La responsabilità degli Enti Locali e dei professionisti nel processo di pianificazione. Dott. Alberto Galazzetti

Documenti analoghi
Seminario su. La responsabilità civile e penale del progettista e del direttore lavori

ELIMINARE LA CONTENZIONE NELLE RESIDENZE SANITARIE: UN PROCESSO POSSIBILE: ASPETTI PROFESSIONALI, ETICI E

LEGGE COSTITUZIONALE 11 marzo 1953, n. 1

Art. 365 Codice Penale

Via Gaetano Strambio n MILANO Tel Fax mail: ncteam@pec.it

Nome modulo: ILLUSTRAZIONE DETTAGLIATA DEI COMPITI E DELLE RESPONSABILITÀ CIVILI E PENALI

aspetti legali Rimini, 30 ottobre 2009 Avv. Sara Venturini C.So Cavour 33 La Spezia

PROTEZIONE CONTRO I FULMINI (CEI 81-10) RELATORE: Dr. Nicola CARRIERO Dr. Carmineraffaele ROSELLI

PENSIONI MINIME E MAGGIORAZIONI 2013: ATTENZIONE AI REDDITI

La denuncia di abusi edilizi (Allegato 1)

Cause riunite da C-295/04 a C-298/04. Vincenzo Manfredi e altri contro Lloyd Adriatico Assicurazioni SpA e altri

SCHEDA CLIENTE. Luogo di identificazione. Data di identificazione. Persona Giuridica RAPPORTO CONTINUATIVO OPERAZIONE OCCASIONALE

MASSIME CIVILE AVVOCATO E PROCURATORE. Corte di Cassazione Sez. VI civ. 2 Gennaio 2012, n 8 (Pres. M.

RISOLUZIONE N. 64 /E

I piani di emergenza:

Oggetto: Modulistica in ordine all'assenza di conflitto di interessi.

ALLEGATO A ALLA DELIBERAZIONE DI GIUNTA COMUNALE N. 108 DEL

IL CONSIGLIO COMUNALE

ICI - Le novità e riflessi in Unico

d intesa con il Ministro della Giustizia

AL COMUNE DI GUBBIO SERVIZIO POLIZIA MUNICIPALE

La pianificazione urbanistica in Toscana: Il Piano di indirizzo territoriale PIT

COMUNE DI SAN CALOGERO (PROVINCIA DI VIBO VALENTIA) TEL 0963 \ Telefax 0963\361458

Risarcimento danni: danno biologico di tipo psichico, danno morale, danno esistenziale

ELLISSE AL VOSTRO FIANCO PER LA SICUREZZA

RELAZIONE DEL REVISORE LEGALE (ART. 14 DEL D.LGS. 27 GENNAIO 2010, N. 39)

(Art. 28 L.R n. 29 art. 13 legge n. 394) IL DIRETTORE DELLA RISERVA NATURALE

CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA REGIONALE DELLA LIGURIA CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI

AREA URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA Servizio URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA

Art. 1 - Oggetto del Regolamento Art. 2 - Prestazioni escluse Articolo 3 - Fornitura di beni e servizi a rimborso Articolo 4 - Convenzioni.

clandestinità 3. Richiesta del permesso di soggiorno per l adozione di provvedimenti

OGGETTO: ADOZIONE VARIANTE N. 1 AL PIANO DEGLI INTERVENTI AI SENSI DELL ART. 18 L.R. 11/2004.

RAPPRESENTANZA DEL MINORE: TUTORE E CURATORE. Ordine Regionale ASSISTENTI SOCIALI Avv. ti Giuseppina Menicucci e Marco Grazioli settembre 2012

REGOLAMENTO CONTENENTE DISPOSIZIONI IN MERITO ALLA PUBBLICAZIONE DELLE DELIBERAZIONI E DELLE DETERMINAZIONI DIRIGENZIALI ALL ALBO AZIENDALE

PROGRAMMA REGIONALE DI ACCREDITAMENTO

Io sottoscritto nato a il codice fiscale e residente a provincia via/piazza. tel. fax IN QUALITA DI

Direzione Servizi Tecnici per l'edilizia Pubblica /031 Servizio Edilizia Scolastica CITTÀ DI TORINO DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO RISORSE UMANE (Dott. Salvatore Cossu)

S.p.A. di trasformazione urbana (Stu)

Di seguito i quesiti sugli elementi diritto pubblico con le risposte esatte contraddistinte dall'asterisco e di lato segnato il peso della domanda

#$!$ %&!$ % '()*(+* '!% '$(% )*% !$ %& " "# % " # #, $- ''**% &% % ".# &%

ALLEGATO 2 MANTENIMENTO DEL VALORE DI MERCATO DELLA RETE DISTRIBUTIVA FISICA

Dirigente Scolastico: Dott.ssa Antonella Ubaldi Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi: Annalisa Grussu

INDICE. Art. 1 - Oggetto Art. 2 - Obblighi al momento dell assunzione della carica... 3

LA GIUNTA REGIONALE. - la legge 24 febbraio 1992 n 225 Istituzione del servizio nazionale della Protezione Civile ;

PROCEDURA PER LA DISCIPLINA DELL ISTITUTO DELL ACCESSO CIVICO AI SENSI DELL ART. 5 DEL D. LGS N. 33/2013

TABELLE DANNO BIOLOGICO ANNO 2015

L ESPERIENZA della REGIONE TOSCANA

Oggetto: LEGGE N. 68/1999. APPROVAZIONE PROROGA AL CALENDARIO DEGLI INSERIMENTI DELLA CONVENZIONE N DI REP. DEL 06/07/2012. SITTA SRL.

LEGAL RISK MANAGEMENT

Legge 31 maggio 1995, n. 218 RIFORMA DEL SISTEMA ITALIANO DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO

Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 105 dell 8 maggio Serie generale

CENTRO ESTERO PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE S.C.P.A.

CORSO DI FORMAZIONE PER CTU E PER AUSILIARI ED ESPERTI MEDICI NEL PROCEDIMENTO DI MEDIA CONCILIAZIONE 8 INCONTRI DA 4 ORE CIASCUNO

Roma 30 Novembre 2011 Organizzazione Sviluppo Risorse Umane e Qualità

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE DIMORE ATIPICHE ED IL SOVRAFFOLLAMENTO ABITATIVO

COMUNE DI TAVAZZANO CON VILLAVESCO

IL REATO STRADALE IN ITALIA

REVISORE LEGALE E COLLEGIO SINDACALE

Attività di consulenza giuridica e interpello. Indirizzi operativi.

MODULO DI ADESIONE ALL INVESTOR NETWORK

MODULO D DICHIARAZIONI PROGETTISTA MANDANTE R.T.I. o di cui si AVVALE IL R.T.I.

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONCESSIONE DI FINANZIAMENTI E BENEFICI ECONOMICI AD ENTI PUBBLICI E SOGGETTI PRIVATI.

Indice. 1 Fatto, effetto, situazione soggettiva, rapporto

COMUNE DI FROSINONE REGOLAMENTO PER LA PUBBLICITA E LA TRASPARENZA DELLO STATO PATROMINIALE DEI TITOLARI DI CARICHE PUBBLICHE ELETTIVE E DI GOVERNO

REGOLAMENTO DI AUTOTUTELA IN MATERIA TRIBUTARIA

D.L. 81/08 D.L. 139/06 I Decreti 139/06 e 81/08

RISPOSTA A RICHIESTA DI INFORMAZIONI COMPLEMENTARI N. 5

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PER GLI ANNI (P.T.T.I.)

REGIONE PIEMONTE ASSESSORATO CACCIA E PESCA

EROGAZIONI CONTRIBUTI E FINANZIAMENTI

8) Quale sanzione accessoria è prevista dall art. 116 del codice della strada in caso di recidiva nel reato di guida senza patente? a. La sanzione acc

COMUNE DI CARBONE (Provincia di Potenza)

COMUNE DI CAPANNORI REGOLAMENTO DEL SERVIZIO EDUCATIVO DOMICILIARE RIVOLTO ALLA PRIMA INFANZIA NIDO FAMILIARE

STUDIO ASSOCIATO DI GEOLOGIA SPADA di Spada Mario Orlandi Gian Marco Bianchi Susanna COMUNE DI AGRA. Provincia di Varese

COMUNE DI BERRA Provincia Di Ferrara

PRODOTTI DIFETTOSI GARANZIA E RESPONSABILITA PER DANNI CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BOLOGNA. Camera dell Economia

REGOLAMENTO REGIONALE 17 NOVEMBRE 2006 N. 3

MODELLO DI DICHIARAZIONE DI AVVALIMENTO

La responsabilità dei professionisti nei procedimenti di prevenzione incendi. Giuseppe MERENDINO Comando provinciale vigili del fuoco di Palermo

CAPITOLATO APPALTO PER SERVIZIO DI TRASPORTO DISABILI AL CENTRO SOCIO EDUCATIVO DI S. COLOMBANO AL LAMBRO. Art. 1 Oggetto del servizio

IL DIRETTORE DELL AGENZIA

CITTA DI PALERMO ART. 2. AFFIDAMENTO DELL'INCARICO DI PROGETTAZIONE

A TPER SPA SISTEMA DI QUALIFICAZIONE AUTOBUS/FILOBUS AVVISO INVIATO ALLA GUCE IL 9 APRILE 2015

PROFILI PROFESSIONALI, REQUISITI PER L'ACCESSO E CONTENUTO DELLE PROVE

PER LA PUBBLICITA DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE DEGLI AMMINISTRATORI COMUNALI

Ufficio Territoriale del Governo

CORSO DI AGEVOLAZIONI TRIBUTARIE DI INTERESSE NOTARILE AGEVOLAZIONI RELATIVE AI BENI IMMOBILI. Beni culturali. Giancarlo Lo Schiavo

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DI RATEIZZAZIONI PER IL PAGAMENTO DELLE ENTRATE TRIBUTARIE

Roma 6 giugno 2014 Avv. Enrico Morigi REQUISITI MORALI E PROCEDIMENTI DISCIPLINARI NEL NUOVO REGOLAMENTO DELL ALBO

LA PROCEDURA IN PILLOLE

CONVENZIONE PER LA GESTIONE IN FORMA ASSOCIATA CON IL COMUNE DI.. DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE

RISOLUZIONE N. 13/E. Roma, 09 febbraio 2011

Corso di Diritto Ecclesiastico Prof. Giovanni Cimbalo. Art.19 Costituzione A.A. 2010/2011

RISOLUZIONE N. 83/E. Roma, 17 agosto Direzione Centrale Normativa

ALLEGATO 3 MODELLO OFFERTA ECONOMICA

IL DIRETTORE DELL AGENZIA In base alle attribuzioni conferitegli dalle norme riportate nel seguito del presente provvedimento, Dispone:

COMUNE DI MONTICELLO BRIANZA Provincia di Lecco

COMUNE DI LIMENA PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELL ALBO PRETORIO ON LINE

MASSIME DIRITTO DI FAMIGLIA. Corte di Cassazione Sez. I civ. 23 Ottobre 2012, n (Pres. S. Di

Transcript:

La responsabilità degli Enti Locali e dei professionisti nel processo di pianificazione Dott. Alberto Galazzetti

La riperimetrazione delle aree PAI in dissesto e di quelle a rischio idrogeologico molto elevato secondo la DGR 30 novembre 2011, n. 2616 DGR 30 novembre 2011, n. 2616: aggiorna i criteri e gli indirizzi per la definizione della componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT, già approvati, in attuazione dell art. 57 della LR 12/05, con la DGR 1566/2005 (poi modificata dalla DGR 7374/2008). La Parte 3 detta la metodologia per la riperimetrazione, da parte dei Comuni, delle aree PAI in dissesto e delle aree a rischio idrogeologico molto elevato.

Nella redazione delle proposte (modalità di cui agli Allegati 2 Parte II, 3 e 4) occorre tener presente che: obiettivo primario è la tutela dell incolumità delle persone (artt. 9 e 32 Costituzione); la realizzazione di opere di difesa va motivata prioritariamente dalla necessità di garantire la sicurezza degli insediamenti esistenti e non da quella di svincolare aree per nuova edificazione; le conseguenze del rischio variano in base alla tipologia del fenomeno: crolli di roccia e trasporti in massa sui versanti sono tra le tipologie più delicate e eventuali trasformazioni urbanistiche nelle aree svincolate a seguito di opere di difesa necessitano di cautele superiori.

Eventuali trasformazioni urbanistiche nelle aree svincolate, ed in particolare quelle comportanti aumento di carico insediativo devono essere valutate con la massima attenzione. non sono ammissibili: proposte di riperimetrazione di aree a rischio molto elevato che non siano giustificate dalla predisposizione di opere di mitigazione del rischio; proposte di riperimetrazione di aree in dissesto PAI già oggetto di precedenti modifiche a seguito di approfondimenti che non contengano sostanziali elementi innovativi del quadro conoscitivo e analitico.

La valutazione regionale verte unicamente sulla congruità dei criteri adottati nella valutazione della pericolosità rispetto ai criteri dettati dalla DGR In altri termini, la Regione valuta la correttezza dei criteri applicati, non la corretta applicazione dei criteri.

La cogenza delle disposizioni della DGR n. 2616/11 I criteri e le metodologie cui Comuni e professionisti debbono attenersi nel predisporre le proposte di riperimetrazione hanno carattere vincolante Il carattere cogente delle previsioni discende, oltre che dall art. 57 della LR 12/05, dall art. 18 delle Norme di Attuazione del Piano stralcio per l assetto Idrogeologico

Il comma 1 dell art. 18 prevede che Le Regioni, nell ambito di quanto disposto al precedente art. 5, comma 2, emanano le disposizioni concernenti l attuazione del Piano nel settore urbanistico conseguenti alle condizioni di dissesto delimitate nella cartografia. Il comma 2 dell art. 18 prevede che I comuni, in sede di formazione e adozione degli strumenti urbanistici [ ] sono tenuti a conformare le loro previsioni alle [ ] disposizioni di cui al comma 1.

L art. 5, comma 2 consente alle Regioni di emanare disposizioni concernenti l attuazione del piano nel settore urbanistico ai sensi dell art. 17, comma 5, della L. 18 maggio 1989, n. 183. E l art. 17, comma 5, della L. 18 maggio 1989, n. 183 dispone che Le disposizioni del piano di bacino approvato hanno carattere immediatamente vincolante per le amministrazioni ed enti pubblici, nonché per i soggetti privati, ove trattasi di prescrizioni dichiarate di tale efficacia dallo stesso piano di bacino.

Conseguenze dell inosservanza della DGR n. 2616/11 1. Sotto il profilo amministrativo Essendo le disposizioni regionali vincolanti, la prima conseguenza del loro mancato rispetto è l illegittimità dei provvedimenti approvati in violazione. Detti provvedimenti potrebbero quindi essere impugnati al TAR da chi ha interesse e, conseguentemente, essere annullati. 1.1 Sotto il profilo civilistico L annullamento, da parte del TAR, comporterebbe anche la conseguente caducazione dei titoli edilizi eventualmente rilasciati in esecuzione, che risulterebbero, infatti, a loro volta viziati per illegittimità derivata. Se il titolare del provvedimento edilizio illegittimo che viene a sua volta annullato ha subito dei danni da questo annullamento, ben potrebbe chiedere il risarcimento dei danni al Comune.

2. Sotto il profilo penale Premessa Corte Costituzionale: La protezione del «territorio», e quindi del «bene ambiente», non persegue astratte finalità naturalistiche o estetizzanti, ma esprime l'esigenza di un habitat naturale sicuro nel quale l'uomo vive ed agisce e che è necessario alla collettività e, per essa, ai cittadini. La sua protezione è imposta anzitutto da precetti costituzionali (artt. 9 e 32 Cost.), per cui esso assurge a valore primario ed assoluto. Le norme ordinarie che, in attuazione di detti precetti, disciplinano ed assicurano il godimento collettivo ed individuale del bene ai consociati, ne assicurano la tutela imponendo, a coloro che lo hanno in cura, specifici obblighi di vigilanza e di intervento.

Conclusione: Necessità della repressione del danno ambientale, cioè del pregiudizio arrecato, da qualsiasi attività volontaria o colposa, alla persona, agli animali, alle piante e alle risorse naturali, in quanto tale pregiudizio costituisce un offesa al diritto che vanta ogni cittadino, individualmente e collettivamente. Trattasi di valori che la Costituzione prevede e garantisce e alla stregua dei quali le norme di previsione abbisognano di una sempre più moderna interpretazione.

Il profilo penale assume, dunque, rilievo soprattutto quando, a seguito di calamità naturali, vi sono vittime. Non vi sono sentenze direttamente riferibili a eventi calamitosi collegati al mancato rispetto delle prescrizioni regionali per la riperimetrazione delle aree PAI in dissesto e di quelle a rischio idrogeologico molto elevato, ma possiamo trarre elementi di riflessione da casi che potrebbero avere elementi di analogia

SANT ANTONIO MORIGNONE (SO), 28 luglio 1987 35 morti 2 paesi distrutti

Il sindaco di Valdisotto è condannato in solido con altre persone estranee all'amministrazione per omicidio colposo e al risarcimento dei danni

ALLUVIONE DI MESSINA, 1 ottobre 2009 37 morti

18 persone iscritte nel registro degli indagati della Procura di Messina. Si tratta di sindaci, assessori comunali, provinciali e regionali, dirigenti, funzionari geologi e progettisti Ipotesi di reato: disastro colposo e omicidio colposo plurimo

ALLUVIONE DI SARNO E QUINDICI (Salerno), 4-6 maggio 1998 4 comuni colpiti 160 morti (137 a Sarno e 11 a Quindici)

numerosi amministratori condannati per il reato di omicidio colposo plurimo

Sentenza del Tribunale di Avellino (omessa pianificazione) Pericolo per la pubblica incolumità (prevedibile) Soggetti titolari di posizione di garanzia Obbligo di agire (cartografia) Omissione = causa dell evento (art. 40 c.p.) Vittime Omicidio colposo plurimo (art. 589 c.p.)

L OMICIDIO COLPOSO PLURIMO (art. 589, c. 3, c.p.) Art. 589 c.p. - Omicidio colposo comma 1 Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. comma 3 Nel caso di morte di più persone, ovvero di morte di una o più persone e di lesioni di una o più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni commesse aumentata fino al triplo, ma la pena non può superare gli anni dodici.

IL REATO DI INONDAZIONE, FRANA E VALANGA (art.426 c.p.) (o delitto di disastro) art.426 c.p. Chiunque cagiona un inondazione o una frana, ovvero la caduta di una valanga, è punito con la reclusione da cinque a dodici anni Delitto plurioffensivo: viene messa in pericolo non solo l incolumità di una determinata collettività, ma anche l integrità di un ecosistema locale, cioè del territorio. Territorio: l intero habitat dell uomo, comprensivo non solo di tutti i fattori biotici presenti (fauna, flora, suolo, ecc.), ma anche di tutte le opere e di tutte le costruzioni umane. Sia la frana che la valanga e l inondazione debbono creare pericolo per la pubblica incolumità e avere proporzioni ragguardevoli; pertanto, non può costituire inondazione o frana qualsiasi allagamento o smottamento. L evento (inondazione, frana o valanga) può essere cagionato in qualsiasi modo, anche con una omissione.

Il concetto di incolumità pubblica e di comune pericolo Incolumità pubblica: si riferisce a tutti quei reati che possono mettere in pericolo la vita e l integrità fisica delle persone considerate indeterminatamente (restano pertanto escluse le lesioni meramente patrimoniali) Comune pericolo: l attitudine dell azione incriminata a ledere o mettere in pericolo un numero indeterminato di persone. In alcuni casi, come per il reato di inondazione, frana e valanga, il pericolo è presunto. Si desume dall uso della formula chiunque cagiona una frana o la caduta di una valanga è punito. Ciò nella presunzione che una frana o una valanga sia nella quasi totalità dei casi un fatto di comune pericolo.

L OMISSIONE COLPEVOLE (art. 40, comma 2, c.p.) e il rapporto di dipendenza a scopo protettivo Art. 40 c.p. Rapporto di causalità - comma 1 Nessuno può essere punito per un fatto preveduto dalla legge come reato, se l'evento dannoso o pericoloso, da cui dipende l'esistenza del reato, non è conseguenza della sua azione od omissione. comma 2 Non impedire un evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo. Dalla equiparazione tra il non impedire l'evento, che si ha l'obbligo giuridico di impedire, e il cagionarlo (art. 40, comma 2, c.p.) non discende che ogni obbligo di attivarsi, espresso da una fonte normativa (legge, contratto, consuetudine, negotiorum gestio e propria precedente attività pericolosa), genera un corrispondente obbligo rilevante per l'art. 40. Serve il «rapporto di dipendenza a scopo protettivo», ovvero quello speciale vincolo solidaristico che si instaura tra soggetto gravato da posizione di garanzia e beni giuridici protetti, per l'incapacità dei loro rispettivi titolari di proteggerli adeguatamente in modo autonomo.

Il nesso causale: l elemento della prevedibilità è causa dell evento ogni fatto la cui presenza è stata indispensabile per il verificarsi dell'evento stesso; per temperare questo principio la giurisprudenza ha valutato che l'accertamento del nesso causale da parte del giudice comporta che egli ricorra anche a leggi statistiche e scientifiche.

Per la condotta omissiva il nesso causale sussiste quando, se la condotta impeditiva dell'evento fosse stata azionata, l evento non si sarebbe verificato, oppure si sarebbe verificato ma in epoca posteriore o con minore intensità lesiva. Il giudizio di prevedibilità dell'evento dannoso va compiuto utilizzando il criterio dell'agente modello: si deve tener conto non solo di quanto l'agente concreto ha percepito ma altresì di quanto l'agente modello avrebbe dovuto percepire, valutando anche le possibilità di aggravamento di un evento dannoso in atto che non possano essere ragionevolmente escluse.

Inoltre, non è consentito applicare automaticamente una legge statistica ma si deve verificarne la validità nel caso concreto, sulla base delle circostanze e dei dati conosciuti, così che, una volta esclusa l'interferenza di altri fattori, risulti che la condotta omissiva del tecnico o del perito sia stata condizione necessaria dell'evento lesivo con alto grado di credibilità razionale o probabilità logica. Ad esempio, la giurisprudenza ha riconosciuto in capo ad amministratori o tecnici il reato di omicidio colposo plurimo, in considerazione del fatto che la rilevazione dei dati pluviometrici la disamina dei dati statistici e delle carte tematiche il controllo costante delle variazioni dell'assetto territoriale avrebbero permesso di risparmiare vite umane.