LA COMUNICAZIONE NON VERBALE IL SISTEMA CINESICO. (I messaggi che inviamo attraverso la gestualità e la mimica facciale)

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Transcript:

LA COMUNICAZIONE NON VERBALE IL SISTEMA CINESICO (I messaggi che inviamo attraverso la gestualità e la mimica facciale) Il sistema cinesico include nelle sue tipologie i movimenti degli occhi e del volto, le cosiddette espressioni facciali, o del corpo, ivi comprese le posture fisiche. Il nostro corpo, insomma, parla con linguaggio autonomo rispetto alla nostra volontà, per il tramite di una semantica fisica che per una sua parte sembra appartenere alla progenie umana nel suo complesso, mentre, per un altro verso, appartiene o alla cultura di provenienza o alla individualità di ogni interlocutore. Se taluni di questi messaggi sono di facile decodifica, come ad esempio le espressioni di meraviglia, di gioia, di tristezza o di terrore, altre, invece, sfuggono alla nostra attenzione, semplicemente, magari, perché non sappiamo che cosa essi movimenti tendano a comunicarci. Una postura particolare, ad esempio, che ad un occhio attento comunica chiusura e volontà di auto protezione da parte di chi ci sta di fronte, allo sguardo comune può non comunicare nulla. Ma attenzione, sempre rifacendoci all esempio appena citato, tale messaggio può non essere riferibile a noi, ma semplicemente alle situazioni circostanziali: se, ad esempio, il nostro dialogo si compie in un ambiente climaticamente ostile, all aperto e con una temperatura fredda, tenderemo proprio ad assumere quegli atteggiamenti sopra descritti. Quindi bisogna anche considerare tali fattori esterni quando si tenta di decifrare messaggi cinesici per derivarne dei contenuti che abbiano un senso compiuto. Oltretutto la varietà delle espressioni facciali e gestuali è talmente varia ed estesa che è impossibile, in questa sede, illustrarle tutte. Pertanto analizzeremo le più comuni. (Ringrazio Pierpaolo che si è sottomesso al mio obiettivo fotografico come cavia). Il linguaggio degli arti superiori ed inferiori Le gambe FOTO 1

(FOTO 1) Quando, in posizione eretta, le gambe sono incrociate, verosimilmente il soggetto esprime uno stato di disagio, una volontà tesa al bisogno di protezione o, ancora, una falsa disinvoltura. FOTO 2 (FOTO 2) Quando, in posizione eretta, le gambe sono aperte, si tende ad esprimere forza ed importanza. Pensate ai vecchi documentari o alle foto che riprendevano i gerarchi fascisti: questa era la postura usuale nel periodo. FOTO 3

(FOTO 3) Le gambe chiuse con i piedi accostati e paralleli esprimono sostanzialmente sentimenti di insicurezza e bisogno di un appoggio stabile e sicuro. FOTO 4 (FOTO 4) Quando le gambe, da seduti, assumono si incrociano nella posizione del 4 e la mano afferra la caviglia, il soggetto manifesta sentimenti negativi come la disapprovazione e si appresta a contrattaccare. FOTO 5 (FOTO 5) Quando le caviglie, da seduti, si incrociano, verosimilmente questo è un indizio di ansia, nervosismo e paura, con volontà di difesa e tentativo in essere di stabilire un controllo sulle emozioni.

FOTO 6 (FOTO 6) La disposizione su sedia a gambe larghe manifesta innanzitutto virilità, volontà di dominio e, al contempo, costituisce una sfida verso gli altri maschi. FOTO 7 (FOTO 7) Sedersi a cavalcioni su una sedia, oltre a denotare una palese mancanza di stile, indica che nel soggetto è in atto un conflitto tra il bisogno di imporsi ma con una sostanziale assenza del coraggio di osare, ovvero si tenta di lanciare un segnale di domino accompagnato, però, da un sottofondo di profonda insicurezza.

FOTO 8 (FOTO 8) Sedersi sul bordo di un tavolo o sul bracciolo di un divano denota una volontà di porsi al di sopra degli altri, ma ahimè, anche finta disinvoltura motivata da insicurezza di fondo. Le braccia FOTO 9 (FOTO 9) Le braccia incrociate lanciano messaggi profondamente negativi: chiusura, difesa, disaccordo o volontà di presa di distanze dall interlocutore. FOTO 10

(FOTO 10) Le braccia aperte, con i palmi ben visibili, enunciano onestà nel dire e negli intenti, apertura e disponibilità. FOTO 11 (FOTO 11) Quando le braccia vanno a coprire il petto l interlocutore è fintamente aperto, ma in realtà tende a nasconderci qualcosa. FOTO 12 (FOTO 12) Le braccia vanno piegate con le mani protese in avanti tendono a voler delimitare l ambito del discorso e in definitiva, sotto il profilo psicologico, pongono limiti ben precisi alla reciproca inferenza. Il soggetto concede soltanto una parziale apertura. FOTO 13 (FOTO 13) Quando una mano afferra l altra al gomito, il soggetto crea una barriera simbolica, ovvero tende al controllare se stesso e l interlocutore, in grazia di un sicuro sentimento di disagio.

FOTO 14 e 15 (FOTO 14 e 15) Qualora le braccia siano portate dietro la schiena, nella generalità dei casi siamo di fronte ad un soggetto che non prova sentimenti di paura o di disagio, ma è portatore di una sostanziale sicurezza in se stesso. La sola eccezione si palesa quando una mano afferra l altra (FOTO 14). In questo caso si tende ad esprimere una sensazione di frustrazione. Le mani FOTO 16 (FOTO 16) Per linee generali, quando nell interlocuzione le mani sono visibili, specialmente con i palmi in vista, la volontà del soggetto è protesa all onestà e alla chiarezza, mentre quando sono occultate, magari in tasca, probabilmente il soggetto o non ha interesse a comunicare con noi oppure vuole nasconderci qualcosa.

CASI IN CUI SI INTERLOQUISCE IN COLLOQUI DI LAVORO, DURANTE UN ESAME UNIVERSITARIO ECC. Di solito, quando siete dall altra parte della cattedra o della scrivania nel corso di incontri importanti, come nel caso di un colloquio di lavoro o di un esame universitario o dell esame orale di un concorso, vi reme molto sapere cosa l interlocutore pensa di quanto state esponendo. La mimica facciale e quella corporea sono indizi importanti, ma particolarmente rivelatrici sono proprio le mani, come negli esempi di sotto illustrati. FOTO 17 (FOTO 17) Le mani disposte a cuneo dimostrano che l interlocutore avverte un senso di superiorità nei vostri confronti, cosa facile quando chiedete un lavoro a chi vi sta di fronte o vi state sottoponendo al loro esame (fateci caso nel corso degli esami universitari o dei colloqui di lavoro, noterete una prevalenza di tale disposizione delle mani). FOTO 18 (FOTO 18) Quando il cuneo formato dalle mani è disposto verso di voi è segno che nell interlocutore esiste una volontà poco benevola e piuttosto aggressiva nei vostri confronti.

FOTO 19 (FOTO 19) Quando nelle mani dell interlocutore si intrecciano le dita inferiori mentre invece i pollici e gli indici si congiungono, esse assumono la posizione a freccia o a pistola. La posizione della freccia si ha quando la congiunzione degli indici e dei pollici non è completa, formando invece un arco: in questo caso la personalità dell interlocutore è sicuramente portata alla presunzione, ad un atteggiamento alquanto aggressivo, ma da parte vostra c è ancora una certa possibilità di sovvertire tale atteggiamento. Quando invece gli indici e i pollici aderiscono perfettamente, la posizione della pistola indica che la chiusura è netta. Traetene voi le conclusioni. FOTO 20 (FOTO 20) Quando almeno una delle due mani si chiude a pugno, questo è un chiaro indice di ostilità e di aggressività nei vostri confronti.

FOTO 21 (FOTO 21) Il palmo di una mano che va a coprire il sorso dell altra denota mancanza di volontà di venire incontro alle vostre richieste. Nei fatti significa: Io non muovo per te neppure un dito! FOTO 22 (FOTO 22) Quando una delle mani o entrambe spostano un oggetto vicino all interlocutore mentre coi esponete le vostre ragioni, ciò denota sostanzialmente un senso di rifiuto (non potendo spostare materialmente voi, tale rifiuto si concentra sull oggetto vicino). Ovviamente le fattispecie illustrate non esauriscono affatto l argomento, ma offrono una gamma di situazioni che possono verificarsi giornalmente (per approfondimenti, chi lo vorrà potrà contattarmi personalmente).