LA PSICOPATOLOGIA ANTICA : DA IPPOCRATE AL MONDO MODERNO. Ia Lezione I e II anno 15/4/2011



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PSICOPATOLOGIA I LA PSICOPATOLOGIA ANTICA : DA IPPOCRATE AL MONDO MODERNO. Ia Lezione I e II anno 15/4/2011 Come abbiamo gia detto, l evoluzione del pensiero psicopatologico puo essere utilmente articolato in 2 fasi: una FASE ANTICA che inizia con Ippocrate (v sec a.c.) e si protrae fino al 1700 ; e una FASE MODERNA che comprende il 1800/1900/2000. Nella psicopatologia antica il paradigma è posto in essere quasi interamente dalla medicina Greco Romana ; in seguito (fino al 1700) infatti,il pensiero psicopatologico si discosta ben poco dalle dottrine degli antichi. Per quanto riguarda la psicopatologia moderna e contemporanea, un paradigma comune comincerà a costituirsi nel corso del 1800 per poi cinsolidarsi nei 2 secoli successivi. Mentre la psicopatologia antica è esclusivamente descrittiva,la psicopatologia moderna scopre la dimensione strutturale della malattia psichica. MOTIVI PSICOPATOLOGICI NELL OPERA DI IPPOCRATE. Ippocrate detta le fondamenta della medicina razionale. Nel suo tempo non esisteva il concetto di malattia mentale.quando descrive i sintomi di natura psichica non li differenziava tipologicamente dagli altri sintomi. I contributi di Ippocrate alla psicopatologia riguardano essenzialmente due aspetti: il primo consiste nell individuazione di sintomi psichici nel quadro di patologie somatiche (acute), il secondo concerne la descrizione di malattie con prevalenza di sintomi psichici (mania,malinconia,isteria,letargia). Ippocrate descrive soprattutto sintomi psichici parossistici e di breve durata che insorgono nell evoluzione di gravi patologie acute, con febbre intensa ed esito spesso mortale. Egli descrive alcune malattie nelle quali i sintomi psichici sono predominanti e che il pensiero medico successivi interpreterà in chiave psicopatologica come l isteria e la malinconia. Per esempio nel suo trattato ginecologico:malattie delle donne, parlando dell Isteria, descrive una serie di quadri clinici che attribuisce allo spostamento e al soffocamento dell utero. L utero era ritenuto un organo mobile,soggetto in condizioni patologiche, a migrare per il corpo della donna,fissandosi ora a questo ora a quell altro organo. In greco utero si dice hystera, e da queste descrizioni è nato il termine isteria ( che non compare nei testi Ippocratici) LA PSICOPATOLOGIA IN ETA ELLENISTICO ROMANA. ( dal i secolo a.c. al V sec d.c.) Glia autori dell età ellenistico romana attingono a piene mani da Ippocrate ed elaboreranno le prime dottrine specificamente psicopatologiche. La specificazione del concetto di malattia psichica avviene sia con un criterio psicopatologico che anatomo patologico. In proposito è estremamente lucido Galeno ( 129 200 d.c.), secondo il quale le malattie dell anima consistono in lesioni della sensibilita e dell intelligenza e dipendono da una lesione del cervello o da un altro organo che per simpatia va a provocare un alterazione cerebrale. Per i medici di questa epoca, non vi sono dubbi sul fatto che le malattie mentali dipendano in ogni caso da una lesione somatica. Di opinione nettamente contraria saranno Cicerone e Seneca ma verranno aspramente osteggiati dalla comunita medica. I tempi non erano evidentemente ancora maturi, perche il pensiero medico e scientifico potesse cogliere un punto di vista cosi divergente dai modi di pensare e di curare la malattia mentale. E di questo periodo la messa a punto di criteri classificatori e differenziali, e la definizione di un primo,elementare sistema nosografico. Ed è qui che si coglie nel modo piu chiaro il processo di valorizzazione e di riorganizzazione compiuto sull opera di Ippocrate e degli altri autori del Corpus.Insieme alla Mania è la Malinconia la malattia mentale più studiata e descritta dagli

autori antichi. La letteratura del periodo ellenistico romano dedica attenzione ad altre patologie : la frenite ( malattia acuta con febbre intensa,delirio agitato), la letargia,l isteria e l epilessia. DAL MEDIOEVO ALL ETA MODERNA. Il pensiero medico greco romano, da Ippocrate a Celio Aureliano,passando per Galeno, ha delineato un ricco sistema psicopatologico, che comprendeva : un linguaggio tecnico, la descrizione di sintomi e malattie,la definizione di criteri classificatori e diagnostici. Nei suoi elementi essenziali questo sistema ha dominato il pensiero medico e psichiatrico fino al XVIII secolo, configurandosi come la piattaforma di partenza delle profonde innovazioni del XIX e XX secolo. Come gia detto i Cardini della psicopatologia antica sono due: 1) la psicopatologia è interamente descritiva 2) la hanno avuto dubbi nel ritenere che queste donne,manifestavano segni inconfondibili di isteria: convulsioni,contorsioni,deliri erotici,anestesia locale ( il punctum diabolicum che gli inquisitori sintomatologia mentale è sempre considerata la diretta e meccanica espressione di una lesione organica.i punti 1 e 2 (atteggiamento descrittivo e presupposto organicista) fanno della psicopatologia antica un vero e proprio paradigma nel senso di T. Kuhn ( ossia un sistema coerente di principi,teorie,ipotesi e regole metodologiche condiviso dalla comunita scientifica). Dal Medioevo al XVIII sec la storia della psicopatologia sarà piuttosto povera prioprio per la persistenza di questo paradigma. La storia della psicopatologia ristagnerà dunque per quasi due millenni,ma non ristagnera la storia dei problemi medici,assistenziali sociali e istituzionali legati alla malattia mentale. Per avere un idea di quello che accade dovremo soffermarci su quattro argomenti: 1) Demonologia e malattia mentale 2) Dispute sull Isteria del XVII secolo 3) il fenomeno del grande internamento 4) la nascita della nozione di nevrosi del XVIII sec. Demonologia e m.mentale. Nella seconda metà del XVsec si apre uno dei capitoli piu oscuri della storia occidentale:è la caccia alle streghe che si protrarrà fino a tutto il XVII sec e costerà la vita a migliaia di donne,condannate al rogo con l accusa di aver stretto un patto col diavolo. Molti studiosi, esaminando gli atti processuali, considerarono queste donne delle isteriche per alcuni segni che manifestavano: convulsioni,deliri,contorsioni,zone anestetiche ( zone insensibili al dolore: punctum diabolicum che gli inquisitori cercavano come prova del patto col diavolo). Le streghe non sarebbero state dunque che delle grandi isteriche. Forse questa tesi è un po azzardata pero non si può negare che la stregoneria sia un esempio illuminante della storicità della follia. Comunque sia,il capitolo della caccia alle streghe ci consente di trarre un altra importante conclusione: i sintomi della mente, si prestano,a causa della loro natura polivalente, a essere interpretati nelle piu diverse direzioni. Isteria tra utero e cervello. Nel 1600 vi sono due tesi in merito alla spiegazione dell isteria.la prima,localizza ippocraticamente nell utero l origine della malattia, la seconda tesi,più moderna, chiama in causa il cervello.la tesi ippocratica diciamo tarda vede i sintomi causati da effervescenze vaporose che promanano dall utero ( e non più come per Ippocrate dallo spostamento stesso dell organo). La seconda tesi, diciamo neurologica non ha nulla a che fare con gli organi genitali. Originerebbe dal cervello sempre per effluvi ma in questo caso discendenti. Le due tesi che in realtà condividono le stesse teorie fisiopatologiche,veicolano una controversia latente,perché localizzando nel cervello l origine dell affezione isterica,i partigiani della tesi neurologica,operano una simbolica desessualizzazione dell isteria che viene a perdere la sua spettacolarita per trasformarsi in una malattia nervosa, imparentata con l ipocondria e la malinconia. Il grande internamento secondo Focault. Nel corso del XVII sec in molti stati europei,si verifica il sistematico internamento in grandi case di ricovero di poveri,vagabondi,invalidi e malati di mente indigenti.noto il testo di Foucault (storia della follia ) in cui vede l esclusione del folle come (simbolicamente) una segregazione mediante la quale l uomo razionalista dell età moderna allontana da sé l irrazionalità che sente minacciosa e intollerabile dentro se stesso ( e questa visione in quanto psicologi del profondo ci piace)

La nascita del concetto di nevrosi nel XVIII. Tratto distintivo dell Illuminismo fu la tendenza a operare,nei vari campi del sapere,una classificazione sistematica e meticolosa delle conoscenze. Naturalmente verranno classificate anche le m.mentali. Tra i vari classificatori ci piace ricordare Cullen la cui opera è significativa non tanto per il modo in cui classifica le m.mentali ma per l introduzione di un concetto medico originale che avrà una storia importante : LA NEVROSI.. Pinel accoglie il concetto di nevrosi pur sviluppandolo in modo diverso. L impiego che Cullen fa del termine trova le sue radici nelle conoscenze ancora rudimentali del sistema nervoso centrale e periferico. Da un lato se ne intuiva la centralita nell economia dell organismo,dall altro ci si trovava nell impossibilità di andare al di là di una conoscenza grossolana. La situazione inizia a modificarsi a opera dei grandi anatomisti del Rinascimento: Vesalio,Leonardo,Varolio,Eustachi. Comunque nel corso del XIX sec la parola Nevrosi indicava le affezioni neurologiche in cui era ignoto il sostrato lesionale. Nello stesso senso veniva spesso impiegata l espressione Nevrosi Funzionale. E solo con Freud che il concetto di Nevrosi muta di contenuto, spostandosi dall area della neurologia a quella della psicoanalisi e della psicopatologia. Il cambiamento fu graduale e richiese una complessa transizione da una visione neurologico funzionale della m psichica alla visione psicoanalitica,la quale lascia da parte il sistema nervoso e cerca nel mondo psichico l origine e la genesi della patologia. E importante sottolineare come nelle ultime edizioni del DSM (IV 1994..) la parola nevrosi sia addirittura scomparsa. PSICOPATOLOGIA MODERNA. IL XIX SECOLO In questi duecento anni l indagine descrittiva progredisce notevolmente, realizzando un notevole salto di qualità. Dall altro lato, viene progressivamente alla luce la dimensione strutturale della Psicopatologia,una dimensione che nei secoli precedenti, era rimasta pressocche latente. La principale via di accesso alla psicopatologia strutturale è aperta alla convinzione che i sintomi hanno un significato e non sono semplicemente dimensioni della psiche. Il punto che sta all origine di tutta la psicopatologia strutturale è la consapevolezza che qualcosa può essere detto o mostrato solo se c è qualcuno disposto ad ascoltare e capire.l orizzonte strutturale della psicopatologia si dischiude,pertanto, attraverso il progressivo mutamento della relazione tra lo psichiatra e il malato psichico. Questo nuovo tipo di relazione crea le condizioni per forme alternative di trattamento ( psicoanalisi, psicoterapie) e al tempo stesso diviene il luogo di origine di nuove forme di conoscenza psicopatologica. PINEL TRA ANTICO E MODERNO Pinel ( 1745.1826) è considerato il fondatore della psichiatria moderna. In un ottica riformatrice e illuministica, stabilisce il rispetto della dignità umana e attribuisce al manicomio una funzione eminentemente sanitaria. Egli basa la sua opera teorica e clinica della guaribilità della malattia mentale. Egli intuisce che, per andare al di là degli aspetti puramente esteriori della malattia mentale è necessario istituire con il paziente UNA RELAZIONE sui generis che richiede un cambiamento nell assetto mentale e relazionale dello psichiatra. Un secondo contributo psicopatologico che ci viene da Pinel riguarda la classificazione delle m.mentali. Egli distinque cinque specie ( in ordine di gravita crescente) : 1) Malinconia

o delirio esclusivo su un oggetto 2) Mania senza delirio 3) Mania con delirio 4) Demenza o abolizione del pensiero. 5) Idiotismo od obliterazione delle facoltà intellettive e affettive. ESQUIROL E IL RINNOVAMENTO DELLA PSICOPATOLOGIA DESCRITTIVA Allievo e seguace di Pinel, Etienne Esquirol ( 1772 1840) è il primo a mettere in pratica il programma di Pinel. Con Equirol nasce la moderna clinica psichiatrica e con essa una psicopatologia basata su una costante e sistematica osservazione clinica. <la descrizione di ogni quadro psicopatologico è accompagnata in E. da una ricca e pregnante trattazione clinica, che inaugura le moderne modalità espositive della clinica psichiatrica. KRAEPELIN E LA PSICOPATOLOGIA. Il grande psichiatra tedesco Emil Kraepelin domina la scena per diversi decenni a cavallo tra la fine del 1800 e l inizio del 1900. Esso rappresenta in ambito Psicopatologico e psichiatrico cio che rappresenta Freud per la psicoanalisi. La sua imponente produzione scientifica si situa tra il 1880 e il 1920. Per tutti i rami della medicina e della scienza, è un periodo di progressi vertiginosi. Progressi notevolissimi vengono realizzati nello studio del sistema nervoso. Le scoperte di P.Broca, K.Wernicke G.Fritsch consentiranno di comprendere la funzione di molte aree corticali e di alcune proprietà del cervello umano come la lateralizzazione e la dominanza cerebrale. Importanti acquisizioni vengono conseguite anche in ambito neurologico e neuropsichiatrico. In questo clima di entusiasmo e positivistica fiducia, anche la psichiatria pone al centro del suo programma la ricerca di evidenze obiettive di natura organica. L a speranza generale era di riuscire a scoprire il guasto il guasto somatico che si riteneva fosse alla base delle malattie psichiatriche. In questo quadro caratterizzato da una grande accelerazione del sapere ma anche da molta confusione, Kraepelin assunse un atteggiamento scientifico estremamente razionale. Pur essendo un organicista convinto egli si dimostrò consapevole che lo stato delle conoscenze neurologiche era ancora ben lontano da poter fornire un effettivo contributo scientifico alla comprensione delle malattie mentali. Kraepelin si guardò bene dall imboccare la strada della speculazione scientifica, indirizzandosi invece verso uno studio meticoloso ( e quasi ossessivo) della sintomatologia dei deversi quadri morbosi. I suoi principali apporti alla psichiatria si collocano interamente nel campo della psicopatologia sia descrittiva che strutturale. PRESUPPOSTI NOSOGRAFIA KRAEPELIANA. Il grande prestigio di Kraepelin è legato a due opere : IL Trattato di Psichiatria (1883) e Introduzione alla clinica psichiatrica (1901). Nel Trattato, il secondo volume è interamente dedicato alla nosografia. Tutta l opera è caratterizzata dal rigoroso atteggiamento scientifico.nel suo discorso si coglie l esigenza di portare la ricerca psicopatologica da un livello descrittivo a uno strutturale. L approccio descrittivo infatti,si imbatte in due difficolta : la prima è che gli stessi sintomi possono presentarsi in patologie differenti, la seconda è che in uno stesso caso clinico e quindi in una stessa patologia possono presentarsi sintomi differenti. Secondo Kraepelin per interpretare giustamente un sintomo, esso deve essere valutato nel quadro complessivo del caso clinico ovvero : anamnesi, esordio, decorso,esito. Per quello che riguarda la metodologia bisogna ricordare che da Kraepelin prende avvio una nuova dimensione della psichiatria : l indagine statistica.l ultimo commento riguarda il rapporto tra eziologia,anatomia patologica e sintomatologia. Egli afferma che causa,lesione e sintomatologia si trovano in un rapporto strettamente deterministico che non ammette eccezioni. E se le

eccezioni appaiono, esse vanno imputate a priori,a un imperfezione della nostra conoscenza. Qui si affaccia chiaramente una concezione filosofica della m.mentale : ogni m.mentale nella sua essenza è un processo naturale, governato da un inflessibile causalità deterministica. MALINCONIA.PSICOSI MANIACO DEPRESSIVA.DEMENTIA PRECOX. I quadri morbosi descritti da Kraepelin, hanno dominato l intera psicopatologia del XX sec. Malinconia: Il suo principale elemento caratteristico è l età dell esordio.contraddistinta da un univoca alterazione dell affettività in senso ansioso depressivo,la malinconia viene inclusa da Kraepelin tra i disturbi psichici dell età involutiva ( senile e presenile). I sintomi oltre a ansia e depressionesono i deliri specialmente quello di colpa. Il decorso lento e uniforme la differenzia dal disturbo maniacodepressivo.l esito è incerto. (isola la malinconia dagli altri disturbi dell umore. PSICOSI MANIACO DEPRESSIVA. K. Concepisce la patologia affettiva come un universo omogeneo,un continuum che comprende a un estremità il polo depressivo,con la sua tipica sintomatologia, e dall altra il polo maniacale, con una fenomenologia abbastanza tipica. Nella psicosi maniaco depressiva è l intero universo affettivo ad alterarsi, da un estremo all altro. Se poi la psicosi si manifesta sul versante depressivo o su quello maniacale, o con un alternanza, questo è irrilevante rispetto all identificazione del processo morboso soggiacente, il quale resta il medesimo.la prognosi è sostanzialmente favorevole e si puo affermare che appartiene alla struttura della psicosi maniaco depressiva la tendenza a non comportare un deterioramento delle facoltà intellettuali. DEMENTIA PRECOX. Dal punto di vista nosografico designa un processo morboso dotato di una struttura che resta costante malgrado la variabilità individuale e la molteplicità delle forme cliniche riconoscibili a livello fenomenico. Gli elementi fondamentali che definiscono la struttura della Dementia precox sono due : la prognosi, e alcuni sintomi tipici (pressoche immancabili). Il primo elemento è la sua tendenza (strutturale ) a evolvere rapidamente e rapidamente verso la demenza. Per quanto riguarda i sintomi, è gravemente compromessa l attivita sensoriale: Allucinazioni uditive, disturbo dell attenzione, disturbo del potere critico sul cui terreno nascono le idee deliranti, ottundimento emotivo. La convinzione Kraepeliana è che la Demenza precoce non è enigmatica ( in senso Jasperiano) ma è una malattia in cui non c è nulla da comprendere essendo sprovvista di qualsiasi logica o coerenza. Inoltre il suo concetto di: perdita dell unità interna annuncia e anticipa quel concetto di scissione (Spaltung) che Bleuler (1911) porra alla base della sua interpretazione della schizofrenia. Kraepelin divide la Dementia precox in tre forme : ebefrenica, catatonica,paranoide. Di notevole interesse psicopatologico è la distinsione tra la forma paranoide della demenza precoce e la paranoia vera e propria. Il principale elemento differenziale è l esito del processo morboso. Nella Demenza precoce paranoide l esito è la demenza (accompagnata da un pericoloso spegnimento del delirio).diverso e meno sfavorevole è l esito della paranoia. LA CLINICA KRAEPELIANA E I SUOI CRITICI Nell opera di Kraepelin si configura quindi l ideale di discernere,nella confusa molteplicita dei fenomeni clinici, gli elementi necessari e costitutivi di ogni processo morboso. Questi elementi vengono attribuiti a un danno cerebrale che resta peraltro la maggior parte delle volte sconosciuto. Questa visione costituisce l aspetto strutturale della psicopatologia Kraepeliana. Diversamente stanno le cose in rapporto alla sua concettalizzazione dei sintomi psichici.qui la sua psicopatologia e completamente descrittiva. La clinica Kraepeliana si basa su tre presupposti psicopatologici: 1) I sintomi psichici sono anomalie dell attività mentale o della condotta.essi derivano da 1 danno organico.2)la soggettività del paziente,il suo mondo, le vicende della sua vita non presentano alcun interesse psicopatologico o psichiatrico. 3) Ciò che interessa non è il malato ma la malattia di cui è portatore.

Nel suo approccio clinico Kraepelin non viene mai neanche minimamente,sfiorato dal dubbio che le parole,i comportamenti e i sintomi del paziente possano essere condizionati dalla situazione in cui la vicenda si svolge,perché presupposto fondamentale della sua clinica è che la malattia psichica non ha nulla a che vedere con la soggettività,con l interiorità con la persona stessa del malato. LA PSICOPATOLOGIA DEL XX SECOLO Illustrare in modo efficace la ricerca Psicopatologica del XX secolo è un compito difficile per varie ragioni. Innanzi tutto perché la letteratura esistente è sconfinata, in secondo luogo perche nel novecento giunge a piena esplicitazione il fenomeno della disgregazione del sapere psicopatologico. Inoltre nel XX secolo l indagine psicopatologica perde sotto molti aspetti i caratteri di un attività legata strettamente alla medicina per intrecciarsi all arte,alla letteratura alla filosofia e alla politica. Prenderemo quindi prima in esame i tre grandi orientamenti della psicopatologia del Novecento: 1) psicoanalitico 2) fenomenologico 3) Clinico strutturale. Orientamenti piu recenti sono il punto di vista sistemico familiare e quello cognitivista. PSICOPATOLOGIA E PSICOANALISI.IL SENSO DEI SINTOMI. La prima mossa epistemiologicamente decisiva della psicoanalisi consiste nel rimettere il sintomo nel suo luogo naturale, ovvero nel contesto soggettivo e relazionale nel quale è sorto. Il sintomo è dotato di senso ed è ben fondato. Che significa che i sintomi non nascono a caso:essi emergono e si specificano sotto la spinta delle esperienze presenti e passate della persona. I sintomi hanno sempre una motivazionee sono psicologicamente ben fondati. Il secondo punto è che il sintomo non è un anomalia senza capo ne cod a, ma è una produzione psichica finalistica,che persegue uno scopo,per quanto oscuro e paradossale esso possa apparirci. Il sintomo deve essere ricollocato al suo posto,nella trama complessiva della vita psichica e relazionale. Per Freud, una dimensione della vita psichica è l inconscio. Il fondamento e il senso del sintomo appartengono all inconscio, ed è verso di esso che l indagine psicoanalitica deve rivolgersi. Il terreno su cui si dispiega la pratica psicoanalitica è la relazione personale con il paziente ; in essa lo psicoanalista è coinvolto con la totalità della sua mente e della sua persona.questa è la condizione fondamentale per superare le barriere e capire il segreto che il sintomo nasconde. Dai testi di Freud sono passati più di cento anni e molte cose si sono evolute in tutti i principali campi della psicoanalisi : nella teoria generale dell apparato psichico,nella teoria clinica,nella tecnica del trattamento psicoanalitico (centralità transfert e controtransfert). Nonostante cio nei punti essenziali la teoria di Freud non è andata soggetta a nessuna modifica di rilievo. Due tesi in particolare sono valide e inviolabili : 1) I sintomi che formano la malattia mentale sono provvisti di senso 2) l inconscio è una dimensione costitutiva della vita psichica normale e patologica. La Teoria Freudiana ci offre una illustrazione eloquente del passaggio tra livello descrittivo a quello strutturale. Ciò che da un punto di vista descrittivo puo sembrare,muto,vuoto, disperatamente insensato da un punto di vista strutturale si inserisce con coerenza in un dramma carico di passioni,sofferenza ma anche di umana vitalità I sintomo informi e illogici della psicopatologia Kraepeliana riprendono vita e sono restituiti all universo dell intellegibilità.

LA PSICOPATOLOGIA FENOMENOLOGICO ESISTENZIALE L orientamento fenomenologico,costituisce uno dei filoni più ricchi e complessi della psicopatologia del Novecento. Tale orientamento presenta uno stretto legame con due dei principali movimenti filosofici del XX secolo: la Fenomenologia e L Esistenzialismo. L orientamento fenomenologico è inaugurato nel 1913 dall opera Psicopatologia generale di Karl Jaspers, che costituisce il libro di Psicopatologia generale più importante di ogni tempo. Jaspers attinge dalla filosofia due prospettive che svolgeranno un ruolo decisivo nella psicopatologia /fenomenologica. 1) Il ricorso al metodo fenomenologico teorizzato da Husserl : lasciare da parte tutte le teorie e interpretazioni per interessarci solo a ciò che possiamo comprendere, distinguere e descrivere della vera esistenza del malato. 2) (prospettiva) ricavata da W.Dilthey (1883) ; è centrata sulla classica distinzione tra spiegare e comprendere. Se la spiegazione è ricondurre un fenomeno alla causa materiale, è una conoscenza dall esterno che collega (in una relazione causale) un fatto estrapsichico e un fatto psichico. La comprensione è invece una conoscenza dall interno: comprendere un fenomeno psichico significa rendersi conto in modo diretto e intuitivo come esso sia scaturito da altri fatti psichici ( immedesimarsi e partecipare affettivamente ai vissuti dell altro). Questa partecipazione affettiva si caratterizza in senso fenomenologico se implica una sospensione provvisoria, cioè una messa tra parentesi di ogni Teoria, Ipotesi o pregiudizio. Il Fenomenologo sgombrerà la mente da tutto questo e da ogni preoccupazione pratica/clinica ( come la diagnosi) per dare modo al vissuto dell altro di manifestarsi esattamente e unicamente per quello che è. Per Jaspers, non sempre è possibile comprendere, infatti secondo la sua Tesi, la vita psichica schizofrenica è inaccessibile all immedesimazione e quindi alla comprensione. Infatti secondo Jaspers la schizofrenia implica una completa alienazione della mente, che chiude la via a ogni possibile comprensione. La psiche schizofrenica può essere solo spiegata dall esterno, cercando di correlare la condizione psicopatologica con fatti extrapsichici, biologici. Una seconda fase nell evoluzione della psicopatologia fenomenologica è rappresentata dagli scritti di ludwig Biswanger degli anni 20. Egli assegna al metodo fenomenologico una visione conoscitiva più complessa rispetto a Jaspers. Non si tratta solo di afferrare attraverso la partecipazione affettiva e l immedesimazione con l altro ( l EINFUHLUNG), il vissuto altrui com è, ma si tratta di cogliere nei vissuti e nelle manifestazioni dell altro l ESSENZA della sua personalità. Quindi se la psicopatologia tradizionale può essere detta descrittiva,la psicopatologia fenomenologica è di natura strutturale e ha bisogno si della prima, se non altro per farsi capire,ma deve poi spostarsi su un altro piano per cogliere i tratti essenziali della personalità del paziente. Per Biswanger la conoscenza psicopatologica diviene essenziale ( e autentica) solo se riesce a mettere a fuoco la personalità del paziente come insieme coerente, alla luce del quale i sintomi mostrino tutto il loro significato. In un periodo successivo, Biswanger, traendo ampi e creativi spunti dalla lettuta di Essere e Tempo di Martin Heidegger (1927) aprirà nuove prospettive alla psicopatologia fenomenologica. Nel 1946 esce il saggio: L indirizzo Antropoanalitico in Psichiatria. L Antropoanalisi si attribuisce il compito di realizzare una conoscenza radicale e assoluta della m.mentale. Le Tesi di Biswanger sono due LA Struttura fondamentale dell esistenza umana è formata da : 1) Essere nel mondo 2) Trascendenza. All Essenza umana appartiene l angosciosa possibilità di dover liberamente progettare e costruire la propria vita. Ciò significa che,a ogni esistenza corrisponde un particolare progetto di mondo (più o meno libero). Anche lo psicotico ha un progetto di mondo ma a) è radicalmente diverso b) è un progetto di mondo nato e dominato dalla coartazione ( piuttosto che dalla libertà). L esistenza

psicotica è diversa ma non inaccessibile ne incomprensibile. L esistenza psicotica possiede una coerenza interna e un principio organizzatore ed è una delle possibilità insite nella struttura dell esistenza umana. Tempo/spazio/affettività/ amore/intelligenza : nello psicotico queste categorie (costitutive della natura umana9 si modulano in modo difforme dalla normalità,ma sempre in base a una norma. Il compito dell Antropoanalisi è di afferrare questa norma originaria e dispiegare il progetto di mondo presente in ogni psicosi. EUGENE MINKOWSKY. Psichiatra Francese di origine Russa. Se Jaspers e Biswanger attingevano da Husserl ed Heidegger, Minkowsky attingerà da Bergson. Scrive : La Schizofrenia (1927) Il Tempo vissuto (1933) Verso una cosm..? 1936. Il Mondo psicotico è radicalmente diverso dal mondo delle persone sane,cionnonostante è totalmente umano ed è accessibile alla comprensione fenomenologica la quale si avvicina ai fenomeni con sguardo innocente.. Con Minkowsky entra in gioco un elemento nuovo: IL TEMPO. Ed è l atteggiamento verso il Tempo che distingue la Psicopatologia Fenomenologica da quella tradizionale partendo dalla filosofia ( metafisica) di Bergson. Distingue 2 concetti di Tempo : 1) TEMPO OBIETTIVO: Quello misurabile dall orologio,in cui ogni evento ha una collocazione precisa ( Il Tempo delle scienze naturali e della medicina) 2) Tempo come flusso continuo,indivisibile fatto di qualità e relazioni qualitative (piuttosto che quantità e relazioni causali). Tempo nella durata reale. Nel suo dispiegarsi,la vita psichica mostra una peculiare qualità di sviluppo ed è verso questa qualità del movimento della vita interiore che si rivolge l interesse psicopatologico di Minkowsky. Nella malattia mentale infatti, cio che si altera in senso patologico è il tempo della vita interiore : Il Tempo vissuto. Biswanger e Minkowsky condividono la certezza che nella relazione con il paziente bisogna( per un momento) sospendere ogni convinzione teorica,ogni ragionamento e abbandonarsi a una modalità conoscitiva basata sulla pura intuizione dei fatti e delle essenze dell organismo. LA CLINICA FENOMENOLOGICA La Psicopatologia Fenomenologica e quella Psicoanalitica (sia pure con modalità diverse) compiono una medesima operazione epistemiologica : Immergono i sintomi nella trama complessiva della vita del paziente del paziente : solo cosi la malattia mentale acquista il carattere di un evento dotato di senso. La narrazione di un caso clinico,tenderà di fatto a coincidere con la narrazione dell intera storia di una vita. Biswanger ( con la sua visione antropoanalitica ) contrapporrà allo schematismo del linguaggio descrittivo la ricchezza del linguaggio Fenomenologico. Per MinKowsky il disturbo che genera e struttura la patologia dovrà essere ricercato nel modo in cui il soggetto vive lo scorrere del tempo. A essere gravemente alterata è la continuità del divenire psichico. La linea del tempo si è spezzata in frammenti tra i quali non esiste una relazione vivente. Il passato sparisce senza lasciare traccia e il presente sprovvisto di un passato motivante,rimane senza futuro e senza desiderio. Ogni giorno è come se dovesse ricominciare da capo in una morta successione di giornate sempre uguali. Siamo di fronte a una frammentazione del divenire della vita psichica. la struttura del tempo si scompagina regredendo a un livello psichico che la persona sana conosce nei momenti di crisi ma che in questi pazienti diviene la norma che organizza la vita. Il Delirio non è l origine di questo, ma il tentativo di istituire dei nessi logici tra i pezzi di un universo fisico che si va disfacendo.

PSICOPATOLOGIA CLINICO STRUTTURALE Secondo Minkowski, la psicopatologia moderna ha 2 anime distinte: 1) Studio e trattamento delle psicosi ( nei manicomi. Kraepelin / Bleuler) 2) Disturbi nevrotici (Attività privata e neurologia. Charcot Janet Freud) Lo psichiatra svizzero Eugen Bleuler (1857 1939) nell opera Dementia precox o il Gruppo delle schi zofrenie ( 1911) delinea un modello di spiegazione della schizofrenia basato sul tentativo di congiungere le due anime della psicopatologia moderna, quella kraepeliana e quella freudiana. Propone di sostituire il termine Dementia precox (Kraepelin) con un neologismo: Schizofrenia ( Schizein : scindere phrene : mente. Scissione della mente), intendendo che una delle sue caratteristiche importanti è la SCISSIONE DELLE DIVERSE FUNZIONI PSICHICHE. Nel suo modello Bleuler distingue nella sintomatologia schizofrenica 2 strati : uno strato fondato dai sintomi di base,fondamentali o primari,che derivano da una patologia cerebrale ( e tutt ora sconosciuta) e uno strato di sintomi accessori o secondari, risultato di un attività psichica che si sviluppa per compensare i sintomi di base. Jung lavorò al Burgholzli dal 1900 al 1909 pubblicando Psicologia della dementia precox, un opera che Bleuler ebbe costantemente presente nella stesura del suo lavoro sulla schizofrenia.in essa Jung formulava l ipotesi ( alla quale Bleuler si riferisce) secondo cui le lesioni anatomiche rintracciabili nella schizofrenia potrebbero dipendere da una tossina generata dai disturbi psicologici di ordine affettivo. Nella stessa opera Jung definiva il concetto di Complesso a tonalità affettiva e indagava l influenza dei complessi sui meccanismi associativi ( sia i complessi sia i disturbi dell associazione sono al centro dell interpretazione bleuleriana della schizofrenia) Esaminiamo le ipotesi teoriche con le quali Bleuler tenta di dare un contenuto concreto al modello: L alterazione principale della fenomenologia schizofrenica è la scissione, che colpisce la vita psichica in tutti i suoi aspetti. Nell ambito dei sintomi Fondamentali la scissione compromette in primo luogo il decorso IDEATIVO e le associazioni su cui esso si regge. Anche l AFFETTIVITA risulta gravemente intaccata. I sintomi fondamentali della sfera affettiva si possono ricondurre a 2 principali disturbi: la tendenza all indifferenza e l incongruenza ( mancanza di adattamento dell affetto al contenuto variabile del pensiero). Altro sintomo di natura dissociativa che riveste un ruolo speciale è l AUTISMO che Bleuler definisce come un distacco dalla realtà con predominanza della vita interiore) Per quanto attiene i Sintomi secondari essi hanno una origine intrapsichica e non organica. Il punto di partenza è la costituzione di complessi che, separatisi dal resto della vita psichica, diventano predominanti ed entrano in conflitto con la realtà. Secondo Jung (1907) e la scuola di Zurigo un COMPLESSO è un raggruppamento di rappresentazioni che si unificano in una formazione stabile sotto la spinta di un affetto ( p.es un desiderio o un timore) che conferiscono a tutti gli elementi del complesso una specifica tonalità affettiva. Nella schizofrenia i complessi svolgono un ruolo patogeno decisivo a causa del disturbo dissociativo di base.il rilassamento schizofrenico della logica porta all esclusione di tutte quelle associazioni che si contrappongono ad un complesso a sfondo emotivo. Lo schizofrenico a causa del disturbo associativo

non è cognitivamente in grado di capire e dominare la realtà e quindi la evita trovando rifugio nell autismo.i sintomi fin qui descritti,costituiscono il terreno su cui fioriscono attraverso dinamiche inconsce,i sintomi secondari,i più importanti dei quali sono: il DELIRIO, le ALLUCINAZIONI e i FENOMENI DISPERCETTIVI. Bleuler compie il tentativo di estendere alla Psicosi le acquisizioni che andavano delineandosi in ambito psicoanalitico. L influenza della psicoanalisi e di Freud, diviene piu netta nella trattazione sei sintomi secondari. Il tratto comune dei sintomi secondari è la falsificazione della realta in funzione dei desideri e dei timori inconsci intorno ai quali si sono coagulati i Complessi. LA PSICOPATOLOGIA DI KURT SCHNEIDER Kurt Schneider (1887 1967) pubblica nel 1946 Psicopatologia Clinica che diverrà un classico della Psicopatologia accanto alla Psicopatologia generale di Jasper. Due sono i punti di interesse presenti in questo testo: 1)Il Concetto di malattia psichica e la classificazione dei disturbi psichici: L anormalità psichica costituisce una malattia solo se sussiste un alterazione somatica ( non costruisce la malattia nella dimensione soggettiva o esistenziale ma fonda interamente la malattia nella dimensione somatica) : Ia CATEGORIA (alterazione somatica irrilevante non sono quindi malattie in senso stretto) 3 tipologie Oligofrenia (ritardo mentale privo di base organica) Personalità abnormi o psicopatiche Reazioni abnormi all avvenimento 2 CATEGORIA ( Anomalie psichiche con base organica) Danno organico sconosciuto. M. Organiche Ciclotimie Schizofrenia Psicosi Schizofreniche e Ciclotimiche infrangono le strutture costitutive della comune esperienza umana; l esperienza psicotica diviene qualcosa di altro rispetto all esperienza comune. Schneider concepisce l idea di un fondo (UNTERGRUND) come sorta di strato intermedio tra processi somatici e psichici.nelle psicosi il fondo subisce uno sconvolgimento che è alla base dell alterazione della vita psichica. H. JACKSON, EY E IL MODELLO ORGANO DINAMICO DELLA MALATTIA MENTALE

Al pari di Bleuler, ma con più ambizioni scientifiche, EY (1900 1977) delinea un modello esplicativo della malattia mentale che rende conto sia dell aspetto organico ( che egli presuppone in ogni tipo di patologia mentale ) sia dell aspetto psicologico e dinamico. Inserendosi a pieno titolo nella Psicopatologia clinico strutturale, EY nelle sue idee si ispira alla concezione del sistema nervoso delineata dal neurologo inglese John Hughing Jackson ( 1835 1911) secondo cui il sistema nervoso è costituito da livelli anatomici e funzionali distinti. I livelli superiori controllano quelli inferiori che hanno un organizzazione rigida che si esprime in automatismi. EY si appropria dello schema Jacksoniano arricchendolo delle teorie psicopatologiche più recenti soprattutto di area psicoanalitica. La gerarchia jacksoniana tra centri nervosi superiori ed inferiori si traduce, in EY, nella gerarchia tra coscienza e volonta, legate alla corteccia cerebrale e l incoscio, legato a strutture sottocorticali. Nelle malattie mentali si verificano 2 Processi: 1) DISSOLUZIONE PRESTAZIONALE che discende in via diretta dal danno organico e interessa le funzioni cognitive ( memoria, lucidita, attenzione, ideazione). Questo primo processo è responsabile dei sintomi negativi della malattia 2) INVOLUZIONE DELLA PERSONALITA (2 processo) Da questo processo prendono origine i sintomi positivi. Essi costituiscono una reazione della personalità allo scarto prodotto dal deficit prestazionale. Nell ambito di ogni malattia mentale occorre distinguere i sintomi negativi conseguenti alla dissoluzione prestazionale e i sintomi positivi che hanno il carattere di una produzione psichica individuale ( tanto più la malattia è severa sotto il profilo lesionale e cognitivo, tanto più sarà evidente la componente negativa). Nella mania e nella melanconia, come anche nelle nevrosi, l aspetto negativo,prestazionale del disturbo è lieve mentre la sintomatologia è ricca e caratteristica. TEORIA SISTEMICA E COGNITIVA Questi due orientamenti hanno origine nel 2 dopoguerra e per una trattazione esauriente si rimanda ad altra lezione. BIBLIOGRAFIA A.CIVITA. PSICOPATOLOGIA. CARROCCIO L.BISWANGER. IL caso Ellen West BORINGHIERI.