CARTA ETICA DI AVIS Una proposta per un percorso condiviso
Le proposte per l Associazione Milano 09-11-13
Superare il pregiudizio Il termine Carta etica è uno di quelli che «spaventano» i nostri avisini, dirigenti e non.
«Cos è questa Carta Etica?» «Un altra trovata di Avis nazionale!» «Belle parole ma è tutta teoria! Retorica!»
In realtà si tratta di uno strumento semplice e pratico pur se fondato su solide basi scientifiche. Siamo partiti dalle relazioni in associazione. Abbiamo raccolto le esperienze dei soci, utilizzato le loro stesse parole.
«Rompere il ghiaccio» Il primo passaggio è estrapolare dal testo alcune frasi significative e iniziare a proporle, aprendo una discussione sui concetti che evidenziano.
Il Dono e il donatore «c è molta gente che ha bisogno di sangue.» «La donazione di sangue dovrebbe essere obbligatoria!» «Io quando finisco di donare mi sento meglio dentro.»
Socio donatore - Socio dirigente «Il rapporto con i dirigenti non esiste, non so neanche chi siano sinceramente.» «Io un problema che sento tanto è la scarsa capacità di far partecipare tutti i soci.»
Associazione - Cittadinanza. «Molto spesso Avis coltiva il suo orticello forte delle risorse economiche a sua disposizione. Altre associazioni tendono a fare rete proprio perché ne hanno necessità.» «Avis tende ad isolarsi e a non confrontarsi con l esterno perdendoci in ricchezza.»
Associazione - Cittadinanza. «L Avis rischiava di diventare uno strumento utile a farsi pubblicità e questo non può esistere!» «I soci non devono sfruttare l associazione per fini partitici.»
Nella Carta etica per ogni dimensione affrontata ci sono frasi e racconti che riconosciamo perché abbiamo già sentito molte volte, in ogni parte di Italia, da persone di ogni genere.
Esprimono concetti fondamentali o che si «modificano» a seconda delle generazioni, degli incarichi, del livello organizzativo, dei luoghi, delle tradizioni e nel tempo.
Abbiamo dei soci molto più attenti e sensibili di di quello che pensiamo: l etica la praticano!
Ce ne rendiamo conto anche dal loro o rgoglio d i essere d o n atori, d a lla c o n s i d e r a z i o n e pubblica che «pretendono», dall autorevolezza che attribuiscono all associazione.
Che obiettivi abbiamo? L etica per un associazione significa - ricercare insieme le regole, - individuarne i limiti, - rilevare le dinamiche positive.
Possiamo lavorare in vari ambiti: Conoscenza e Riflessione su comportamenti individuali regole associative procedure e prassi Formazione e Approfondimento su patrimonio valoriale statuto e regolamento
organizzazione e relazioni quadro normativo di riferimento sostenibilità del sistema Progettazione di linee guida attività e iniziative percorsi associativi e individuali
Comunicazione interna relativamente a buone pratiche linee guida esperienze tecniche e strumenti Comunicazione esterna di patrimonio motivazionale e valoriale attività come associazione a rete
esperienze e iniziative capitale sociale prodotto Attività di valutazione su comportamenti individuali e collettivi qualità delle relazioni gestite modalità di attuazione delle attività.
Quale metodologia utilizzare? Non c è una formula vincente, dobbiamo lavorare con realismo, fantasia e metodo.
Alcune proposte di attività: Inserimento dei contenuti etici nelle relazioni di mandato e/o nei bilanci sociali Conferenza classica Lavoro di gruppo/focus group Community / Forum sul web Articoli di approfondimento
Rubriche tipo «L esperto risponde» Concorsi creativi (video-messaggiattività) Corsi di aggiornamento / formazione Giochi di ruolo Somministrazione di test per la valutazione e l autovalutazione Promozione di buone pratiche
Creazione di osservatori tematici Inserimento dei contenuti etici nei percorsi di «certificazione» Partecipazione alla ricerca scientifica.
CARTA ETICA All etica ci si educa quotidianamente soprattutto sperimentandone l attuazione