DESCRIZIONE GEOSITO 15: MONTE CASOLI A) DESCRIZIONE GEOLOGICA, NATURALISTICA E PAESAGGISTICA DEL GEOSITO Il geosito è situato nel territorio comunale di Bomarzo, a nord-ovest del centro abitato, in località Monte Casoli e Santa Maria di Monte Casoli. Il territorio interessato abbraccia sia il settore più settentrionale dei Distretti Vulcanici Cimino e Vicano che quello più orientale del Distretto Vulcanico Vulsino. La presenza dei due distretti vulcanici, unita all affiorare del substrato sedimentario, conferisce al sito una specifica peculiarità che dà origine ad un paesaggio estremamente variabile e, di conseguenza, ad una elevata biodiversità. L area è attraversata dal Torrente Vezza, tributario di destra del Fiume Tevere, che incide le litologie vulcaniche ed il substrato sedimentario. I depositi più antichi, che affiorano diffusamente lungo le principali incisioni fluviali, sono quelli del ciclo sedimentario marino plio-pleistocenico: argille sabbiose e sabbie siltose. In località Santa Maria di Monte Casoli, in prossimità della confluenza con il Torrente Vezza, le sabbie presentano stratificazione piano-parallela e incrociata (Foto 1). 1
.. Foto 1. Depositi sedimentari marini pleistocenici. 2
L'Ignimbrite C del Distretto Vulcanico Vicano (Tufo Rosso a Scorie Nere) è presente nel settore sud-occidentale, in destra del torrente Vezza ed in corrispondenza dell'altopiano di Monte Casoli, dove mostra una potenza di circa 20 metri. L Ignimbrite C appoggia direttamente sui depositi sedimentari marini plio-pleistocenici e rappresenta una delle propaggini più settentrionali dei prodotti del Distretto Vulcanico Vicano (Foto 2). L'affioramento di Monte Casoli sembra aver colmato una paleodepressione, orientata in direzione antiappenninica (NE-SO), in corrispondenza del paleo-vezza. Foto 2. Panoramica dell altopiano di Monte Casoli. L Ignimbrite mostra facies litoide (Foto 3), con numerose fiamme nere anche di grandi dimensioni, formate da grosse pomici, spesso orientate, e con alcuni xenoliti lavici e frammenti calcarei; sono presenti anche fenocristalli di leucite e sanidino in matrice vetrosa. Foto 3. Tufo Rosso a Scorie Nere a Monte Casoli. 3
Altri aspetti significativi dell area sono di carattere geomorfologico, come i meandri del Torrente Vezza, l erosione calanchiva in fase giovanile che interessa depositi argillosi (Foto 4) e la tipica evoluzione del lembo residuo del plateau ignimbritico, evidente soprattutto ai suoi margini con fenomeni di crollo e ribaltamento in corrispondenza delle pareti subverticali. Foto 4. Calanchi nella valle del Torrente Vezza. L area di Monte Casoli è Riserva Naturale Regionale per la ricchezza di resti archeologici e per il pregio naturalistico-ambientale che il territorio presenta. L esteso pianoro vulcanico di Monte Casoli costituisce un antico abitato etrusco rappresentato da una seri di cunicoli e di cavità scavate nel tufo. Il paesaggio presenta un alternanza di aree boscate con vegetazione tipica mediterranea, vasti pianori prativi ed aree destinate a coltivazioni miste ed uliveti. B) DESCRIZIONE DEL RISCHIO DI DEGRADO Il rischio antropico è praticamente assente; quello naturale è rappresentato soprattutto da fenomeni franosi che riguardano sia le scarpate subverticali della formazione ignimbritica (crolli e ribaltamenti) sia i pendii del substrato sedimentario dove prevale la componente argillosa. In particolare la Selva di Malano costituisce una delle aree più instabili, in quanto caratterizzata dalla presenza di una coltre di detriti derivanti dall'alterazione del plateaux ignimbritico cimino. Nei pressi della località Catigliano e Femmina Morta si riscontrano inoltre zone a marcata erosione, come testimoniato dalla presenza di calanchi. La maggior parte dei corsi d acqua presenta una attiva erosione in alveo. C) DESCRIZIONE DEL GRADO DI INTERESSE Il contesto geologico che caratterizza il geosito è di estremo interesse per la sua elevata eterogeneità. All'interno dell'area si incrociano litologie di origini completamente diverse: sedimenti del substrato plio-pleistocenico, vulcaniti vulsine, vulcaniti cimine, vulcaniti vicane, travertini e alluvioni recenti. L interesse è pertanto stratigrafico, sedimentologico e vulcanologico. L erosione calanchiva presente nei versanti ad alta erodibilità conferisce un interesse anche geomorfologico. 4
D) RIFERIMENTI DOCUMENTALI BIBLIOGRAFICI DiSA (2003), a cura di Silvano Onofri Caratterizzazione geologico ecologica della Riserva Naturale Monte Casoli di Bomarzo, Università degli Studi della Tuscia. Locardi E. (1965) - Tipi di ignimbriti di magmi mediterranei. Le ignimbriti del vulcano di Vico. Atti Soc. Tosc. Sc. Nat., 72, 55-173. L.R. 26 Ottobre 1999, n. 30 - Istituzione della Riserva Naturale Provinciale Monte Casoli di Bomarzo, BUR 10 novembre 1999, n. 31 (S.O. n. 4). Mancini M., Girotti O., Cavinato G. P. (2001) Carta geologica della media valle del Tevere (Appennino centrale). CNR, Autorità di Bacino del Fiume Tevere e Università degli Studi La Sapienza, Roma. Marchegiani E. (2004) Analisi geologico-ambientale dell area comprendente la Riserva Naturale di Monte Casoli di Bomarzo (Viterbo, Lazio), Tesi di Laurea in Scienze Ambientali, A.A. 2003-2004, Università degli Studi della Tuscia. E) EVENTUALI COMMENTI E ANNOTAZIONI AGGIUNTIVE 5