Il Rischio chimico e cancerogeno tra REACh e D.Lgs. 81/08 O.C.P. Belluno Ospedale San Martino Belluno 16 giugno 2017 I documenti regionali per la valutazione del rischio cancerogeno e chimico nei luoghi di lavoro DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SPISAL - Distretto del Veneziano dr. Teresio Marchì
RICHIAMI NORMATIVI
D.Lgs. 81/2008 Titolo IX Capo I: agenti chimici Allegato XXXVIII: valori limite di esposizione professionale Allegato XXXIX: valori limite biologici Allegato XL: divieti produzione lavorazione e impiego Allegato XLI: metodiche di misurazione Capo II: agenti cancerogeni e mutageni Allegato XLII: sostanze preparati e processi Allegato XLIII: valori limite di esposizione professionale Capo III: amianto
D.Lgs. 81/2008 DEFINIZIONI - art. 222 c. 1 a) agenti chimici: tutti gli elementi o composti da soli o mescolati naturali, ottenuti o smaltiti prodotti intenzionalmente o meno immessi sul mercato o meno definizioni estensive b) agenti chimici pericolosi: classificati come «sostanze pericolose» classificati come «preparati pericolosi» comportano un rischio pur non essendo classificati c) attività che comporta la presenza di agenti chimici: attività lavorativa in cui sono utilizzati agenti chimici (produzione, manipolazione, immagazzinamento, trasporto, eliminazione e trattamento dei rifiuti definizione restrittiva
D.Lgs. 81/2008 CANCEROGENI E MUTAGENI DEFINIZIONI - art. 234 a) agente cancerogeno: sostanza o miscela (preparato) cancerogena 1A o 1B ALLEGATO XLII (produz. auramina, raffin. nichel, fabbric. alcool isopropilico, polveri legno duro) b) agente mutageno: sostanza o miscela (preparato) mutagena 1A o 1B definizioni parzialmente estensive c) valore limite: allegato XLIII: benzene, cvm, polveri di legno art. 254: amianto
per la sicurezza incendio esplosione gas compressi corrosione effetto per contatto (ustione, intossicazione) RISCHIO CHIMICO per la salute effetti tossici a breve e medio termine effetti tossici a lungo termine
D.Lgs. 81/2008 TITOLO IX CAPO I PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI SCHEMA CONCETTUALE non sanzionato art. 223 sanzionato Ordine di Priorità progettazione di processi e controlli attrezzature e materiali adeguati misure organizzative protezioni collettive protezioni individuali sorveglianza sanitaria Misurazione Ambientale dimostrare il livello di prevenzione (se non possibile con altri mezzi) periodicamente metodi all. XLI riferimento ai V.L. rappresentativa in termini spazio temporali art. 224 art. 225 art. 226 art. 229 art. 230
CHECK LIST RISCHIO CHIMICO DOCUMENTO DI CONSENSO: LA PREVENZIONE DEL RISCHIO CHIMICO http://www.ulss12.ve.it/22_0/default.ashx
CHECK LIST RISCHIO CHIMICO Nota delle REGIONE VENETO del 24/01/2017 ai Direttori dei Dipartimenti di Prevenzione e degli SPISAL Coerenza ed uniformità nella applicazione di una normativa complessa e con notevoli spazi interpretativi Riprendere e integrare quanto già prodotto in passato Uniformare il controllo dei DVR e delle azioni di prevenzione da parte degli SPISAL Supporto per i soggetti aziendali per l individuazione e la corretta gestione dei rischi (amministrazione trasparente)
CHECK LIST RISCHIO CHIMICO Recupero e omogeneizzazione di lavori precedenti Discussa in due convegni degli operatori del settore Costituisce un indice guida, non è un modulo si / no Richiede professionalità Divisa in capitoli per favorisce l applicazione su singole tematiche È indirizzata al Servizio nel suo complesso (approccio multidisciplinare ) Soggetta a revisione
GRUPPO REGIONALE RISCHIO CHIMICO E CANCEROGENO Piano Regionale della Prevenzione 2014-2018 - Progetto 7.2 CHECK LIST: 17/11/2016 INDICE GENERALE: 1. CHECK LIST RISCHIO CHIMICO AGENTI CHIMICI PERICOLOSI 2. CHECK LIST RISCHIO CHIMICO AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI 3. NOTE ALLE CHECK LIST 119 41 30
CHECK LIST AGENTI CHIMICI PERICOLOSI 1. Valutazione del rischio chimico 1.1. Requisiti metodologici e requisiti del valutatore 1.2. Inventario degli agenti chimici pericolosi presenti 1.3. Rischio chimico per la sicurezza 1.4. Rischio chimico per la salute 2. Misure di prevenzione e protezione 2.1. Eliminazione o sostituzione degli ACP 2.2. Ambienti, impianti, attrezzature e modalità di lavoro 2.3. Stoccaggio 2.4. Antincendio e ATEX 2.5. Impianti di Ventilazione 2.6. DPI 2.7. Primo soccorso e gestione delle emergenze 2.8. Etichettatura e cartellonistica 2.9. Informazione e formazione 3. Sorveglianza sanitaria 53 58 8 19 14 13 7 1 14 9 4 7 7 5 8 3
CHECK LIST AGENTI CHIMICI CANCEROGENI E MUTAGENI 1. Valutazione del rischio canc. e mut. 2. Misure di prevenzione e protezione 2.1. Sostituzione e riduzione 2.2. Misure tecniche, organizzative, procedurali 2.3. Misure igieniche 2.4. Informazione e formazione 2.5. Esposizione non prevedibile 2.6. Operazioni lavorative particolari 3. Sorveglianza sanitaria 3.1. Accertamenti sanitari 3.2. Registro di esposizione 11 23 7 3 10 3 3 3 1 4 3
DOCUMENTO DI CONSENSO RISCHIO CHIMICO GRUPPO DI LAVORO CONGIUNTO: gruppo di studio della Regione Veneto relatori e moderatori del Seminario dr. Roberto Agnesi, SPISAL Azienda ULSS 2 arch. Cipriano Bortolato, SPISAL AULSS 3 dr. Giorgio Carradori, SPISAL Azienda ULSS 8 dr. Enrico Contessotto, SPISAL Azienda ULSS 2 dr.ssa Letizia Ferrarin, SPISAL Azienda ULSS 6 prof. Giovanni Finotto, Dip. Scienze Molecolari e Nanosistemi Ca' Foscari Venezia dr.ssa Cristina Fiorini, SPISAL AULSS 9 dr.ssa Maria Gregio, UOS Epidemiologia ambientale Azienda ULSS 3 dr.ssa Mirka Grigoletto, Medicina del Lavoro Università Padova dott. Giancarlo Magarotto, medico del lavoro Venezia dott. Teresio Marchì, SPISAL AULSS 3, coordinatore gruppo regionale dr.ssa Stefania Peterle, SPISAL Azienda ULSS 1 dr. Lucio Ros, SPISAL Azienda ULSS 2 dr.ssa Maria Luisa Scapellato, Az. Ospedaliera di Padova dr.ssa Annalisa Virgili, SPISAL AULSS 3 dr.ssa Laura Visentin, SPISAL Azienda ULSS 3 dr.ssa Miriam Zorzetto, SPISAL Azienda ULSS 8
DOCUMENTO DI CONSENSO RISCHIO CHIMICO Focus sul rischio per la sicurezza: Inventario circostanze in cui viene svolto il lavoro caratteristiche di attrezzature e impianti via di azione dell effetto acuto cantieri: presenza di gas negli scavi luoghi confinati Il rischio per la sicurezza non può essere "basso" se: si attuano misure specifiche (es. DPI per corrosivi) il rischio esplosione o incendio è "medio" o "elevato" le aziende sono a rischio di incidente rilevante (D.Lgs. 105/2015 PUNTI RILEVANTI
DOCUMENTO DI CONSENSO RISCHIO CHIMICO PUNTI RILEVANTI Valutazione del rischio per la salute: per ogni tipo di utilizzo, via di esposizione, fase di lavorazione esposizione cutanea ( Skin o Pelle ) uso di algoritmi da parte di esperti nel rispetto dei limiti di applicabilità dei modelli Rischio irrilevante per la salute se: uso effettivamente sporadico esposizione del tutto trascurabile Misurazioni ambientali applicando principi e strategie della UNI EN 689 Monitoraggio biologico: completa la valutazione del rischio espositivo consente di verificare l efficacia della prevenzione
DOCUMENTO DI CONSENSO RISCHIO CHIMICO PUNTI RILEVANTI Focus sul ruolo del Medico Competente : vie di assorbimento e organi bersaglio monitoraggio biologico cause extra lavorative che possono influire sulle dosi sul monitoraggio biologico sorveglianza sanitaria (elementi patologici e/o indicatori bioumorali) Piano di emergenza
DOCUMENTO DI CONSENSO: LA PREVENZIONE DEL RISCHIO CANCEROGENO http://www.ulss12.ve.it/22_0/default.ashx
D.Lgs. 81/2008 DEFINIZIONE CANCEROGENI - art. 234 agente cancerogeno ALLEGATO XLII agente cancerogeno 1A 1029 sostanze agente cancerogeno 1B 1651 sostanze 5 processi produttivi (IPA, nichel, legno duro, auramina, alcool isopropilico)
BONIFICHE DEI SITI INQUINATI
campionamento personale CANCEROGENI Agente chimico N Media Minimo Massimo VL(1) Massimo/VL cvm [1A] (mg/mc) 140 0,08220 0,03990 1,79300 7,77 0,23 cadmio [1B] (mg/mc) 33 0,00050 0,00005 0,00100 0,01 0,10 benzene [1A] (mg/mc) 13 0,16000 0,15990 0,16000 3,25 0,05 arsenico [1A] (mg/mc) 59 0,00013 0,00004 0,00099 0,01 0,01 tricloroetilene [1B] (mg/mc) 60 0,06600 0,03990 0,40000 54 0,007 IPA [1A] (ug/mc) 4 0,24790 0,00010 0,99000 200 0,005 benzo(k)fluorantene [1B] (ug/mc) 5 0,21990 0,02000 0,99000 200 0,005 benzo(a)pirene [1B] (ug/mc) 8 0,13760 0,00100 0,99000 200 0,005 benzo(a)antracene [1B] (ug/mc) 5 0,99000 0,98999 0,99000 200 0,005 esaclorobenzene [1B] (mg/mc) 8 0,00005 0,00001 0,00009 0,002 0,005 10% 1% < 1% campionamento ambientale sottovento Agente chimico N Media Minimo Massimo VL(1) Massimo/VL cvm [1A] (mg/mc) 20 0,12965 0,03990 0,25307 7,77 0,03 amianto [1A] (ff/l) 57 1,40000 0,80000 3,00000 100 0,03 arsenico [1A] (mg/mc) 44 0,00086 0,00005 0,00099 0,01 0,01 1% cadmio [1B] (mg/mc) 11 0,00077 0,00005 0,00099 0,01 0,01 (1): VL D.Lgs 81/08, se no TLV-TWA ACGIH 2012, MAK Germania, singoli IPA OSHA standard benzo(a)pirene
RISULTATI - monitoraggio biologico Agente chimico N Media Minimo Massimo Rif.(1) BEI(2 ) Max/Rif. Max/BEI s-fenilmercapturico u. (ug/gc) 122 3,04 0,210 23,85 14** 25 1,70 0,95 > 50% cadmio urinario (ug/gc) 114 0,49 0,010 1,69 2,1* 5 0,80 0,34 > 10% TCA urinario (mg/l) 196 0,10 0,099 0,01 0,2 15 0,05 0,0006 > V. Rif. (1): S.I.V.R. lista valori di riferimento 2011; per ALA-D urinario popolazione Francia (2): BEI ACGIH 2012; per piombo urinario BEI Germania (*): calcolato sulla creatinina urinaria media di 1,4 g/l (**): non fumatori
IMPIANTO ELETTROLISI ALLUMINIO
BERILLIO AMBIENTALE (TLV-TWA = 0,05 ug/mc) MONITORAGGI PERSONALI
PULIZIA APPARECCHIATURE IN ZONA CONFINATA campioni personali
D.Lgs. 81/2008 TITOLO IX CAPO II AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI SCHEMA CONCETTUALE
DOSE-RISPOSTA CANCEROGENI - CRITERI Interregionale 626/94 (2002) NON ESPOSTI esposizione inferiore alla popolazione generale POTENZIALMENTE ESPOSTI esposizione superiore a popolazione solo per eventi imprevedibili e non sistematici ESPOSTI esposizione potrebbe essere superiore a popolazione Si riferisce a norma abrogata Chi e con quali metodi definisce l esposizione della popolazione Livelli di riferimento variabili Tutela legale diversa a seconda della localizzazione geografica Non tiene conto delle specificità: classificazione (1A 1B) meccanismi di azione
DOSE-RISPOSTA CANCEROGENI - CRITERI SIMLII (2002) NON ESPOSTI esposizione nei limiti della popolazione (ove definiti) ESPOSTI A CONCENTRAZIONI MODERATE esposizione entro il 50% del VL ESPOSTI A CONCENTRAZIONI ELEVATE esposizione sopra il 50 % del VL Si riferisce a norma abrogata Chi e con quali metodi definisce l esposizione della popolazione Livelli di riferimento variabili Tutela legale diversa a seconda della localizzazione geografica Non tiene conto delle specificità: classificazione (1A 1B) meccanismi di azione
DOCUMENTO DI CONSENSO CANCEROGENI GRUPPO DI LAVORO CONGIUNTO: gruppo di studio della Regione Veneto relatori e moderatori del Seminario prof. Giovanni Battista Bartolucci, Medicina del Lavoro Università Padova dr. Giorgio Carradori, SPISAL Azienda ULSS 8 dr. Enrico Contessotto, SPISAL Azienda ULSS 2 dr.ssa Letizia Ferrarin, SPISAL Azienda ULSS 6 dr.ssa Cristina Fiorini, SPISAL AULSS 9 dr.ssa Maria Gregio, UOS Epidemiologia ambientale Azienda ULSS 3 dr.ssa Mirka Grigoletto, Medicina del Lavoro Università Padova dott. Giancarlo Magarotto, medico del lavoro Venezia prof. Maurizio Manno, Medicina del Lavoro Università di Napoli Federico II dott. Teresio Marchì, SPISAL AULSS 3, coordinatore gruppo regionale dott. Antonio Marcomini, Dip. Scienze Ambientali Università Venezia prof. Luigi Perbellini, Medicina del Lavoro Università Verona dr.ssa Stefania Peterle, SPISAL Azienda ULSS 1 dr. Lucio Ros, SPISAL Azienda ULSS 2 dott. Paolo Sacco, Istituti Clinici Scientifici Maugeri Padova dott.ssa Monica Vaccari, CTR Tossicologia Ambientale ARPAE Emilia-Romagna dr.ssa Laura Visentin, SPISAL Azienda ULSS 3 dr.ssa Miriam Zorzetto, SPISAL Azienda ULSS 8
DOCUMENTO DI CONSENSO PUNTI RILEVANTI Obbligo prioritario di sostituire Ordine di priorità delle misure di Prevenzione: sistemi chiusi misure collettive dispositivi di protezione individuale formazione e informazione Approccio scientifico per definire il rischio per la salute: evidenza scientifica diverse sostanze caso per caso criteri SCOEL
CRITERI SCOEL DEFINIZIONE DEI LIMITI OCCUPAZIONALI BASATI SULL EVIDENZA cancerogeni chimici genotossici non genotossici DNA reattivi (causano mutazioni) genotossici solo a livello cromosomico (es.: spindle, topoisomerasi) certamente DNA reattivi e inizianti border line genotossina debole (importanti meccanismi secondari) A: nessuna soglia (modello lineare senza soglia) C: soglia possibile B: situazione non chiara (modello lineare senza soglia) D: soglia identificata valutazione numerica del rischio (strategie di gestione del rischio) definizione del NOAEL (OEL basato sull evidenza)
DOCUMENTO DI CONSENSO PUNTI RILEVANTI Informazioni accessibili in forma riepilogativa Progetto INAIL BRIC: Prevenzione e mitigazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori presenti in impianti produttivi che insistono su siti soggetti ad alto inquinamento ambientale, in particolare su Siti di Interesse Nazionale Rilievo della categoria 1A Quantificare in modo rappresentativo l esposizione ambientale : strategie, procedure e metodi di campionamento e analisi sistemi o strumenti di captazione e rilevazione metodiche analitiche o di misura Monitoraggio biologico: precisa la condizione di rischio attesta l efficacia della protezione personale
DOCUMENTO DI CONSENSO PUNTI RILEVANTI Ordine di gerarchia normativa: D.Lgs. 81/08 o altra normativa italiana Direttive della Comunità Europea per eventuali limiti non ancora recepiti in Italia SCOEL, quale organismo tecnico-scientifico della Commissione Europea ECHA (regolamenti REACH e CLP) Enti scientifici di stati alla membri dell Unione Europea (DFG, INRS, FIOH) HSE ACGIH NIOSH OSHA
DOCUMENTO DI CONSENSO PUNTI RILEVANTI Ricerca attiva dei casi. Sorveglianza sanitaria: sintomatologie premonitrici aspecifiche manifestazioni infiammatorie favorenti lesioni pre neoplastiche segni precoci di neoplasia Corrispondenza tra: monitoraggio ambientale e biologico valore di esposizione nel registro esposti e nella cartella sanitaria e di rischio.
D.Lgs. 81/2008 TITOLO IX CAPO II AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI SCHEMA CONCETTUALE 1. Identificazione del fattore di rischio cancerogeno art. 235 Sostituzione art.li 237 e 238 Processi produttivi in sistemi chiusi Riduzione dell esposizione al più basso valore possibile art. 236 2. Valutazione del rischio Misure di prevenzione e protezione art. 239 Formazione e informazione Valutazione dell esposizione 3. Evidenza di rischio per la salute Criteri SCOEL (approccio scientifico basato sull evidenza) art. 242 art. 243 Sorveglianza sanitaria Registro di esposizione
GRAZIE PER L ATTENZIONE