Crisi e ripresa dell economia, resilienza del sistema delle imprese e nuove informazioni statistiche a supporto delle policy Roberto Monducci Istat Direttore del Dipartimento per i conti nazionali e le statistiche economiche Tavola rotonda Verso una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva? Lavoro e crisi economica: evidenze, riforme e prospettive Convegno ISFOL 10 dicembre 2015 Roma, Corso d Italia 33
OUTLINE Esigenza di statistiche economiche microfondate per l analisi della competitività, resilienza e sostenibilità del sistema produttivo. La domanda di lavoro delle imprese durante la crisi - Nuove informazioni statistiche: coerenza tra micro e macro - Occupazione e profili strategici delle imprese Le tendenze occupazionali nella fase di ripresa - Le condizioni per aumentare l occupazione: il punto di vista delle imprese - Le dinamiche recenti del mercato del lavoro - Prospettive macroeconomiche e evoluzione del mercato del lavoro 2
Nuove informazioni statistiche sulle imprese Crisi: necessità di individuare e monitorare le fonti di vulnerabilità, resilienza e competitività del sistema produttivo. La stessa necessità muove la strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Sistema produttivo italiano: la possibilità di misurare al massimo livello di dettaglio l eterogeneità del sistema, in particolare delle differenze nella struttura, nelle strategie e nella performance delle imprese assume duplice rilevanza: sul piano positivo, viene accresciuta la conoscenza (e la capacità di monitoraggio) delle tendenze del sistema produttivo. sul piano prescrittivo risulta potenziata la possibilità di elaborare politiche di crescita microfondate e evidence-based, particolarmente rilevanti per stimolare l espansione dell occupazione.. 3
Nuove informazioni statistiche sulle imprese Nuove statistiche sulle imprese: misurazioni che permettono analisi microfondate dei fattori di debolezza e di competitività delle imprese italiane, coerenti con l informazione statistica aggregata. Sistema informativo complesso: consente statistiche e analisi microeconomiche da informazioni disponibili per tutte le imprese italiane (4,4 mln di unità; 17 mln di addetti). Nuove prospettive di analisi del mercato del lavoro: performance delle imprese e creazione e distruzione di posti di lavoro; profili delle imprese che creano occupazione; produttività e input di lavoro, ecc. Possibilità di analisi di aspetti sia strutturali sia congiunturali, considerando gli aspetti più rilevanti della competitività e della propensione alla crescita delle imprese. 4
La domanda di lavoro delle imprese durante la crisi - 1 Tendenze macro: Caduta intensa delle ore complessivamente lavorate tra il primo trimestre del 2011 e il quarto del 2013 (-5,8%). Aumento dell incidenza delle unità di lavoro non regolari: dal 14,5% del 2011 al 15% nel 2013. Le imprese: Le dinamiche aggregate possono nascondere tendenze profondamente differenziate tra le diverse imprese. Nuove misurazioni statistiche, in grado di monitorare le dinamiche micro e macro in un contesto coerente. Tra il 2010 e il 2013: il 21% delle imprese (circa 700mila) ha aumentato l occupazione; circa il 50% ha aumentato il valore aggiunto; il 15% ha aumentato sia il valore aggiunto sia l occupazione; il 43% ha diminuito sia il valore aggiunto sia l occupazione. 5
La domanda di lavoro delle imprese durante la crisi - 2 Importanza dei profili strategici delle imprese per spiegare l andamento della domanda di lavoro durante la crisi. Individuati 5 cluster di imprese (analisi multidimensionale su circa 100 variabili qualitative su struttura, organizzazione, comportamenti e strategie di 250.000 imprese). Risultati: analisi delle variazioni mediane dei diversi cluster. Durante la crisi l unico cluster che ha aumentato in modo diffuso (variazioni mediane) sia il valore aggiunto sia l occupazione è stato quello delle imprese Altamente internazionalizzate. La performance peggiore è per le imprese Conservatrici. Situazioni intermedie per gli altri cluster, migliori per il valore aggiunto rispetto all occupazione. D1 Elevata resilienza delle microimprese (meno di 10 addetti), con una elevata tenuta occupazionale, ripiegamento delle grandi imprese. 6
Le tendenze occupazionali nella fase di ripresa - 1 Le condizioni per aumentare l occupazione: il punto di vista delle imprese. Indagine qualitativa effettuata a febbraio 2015 Tra i fattori in grado di determinare un aumento occupazionale, le imprese segnalano: riduzione degli oneri fiscali e contributivi a carico del datore di lavoro (77% dei casi nella manifattura e 80,4% nei servizi) riduzione degli oneri burocratico-amministrativi (rispettivamente 73,6 e 72,4%) riduzione dei vincoli al licenziamento (71,9 e 72,3%) maggiori incentivi all assunzione, in particolare per le imprese del terziario (71,4 e 76,9%). 7
Le tendenze occupazionali nella fase di ripresa - 2 Le dinamiche recenti del mercato del lavoro: il quadro integrato che scaturisce dalle diverse fonti ( Contabilità nazionale: ripresa dell input di lavoro (ore lavorate) da inizio 2014 (+1,8% fino a T3 2015) e crescita del Pil, seppure a tassi in congiunturali in diminuzione, da inizio 2015. D2 In T3 2015 crescita limitata ma comune alle unità di lavoro sia dipendente sia indipendente. D3 Indicatori della domanda di lavoro nelle imprese: Dati fino al secondo trimestre: forte riduzione CIG; aumento posizioni lavorative nei servizi; aumento delle ore pro-capite; aumento del tasso di posti vacanti, soprattutto nei servizi; aumento ricorso a posizioni in somministrazione. 8
Le tendenze occupazionali nella fase di ripresa - 3 Indagine sulle forze di lavoro: Ripresa dell occupazione dall inizio del 2014. I dati mensili più recenti (ottobre 2015) segnalano una flessione negli ultimi due mesi D4 I dipendenti aumentano di circa 300mila unità dai livelli minimi precedenti (ultima parte del 2013). Negli ultimi tre mesi, sui tre precedenti: +0,3%, +57mila. Tra i dipendenti, forte aumento di quelli a tempo indeterminato tra la seconda metà del 2014 e il secondo trimestre del 2015, con un successivo ripiegamento (-34mila negli ultimi tre mesi). Forte crescita dei dipendenti a termine.d5 9
Le tendenze occupazionali nella fase di ripresa - 4 2016 2017 Pil: +1,4% +1,4% Unità di lavoro: +0,9% +0,7% Tasso disoccupazione: 11,5% 11,3% Investimenti: +2,6% +3,0% 10
Conclusioni - 1 L individuazione di un sentiero di crescita «intelligente, sostenibile e inclusiva», e delle politiche per percorrerlo, richiede la possibilità di cogliere e misurare l eterogeneità nei comportamenti degli attori economici, a cominciare dalle imprese. Anche in un contesto dominato da dinamiche macroeconomiche eccezionalmente negative per intensità e persistenza, le imprese italiane hanno mostrato segnali di vitalità, soprattutto nelle piccole dimensioni. Rilevanza dei profili strategici delle imprese per la tenuta e la crescita occupazionale: le imprese classificate come «conservatrici» (oltre il 60% delle imprese) sono state colpite molto più duramente dei segmenti con profili dinamici. La presenza sui mercati esteri ha rappresentato un fattore importante di crescita dell occupazione. Forte sensibilità delle imprese a policy di riduzione del cuneo fiscale e contributivo ai fini di un espansione dell occupazione. 11
Conclusioni - 2 Ripresa dell occupazione avviata prima della ripresa della crescita del PIL; attualmente il ritmo di crescita dell input di lavoro è allineato a quello del prodotto Notevole modificazione della struttura occupazionale tra le diverse tipologie lavorative: crescita dell occupazione dipendente, nelle due componenti contrattuali, e crisi persistente di quella indipendente. Elevata coerenza tra i diversi dati congiunturali. Effetti delle policy contestuali a quelli dell accelerazione della crescita dell output, con un impatto specifico rilevabile nel secondo trimestre 2015. Indebolimento occupazionale recente associato ad incertezze nel quadro macroeconomico. Prospettive di crescita occupazionale moderata nel prossimo biennio, con una lenta discesa del tasso di disoccupazione. 12
% change in value added (median) Median changes in value added and persons employed by strategic cluster, Years 2010-2013. Firms with at least one person employed. % changes) 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0-1,0-2,0-3,0 Pocket-sized dynamic Conservative Open Total Innovative Highly internationalized -4,0-6,0-4,0-2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 % change in persons employed (median) Fonte: Istat: Frame-SBS, Indagine multiscopo sulle imprese del Censimento dell industria e dei servizi 13
Ore lavorate e PIL (dati trimestrali destagionalizzati T1 2010 = 1) 1,030 1,020 1,010 1,000 0,990 0,980 0,970 ore pil 0,960 0,950 0,940 10 I II III IV 11 I II III IV 12 I II III IV 13 I II III IV 14 I II III IV 15 I II III Fonte: Istat, contabilità nazionale 14
Unità di lavoro e PIL (dati destagionalizzati variazioni % sul trimestre precedente) 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0,0-0,1 T1 T2 T3 T4 T1 T2 T3 2014 2015 Totale Dipendenti Indipendenti PIL -0,2-0,3-0,4 Fonte: Istat, Contabilità nazionale 15
22800 22700 22600 22500 22400 22300 22200 22100 22000 Occupati (dati mensili destagionalizzati migliaia) 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fonte: Istat, rilevazione mensile sulle forze di lavoro 16
Marzo Giugno Settembre Dicembre Marzo Giugno Settembre Dicembre Marzo Giugno Settembre Dicembre Marzo Giugno Settembre Dicembre Marzo Giugno Settembre Dicembre Marzo Giugno Settembre Occupati per tipologia (dati mensili destagionalizzati migliaia) 17100 17000 16900 16800 16700 16600 16500 dipendenti Dipendenti totali 5.900 5.800 5.700 5.600 5.500 5.400 5.300 indipendenti Indipendenti 14.900 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2.600 2010 2011 2012 2013 2014 2015 14.800 14.700 14.600 Dipendenti a tempo indeterminato 2.500 2.400 2.300 Dipendenti a tempo determinato 14.500 14.400 14.300 Dipendenti a tempo indeterminato 2.200 2.100 2.000 Dipendenti a tempo determinato 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2010 2011 2012 2013 2014 2015 Fonte: Istat, rilevazione mensile sulle forze di lavoro 17