Rapporto di Physicians for Human Rights Israele Febbraio 2011

Documenti analoghi
Università degli studi di Milano Fondazione ISMU. Profughe, Rifugiate, Richiedenti asilo: I rischi delle migranti forzate.

Lombardia Statistiche Report

Considerazioni sulla protezione delle persone in fuga dalla Libia. Raccomandazioni UNHCR (al 29 marzo 2011)

Problemi e sfide. La povertà

CHRISTMAS PARTY KUCHINATE TEL AVIV 12 Gennaio 2017

La violenza e i maltrattamenti contro le donne dentro e fuori la famiglia

PERSECUZIONE. Cosa intendiamo: Maltrattamento verso singoli o gruppi di persone a motivo della fede in Gesù.

Centro Antiviolenza Telefono Rosa Piacenza

La tortura è illegale o è permessa?

VIA LE BARRIERE ALLA LIBERA SCELTA IN BURKINA FASO

Politiche e programmi europei per la gestione dei flussi migratori Rimini 5 dicembre 2006

Inventario degli eventi stressanti e traumatici della vita

Molestie sessuali e ricatti sessuali sul lavoro nelle indagini Istat

VIOLENZA SULLE DONNE

La violenza contro le donne dentro e fuori la famiglia

Centro AntiViolenza Demetra Lamezia Terme Regione Calabria

Scritto da Vittorio Giovedì 03 Giugno :52 - Ultimo aggiornamento Martedì 08 Giugno :17

Le migrazioni forzate attraverso il Mediterraneo. Francesca Peano, 19 novembre 2015

Quanto dista l Europa? La governance dell accoglienza oltre la «crisi umanitaria»

COMITATO INTERNAZIONALE di CROCE ROSSA CICR

detenzione nelle carceri libiche rappresentano uno degli aspetti più raccapriccianti dei racconti dei testimoni.

Esistono diversi tipi di violenza:

Diritto d asilo Norme internazionale

all amore e a fare l amore. La prevenzione delle violenze sulle donne.

Lo scudo di Atena. In-Formazione per imparare a riconoscere la violenza e proteggersi

FONDO EUROPEO PER I RIFUGIATI Convenzione 2010/FER/PROG-5021 Azione 1.1.B AP 2010 FORMAZIONE PERSONALE SOCIO SANITARIO

Il mandato dell UNHCR nel contesto delle procedure per il riconoscimento della protezione internazionale

DOCUMENTO INFORMATIVO COMPLETO

La violenza alle donne

VIOLENZE ALLE DONNE E AI MINORI: UNA QUESTIONE DI SALUTE PUBBLICA

L entità del fenomeno: i numeri della violenza in Italia

2^B. Alessandro Fregnan 3^ AFM

Legge sui disabili. Spiegata in linguaggio semplice

La protezione internazionale in Italia. Il diritto d asilo

CROCE ROSSA ITALIANA. III CENTRO DI MOBILITAZIONE Lombardia CORPO MILITARE

DEMETRA DONNE IN AIUTO Centro antiviolenza

CARCERI, SAPPE: DA DETENUTI LIBICI NESSUNA INTEMPERANZA (1)

Migranti in arrivo in Europa

DECISIONE DELLA COMMISSIONE

I.A.R.A Interventi di Ampliamento della Rete Antiviolenza. Accoglienza e audizione della vittima 6 dicembre 2013

Analisi MondoDonna Onlus

Alter/A/zione un altro genere di cambiamento

Appropriatezza diagnostica e prescrittiva: tra casi clinici e Linee Guida. Incontri Pediatrici Serali del san Camillo

Le donne nella Grande Guerra

Le migrazioni dall Africa subsahariana

Migrazioni e diritto internazionale: considerazioni introduttive. Prof. Marcello Di Filippo

Chi è stato torturato, rimane torturato. Chi ha sentito sulla propria pelle l umiliazione della tortura non potrà mai più ambientarsi nel mondo J.

L intervento dopo la rivelazione. Cosa succede quando un bambino o un adulto protettivo raccontano fatti compatibili con un abuso o una violenza

LINEE GUIDA PER LA PRATICA

Il mito della caverna

La spiritualità dell animatore. Giacomo Prati

SOVRAFFOLLAMENTO CARCERARIO

III CIRCOLO DIDATTICO DI COLLEGNO PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI CIRCOLO - IRC - ANNO SCOLASTICO


Convegno RIVIGE (rete integrata contro la violenza)

LA GIORNATA DELLA MEMORIA

(PRIGIONIERI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE, GLI ARCHIVI DEL CICR)

COMUNE DI CASOREZZO (Prov. di Milano)

CHE COSA SI PUO FARE

Lo psicologo a scuola

COMPENDIO STATISTICO a cura dello SPORTELLO RIFUGIATI CGIL

SENATO DELLA REPUBBLICA XV LEGISLATURA

CARITAS VENEZIA CARITAS AD ATENE IN COLLABORAZIONE CON CARITAS VENEZIA ATENE

LE CAUSE ECONOMICHE CAUSE ECONOMICHE INSUFFICIENZA DI POSTI DI LAVORO DIFFERENZE TRA SALARI PERCEPITI CONDIZIONE DI SOTTOSVILUPPO DEI PAESI DI

PER UN MONDO LIBERO DALLA FAME. Foto: Lys Arango. Foto: Lys Arango

No alla violenza sulle donne: presentato il progetto PROTEZIONE DONNA

Chisiamo. Siamounacooperativasociale prevalentemente al femminile composta daeducatori,operatorisocio assistenziali, assistenti sociali e psicologi

CAMBIO DI PARADIGMA IL NUOVO APPROCCIO DELLE RICERCHE «EMOZIONALI»

Regione Toscana Consiglio regionale

GIORNATA DELLA SALUTE. Maranello, 7 Novembre 2010

COORDINAMENTO DEI CENTRI ANTIVIOLENZA DELL EMILIA-ROMAGNA I DATI DEI CENTRI ANTIVIOLENZA DEL COORDINAMENTO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

SIRIA, CAMERA: AMENDOLA A PRESENTAZIONE PROPOSTA DI PACE

Perché si diventa volontari?

I Diritti delle vittime. Convenzione del Consiglio d Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani

Discontinuità territoriale palestinese che rende impossibile la nascita di uno stato

EVACUAZIONI DI MIGRANTI IN FUGA DALLA LIBIA REALIZZATE DALL OIM

Un progetto di INSIEME PER TESSERE LA TRAMA DELLO SVILUPPO COSTRUZIONE E AVVIO DI UNA NUOVA SARTORIA PER LE DONNE IN ALBANIA.

Progetto costruzione Scuola padre pio Apotres de Jesus Crucifie Bangui Anno scolastico 2015/16

Classificazione delle forme di violenza contro donne

Classificazione delle forme di violenza contro donne

TECNICO IN ACCOGLIENZA

STDEF 2004 Willy Brunner DIFESA PERSONALE

25 novembre Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

La psicologia clinica e di comunità, strumenti ed opportunità per l'integrazione socio-sanitaria. sanitaria. 14 Maggio Roma

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto

Relazione dati 1/12/ /12/2012

RILEVAZIONE DATI D.i.Re. 2012

La comunicazione con i familiari

VIOLENZA DI GENERE. Casa delle donne per non subire violenza ONLUS

Delegato Nazionale CRI per le attività di emergenza Roberto Antonini

Intesa d esecuzione sulle consegne sorvegliate transfrontaliere tra la Svizzera e l Italia

Capitolo 13. Bullismo e vittimizzazione

Annuario italiano dei diritti umani allegati

1) Primo incontro. 2) Gruppo di lavoro. 3) Sbarco o rintraccio. scheda: data di apertura: / / / / prefettura: hotspot:

EMENDAMENTO 1 presentato da María Elena Valenciano Martínez-Orozco e Richard Howitt, a nome del gruppo PSE

A.M.S.I. ASSOCIAZIONE MEDICI DI ORIGINE STRANIERA IN ITALIA

GRUPPO 3 I PERCORSI DI FUORUSCITA DALLA VIOLENZA: PROTEZIONE E SOSTEGNO ALLE VITTIME. 26 novembre 2012

VADO. Strumento di Valutazione delle Abilità e Definizione degli Obiettivi nell intervento di riabilitazione psichiatrica

INVIOLABILITA DEL CORPO

INFORTUNI STRADALI. Camera di Commercio di Lodi. Lodi 6 novembre 2015

Transcript:

Rapimenti, torture e stupri nel deserto. Il racconto di 284 richiedenti asilo sulle atrocità nel Sinai I volontari della Open Clinic di Physicians for Human Rights-Israele (PHR-Israele) a Tel Aviv Jaffa curano circa 700 persone prive di status amministrativo ogni mese. Circa un anno fa, il personale della clinica ha cominciato a notare una crescita costante del numero di richiedenti asilo provenienti dalla prigione di Saharonim (Israele) che chiedevano di abortire. Parlando con queste donne si è scoperto che molte di loro erano state violentate nel deserto del Sinai, lungo il cammino verso Israele. Il 14 dicembre 2010, PHR-Israele ha pubblicato un rapporto in cui descrive l atroce viaggio dei rifugiati e dei richiedenti asilo provenienti dall Egitto e in cammino verso Israele. Questo rapporto è stato scritto sulla base dei colloqui con i nuovi pazienti, molti dei quali appena arrivati in Israele. Dopo la pubblicazione del rapporto, i nostri volontari della Open Clinic hanno continuato a raccogliere testimonianze e informazioni sulle atrocità nel Sinai. Questo nuovo rapporto è un aggiornamento del precedente e si basa su 284 colloqui e altre informazioni raccolte da attivisti e gruppi per i diritti umani in tutto il mondo. Naturalmente, i drammatici avvenimenti politici in Egitto incidono sulla situazione dei richiedenti asilo attualmente nel Sinai. Recenti rapporti di Release Eritrea, un gruppo per i diritti umani dei rifugiati attivo in Egitto, dice che cinque strutture carcerarie nel nord-est del Sinai sono state evacuate e i prigionieri liberati senza documenti di identità. Questa organizzazione mantiene i contatti con alcuni dei prigionieri liberati, di cui, secondo quanto riferito, fanno parte circa 200 persone provenienti dall Eritrea e dall Etiopia. PHR- Gli intervistati per paese d'origine Israele ha scoperto che molti di questi individui hanno già raggiunto Israele. Altri sono stati nuovamente incarcerati dalle autorità egiziane. Purtroppo, altri ancora sono stati catturati da bande di trafficanti di esseri umani e sono ora sequestrati in attesa del loro rilascio in cambio di un riscatto. L Agenzia Habeshia riferisce che circa 190 rifugiati eritrei ed etiopi sono ora tenuti prigionieri in due campi di tortura in Sinai. I trafficanti richiedono fino a 10.000 dollari di riscatto per molti di questi prigionieri. Le scioccanti relazioni da questi campi riportano 1

testimonianze di violenze e stupri di massa. PHR-Israele può ragionevolmente supporre che altri campi di questo genere siano sparsi in tutta la parte nord-orientale del deserto. Il 45,2% pazienti della Open Clinic di PHR-Israele provengono dall Eritrea e dall Etiopia. L analisi delle 284 interviste condotte nella clinica dimostra che i richiedenti asilo provenienti da questi paesi subiscono più violenze dei richiedenti asilo provenienti da altri paesi africani. Pertanto, ai fini di questo rapporto, sono state analizzate solo le risposte degli intervistati provenienti da questi due paesi. Il 59% degli eritrei e degli etiopi riferisce di essere stato tenuto sotto stretta sorveglianza e/o in catene (su 220 intervistati). Eravate sorvegliati o incatenati? 36 anni, T. da Eritrea: il posto dove eravamo tenuti era orribile. Ero incatenato con altre 3 persone e dovevamo muoverci tutti assieme. Sono stato trattato come un animale. Due terzi (66%) dei 153 intervistati ha detto di essere stato privato dell acqua durante la prigionia; l 88% ha detto di esser stato privato del cibo e di aver patito la fame. Sei stato privato di acqua o cibo? acqua cibo 2

23 anni, H. dall Eritrea: sono stato nel deserto per tre settimane In tutto, 15 persone del mio gruppo sono morte di fame e di sete. Il 52% degli intervistati ha riferito di aver subito violenze, tra cui pugni, schiaffi, calci e frustate. Altre testimonianze descrivono torture quali la sepoltura nella sabbia, le scosse elettriche, la sospensione per le mani e le gambe, le ustioni con spranghe di ferro incandescente, la prolungata esposizione al sole e ancora ustioni con vari mezzi. Circa il 15% degli intervistati ha cicatrici e segni di violenza sul corpo come risultato dell abuso fisico subito nel Sinai. Che tipo di violenza che hai subito? 24 anni, T. dall Eritrea: mi hanno legato e picchiato ogni giorno. Ho cicatrici su tutto il corpo - sopra l'occhio, sulla schiena. Mi hanno legato per i piedi in alto e picchiato sui talloni. Mi sono rotto un braccio e diverse dita. Da allora, non sono guarite poi così bene. Per me, il Sinai è stato l'inferno sulla terra. Su 218 intervistati, il 44% ha riferito di esser stato testimone di atti di violenza e/o della morte dei propri compagni richiedenti asilo. 24, K. dall Eritrea, per 51 giorni nel Sinai: coloro che non potevano pagare sono stati chiusi in un container, in catene e picchiati costantemente. Quattro di quelli tenuti nel container sono morti, compresi dei bambini. Siamo arrivati nel Sinai in 12, e so di 8 soltanto che hanno raggiunto Israele. Non so che cosa è successo agli altri quattro. 3

Il trauma fisico e psicologico vissuto da molti dei richiedenti asilo imprigionati nel Sinai, spesso rende difficile per loro parlarne con altri, in particolare nei casi di stupro e violenza sessuale. Il senso di vergogna e di colpa per le loro sofferenze sono le cause principali per cui la maggior parte delle donne intervistate ha scelto di non rispondere a domande sulle violenze sessuali. M. richiedente asilo dall'eritrea: sono stata violentata ripetutamente nel Sinai sotto la minaccia delle armi per cinque mesi. Sono rimasta incinta. Quando sono arrivata in Israele, sono stato mandata in un istituto penitenziario. Ero depressa e ho minacciato di suicidarmi se non mi avessero permesso di abortire. Quando sono stata rilasciata, sono andata alla Open Clinic di PHR-Israele. Nonostante le ripetute segnalazioni circa le sofferenze di cui i richiedenti asilo sono vittime nel loro cammino verso Israele, lo Stato di Israele deve ancora prendere misure adeguate a promuovere l aiuto di queste vittime. PHR-Israele considera il silenzio dei Ministeri responsabili della Sanità e del Welfare particolarmente esasperante, in quanto non riescono a intervenire tempestivamente per garantire la salute e la riabilitazione di queste vittime di tortura. Dalla pubblicazione del rapporto precedente, l Egitto è stato investito da cambiamenti epocali: grandi speranze per il futuro, ma anche grave incertezza e paura per la vita dei prigionieri del Sinai oggi. Chiaramente, la situazione politica attuale in Egitto richiede sensibilità e pazienza. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che la situazione dei richiedenti asilo imprigionati nel Sinai è troppo atroce per consentire ulteriori ritardi. PHR-Israele invita pertanto i rappresentanti della comunità internazionale a: - Agire in accordo con le competenti autorità egiziane per localizzare e liberare i rifugiati e richiedenti asilo ancora tenuti prigionieri e in attesa di riscatto. - Assicurare, dopo il rilascio, una soluzione organica per la protezione di queste persone che includa, tra le altre cose, il passaggio sicuro verso un paese terzo. - Agire presso le forze armate egiziane per porre fine alla loro pratica di colpire i rifugiati che attraversano il confine dall'egitto a Israele. 4

Per ulteriori informazioni Physicians for Human Rights Israel's Website Information Sheet from December 14, 2010 http://www.phr.org.il/uploaded/phr_information_sheet_refugees_sinai_hebrew_14.12.10_1.pdf Summary of PHR Israel's Activities on the Subject. Hotline for Migrant Workers Report "The Dead of the Wilderness" Testimonies from Sinai Desert " http://www.hotline.org.il/english/pdf/testimonies_from_sinay_122010.pdf The Website of Release Eritrea http://www.release eritrea.com/ The Website of Agenzia Habeshia http://habeshia.blogspot.com/ Per ulteriori dettagli si prega di contattare Yael Marom, portavoce di PHR Israele al: 052 5563485 media.phr@gmail.com 5