Atti Parlamentari 20992 Camera dei Deputati ATTI DI CONTROLLO PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro della giustizia, il Ministro dell interno, il Ministro degli affari esteri, per sapere premesso che: nel novembre 1979 venivano arrestati l allora leader di Autonomia operaia Daniele Pifano e Abu Aureh Saleh, per aver trasportato in Italia due lanciamissili Sam-7 Strela; della vicenda rivendicò la paternità il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina; una nota, inviata dalla questura di Bologna al Ministero l 8 marzo 1980 (pochi mesi prima delle stragi di Ustica e Bologna), avvertiva che la condanna di Abu Anzeh Saleh aveva determinato reazioni negative notevoli negli ambienti dell FPLP, il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina, tanto che in ambienti arabi si temeva una possibile ritorsione nei confronti dell Italia; effettivamente, tre mesi dopo vi fu la strage di Ustica e cinque mesi dopo quella di Bologna; al momento del suo arresto Abu Anzeh Saleh viveva a Bologna dove si era stabilito fin dai primi anni 70 dopo una breve permanenza a Perugia; in un intervista a Il Messaggero, il 10 marzo 2000, il terrorista Carlos, intervistato, ebbe a dire in ordine alla strage di Bologna: «A Bologna un compagno, probabilmente sotto sorveglianza, viaggiava senza bagaglio cercando di fuggire dopo l identificazione. È sceso alla stazione mentre il treno era ancora in corsa e si è trovato nel piazzale della stazione poco prima che esplodesse una bomba. Noi ci chiedemmo, in quel momento, se non fosse lui che doveva morire in quell esplosione». Un riferimento, questo, mai appurato dalle inchieste italiane, alla strage avvenuta nell agosto 1980; secondo i servizi di sicurezza Abu Anzeh Saleh era un esponente di primissimo piano dell Fplp in Italia e si serviva della sua qualifica di studente per dissimulare le sue effettive attività eversive; nella documentazione trovata a Mourkabal Michel Walid, uomo di Carlos, ucciso dallo stesso superterrorista durante un conflitto a fuoco con agenti della Dst a Parigi il 27 giugno 1975, fu ritrovata una carta che indicava il recapito bolognese di via San Pio V numero 13, presso Brecci, secondo piano a sinistra, cioè l abitazione di Abu Anzeh Saleh, che spiegava come accedere, attraverso una parola d ordine all appartamento e che vi si sarebbero trovate fra l altro sei granate a mano, pani di dinamite, detonatori e congegni ad orologeria; a causa della sua attività e poiché era considerato un pericolo per lo Stato italiano, il 2 marzo 1974 Abu Anzeh Saleh viene espulso dall Italia su richiesta del Sid; secondo un appunto dei Servizi di sicurezza datato 14 novembre 1979 egli tenta di ottenere la revoca del provvedimento anche tramite esponenti del PCI; egli tenta in varie maniere di rientrare in Italia, fino a quando ci riesce perché si rende garante per lui il colonnello Stefano Giovannone, capocentro del Sid a Beirut; è emerso che il colonnello Stefano Giovannone ebbe contatti con Rita Porena, la giornalista e collaboratrice dei servizi segreti italiani, che con un intervista sul Corriere del Ticino ad Abu Ayad, esponente dell Olp, accusa la destra della strage di Bologna e ne sarebbe stato l ufficiale pagatore;
Atti Parlamentari 20993 Camera dei Deputati l avvocato Fabio Montorsi, ex iscritto al PCI, lasciava il collegio di parte civile della strage del 2 agosto 1980, accusando alcuni giudici bolognesi di aver tenuto riunioni con funzionari del PCI per decidere la strategia processuale; il 18 giugno 1982, quindi due anni e mezzo dopo le stragi di Ustica e Bologna e due anni prima della strage del 904, all aeroporto di Fiumicino veniva fermata per un controllo la cittadina tedesca Christa Margot Frolich trovata in possesso di una valigia contenente due detonatori e tre chili e mezzo di miccia detonante, contenente esplosivo ad alta velocità di tipo Pentrite, una sostanza detonante che entra nella composizione del Semtex; anche per la vicenda di Ustica, così come per l attentato al 904 e quello alla stazione di Bologna veniva accreditata la responsabilità della Destra nella strage ma tale depistaggio, avvenuto con una telefonata che indicava l estremista Marco Affatigato presente sul Dc9, veniva smascherato dallo stesso Affatigato il quale smentiva dalla Francia dove si trovava in quel periodo; fra le carte trovate in possesso della cittadina tedesca, che si dichiarava subito prigioniera politica, vi erano, fra l altro, documenti falsi, due passaporti e due patenti, oltre ad un blocchetto con appuntati gli orari dei treni che collegavano Roma a Parigi, quali il Simpton Express ed il TGV; la perizia affidata dalla Procura di Roma ad un perito balistico, identificava con assoluta certezza l esplosivo come materiale militare proveniente dai paesi del Patto di Varsavia e certificava che l esplosivo sarebbe stato utilizzato direttamente all interno della valigia costituendo, così com era strutturato, un ordigno di straordinaria potenza e dagli effetti devastanti specificamente studiati per un attentato su un aereo; il 22 novembre 2000 il giudice francese Bruguier chiese all Italia di estendere i termini del mandato di estradizione per la terrorista Christa Margot Frolich, arrestata in Italia nel 1982, perché sospettata di aver collaborato con il terrorista Carlos nell attentato al treno Marsiglia-Parigi di cui sopra; la Frolich era arrivata a Roma con il volo Taron 235 proveniente da Bucarest; il 10 aprile 1982 Christa Margot Frolich, esibendo un documento falso intestato a Margrit Stadelmann, affittava alla compagnia di noleggio auto Hertz di Belgrado una macchina che riconsegnava, tre giorni dopo, alla filiale Hertz di Roma; il 17 aprile 1982 la Frolich veniva identificata al posto di frontiera del muro di Berlino e, il giorno successivo, arrivava a Zagabria con un volo proveniente da Berlino; il 19 aprile 1982 Christa Margot Frolich, esibendo nuovamente il documento falso intestato a Margrit Stadelmann, affittava alla compagnia di noleggio auto Hertz di Lubiana una macchina che, trasformata in autobomba, sarà utilizzata successivamente per l attentato a Parigi davanti ad un giornale arabo a Rue Marbeuf, attentato che costò la vita ad una donna incinta e provocò 59 feriti; il 23 dicembre 1984 il rapido «904» proveniente da Napoli e diretto a Milano esplodeva nella galleria di S. Benedetto Val di Sambro, proprio mentre sopraggiungeva sul binario opposto un altro convoglio, provocando la morte di 17 persone e il ferimento di altre 250 fra i tanti che si trovavano sul treno particolarmente affollato di viaggiatori che tornavano a casa per le festività natalizie; le indagini si indirizzavano immediatamente dapprima verso la pista dell estrema destra e della camorra, quindi verso la mafia; in questo contesto, veniva ingiustamente perseguito l allora deputato del Msi- Dn, onorevole Massimo Abbatangelo il cui ruolo, secondo l allora procuratore di Fi-
Atti Parlamentari 20994 Camera dei Deputati renze, Piero Luigi Vigna, sarebbe stato quello di consegnare l esplosivo al gruppo camorrista di Giuseppe Misso; per questa ragione, sostanzialmente sulla base delle dichiarazioni di due sedicenti pentiti, Lucio Luongo e Mario Ferraiuolo, l onorevole Massimo Abbatangelo veniva accusato di strage e condannato, in primo grado all ergastolo per essere poi prosciolto dall infamante accusa sia in secondo grado, sia in Cassazione; tale vicenda causava di fatto una sorta di criminalizzazione della Destra e costava all onorevole Massimo Abbatangelo complessivamente un anno e 7 mesi di detenzione effettiva, più di due anni di affidamento ai servizi sociali; subito dopo l attentato sul 904, esattamente come era accaduto un anno prima, il 1 o gennaio 1983 in Francia per due attentati ai treni uno alla stazione di St. Charles Marsiglia, l altro sul treno ad Alta Velocità a Tain L Hernitage entrambi oggi definitivamente attribuiti dalla giustizia francese al terrorista Ilich Ramirez Sanchez detto Carlos arrivarono varie rivendicazioni di organizzazioni di destra e, infine, in entrambi i casi, una rivendicazione della Jihad islamica; mentre gli investigatori francesi davano scarso credito alla rivendicazione della destra privilegiando la pista internazionale, gli investigatori italiani facevano esattamente il contrario perché, come spiegava un investigatore intervistato dall agenzia Ansa, «in passato le stragi indiscriminate sono state commesse da terroristi di destra»; il sostituto procuratore di Bologna, il dottor Claudio Nunziata, alcune ore dopo l esplosione sul 904, ebbe a dire con assoluta certezza: «La pista nera è chiarissima. Basta leggere gli atti giudiziari di questi anni per trarne indicazioni precise»; l attentato al 904 e quello al Tgv francese appaiono molto simili anche nella dinamica visto che entrambi i treni stavano per incrociare, al momento dell attentato, altri convogli provenienti dalla direzione opposta; ciò, poi, non è avvenuto perché vi era un ritardo di 35 secondi per il treno francese ed un ritardo di un minuto per quello italiano, cosicché il 904 non incrociò nella galleria il Transeuropa express bloccato fortunosamente dai ferrovieri alla stazione di Grizzana; l attentato alla stazione Saint Charles di Marsiglia appare sostanzialmente identico a quello alla stazione di Bologna giacché venne rinvenuto un cratere di un metro di diametro provocato da una valigia carica di esplosivo lasciata nei pressi dell ufficio riconsegna bagagli; nei giorni precedenti la strage del 904 sia il presidente del Consiglio, Bettino Craxi che il Ministro dell interno Oscar Luigi Scalfaro lanciarono una serie di messaggi molto allarmanti, sulla possibilità di attentati in Italia; il presidente dei Consiglio Craxi, intervistato sulla matrice internazionale dell attentato al treno 904 ebbe a rilevare che un anno prima «sul treno Marsiglia-Parigi lo stesso gruppo islamico che nel mese di dicembre ci ha indirizzato due esplicite minacce aveva collocato una bomba che provocò la morte di cinque persone. Quindi nulla può escludere che nel nostro Paese si organizzino con mano internazionale attentati di questo tipo»; la perizia qualitativa e merceologica disposta sull esplosivo utilizzato per la strage del 904, come ha rivelato il quotidiano Il Roma il 18 giugno 2005 identificava l esplosivo nel «Semtex», di fabbricazione cecoslovacca; l esplosivo Semtex era anche quello sequestrato al libanese Mohammed El Mansouri, arrestato il 6 agosto 1984 alla frontiera di Trieste a bordo del treno Orient Express proveniente dalla Jugoslavia e in transito alla stazione di Opicina; un altra perizia rivelava che tale esplosivo era identico per composizione a quello utilizzato dalle Brigate Rosse per l attentato alla fabbrica «Oto Melara» di La Spezia all inizio degli anni 80;
Atti Parlamentari 20995 Camera dei Deputati dai rapporti del Sismi sono emersi collegamenti tra brigatisti rossi ed esponenti del gruppo terroristico di Carlos; a Mohammed El Mansouri venivano trovati in tasca, fra l altro, un biglietto ferroviario internazionale rilasciato dalla stazione di Lubiana per la tratta Roma- Parigi; Mohammad El Mansouri era in contatto con le Farl, le Frazioni Armate Libanesi le quali erano a loro volta in contatto, secondo un memorandum del Sisde del 15 gennaio 1985, con Alessandro Girardi, uomo delle Brigate Rosse all interno di Separat, considerato dal Sismi in un rapporto del 2 ottobre 1996 come uno dei collegamenti dell organizzazione (terroristica comunista) di Carlos in Italia; l omicidio del diplomatico americano Leamon Hunt avvenuto a Roma il 15 febbraio 1984 fu rivendicato sia dalle Farl sia dalle Brigate Rosse; quando la difesa dell onorevole Abbatangelo, durante il processo per la strage del 904, pose l accento sulla provenienza cecoslovacca dell esplosivo Semtex, l allora procuratore Piero Luigi Vigna liquidò la vicenda, secondo quanto raccontato al quotidiano Il Roma il 18 giugno 2005 dall allora imputato poi assolto Massimo Abbatangelo, con una battuta: «la mafia ha i suoi contatti...»; agli atti del processo di Firenze per l attentato al 904 vi è, fra l altro, un documento del Viminale datato 17 aprile 1985 in cui, riportando gli esiti dell interrogatorio al quale era stato sottoposto il 15 dicembre 1984 in Francia il capo delle Farl, George Ibrahim Abdallah, egli faceva riferimento a «un grosso colpo» fra il 20 ed il 25 dicembre dello stesso anno. Il Viminale aggiungeva che fonte dei Servizi segreti esteri avrebbe successivamente individuato nella strage del rapido 904 il «grosso colpo» a cui alludeva Abdallah; in un documento della Stasi, il servizio segreto dell ex Germania-est, datato 18 gennaio 1985 ed esaminato dalla magistratura francese e, più in particolare dal giudice Jean Louis Bruguiere, nell ambito delle inchieste sul superterrorista Ilich Ramirez Sanchez detto Carlos e sulla sua organizzazione «Separat», la responsabilità della cosiddetta strage del rapido 904 veniva attribuita a Carlos; in particolare, il Ministero dell interno francese (PN/ST/N.2208) a proposito dell esame della documentazione proveniente dalla sezione XX/8 della Stasi concernente il dossier «Separat» scrive che sono stati rilevati alcuni elementi riferentisi all Italia... Il più significativo di essi... riguarda un elenco di azioni terroristiche attribuite generalmente (dalla Stasi) al gruppo di Ilich Ramirez Sanchez. Fra dette azioni è citato l attentato con esplosivo sul treno Bologna-Firenze verificatosi il 23 dicembre 1984»; tale documento firmato dal capitano della Stasi Wilfried Borostowsky è stato recentemente inviato dal giudice Bruguiere alla Commissione parlamentare italiana d inchiesta sul dossier Mitrokhin nel quadro di una collaborazione complessiva che ha permesso alla Commissione di acquisire dall autorità giudiziaria francese documentazione processuale riguardante Carlos, nonché la sua organizzazione «Separat» nella quale si faceva riferimento a gruppi terroristici internazionali, comprese le Brigate Rosse, e attentati messi a segno negli anni 70-80 dal superterrorista per conto dei servizi segreti dell Est comunista; tale documento è stato formalmente richiesto e ottenuto nelle scorse settimane alla Commissione Mitrokhin dal procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna, cioè dal magistrato che condusse l inchiesta sul 904 chiedendo e ottenendola in primo grado la condanna dell onorevole Massimo Abbatangelo all ergastolo, poi assolto nel giudizio di appello e di Cassazione; un secondo documento della Stasi datato maggio 1985 proveniente dalla stessa Divisione XX/8 ribadiva l attribuzione della strage del 904 in termini non dubitativi a Carlos ed alla sua organizzazione «Separat»;
Atti Parlamentari 20996 Camera dei Deputati tale documento è stato recentemente trasmesso dalla Commissione parlamentare Mitrokhin agli uffici giudiziari di Firenze che condussero l inchiesta sulla strage del 904; dai fatti sopra esposti emerge con chiarezza come l Italia era, all epoca delle stragi di Ustica, Bologna e del 904, un crocevia di traffici di armi ed esplosivi da parte di diversi esponenti del gruppo terroristico internazionale «Separat» guidato da Ilich Ramirez Sanchez detto Carlos; alcuni dei terroristi componenti del gruppo di Carlos si erano già resi responsabili di attentati simili per modalità operativa e materiali usati a quelli come la strage di Bologna e del 904; dall esame della documentazione emerge non solo gran parte dell organigramma dell organizzazione «Separat» ma anche i rapporti che questa e i suoi esponenti intrattenevano sia con terroristi ed organizzazioni terroristiche italiane, sia con Servizi segreti dell Est nel quadro di un eterodirezione dell attività terroristica che prevedeva, fra l altro, appoggi logistici, coperture, fornitura di materiali, esplosivi, armi e documenti falsi : se il Governo, nelle specifiche competenze del Ministro dell interno, degli esteri, della giustizia e del sottosegretario con delega ai servizi di sicurezza non ritenga di acquisire presso i governi di Francia, Germania, Ungheria, Romania, Croazia e Libano tutta la documentazione inerente i sopracitati episodi di terrorismo; se non ritenga il Governo, per la competenza del Ministro della giustizia, con riguardo all attività della direzione nazionale antimafia di acquisire le opportune informazioni per riferire ai sottoscritti interpellanti riguardo i risultati dell attività di indagine sulla responsabilità del gruppo terroristico «Separat» guidato da Carlos nell attentato al treno 904; se non ritenga altresì di acquisire ulteriori informazioni in ordine alle stragi di Ustica e Bologna tenuto conto delle circostanze sopraccitate che vedono un intesa attività terroristica e di trasporto di armi e di esplosivi su treni ed aerei da parte di esponenti del gruppo di Carlos sul territorio italiano proprio nell immediatezza di tali gravi episodi stragisti e tenuto anche conto delle minacce dirette al nostro paese a causa dell arresto di esponenti del gruppo «Separat». (2-01636) «Fragalà, Lo Presti, Scalia, Saia, Saglia, Migliori, Giorgio Conte, Butti, Maceratini, Onnis, Porcu, Angela Napoli, Airaghi, Meroi, Fatuzzo, Foti, Landi Di Chiavenna, Cristaldi, Cannella, Ranieli, Raisi, Giudice, Paolone, Gianni Mancuso, Losurdo, Riccio, Maggi, Ricciuti, Marinello, Pezzella, Villani Miglietta, Patarino, La Grua, Gamba, Lamorte, Messa». Interrogazioni a risposta scritta: LUCCHESE. Al Presidente del Consiglio dei ministri. Per sapere premesso che: nel momento attuale occorrono determinazione ed esempi concreti di buona amministrazione e funzionamento degli apparati pubblici; è necessario inoltre che siano individuate risorse finalizzate a garantire ai cittadini una maggiore sicurezza; tali risorse, secondo l interrogante, potrebbero essere reperite riducendo le spese inutili, sopprimendo enti e aziende, eliminando le auto blu nonché le scorte; politici, sindacalisti, giornalisti, presidenti di regioni o province e sindaci potrebbero, a proprie spese, ricorrere ai servizi di vigilanza privata : se non ritengano di adottare iniziative volte a prevedere l immediata assunzione di centomila agenti di polizia che possano essere subito utilizzati per la
Atti Parlamentari 20997 Camera dei Deputati sorveglianza delle città e per un controllo accurato di strade, aeroporti, stazioni ferroviarie e metropolitane; se non ritenga di poter adibire a tale scopo anche coloro che hanno già espletato il servizio militare. (4-16201) ROMOLI e SARO. Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle attività produttive. Per sapere premesso che: ASI Robicon Spa (ASI) fornisce soluzioni per l utilizzo dell energia elettrica in diversi settori industriali in tutto il mondo; ASI progetta, realizza e distribuisce sistemi elettrici e di automazione, elettronica di potenza, motori e generatori per numerose applicazioni e settori industriali, quali la siderurgia, i metalli non ferrosi, la generazione di energia, il navale/offshore, il cemento, la plastica e la gomma, gli impianti a fune, la chimica, l oil & gas e la petrolchimica; in Italia ASI dispone di sei unità operative, distribuite su cinque siti (Trieste, Monfalcone, Montebello Vicentino, Milano e Genova) organizzate in tre Business Area («Industrial Systems», «Motors & Generators» e «Power Controls»); sono inoltre parte integrante di ASI la rete di vendita formata da Uffici di Rappresentanza e Uffici Commerciali diffusi nel mondo; attualmente ASI occupa in Italia circa 1.200 dipendenti così suddivisi: 32 dirigenti, 96 quadri, 637 impiegati e 435 operai. L indotto direttamente collegato ad ASI (che spesso è l unico cliente) è stimabile intorno ai 1.000 addetti; ASI ha fatto capo dal 1999 ad una holding statunitense «High Voltage Engineering» (HVE), attraverso subholdings di partecipazione non operative; HVE operava nel settore dell automazione industriale, dei servizi analitici e delle macchine per la fisica delle alte energie; la società che oggi porta il nome di ASI Robicon SpA ha una lunga storia, che si collega a quella del gruppo Ansaldo e, quindi, ad importanti momenti della storia industriale italiana; com è noto, l Ansaldo è stato un gruppo assai articolato, operante nel campo della generazione dell energia, dei trasporti e dell impiantistica industriale; la situazione di difficoltà finanziaria della casa madre HVE ha costretto l attuale proprietà a liquidare la maggior parte delle attività industriali in portafoglio; la proprietà HVE ha chiesto al Tribunale di New York all inizio del 2005, la concessione della procedura prevista per le operazioni di dismissione; il 17 febbraio il ricorso alla procedura è stato concesso dal Tribunale con la nomina contestuale «Trustee» (amministratore fiduciario) che ha curato la vendita di ASI; da parte di Finmeccanica, Fincantieri, Imesa, Friulia SpA e Management aziendale e in qualità di consulente dal Mediocredito centrale e con l appoggio del Governo si è tentata la costituzione di una cordata italiana con l obiettivo di rilevare dal «Trustee», ASI-Robicon; la cordata nazionale è naufragata per contrasti tra i possibili soci e conseguentemente non è stata presentata entro il 19 luglio 2005 la domanda di partecipazione all asta che doveva tenersi presso gli uffici del Trustee di New York il 21 luglio 2005; a questo punto risulta aggiudicatario dell ASI il fondo «Patriarch», l unico ad aver presentato un offerta d acquisto; sui quotidiani del Friuli Venezia Giulia e nei comunicati delle organizzazioni
Atti Parlamentari 20998 Camera dei Deputati sindacali nazionali sono scoppiate molte polemiche sulle responsabilità dell affossamento della cordata italiana; in particolare Fim, Fiom e Uilm, nel mentre apprezzano la volontà fattiva del Governo per mantenere in Italia la proprietà della più grande azienda elettromeccanica e valutano un impegno non totalmente conseguente di Finmeccanica e Fincantieri, esprimono un giudizio molto negativo sulla finanziaria «Friulia SpA»; testualmente le segreterie nazionali sottolineano che: «inspiegabile risulta essere il doppio gioco della finanziaria Friulia che, mentre partecipava al Gruppo Italiano per salvare ASI Robicon, apriva contemporaneamente un rapporto con il fondo americano offrendo la propria collaborazione. Chiunque acquisti ASI Robicon nell asta del tribunale americano dovrà portare nelle sedi governative le garanzie e le risorse finanziarie per rilanciare l azienda. I sindacati infatti ribadiscono che l eventuale perdita dell azienda a favore di quello che ha tutti gli aspetti di un fondo speculativo americano sia un delitto contro gli interessi nazionali e contro i lavoratori»; per difendersi la «Friulia SpA» ha accusato del fallimento dell operazione il socio privato Imesa per le condizioni poste; il socio privato Imesa ha rispedito al mittente le accuse di «Friulia SpA» accusandola di non aver mantenuto gli impegni assunti; sembra in particolare che i contrasti siano sorti sulla composizione del nuovo gruppo dirigenziale dell azienda per le richieste avanzate da «Friulia SpA»; la situazione venutasi a creare rischia di provocare l uscita dell Italia da un importante settore strategico industriale mettendo in crisi l occupazione, tra diretti ed indiretti di oltre 2.000 persone : di quali informazioni disponga il Governo in merito alla suesposta operazione che ha visto il coinvolgimento della società Friulia spa; se il Governo intenda attivarsi al fine di comprendere se il fondo Patriarch abbia una funzione puramente speculativa e, in caso affermativo, quali iniziative intenda comunque adottare per favorire il recupero dell italianità dell azienda e garantire il mantenimento dei livelli occupazionali. (4-16206) * * * AFFARI ESTERI Interrogazione a risposta in Commissione: DELMASTRO DELLE VEDOVE. Al Ministro degli affari esteri. Per sapere premesso che: è nota la forte polemica internazionale, con le inevitabili tensioni diplomatiche, derivante dalle forti e, a giudizio dell interrogante, condivisibili dichiarazioni rese dall Ambasciatore italiano presso l Organizzazione delle Nazioni Unite dottor Marcello Spatafora; l intervento del rappresentante italiano è stato definito «durissimo ed esplosivo» nella parte in cui ha ipotizzato un comportamento «non morale» dei paesi del cosiddetto G4 (Germania, Brasile, India e Giappone) finalizzato ad ottenere consensi sulla loro proposta di riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite; in particolare, secondo le agenzie di stampa il dottor Marcello Spatafora ha dichiarato testualmente: «Signor Presidente, con il termine questione etica relativa alla riforma del Consiglio di Sicurezza, mi riferisco al fatto che i G4 sono ricorsi a leve finanziarie e pressioni finanziarie al fine di indurre un governo ad allinearsi o non allinearsi a una certa posizione, o di appoggiare o votare in favore di una certa bozza. Noi tutti sappiamo in questa Assemblea che cosa sta succedendo in certe capitali, in alcune capitali. Con la minaccia, ad esempio, di tagliare aiuti finanziari, o fermare lo svolgimento di certi progetti. Ora è tempo,