PROVINCIA DI ASTI Medaglia d Oro al Valor Militare

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PROVINCIA DI ASTI Medaglia d Oro al Valor Militare AREA TERRITORIO Servizio LL.PP., Edilizia e Strade Ufficio Pianificazione Territoriale Prot. n. 90130 Asti, li 05/10/2010 Allegati n. 2 Al Presidente della Provincia SEDE PARERE IN MERITO AL PRONUNCIAMENTO DI COMPATIBILITA VARIANTE PARZIALE n. 4 COMUNE DI COSTIGLIOLE D ASTI di cui all art. 17, comma 7, della L.R. 56/77 come da ultimo modificato dall art. 4 della L.R. 01/2007 STRUMENTO URBANISTICO : P.R.G.C. approvato D.G.R. n. 11-4903 del 18/12/2006 ADOZIONE : Delibera C.C. n. 36 del 29/06/2010 DATA RICEZIONE : 26/08/2010 TERMINE PRONUNCIAMENTO : 10/10/2010 Il Piano Territoriale Provinciale, redatto ai sensi dell art. 7 comma 2 della L.reg. 56/77 e dell art. 20 comma 2 del D.Lgs.267/2000, e stato adottato dal Consiglio Provinciale con propria deliberazione n. 47517 del 08.07.2002 e approvato dal Consiglio Regionale con D.C.R. n. 384-28589 del 05/10/2004; la sua entrata in vigore è avvenuta il giorno 28/10/2004 con la pubblicazione per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 43. La verifica dei contenuti della variante viene di norma operata mediante la sovrapposizione delle aree oggetto di modifica alle tavole di rappresentazione del Piano Territoriale Provinciale; in questo modo vengono individuate le componenti del PTP interessate. Successivamente, si considerano le determinazioni indicate all interno delle Norme di Attuazione del PTP, relative a ciascuna componente individuata che sono così classificate (art. 4 delle N.d.A.): a) prescrizioni immediatamente vincolanti; b) prescrizioni che esigono attuazione; c) indirizzi e criteri di compatibilità. Ai fini del pronunciamento di compatibilità, per la procedura in oggetto, vengono considerati gli oggetti della variante valutati in relazione ai contenuti del Piano Territoriale Provinciale. Sulla base degli atti pervenuti si esprimono le seguenti considerazioni: Completezza degli atti: 1. La deliberazione di adozione non contiene: /

Requisiti formali degli atti e degli elaborati: 1. Gli elaborati tecnici non contengono: / 2. Le Norme di Attuazione non contengono: - è opportuno che le modifiche siano evidenziate all interno del testo originario, come previsto dalla Circolare del Presidente della Giunta regionale del 18 luglio 1989, n. 16 /URE. 3. La Relazione tecnico-illustrativa non contiene: / 4. In merito alle Tavole di progetto della variante: - si ricorda che l aggiornamento di tutti gli elaborati del piano regolatore vigente, in modo tale che essi possano sostituire le tavole originarie di P.R.G., è espressamente richiesto dalla legge al momento dell approvazione definitiva della variante. Motivazione della variante: come si evince dalla relazione tecnica illustrativa la motivazione che ha reso necessaria la variante parziale al P.R.G.C. è : a) l adeguamento del vigente strumento urbanistico al Progetto di Candidatura dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe e Monferrato a patrimonio UNESCO (D.G.R. n. 87-13582 del 16/03/2010). Natura della variante: il progetto della variante parziale, come si evince dalla relazione, consiste in: a) individuazione cartografica della perimetrazione Core Zone : Moscato con recepimento delle relative prescrizioni attraverso l introduzione dell articolo 24 Zone di eccellenza Core Zone nelle Norme di Attuazione. Elenco tavole: Allegato tecnico P/1: Relazione Illustrativa; Tavola P/3/A Planimetria generale con vincoli ambientali, vincolo idrogeologico, aree contaminate D.Lgs. n. 22/97 scala 1:5000 ; Tavola P/3/B Planimetria generale con classe di pericolosità III, perimetro D.Lgs. n. 22/97 scala 1:5000; Allegato tecnico P/6: Norme di Attuazione. VERIFICA DI COMPATIBILITÀ DELLA VARIANTE PARZIALE RISPETTO AL PTP La presente variante parziale, visti i contenuti, risulta compatibile con il Piano Territoriale Provinciale. 2 VERIFICA DI ADEGUAMENTO AL PROGETTO DI CANDIDATURA UNESCO PAESAGGI VITIVINICOLI DI LANGHE, ROERO E MONFERRATO (D.G.R. N. 87-13582 DEL 16/03/2010) Ai fini del raggiungimento del completo adeguamento dello strumento urbanistico comunale al Progetto di candidatura UNESCO Paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato, è necessario integrare i contenuti del Piano Regolatore sulla base delle seguenti considerazioni, espresse in base dei contenuti della D.G.R. n 87-1 3582 del 16/03/2010 e della successiva D.G.R. integrativa n 32-287 del 05/07/2010: La perimetrazione della Core Zone riportata sulle tavole di piano è stata rappresentata in modo parzialmente corretto. Nello specifico l area al confine con la Provincia di Cuneo è stata perimetrata con un estensione maggiore rispetto a quella proposta dalla Regione. Per contro, alcune fasce lungo le strade comunali comprese nella medesima area non risultano comprese

nella perimetrazione. Non è inoltre rappresentata sulle tavole di piano una porzione della Core Zone al confine con il Comune di Calosso. Si chiede pertanto al Comune di uniformare la rappresentazione della Core Zone secondo quanto indicato all interno delle planimetrie allegate al presente parere. Si ricorda che la Core Zone deve essere rappresentata su tutte le Tavole di Piano, comprese pertanto quelle di dettaglio (qualora interessate). Si ricorda al Comune che in sede di variante generale è richiesta la predisposizione di uno studio paesaggistico atto a individuare e interpretare tutte le componenti caratterizzanti il paesaggio con riferimento sia agli aspetti legati al sistema storico-insediativo (urbano e rurale), sia al sistema scenico-percettivo e visuale. Lo studio dovrà essere condotto sulla base delle indicazioni contenute nella D.D. n. 460 del 20/07/2010. Con riferimento alle disposizioni contenute all interno dell articolo 24 delle Norme di Attuazione, occorre integrare i contenuti con gli Indirizzi per la tutela delle componenti naturali e paesaggistiche riportate al punto 1 del Documento adottato con Determina Dirigenziale n. 460 del 20/7/2010. In particolare dovranno essere recepite le seguenti disposizioni: 1.1 TUTELA DEL SISTEMA IDROGRAFICO a. Il sistema idrografico è sottoposto alle prescrizioni del Piano di Assetto Idrogeologico e del Piano di Tutela delle Acque e molti comuni hanno già adeguato il proprio strumento urbanistico a tali Piani. b. In ogni caso occorre garantire che: - qualsiasi intervento che si renda necessario sul sistema idrografico deve essere effettuato attraverso l utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica; - qualsiasi intervento che interferisca con le specie vegetali autoctone che si trovano lungo i corsi d acqua - quali rii, scarpate, sorgenti, torrenti e zone umide deve perseguirne il mantenimento e la tutela. 1.2 TUTELA DEI SISTEMI GEOMORFOLOGICO E NATURALISTICO E LOCALIZZAZIONE DI NUOVI IMPIANTI. a. E vietato aprire o ampliare impianti di smaltimento/trattamento dei rifiuti e di attività estrattive non compatibili, localizzare depositi di sostanze pericolose o di impianti a rischio di incidente rilevante ai sensi del D.Lgs. 17 agosto 1999, n. 334. b. E vietata la localizzazione di impianti per la produzione di energie alternative ad uso produttivo quali campi fotovoltaici e centrali a biomasse. Nelle more dell approvazione del Regolamento comunale che disciplina l installazione degli impianti di energia alternativa per autoconsumo, gli stessi sono da assoggettare alla redazione della relazione paesaggistica di cui al DPCM 12-12- 2005. c. Le nuove reti energetiche e di comunicazione devono essere interrate. 1.3 TUTELA DEGLI ELEMENTI DI VALORE ESTETICO, PERCETTIVO E DELLA VISIBILITÀ (BELVEDERE, BELLEZZE PANORAMICHE, SITI DI VALORE SCENICO ED ESTETICO, STRADE PANORAMICHE) a. Nelle more della redazione dello studio paesaggistico e della definizione delle fasce di rispetto non sono consentiti interventi che alterino la morfologia e gli elementi visivi dell edificato e della vegetazione che compongono il paesaggio agrario. b. Per le strade di costa e di crinale e dei tratti di fondovalle dai quali si può avere una panoramica sui profili collinari che sono considerate elementi di elevato interesse paesaggistico caratterizzanti l area della candidatura UNESCO, occorre approfondire le azioni di tutela. Pertanto nelle more dell individuazione delle strade di crinale e di fondovalle e delle relative fasce di rispetto sono vietate nelle aree agricole la realizzazione di nuovi edifici, la posa di costruzioni mobili e temporanee, la realizzazione di depositi, l installazione di antenne, per una fascia di idonea profondità da entrambi i lati della strada. Il comune, caso per caso, potrà determinare un ampiezza maggiore quando l intervento possa, per dimensione, elevazione, colore, forma, materiali e collocazione incidere negativamente sulla visibilità, leggibilità e riconoscibilità del circostante paesaggio. c. Sono fatti salvi gli interventi previsti dai disciplinari di produzione delle denominazioni di origine, gli interventi di lotta obbligatoria alle fitopatie e gli interventi espressamente motivati da peculiari esigenze aziendali per l esercizio dell attività agricola. Ripristino delle alterazioni 3

a. Occorre incentivare il ripristino degli aspetti alterati da interventi pregressi, favorendo la rilocalizzazione o la dismissione delle attività e degli edifici incompatibili, o la mitigazione di impatti irreversibili, con particolare riferimento agli impianti produttivi industriali e agricoli e alle attrezzature tecnologiche. Tali azioni vanno perseguite anche attraverso l applicazione delle indicazioni riportate nei manuali elencati nell allegato. Modifiche alla trama del paesaggio agrario a. Gli interventi che modificano la trama del paesaggio agrario, quali la sistemazione e/o l ampliamento della viabilità esistente, la realizzazione di nuova viabilità o di parcheggi, che comportino sbancamenti e/o muri contro terra, possono essere realizzati, solo se necessari, facendo ricorso alle tecniche di ingegneria naturalistica. Tali azioni vanno perseguite anche attraverso l applicazione delle indicazioni riportate nei manuali elencati nell allegato. Viabilità a uso agricolo a. E ammessa la realizzazione di nuove strade eventualmente necessarie per gli usi agricoli per una larghezza massima di mt 3; sono ammesse deroghe fino a mt. 5 solo nei casi in cui sia documentata la necessità per motivi di conduzione dei terreni agricoli utilizzare tali strade per il passaggio di mezzi agricoli di maggiori dimensioni. 1.3.4 EDIFICI ED AREE A FORTE IMPATTO VISIVO. a. I piani regolatori individuano gli edifici e le aree a forte impatto visivo per i quali è necessario prevedere la riqualificazione; b. gli interventi su tali edifici ed aree devono essere assoggettati a progettazione unitaria che ponga particolare attenzione a dimensione, colore e forma, regolamentazione delle insegne pubblicitarie e il controllo dell inquinamento luminoso, anche mediante interventi di ristrutturazione urbanistica. Le nuove costruzioni rurali e le ristrutturazioni dei fabbricati esistenti dovranno garantire la qualità architettonico edilizia adottando indicazioni progettuali (da integrare nell articolo 24 delle Norme di PRG) di cui alla manualistica di riferimento di seguito elencata: SEZIONE A LINEE GUIDA SULL INSERIMENTO PAESAGGISTICO E SULLA PROGETTAZIONE REGIONE PIEMONTE, Assessorato ai Beni Ambientali, Criteri e Indirizzi per la tutela del Paesaggio, D.G.R. n.21-9251 del 05/05/03 B.U.R. n. 23 del 05/06/03. (disponibili sul sito REGIONE PIEMONTE, Assessorato Politiche Territoriali, a cura di DIPRADI, Indirizzi per la qualità paesaggistica degli insediamenti: Buone pratiche per la progettazione edilizia, Torino 2010.( spedite ai comuni entro il mese di luglio 2010) REGIONE PIEMONTE, Assessorato all Urbanistica e alla Pianificazione Territoriale, Longhi A., Rolfo V., La struttura storica del paesaggio: buone pratiche di interpretazione, pianificazione e orientamento, Torino 2007. (disponibili presso gli uffici regionali della Direzione Politiche Territoriale, Settore attività di valorizzazione e gestione del paesaggio) REGIONE PIEMONTE, Assessorato Urbanistica, Pianificazione Territoriale e dell Area Metropolitana, Edilizia Residenziale, Sistema delle colline centrali del Piemonte. Langhe Monferrato Roero. Studio di inquadramento, Torino 1999. (disponibili sul sito SEZIONE B LINEE GUIDA SUL RECUPERO EDILIZIO DANIELA BOSIA, Guida al recupero dell architettura rurale del GAL. Langhe Roero Leader, 2006 (disponibile la presentazione sul sito www.altalangaleader.it/downloads/guidarecupero.pdf) REGIONE PIEMONTE, PROVINCIA DI ASTI, a cura di Ivana Bologna, Il recupero degli edifici rurali nella provincia di Asti, Asti 2000. REGIONE PIEMONTE, Assessorato Urbanistica, Pianificazione Territoriale e dell Area Metropolitana, Edilizia Residenziale, a cura di Luciano Re, Guida per gli interventi edilizi nell area 4

territoriale dei Comuni dell Associazione del Barolo, Torino 2000. (disponibili sul sito REGIONE PIEMONTE, Assessorato Urbanistica, Pianificazione Territoriale e dell Area Metropolitana, Edilizia Residenziale, Guida per gli interventi edilizi di recupero degli edifici agricoli tradizionali - Zone Bassa Langa e Roero, Torino 1998. (disponibili sul sito SEZIONE C LINEE GUIDA PER GLI INTERVENTI AMBIENTALI REGIONE PIEMONTE, Direzione Ambiente, Tecniche di sistemazione idrogeologica naturalistica, Torino (disponibile sul sito www.regione.piemonte.it/ambiente/tutela_amb/documentazione.htm ) TESTI LEGISLATIVI Legge regionale 24 marzo 2000, n. 31, Disposizioni per la prevenzione e lotta all'inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche Legge regionale 29 aprile 2003, n. 9, Norme per il recupero funzionale dei rustici. Legge regionale 3 aprile 1995, n. 50, Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali, di alto pregio naturalistico e storico, del Piemonte. Il comma 6 del medesimo articolo 24, prima delle parole «Sono ammessi» deve essere integrato con le parole «Nel rispetto della legislazione vigente in ambito agricolo e dei disciplinari di produzione delle denominazioni di origine,». Il Comune, ai fini della compatibilità della variante al progetto di candidatura UNESCO, con l approvazione definitiva della variante, dovrà provvedere a quanto sopra indicato, esplicitando all interno della Relazione Illustrativa le risultanze rispetto alle verifiche effettuate, evidenziando le modifiche apportate. Osservazioni in merito ai contenuti della variante: / Osservazioni di carattere generale: / Pronunciamento di compatibilità: Visti i contenuti degli elaborati relativi alla presente variante parziale; Dato atto che il pronunciamento prescinde da ogni valutazione circa la effettiva sussistenza dei requisiti di variante parziale; Per quanto attiene i progetti sovracomunali, viene espresso un giudizio di compatibilità limitatamente ai progetti di propria competenza, non disponendo la Provincia di un sistema formalizzato di divulgazione dei progetti approvati da parte di altri Enti o soggetti pubblici; Rammentando al Comune che l adeguamento del P.R.G. al P.T.P. avviene ai sensi dell art. 20 comma 6 del D.Lgs. 267/2000, della Circolare dell Assessorato all Urbanistica 23/05/2002 n. 5/PET e dell art. 15 L.R. 56/77 e s.m.i.; SI DICHIARA che la Variante Parziale n. 4 al P.R.G.C. del Comune di Costigliole d Asti adottata con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 29/06/2010, è compatibile con il Piano Territoriale Provinciale e con i progetti sovracomunali approvati. Rispetto all adeguamento al progetto di candidatura UNESCO Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato (D.G.R. n. 87-13582 del 16/03/2010) 5

SI DICHIARA che la Variante Parziale n. 4 al P.R.G.C. del Comune di Costigliole d Asti adottata con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 29/06/2010, è adeguata al Progetto di candidatura UNESCO Paesaggi Vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato a condizione che la medesima sia integrata, in sede di approvazione definitiva, con i contenuti di cui alla Verifica di adeguamento al Progetto di candidatura UNESCO Paesaggi vitivinicoli di Langhe, Roero e Monferrato. Delle risultanze di quanto sopra richiesto, esplicitate all interno degli elaborati di approvazione definitiva (Relazione, Tavole, Norme Tecniche), si dovrà fornire puntuale riscontro all interno della Delibera di approvazione definitiva della Variante dal parte del Consiglio Comunale. IL COORDINATORE DELL UFFICIO PIANIFICAZIONE TERRITORIALE (Arch.Nada Ravizza) 6