LO SPORTELLO MOBBING

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Transcript:

LO SPORTELLO MOBBING Relatrice Dott.ssa Tedima Sarnataro Responsabile Sportello Mobbing UIL FPL - Padova

Lo sportello Mobbing Sportello Mobbing UIL di Padova Aperto al pubblico da oltre 3 anni FINALITÀ Ascoltare Comprendere Offrire aiuto psicologico ai lavoratori soggetti a violenze psicologiche og c e sopraffazioni. a o Analisi e soluzione del caso

Lo sportello Mobbing ACCOGLIENZA STUDIO DEL CASO MEDIAZIONE SINDACALE Soluzione? NO PERIZIA DEL DANNO DA MOBBING SI INTERVENTO LEGALE RISOLUZIONE DEL CASO

Lo sportello Mobbing Il termine Mobbing deriva dall inglese to mob e significa aggredire Le vessazioni subite in ambito lavorativo posso ledere l equilibrio psichico del lavoratore. Cause del Mobbing: Invidia Razzismo Diversità culturale o religiosa Carrierismo sfrenato Desiderio di fare male ad un altra persona

Lo sportello Mobbing Definizione: Mobbing come un terrore psicologico che consiste in una comunicazione ostile e contraria ai principi etici, perpetrata in modo sistematico da una o più persone principalmente contro un singolo individuo che viene per questo spinto in una posizione di impotenza e impossibilità di difesa, e qui costretto a restare da continue attività ostili (Leymann, 1996)

Analisi attività Sportello Mobbing UIL di Padova

Ricerca sperimentale sul Mobbing SESSO F 59% M 41% M F Sesso delle persone che si rivolgono allo sportello

Ricerca sperimentale sul Mobbing >60 0% ETA' <30 7% 51-60 52% 30-40 19% <30 30-40 41-50 51-60 >60 41-50 22% Età delle persone che si rivolgono allo sportello

Ricerca sperimentale sul Mobbing ANNI DI SERVIZIO >36 7% 0-5 19% 25-35 33% 6-15 15% 16-24 26% Anni di servizio delle persone che si rivolgono allo sportello

Ricerca sperimentale sul Mobbing TIPO IMPIEGO 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 00% 0,0% archittetto bancario bidello commesso dirigente amministrativo i in vigile mpiegato infermiere segnante operaio tecnico sanitario del fuoco Tipo di impiego delle persone che si rivolgono allo sportello

Ricerca sperimentale sul Mobbing DET. 7% TIPO DI CONTRATTO INDET. DET. INDET. 93% Tipo di contratto delle persone che si rivolgono allo sportello

Ricerca sperimentale sul Mobbing SETTORE PUBBLICO / PRIVATO PRIV 33% PUB PRIV PUB 67% Settore di impiego delle persone che si rivolgono allo sportello

Ricerca sperimentale sul Mobbing VESSAZIONI SUBITE 25% 20% 15% 10% VESSAZIONI SUBITE 5% 0% parolacce e controllo sovraccarico assenza di critiche urla eccessivo di lavoro mansioni ingiuste Vessazioni subite dalle persone che si rivolgono allo sportello

Ricerca sperimentale sul Mobbing MOBBER sottoposti 4% pari livello 32% superiori pari livello sottoposti superiori 64% Chi è il mobber delle persone che si rivolgono allo sportello

Ricerca sperimentale sul Mobbing TIPO DI DISTURBO 14,0% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 20% 2,0% 0,0% cefalee debolezza fisica sudori improvvisi palpitazioni tremori mancanza di respiro inappetenza agitazione scoppi di pianto angoscia problemi di memoria insonnia disturbi gastro- dist sfera intestinali sessuale dermatite Tipo di disturbo manifesto nelle persone che si rivolgono allo sportello

Ricerca sperimentale sul Mobbing Identikit del mobbizzato DONNA 51-60 ANNI LAVORA DA 25-35 ANNI CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO NEL SETTORE PUBBLICO VESSATA DAL SUO SUPERIORE

Ricerca sperimentale sul Mobbing GRAZIE PER L ATTENZIONE

Lo sportello Mobbing SPORTELLO STALKING aperto presso la Camera Sindacale UIL di Padova Lo stalking è definito come sindrome del molestatore assillante, consiste in un insieme di comportamenti anomali e fastidiosi verso una persona, costituiti o da comunicazioni intrusive oppure da comportamenti volti a controllare la propria vittima.

Il fenomeno del Mobbing: metodologie di intervento e dati dello Sportello UIL di Padova Lo Sportello Mobbing UIL di Padova è un ufficio aperto al pubblico da oltre tre anni, nato con la finalità di ascoltare, comprendere e offrire sostegno psicologico a quei lavoratori che ritengono di dover chiedere aiuto poiché sentono di essere divenuti all interno del proprio ambito lavorativo oggetto di violenze psichiche e sopraffazioni. Il primo incontro, che avviene con lo psicologo è detto di "accoglienza": è importante poiché serve a generare un clima positivo e di collaborazione tra operatore e utente, condizione basilare affinché il lavoro che si è appena iniziato possa in seguito continuare nel modo più proficuo possibile. Si studia per ogni persona che si rivolge allo sportello la via d uscita più confacente alla sua situazione; generalmente però l intervento sindacale sarà il percorso privilegiato con il quale si tenterà di risolvere il caso. Infatti, il primo intervento del sindacato si articola nel cosiddetto tentativo di recupero relazionale : un delegato del sindacato va a parlare con un diretto superiore della presunta vittima di Mobbing, o con un responsabile dell Ufficio del Personale, cercando di capire quali siano le motivazioni addotte dall azienda. Di solito i risultati ottenuti finora con questa procedura sono piuttosto buoni nel senso che, onde evitare una vertenza o una causa, il datore di lavoro finisce per accogliere le richieste del sindacato, ponendo rimedio al malessere manifestato dal lavoratore. Cosi, ad esempio, se alla vittima erano state tolte delle mansioni, con il tentativo di recupero relazionale il lavoratore torna a svolgere i suoi vecchi incarichi. Questo tipo di intervento è risolutore quando il Mobbing si trova ad uno stadio iniziale, e l intermediazione sindacale fa in modo che il fenomeno venga stroncato sul nascere. A cura della Dott.ssa Tedima Sarnataro, Responsabile Sportello Mobbing UIL di Padova 1

Se, al contrario, il tentativo di recupero relazionale dovesse fallire, si procede effettuando una perizia e andando a valutare se nel lavoratore è riscontrabile o meno un danno psicofisico direttamente riconducibile alla sua difficile condizione lavorativa. Pertanto, se il danno dovesse essere accertato, l utente potrebbe avvalersi di una consulenza legale, messa anch essa disposizione dal sindacato, e cosi intentare una causa contro l azienda che ha arrecato danno alla sua persona. Il termine Mobbing, dall inglese to mob che significa aggredire, deriva dall etologia e più precisamente da Konrad Lorenz che lo coniò nel 1971 per indicare il comportamento di alcuni animali della stessa specie che si coalizzano contro un membro del gruppo e lo attaccano con l intento di escluderlo dal branco ed ucciderlo. Traslato dall etologia, attualmente questo termine viene utilizzato per indicare il fenomeno delle violenze morali e psicologiche che possono verificarsi in ambito lavorativo. Può capitare che un dipendente divenga oggetto di soprusi da parte dei superiori o colleghi e che questo vada ad intaccare gravemente il suo equilibrio psichico, alle volte conducendolo alla depressione e nei casi più estremi perfino al suicidio. Diversi sono i motivi per cui il Mobbing si verifica, ad esempio: l invidia, il razzismo, la diversità culturale o religiosa, il carrierismo sfrenato o semplicemente per il gusto di fare del male ad un altra persona. Pioniere dell analisi della violenza psicologica sul luogo di lavoro è Heinz Leymann, che nel 1996 arrivò a definire il Mobbing come un terrore psicologico che consiste in una comunicazione ostile e contraria ai principi etici, perpetrata in modo sistematico da una o più persone principalmente contro un singolo individuo che viene per questo spinto in una posizione di impotenza e impossibilità di difesa, e qui costretto a restare da continue attività ostili. Il Mobbing è un fenomeno trasversale che può colpire chiunque, indipendentemente dal sesso, dall età, dal titolo di studio e dal tipo di inquadramento lavorativo. Tuttavia i dati raccolti in questi tre anni e mezzo di attività dello sportello ci hanno permesso di tracciare una sorta d identikit del soggetto mobbizzato. A cura della Dott.ssa Tedima Sarnataro, Responsabile Sportello Mobbing UIL di Padova 2

Dati dello Sportello Periodo di riferimento 09/2006 03/2010 SESSO F 59% M 41% M F Il numero di donne che si sono rivolte allo sportello è superiore a quello degli uomini, con una differenza pari al 18% >60 0% ETA' <30 7% 51-60 52% 30-40 19% <30 30-40 41-50 51-60 >60 41-50 22% Per quanto riguarda l età, più di metà di coloro che subiscono vessazioni in ambito lavorativo è risultata appartenere alla fascia d età compresa tra i 51 e i 60 anni; ciò contrasta nettamente con il 7% relativo ai soggetti giovani, con età inferiore ai 30 anni. A cura della Dott.ssa Tedima Sarnataro, Responsabile Sportello Mobbing UIL di Padova 3

ANNI DI SERVIZIO >36 7% 0-5 19% 25-35 33% 6-15 15% 16-24 26% Osservando gli anni di servizio, nella maggior parte dei casi (33%) si è notato come i soggetti perseguitati lavorino all interno del proprio settore da 25-35 anni. TIPO IMPIEGO 35,0% 30,0% 25,0% 20,0% 15,0% 10,0% 5,0% 0,0% archittetto bancario bidello commesso dirigente amministrativo impiegato infermiere insegnante operaio tecnico sanitario vigile del fuoco Per quanto riguarda il tipo di impiego, i lavoratori che si rivolgono allo sportello appartengono alle diverse professioni, tuttavia gli impiegati sono quelli che si sono rivolti in numero maggiore (33,3%), seguiti dai dirigenti amministrativi (14,8%) e dagli infermieri (11,1%) A cura della Dott.ssa Tedima Sarnataro, Responsabile Sportello Mobbing UIL di Padova 4

DET. 7% TIPO DI CONTRATTO SETTORE PUBBLICO / PRIVATO PRIV 33% INDET. DET. PUB PRIV PUB 67% INDET. 93% La quasi totalità dei soggetti che si rivolge allo sportello è assunta con un contratto a tempo indeterminato (93%), mentre solo in pochi casi (7%) entriamo in contatto con lavoratori che presentano un contratto a tempo determinato. Questo sembra avvenire poiché ad avere un lavoro precario di solito sono giovani, i quali, affacciandosi per la prima volta al mondo del lavoro, preferiscono licenziarsi piuttosto che chiedere l intervento del sindacato per restare in un ambiente di lavoro particolarmente ostile. Le vessazioni sembrano colpire in modo netto i lavoratori del settore pubblico nel 67% dei casi, contro il 33% di coloro che appartengono al settore privato. A cura della Dott.ssa Tedima Sarnataro, Responsabile Sportello Mobbing UIL di Padova 5

VESSAZIONI SUBITE 25% 20% 15% 10% VESSAZIONI SUBITE 5% 0% parolacce e urla controllo eccessivo sovraccarico di lavoro assenza di mansioni critiche ingiuste Per quanto riguarda le azioni vessatorie subite, i lavoratori lamentano il fatto di essere spesso colpiti con parolacce ed urla, di essere eccessivamente controllati in quello che è lo svolgimento delle proprie mansioni, di essere sovraccaricati di lavoro rispetto ai propri colleghi e di subire critiche ingiuste per le proprie prestazioni. Il soggetto diviene il capro espiatorio su cui far ricadere la colpa per qualsiasi tipo di problema riscontrabile in ambito lavorativo. A cura della Dott.ssa Tedima Sarnataro, Responsabile Sportello Mobbing UIL di Padova 6

MOBBER sottoposti 4% pari livello 32% superiori pari livello sottoposti superiori 64% L identificazione del mobber, ovvero l aggressore, colui che mette in atto le azioni vessatorie nei confronti del lavoratore, evidenzia come le violenze psicologiche siano nella maggior parte dei casi (64%) compiute dal superiore nei confronti del sottoposto: in questo caso si parla di mobbing verticale, fenomeno che si verifica con maggiore frequenza. Tuttavia non è del tutto trascurabile il dato del 32%, relativo al fatto che il mobbing è messo in atto dai colleghi di pari livello: in questo caso si definisce mobbing orizzontale. Solo nel 4% dei casi il mobbing è perpetrato dai sottoposti nei confronti del superiore: questa tipologia è detta mobbing dal basso o verticale ascendente. A cura della Dott.ssa Tedima Sarnataro, Responsabile Sportello Mobbing UIL di Padova 7

TIPO DI DISTURBO 14,0% 12,0% 10,0% 8,0% 6,0% 4,0% 2,0% 0,0% cefalee debolezza fisica sudori improvvisi palpitazioni tremori mancanza di respiro inappetenza agitazione scoppi di pianto angoscia problemi di memoria insonnia disturbi gastrointestinali dist sfera sessuale dermatite Numerosi sono i sintomi psicofisici riscontrati nelle vittime in seguito alle vessazioni subite in ambito lavorativo. Quelli che si presentano in misura maggiore sono: cefalee,insonnia, disturbi gastro-intestinali e un profondo stato di agitazione. Oltre a questi disturbi psicofisici, nelle situazioni più gravi, nei casi di mobbing effettivo abbiamo riscontrato la presenza di disturbi psicopatologici quali ad esempio: disturbi dello spettro depressivo, disturbo dell adattamento e più frequentemente il disturbo posttraumatico da stress. Per disturbo post-traumatico da stress si intende un intorpidimento emozionale che colpisce il soggetto, il quale pensando costantemente alla angherie che subisce vive una sorta ritiro sociale con la conseguente compromissione dei suoi rapporti interpersonali. A cura della Dott.ssa Tedima Sarnataro, Responsabile Sportello Mobbing UIL di Padova 8

Conclusioni Riassumendo i dati presentati si può affermare che il mobbizzato tipo è una donna di età compresa tra i 51 e i 60 anni, in servizio per un periodo di tempo compreso tra i 25 e i 35 anni, impiegata, con un contratto di lavoro a tempo indeterminato nel settore pubblico. La vittima dichiara di essere vessata principalmente dal proprio superiore con critiche ingiuste e pretestuose circa le proprie prestazioni ed è sovraccaricata di lavoro rispetto ai propri colleghi: tutto ciò compromette notevolmente la sua condizione psicofisica. L apertura dello sportello Mobbing non rappresenta l unica azione concreta messa in atto dalla Camera Sindacale UIL di Padova. Infatti, recentemente, è stata condotta una ricerca sperimentale presso la casa di riposo Configliachi di Padova per analizzare quali fossero le condizioni lavorative all interno di questa struttura e di verificare se vi fossero o meno i presupposti per l insorgenza del Mobbing. Tra le diverse categorie lavorative presenti all interno di questa struttura come dirigenti, funzionari amministrativi e operatori socio sanitari, sono proprio questi ultimi a vivere un profondo disagio, sentendosi veri e propri lavoratori di serie B: ad essi viene spesso negata l opportunità di prendere parte a riunioni, assemblee o corsi di formazione e lamentano anche il fatto di essere spesso costretti a svolgere mansioni che esulano da quelle che sono le loro specifiche competenze. L auspicio è che i dati ottenuti da questa ricerca, forniscano in futuro nuovo materiale su cui poter continuare a lavorare a livello di prevenzione. A cura della Dott.ssa Tedima Sarnataro, Responsabile Sportello Mobbing UIL di Padova 9