.000 euro per addetto o superiore a 1.000.000 euro per addetto). Ricordando che la popolazione in esame è composta da piccole imprese, in realtà si sono riscontrate anomalie relative solo a dichiarazioni di un basso fatturato; questi risultati sono stati trattati con la stessa metodologia di imputazione utilizzata per i dati mancanti. I dati mancanti relativi al fatturato sono stati imputati calcolando il fatturato medio per addetto di ogni gruppo di imprese secondo il settore economico e l area geografica di appartenenza. Il valore mancante è stato così stimato moltiplicando il numero di addetti per il fatturato medio di appartenenza dell impresa. 9 Per quel che riguarda invece i valori mancanti relativi alle variazioni degli indicatori economici, la variazione media non è stata calcolata solamente in base al settore economico ed area di appartenenza, ma si è tenuto conto anche dell andamento positivo o negativo del fenomeno. È importante sottolineare che per accertarsi che i rifiuti si distribuiscano in modo casuale e non provengano invece da una popolazione selezionata, è stata studiata la loro distribuzione in base alle informazioni che si possedevano a priori. Da tale analisi non si sono rilevate differenze significative e conseguentemente è per tanto ragionevole ipotizzare la casualità della distribuzione dei rifiuti e dunque un errore trascurabile apportato da questi nelle stime finali. La metodologia di registrazione utilizzata e il software adottato garantiscono il controllo della qualità e della coerenza delle risposte, predisponendo a priori i flussi che debbono essere seguiti nella compilazione del questionario. Non si possono pertanto verificare errori derivanti da risposte non dovute.
10 Fondazione Impresa Via Torre Belfredo 81/e 30174 Venezia Mestre info@fondazioneimpresa.it www.fondazioneimpresa.it +39 3402388841