Economia Industriale: esercizi su OLIGOPOLIO

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Università Carlo Cattaneo - LIUC Economia Industriale: esercizi su OLIGOPOLIO 18 Novembre 010

Informazioni generali Testo: Garavaglia C. (006), Economia Industriale: Esercizi e Applicazioni, Carocci editore. Metodologia didattica: 1-3 esercizi per lezione svolti nel minimo dettaglio; principio dell interruzione: per qualsiasi dubbio dovete interrompermi e chiedere; è provato euristicamente che più una lezione è interattiva, più gli studenti capiscono; 3 principio dell esclusività: se parlo io non parlate voi, se parlate voi non parlo io; è provato euristicamente che più una lezione è caotica, meno gli studenti capiscono. Lezione di oggi: Garavaglia C. (006), Economia Industriale: Esercizi 5. (sul modello di), 5.7 e 7. Altri esercizi consigliati: Garavaglia, cap. 5, esclusi 5.4 e punto b) del 5.6, cap. 7. Ricevimento: per qualsiasi dubbio scrivetemi a fedele@eco.unibs.it; se necessario un incontro vis-à-vis, lo concertiamo via mail.

Derivate - 1 La derivata della funzione ax n rispetto a x, dove a indica il parametro (o numero), mentre x indica la variabile è ax n x = anx n 1. A noi interessano specialmente le funzioni di primo e secondo grado, ovvero n = 1 e n = : ax x = a e ax x = ax. La derivata di un parametro (o numero) è zero: se f (x) = a, f (x ) x = 0. La derivata di una somma di funzioni è la somma delle derivate. Sia f (x) = 1 + x + x f (x ), allora x = 0 + + x. Esempio: se i costi totali di un impresa sono 8q, dove q è la quantità che produce, la derivata dei costi totali rispetto a q è detta costo marginale, in questo caso pari a 8.

Derivate - La derivata di una funzione a due variabili f (x 1, x ) è costituita da un vettore di due elementi contenente le derivate parziali. Si deriva prima la funzione rispetto a x 1 (ovvero si calcola la derivata parziale rispetto a x 1 ), nel qual caso x si considera come un parametro. Si deriva poi la funzione rispetto a x (ovvero si calcola la derivata parziale rispetto a x ), nel qual caso x 1 viene considerata come un parametro. Esempio: f (x 1, x ) = 30x 1 x 1 5x 1 10 x x 1. La derivata parziale rispetto a x 1 è f (x 1, x ) x 1 = 30 x 1 5 0 x. La derivata parziale rispetto a x è f (x 1, x ) x = x 1.

Esercizio 5. p. 71 Supponiamo che l industria siderurgica italiana consti di 3 imprese, 1, e 3, che competono scegliendo (i) simultaneamente e (ii) non cooperativamente (iii) la quantità da produrre di (iv) un bene omogeneo, o perfetto sostituto (concorrenza à la ). Curva di domanda inversa è p (Q) = a bq, dove Q = q 1 + q + q 3, a e b sono parametri maggiori di zero. Le imprese sono simmetriche, ovvero tutte e tre hanno funzione di costi totali pari a TC i (q i ) = cq i, dove i = 1,, 3 e c è un parametro maggiore di zero. i) Calcolate quantità e prezzo di equilibrio nel. Partiamo dal pro tto impresa 1, de nito come la di erenza fra ricavi e costi totali: π 1 = p (Q) q 1 TC 1 (q 1 ) = [a b (q 1 + q + q 3 )] q 1 cq 1. In l impresa 1 sceglie la quantità q 1 che massimizza il suo pro tto. Per trovarla calcoliamo la derivata di π 1 rispetto a q 1 e la poniamo uguale a zero:

π 1 q 1 = a b (q 1 + q + q 3 ) c = 0. Risolviamo l equazione sopra rispetto a q 1 : q 1 = a c q + q 3, b così ottenendo la funzione di risposta ottima dell impresa 1, ovvero la quantità ottima (= che massimizza il pro tto) prodotta dall impresa 1 in funzione della quantità prodotta dalle rivali, q e q 3. Ripetendo il procedimento per le imprese e 3 (ovvero risolvendo rispetto a q e q 3 le equazioni π q = 0 e π 3 q 3 = 0, rispettivamente), otteniamo le funzioni di risposta ottima delle imprese e 3: q = a b c q 1 +q 3 e q 3 = a b c q 1 +q (VERIFICARE!). Per calcolare quantità e prezzo di equilibrio nel, mettiamo a sistema le tre funzioni di risposta ottima: 8 < : a c b a c b a c b q +q 3 = q 1 q 1 +q 3 = q q 1 +q = q 3

Risolviamo il sistema con il metodo di sostituzione: sostituisco q 1 = a b c q +q 3 nella seconda equazione e ottengo a c b Risolvendo rispetto a q : a c b q = a c 3b q +q 3 + q 3 Sostituisco (1) nella prima equazione: = q. q 3 3. (1) a c b a c 3b q 3 3 + q 3 Sostituisco () nella terza equazione: a c b a 3b c = q 1 ) q 1 = a c 3b q 3 3 = q 3 q 3 3. () Risolvo rispetto a q 3 e ottengo a 4b c. Sostituisco q3 = a 4b c in () e in (1) ottenendo q 1 = a 4b c e q = a 4b c, rispettivamente.

Le tre imprese producono la stessa quantità. Ciò è dovuto alla loro simmetria: imprese simmetriche producono la stessa quantità in equilibrio à la (vedere soluzione esercizio 5.3). La quantità di equilibrio di sarà dunque: Q = q1 + q + q 3 = 3 a c 4 b. Il prezzo di equilibrio di si ottiene sostituendo la quantità di equilibrio nella funzione di domanda di : p (Q ) = a bq = a b 3 a c = a + 3c. 4 b 4 ii) Mostrate che le imprese, essendo simmetriche, ottengono lo stesso pro tto in equilibrio. Il pro tto di equilibrio della generica impresa i = 1,, 3 è πi = p (Q ) qi TC i (qi ) = (a b (q 1 + q + q 3)) qi cqi Dato q1 = q = q 3 = a 4b c, se sostituisco tali valori in π i ottengo πi (a c) = 16b che è il pro tto di equilibrio di ciascuna delle tre le imprese.

iii) Grazie a un innovazione di processo, l impresa 1 riduce i costi totali di produzione a TC 1 (q 1 ) = c 1 q 1, con c 1 < c. Calcolate quantità e prezzo del nuovo equilibrio di. Dato che il pro tto dell impresa 1 cambia, cambierà pure la sua funzione di risposta ottima: π 1 = p (Q) q 1 TC 1 (q 1 ) = (a b (q 1 + q + q 3 )) q 1 c 1 q 1. L impresa 1 sceglie la quantità q 1 che massimizza il suo pro tto. Per trovarla calcoliamo la derivata di π 1 rispetto a q 1 e la poniamo uguale a zero: π 1 q 1 = a b (q 1 + q + q 3 ) c 1 = 0. Risolviamo l equazione sopra rispetto a q 1 : q 1 = a c 1 b q + q 3, così ottenendo la funzione di risposta ottima dell impresa 1.

I pro tti delle altre due imprese non sono cambiati, dunque nemmeno le loro funzioni di risposta ottima. Per calcolare il nuovo equilibrio del, mettiamo a sistema le tre funzioni di risposta ottima: 8 a c < 1 q +q 3 b = q 1 a c q 1 +q 3 : b a c b = q q 1 +q = q 3 Dal precedente procedimento sappiamo che imprese simmetriche, adesso solo la e la 3, produrrano la stessa quantità in un equilibrio di : anticipiamo dunque q = q 3 e lo sostituiamo nella prima equazione: a c 1 b q + q 3 Sostituiamo q = q 3 e q 1 = a c 1 b = a c 1 b q 3 = q 1. (3) q 3 nella terza equazione: a c b a c 1 b q 3 + q 3 = q 3 e risolviamo rispetto a q 3 ottenendo q3 = a b c a c 1 4b.

Dato q = q 3 si ha q = a b c a c 1 4b. Sostituendo q3 = a b c a c 1 4b in (3) otteniamo q1 = 3(a c 1 ) a c 4b b. Notate che l impresa 1, che ha costi minori delle altre, produce di più! Infatti q1 > q (= q 3 ), a c 1 b > a b c, che è sempre veri cato dato c 1 < c. La quantità di equilibrio di sarà dunque: Q = q1 + q + q 3 = 3 (a c 1) a c a c 4b b + a c 1 = b 4b Il prezzo di equilibrio di si ottiene sostituendo la quantità di equilibrio nella funzione di domanda di : p (Q ) = a bq = a b 3a c c 1 = a + c + c 1. 4b 4 iv) Mostrate che l impresa 1, che ha introdotto l innovazione, ottiene un pro tto più alto delle altre in equilibrio. Per sempli care: a = 100, b = 10, c = 0, c 1 = 8, da cui q1 =.9, q = q 3 = 1.7 e Q = 6.3. Il pro tto di equilibrio dell impresa 1 è π 1 = p (Q ) q 1 TC 1 (q 1) = (100 10 (q 1 + q + q 3)) q 1 8q 1 ovvero

π1 = (100 10 6.3).9 8.9 = 84.1. che è il pro tto di equilibrio dell impresa 1. Il pro tto di equilibrio delle imprese e 3 è uguale e pari a π i = p (Q ) q i TC i (q i ) = (100 10 (q 1 + q + q 3)) q i 0q i con i =, 3. Dato p (Q ) = 37 e qi = 1.7, se sostituisco tali valori in πi ottengo πi = 37 1.7 0 1.7 = 8.9 che è minore di π 1. v) I consumatori trarrano bene cio dall introduzione dell innovazione? Nel modello di il bene cio dei consumatori è una funzione crescente della quantità prodotta: più quantità più bene cio per i consumatori, perché potranno comprare maggiori quantità del bene ad un prezzo più basso. Dato che l introduzione dell innovazione fa salire la quantità di da 6 a 6.3 e scendere il prezzo pagato per ciascuna unità da 40 a 37 (veri cate!), la risposta è dunque sì: i consumatori trarrano bene cio dall introduzione dell innovazione.

Esercizio 5.7 p. 74 Due imprese i = 1, producono software nella stessa regione. Le imprese competono scegliendo simultaneamente e non cooperativamente il prezzo di un bene omogeneo (concorrenza à la ). I software sono dunque percepiti come omogenei (o perfetti sostituti) dai consumatori. Ciò signi ca che l unica caratteristica che li distingue agli occhi del consumatore è il prezzo: l impresa che ssa il prezzo minore serve l intera domanda (nell ipotesi che abbia capacità produttiva illimitata); se i prezzi sono uguali la domanda si ipotizza divisa a metà fra le imprese. p La curva di domanda del bene è Q (p) = 30. La curva di domanda per l impresa i è dunque 8 >< q i p i, p j = >: 30 0 30 p i p i per p i < p j p i > p j p i = p j Le imprese sono simmetriche, ovvero entrambe hanno funzione di costi totali pari a TC i (q i ) = 0q i. Il costo marginale MC i (q i ) è pari alla derivata TC i (q i ) / q i = 0.

i) Rappresentare gra camente le funzioni di risposta ottima delle due imprese. La funzione di risposta ottima dell impresa i = 1, è, nel caso di concorrenza à la, il prezzo pi che massimizza il pro tto dell impresa i in funzione del prezzo ssato dall impresa j =, 1. Il pro tto dell impresa i è la di erenza fra i ricavi e i costi totali: π i p i, p j = qi p i, p j (pi 0). Analiticamente la funzione di risposta ottima dell impresa i è p i = arg max p i π i p i, p j. Per risolvere il problema non possiamo calcolare la derivata e metterla uguale a zero, perché q i p i, p j non è continua. Ragioniamo invece così: se l impresa j ssa p j 0, dove 0 è il costo marginale dell impresa i, MC i, de nito come la derivata del costo totale TC i, l impresa i non può ssare un prezzo minore di p j altrimenti farebbe pro tti negativi; ssa dunque pi = 0 e realizza pro tti nulli perché non ha domanda. 1 Se l impresa j ssa p j > 0, l impresa i ssando pi = p j ε, con ε molto piccolo, ottiene l intera domanda di al prezzo più alto possibile. 1 Anche un pi > 0 è una risposta ottima.

In questo caso diventa monopolista ed il prezzo massimo che è disposta a ssare è quello che massimizza il pro tto di monopolio: p M = arg max 30 p p (p 0) = 40. Si ha dunque 8 < 0 (= costo marginale) pi = p : j ε per 40 (= prezzo di monopolio) p j 0 0 < p j 40 p j > 40 dove 0 è il costo marginale dell impresa i, MC i, de nito come la derivata del costo totale TC i. ii) Calcolare quantità prodotta da ciascuna impresa, quantità totale e prezzo di equilibrio nel. Il prezzo di equilibrio è dato dall intersezione tra le funzioni di risposta ottima delle imprese 1 e nel piano (p 1, p ), ovvero il punto E dove p 1 = p = 0. Sostituendo tali valori nella funzione di domanda di ciascuna impresa che, dato p1 = p, è q 30 p i i p i, p j =, si ottiene la quantità prodotta da ciascuna impresa: q1 = q 30 0 = = 10.

Rappresentazione gra ca delle funzioni di reazione, nel piano (p 1, p ): (Continua da pag. prec.) Sommando q1 + q quantità totale: Q = 0. si ottiene la

(iii) Che si intende per paradosso di Betrand? Il paradosso di Betrand consiste in quanto segue: le imprese ssano il prezzo pari al costo marginale, p1 = p = 0, come in concorrenza perfetta! Bastano due sole imprese per ottenere l equilibrio concorrenziale, dove le imprese hanno pro tti nulli. Infatti, sostituendo p1 = p = 0 nel pro tto dell impresa i otteniamo π i π i p i, p j = qi p i, p j (pi 0) pi, p j = 30 0 (0 0) = 0. I prezzi sono pari al costo marginale, perché ciascuna impresa ha incentivo a ridurre il prezzo per prendersi l intera domanda di. (iv) Quali le cause del paradosso? Sono le tre ipotesi alla base del modello di concorrenza à la : 1) beni omogenei ) interazione non ripetuta tra le imprese (gioco one-shot) 3) capacità produttiva illimitata di ciascuna impresa.

Supponiamo che l impresa 1, dopo innovazione di processo, abbia la seguente funzione di costo totale: TC 1 (q 1 ) = 8q 1. v) Calcolare i nuovi valori della quantità prodotta da ciascuna impresa, quantità totale e prezzo di equilibrio nel. L impresa 1 ha ora costi minori quindi può abbassare il prezzo in modo da espellere la rivale dal ed operare come monopolista. La miglior strategia dell impresa 1 è ssare p1 = 0 ε, con ε molto piccolo. In tal caso infatti l impresa per avere domanda positiva dovrebbe ssare p p1, ovvero p < 0, incorrendo però in pro tti negativi: Dunque, con p 1 = 0 π (p, p 1) = q (p, p 1) (p 0) < 0. ε l impresa preferisce non produrre. L impresa 1 può soddisfare l intera domanda di (sempre nell ipotesi di capacità produttiva illimitata): q 1 (p 1, p ) = 30 Si ha quindi q 1 = Q = 30 0 ε 0. p 1.

Per sincerarsi che p1 = 0 ε è il prezzo di equilibrio bisogna veri care che l impresa 1 non abbia convenienza a ssarne uno diverso. Con p 1 = 0 ε i pro tti dell impresa 1 sono pari a π 1 (p 1) = q 1 (p 1 8) = 0 (0 ε 8) 40. Ogni prezzo minore di p1 ridurrebbe il pro tto dell impresa 1, infatti se calcoliamo la derivata rispetto a p 1 di p π 1 (p 1 ) = q 1 (p 1 8) = 30 1 (p 1 8) otteniamo 34 p 1. Questo valore è positivo per p 1 < 0 ε, l intervallo che stiamo considerando. Ciò signi ca che se p 1 # pure π 1 (p 1 ) #. Ogni prezzo maggiore di 0 innescherebbe la concorrenza à la con l impresa, quindi, come visto prima, ci sarebbero pro tti nulli per entrambe le imprese. Possiamo concludere che p1 = 0 ε è il prezzo di equilibrio perché l impresa 1 non ha convenienza a ssarne uno diverso.

Esercizio 7. p. 103 In un senza barriere all entrata operano n imprese simmetriche con costi totali pari a TC i (q i ) = 10q i + 4, i = 1,..., n. La funzione di domanda di è Q = S (30 p), dove Q = n q i e S misura la dimensione del. i =1 Le imprese competono à la. i) Determinate la funzione di risposta ottima della generica i-esima impresa. Abbiamo imparato che la funzione di risposta ottima di un impresa che competa à la è la quantità ottima (= che massimizza il pro tto) prodotta dall impresa in funzione della quantità prodotta dalle rivali. Il pro tto dell impresa i è π i = p (Q) q i TC i (q i ) dove p (Q) si ottiene invertendo la funzione di domanda p = 30 Q S.

Per evidenziare la variabile di scelta dell impresa i, ovvero q i, Q = n i =1 q i si può riscrivere come Q = q i + Q i, dove Q i è la somma della quantità prodotta da tutte le altre imrpese. 30 q i (10q i + 4). q Dunque π i = i +Q i S Calcoliamo la derivata di π i rispetto a q i e la poniamo uguale a zero: π i q i = 30 q i S Q i S 10 = 0. Risolviamo l equazione sopra rispetto a q i così ottenendo la funzione di risposta ottima: q i = 10S Q i. (4) ii) Trovate la quantità ottima prodotta in equilibrio della i-esima impresa in funzione di n. Dato che le imprese sono simmetriche, tutte hanno la stessa funzione di risposta ottima (vedi esericizio 5.). Ne segue che le n imprese producono la stessa quantità, che indichiamo con q e che sostituiamo nella equazione (4): q (n 1)q = 10S. Risolvendo rispetto a q si ottiene q = 0S (n+1).

iii) Calcolate la quota di dell i-esima impresa e l indice di concentrazione di Her ndahl. La quota di dell impresa i è data da s i = q i Q dato che le imprese sono n e tutte producono la stessa quantità si ha s i = q i nq i = 1 n. L indice di concentrazione di Her ndahl è dato da H = n i =1 s i. Nel nostro caso: H = n 1 = 1 n n. (5) iv) Determinate il numero di imprese operanti in equilibrio nel in funzione di S. Il numero di equilibrio di imprese si determina attraverso la condizione di pro tti nulli, tale per cui nessuna impresa attiva nel desideri uscirvi e nessuna impresa esterna desideri entrarvi.

In primis calcoliamo il pro tto di equilibrio dell i-esima impresa: π i = 30 q i + Q i S Si ha q i = 0S (n+1) e Q i = (n π i = 0 @30 q i (10q i + 4) 1) 0S (n+1) : 1 n 0S (n+1) A 0S S (n + 1) 10 0S (n + 1) + 4 = 0 S 4 n + 1 Notate che πi si riduce se n aumenta: più imprese signi ca più concorrenza, quindi i pro tti calano. Risolviamo l equazione πi = 0 n+1 S 4 = 0 rispetto a n ottenendo: n = 10 p S 1. (6)

v) Determinate il numero di imprese in equilibrio quando S = 16. Se S = 3 il numero di imprese raddoppia? Sostituendo S = 16 in (6) si ottiene n = 10 p 16 1 = 39. Sostituendo S = 3 in (6) si ottiene n = 10 p 3 1 56. Quando la dimensione del raddoppia Il numero di imprese aumenta ma meno che proporzionalmente: più imprese signi ca più concorrenza, dunque pro tti che vanno "presto" a zero (in termini matematici: πi n < 0 e π i n S < 0). vi) Calcolate l indice di concentrazione di Her ndahl nelle due situazioni sopra descritte: S = 16 e S = 3. Sostituendo n = 39 (ovvero il numero di imprese in equilibrio quando S = 16) in (5) si ottiene H = 1 n = 1 39 = 0.06. Sostituendo n = 56 (ovvero il numero di imprese in equilibrio quando S = 3) in (5) si ottiene H = 1 56 = 0.018. Più imprese (simmetriche) nel, minore concentrazione.